Pub Date : 2023-11-04DOI: 10.54103/2239-5474/20211
Riccardo Frangi
Nell'articolo si vuole illustrare, in una forma sintetica, la relazione che intercorre tra l'individuo e le istituzioni sul tema della formazione del sé e del carattere. L'immagine viene delineata sfruttando i concetti foucaultiani di assoggettamento, soggettivazione e risoggettivazione e quello di normalizzazione e il concetto emersoniano di gleam of light secondo l'interpretazione che ne ha fornito Naoko Saito. Il percorso segue tre snodi concettuali: la normalizzazione come elemento caratterizzante le istituzioni, il gleam of light come elemento di smarcamento dalla normalizzazione stessa, la necessità di reintrodurre una dimensione psicagogica nelle dinamiche educative perché l'impiego del gleam of light come principio conduttore dell'azione non sia meteorica, ma sistematica.
{"title":"Individui, istituzioni e formazione del carattere","authors":"Riccardo Frangi","doi":"10.54103/2239-5474/20211","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2239-5474/20211","url":null,"abstract":"Nell'articolo si vuole illustrare, in una forma sintetica, la relazione che intercorre tra l'individuo e le istituzioni sul tema della formazione del sé e del carattere. L'immagine viene delineata sfruttando i concetti foucaultiani di assoggettamento, soggettivazione e risoggettivazione e quello di normalizzazione e il concetto emersoniano di gleam of light secondo l'interpretazione che ne ha fornito Naoko Saito. Il percorso segue tre snodi concettuali: la normalizzazione come elemento caratterizzante le istituzioni, il gleam of light come elemento di smarcamento dalla normalizzazione stessa, la necessità di reintrodurre una dimensione psicagogica nelle dinamiche educative perché l'impiego del gleam of light come principio conduttore dell'azione non sia meteorica, ma sistematica.","PeriodicalId":133026,"journal":{"name":"Nóema","volume":"17 1‐6","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-04","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"135774915","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-11-04DOI: 10.54103/2239-5474/21554
Lucrezia Sperolini
L’articolo proposto esplora il concetto di formazione filosofica come pratica di resistenza e soggettivazione nel contesto delle istituzioni totali. Prendendo inizio dal lavoro di Michel Foucault, si è scelto di approfondire il potenziale trasformativo del sapere filosofico, evidenziando la relazione tra quest’ultimo e il discorso del potere per far emergere il concetto di soggettivazione come possibile via per modificare il rapporto di forze giocato tra dominio esterno e governo di sé. Promuovendo la formazione del sé e consentendo agli individui di relazionarsi con il mondo in modo significativo, l'educazione filosofica si rivela allora come esercizio di resistenza e liberazione da sistemi oppressivi e degradanti, offrendo strumenti di riflessione critica e trasformazione etica. L'articolo si conclude discutendo le possibili implicazioni di tale prospettiva in riferimento al sistema penitenziario e all’interno degli istituti di pena.
{"title":"La formazione filosofica come pratica di soggettivazione nel contesto penitenziario","authors":"Lucrezia Sperolini","doi":"10.54103/2239-5474/21554","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2239-5474/21554","url":null,"abstract":"L’articolo proposto esplora il concetto di formazione filosofica come pratica di resistenza e soggettivazione nel contesto delle istituzioni totali. Prendendo inizio dal lavoro di Michel Foucault, si è scelto di approfondire il potenziale trasformativo del sapere filosofico, evidenziando la relazione tra quest’ultimo e il discorso del potere per far emergere il concetto di soggettivazione come possibile via per modificare il rapporto di forze giocato tra dominio esterno e governo di sé. Promuovendo la formazione del sé e consentendo agli individui di relazionarsi con il mondo in modo significativo, l'educazione filosofica si rivela allora come esercizio di resistenza e liberazione da sistemi oppressivi e degradanti, offrendo strumenti di riflessione critica e trasformazione etica. L'articolo si conclude discutendo le possibili implicazioni di tale prospettiva in riferimento al sistema penitenziario e all’interno degli istituti di pena.","PeriodicalId":133026,"journal":{"name":"Nóema","volume":"32 2","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-04","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"135775443","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-11-04DOI: 10.54103/2239-5474/21608
Gruppo di ricerca indipendente "Inoperoso"
Il testo consiste nella trascrizione rimaneggiata di un dialogo che il gruppo di ricerca indipendente “Inoperoso” ha intrattenuto con Roberto Esposito in data 11 maggio 2023. Il tema della discussione è consistito nella messa in questione di una possibile attualità critica della prospettiva ontologico-politica che lo stesso Esposito ha definito dapprima “pensiero impolitico” e poi, in testi più recenti, “pensiero destituente”. Nel rivendicare una tale attualità, i membri di “Inoperoso” si sono confrontati con il successivo sviluppo del pensiero di Esposito, e in particolare con le critiche alle contraddizioni della prospettiva destituente da lui avanzate nella sua recente trilogia dedicata alla proposta del “paradigma istituente”. L’intento ultimo del dialogo era sviluppare una pratica filosofica incentrata non su questioni interne ad una considerazione ristretta di un singolo autore o di tema specifico, bensì rivolta ad esercizio collettivo di riflessione sulle grandi questioni e sulle tematiche che toccano ogni essere umano, guardando da un lato alle forme nelle quali l’attuale congiuntura istituzionale tende ad ostacolare un simile esercizio, e dall’altro alle opportunità di trasformazione che essa può concretamente offrire.
{"title":"Destituzione/Istituzione. Un dialogo con Roberto Esposito","authors":"Gruppo di ricerca indipendente \"Inoperoso\"","doi":"10.54103/2239-5474/21608","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2239-5474/21608","url":null,"abstract":"Il testo consiste nella trascrizione rimaneggiata di un dialogo che il gruppo di ricerca indipendente “Inoperoso” ha intrattenuto con Roberto Esposito in data 11 maggio 2023. Il tema della discussione è consistito nella messa in questione di una possibile attualità critica della prospettiva ontologico-politica che lo stesso Esposito ha definito dapprima “pensiero impolitico” e poi, in testi più recenti, “pensiero destituente”. Nel rivendicare una tale attualità, i membri di “Inoperoso” si sono confrontati con il successivo sviluppo del pensiero di Esposito, e in particolare con le critiche alle contraddizioni della prospettiva destituente da lui avanzate nella sua recente trilogia dedicata alla proposta del “paradigma istituente”. L’intento ultimo del dialogo era sviluppare una pratica filosofica incentrata non su questioni interne ad una considerazione ristretta di un singolo autore o di tema specifico, bensì rivolta ad esercizio collettivo di riflessione sulle grandi questioni e sulle tematiche che toccano ogni essere umano, guardando da un lato alle forme nelle quali l’attuale congiuntura istituzionale tende ad ostacolare un simile esercizio, e dall’altro alle opportunità di trasformazione che essa può concretamente offrire.","PeriodicalId":133026,"journal":{"name":"Nóema","volume":"31 4","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-04","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"135775447","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-11-04DOI: 10.54103/2239-5474/20181
Simone Bertozzo
Antonio Gramsci è stato un filosofo in grado di apportare un contributo originale e valevole nell'ambito del marxismo. L'intento di questo paper è quello di indagare la concezione della filosofia presente nell'opera dell'autore sardo e il legame che essa intrattiene con l'istituzione scolastica, in un quadro nel quale il rapporto tra struttura e superstruttura viene approfondito ed elaborato lontano da schemi meccanicistici in quanto pensiero e coscienza assumono rilevanza nel progresso verso la liberazione dell'uomo. La ridefinizione della disciplina filosofica seguirà da una riconsiderazione generale del rapporto tra materia e pensiero, due aspetti coappartenenti alla medesima dimensione, e comporterà una revisione delle nozioni di realtà, legata indissolubilmente al concreto operare dell'uomo, e di verità, termine che in questo contesto assume una forte connotazione politica. Verrà dedicata a tal proposito un'importante parentesi agli intellettuali in quanto mediatori tra la classe e il potere politico. La scuola verrà allora analizzata in modo da evidenziarne il potenziale rivoluzionario in quanto luogo di formazione della coscienza e della personalità.
{"title":"«Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza»","authors":"Simone Bertozzo","doi":"10.54103/2239-5474/20181","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2239-5474/20181","url":null,"abstract":"Antonio Gramsci è stato un filosofo in grado di apportare un contributo originale e valevole nell'ambito del marxismo. L'intento di questo paper è quello di indagare la concezione della filosofia presente nell'opera dell'autore sardo e il legame che essa intrattiene con l'istituzione scolastica, in un quadro nel quale il rapporto tra struttura e superstruttura viene approfondito ed elaborato lontano da schemi meccanicistici in quanto pensiero e coscienza assumono rilevanza nel progresso verso la liberazione dell'uomo. La ridefinizione della disciplina filosofica seguirà da una riconsiderazione generale del rapporto tra materia e pensiero, due aspetti coappartenenti alla medesima dimensione, e comporterà una revisione delle nozioni di realtà, legata indissolubilmente al concreto operare dell'uomo, e di verità, termine che in questo contesto assume una forte connotazione politica. Verrà dedicata a tal proposito un'importante parentesi agli intellettuali in quanto mediatori tra la classe e il potere politico. La scuola verrà allora analizzata in modo da evidenziarne il potenziale rivoluzionario in quanto luogo di formazione della coscienza e della personalità.","PeriodicalId":133026,"journal":{"name":"Nóema","volume":"31 6","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-04","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"135775445","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-11-04DOI: 10.54103/2239-5474/20081
Federico Casella
Abstract. Lo scopo del presente lavoro è indagare la peculiare legittimazione dell’impegno politico per i filosofi proposta da Platone e accolta dai suoi immediati discepoli nella cosiddetta Prima Accademia: particolare attenzione sarà rivolta, soprattutto, alla «terza ondata» della Repubblica. Attraverso opportuni riferimenti alla Lettera VII, si mostrerà come la terza ondata costituisca il cuore del progetto di riforma politica e sociale di Platone, il quale invita l’intellettuale a concepire la propria missione politica o come istituzione di un regno filosofico o come consiglio e aiuto da prestare a un re o a un signore: in entrambi i casi, l’immagine del governo di un solo uomo serve a connotare lo scenario preferibile per garantire l’istituzionalizzazione politica della filosofia. È così che, allora, i discepoli di Platone tentarono di stabilire contatti con realtà monarchiche o tiranniche accettando di farsi legislatori o consiglieri di un singolo individuo al comando, il quale veniva concepito come il perfetto connubio tra sapere e potere nel solco delle teorie del maestro.
{"title":"L’intellettuale «di regime» tra Platone e la Prima Accademia","authors":"Federico Casella","doi":"10.54103/2239-5474/20081","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2239-5474/20081","url":null,"abstract":"Abstract. Lo scopo del presente lavoro è indagare la peculiare legittimazione dell’impegno politico per i filosofi proposta da Platone e accolta dai suoi immediati discepoli nella cosiddetta Prima Accademia: particolare attenzione sarà rivolta, soprattutto, alla «terza ondata» della Repubblica. Attraverso opportuni riferimenti alla Lettera VII, si mostrerà come la terza ondata costituisca il cuore del progetto di riforma politica e sociale di Platone, il quale invita l’intellettuale a concepire la propria missione politica o come istituzione di un regno filosofico o come consiglio e aiuto da prestare a un re o a un signore: in entrambi i casi, l’immagine del governo di un solo uomo serve a connotare lo scenario preferibile per garantire l’istituzionalizzazione politica della filosofia. È così che, allora, i discepoli di Platone tentarono di stabilire contatti con realtà monarchiche o tiranniche accettando di farsi legislatori o consiglieri di un singolo individuo al comando, il quale veniva concepito come il perfetto connubio tra sapere e potere nel solco delle teorie del maestro.","PeriodicalId":133026,"journal":{"name":"Nóema","volume":"32 5","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-04","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"135775440","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-11-04DOI: 10.54103/2239-5474/20205
Alessandra Pantano
Che ne è del pensiero quando si insegna in un’istituzione universitaria? A partire dall’esperienza di insegnamento e da alcuni scritti di Roland Barthes, in particolare Lezione, discorso inaugurale al Collège de France, il saggio si interroga sul seminario, definito come “un’istituzione tracciata sul modello utopico”, che ha accompagnato, dagli anni settanta in poi, la scrittura e i corsi del semiologo francese.
{"title":"Tra istituzione e sapere","authors":"Alessandra Pantano","doi":"10.54103/2239-5474/20205","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2239-5474/20205","url":null,"abstract":"Che ne è del pensiero quando si insegna in un’istituzione universitaria? A partire dall’esperienza di insegnamento e da alcuni scritti di Roland Barthes, in particolare Lezione, discorso inaugurale al Collège de France, il saggio si interroga sul seminario, definito come “un’istituzione tracciata sul modello utopico”, che ha accompagnato, dagli anni settanta in poi, la scrittura e i corsi del semiologo francese.","PeriodicalId":133026,"journal":{"name":"Nóema","volume":"32 3","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-04","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"135775442","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-11-04DOI: 10.54103/2239-5474/21555
Davide Montanari
L’articolo mira ad indagare le trasformazioni che stanno subendo le istituzioni formative sotto la pressione delle direttive europee secondo modelli aziendali di stampo neoliberale. L’analisi genealogica e il confronto con la documentazione istituzionale europea e nazionale suggeriscono che le riforme scolastiche degli ultimi trent’anni, centrate sulla logica delle competenze e sul modello dell’impresa, siano elaborate per essere un supporto fondamentale alle pratiche di soggettivazione neoliberale. La centralità della nozione di competenza e l’insistenza sulla necessità di sviluppare ed applicare un numero sempre maggiore di strumenti di misurazione dei saperi portano a definire un orizzonte educativo che si pone come scopo principale la formazione di individui utili al sistema produttivo, tanto sul piano delle capacità tecniche quanto sul piano valoriale. Un sistema educativo con questi obiettivi comporta lo snaturamento e la svalutazione di tutta una serie di ambiti del sapere, uno su tutto quello filosofico. La didattica delle competenze sta trasformando lo studio della filosofia da sapere critico a semplice adattamento a quei sistemi di valutazione che rispondono alle logiche del mondo dell’impresa: nella migliore delle ipotesi un insieme di soft skill, nella peggiore una vera e propria ancella della cultura aziendalista.
{"title":"La scuola neoliberale","authors":"Davide Montanari","doi":"10.54103/2239-5474/21555","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2239-5474/21555","url":null,"abstract":"L’articolo mira ad indagare le trasformazioni che stanno subendo le istituzioni formative sotto la pressione delle direttive europee secondo modelli aziendali di stampo neoliberale. L’analisi genealogica e il confronto con la documentazione istituzionale europea e nazionale suggeriscono che le riforme scolastiche degli ultimi trent’anni, centrate sulla logica delle competenze e sul modello dell’impresa, siano elaborate per essere un supporto fondamentale alle pratiche di soggettivazione neoliberale. La centralità della nozione di competenza e l’insistenza sulla necessità di sviluppare ed applicare un numero sempre maggiore di strumenti di misurazione dei saperi portano a definire un orizzonte educativo che si pone come scopo principale la formazione di individui utili al sistema produttivo, tanto sul piano delle capacità tecniche quanto sul piano valoriale. Un sistema educativo con questi obiettivi comporta lo snaturamento e la svalutazione di tutta una serie di ambiti del sapere, uno su tutto quello filosofico. La didattica delle competenze sta trasformando lo studio della filosofia da sapere critico a semplice adattamento a quei sistemi di valutazione che rispondono alle logiche del mondo dell’impresa: nella migliore delle ipotesi un insieme di soft skill, nella peggiore una vera e propria ancella della cultura aziendalista.","PeriodicalId":133026,"journal":{"name":"Nóema","volume":"32 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-04","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"135775444","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-11-04DOI: 10.54103/2239-5474/21551
Maria Cristina Fornari
La posizione e il ruolo della filosofia nelle Università sono sempre stati oggetto di interesse, in particolare da parte dei detentori della disciplina, evidentemente convinti di un suo statuto speciale all’interno del percorso formativo. In questo articolo si prendono brevemente in esame le posizioni di alcuni filosofi che si sono esplicitamente esposti al riguardo, da Kant a Heidegger, da Ortega y Gasset a Martha Nussbaum, quali testimoni illustri dell’imprescindibilità dei contenuti e dei metodi della filosofia per ogni campo del sapere, tanto più oggi, che l’utilità del pensiero umanistico viene disconosciuta in favore di una formazione sempre più tecnica e specializzata.
{"title":"Filosofia e istituzioni","authors":"Maria Cristina Fornari","doi":"10.54103/2239-5474/21551","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2239-5474/21551","url":null,"abstract":"La posizione e il ruolo della filosofia nelle Università sono sempre stati oggetto di interesse, in particolare da parte dei detentori della disciplina, evidentemente convinti di un suo statuto speciale all’interno del percorso formativo. In questo articolo si prendono brevemente in esame le posizioni di alcuni filosofi che si sono esplicitamente esposti al riguardo, da Kant a Heidegger, da Ortega y Gasset a Martha Nussbaum, quali testimoni illustri dell’imprescindibilità dei contenuti e dei metodi della filosofia per ogni campo del sapere, tanto più oggi, che l’utilità del pensiero umanistico viene disconosciuta in favore di una formazione sempre più tecnica e specializzata.","PeriodicalId":133026,"journal":{"name":"Nóema","volume":"32 4","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-04","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"135775441","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}