{"title":"Nota introduttiva all'articolo di David Bell","authors":"G. Ambrosio","doi":"10.3280/psi2022-002003","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2022-002003","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"89443689","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il "principio del piacere" - un concetto freudiano tanto noto e citato quanto malinteso - ha una sua salda posizione nella storia della psicoanalisi. Il "piacere" invece non ha un suo statuto specifico nella nostra disciplina. Nel tentativo di indagarne la complessità, propongo di rivisitare la contrapposizione tra sensuale e sessuale, così come viene evocata da Sigmund Freud nel lavoro del 1912 Contributi alla psicologia della vita amorosa, seppure egli usa altri termini, parlando di "due correnti": l'una di "tenerezza" - connotata dalla costanza e dalla continuità degli affetti nel rapporto - e l'altra "sensuale" (ma noi diremmo oggi passionale), basata invece sulla modalità di acme e scarica della pulsione.
{"title":"Il piacere erotico e il narcisismo: piacere sensuale e piacere sessuale","authors":"Simona Argentieri","doi":"10.3280/psi2022-002001","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2022-002001","url":null,"abstract":"Il \"principio del piacere\" - un concetto freudiano tanto noto e citato quanto malinteso - ha una sua salda posizione nella storia della psicoanalisi. Il \"piacere\" invece non ha un suo statuto specifico nella nostra disciplina. Nel tentativo di indagarne la complessità, propongo di rivisitare la contrapposizione tra sensuale e sessuale, così come viene evocata da Sigmund Freud nel lavoro del 1912 Contributi alla psicologia della vita amorosa, seppure egli usa altri termini, parlando di \"due correnti\": l'una di \"tenerezza\" - connotata dalla costanza e dalla continuità degli affetti nel rapporto - e l'altra \"sensuale\" (ma noi diremmo oggi passionale), basata invece sulla modalità di acme e scarica della pulsione.","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"81212867","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il focus di questo lavoro concerne l'aumento assai elevato di bambini e giovani (CYPs) che chiedono la transizione di genere. Esamina i fattori che hanno contribuito a questo fenomeno sia a livello individuale che a livello socio-culturale. A livello individuale ci sono numerosi percorsi che portano alla disforia di genere (come l'omofobia interiorizzata, problemi complessi di comorbilità, storie di traumi familiari e così via). L'autore ritiene che un grandissimo numero di bambini sia stato gravemente danneggiato a causa della penetrazione dell'ideologia "trans" nei servizi per l'infanzia e l'adolescenza, che ha fatto sì che i loro complessi problemi venissero visti solo attraverso la lente del genere, finendo così per essere tra-scurati. Lo scritto esamina anche i processi socioculturali più ampi che hanno contribuito a questo fenomeno, come la mercificazione dell'assistenza sanitaria, la misoginia, la relativizzazione della verità: tutti fattori che hanno portato a quello che l'autore definisce "uno strano mo-do di pensare" che è arrivato a dominare il dibattito sull'argomento.
{"title":"\"Do Not Adjust Your Set\". Riflessioni psicoanalitiche sull'incremento dell'incidenza della disforia di genere nei bambini e negli adolescenti","authors":"David Bell","doi":"10.3280/psi2022-002004","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2022-002004","url":null,"abstract":"Il focus di questo lavoro concerne l'aumento assai elevato di bambini e giovani (CYPs) che chiedono la transizione di genere. Esamina i fattori che hanno contribuito a questo fenomeno sia a livello individuale che a livello socio-culturale. A livello individuale ci sono numerosi percorsi che portano alla disforia di genere (come l'omofobia interiorizzata, problemi complessi di comorbilità, storie di traumi familiari e così via). L'autore ritiene che un grandissimo numero di bambini sia stato gravemente danneggiato a causa della penetrazione dell'ideologia \"trans\" nei servizi per l'infanzia e l'adolescenza, che ha fatto sì che i loro complessi problemi venissero visti solo attraverso la lente del genere, finendo così per essere tra-scurati. Lo scritto esamina anche i processi socioculturali più ampi che hanno contribuito a questo fenomeno, come la mercificazione dell'assistenza sanitaria, la misoginia, la relativizzazione della verità: tutti fattori che hanno portato a quello che l'autore definisce \"uno strano mo-do di pensare\" che è arrivato a dominare il dibattito sull'argomento.","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"79241027","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
In questo scritto l'autore commenta il lavoro Parole e working through della O'Shaughnessy. Partendo dal materiale clinico, esamina alcune trasformazioni avvenute in campo kleiniano fra gli anni Settanta e Ottanta e le confronta col suo modello ispirato mag-giormente dagli autori indipendenti. Si sofferma su differenze e similarità. Conclude centrando l'attenzione sull'idioma personale come metafora della soggettività e della creatività psichica e sulla necessità che l'analista ne faciliti il riconoscimento.
{"title":"Il riconoscimento dell'idioma personale nel processo psicoanalitico","authors":"Ignazio Cannas","doi":"10.3280/psi2022-002006","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2022-002006","url":null,"abstract":"In questo scritto l'autore commenta il lavoro Parole e working through della O'Shaughnessy. Partendo dal materiale clinico, esamina alcune trasformazioni avvenute in campo kleiniano fra gli anni Settanta e Ottanta e le confronta col suo modello ispirato mag-giormente dagli autori indipendenti. Si sofferma su differenze e similarità. Conclude centrando l'attenzione sull'idioma personale come metafora della soggettività e della creatività psichica e sulla necessità che l'analista ne faciliti il riconoscimento.","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"87585362","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L'articolo esamina la comunicazione i suoi modi e i suoi cambiamenti tra analista e paziente e, più in particolare, la comunicazione all'interno del paziente stesso nel corso di un'analisi. Il materiale clinico di due casi illustra come i pazienti possano aver bisogno di comunicare all'analista con le parole, ma anche, per esprimere il proprio sé meno sviluppato, con modalità più primitive, che possono essere comprese e concettualizzate mediante la nozione di identificazione proiettiva di Melanie Klein. Quando si sente capito dalle parole dell'analista (interpretazioni mutative), il paziente può diventare lentamente consapevole delle proprie modalità pri-mitive di porsi in relazione, finché il suo metodo di comunicazione cambia ed egli diventa capace di esprimere con parole proprie la comprensione di se stesso. Ciò implica un cambiamen-to strutturale e una ripresa dello sviluppo dell'Io ed è altresì un momento mutativo. In breve: le interpretazioni mutative non sono di per sé fattore di cambiamento. Esse pongono il paziente nella condizione di poter cambiare. Ed è lui stesso che deve realizzare attivamente con le proprie parole il processo di working through mutativo.
{"title":"Parole e working through","authors":"E. O'shaughnessy","doi":"10.3280/psi2022-002005","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2022-002005","url":null,"abstract":"L'articolo esamina la comunicazione i suoi modi e i suoi cambiamenti tra analista e paziente e, più in particolare, la comunicazione all'interno del paziente stesso nel corso di un'analisi. Il materiale clinico di due casi illustra come i pazienti possano aver bisogno di comunicare all'analista con le parole, ma anche, per esprimere il proprio sé meno sviluppato, con modalità più primitive, che possono essere comprese e concettualizzate mediante la nozione di identificazione proiettiva di Melanie Klein. Quando si sente capito dalle parole dell'analista (interpretazioni mutative), il paziente può diventare lentamente consapevole delle proprie modalità pri-mitive di porsi in relazione, finché il suo metodo di comunicazione cambia ed egli diventa capace di esprimere con parole proprie la comprensione di se stesso. Ciò implica un cambiamen-to strutturale e una ripresa dello sviluppo dell'Io ed è altresì un momento mutativo. In breve: le interpretazioni mutative non sono di per sé fattore di cambiamento. Esse pongono il paziente nella condizione di poter cambiare. Ed è lui stesso che deve realizzare attivamente con le proprie parole il processo di working through mutativo.","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"87135737","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"In memoria di Carlo Vittorio Todesco","authors":"G. Ambrosio","doi":"10.3280/psi2022-001001","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2022-001001","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"79847921","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Partendo dal lavoro di Todesco vengono proposte riflessioni riguardo al problema dell'interazione tra mente e corpo. Più il bambino è piccolo, più i suoi sintomi avranno un'espressione prevalentemente, se non esclusivamente, somatica. Spesso il corpo e gli affetti ci parlano più di quanto riescano le parole. Persino le interpretazioni in analisi sono e restano caratterizzate da una componente corporea che si intreccia con un significato affettivo, oltre che cognitivo, sia nel paziente che nell'analista. Gli affetti sono una possibile chiave di volta tra mente e corpo, costituiscono il terreno nel quale una materia sconfina e si sovrappone con l'altra. L'analista necessita di una teoria metapsicologica per potersi orientare rispetto a quan-do, come e cosa interpretare. Il sintomo somatico non necessita peraltro sempre di un'interpretazione, questa può essere in alcune circostanze anche inutile o dannosa. Nel testo si riflette sulla necessità di prendere in considerazione i livelli profondi del funzionamento umano in analisi come in psichiatria. Spesso la frammentazione del sé del paziente si esprime con ma-nifestazioni somatiche che, se interpretate scorrettamente, possono determinare conseguenze non indifferenti sul piano clinico.
{"title":"Il corpo in psicoanalisi. Pensieri in merito al lavoro: \"Patologia somatica, relazionalità e conoscenza nel processo psicoanalitico\" di Carlo Vittorio Todesco","authors":"Alessandro Ruggieri","doi":"10.3280/psi2022-001003","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2022-001003","url":null,"abstract":"Partendo dal lavoro di Todesco vengono proposte riflessioni riguardo al problema dell'interazione tra mente e corpo. Più il bambino è piccolo, più i suoi sintomi avranno un'espressione prevalentemente, se non esclusivamente, somatica. Spesso il corpo e gli affetti ci parlano più di quanto riescano le parole. Persino le interpretazioni in analisi sono e restano caratterizzate da una componente corporea che si intreccia con un significato affettivo, oltre che cognitivo, sia nel paziente che nell'analista. Gli affetti sono una possibile chiave di volta tra mente e corpo, costituiscono il terreno nel quale una materia sconfina e si sovrappone con l'altra. L'analista necessita di una teoria metapsicologica per potersi orientare rispetto a quan-do, come e cosa interpretare. Il sintomo somatico non necessita peraltro sempre di un'interpretazione, questa può essere in alcune circostanze anche inutile o dannosa. Nel testo si riflette sulla necessità di prendere in considerazione i livelli profondi del funzionamento umano in analisi come in psichiatria. Spesso la frammentazione del sé del paziente si esprime con ma-nifestazioni somatiche che, se interpretate scorrettamente, possono determinare conseguenze non indifferenti sul piano clinico.","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"73846172","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L'autrice, a partire da un lavoro clinico di Andreas Giannakoulas, analizza il tema del trauma in Freud e nel pensiero post-freudiano; sottolineando come una grave situazione di patologia familiare conduca un bambino ad utilizzare meccanismi di difesa, arcaici e sproporzionati, di diniego, dissociazione e scissione e come questi interferiscano, in modo massiccio e catastrofico, con i processi di maturazione. Si evidenzia come, attraverso il lavoro di psicoanalisi, divenga possibile, per la giovane paziente, arrivare ad esprimere e rappresentare aree precoci e traumatiche della sua vita infantile, aprendo ad una narrazione fecondata dalla capacità di simbolizzare. Si indaga il trauma, nella sua valenza transgenerazionale e cumulativa, le cui conseguenze, come segnalato da A. Green, non somigliano alle cicatrici di una ferita, ma ad una cancrena cronica che impedisce e distorce lo sviluppo dell'Io.
{"title":"Il trauma e le sue vicissitudini nel lavoro clinico","authors":"Annita Gallina","doi":"10.3280/psi2022-001006","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2022-001006","url":null,"abstract":"L'autrice, a partire da un lavoro clinico di Andreas Giannakoulas, analizza il tema del trauma in Freud e nel pensiero post-freudiano; sottolineando come una grave situazione di patologia familiare conduca un bambino ad utilizzare meccanismi di difesa, arcaici e sproporzionati, di diniego, dissociazione e scissione e come questi interferiscano, in modo massiccio e catastrofico, con i processi di maturazione. Si evidenzia come, attraverso il lavoro di psicoanalisi, divenga possibile, per la giovane paziente, arrivare ad esprimere e rappresentare aree precoci e traumatiche della sua vita infantile, aprendo ad una narrazione fecondata dalla capacità di simbolizzare. Si indaga il trauma, nella sua valenza transgenerazionale e cumulativa, le cui conseguenze, come segnalato da A. Green, non somigliano alle cicatrici di una ferita, ma ad una cancrena cronica che impedisce e distorce lo sviluppo dell'Io.","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"76328849","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Fin dalla nascita, se non addirittura fin dal periodo intrauterino, la bocca è sede di esperienze sensoriali fondamentali per lo sviluppo della nostra psiche. Come psicoanalisti, non possiamo limitarci a dire semplicemente che abbiamo a che fare con la zona orale o con la fase orale, dal momento che questa area del corpo è deputata ad almeno una decina di funzioni diverse, come quelle digestive, fonatorie, respiratorie e di percezione del gusto, solo per citare le più importanti. Funzioni multiple che devono costantemente coabitare nella doppia dimensione relazionale con se stessi e con gli altri e in un reciproco alternarsi tra le attività legate alla nutrizione e quelle legate alla respirazione. A partire dai sogni di una paziente, il lavoro esplora nella dimensione clinica il significato dei vissuti e delle fantasie sulla bocca, confrontandosi con le principali fonti bibliografiche sull'argomento.
{"title":"Note sul vissuto primitivo della bocca nella raffigurazione onirica","authors":"Simona Di Segni","doi":"10.3280/psi2022-001005","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2022-001005","url":null,"abstract":"Fin dalla nascita, se non addirittura fin dal periodo intrauterino, la bocca è sede di esperienze sensoriali fondamentali per lo sviluppo della nostra psiche. Come psicoanalisti, non possiamo limitarci a dire semplicemente che abbiamo a che fare con la zona orale o con la fase orale, dal momento che questa area del corpo è deputata ad almeno una decina di funzioni diverse, come quelle digestive, fonatorie, respiratorie e di percezione del gusto, solo per citare le più importanti. Funzioni multiple che devono costantemente coabitare nella doppia dimensione relazionale con se stessi e con gli altri e in un reciproco alternarsi tra le attività legate alla nutrizione e quelle legate alla respirazione. A partire dai sogni di una paziente, il lavoro esplora nella dimensione clinica il significato dei vissuti e delle fantasie sulla bocca, confrontandosi con le principali fonti bibliografiche sull'argomento.","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"87335557","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Lo scopo di questo lavoro è quello di sottolineare l'importanza della fase cruciale dell'organizzazione del Sé, delle angosce di distacco e di integrazione che la caratterizzano e della peculiarità che assumono in essa le manifestazioni della patologia corporea. A sostegno di tale ipotesi teorica l'Autore presenta numerose vignette cliniche.
{"title":"Patologia somatica, relazionalità e conoscenza nel processo psicoanalitico","authors":"Carlo Vittorio Todesco","doi":"10.3280/psi2022-001002","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2022-001002","url":null,"abstract":"Lo scopo di questo lavoro è quello di sottolineare l'importanza della fase cruciale dell'organizzazione del Sé, delle angosce di distacco e di integrazione che la caratterizzano e della peculiarità che assumono in essa le manifestazioni della patologia corporea. A sostegno di tale ipotesi teorica l'Autore presenta numerose vignette cliniche.","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"83626145","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}