Il contributo intende analizzare l'immaginario della cavalleria cittadina di Parma nella seconda metà del XIII secolo, muovendo da alcuni passi della cronaca di Salimbene de Adam. Si vedrà come la partecipazione dei milites alla quarta crociata venne utilizzata da Salimbene non solo come elemento nobilitante (in linea con la tradizione aristocratica italiana ed europea), ma anche con lo scopo di rivendicare il ruolo della militia all'interno della città. L'analisi sarà condotta su un doppio binario: quello culturale, attraverso le parole di due cronisti (Salimbene de Adam e l'Anonimo parmense) e quello politico-istituzionale, seguendo l'evolvere della configurazione politica del secondo duecento parmigiano. Il quadro che ne emerge offre spunti per una riconsiderazione della militia nella società urbana duecentesca: partendo da modelli culturali differenti, Salimbene e l'Anonimo permettono di mettere in luce alcuni sviluppi della memoria civica, e di osservare come l'autorappresentazione di una parte delle famiglie di milites convisse con il mutato clima culturale e politico che si affermò a Parma in seguito all'affermazione del popolo.
这项贡献的目的是根据《萨利姆贝尼·德·亚当编年史》中的一段话,分析13世纪下半叶帕尔玛镇骑兵的想象。我们将看到,萨利姆贝尼不仅利用军队参加第四次十字军东征,作为一种崇高的因素(符合意大利和欧洲贵族的传统),而且还打算在该市维护军队的作用。分析将以两种方式进行:一种是通过两位记者(Salimbene de Adam和anonymous parmense)的语言进行的文化分析,另一种是通过政治和体制分析,跟踪第二200个parmigiano的政治结构的发展。由此产生框架提出了城市社会的重新考虑militia duecentesca:根据不同的文化模式,Salimbene和anonymous的突出一些事态发展使公民,并了解权相如何记忆的部分milites家庭convisse与文化和政治气候的变化,在人民的,在帕尔马表示。
{"title":"I milites dimenticati. Salimbene, la quarta crociata e la memoria cittadina a Parma","authors":"Maddalena Moglia","doi":"10.3280/ss2021-173001","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/ss2021-173001","url":null,"abstract":"Il contributo intende analizzare l'immaginario della cavalleria cittadina di Parma nella seconda metà del XIII secolo, muovendo da alcuni passi della cronaca di Salimbene de Adam. Si vedrà come la partecipazione dei milites alla quarta crociata venne utilizzata da Salimbene non solo come elemento nobilitante (in linea con la tradizione aristocratica italiana ed europea), ma anche con lo scopo di rivendicare il ruolo della militia all'interno della città. L'analisi sarà condotta su un doppio binario: quello culturale, attraverso le parole di due cronisti (Salimbene de Adam e l'Anonimo parmense) e quello politico-istituzionale, seguendo l'evolvere della configurazione politica del secondo duecento parmigiano. Il quadro che ne emerge offre spunti per una riconsiderazione della militia nella società urbana duecentesca: partendo da modelli culturali differenti, Salimbene e l'Anonimo permettono di mettere in luce alcuni sviluppi della memoria civica, e di osservare come l'autorappresentazione di una parte delle famiglie di milites convisse con il mutato clima culturale e politico che si affermò a Parma in seguito all'affermazione del popolo.","PeriodicalId":39512,"journal":{"name":"Societa e storia","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70150402","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Negli anni della "solidarietà nazionale", per tutte le forze politiche italiane il "governo" del sistema televisivo, investito da un terremoto che ne disarticolava la geografia ridefinendo gli equilibri tra "mano" pubblica e soggetti privati, si pose come un ineludibile cimento. Tanto più ne fu investito il Pci, giunto nell'area della maggioranza e forte di una folta rappresentanza parlamentare. Qual fu il suo ruolo in quello snodo? Quali obiettivi il partito si proponeva? Quale la coesione interna con cui si mosse? Quali furono le strategie messe in campo? Quali i presupposti ideologici che le sostenevano? Quali gli alleati? Sono le questioni su cui l'articolo si interroga, ricostruendo la sintassi della concertazione tra i partiti cui il Pci si affidò e di cui fu protagonista. Ne emergono i nodi e le ragioni che portarono, anziché a una legge di regolamentazione, a un appeasement che si rivelò brodo di coltura di quelle storture che avrebbero generato l'anomalia del caso italiano.
{"title":"Il Pci e il \"governo\" delle televisioni negli anni del compromesso storico (1976-1979)","authors":"I. Piazzoni","doi":"10.3280/ss2021-173003","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/ss2021-173003","url":null,"abstract":"Negli anni della \"solidarietà nazionale\", per tutte le forze politiche italiane il \"governo\" del sistema televisivo, investito da un terremoto che ne disarticolava la geografia ridefinendo gli equilibri tra \"mano\" pubblica e soggetti privati, si pose come un ineludibile cimento. Tanto più ne fu investito il Pci, giunto nell'area della maggioranza e forte di una folta rappresentanza parlamentare. Qual fu il suo ruolo in quello snodo? Quali obiettivi il partito si proponeva? Quale la coesione interna con cui si mosse? Quali furono le strategie messe in campo? Quali i presupposti ideologici che le sostenevano? Quali gli alleati? Sono le questioni su cui l'articolo si interroga, ricostruendo la sintassi della concertazione tra i partiti cui il Pci si affidò e di cui fu protagonista. Ne emergono i nodi e le ragioni che portarono, anziché a una legge di regolamentazione, a un appeasement che si rivelò brodo di coltura di quelle storture che avrebbero generato l'anomalia del caso italiano.","PeriodicalId":39512,"journal":{"name":"Societa e storia","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70150783","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Questa rassegna presenta e discute, a tre voci, il volume curato da Francesco Benigno e Igor Mineo, che restituisce, sul lungo periodo, i principali nodi attraverso i quali la storiografia ha tematizzato l'eccezionalità del caso Italia, sia in termini positivi che negativi. Il saggio di Paolo Grillo affronta il problema della definizione del "canone nazionale" la cui crisi caratterizzerebbe l'attuale stagione di ricerche, sottolineando che esso è stato, anche in passato, di difficile e controversa definizione, se non in un approccio genericamente teleologico che farebbe coincidere Unità d'Italia e modernità politica e sociale.
{"title":"L'Italia e la sua storia: alla ricerca di un \"canone nazionale\"","authors":"P. Grillo","doi":"10.3280/ss2021-173013","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/ss2021-173013","url":null,"abstract":"Questa rassegna presenta e discute, a tre voci, il volume curato da Francesco Benigno e Igor Mineo, che restituisce, sul lungo periodo, i principali nodi attraverso i quali la storiografia ha tematizzato l'eccezionalità del caso Italia, sia in termini positivi che negativi. Il saggio di Paolo Grillo affronta il problema della definizione del \"canone nazionale\" la cui crisi caratterizzerebbe l'attuale stagione di ricerche, sottolineando che esso è stato, anche in passato, di difficile e controversa definizione, se non in un approccio genericamente teleologico che farebbe coincidere Unità d'Italia e modernità politica e sociale.","PeriodicalId":39512,"journal":{"name":"Societa e storia","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70150854","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra 2018 e 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore discute in particolare il volume di Michele Di Giorgio, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), e il volume, curato da Raffaele Camposano e Fabio Santilli, Dura lex sed lex. Storia e rappresentazione della Polizia di Stato dal 1852 alla Riforma del 1981.
该文件所载的七项贡献是在米兰大学作为Cepoc(警察和领土管制研究中心)活动的一部分举行的一次讨论会的结果。会议讨论了最近出版的四卷(出版于2018年至2019年),涉及当代意大利警察历史的不同方面,作者、编辑和研究人员都参加了会议。它提供了一幅有组织和有问题的画面,说明在意大利,专门讨论这些问题的历史正在得到巩固,而这些问题在当代时代被相对忽视。与此同时,有许多方法可以帮助刺激新的研究领域。在这篇文章中,作者特别讨论了迈克尔·迪·乔治关于新警察的著作。公共安全改革运动(1969-1981年),以及由Raffaele Camposano和Fabio桑蒂利编辑的《公共安全改革运动》,du lex sed lex。从1852年到1981年的改革。
{"title":"Per una storia delle polizie in epoca contemporanea. Alcune riflessioni a partire da due recenti volumi","authors":"A. Azzarelli","doi":"10.3280/ss2021-173008","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/ss2021-173008","url":null,"abstract":"I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra 2018 e 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore discute in particolare il volume di Michele Di Giorgio, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), e il volume, curato da Raffaele Camposano e Fabio Santilli, Dura lex sed lex. Storia e rappresentazione della Polizia di Stato dal 1852 alla Riforma del 1981.","PeriodicalId":39512,"journal":{"name":"Societa e storia","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70150576","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"«L'Italia come storia. Primato, decadenza, eccezione»: letture a confronto","authors":"P. Bianchi, V. Galimi, P. Grillo","doi":"10.3280/ss2021-173012","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/ss2021-173012","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":39512,"journal":{"name":"Societa e storia","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70150804","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra il 2018 e il 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave interdisciplinare, utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore discute i volumi di Michele Di Giorgio, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), e di Laura Di Fabio, Due democrazie, una sorveglianza comune. Italia e Repubblica Federale Tedesca nella lotta al terrorismo interno e internazionale (1967-1986), nonché Salvatore Ottolenghi, Una cultura professionale per la polizia dell'Italia liberale e fascista. Antologia degli scritti (1883-1934), a cura di Nicola Labanca e Michele Di Giorgio, e Dura lex sed lex. Storia e rappresentazione della Polizia di Stato dal 1852 alla Riforma del 1981, a cura di Raffaele Camposano e Fabio Santilli.
{"title":"Spunti dalla storia per una teoria della polizia","authors":"R. Cornelli","doi":"10.3280/ss2021-173010","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/ss2021-173010","url":null,"abstract":"I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra il 2018 e il 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave interdisciplinare, utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore discute i volumi di Michele Di Giorgio, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), e di Laura Di Fabio, Due democrazie, una sorveglianza comune. Italia e Repubblica Federale Tedesca nella lotta al terrorismo interno e internazionale (1967-1986), nonché Salvatore Ottolenghi, Una cultura professionale per la polizia dell'Italia liberale e fascista. Antologia degli scritti (1883-1934), a cura di Nicola Labanca e Michele Di Giorgio, e Dura lex sed lex. Storia e rappresentazione della Polizia di Stato dal 1852 alla Riforma del 1981, a cura di Raffaele Camposano e Fabio Santilli.","PeriodicalId":39512,"journal":{"name":"Societa e storia","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70150643","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra 2018 e 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore argomenta i motivi alla base del volume, da lui scritto, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), disegnandone un profilo.
{"title":"Per una polizia nuova: alcune riflessioni a margine di una ricerca","authors":"Michele Di Giorgio","doi":"10.3280/ss2021-173006","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/ss2021-173006","url":null,"abstract":"I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra 2018 e 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore argomenta i motivi alla base del volume, da lui scritto, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), disegnandone un profilo.","PeriodicalId":39512,"journal":{"name":"Societa e storia","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70150894","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra 2018 e 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore discute in particolare i volumi di Michele Di Giorgio, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), e di Laura Di Fabio, Due democrazie, una sorveglianza comune. Italia e Repubblica Federale Tedesca nella lotta al terrorismo interno e internazionale (1967-1986), nonché Salvatore Ottolenghi, Una cultura professionale per la polizia dell'Italia liberale e fascista. Antologia degli scritti (1883-1934), a cura di Nicola Labanca e Michele Di Giorgio.
构成档案的七项贡献是在米兰大学举行的一次研讨会的结果,该研讨会是Cepoc(警察和领土控制研究中心)活动的一部分。在那次会议上,最近出版的四卷(2018年至2019年出版)讨论了意大利当代警察史的不同方面,作者、策展人和该主题的学者都参与了讨论。其结果是,意大利致力于这些主题的史学正在巩固其发展方向,而迄今为止,相对于当代而言,这一方向相对被忽视。同时,提供了许多想法,也在关键方面有助于激发新的研究方向。在这篇文章中,作者特别讨论了Michele Di Giorgio、Per una polizia nuova的著作。公共安全改革运动(1969-1981)和Laura Di Fabio,《正当民主,共同监督》。意大利和德意志联邦共和国在打击国内和国际恐怖主义的斗争中(1967-1986),以及Salvatore Ottolenghi,自由主义和法西斯意大利警察的职业文化。作品选集(1883-1934),尼古拉·拉班卡和米歇尔·迪·乔治编辑。
{"title":"La polizia in Italia. Una storia complessa","authors":"Vittorio Coco","doi":"10.3280/ss2021-173009","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/ss2021-173009","url":null,"abstract":"I sette contributi che compongono il dossier sono l'esito di un seminario tenutosi presso l'Università degli studi di Milano nell'ambito delle attività del Cepoc (Centro per lo studio delle polizie e del controllo del territorio). In quella occasione si sono discussi quattro volumi di recente pubblicazione (editi tra 2018 e 2019) aventi per oggetto diversi aspetti di storia delle polizie in Italia in età contemporanea, con la partecipazione sia degli autori e curatori dei volumi, sia di studiosi della materia. Ne esce un quadro articolato e problematizzato degli indirizzi secondo i quali in Italia si va consolidando una storiografia dedicata a questi temi, sin qui relativamente trascurati con riferimento all'età contemporanea. Nello stesso tempo si offrono numerosi gli spunti, anche in chiave utili a stimolare nuove linee di ricerca. In questo contributo l'autore discute in particolare i volumi di Michele Di Giorgio, Per una polizia nuova. Il movimento per la riforma della Pubblica Sicurezza (1969-1981), e di Laura Di Fabio, Due democrazie, una sorveglianza comune. Italia e Repubblica Federale Tedesca nella lotta al terrorismo interno e internazionale (1967-1986), nonché Salvatore Ottolenghi, Una cultura professionale per la polizia dell'Italia liberale e fascista. Antologia degli scritti (1883-1934), a cura di Nicola Labanca e Michele Di Giorgio.","PeriodicalId":39512,"journal":{"name":"Societa e storia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48591698","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il saggio si sofferma innanzitutto sui contrasti che contrapposero Pietro Custodi, dopo la caduta del Regno d'Italia, alla Reggenza provvisoria e poi alle autorità del Regno lombardo-veneto. La censura milanese gli negò più volte il permesso di pubblicare una raccolta di biografie. In effetti dietro la sua attività di studioso e di bibliofilo vi era un preciso programma politico: attraverso la sua opera di rivalutazione della tradizione storica e culturale italiana egli intendeva porre le radici della coscienza nazionale. Il conflitto con le autorità austriache culminò nel 1818 nella sua detenzione arbitraria alla Senavrina, un ospizio per i pazzi. La sua opposizione al clima culturale e politico della Restaurazione spiega l'evoluzione della sua posizione rispetto a Napoleone; in gioventù, quando era un ardente giacobino, egli lo aveva duramente criticato ma quando ebbe la notizia della sua morte compose un'ode in sua memoria per esaltarne la grandezza. Nella poesia egli rinnova per altro le accuse a Napoleone di avere tradito le speranze riposte in lui dai popoli. Nell'appendice sono riprodotti tre componimenti poetici di Custodi e diversi documenti conservati nelle sue carte alla Bibliothèque nationale de France.
{"title":"Pietro Custodi in morte di Napoleone","authors":"V. Criscuolo","doi":"10.3280/ss2021-173002","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/ss2021-173002","url":null,"abstract":"Il saggio si sofferma innanzitutto sui contrasti che contrapposero Pietro Custodi, dopo la caduta del Regno d'Italia, alla Reggenza provvisoria e poi alle autorità del Regno lombardo-veneto. La censura milanese gli negò più volte il permesso di pubblicare una raccolta di biografie. In effetti dietro la sua attività di studioso e di bibliofilo vi era un preciso programma politico: attraverso la sua opera di rivalutazione della tradizione storica e culturale italiana egli intendeva porre le radici della coscienza nazionale. Il conflitto con le autorità austriache culminò nel 1818 nella sua detenzione arbitraria alla Senavrina, un ospizio per i pazzi. La sua opposizione al clima culturale e politico della Restaurazione spiega l'evoluzione della sua posizione rispetto a Napoleone; in gioventù, quando era un ardente giacobino, egli lo aveva duramente criticato ma quando ebbe la notizia della sua morte compose un'ode in sua memoria per esaltarne la grandezza. Nella poesia egli rinnova per altro le accuse a Napoleone di avere tradito le speranze riposte in lui dai popoli. Nell'appendice sono riprodotti tre componimenti poetici di Custodi e diversi documenti conservati nelle sue carte alla Bibliothèque nationale de France.","PeriodicalId":39512,"journal":{"name":"Societa e storia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48668029","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Questa rassegna discute, da tre diverse prospettive, L'Italia come storia, a cura di Francesco Benigno e Igor Mineo. Il volume tratta, con una periodizzazione ampia, i principali snodi attorno ai quali la storiografia ha tematizzato, sia in termini positivi sia negativi il tema dell'eccezione, attraverso cui è stata interpretata la storia d'Italia. Il contributo di Valeria Galimi prende in esame - dal punto di vista dello studioso dell'età contemporanea - la crisi del "canone nazionale" e l'interpretazione prevalente in parte della storiografia dell'Italia come "eccezione". Infine sono analizzati suggerimenti e proposte nel volume per un rinnovamento profondo della scrittura della storia nazionale.
{"title":"L'Italia come \"eccezione\"? Ripensare il canone nazionale","authors":"V. Galimi","doi":"10.3280/ss2021-173015","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/ss2021-173015","url":null,"abstract":"Questa rassegna discute, da tre diverse prospettive, L'Italia come storia, a cura di Francesco Benigno e Igor Mineo. Il volume tratta, con una periodizzazione ampia, i principali snodi attorno ai quali la storiografia ha tematizzato, sia in termini positivi sia negativi il tema dell'eccezione, attraverso cui è stata interpretata la storia d'Italia. Il contributo di Valeria Galimi prende in esame - dal punto di vista dello studioso dell'età contemporanea - la crisi del \"canone nazionale\" e l'interpretazione prevalente in parte della storiografia dell'Italia come \"eccezione\". Infine sono analizzati suggerimenti e proposte nel volume per un rinnovamento profondo della scrittura della storia nazionale.","PeriodicalId":39512,"journal":{"name":"Societa e storia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49648032","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}