Pub Date : 2024-07-19DOI: 10.36181/digitalia-00095
Laura Armiero, G. Crupi, Angela Di Iorio, Loredana Di Lucchio, Agnese Galeffi, Alessandra Gulotta, Roberto Raieli, Valentina Rovacchi
L’articolo illustra il progetto di terza missione della Sapienza Università di Roma I libri Sapienza parlano, indicandone genesi, finalità, fasi di sviluppo e attività realizzate. Il progetto intende fornire alle persone con disabilità visive e DSA, anche non appartenenti alla comunità Sapienza, versioni in formati accessibili dei libri presenti nelle biblioteche di ateneo. Sapienza Università di Roma ha già ottenuto l'autorizzazione a effettuare copie accessibili grazie all'eccezione al diritto d’autore in favore di alcune categorie di beneficiari.
文章介绍了罗马萨皮恩扎大学的第三个任务项目 I libri Sapienza parlano(萨皮恩扎书籍会说话),说明了该项目的起源、目标、发展阶段和开展的活动。该项目旨在为视力障碍者和残疾人,甚至不属于萨皮恩扎社区的人,提供大学图书馆无障碍格式的图书。罗马萨皮恩扎大学已经获得了制作无障碍版本的授权,这要归功于为某些类别的受益人提供的版权例外。
{"title":"I libri Sapienza parlano. Un progetto per l’accessibilità dei libri della Sapienza alle persone con disabilità visive e DSA","authors":"Laura Armiero, G. Crupi, Angela Di Iorio, Loredana Di Lucchio, Agnese Galeffi, Alessandra Gulotta, Roberto Raieli, Valentina Rovacchi","doi":"10.36181/digitalia-00095","DOIUrl":"https://doi.org/10.36181/digitalia-00095","url":null,"abstract":"L’articolo illustra il progetto di terza missione della Sapienza Università di Roma I libri Sapienza parlano, indicandone genesi, finalità, fasi di sviluppo e attività realizzate. Il progetto intende fornire alle persone con disabilità visive e DSA, anche non appartenenti alla comunità Sapienza, versioni in formati accessibili dei libri presenti nelle biblioteche di ateneo. Sapienza Università di Roma ha già ottenuto l'autorizzazione a effettuare copie accessibili grazie all'eccezione al diritto d’autore in favore di alcune categorie di beneficiari.","PeriodicalId":513259,"journal":{"name":"DigItalia","volume":"107 50","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-07-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"141821643","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-07-19DOI: 10.36181/digitalia-00100
Milazzo Milazzo, Renaud Milazzo
Questo articolo ha lo scopo di descrivere la prima fase del progetto di digitalizzazione degli archivi del Venerabile Collegio Inglese di Roma. Il progetto è iniziato nel dicembre 2023 e si concluderà nel settembre 2024. Si è articolato attorno a due principali approcci: il primo mira a preservare uno dei documenti fondamentali per la storia del collegio, mentre il secondo ha l'obiettivo di rendere accessibili documenti inediti che gettano luce sulla creazione di diverse diocesi in Nord America (Québec, Baltimore e Filadelfia). La digitalizzazione del primo manoscritto ha rivelato una serie di problemi, principalmente dovuti a un restauro precedente che si è rivelato inadeguato. Questa esperienza sottolinea l'importanza di un approccio meticoloso ed esperto nella conservazione e nella digitalizzazione dei documenti storici, al fine di garantire non solo la loro sopravvivenza fisica ma anche la loro accessibilità alle future generazioni.
{"title":"La prima campagna di digitalizzazione degli archivi del Venerabile Collegio Inglese di Roma","authors":"Milazzo Milazzo, Renaud Milazzo","doi":"10.36181/digitalia-00100","DOIUrl":"https://doi.org/10.36181/digitalia-00100","url":null,"abstract":"Questo articolo ha lo scopo di descrivere la prima fase del progetto di digitalizzazione degli archivi del Venerabile Collegio Inglese di Roma. Il progetto è iniziato nel dicembre 2023 e si concluderà nel settembre 2024. Si è articolato attorno a due principali approcci: il primo mira a preservare uno dei documenti fondamentali per la storia del collegio, mentre il secondo ha l'obiettivo di rendere accessibili documenti inediti che gettano luce sulla creazione di diverse diocesi in Nord America (Québec, Baltimore e Filadelfia). La digitalizzazione del primo manoscritto ha rivelato una serie di problemi, principalmente dovuti a un restauro precedente che si è rivelato inadeguato. Questa esperienza sottolinea l'importanza di un approccio meticoloso ed esperto nella conservazione e nella digitalizzazione dei documenti storici, al fine di garantire non solo la loro sopravvivenza fisica ma anche la loro accessibilità alle future generazioni.","PeriodicalId":513259,"journal":{"name":"DigItalia","volume":"113 4","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-07-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"141822622","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-07-19DOI: 10.36181/digitalia-00094
Stefano Bazzaco
Il contributo intende descrivere il flusso di lavoro che ha condotto alla produzione di un modello di Handwritten Text Recognition (HTR) per la trascrizione automatica di testi veneziani del Cinquecento in corsivo. Nella prima parte, si definisce l’ambito di studio, con particolare attenzione allo stato dell’arte e ai recenti sviluppi nel campo dell’HTR per quanto riguarda i complex scripts, vale a dire testi a stampa antichi e manoscritti che per le loro caratteristiche ostacolano l’applicazione dei tradizionali sistemi di Optical Character Recognition (OCR). Nella seconda parte, si espongono le principali fasi del lavoro di addestramento della macchina per la creazione del modello Italics_VeniceXVIs, che costituisce un primo passo per l’interpretazione dei testi cavallereschi in carattere corsivo di interesse del Progetto Mambrino dell’Università di Verona. Infine, si individuano le principali caratteristiche del modello e, in un’ottica di accessibilità e riutilizzo, si segnalano i passi futuri del progetto, suggerendo possibili ricadute della ricerca svolta in relazione con altri ambiti di studio.
{"title":"La trascrizione automatica di documenti a stampa antichi. Appunti per un modello di riconoscimento della tipografia in corsivo","authors":"Stefano Bazzaco","doi":"10.36181/digitalia-00094","DOIUrl":"https://doi.org/10.36181/digitalia-00094","url":null,"abstract":"Il contributo intende descrivere il flusso di lavoro che ha condotto alla produzione di un modello di Handwritten Text Recognition (HTR) per la trascrizione automatica di testi veneziani del Cinquecento in corsivo. Nella prima parte, si definisce l’ambito di studio, con particolare attenzione allo stato dell’arte e ai recenti sviluppi nel campo dell’HTR per quanto riguarda i complex scripts, vale a dire testi a stampa antichi e manoscritti che per le loro caratteristiche ostacolano l’applicazione dei tradizionali sistemi di Optical Character Recognition (OCR). Nella seconda parte, si espongono le principali fasi del lavoro di addestramento della macchina per la creazione del modello Italics_VeniceXVIs, che costituisce un primo passo per l’interpretazione dei testi cavallereschi in carattere corsivo di interesse del Progetto Mambrino dell’Università di Verona. Infine, si individuano le principali caratteristiche del modello e, in un’ottica di accessibilità e riutilizzo, si segnalano i passi futuri del progetto, suggerendo possibili ricadute della ricerca svolta in relazione con altri ambiti di studio.","PeriodicalId":513259,"journal":{"name":"DigItalia","volume":" 10","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-07-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"141823087","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-07-19DOI: 10.36181/digitalia-00092
C. Storti, C. Storti
Nel 2022, la Biblioteca nazionale centrale di Firenze ha avviato il progetto sperimentale per l'addestramento in lingua italiana del tool per l'indicizzazione semantica automatica Annif, sviluppato e mantenuto dalla Biblioteca nazionale di Finlandia. La sperimentazione ha fatto emergere una più generale mancanza, nelle biblioteche italiane, dei prerequisiti per l'utilizzo non solo dei più tradizionali strumenti di Machine Learning, ma anche delle nuove Intelligenze Artificiali. Le cause sono da ricondursi, da una parte, alla lacunosa normativa sul deposito legale delle risorse digitali, dall'altra alla frammentazione e moltiplicazione di vocabolari e thesauri, rispondenti ad ontologie differenti e strutturati in formati non sempre adatti all'interoperabilità nel web. Scopo del contributo è quello di avviare una riflessione su questi temi, tentando di delineare il ruolo che potrebbero ricoprire le biblioteche nello sviluppo e utilizzo, etico e consapevole, dei sistemi di Intelligenza Artificiale. Con un approfondimento sul progetto, attualmente in corso, denominato V.I.CO. - Vocabolario delle Identità Controllate.
{"title":"I requisiti per l’addestramento degli strumenti di Intelligenza Artificiale e il deposito legale delle risorse digitali: una riflessione sul contesto normativo italiano e il ruolo delle biblioteche","authors":"C. Storti, C. Storti","doi":"10.36181/digitalia-00092","DOIUrl":"https://doi.org/10.36181/digitalia-00092","url":null,"abstract":"Nel 2022, la Biblioteca nazionale centrale di Firenze ha avviato il progetto sperimentale per l'addestramento in lingua italiana del tool per l'indicizzazione semantica automatica Annif, sviluppato e mantenuto dalla Biblioteca nazionale di Finlandia. La sperimentazione ha fatto emergere una più generale mancanza, nelle biblioteche italiane, dei prerequisiti per l'utilizzo non solo dei più tradizionali strumenti di Machine Learning, ma anche delle nuove Intelligenze Artificiali. Le cause sono da ricondursi, da una parte, alla lacunosa normativa sul deposito legale delle risorse digitali, dall'altra alla frammentazione e moltiplicazione di vocabolari e thesauri, rispondenti ad ontologie differenti e strutturati in formati non sempre adatti all'interoperabilità nel web. Scopo del contributo è quello di avviare una riflessione su questi temi, tentando di delineare il ruolo che potrebbero ricoprire le biblioteche nello sviluppo e utilizzo, etico e consapevole, dei sistemi di Intelligenza Artificiale. Con un approfondimento sul progetto, attualmente in corso, denominato V.I.CO. - Vocabolario delle Identità Controllate.","PeriodicalId":513259,"journal":{"name":"DigItalia","volume":"103 6","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-07-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"141821526","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
La reingegnerizzazione, cui Manus Online è stato sottoposto negli ultimi due anni e la cui nuova versione MOL 2.0 è stata pubblicata a partire da dicembre 2021, ha permesso di introdurre alcune importanti novità, non ultima la possibilità di catalogare e di indicizzare i frammenti di manoscritti, di cui biblioteche e archivi italiani, pubblici e privati, sono ricchi depositi. Verranno illustrati i presupposti teorici e gli aspetti tecnici del back-end relativi alla descrizione dei frammenti in MOL 2.0.
{"title":"Quel che resta di un codice: nuovi orizzonti per la catalogazione dei frammenti in MOL 2.0","authors":"Caldelli Elisabetta, Elisabetta Caldelli, Lucia Negrini","doi":"10.36181/digitalia-00096","DOIUrl":"https://doi.org/10.36181/digitalia-00096","url":null,"abstract":"La reingegnerizzazione, cui Manus Online è stato sottoposto negli ultimi due anni e la cui nuova versione MOL 2.0 è stata pubblicata a partire da dicembre 2021, ha permesso di introdurre alcune importanti novità, non ultima la possibilità di catalogare e di indicizzare i frammenti di manoscritti, di cui biblioteche e archivi italiani, pubblici e privati, sono ricchi depositi. Verranno illustrati i presupposti teorici e gli aspetti tecnici del back-end relativi alla descrizione dei frammenti in MOL 2.0.","PeriodicalId":513259,"journal":{"name":"DigItalia","volume":" 11","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-07-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"141822944","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-07-19DOI: 10.36181/digitalia-00091
F. Bruni, F. Bruni
Partendo dall’analisi semantica del termine “dematerializzazione”, elemento chiave del Codice dell’amministrazione digitale (CAD) entrato in vigore il 1° gennaio 2006, e di altre testimonianze, l’articolo vuole richiamare l’attenzione sull’impatto ambientale delle tecnologie digitali, problema rilevante anche per le professioni del patrimonio culturale ma ancora trascurato nel recente Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale (PND).
{"title":"Pubblica amministrazione e coscienza ambientale: la digitalizzazione tra ecosostenibilità e falsi miti","authors":"F. Bruni, F. Bruni","doi":"10.36181/digitalia-00091","DOIUrl":"https://doi.org/10.36181/digitalia-00091","url":null,"abstract":"Partendo dall’analisi semantica del termine “dematerializzazione”, elemento chiave del Codice dell’amministrazione digitale (CAD) entrato in vigore il 1° gennaio 2006, e di altre testimonianze, l’articolo vuole richiamare l’attenzione sull’impatto ambientale delle tecnologie digitali, problema rilevante anche per le professioni del patrimonio culturale ma ancora trascurato nel recente Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale (PND).","PeriodicalId":513259,"journal":{"name":"DigItalia","volume":" 873","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-07-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"141823488","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-07-19DOI: 10.36181/digitalia-00099
L. Gavazzi, Claudio Camuto, Vittoria Rebuttini, S. Ricci
L'Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI ha avviato un progetto per la cartografia dei confini delle diocesi italiane, fondamentale per vari progetti come il Censimento Chiese e la Manutenzione programmata. I Sistemi Informativi Geografici offrono un modo intuitivo e immediato di visualizzare informazioni, permettendo di intersecare dati provenienti da fonti diverse e di condurre analisi dettagliate. Questi sistemi consentono inoltre di aggiungere diversi livelli informativi su una mappa, facilitando la comprensione e l'analisi dei dati. Si rende inoltre conto dell’utilizzo di informazioni del Catasto Gregoriano e quelle provenienti dal Censimenti delle Chiese tramite tecnologie GIS, fornendo nuovi servizi alle diocesi per la gestione del patrimonio ecclesiastico e in particolare per analizzare il patrimonio ecclesiastico della Diocesi di Bologna.
{"title":"Tecnologie GIS nell’ambito dei beni culturali ecclesiastici","authors":"L. Gavazzi, Claudio Camuto, Vittoria Rebuttini, S. Ricci","doi":"10.36181/digitalia-00099","DOIUrl":"https://doi.org/10.36181/digitalia-00099","url":null,"abstract":"L'Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della CEI ha avviato un progetto per la cartografia dei confini delle diocesi italiane, fondamentale per vari progetti come il Censimento Chiese e la Manutenzione programmata. I Sistemi Informativi Geografici offrono un modo intuitivo e immediato di visualizzare informazioni, permettendo di intersecare dati provenienti da fonti diverse e di condurre analisi dettagliate. Questi sistemi consentono inoltre di aggiungere diversi livelli informativi su una mappa, facilitando la comprensione e l'analisi dei dati. Si rende inoltre conto dell’utilizzo di informazioni del Catasto Gregoriano e quelle provenienti dal Censimenti delle Chiese tramite tecnologie GIS, fornendo nuovi servizi alle diocesi per la gestione del patrimonio ecclesiastico e in particolare per analizzare il patrimonio ecclesiastico della Diocesi di Bologna.","PeriodicalId":513259,"journal":{"name":"DigItalia","volume":" 882","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-07-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"141823314","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-07-19DOI: 10.36181/digitalia-00093
S. Allegrezza
Il problema dell’obsolescenza dei formati elettronici implica sfide significative per la conservazione a lungo termine dei documenti digitali. I continui sviluppi tecnologici rendono obsoleti i formati esistenti, richiedendo la conversione tempestiva in nuovi formati per garantirne la fruibilità futura. Questo problema riguarda sia i formati open source che quelli commerciali, con fornitori che talvolta incoraggiano il passaggio a nuovi prodotti attraverso l’obsolescenza programmata. Per risolvere tale problema è stata proposta la strategia del riversamento di formato elettronico, che comporta la conversione dei documenti digitali dal vecchio formato ad un formato più attuale. Tuttavia, nonostante l’importanza di questa strategia sia ampiamente riconosciuta, a livello pratico la sua attuazione è ancora limitata a causa della mancanza di conoscenze e competenze, di linee guida e raccomandazioni operative. Questo contributo mira a colmare questa lacuna, delineando le motivazioni alla base del riversamento di formato, il momento in cui attuarla e le metodologie alla base della conversione – anche con riferimento alle linee guida internazionali e nazionali – e proponendo una metodologia per la conversione massiva basata sulla certificazione di processo.
{"title":"Il riversamento di formato elettronico tra standard internazionali e Linee guida sulla formazione, gestione e conservazione di documenti informatici dell’AgID","authors":"S. Allegrezza","doi":"10.36181/digitalia-00093","DOIUrl":"https://doi.org/10.36181/digitalia-00093","url":null,"abstract":"Il problema dell’obsolescenza dei formati elettronici implica sfide significative per la conservazione a lungo termine dei documenti digitali. I continui sviluppi tecnologici rendono obsoleti i formati esistenti, richiedendo la conversione tempestiva in nuovi formati per garantirne la fruibilità futura. Questo problema riguarda sia i formati open source che quelli commerciali, con fornitori che talvolta incoraggiano il passaggio a nuovi prodotti attraverso l’obsolescenza programmata. Per risolvere tale problema è stata proposta la strategia del riversamento di formato elettronico, che comporta la conversione dei documenti digitali dal vecchio formato ad un formato più attuale. Tuttavia, nonostante l’importanza di questa strategia sia ampiamente riconosciuta, a livello pratico la sua attuazione è ancora limitata a causa della mancanza di conoscenze e competenze, di linee guida e raccomandazioni operative. Questo contributo mira a colmare questa lacuna, delineando le motivazioni alla base del riversamento di formato, il momento in cui attuarla e le metodologie alla base della conversione – anche con riferimento alle linee guida internazionali e nazionali – e proponendo una metodologia per la conversione massiva basata sulla certificazione di processo.","PeriodicalId":513259,"journal":{"name":"DigItalia","volume":" 545","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-07-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"141823562","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-07-19DOI: 10.36181/digitalia-00098
A. Ottone, Alberto José Campillo Pardo, Alica-Nana Citron, Marius Buning
Il presente saggio discute le premesse teoriche, le funzionalità operative e le prospettive divulgative di una banca dati inerente alla storia del privilegio librario nella prima età moderna. La base dati è stata sviluppata all’interno del progetto Before Copyright, finanziato dal Consiglio Europeo delle Ricerche e strutturato presso il Dipartimento di archeologia, conservazione e storia dell’Università di Oslo. Dilatando lo spettro di ricerca dalla storia del libro, di cui il privilegio librario è stato sino ad ora naturale area di pertinenza, il progetto si propone di toccare ambiti quali la storia intellettuale, la storia giuridica e la teoria del diritto. Il presupposto teorico è che il privilegio librario, oltre ad essere stato uno strumento di promozione commerciale, sia stato anche il mezzo attraverso cui gli stati territoriali interferivano nelle dinamiche di filtraggio e sviluppo del sapere. Al fine di individuare un modello interpretativo stabile, fondato sullo spoglio di una vasta messe di fonti storiche, è stato creato un database relazionale. Questo avrà lo scopo di frammentare e riaggregare secondo propositi logici dinamici la molteplicità di dati bibliografici, geografici e biografici derivati da una grande quantità di privilegi emessi nei diversi stati europei per un periodo cronologico compreso fra il 1470 e il 1800 circa, quando cioè il sistema del privilegio venne progressivamente sostituito dal più moderno sistema del diritto d’autore.
{"title":"Una base dati per lo studio del sistema del privilegio librario nell’Europa moderna","authors":"A. Ottone, Alberto José Campillo Pardo, Alica-Nana Citron, Marius Buning","doi":"10.36181/digitalia-00098","DOIUrl":"https://doi.org/10.36181/digitalia-00098","url":null,"abstract":"Il presente saggio discute le premesse teoriche, le funzionalità operative e le prospettive divulgative di una banca dati inerente alla storia del privilegio librario nella prima età moderna. La base dati è stata sviluppata all’interno del progetto Before Copyright, finanziato dal Consiglio Europeo delle Ricerche e strutturato presso il Dipartimento di archeologia, conservazione e storia dell’Università di Oslo. Dilatando lo spettro di ricerca dalla storia del libro, di cui il privilegio librario è stato sino ad ora naturale area di pertinenza, il progetto si propone di toccare ambiti quali la storia intellettuale, la storia giuridica e la teoria del diritto. Il presupposto teorico è che il privilegio librario, oltre ad essere stato uno strumento di promozione commerciale, sia stato anche il mezzo attraverso cui gli stati territoriali interferivano nelle dinamiche di filtraggio e sviluppo del sapere. Al fine di individuare un modello interpretativo stabile, fondato sullo spoglio di una vasta messe di fonti storiche, è stato creato un database relazionale. Questo avrà lo scopo di frammentare e riaggregare secondo propositi logici dinamici la molteplicità di dati bibliografici, geografici e biografici derivati da una grande quantità di privilegi emessi nei diversi stati europei per un periodo cronologico compreso fra il 1470 e il 1800 circa, quando cioè il sistema del privilegio venne progressivamente sostituito dal più moderno sistema del diritto d’autore.","PeriodicalId":513259,"journal":{"name":"DigItalia","volume":" 755","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-07-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"141823330","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-07-19DOI: 10.36181/digitalia-00097
Alessandra Panzanelli
“Towards a corpus of texts of the ius commune from manuscript to print”: così recita il sottotitolo di IVS Commune online, lo strumento digitale cui è dedicato il presente articolo. Tale sottotitolo chiarisce, o dovrebbe chiarire, l’obiettivo principale di questo “nuovo” strumento digitale, che nasce per facilitare la ricostruzione di un corpus di testi che, notoriamente e per sua natura, si presenta ricco, complesso e molto difficile da governare. Un paragrafo iniziale serve a delineare i confini del corpus. Definito l’oggetto della ricerca, nonché il contesto accademico in cui essa è nata, l’articolo si sviluppa nella illustrazione dello strumento, delle logiche ad esso sottese, delle principali funzionalità, insistendo particolarmente sugli aspetti legati alla interoperabilità, al riuso dei dati e, da ultimo ma non per importanza, alla cooperazione: tra editors, categoria che riunisce coloro che usano, popolandola, la base dati, lavorando in contesti diversi – accademia e istituti di conservazione. Il contributo si chiude con un cenno ai più recenti sviluppi dello strumento e alle prospettive future, di breve e lungo periodo.
"建立从手稿到印刷品的公社法文本语料库":IVS Commune online 的副标题如是说,这篇文章专门介绍 IVS Commune online 这一数字工具。这个副标题阐明了或应该阐明这个 "新 "数字工具的主要目标,创建这个工具是为了促进重建文本语料库,众所周知,文本语料库的内容丰富、复杂,而且很难管理。最初的一段文字是为了划定语料库的界限。在确定了研究对象及其产生的学术背景之后,文章开始介绍该工具、其背后的逻辑和主要功能,尤其是与互操作性、数据再利用以及最后但并非最不重要的合作有关的方面:编辑之间的合作,这一类合作将那些在不同背景下--学术界和保护机构--使用、填充数据库的人聚集在一起。文章最后提到了该工具的最新发展以及未来的短期和长期展望。
{"title":"IVS Commune online: proposta di un sistema integrato per lo studio della trasmissione dei testi (del diritto)","authors":"Alessandra Panzanelli","doi":"10.36181/digitalia-00097","DOIUrl":"https://doi.org/10.36181/digitalia-00097","url":null,"abstract":"“Towards a corpus of texts of the ius commune from manuscript to print”: così recita il sottotitolo di IVS Commune online, lo strumento digitale cui è dedicato il presente articolo. Tale sottotitolo chiarisce, o dovrebbe chiarire, l’obiettivo principale di questo “nuovo” strumento digitale, che nasce per facilitare la ricostruzione di un corpus di testi che, notoriamente e per sua natura, si presenta ricco, complesso e molto difficile da governare. Un paragrafo iniziale serve a delineare i confini del corpus. Definito l’oggetto della ricerca, nonché il contesto accademico in cui essa è nata, l’articolo si sviluppa nella illustrazione dello strumento, delle logiche ad esso sottese, delle principali funzionalità, insistendo particolarmente sugli aspetti legati alla interoperabilità, al riuso dei dati e, da ultimo ma non per importanza, alla cooperazione: tra editors, categoria che riunisce coloro che usano, popolandola, la base dati, lavorando in contesti diversi – accademia e istituti di conservazione. Il contributo si chiude con un cenno ai più recenti sviluppi dello strumento e alle prospettive future, di breve e lungo periodo.","PeriodicalId":513259,"journal":{"name":"DigItalia","volume":" 636","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-07-19","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"141823646","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}