Pub Date : 2024-03-03DOI: 10.54103/2037-2426/22615
S. Sini, Noemi Albanese
Lo stile di Lenin, incisivo e dai tratti distintivi ben marcati, è stato per i formalisti banco di prova e di confronto fondamentale per applicare le proprie teorie alla contemporaneità più stringente. Particolarmente indicativo, a questo riguardo, è il numero 1(5) di LEF, uscito nel 1924 e dedicato alla lingua di Lenin. Vi partecipa anche Boris Kazanskij, personalità poliedrica, antichista di formazione, per il quale proprio la retorica e l’oratoria classiche ripensate nella prospettiva del presente divengono chiave di accesso e di analisi del fenomeno del discorso leniniano nonché fondamentale oggetto di dialogo con i membri dell’OPOJaZ alle prese con una necessaria apertura degli orizzonti teorici e metodologici. Obiettivo di questo contributo è presentare per la prima volta al lettore italiano l’autore, ancora poco studiato, e analizzarne l’articolo del 1924, confrontandolo poi con un più breve scritto del 1939 dedicato allo stesso argomento ma di impostazione ben diversa. Di entrambi i testi, inediti in italiano, si presenta in appendice la traduzione.
{"title":"Boris Kazanskij: retorica e poetica del discorso di Lenin","authors":"S. Sini, Noemi Albanese","doi":"10.54103/2037-2426/22615","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-2426/22615","url":null,"abstract":"Lo stile di Lenin, incisivo e dai tratti distintivi ben marcati, è stato per i formalisti banco di prova e di confronto fondamentale per applicare le proprie teorie alla contemporaneità più stringente. Particolarmente indicativo, a questo riguardo, è il numero 1(5) di LEF, uscito nel 1924 e dedicato alla lingua di Lenin. Vi partecipa anche Boris Kazanskij, personalità poliedrica, antichista di formazione, per il quale proprio la retorica e l’oratoria classiche ripensate nella prospettiva del presente divengono chiave di accesso e di analisi del fenomeno del discorso leniniano nonché fondamentale oggetto di dialogo con i membri dell’OPOJaZ alle prese con una necessaria apertura degli orizzonti teorici e metodologici. Obiettivo di questo contributo è presentare per la prima volta al lettore italiano l’autore, ancora poco studiato, e analizzarne l’articolo del 1924, confrontandolo poi con un più breve scritto del 1939 dedicato allo stesso argomento ma di impostazione ben diversa. Di entrambi i testi, inediti in italiano, si presenta in appendice la traduzione.","PeriodicalId":517862,"journal":{"name":"ENTHYMEMA","volume":"76 2","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-03-03","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140286139","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-03-02DOI: 10.54103/2037-2426/20368
Davide Belgradi
L’articolo propone lo studio di Mano rubata di Tommaso Landolfi, racconto che l’autore dedica a una delle sue ossessioni, il gioco d’azzardo. Il gioco, in questo caso potenzialmente mortale, viene analizzato dapprima secondo le categorie di agon, alea e ilinx di Caillois. La scommessa mortale, però, è studiata da una prospettiva teorica specificamente lacaniana. Non si tratta di attribuire a Landolfi un’indebita adesione alle teorie psicanalitiche, quanto di servirsi di un grimaldello teorico laddove testo e teoria sembrano incontrarsi naturalmente su un campo neutro. Il ‘campo neutro’ è quello dello sguardo: più precisamente di uno sguardo voyeuristico. Si noterà come, dietro alla scommessa tra Gisa e Marcello, ci sia lo sguardo voyeuristico e sovraindividuale del grande Altro, che condannerebbe la donna a soggiacere a una struttura di potere. Di fronte a questa eventualità, l’accettazione del suicidio permette a Gisa di denunciare e disinnescare l’intima violenza dello sguardo.
{"title":"Giocarsi la vi(s)ta. Un’analisi di “Mano rubata” di Tommaso Landolfi attraverso le lenti teoriche di Caillois e di Lacan","authors":"Davide Belgradi","doi":"10.54103/2037-2426/20368","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-2426/20368","url":null,"abstract":"L’articolo propone lo studio di Mano rubata di Tommaso Landolfi, racconto che l’autore dedica a una delle sue ossessioni, il gioco d’azzardo. Il gioco, in questo caso potenzialmente mortale, viene analizzato dapprima secondo le categorie di agon, alea e ilinx di Caillois. La scommessa mortale, però, è studiata da una prospettiva teorica specificamente lacaniana. Non si tratta di attribuire a Landolfi un’indebita adesione alle teorie psicanalitiche, quanto di servirsi di un grimaldello teorico laddove testo e teoria sembrano incontrarsi naturalmente su un campo neutro. Il ‘campo neutro’ è quello dello sguardo: più precisamente di uno sguardo voyeuristico. Si noterà come, dietro alla scommessa tra Gisa e Marcello, ci sia lo sguardo voyeuristico e sovraindividuale del grande Altro, che condannerebbe la donna a soggiacere a una struttura di potere. Di fronte a questa eventualità, l’accettazione del suicidio permette a Gisa di denunciare e disinnescare l’intima violenza dello sguardo.","PeriodicalId":517862,"journal":{"name":"ENTHYMEMA","volume":"57 12","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-03-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140285700","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-03-02DOI: 10.54103/2037-2426/21615
R. Maletta
A partire dallo scritto poetico Infanzia nel diorama, il presente lavoro indaga il nesso tra fascinazione dello spettacolo, che presenta gli animali nel loro habitat ricostruito, e scrittura quale perno attivo intorno al quale ruota la poetica dell'infanzia di Grünbein rispetto al disincanto del mondo adulto. Alla luce dell'immedesimazione con l’animale del fanciullo non ancora alfabetizzato, si evidenziano paralleli tra il bambino e l’adulto disincantato – uno dei nonni aveva lavorato per anni al mattatoio di Dresda. La scoperta della scrittura, dovuta in parte al nonno paterno, porta il bambino a riscattare una idea del vero già espressa da Baudelaire: una rappresentazione dei vissuti interni del soggetto atta a riparare tutto quel dolore animale causato dall’uomo scrivendone e rivolgendosi al bambino nel lettore capace di compassione e identificazione verso quelle creature che non hanno e non ebbero voce.
{"title":"Diorama, infanzia, scrittura in Durs Grünbein","authors":"R. Maletta","doi":"10.54103/2037-2426/21615","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-2426/21615","url":null,"abstract":"A partire dallo scritto poetico Infanzia nel diorama, il presente lavoro indaga il nesso tra fascinazione dello spettacolo, che presenta gli animali nel loro habitat ricostruito, e scrittura quale perno attivo intorno al quale ruota la poetica dell'infanzia di Grünbein rispetto al disincanto del mondo adulto. Alla luce dell'immedesimazione con l’animale del fanciullo non ancora alfabetizzato, si evidenziano paralleli tra il bambino e l’adulto disincantato – uno dei nonni aveva lavorato per anni al mattatoio di Dresda. La scoperta della scrittura, dovuta in parte al nonno paterno, porta il bambino a riscattare una idea del vero già espressa da Baudelaire: una rappresentazione dei vissuti interni del soggetto atta a riparare tutto quel dolore animale causato dall’uomo scrivendone e rivolgendosi al bambino nel lettore capace di compassione e identificazione verso quelle creature che non hanno e non ebbero voce.","PeriodicalId":517862,"journal":{"name":"ENTHYMEMA","volume":"56 6","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-03-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140285702","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-03-02DOI: 10.54103/2037-2426/16923
Piero Latino
This article addresses a forgotten aspect of the history of ideas, namely the fact that one of the most important figures of the twentieth century, Ezra Pound, was influenced by Dantean esotericism and the medieval esoteric doctrine of love proposed in the nineteenth century by Gabriele Rossetti. It aims to show the relations between literature and esotericism, in the wake of a dialogue between the Middle Ages and the twentieth century. The study of this unexplored horizon of research is presented here through the epistolary exchange between Pound and Gabriele Rossetti’s granddaughter, Olivia Rossetti Agresti.
{"title":"“Want to know more of yr/ grand-dad?”: Ezra Pound, Gabriele Rossetti and Olivia Rossetti Agresti, when Literature meets Esotericism","authors":"Piero Latino","doi":"10.54103/2037-2426/16923","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-2426/16923","url":null,"abstract":"This article addresses a forgotten aspect of the history of ideas, namely the fact that one of the most important figures of the twentieth century, Ezra Pound, was influenced by Dantean esotericism and the medieval esoteric doctrine of love proposed in the nineteenth century by Gabriele Rossetti. It aims to show the relations between literature and esotericism, in the wake of a dialogue between the Middle Ages and the twentieth century. The study of this unexplored horizon of research is presented here through the epistolary exchange between Pound and Gabriele Rossetti’s granddaughter, Olivia Rossetti Agresti.","PeriodicalId":517862,"journal":{"name":"ENTHYMEMA","volume":"53 8","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-03-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140398333","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-03-02DOI: 10.54103/2037-2426/20715
Manuel Caritto
Centuria, il metaromanzo di Giorgio Manganelli apparso nel 1979, è (usando le parole di Italo Calvino) un’enciclopedia aperta. Scaturita al tempo stesso da un evidente scetticismo epistemologico e da un’idea di elaborazione letteraria più problematica, l’enciclopedia aperta si regge sull’equilibrio precario tra una forza centrifuga, fonte di una pluralità di storie e vicende potenzialmente infinite; e una forza centripeta, che si occupa al contrario della loro sistemazione all’interno di una rigida struttura. Questo saggio si propone di isolare i due poli di questo congegno narrativo paradossale, rispettivamente mettendo a fuoco: per le forze strutturanti, il rapporto con alcune opere di consultazione (dizionario, enciclopedia); per le forze disgreganti, la ricorrenza di specifici ‘meccanismi di pluralizzazione’ narrativa quali il ri-uso di materiale mutuato da opere precedenti, un’istanza enunciativa ipotetica e congetturale, la predilezione per i temi dell’attesa e della potenzialità degli eventi, e infine la ricorrenza dei concetti di elenco, schema e catalogo.
{"title":"mito dell’enciclopedia aperta","authors":"Manuel Caritto","doi":"10.54103/2037-2426/20715","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-2426/20715","url":null,"abstract":"Centuria, il metaromanzo di Giorgio Manganelli apparso nel 1979, è (usando le parole di Italo Calvino) un’enciclopedia aperta. Scaturita al tempo stesso da un evidente scetticismo epistemologico e da un’idea di elaborazione letteraria più problematica, l’enciclopedia aperta si regge sull’equilibrio precario tra una forza centrifuga, fonte di una pluralità di storie e vicende potenzialmente infinite; e una forza centripeta, che si occupa al contrario della loro sistemazione all’interno di una rigida struttura. Questo saggio si propone di isolare i due poli di questo congegno narrativo paradossale, rispettivamente mettendo a fuoco: per le forze strutturanti, il rapporto con alcune opere di consultazione (dizionario, enciclopedia); per le forze disgreganti, la ricorrenza di specifici ‘meccanismi di pluralizzazione’ narrativa quali il ri-uso di materiale mutuato da opere precedenti, un’istanza enunciativa ipotetica e congetturale, la predilezione per i temi dell’attesa e della potenzialità degli eventi, e infine la ricorrenza dei concetti di elenco, schema e catalogo.","PeriodicalId":517862,"journal":{"name":"ENTHYMEMA","volume":"55 5","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-03-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140398480","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-03-02DOI: 10.54103/2037-2426/21650
Emanuela Piga Bruni
Questo studio è dedicato alla rappresentazione degli automi nel Romanticismo, con particolare attenzione ai concetti di ‘perturbante’ e ‘ambivalenza’. La riflessione include i temi dello specchio, dell’immagine ideale del sé (Ideal-Ich) e della figura femminile, in una prospettiva che tiene conto delle tracce del mito pigmalionico e del mito prometeico nell’immaginario romantico. Il primo paragrafo ripercorre sommariamente le forme dell’automa nel tempo a partire dall’età classica; seguono un breve inquadramento delle categorie storico-filosofiche dominanti nel Romanticismo, l’identificazione del fantastico come modo letterario e l’analisi comparata di due casi studio: L’uomo della sabbia (1816) di E.T.A. Hoffmann e L’Ève future (1886) di August Villiers de L’Isle-Adam. Il confronto mira a illuminare le costanti e le varianti dei significati incarnati dall’automa in due opere che coprono un arco che va dalla fase di ascesa del Romanticismo con Hoffmann, alla sua tarda espressione con Villiers.
本研究专门探讨浪漫主义中自动装置的表现形式,重点是 "不可思议 "和 "矛盾 "的概念。反思的主题包括镜子、理想的自我形象(Ideal-Ich)和女性形象,其视角考虑到了浪漫主义想象中皮格马利翁神话和普罗米修斯神话的痕迹。第一部分简要追溯了自古典时代以来自动机的形式;随后简要介绍了浪漫主义中占主导地位的历史哲学范畴,将梦幻确定为一种文学模式,并比较分析了两个案例研究:E.T.A. Hoffmann 的《睡魔》(1816 年)和 August Villiers de L'Isle-Adam 的《L'Ève future》(1886 年)。比较旨在揭示两部作品中自动机所体现的意义的恒定性和变异性,这两部作品的时间跨度从霍夫曼的浪漫主义兴起到维利尔斯的后期表现。
{"title":"Automi e pigmalioni nell’immaginario romantico. Il perturbante e le ambivalenze","authors":"Emanuela Piga Bruni","doi":"10.54103/2037-2426/21650","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-2426/21650","url":null,"abstract":"Questo studio è dedicato alla rappresentazione degli automi nel Romanticismo, con particolare attenzione ai concetti di ‘perturbante’ e ‘ambivalenza’. La riflessione include i temi dello specchio, dell’immagine ideale del sé (Ideal-Ich) e della figura femminile, in una prospettiva che tiene conto delle tracce del mito pigmalionico e del mito prometeico nell’immaginario romantico. Il primo paragrafo ripercorre sommariamente le forme dell’automa nel tempo a partire dall’età classica; seguono un breve inquadramento delle categorie storico-filosofiche dominanti nel Romanticismo, l’identificazione del fantastico come modo letterario e l’analisi comparata di due casi studio: L’uomo della sabbia (1816) di E.T.A. Hoffmann e L’Ève future (1886) di August Villiers de L’Isle-Adam. Il confronto mira a illuminare le costanti e le varianti dei significati incarnati dall’automa in due opere che coprono un arco che va dalla fase di ascesa del Romanticismo con Hoffmann, alla sua tarda espressione con Villiers.","PeriodicalId":517862,"journal":{"name":"ENTHYMEMA","volume":"55 2","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-03-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140398483","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-03-02DOI: 10.54103/2037-2426/18614
O. Bohovyk, Andrii Bezrukov
Reflecting conspiracy theories in contemporary fiction actualises conspiratorial thinking as a specific sociocultural phenomenon and narrative. Four symptomatic novels – George Orwell’s Nineteen Eighty-Four, Ray Bradbury’s Fahrenheit 451, Ahmed Khaled Towfik’s Utopia, and Stephen King’s The Institute – have been analysed from a conspiratorial perspective to illuminate the most efficient ways of shaping the human perception of reality. For this purpose, the following conspiracy elements have been delineated to be the basis of the novels’ poetics: otherness, propaganda, and mistrust. They affect the authors’ strategies of storytelling in the books written in the era of the end of truth. Following an interdisciplinary approach that primarily includes the method of narrative construction and semiotic analysis, the article focuses on the conspiracy elements for plotting the selected novels and explicates conspiracy narratives for manifesting the paradoxical ethics of truth as fiction. Conceptualising this idea in the sociocultural context confers to such a kind of literature a new ethical dimension.
{"title":"Narrating Conspiracy Theories: A Paradoxical Ethics of Otherness, Propaganda and Mistrust","authors":"O. Bohovyk, Andrii Bezrukov","doi":"10.54103/2037-2426/18614","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-2426/18614","url":null,"abstract":"Reflecting conspiracy theories in contemporary fiction actualises conspiratorial thinking as a specific sociocultural phenomenon and narrative. Four symptomatic novels – George Orwell’s Nineteen Eighty-Four, Ray Bradbury’s Fahrenheit 451, Ahmed Khaled Towfik’s Utopia, and Stephen King’s The Institute – have been analysed from a conspiratorial perspective to illuminate the most efficient ways of shaping the human perception of reality. For this purpose, the following conspiracy elements have been delineated to be the basis of the novels’ poetics: otherness, propaganda, and mistrust. They affect the authors’ strategies of storytelling in the books written in the era of the end of truth. Following an interdisciplinary approach that primarily includes the method of narrative construction and semiotic analysis, the article focuses on the conspiracy elements for plotting the selected novels and explicates conspiracy narratives for manifesting the paradoxical ethics of truth as fiction. Conceptualising this idea in the sociocultural context confers to such a kind of literature a new ethical dimension.","PeriodicalId":517862,"journal":{"name":"ENTHYMEMA","volume":"58 7","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-03-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140398673","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-03-02DOI: 10.54103/2037-2426/20105
Marco Fontana
L’articolo s’interroga sullo spazio del comico in Mimesis, saggio che poggia uno dei suoi assi portanti sul trattamento serio, tragico e problematico del quotidiano. Inserendo Auerbach nel suo orizzonte ideologico e ricostruendo brevemente la sua genealogia intellettuale, l’analisi indaga le ragioni che hanno portato l’autore a considerare il comico come la “forma” che impedisce l’emergere della problematicità realistica. Dopo una discussione su due problemi di fondo (uno semiologico, uno storico-letterario), l’articolo si sofferma sui capitoli di Mimesis in cui Auerbach tratta il comico – capitoli che spesso si rivelano essere i più utili per capire il suo metodo e la sua filosofia della storia.
{"title":"problema del comico in \"Mimesis\" di Erich Auerbach","authors":"Marco Fontana","doi":"10.54103/2037-2426/20105","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-2426/20105","url":null,"abstract":"L’articolo s’interroga sullo spazio del comico in Mimesis, saggio che poggia uno dei suoi assi portanti sul trattamento serio, tragico e problematico del quotidiano. Inserendo Auerbach nel suo orizzonte ideologico e ricostruendo brevemente la sua genealogia intellettuale, l’analisi indaga le ragioni che hanno portato l’autore a considerare il comico come la “forma” che impedisce l’emergere della problematicità realistica. Dopo una discussione su due problemi di fondo (uno semiologico, uno storico-letterario), l’articolo si sofferma sui capitoli di Mimesis in cui Auerbach tratta il comico – capitoli che spesso si rivelano essere i più utili per capire il suo metodo e la sua filosofia della storia.","PeriodicalId":517862,"journal":{"name":"ENTHYMEMA","volume":"41 11","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-03-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140285707","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-03-02DOI: 10.54103/2037-2426/22614
A. Boschetti
Recensione di Daria Biagi, Prosaici e moderni. Teoria, traduzione e pratica del romanzo nell’Italia del primo Novecento. Quodlibet, 2022.
评论 Daria Biagi, Prosaic and Modern.Teoria, traduzione e pratica del romanzo nell'Italia del primo Novecento.Quodlibet, 2022.
{"title":"Recensione di Daria Biagi, Prosaici e moderni. Teoria, traduzione e pratica del romanzo nell’Italia del primo Novecento (Quodlibet, 2022)","authors":"A. Boschetti","doi":"10.54103/2037-2426/22614","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-2426/22614","url":null,"abstract":"Recensione di Daria Biagi, Prosaici e moderni. Teoria, traduzione e pratica del romanzo nell’Italia del primo Novecento. Quodlibet, 2022.","PeriodicalId":517862,"journal":{"name":"ENTHYMEMA","volume":"61 6","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-03-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140398668","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-03-02DOI: 10.54103/2037-2426/21612
Marianna Scamardella
Recensione di Giuseppe Episcono e Sara Sullam (a cura di), Ascolto (Biblion, 2022)
评论 Giuseppe Episcono 和 Sara Sullam(编),《倾听》(Biblion,2022 年)
{"title":"Recensione di Giuseppe Episcopo e Sara Sullam (a cura di), Ascolto (Biblion, 2022)","authors":"Marianna Scamardella","doi":"10.54103/2037-2426/21612","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-2426/21612","url":null,"abstract":"Recensione di Giuseppe Episcono e Sara Sullam (a cura di), Ascolto (Biblion, 2022) ","PeriodicalId":517862,"journal":{"name":"ENTHYMEMA","volume":"54 12","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-03-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140398485","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}