{"title":"Città, periferia e provincia nella narrativa romana di Alberto Moravia","authors":"Maria Chiara Tarsi","doi":"10.5209/cfit.84188","DOIUrl":null,"url":null,"abstract":"L’articolo si concentra sulla fase romana della narrativa di Alberto Moravia (La romana, La ciociara, i Racconti romani e i Nuovi racconti romani), esaminando il ruolo e il significato che in essa assume la dialettica città-periferia e città-provincia, specchio di quella più generale fra centro e periferia. La connotazione geografica di questa narrativa, che esplicitamente ne mette al centro fin dai titoli la romanità, rischia di relegarla a un’ottica locale e ristretta, offuscando così la presenza di temi e questioni centrali anche nel resto della produzione moraviana. Tale dialettica si intreccia, inoltre, con il «mito proletario», da cui per sua stessa ammissione lo scrittore fu suggestionato nel primo dopoguerra, ma che non gli impedì di rivolgere uno sguardo disincantato anche sui personaggi popolari e sul loro «mondo morale».","PeriodicalId":427907,"journal":{"name":"Cuadernos de Filología Italiana","volume":"14 2","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0000,"publicationDate":"2023-11-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":"0","resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":null,"PeriodicalName":"Cuadernos de Filología Italiana","FirstCategoryId":"1085","ListUrlMain":"https://doi.org/10.5209/cfit.84188","RegionNum":0,"RegionCategory":null,"ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":null,"EPubDate":"","PubModel":"","JCR":"","JCRName":"","Score":null,"Total":0}
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Abstract
L’articolo si concentra sulla fase romana della narrativa di Alberto Moravia (La romana, La ciociara, i Racconti romani e i Nuovi racconti romani), esaminando il ruolo e il significato che in essa assume la dialettica città-periferia e città-provincia, specchio di quella più generale fra centro e periferia. La connotazione geografica di questa narrativa, che esplicitamente ne mette al centro fin dai titoli la romanità, rischia di relegarla a un’ottica locale e ristretta, offuscando così la presenza di temi e questioni centrali anche nel resto della produzione moraviana. Tale dialettica si intreccia, inoltre, con il «mito proletario», da cui per sua stessa ammissione lo scrittore fu suggestionato nel primo dopoguerra, ma che non gli impedì di rivolgere uno sguardo disincantato anche sui personaggi popolari e sul loro «mondo morale».