Pub Date : 2023-11-09DOI: 10.4081/scenario.2023.544
Anna Lisi, Francesco Radi, Stefano Trapassi, Lorenzo Righi
Introduzione: questo studio si pone l’obiettivo di indagare il vissuto emotivo ed esperienziale degli Infermieri di Centrale Operativa di Emergenza Sanitaria che, nel corso di una chiamata di emergenza, impartiscono telefonicamente le Istruzioni Pre-Arrivo (IPA). Sono state analizzate le sensazioni che l’operatore sperimenta in queste situazioni nonostante non vi sia un contatto diretto con l’interlocutore, le tecniche per sviluppare l’efficacia della comunicazione e le eventuali difficoltà incontrate durante lo svolgimento di questo scenario. Materiali e Metodi: lo studio è stato realizzato attraverso un breve questionario finalizzato al reclutamento di soggetti idonei alla ricerca, e un’intervista semi-strutturata volta a comprendere il vissuto esperienziale in un campione di convenienza di Infermieri. Garantendo l’anonimato, l’intervista è stata audio registrata tramite smartphone. Risultati: sono state raccolte dieci interviste, in seguito analizzate secondo i principi dell’Analisi Tematica. Sono stati estrapolati sei temi: emozioni emerse durante il racconto, vissuto durante la chiamata, vissuto alla fine della chiamata, esito positivo delle IPA - punti di forza e utente, esito positivo delle IPA - punti di forza dell’Infermiere, difficoltà incontrate. Discussioni e Conclusioni: dai temi estrapolati, emerge che gli intervistati per la maggior parte si sono dimostrati in grado di gestire situazioni di forte stress emotivo, si trovano d’accordo sul fatto che un utente istruito e un buon uso della dialettica migliori la performance. Entrare in contatto con l’interlocutore rende più facile la collaborazione, e l’esperienza fatta sul campo è più utile dei corsi specifici. Svolgere una attività di disinnesco (defusing) al termine di situazioni particolare vissute, aiuta a decomprimere lo stress e arricchisce il bagaglio esperienziale dei colleghi.
{"title":"Le Istruzioni Pre-Arrivo nelle chiamate di emergenza: uno studio qualitativo sul vissuto degli infermieri in una Centrale Operativa 118 della Toscana (Italia)","authors":"Anna Lisi, Francesco Radi, Stefano Trapassi, Lorenzo Righi","doi":"10.4081/scenario.2023.544","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2023.544","url":null,"abstract":"Introduzione: questo studio si pone l’obiettivo di indagare il vissuto emotivo ed esperienziale degli Infermieri di Centrale Operativa di Emergenza Sanitaria che, nel corso di una chiamata di emergenza, impartiscono telefonicamente le Istruzioni Pre-Arrivo (IPA). Sono state analizzate le sensazioni che l’operatore sperimenta in queste situazioni nonostante non vi sia un contatto diretto con l’interlocutore, le tecniche per sviluppare l’efficacia della comunicazione e le eventuali difficoltà incontrate durante lo svolgimento di questo scenario. Materiali e Metodi: lo studio è stato realizzato attraverso un breve questionario finalizzato al reclutamento di soggetti idonei alla ricerca, e un’intervista semi-strutturata volta a comprendere il vissuto esperienziale in un campione di convenienza di Infermieri. Garantendo l’anonimato, l’intervista è stata audio registrata tramite smartphone. Risultati: sono state raccolte dieci interviste, in seguito analizzate secondo i principi dell’Analisi Tematica. Sono stati estrapolati sei temi: emozioni emerse durante il racconto, vissuto durante la chiamata, vissuto alla fine della chiamata, esito positivo delle IPA - punti di forza e utente, esito positivo delle IPA - punti di forza dell’Infermiere, difficoltà incontrate. Discussioni e Conclusioni: dai temi estrapolati, emerge che gli intervistati per la maggior parte si sono dimostrati in grado di gestire situazioni di forte stress emotivo, si trovano d’accordo sul fatto che un utente istruito e un buon uso della dialettica migliori la performance. Entrare in contatto con l’interlocutore rende più facile la collaborazione, e l’esperienza fatta sul campo è più utile dei corsi specifici. Svolgere una attività di disinnesco (defusing) al termine di situazioni particolare vissute, aiuta a decomprimere lo stress e arricchisce il bagaglio esperienziale dei colleghi.","PeriodicalId":498603,"journal":{"name":"Scenario - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":" 13","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-09","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"135192961","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-10-17DOI: 10.4081/scenario.2023.550
Natalino Palermo, Francesco Limonti, Angelica Semeraro, Daniele Ermanno, Miguel Angel Paludi, Nicola Ramacciati
Introduzione: nel contesto della pandemia da COVID-19, monitorare il benessere organizzativo degli operatori sanitari è prioritario. Sovraccarico emotivo, malessere psico-fisico, turni estenuanti e carenze di gestione sono state le principali sfide affrontate. Materiali e Metodi: è stata effettuata una revisione di letteratura e sono stati selezionati articoli da database e raccolte di database (Pubmed, Cochrane Library, Cinhal, Scopus) seguendo il metodo PICOM. Sono stati analizzati 26 articoli in full-text che corrispondevano agli obiettivi di revisione. Risultati: è stato possibile evidenziare, negli articoli scelti in seguito alla consultazione, sovraccarico psicologico, stress, ansia, depressione. Discussione: i risultati indicano che la pandemia da COVID-19 ha avuto un impatto significativo sul benessere mentale degli operatori sanitari. Differenti sono le strategie proposte in letteratura per migliorare il benessere del personale sanitario: gestione dei carichi di lavoro, implementazione di servizi di supporto psicologico, adozione di misure di autocura. Conclusioni: implementare strategie ed interventi mirati per mitigare gli impatti negativi sul benessere e la soddisfazione del personale sanitario. Il benessere organizzativo del personale rappresenta un aspetto chiave per garantire la qualità delle cure e salute fornite, nonché del personale stesso.
{"title":"L'impatto del COVID-19 sul Change Management: una revisione narrativa","authors":"Natalino Palermo, Francesco Limonti, Angelica Semeraro, Daniele Ermanno, Miguel Angel Paludi, Nicola Ramacciati","doi":"10.4081/scenario.2023.550","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2023.550","url":null,"abstract":"Introduzione: nel contesto della pandemia da COVID-19, monitorare il benessere organizzativo degli operatori sanitari è prioritario. Sovraccarico emotivo, malessere psico-fisico, turni estenuanti e carenze di gestione sono state le principali sfide affrontate. Materiali e Metodi: è stata effettuata una revisione di letteratura e sono stati selezionati articoli da database e raccolte di database (Pubmed, Cochrane Library, Cinhal, Scopus) seguendo il metodo PICOM. Sono stati analizzati 26 articoli in full-text che corrispondevano agli obiettivi di revisione. Risultati: è stato possibile evidenziare, negli articoli scelti in seguito alla consultazione, sovraccarico psicologico, stress, ansia, depressione. Discussione: i risultati indicano che la pandemia da COVID-19 ha avuto un impatto significativo sul benessere mentale degli operatori sanitari. Differenti sono le strategie proposte in letteratura per migliorare il benessere del personale sanitario: gestione dei carichi di lavoro, implementazione di servizi di supporto psicologico, adozione di misure di autocura. Conclusioni: implementare strategie ed interventi mirati per mitigare gli impatti negativi sul benessere e la soddisfazione del personale sanitario. Il benessere organizzativo del personale rappresenta un aspetto chiave per garantire la qualità delle cure e salute fornite, nonché del personale stesso.","PeriodicalId":498603,"journal":{"name":"Scenario - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"3 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-10-17","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136033429","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-10-17DOI: 10.4081/scenario.2023.565
Michele Stellabotte, Floriana Pinto
Introduzione: le competenze infermieristiche avanzate si riferiscono a servizi ed interventi sanitari ampliati e migliorati forniti da infermieri che, con capacità avanzate, influenzano gli outcome clinici e forniscono servizi sanitari diretti a persone, famiglie e comunità. L’area critica si contraddistingue dagli altri contesti dove gli infermieri possono sviluppare competenze avanzate per la sua complessità e dinamicità. l'obiettivo di questo studio è la descrizione dei percorsi formativi necessari e gli strumenti utilizzati per la valutazione delle competenze avanzate in area critica nel contesto internazionale. Materiali e Metodi: è stata condotta una revisione narrativa attraverso le principali banche dati (Medline/PubMed, CINAHL, Cochrane Library, EMBASE), selezionando articoli in lingua inglese e italiana pubblicati negli ultimi dieci anni, ovvero dall’anno di costituzione del gruppo di lavoro per le competenze avanzate dell’European federation of Critical Care Nurses Association (EfCCNa). Sono stati inclusi tutti gli studi che trattassero delle competenze avanzate in area critica, i requisiti necessari, la formazione richiesta e i relativi strumenti valutativi. Risultati: sono stati ritrovati 183 articoli e selezionati un totale di 13 articoli, di cui 2 revisioni della letteratura. In 17 su 24 Paesi Europei, sono presenti dei programmi formali di formazione per gli infermieri di area critica. L’infermieristica in area critica è stata riconosciuta come specialità in 13 di essi. Esistono almeno dieci strumenti per la valutazione delle competenze avanzate in area critica. Discussione: lo status formativo degli infermieri di area critica è estremamente variegato e disomogeneo. Attualmente la letteratura propone diversi strumenti di valutazione per le competenze validi ed affidabili, ma eterogenei e non utilizzabili in ogni contesto. Conclusioni: risulta necessario un intervento istituzionale a livello nazionale e comunitario, mirato a standardizzare e definire la formazione ed il riconoscimento delle competenze avanzate in area critica.
{"title":"Le competenze infermieristiche avanzate in area critica: formazione e strumenti di valutazione. Una revisione narrativa","authors":"Michele Stellabotte, Floriana Pinto","doi":"10.4081/scenario.2023.565","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2023.565","url":null,"abstract":"Introduzione: le competenze infermieristiche avanzate si riferiscono a servizi ed interventi sanitari ampliati e migliorati forniti da infermieri che, con capacità avanzate, influenzano gli outcome clinici e forniscono servizi sanitari diretti a persone, famiglie e comunità. L’area critica si contraddistingue dagli altri contesti dove gli infermieri possono sviluppare competenze avanzate per la sua complessità e dinamicità. l'obiettivo di questo studio è la descrizione dei percorsi formativi necessari e gli strumenti utilizzati per la valutazione delle competenze avanzate in area critica nel contesto internazionale. Materiali e Metodi: è stata condotta una revisione narrativa attraverso le principali banche dati (Medline/PubMed, CINAHL, Cochrane Library, EMBASE), selezionando articoli in lingua inglese e italiana pubblicati negli ultimi dieci anni, ovvero dall’anno di costituzione del gruppo di lavoro per le competenze avanzate dell’European federation of Critical Care Nurses Association (EfCCNa). Sono stati inclusi tutti gli studi che trattassero delle competenze avanzate in area critica, i requisiti necessari, la formazione richiesta e i relativi strumenti valutativi. Risultati: sono stati ritrovati 183 articoli e selezionati un totale di 13 articoli, di cui 2 revisioni della letteratura. In 17 su 24 Paesi Europei, sono presenti dei programmi formali di formazione per gli infermieri di area critica. L’infermieristica in area critica è stata riconosciuta come specialità in 13 di essi. Esistono almeno dieci strumenti per la valutazione delle competenze avanzate in area critica. Discussione: lo status formativo degli infermieri di area critica è estremamente variegato e disomogeneo. Attualmente la letteratura propone diversi strumenti di valutazione per le competenze validi ed affidabili, ma eterogenei e non utilizzabili in ogni contesto. Conclusioni: risulta necessario un intervento istituzionale a livello nazionale e comunitario, mirato a standardizzare e definire la formazione ed il riconoscimento delle competenze avanzate in area critica.","PeriodicalId":498603,"journal":{"name":"Scenario - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"18 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-10-17","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"135994003","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-10-05DOI: 10.4081/scenario.2023.566
Silvia Scelsi
Art 3 della Costituzione italiana: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.1 La "meritocrazia" è un concetto, un principio che si riferisce a un sistema sociale o organizzativo in cui le posizioni, le opportunità e le ricompense vengono distribuite in base al merito individuale, cioè alle capacità, alle competenze e al lavoro svolto da ciascun individuo. In una società meritocratica, il successo, l'avanzamento e l'accesso alle risorse sono determinati dalle abilità e dai risultati ottenuti, piuttosto che da fattori come l'origine sociale, il background familiare, il genere o altre caratteristiche personali non legate al merito; tuttavia, l’applicazione pratica della meritocrazia può essere complessa e soggetta a interpretazioni diverse. L'idea alla base della meritocrazia è che dando alle persone l'opportunità di progredire in base alle loro capacità, si crei un sistema più giusto ed efficiente, in cui le persone che contribuiscono di più o dimostrano un maggiore impegno ricevono ricompense maggiori e più opportunità di coloro che non lo fanno. Tuttavia, la realizzazione pratica della meritocrazia può essere complessa e contestata, poiché possono emergere sfide come l'accesso ineguale all'istruzione, le disuguaglianze strutturali e i pregiudizi impliciti che possono influenzare la valutazione oggettiva del merito. [...]
{"title":"Meritocrazia e competenza","authors":"Silvia Scelsi","doi":"10.4081/scenario.2023.566","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/scenario.2023.566","url":null,"abstract":"Art 3 della Costituzione italiana: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.1 La \"meritocrazia\" è un concetto, un principio che si riferisce a un sistema sociale o organizzativo in cui le posizioni, le opportunità e le ricompense vengono distribuite in base al merito individuale, cioè alle capacità, alle competenze e al lavoro svolto da ciascun individuo. In una società meritocratica, il successo, l'avanzamento e l'accesso alle risorse sono determinati dalle abilità e dai risultati ottenuti, piuttosto che da fattori come l'origine sociale, il background familiare, il genere o altre caratteristiche personali non legate al merito; tuttavia, l’applicazione pratica della meritocrazia può essere complessa e soggetta a interpretazioni diverse. L'idea alla base della meritocrazia è che dando alle persone l'opportunità di progredire in base alle loro capacità, si crei un sistema più giusto ed efficiente, in cui le persone che contribuiscono di più o dimostrano un maggiore impegno ricevono ricompense maggiori e più opportunità di coloro che non lo fanno. Tuttavia, la realizzazione pratica della meritocrazia può essere complessa e contestata, poiché possono emergere sfide come l'accesso ineguale all'istruzione, le disuguaglianze strutturali e i pregiudizi impliciti che possono influenzare la valutazione oggettiva del merito. [...]","PeriodicalId":498603,"journal":{"name":"Scenario - Il Nursing nella sopravvivenza","volume":"100 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-10-05","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"134975877","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}