Pub Date : 2019-09-30DOI: 10.35948/2532-9006/2020.3174
Matilde Paoli
The main goal of this study is to investigate euthanasia as a legitimate means to achieve a dignified death for the terminally ill patients that, according to medical science, have no chance of cure. It is known that in current Brazilian law, the practice of euthanasia is considered a crime by the Criminal Code - Decree-Law No. 2848, of December 7, 1940, and can be typified as either Homicide (Article 121), or as Induction, Instigation or Assistance to Suicide (article 122). Article 5 of the Brazilian Federal Constitution of 1988 states that life is an inviolable right and, because it is inherent to the human condition, it is also inalienable. In this context, the assumption is that life has an ample protection in the Brazilian legal system, supported directly by the dignity of the human person, the fundamental foundation of the Rule of Law - Federal Constitution's article 1, III. Therefore, it is believed that life should be lived with dignity and that it should be a right, not a duty. In support of the proposed thesis, the inductive and bibliographical methods will be applied, seeking to describe the types of euthanasia, the relevant legislation, and to analyze the main authors dealing with the theme, and, finally, to make a comparative study. Art. 2º- O doente continuará a receber todos os cuidados necessários para aliviar os sintomas que levam ao sofrimento, assegurada a assistência integral, o conforto físico, psíquico, social e espiritual, inclusive assegurando-lhe o direito da alta hospitalar.
这项研究的主要目的是调查安乐死作为一种合法的手段,为绝症患者实现有尊严的死亡,根据医学科学,没有治愈的机会。众所周知,在目前的巴西法律中,安乐死的做法被1940年12月7日的第2848号刑法法令视为犯罪,可以分为凶杀(第121条)或诱导、教唆或协助自杀(第122条)。1988年《巴西联邦宪法》第5条规定,生命是一项不可侵犯的权利,因为它是人类状况所固有的,所以也是不可剥夺的。在这方面,我们的假设是,生命在巴西的法律制度中得到充分保护,直接得到人的尊严的支持,这是法治的根本基础- -联邦宪法第1条第3款。因此,人们认为生活应该有尊严,生活应该是一种权利,而不是一种义务。为了支持论文的提出,本文将运用归纳和参考文献的方法,试图描述安乐死的类型,相关立法,并分析主要作者处理这一主题,最后进行比较研究。艺术。2º- O doente continuara receber todos os小心necessarios对位aliviar os产生levam ao sofrimento, assegurada assistencia积分,O conforto达到psiquico、社会e espiritual包容assegurando-lhe O direito da alta hospitalar。
{"title":"Eutanasia","authors":"Matilde Paoli","doi":"10.35948/2532-9006/2020.3174","DOIUrl":"https://doi.org/10.35948/2532-9006/2020.3174","url":null,"abstract":"The main goal of this study is to investigate euthanasia as a legitimate means to achieve a dignified death for the terminally ill patients that, according to medical science, have no chance of cure. It is known that in current Brazilian law, the practice of euthanasia is considered a crime by the Criminal Code - Decree-Law No. 2848, of December 7, 1940, and can be typified as either Homicide (Article 121), or as Induction, Instigation or Assistance to Suicide (article 122). Article 5 of the Brazilian Federal Constitution of 1988 states that life is an inviolable right and, because it is inherent to the human condition, it is also inalienable. In this context, the assumption is that life has an ample protection in the Brazilian legal system, supported directly by the dignity of the human person, the fundamental foundation of the Rule of Law - Federal Constitution's article 1, III. Therefore, it is believed that life should be lived with dignity and that it should be a right, not a duty. In support of the proposed thesis, the inductive and bibliographical methods will be applied, seeking to describe the types of euthanasia, the relevant legislation, and to analyze the main authors dealing with the theme, and, finally, to make a comparative study. Art. 2º- O doente continuará a receber todos os cuidados necessários para aliviar os sintomas que levam ao sofrimento, assegurada a assistência integral, o conforto físico, psíquico, social e espiritual, inclusive assegurando-lhe o direito da alta hospitalar.","PeriodicalId":293440,"journal":{"name":"X, 2019/3 (luglio-settembre)","volume":"1 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-09-30","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"130040594","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2019-09-30DOI: 10.35948/2532-9006/2020.3240
M. D. Carlo
a parola foodie in anni recenti ha conquistato uno spazio nel lessico italiano tanto da contare 3.720.000 occorrenze sulle pagine in lingua italiana di Google (ricerca del 21/10/2019, che considera anche il plurale foodies): questo dato, seppur molto signi cativo, va comunque ridimensionato, considerando che nella ricerca con uisce un numero considerevole di nomi propri (riferiti, ad esempio, a ristoranti o a eventi). Il termine foodie è un prestito non adattato dall’inglese, formato da food ‘cibo’ e dal su sso -ie (raramente -y: cfr. la scheda su selfie di Simona Cresti) e signi ca, quando usato come sostantivo, ‘persona interessata a tutti gli aspetti che riguardano il cibo’ o, come a ettivo, ‘che parla di cibo, che riguarda il cibo’, ‘per/da intenditori/appassionati di cibo’. La parola inizia a di ondersi in inglese attorno agli anni ’80, quando esce la guida di Paul Levy e Ann Barr dal titolo e Official foodie handbook . Le prime attestazioni che riporta l’OED, infatti, risalgono a quegli anni. In italiano la parola comincia a comparire circa un decennio dopo: la prima attestazione che riporta il volume sui Neologismi 2008-2018 della Treccani è un articolo del “Corriere della Sera” del 1997 il cui testo non viene però riprodotto. Da una ricerca nell’archivio dello stesso quotidiano risulta che la parola in questo caso non ha rilevanza lessicale (compare all’interno di un gra co senza alcun contesto linguistico e senza alcuna indicazione circa il signi cato) e dunque questa non può essere considerata una prima attestazione a tutti gli e etti. Risalgono invece al 2003 e 2004 le prime occorrenze di foodie all’interno di testi in lingua italiana che fanno comunque ancora un dichiarato riferimento a contesti in lingua inglese, occorrenze la cui enfasi gra ca rivela una certa estraneità dell’autore al termine (virgolette nel primo caso e corsivo nel secondo, che presenta la forma plurale della lingua d’origine):
{"title":"Il foodie: parlare di cibo non è stato mai così virale","authors":"M. D. Carlo","doi":"10.35948/2532-9006/2020.3240","DOIUrl":"https://doi.org/10.35948/2532-9006/2020.3240","url":null,"abstract":"a parola foodie in anni recenti ha conquistato uno spazio nel lessico italiano tanto da contare 3.720.000 occorrenze sulle pagine in lingua italiana di Google (ricerca del 21/10/2019, che considera anche il plurale foodies): questo dato, seppur molto signi cativo, va comunque ridimensionato, considerando che nella ricerca con uisce un numero considerevole di nomi propri (riferiti, ad esempio, a ristoranti o a eventi). Il termine foodie è un prestito non adattato dall’inglese, formato da food ‘cibo’ e dal su sso -ie (raramente -y: cfr. la scheda su selfie di Simona Cresti) e signi ca, quando usato come sostantivo, ‘persona interessata a tutti gli aspetti che riguardano il cibo’ o, come a ettivo, ‘che parla di cibo, che riguarda il cibo’, ‘per/da intenditori/appassionati di cibo’. La parola inizia a di ondersi in inglese attorno agli anni ’80, quando esce la guida di Paul Levy e Ann Barr dal titolo e Official foodie handbook . Le prime attestazioni che riporta l’OED, infatti, risalgono a quegli anni. In italiano la parola comincia a comparire circa un decennio dopo: la prima attestazione che riporta il volume sui Neologismi 2008-2018 della Treccani è un articolo del “Corriere della Sera” del 1997 il cui testo non viene però riprodotto. Da una ricerca nell’archivio dello stesso quotidiano risulta che la parola in questo caso non ha rilevanza lessicale (compare all’interno di un gra co senza alcun contesto linguistico e senza alcuna indicazione circa il signi cato) e dunque questa non può essere considerata una prima attestazione a tutti gli e etti. Risalgono invece al 2003 e 2004 le prime occorrenze di foodie all’interno di testi in lingua italiana che fanno comunque ancora un dichiarato riferimento a contesti in lingua inglese, occorrenze la cui enfasi gra ca rivela una certa estraneità dell’autore al termine (virgolette nel primo caso e corsivo nel secondo, che presenta la forma plurale della lingua d’origine):","PeriodicalId":293440,"journal":{"name":"X, 2019/3 (luglio-settembre)","volume":"1 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-09-30","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"133758061","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2019-09-30DOI: 10.35948/2532-9006/2020.3210
Sara Giovine
{"title":"Sextortion: una minaccia (anche) per la nostra lingua?","authors":"Sara Giovine","doi":"10.35948/2532-9006/2020.3210","DOIUrl":"https://doi.org/10.35948/2532-9006/2020.3210","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":293440,"journal":{"name":"X, 2019/3 (luglio-settembre)","volume":"712 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-09-30","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"133016364","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2019-09-30DOI: 10.35948/2532-9006/2020.3150
Luisa di Valvasone
ono giunte alla redazione alcune segnalazioni riguardo all’uso crescente di due termini avvertiti dai nostri lettori come neologismi: il sostantivo anagrafatura e il verbo anagrafare, da cui il participio con valore aggettivale anagrafato. Alla base di entrambi c’è il sostantivo anagrafe (dal greco moderno anagraphḗ 'iscrizione, registro' composto di aná 'su' e graphḗ 'scritto, scrittura') per il quale il DELI indica come data di prima attestazione il 1764, con un precedente molto più antico nel 1414, a Venezia, nella forma plurale lanagrafi. Il GRADIT marca anagrafe come termine tecnicospecialistico della burocrazia col signi cato di “registro che riporta il numero e lo stato civile (nascite, decessi, matrimoni) degli abitanti residenti in un comune” ma anche, per estensione, “l’u cio comunale che custodisce tale registro e rilascia i certi cati a esso relativi”. La formazione di anagrafare e anagrafatura a partire dal sostantivo anagrafe non stupisce: il lingua io burocratico, a cui appartengono i nostri termini, è da sempre fortemente so etto alla creazione di nuove parole e tra queste sono molto frequenti i verbi denominali (derivati da sostantivi) in -are e -izzare (ad esempio, disdettare da disdetta, ospedalizzare da ospedale, ecc.). Inoltre -ura è su sso produttivo in italiano, per formare nomi da verbi e, come si le e in Serianni 1989, «già in latino serviva a ricavare deverbali dal participio passato (scrīptum → scriptūra)» come ad esempio tirato (tirare) → tiratura, cotto (cuocere) → cottura. Si può dunque presumere (e le attestazioni che vedremo in seguito sosterrebbero questa ipotesi) che la lingua burocratica abbia prodotto da anagrafe il verbo denominale anagrafare (col participio anagrafato) che a sua volta avrebbe indotto alla formazione del deverbale anagrafatura.
{"title":"Anagrafare e anagrafatura","authors":"Luisa di Valvasone","doi":"10.35948/2532-9006/2020.3150","DOIUrl":"https://doi.org/10.35948/2532-9006/2020.3150","url":null,"abstract":"ono giunte alla redazione alcune segnalazioni riguardo all’uso crescente di due termini avvertiti dai nostri lettori come neologismi: il sostantivo anagrafatura e il verbo anagrafare, da cui il participio con valore aggettivale anagrafato. Alla base di entrambi c’è il sostantivo anagrafe (dal greco moderno anagraphḗ 'iscrizione, registro' composto di aná 'su' e graphḗ 'scritto, scrittura') per il quale il DELI indica come data di prima attestazione il 1764, con un precedente molto più antico nel 1414, a Venezia, nella forma plurale lanagrafi. Il GRADIT marca anagrafe come termine tecnicospecialistico della burocrazia col signi cato di “registro che riporta il numero e lo stato civile (nascite, decessi, matrimoni) degli abitanti residenti in un comune” ma anche, per estensione, “l’u cio comunale che custodisce tale registro e rilascia i certi cati a esso relativi”. La formazione di anagrafare e anagrafatura a partire dal sostantivo anagrafe non stupisce: il lingua io burocratico, a cui appartengono i nostri termini, è da sempre fortemente so etto alla creazione di nuove parole e tra queste sono molto frequenti i verbi denominali (derivati da sostantivi) in -are e -izzare (ad esempio, disdettare da disdetta, ospedalizzare da ospedale, ecc.). Inoltre -ura è su sso produttivo in italiano, per formare nomi da verbi e, come si le e in Serianni 1989, «già in latino serviva a ricavare deverbali dal participio passato (scrīptum → scriptūra)» come ad esempio tirato (tirare) → tiratura, cotto (cuocere) → cottura. Si può dunque presumere (e le attestazioni che vedremo in seguito sosterrebbero questa ipotesi) che la lingua burocratica abbia prodotto da anagrafe il verbo denominale anagrafare (col participio anagrafato) che a sua volta avrebbe indotto alla formazione del deverbale anagrafatura.","PeriodicalId":293440,"journal":{"name":"X, 2019/3 (luglio-settembre)","volume":"15 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-09-30","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"127250390","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2019-09-30DOI: 10.35948/2532-9006/2020.3175
Ludovica Maconi
{"title":"Il morire e la morte oggi. Breve riflessione linguistica","authors":"Ludovica Maconi","doi":"10.35948/2532-9006/2020.3175","DOIUrl":"https://doi.org/10.35948/2532-9006/2020.3175","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":293440,"journal":{"name":"X, 2019/3 (luglio-settembre)","volume":"46 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-09-30","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"132872106","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2019-09-30DOI: 10.35948/2532-9006/2020.3307
M. Biffi
{"title":"Il morire e l’ordinamento giuridico. Riflessioni linguistiche sulle parole della scelta","authors":"M. Biffi","doi":"10.35948/2532-9006/2020.3307","DOIUrl":"https://doi.org/10.35948/2532-9006/2020.3307","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":293440,"journal":{"name":"X, 2019/3 (luglio-settembre)","volume":"41 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-09-30","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"132228024","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2019-09-20DOI: 10.35948/2532-9006/2020.3206
D. Proietti
I diversi quesiti pervenuti sulla coppia verbale disassociare/dissociare vertono sul rapporto semantico tra i due verbi (percepiti come sinonimi da alcuni) e sulla loro frequenza d’uso (da parte di altri si rileva la minor diffusione del verbo disassociare e quindi si chiede se sia “più giusto” o “meglio” usare dissociare, in quanto forma della “lingua corrente”). Inoltre, si osserva che nella forma disassociare, avvertita come inusuale, la sostituzione del “prefisso ad- con il prefisso dis-” crea “uno strano cumulo di prefissi contraddittori”.
{"title":"Disassociare, dissociare","authors":"D. Proietti","doi":"10.35948/2532-9006/2020.3206","DOIUrl":"https://doi.org/10.35948/2532-9006/2020.3206","url":null,"abstract":"I diversi quesiti pervenuti sulla coppia verbale disassociare/dissociare vertono sul rapporto semantico tra i due verbi (percepiti come sinonimi da alcuni) e sulla loro frequenza d’uso (da parte di altri si rileva la minor diffusione del verbo disassociare e quindi si chiede se sia “più giusto” o “meglio” usare dissociare, in quanto forma della “lingua corrente”). Inoltre, si osserva che nella forma disassociare, avvertita come inusuale, la sostituzione del “prefisso ad- con il prefisso dis-” crea “uno strano cumulo di prefissi contraddittori”.\u0000","PeriodicalId":293440,"journal":{"name":"X, 2019/3 (luglio-settembre)","volume":"39 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-09-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"133989181","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2019-09-17DOI: 10.35948/2532-9006/2020.3205
Luca Serianni
Manuel B. e Orsola P. ci chiedono della coniugazione e dell'uso del verbo redire (riedere).
Manuel B.和Orsola P.询问动词resay (riedere)的共轭和使用情况。
{"title":"Sul verbo redire","authors":"Luca Serianni","doi":"10.35948/2532-9006/2020.3205","DOIUrl":"https://doi.org/10.35948/2532-9006/2020.3205","url":null,"abstract":"Manuel B. e Orsola P. ci chiedono della coniugazione e dell'uso del verbo redire (riedere).\u0000","PeriodicalId":293440,"journal":{"name":"X, 2019/3 (luglio-settembre)","volume":"6 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-09-17","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"133821313","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2019-09-13DOI: 10.35948/2532-9006/2020.3204
V. Coletti
Molti lettori ci hanno posto domande intorno al verbo bocciare: il ragazzo è stato bocciato a un/all'esame oppure il ragazzo ha bocciato un/l'esame? Si dice che un alunno boccia o è bocciato? Ed è corretta l’espressione rimanere bocciato (o promosso)?
{"title":"Si può bocciare? O soltanto essere bocciati?","authors":"V. Coletti","doi":"10.35948/2532-9006/2020.3204","DOIUrl":"https://doi.org/10.35948/2532-9006/2020.3204","url":null,"abstract":"Molti lettori ci hanno posto domande intorno al verbo bocciare: il ragazzo è stato bocciato a un/all'esame oppure il ragazzo ha bocciato un/l'esame? Si dice che un alunno boccia o è bocciato? Ed è corretta l’espressione rimanere bocciato (o promosso)?\u0000","PeriodicalId":293440,"journal":{"name":"X, 2019/3 (luglio-settembre)","volume":"42 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-09-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"133901951","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}