Si stima che, in Italia, un valore economico di circa ottanta miliardi di euro, pari al 5% del PIL, sia attribuibile al Terzo Settore, il quale è dunque chiamato a svolgere una indispensabile funzione sociale ma ad elevato impatto economico. A fronte di tali dati è comprensibile che il legislatore abbia ritenuto opportuno mettere in atto un processo di riforma, che ha preso avvio con la legge 106/2016, finalizzato a superare una legislazione lacunosa, dispersiva e frammentata del Terzo Settore. Nel contesto delineato ha assunto una significativa rilevanza la tematica della misurazione economico-finanziaria del valore prodotto dagli Enti del Terzo Set-tore (ETS) e della sua relativa rappresentazione contabile, tematica che è dunque stata recentemente oggetto di una rinnovata attenzione sia negli studi accademi-ci che nella pratica professionale. La riforma ha assegnato al bilancio di esercizio una funzione centrale, affidando allo stesso il compito di migliorare trasparenza, intellegibilità e comparabilità della disclosure economico-finanziaria e segnando una tappa fondamentale del percorso che gli ETS hanno intrapreso verso una più matura accountability. In particolare, nell'ambito della recente riforma sono stati assunti modelli di bilancio specifici (per le realtà diverse dalle imprese sociali) e previste disposizioni volte a definire come "non commerciali" le attività di "interesse generale" svolte dall'ETS. In particolare, con riferimento al primo aspetto, si prevede che nel rendiconto gestionale possano essere indicati (in calce) anche i componenti figurativi di competenza del periodo; con riferimento al secondo aspetto, si pongono rilevanti questioni in merito alle modalità di determinazione dei "costi effettivi" da assumere come parametro per definire gli eventuali corrispettivi per i servizi erogati nell'ambito delle attività di "interesse generale". Tuttavia, i riferimenti normativi lasciano aperte numerose questioni relativamen-te alla individuazione e alle modalità di quantificazione complessiva di tali componenti figurativi, nonché rispetto alle logiche, alle metodologie e ai processi operativi di quantificazione dei cd "costi effettivi". Il presente contributo si prefigge lo scopo di cercare di approfondire tali tematiche e di offrire possibili proposte di soluzione, alla luce del rinnovato contesto normativo di riferimento.
{"title":"La rilevanza dei componenti economici figurativi per gli Enti del Terzo Settore: riflessioni e proposte","authors":"M. Tieghi, Carlotta del Sordo","doi":"10.3280/we2022-002002","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/we2022-002002","url":null,"abstract":"Si stima che, in Italia, un valore economico di circa ottanta miliardi di euro, pari al 5% del PIL, sia attribuibile al Terzo Settore, il quale è dunque chiamato a svolgere una indispensabile funzione sociale ma ad elevato impatto economico. A fronte di tali dati è comprensibile che il legislatore abbia ritenuto opportuno mettere in atto un processo di riforma, che ha preso avvio con la legge 106/2016, finalizzato a superare una legislazione lacunosa, dispersiva e frammentata del Terzo Settore. Nel contesto delineato ha assunto una significativa rilevanza la tematica della misurazione economico-finanziaria del valore prodotto dagli Enti del Terzo Set-tore (ETS) e della sua relativa rappresentazione contabile, tematica che è dunque stata recentemente oggetto di una rinnovata attenzione sia negli studi accademi-ci che nella pratica professionale. La riforma ha assegnato al bilancio di esercizio una funzione centrale, affidando allo stesso il compito di migliorare trasparenza, intellegibilità e comparabilità della disclosure economico-finanziaria e segnando una tappa fondamentale del percorso che gli ETS hanno intrapreso verso una più matura accountability. In particolare, nell'ambito della recente riforma sono stati assunti modelli di bilancio specifici (per le realtà diverse dalle imprese sociali) e previste disposizioni volte a definire come \"non commerciali\" le attività di \"interesse generale\" svolte dall'ETS. In particolare, con riferimento al primo aspetto, si prevede che nel rendiconto gestionale possano essere indicati (in calce) anche i componenti figurativi di competenza del periodo; con riferimento al secondo aspetto, si pongono rilevanti questioni in merito alle modalità di determinazione dei \"costi effettivi\" da assumere come parametro per definire gli eventuali corrispettivi per i servizi erogati nell'ambito delle attività di \"interesse generale\". Tuttavia, i riferimenti normativi lasciano aperte numerose questioni relativamen-te alla individuazione e alle modalità di quantificazione complessiva di tali componenti figurativi, nonché rispetto alle logiche, alle metodologie e ai processi operativi di quantificazione dei cd \"costi effettivi\". Il presente contributo si prefigge lo scopo di cercare di approfondire tali tematiche e di offrire possibili proposte di soluzione, alla luce del rinnovato contesto normativo di riferimento.","PeriodicalId":212482,"journal":{"name":"WELFARE E ERGONOMIA","volume":"25 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"123892768","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Ringraziamento ai referee 2021/2022","authors":"A. C. della Redazione","doi":"10.3280/we2022-002013","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/we2022-002013","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":212482,"journal":{"name":"WELFARE E ERGONOMIA","volume":"32 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"128391815","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Introduzione","authors":"Marco Musella, Paolo Ricci, Benedetta Siboni","doi":"10.3280/we2022-002001","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/we2022-002001","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":212482,"journal":{"name":"WELFARE E ERGONOMIA","volume":"147 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"114451060","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Nelle società contemporanee caratterizzate da diversi processi di decomposizione sociale e disaffezione partecipativa, il progetto di rigenerare comunità "inclusi-ve, innovative e riflessive" ha dovuto confrontarsi con nuove forme di disuguaglianza sociale e povertà, alcune acuite durante la crisi Covid-19. Al welfare è pertanto chiesto di ripensarsi per rispondere a questa diffusa vulnerabilità da un'ottica preventiva e ri-generativa con interventi asimmetrici per fare fronte alle problematicità emergenti. L'articolo ripercorre alcune di queste recenti trasformazioni e propone tre direttrici di cambiamento sulla base di alcune ricerche em-piriche condotte in Italia su progetti di riforma delle politiche sociali. Le ricerche considerate mostrano che i beni relazionali sono alla base di un welfare sosteni-bile, che l'approccio di intervento più efficace è di tipo multidisciplina-re/multifocale e che nuove governance integrate, reticolari e circolari sono in grado di dare senso all'azione, attraverso innovative logiche di co-progettazione e co-produzione che considerano le eterogeneità territoriali.
{"title":"Nuovi orizzonti del welfare di fronte alle vulnerabilità emergenti","authors":"M. Moscatelli","doi":"10.3280/we2022-002011","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/we2022-002011","url":null,"abstract":"Nelle società contemporanee caratterizzate da diversi processi di decomposizione sociale e disaffezione partecipativa, il progetto di rigenerare comunità \"inclusi-ve, innovative e riflessive\" ha dovuto confrontarsi con nuove forme di disuguaglianza sociale e povertà, alcune acuite durante la crisi Covid-19. Al welfare è pertanto chiesto di ripensarsi per rispondere a questa diffusa vulnerabilità da un'ottica preventiva e ri-generativa con interventi asimmetrici per fare fronte alle problematicità emergenti. L'articolo ripercorre alcune di queste recenti trasformazioni e propone tre direttrici di cambiamento sulla base di alcune ricerche em-piriche condotte in Italia su progetti di riforma delle politiche sociali. Le ricerche considerate mostrano che i beni relazionali sono alla base di un welfare sosteni-bile, che l'approccio di intervento più efficace è di tipo multidisciplina-re/multifocale e che nuove governance integrate, reticolari e circolari sono in grado di dare senso all'azione, attraverso innovative logiche di co-progettazione e co-produzione che considerano le eterogeneità territoriali.","PeriodicalId":212482,"journal":{"name":"WELFARE E ERGONOMIA","volume":"43 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"124001631","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Nel paper si analizzerà il professionista della cura come un attore sociale che agisce all'interno del Terzo settore. L'attore occupa uno spazio di riproduzione sociale storicizzato da rapporti di forza, alleanze di status, conflitti di ruolo ed economie di scala, in un campo di trasformazioni sociali. In tale spazio, pratiche e retoriche sono da mettere in relazione alla più complessa questione antropolo-gica del dono. Nel testo si proverà a definire qualitativamente il grado di irriflessività/riflessività nella professione di cura (di per sé soggetto relazionale) come dialettica della vulnerabilità tra il richiedente cura e l'operatore sociale. Come già scritto da Pierre Bourdieu rispetto alla formazione dell'habitus, l'agente sociale risulta essere l'effetto di una complessa combinazione di capitali (economici, culturali e relazionali) in un campo economico. Nel nostro caso, egli è oggetto di habitus ma anche di un apriori giuridico definito come Politique de la Ville. La sintetica espressione indica, anche nel caso italiano, una forma di sovranità statuale, geograficamente localizzata, generata della riscrittura del Titolo V nella Costituzione italiana (2001) e dell'elaborazione della Legge 328/2000. Nel testo si proverà a spiegare che entrambi i dispositivi, oltre a con-tribuire alla fine dei Trente Glorieuses, partecipano al diverso funzionamento dello Stato sociale, ma anche alla diversa definizione professionale dell'operatore. Il soggetto/oggetto di tale traiettoria professionale agisce ed è agito dalla norma, all'interno di un processo non lineare e asimmetrico. Un pro-cesso che non gli assicura un posizionamento sociale solido. Metodologicamente, la figura dell'operatore sarà indagata come esito di una traiettoria biografica ordinata da uno status vulnerabile correlato a polisemici ruoli di dipendenza e creatività. .
{"title":"Linee di cura. La mobilità biografica nello spazio del Terzo Settore","authors":"Anna D’ascenzio","doi":"10.3280/we2022-002004","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/we2022-002004","url":null,"abstract":"Nel paper si analizzerà il professionista della cura come un attore sociale che agisce all'interno del Terzo settore. L'attore occupa uno spazio di riproduzione sociale storicizzato da rapporti di forza, alleanze di status, conflitti di ruolo ed economie di scala, in un campo di trasformazioni sociali. In tale spazio, pratiche e retoriche sono da mettere in relazione alla più complessa questione antropolo-gica del dono. Nel testo si proverà a definire qualitativamente il grado di irriflessività/riflessività nella professione di cura (di per sé soggetto relazionale) come dialettica della vulnerabilità tra il richiedente cura e l'operatore sociale. Come già scritto da Pierre Bourdieu rispetto alla formazione dell'habitus, l'agente sociale risulta essere l'effetto di una complessa combinazione di capitali (economici, culturali e relazionali) in un campo economico. Nel nostro caso, egli è oggetto di habitus ma anche di un apriori giuridico definito come Politique de la Ville. La sintetica espressione indica, anche nel caso italiano, una forma di sovranità statuale, geograficamente localizzata, generata della riscrittura del Titolo V nella Costituzione italiana (2001) e dell'elaborazione della Legge 328/2000. Nel testo si proverà a spiegare che entrambi i dispositivi, oltre a con-tribuire alla fine dei Trente Glorieuses, partecipano al diverso funzionamento dello Stato sociale, ma anche alla diversa definizione professionale dell'operatore. Il soggetto/oggetto di tale traiettoria professionale agisce ed è agito dalla norma, all'interno di un processo non lineare e asimmetrico. Un pro-cesso che non gli assicura un posizionamento sociale solido. Metodologicamente, la figura dell'operatore sarà indagata come esito di una traiettoria biografica ordinata da uno status vulnerabile correlato a polisemici ruoli di dipendenza e creatività. .","PeriodicalId":212482,"journal":{"name":"WELFARE E ERGONOMIA","volume":"36 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"115367699","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Le famiglie che vivono in contesti difficili sono esposte a fattori di rischio che possono compromettere lo sviluppo psicofisico dei minori. Il programma 1000 Giorni dell'associazione Pianoterra le sostiene con interventi precoci, multidi-mensionali e integrati ai servizi materno-infantili. Diverse ricerche in ambito neuro-scientifico e socio-economico hanno dimostrato che per interrompere il circolo vizioso del disagio e della povertà è essenziale in-tervenire precocemente, già prima della nascita e nei primissimi anni di vita di un bambino. È su questo presupposto che si fonda il programma 1000 Giorni. Nell'articolo se ne delinea la metodologia di intervento e si approfondiscono i servizi ideati per sostenere i minori più a rischio accompagnando i loro genitori in percorsi co-costruiti di supporto e rafforzamento delle competenze genitoriali che puntino all'autonomia. Si approfondisce anche in che modo il programma si è adeguato alle sfide poste dalla pandemia di Covid-19.
{"title":"Promozione della salute, tutela del benessere e riduzione delle diseguaglianze: il programma 1000 Giorni di Pianoterra ONLUS","authors":"Flaminia Trapani, Arianna Russo","doi":"10.3280/we2022-001008","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/we2022-001008","url":null,"abstract":"Le famiglie che vivono in contesti difficili sono esposte a fattori di rischio che possono compromettere lo sviluppo psicofisico dei minori. Il programma 1000 Giorni dell'associazione Pianoterra le sostiene con interventi precoci, multidi-mensionali e integrati ai servizi materno-infantili. Diverse ricerche in ambito neuro-scientifico e socio-economico hanno dimostrato che per interrompere il circolo vizioso del disagio e della povertà è essenziale in-tervenire precocemente, già prima della nascita e nei primissimi anni di vita di un bambino. È su questo presupposto che si fonda il programma 1000 Giorni. Nell'articolo se ne delinea la metodologia di intervento e si approfondiscono i servizi ideati per sostenere i minori più a rischio accompagnando i loro genitori in percorsi co-costruiti di supporto e rafforzamento delle competenze genitoriali che puntino all'autonomia. Si approfondisce anche in che modo il programma si è adeguato alle sfide poste dalla pandemia di Covid-19.","PeriodicalId":212482,"journal":{"name":"WELFARE E ERGONOMIA","volume":"35 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"116896207","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Giovanni Berlinguer: l'analisi scientifica al servizio della politica sociale","authors":"Antonella Ciocia, M. Tognetti","doi":"10.3280/we2022-001001","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/we2022-001001","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":212482,"journal":{"name":"WELFARE E ERGONOMIA","volume":"9 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"125756483","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Il welfare di Giovanni Berlinguer: un faro acceso","authors":"S. Salerno","doi":"10.3280/we2022-001002","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/we2022-001002","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":212482,"journal":{"name":"WELFARE E ERGONOMIA","volume":"41 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"129700838","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L'articolo presenta i risultati di un'analisi dei profili degli smart workers a partire da un'indagine campionaria condotta su un campione di residenti del comune di Milano che nel corso della recente pandemia hanno lavorato da casa. La clu-ster analysis qui proposta raggruppa tre tipologie di smart workers sulla base della percezione di adeguatezza abitativa per il lavoro agile, dei diversi livelli di dotazione tecnologica, della qualità dell'alloggio, delle caratteristiche socio-economiche dei rispondenti: nuclei tradizionali, proprietari, con dotazione tecnologica media e adeguatezza degli spazi casalinghi; nuclei misti, in affitto, con dotazione tecnologica medio-bassa e adeguatezza dell'alloggio media; single, giovani adulti, con alta dotazione tecnologica e percezione positiva dell'adeguatezza degli spazi.
{"title":"Casa e lavoro. Tipologie di smart workers durante il primo lockdown a Milano","authors":"L. Bottini, I. Costarelli, L. Daconto","doi":"10.3280/we2022-001007","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/we2022-001007","url":null,"abstract":"L'articolo presenta i risultati di un'analisi dei profili degli smart workers a partire da un'indagine campionaria condotta su un campione di residenti del comune di Milano che nel corso della recente pandemia hanno lavorato da casa. La clu-ster analysis qui proposta raggruppa tre tipologie di smart workers sulla base della percezione di adeguatezza abitativa per il lavoro agile, dei diversi livelli di dotazione tecnologica, della qualità dell'alloggio, delle caratteristiche socio-economiche dei rispondenti: nuclei tradizionali, proprietari, con dotazione tecnologica media e adeguatezza degli spazi casalinghi; nuclei misti, in affitto, con dotazione tecnologica medio-bassa e adeguatezza dell'alloggio media; single, giovani adulti, con alta dotazione tecnologica e percezione positiva dell'adeguatezza degli spazi.","PeriodicalId":212482,"journal":{"name":"WELFARE E ERGONOMIA","volume":"1 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"131356076","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}