{"title":"L. Pietromarchi. Zero, virgola io. Prose brevi dalla terapia intensiva.","authors":"Simona Argentieri","doi":"10.3280/psi2022-001008","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2022-001008","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"73020811","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Dopo un esame del concetto di funzione analitica secondo vari autori, viene proposta una definizione che rinvia al modello di Bion ??? (contenitore/contenuto). Tale modello presup-pone che la funzione analitica comprenda una dimensione femminile in continua interazione con una dimensione maschile. Ciascuna dimensione possiede una caratteristica specifica, schematicamente rappresentabile come segue: per il femminile: ?-ricettività; per il maschile: ?-penetrabilità. Per svolgere la funzione analitica, l'analista deve integrare entrambe. Inoltre, l'interazione tra contenitore e contenuto (ricettività-penetrabilità) si sviluppa a diversi livelli evolutivi, dei quali vengono evidenziati due modelli: "bocca-capezzolo" e "vagina-pene". Il primo legato alla funzione di nutrimento e di sostegno psichico, il secondo riconducibile alle funzioni generative: comprensione e intuizione. Pur essendo entrambi presenti nel processo analitico, le rispettive proporzioni variano: all'inizio del processo predominerebbe il primo, nelle fasi successive il secondo. Per illustrare questo secondo aspetto, l'autore analizza cinque sedute di una settimana.
{"title":"La funzione analitica: dimensione femminile e dimensione maschile","authors":"Antonio Pérez-Sánchez","doi":"10.3280/psi2022-001007","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2022-001007","url":null,"abstract":"Dopo un esame del concetto di funzione analitica secondo vari autori, viene proposta una definizione che rinvia al modello di Bion ??? (contenitore/contenuto). Tale modello presup-pone che la funzione analitica comprenda una dimensione femminile in continua interazione con una dimensione maschile. Ciascuna dimensione possiede una caratteristica specifica, schematicamente rappresentabile come segue: per il femminile: ?-ricettività; per il maschile: ?-penetrabilità. Per svolgere la funzione analitica, l'analista deve integrare entrambe. Inoltre, l'interazione tra contenitore e contenuto (ricettività-penetrabilità) si sviluppa a diversi livelli evolutivi, dei quali vengono evidenziati due modelli: \"bocca-capezzolo\" e \"vagina-pene\". Il primo legato alla funzione di nutrimento e di sostegno psichico, il secondo riconducibile alle funzioni generative: comprensione e intuizione. Pur essendo entrambi presenti nel processo analitico, le rispettive proporzioni variano: all'inizio del processo predominerebbe il primo, nelle fasi successive il secondo. Per illustrare questo secondo aspetto, l'autore analizza cinque sedute di una settimana.","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"76382089","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L'autore, ricordando l'esperienza dell'analisi con il prof. Todesco, riflette sulle modalità comunicative inconsce bidirezionali nella relazione analitica che permettono al paziente di "conoscere" elementi reali dell'analista. Ricostruendo alcuni di questi "elementi reali", tratteggia effettivamente un ricordo del pensiero analitico e istituzionale del prof. Todesco.
{"title":"Carlo Vittorio Todesco: il ricordo di un'esperienza","authors":"Cosimo Perrone","doi":"10.3280/psi2022-001004","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2022-001004","url":null,"abstract":"L'autore, ricordando l'esperienza dell'analisi con il prof. Todesco, riflette sulle modalità comunicative inconsce bidirezionali nella relazione analitica che permettono al paziente di \"conoscere\" elementi reali dell'analista. Ricostruendo alcuni di questi \"elementi reali\", tratteggia effettivamente un ricordo del pensiero analitico e istituzionale del prof. Todesco.","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"91147300","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
In questo scritto l'autrice tenta una rilettura del saggio di Fairbairn raccontando alcuni pas-saggi di un'analisi infantile. Gli oggetti cattivi interiorizzati sono presenti nella mente di tutti noi, anche se a livelli differenti. Il grado di cattiveria da cui sono caratterizzati, la natura con cui l'Io si identifica con tali oggetti e la forza delle difese che proteggono l'Io da tali oggetti, rap-presentano alcuni dei fattori fondamentali che definiranno le vicende di questi oggetti all'interno dell'apparato psichico. Dal materiale clinico presentato emerge come, quando il mondo interno si popola di "diavoli", intesi come oggetti cattivi liberati nell'inconscio, posso-no essere talmente terrificanti da non poter essere affrontati e, solo grazie al lavoro dell'analisi, possiamo sperare di trovare delle strade di possibile elaborazione psichica.
{"title":"Ripensare a \"La rimozione e il ritorno degli oggetti cattivi\" attraverso qualche riflessione su un caso di analisi infantile","authors":"Silvia Cimino","doi":"10.3280/psi2021-002002","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2021-002002","url":null,"abstract":"In questo scritto l'autrice tenta una rilettura del saggio di Fairbairn raccontando alcuni pas-saggi di un'analisi infantile. Gli oggetti cattivi interiorizzati sono presenti nella mente di tutti noi, anche se a livelli differenti. Il grado di cattiveria da cui sono caratterizzati, la natura con cui l'Io si identifica con tali oggetti e la forza delle difese che proteggono l'Io da tali oggetti, rap-presentano alcuni dei fattori fondamentali che definiranno le vicende di questi oggetti all'interno dell'apparato psichico. Dal materiale clinico presentato emerge come, quando il mondo interno si popola di \"diavoli\", intesi come oggetti cattivi liberati nell'inconscio, posso-no essere talmente terrificanti da non poter essere affrontati e, solo grazie al lavoro dell'analisi, possiamo sperare di trovare delle strade di possibile elaborazione psichica.","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72368578","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
La psicoanalisi, fin dalle sue origini, si è sempre occupata del trauma e letteratura psicoana-litica sul tema è molto vasta. Viene sottolineata l'importanza dell'esperienza simbolica - a livello sia personale che sociale - dell'essere "messi" fuori, impotentemente dipendenti e 2abbandonati", elaborata a partire dal lavoro di Otto Rank sul trauma della nascita. L'analisi di questi vissuti mette in rilievo come il personale e il sociale siano strettamente collegati e intrecciati: così come l'ostracismo sociale può avere profondi effetti personali, allo stesso modo le esperienze di essere esclusi, quando sono proiettate, possono determinare un profondo effetto sociale. La "trasmissione del maltrattamento", nella sua dimensione inconscia, può essere pensata facendo uso del concetto di identificazione proiettiva. Inevitabilmente, que-sto processo comporta una serie di problemi controtransferali per l'analista. Attraversol'analisi di due casi clinici, seguiti in supervisione, viene sottolineato l'aspetto centrale legato alla proie-zione della colpa. Chi commette un abuso può proiettare parte dei propri sentimenti di colpa nella vittima. Nei due casi riportati, possiamo vedere come l'aver vissuto l'esperienza di essere stati "privati dell'amore", trasforma uno dei i due pazienti in un "padre privo di amore" e l'altro in "paziente privo di amore". Sembra che entrambi abbiano perso la loro capacità sperimentare l'amore e la perdita, e i loro analisti si sentono a loro volta "privi di amore": combattono per affrontare i loro stessi sentimenti di rabbia e di impotenza, cercando di riconnettersi con la pro-pria capacità di provare "amore" e compassione per il paziente. .
{"title":"I volti del trauma: tra il personale e il sociale. Il \"piacere\" di trasmettere il maltrattamento","authors":"Irma Brenman Pick","doi":"10.3280/psi2021-002006","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2021-002006","url":null,"abstract":"La psicoanalisi, fin dalle sue origini, si è sempre occupata del trauma e letteratura psicoana-litica sul tema è molto vasta. Viene sottolineata l'importanza dell'esperienza simbolica - a livello sia personale che sociale - dell'essere \"messi\" fuori, impotentemente dipendenti e 2abbandonati\", elaborata a partire dal lavoro di Otto Rank sul trauma della nascita. L'analisi di questi vissuti mette in rilievo come il personale e il sociale siano strettamente collegati e intrecciati: così come l'ostracismo sociale può avere profondi effetti personali, allo stesso modo le esperienze di essere esclusi, quando sono proiettate, possono determinare un profondo effetto sociale. La \"trasmissione del maltrattamento\", nella sua dimensione inconscia, può essere pensata facendo uso del concetto di identificazione proiettiva. Inevitabilmente, que-sto processo comporta una serie di problemi controtransferali per l'analista. Attraversol'analisi di due casi clinici, seguiti in supervisione, viene sottolineato l'aspetto centrale legato alla proie-zione della colpa. Chi commette un abuso può proiettare parte dei propri sentimenti di colpa nella vittima. Nei due casi riportati, possiamo vedere come l'aver vissuto l'esperienza di essere stati \"privati dell'amore\", trasforma uno dei i due pazienti in un \"padre privo di amore\" e l'altro in \"paziente privo di amore\". Sembra che entrambi abbiano perso la loro capacità sperimentare l'amore e la perdita, e i loro analisti si sentono a loro volta \"privi di amore\": combattono per affrontare i loro stessi sentimenti di rabbia e di impotenza, cercando di riconnettersi con la pro-pria capacità di provare \"amore\" e compassione per il paziente. .","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"86914089","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Durante la Prima Guerra Mondiale, prende origine in modo drammatico il capitolo della giovane psicoanalisi dedicato alle nevrosi traumatiche di guerra, con il loro corteo di sinto-matologie paralitiche e amnesiache. In un primo momento i seguaci di Freud tenteranno di interpretarla sul modello dell'isteria, come risposta pulsionale al trauma, seguita da rimozione. Successivamente, verrà compresa la maggiore complessità di tale patologia, con la compromissione dei livelli precoci narcisistici, Nel corso dei successivi eventi bellici della storia, si aggiungeranno poi i contributi di altri psicoanalisti di seconda e terza generazione.
{"title":"Nota storico-critica sulle nevrosi traumatiche di guerra nella psicoanalisi","authors":"Simona Argentieri","doi":"10.3280/psi2021-002004","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2021-002004","url":null,"abstract":"Durante la Prima Guerra Mondiale, prende origine in modo drammatico il capitolo della giovane psicoanalisi dedicato alle nevrosi traumatiche di guerra, con il loro corteo di sinto-matologie paralitiche e amnesiache. In un primo momento i seguaci di Freud tenteranno di interpretarla sul modello dell'isteria, come risposta pulsionale al trauma, seguita da rimozione. Successivamente, verrà compresa la maggiore complessità di tale patologia, con la compromissione dei livelli precoci narcisistici, Nel corso dei successivi eventi bellici della storia, si aggiungeranno poi i contributi di altri psicoanalisti di seconda e terza generazione.","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"89656505","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L'autore ricorre al mito di Orfeo ed Euridice per riflettere sulla necessità della coesistenza nella vita pschica di temporalità e atemporalità, percezione concreta e appercezione creativa, nel senso di Winnicott e di Enid Balint. Orfeo deve voltarsi a cercare Euridice per controllare con lo sguardo che lei sia lì davvero concretamente perché non riesce a sognarla. Euridice rappre-senta dunque la potenziale vitalità di Orfeo, dove si coniugano realtà e immaginazione; mentre il ritorno di Euridice agli inferi simboleggia la perdita della vitalità immaginativa e creativa. Co-sì, in termini bioniani, gli analisti hanno bisogno di sognare i loro pazienti per aiutare i pazienti a sognare se stessi.
{"title":"Perché Orfeo si è voltato indietro?","authors":"Michael Parsons","doi":"10.3280/psi2021-002007","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2021-002007","url":null,"abstract":"L'autore ricorre al mito di Orfeo ed Euridice per riflettere sulla necessità della coesistenza nella vita pschica di temporalità e atemporalità, percezione concreta e appercezione creativa, nel senso di Winnicott e di Enid Balint. Orfeo deve voltarsi a cercare Euridice per controllare con lo sguardo che lei sia lì davvero concretamente perché non riesce a sognarla. Euridice rappre-senta dunque la potenziale vitalità di Orfeo, dove si coniugano realtà e immaginazione; mentre il ritorno di Euridice agli inferi simboleggia la perdita della vitalità immaginativa e creativa. Co-sì, in termini bioniani, gli analisti hanno bisogno di sognare i loro pazienti per aiutare i pazienti a sognare se stessi.","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"87833526","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Nelle brevi note inerenti il lavoro di J. Canestri Il concetto di processo analitico e il lavoro di trasformazione ci si sofferma sulla complessa compagine teorica che caratterizza il modo in cui l'autore pensa la teoria psicoanalitica. Attingere a campi del sapere, che spaziano dalla fisi-ca alla matematica, dall'epistemologia alla filosofia, costituisce la premessa indispensabile e necessaria a creare punti di intersezione tra ciò di cui parla la scienza e l'esperienza analitica senza rinunciare a uno "specifico" psicoanalitico.
{"title":"Il concetto di processo analitico e il lavoro di trasformazione di J. Canestri: note a margine","authors":"A. Gentile","doi":"10.3280/psi2021-001003","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2021-001003","url":null,"abstract":"Nelle brevi note inerenti il lavoro di J. Canestri Il concetto di processo analitico e il lavoro di trasformazione ci si sofferma sulla complessa compagine teorica che caratterizza il modo in cui l'autore pensa la teoria psicoanalitica. Attingere a campi del sapere, che spaziano dalla fisi-ca alla matematica, dall'epistemologia alla filosofia, costituisce la premessa indispensabile e necessaria a creare punti di intersezione tra ciò di cui parla la scienza e l'esperienza analitica senza rinunciare a uno \"specifico\" psicoanalitico.","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"74614143","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Serietà di pensiero, responsabilità clinica e grande rigore morale, che hanno caratterizzato la vita professionale di Jorge Canestri, e la passione nel trasmettere la sua grande cultura, ce lo indicano come un maestro nell'ambito psicoanalitico.
{"title":"Jorge Canestri: un ricordo","authors":"P. Mariotti","doi":"10.3280/psi2021-001004","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2021-001004","url":null,"abstract":"Serietà di pensiero, responsabilità clinica e grande rigore morale, che hanno caratterizzato la vita professionale di Jorge Canestri, e la passione nel trasmettere la sua grande cultura, ce lo indicano come un maestro nell'ambito psicoanalitico.","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"74905928","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L'autore descrive in questo lavoro gli effetti della depressione materna sullo sviluppo del bambino, richiamando i lavori di Winnicott e di Green sulla "madre morta" e discutendo in particolare l'impossibilità per i bambini di riparare l'umore materno. Il caso clinico discusso permette di affrontare vari ed interessanti temi a cominciare dal ruolo delle percezioni visive madre-bambino, delle caratteristiche del "fantasying", della di-fesa maniacale, ma soprattutto dell'uso del controtransfert come guida per stati di funzionamento primitivi. In particolare, descrive nella terapia la necessità di una regressione alla dipendenza, complessa per i pazienti che si confrontano con una assenza, e della possibilità di instaurare un holding che assicuri il riassestamento dei processi maturativi interrotti.
{"title":"La Sibilla Morta. Riparazione e restituzione di un'assenza","authors":"A. Giannakoulas","doi":"10.3280/psi2021-001005","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/psi2021-001005","url":null,"abstract":"L'autore descrive in questo lavoro gli effetti della depressione materna sullo sviluppo del bambino, richiamando i lavori di Winnicott e di Green sulla \"madre morta\" e discutendo in particolare l'impossibilità per i bambini di riparare l'umore materno. Il caso clinico discusso permette di affrontare vari ed interessanti temi a cominciare dal ruolo delle percezioni visive madre-bambino, delle caratteristiche del \"fantasying\", della di-fesa maniacale, ma soprattutto dell'uso del controtransfert come guida per stati di funzionamento primitivi. In particolare, descrive nella terapia la necessità di una regressione alla dipendenza, complessa per i pazienti che si confrontano con una assenza, e della possibilità di instaurare un holding che assicuri il riassestamento dei processi maturativi interrotti.","PeriodicalId":39274,"journal":{"name":"Rivista Di Psicoanalisi","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"83688203","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}