L'approccio "transdiagnostico" ai disturbi del neuro- sviluppo può favorire la ricerca e la comunicazione, ma è privo di teoria. Senza un modello teorico l'identificazione delle cause dei disturbi cognitivi e comportamentali, andando oltre la loro descrizione e categorizzazione, è impossibile. Un primo passo verso il cambiamento è il superamento della distinzione metodologica tra neuropsicologia dello sviluppo e neuropsicologia dell'adulto.
{"title":"\"No theory, no party\": senza teoria non c'è cambiamento","authors":"R. Cubelli, G. Balboni","doi":"10.3280/rip2022oa15628","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2022oa15628","url":null,"abstract":"L'approccio \"transdiagnostico\" ai disturbi del neuro- sviluppo può favorire la ricerca e la comunicazione, ma è privo di teoria. Senza un modello teorico l'identificazione delle cause dei disturbi cognitivi e comportamentali, andando oltre la loro descrizione e categorizzazione, è impossibile. Un primo passo verso il cambiamento è il superamento della distinzione metodologica tra neuropsicologia dello sviluppo e neuropsicologia dell'adulto.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2023-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48234518","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L'articolo-bersaglio propone alla comunità scientifica e ai clinici che operano nell'area dei disturbi del neurosviluppo una serie di questioni aperte relative al fare ricerca e al fare valutazioni diagnostiche. Le questioni scaturiscono dalle evidenze emerse dalle indagini delle neuroscienze e dal delinearsi di un diverso paradigma per comprendere i disturbi con esordio nell'età evolutiva. L'ampia eterogeneità che caratterizza le categorie diagnostiche dei disturbi del neurosviluppo ha favorito l'affermarsi di costrutti relativi alla complessità, alla multidimensionalità e alla comorbidità. Si fa riferimento all'approccio Research Domain Criteria (RDoC) che si propone come sistema diagnostico dimensionale con l'obiettivo di spostare il focus della ricerca e della pratica clinica lontano dalle esistenti categorie diagnostiche verso dimensioni del comportamento osservabile e misure neurobiologiche. La prospettiva transdiagnostica dell'approccio RDoc è qui utilizzata sia come possibile critica ai paradigmi di ricerca dominanti, sia come sfida per ripensare i disturbi del neurosviluppo e come potenziale soluzione per intercettare le specificità dei fenotipi.
{"title":"Cambiare paradigma per i disturbi del neurosviluppo? Dalla ricerca alla pratica clinica","authors":"A. Antonietti, R. Borgatti, M. Giorgetti","doi":"10.3280/rip2022oa14921","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2022oa14921","url":null,"abstract":"L'articolo-bersaglio propone alla comunità scientifica e ai clinici che operano nell'area dei disturbi del neurosviluppo una serie di questioni aperte relative al fare ricerca e al fare valutazioni diagnostiche. Le questioni scaturiscono dalle evidenze emerse dalle indagini delle neuroscienze e dal delinearsi di un diverso paradigma per comprendere i disturbi con esordio nell'età evolutiva. L'ampia eterogeneità che caratterizza le categorie diagnostiche dei disturbi del neurosviluppo ha favorito l'affermarsi di costrutti relativi alla complessità, alla multidimensionalità e alla comorbidità. Si fa riferimento all'approccio Research Domain Criteria (RDoC) che si propone come sistema diagnostico dimensionale con l'obiettivo di spostare il focus della ricerca e della pratica clinica lontano dalle esistenti categorie diagnostiche verso dimensioni del comportamento osservabile e misure neurobiologiche. La prospettiva transdiagnostica dell'approccio RDoc è qui utilizzata sia come possibile critica ai paradigmi di ricerca dominanti, sia come sfida per ripensare i disturbi del neurosviluppo e come potenziale soluzione per intercettare le specificità dei fenotipi.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2023-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"43410219","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
La valutazione dei disturbi del neurosviluppo e il loro trattamento richiedono criteri funzionali piuttosto che nomotetici, dimensionali piuttosto che categoriali, come previsto dal modello ICF. Questi criteri, basandosi su un approccio multifattoriale che include anche aspetti emotivi e motivazionali, consentono di ponderare meglio nella diagnosi le comorbidità frequenti nei disturbi del neurosviluppo. Vengono portati alcuni esempi di funzioni deficitarie presenti in categorie diagnostiche diverse, riguardanti i deficit di elaborazione temporale e quelli di attenzione e concentrazione. Le implicazioni per la formazione comportano un approccio transdisciplinare che va implementato, nei futuri psicologi, avvalendosi anche del tirocinio professionalizzante previsto all'interno delle nuove lauree abilitanti.
{"title":"Valutazione e trattamento dei disturbi del neurosviluppo: dalle diagnosi nosografiche a quelle funzionali","authors":"S. Di Nuovo","doi":"10.3280/rip2022oa15629","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2022oa15629","url":null,"abstract":"La valutazione dei disturbi del neurosviluppo e il loro trattamento richiedono criteri funzionali piuttosto che nomotetici, dimensionali piuttosto che categoriali, come previsto dal modello ICF. Questi criteri, basandosi su un approccio multifattoriale che include anche aspetti emotivi e motivazionali, consentono di ponderare meglio nella diagnosi le comorbidità frequenti nei disturbi del neurosviluppo. Vengono portati alcuni esempi di funzioni deficitarie presenti in categorie diagnostiche diverse, riguardanti i deficit di elaborazione temporale e quelli di attenzione e concentrazione. Le implicazioni per la formazione comportano un approccio transdisciplinare che va implementato, nei futuri psicologi, avvalendosi anche del tirocinio professionalizzante previsto all'interno delle nuove lauree abilitanti.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2023-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47102337","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Chiara Valeria Marinelli, Paola Angelelli, M. Martelli
La prospettiva Research Domain Criteria (RDoC) propone di avviare un ampio programma di studi che non sia legato a diagnosi comportamentali specifiche (come nel DSM o nell'ICD) ma affronti in modo integrato i disturbi mentali tenendo conto di livelli diversi di analisi e del contesto evolutivo in cui questi si sviluppano. Per far questo, nel loro articolo bersaglio, Antonietti e colleghi propongono di utilizzare paradigmi di ricerca differenti da quelli utilizzati a tutt'oggi. In questa prospettiva viene analizzato come il paradigma case control (largamente utilizzato finora) non tenga conto delle frequenti comorbidità presenti con i vari DSA né dell'effetto della pratica (un problema affrontato spesso, ma in modo non efficace, con il reading level match). Inoltre, utilizzando come esempio la dislessia, si illustra come gli studi basati su questi paradigmi abbiano generato una grande varietà di risultati che non consentono di convergere su un'interpretazione unitaria. In alternativa, in linea con la logica RDoC, si può pensare a studi che considerino campioni di bambini non selezionati o con disturbi "misti", in cui cioè vi sia "almeno" un disturbo di apprendimento, e che non abbiano un singolo comportamento-target ma affrontino insieme più comportamenti. Viene però anche sottolineato che è necessario pensare a studi e paradigmi diversi che affrontino in modo separato la complessità dei comportamenti di apprendimento nella prospettiva di analisi multi-livello. Viene, infine, presentato uno studio che esemplifica alcune delle caratteristiche della prospettiva RDoC. In questo si dimostra che l'abilità di un gruppo non selezionato di bambini di costruirsi rappresentazioni consolidate di singoli eventi (instances) predice la prestazione nei compiti di lettura, scrittura e calcolo in cui è importante il riferimento a conoscenze pregresse (come la scrittura di parole a trascrizione ambigua) ma non in quelli che per essere risolti richiedono il riferimento ad uno specifico algoritmo (come la scrittura di pseudo-parole).
{"title":"E' tempo di cambiare: riflessioni sui paradigmi utili nello studio dei disturbi dell'apprendimento nella prospettiva RDoC","authors":"Chiara Valeria Marinelli, Paola Angelelli, M. Martelli","doi":"10.3280/rip2022oa15716","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2022oa15716","url":null,"abstract":"La prospettiva Research Domain Criteria (RDoC) propone di avviare un ampio programma di studi che non sia legato a diagnosi comportamentali specifiche (come nel DSM o nell'ICD) ma affronti in modo integrato i disturbi mentali tenendo conto di livelli diversi di analisi e del contesto evolutivo in cui questi si sviluppano. Per far questo, nel loro articolo bersaglio, Antonietti e colleghi propongono di utilizzare paradigmi di ricerca differenti da quelli utilizzati a tutt'oggi. In questa prospettiva viene analizzato come il paradigma case control (largamente utilizzato finora) non tenga conto delle frequenti comorbidità presenti con i vari DSA né dell'effetto della pratica (un problema affrontato spesso, ma in modo non efficace, con il reading level match). Inoltre, utilizzando come esempio la dislessia, si illustra come gli studi basati su questi paradigmi abbiano generato una grande varietà di risultati che non consentono di convergere su un'interpretazione unitaria. In alternativa, in linea con la logica RDoC, si può pensare a studi che considerino campioni di bambini non selezionati o con disturbi \"misti\", in cui cioè vi sia \"almeno\" un disturbo di apprendimento, e che non abbiano un singolo comportamento-target ma affrontino insieme più comportamenti. Viene però anche sottolineato che è necessario pensare a studi e paradigmi diversi che affrontino in modo separato la complessità dei comportamenti di apprendimento nella prospettiva di analisi multi-livello. Viene, infine, presentato uno studio che esemplifica alcune delle caratteristiche della prospettiva RDoC. In questo si dimostra che l'abilità di un gruppo non selezionato di bambini di costruirsi rappresentazioni consolidate di singoli eventi (instances) predice la prestazione nei compiti di lettura, scrittura e calcolo in cui è importante il riferimento a conoscenze pregresse (come la scrittura di parole a trascrizione ambigua) ma non in quelli che per essere risolti richiedono il riferimento ad uno specifico algoritmo (come la scrittura di pseudo-parole). ","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2023-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49483935","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Negli ultimi anni gli studi clinici e di neuroscienze hanno messo in luce alcuni punti di debolezza delle attuali categorie psicopatologiche incluse nei disturbi del neurosviluppo, sia dal punto di vista diagnostico che della presa in carico terapeutica. In tale contesto il presente lavoro analizza gli aspetti dimensionali e categoriali dei Disturbi dello Spettro Autistico (ASD) all'interno dell'ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-5). Se da un lato il DSM-5 ha introdotto il concetto dimensionale di "spettro", dall'altro la presenza degli "specificatori" permette di categorizzare il variegato gruppo dei ASD in sotto-gruppi più omogenei. Gli specificatori, infatti, oltre a descrivere l'espressione fenotipica del disturbo ed essere indici predittivi dell'evoluzione clinica della persona autistica in termini di autonomia e qualità di vita, potranno aiutare nell'identificazione di pazienti che condividono un substrato neurale comune, potenziale bersaglio di futuri interventi terapeutici. Si auspica quindi di potere ampliare il numero degli specificatori, al fine di caratterizzare ancora meglio i pazienti e ridurre l'eterogeneità che ha fino ad oggi impedito lo sviluppo di biomarcatori sia diagnostici che prognostici.
{"title":"Disturbi del neurosviluppo e autismo: possibile integrazione tra approccio dimensionale e categoriale","authors":"F. Muratori, S. Calderoni","doi":"10.3280/rip2022oa15717","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2022oa15717","url":null,"abstract":"Negli ultimi anni gli studi clinici e di neuroscienze hanno messo in luce alcuni punti di debolezza delle attuali categorie psicopatologiche incluse nei disturbi del neurosviluppo, sia dal punto di vista diagnostico che della presa in carico terapeutica. In tale contesto il presente lavoro analizza gli aspetti dimensionali e categoriali dei Disturbi dello Spettro Autistico (ASD) all'interno dell'ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-5). Se da un lato il DSM-5 ha introdotto il concetto dimensionale di \"spettro\", dall'altro la presenza degli \"specificatori\" permette di categorizzare il variegato gruppo dei ASD in sotto-gruppi più omogenei. Gli specificatori, infatti, oltre a descrivere l'espressione fenotipica del disturbo ed essere indici predittivi dell'evoluzione clinica della persona autistica in termini di autonomia e qualità di vita, potranno aiutare nell'identificazione di pazienti che condividono un substrato neurale comune, potenziale bersaglio di futuri interventi terapeutici. Si auspica quindi di potere ampliare il numero degli specificatori, al fine di caratterizzare ancora meglio i pazienti e ridurre l'eterogeneità che ha fino ad oggi impedito lo sviluppo di biomarcatori sia diagnostici che prognostici.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2023-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47331038","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
The study aimed to verify the psychometric properties of the NEO-PI-R Slovak translation. The self-report sample consisted of 1.062, a retested sample of 122, and an observer rater of 371 persons. In self-assessments, Cronbach's alfa of domains ranged from .88 (Openness) to .92 (Neuroticism). In observer ratings, the reliability ranged from .89 (Extraversion) to .95 (Conscientiousness). The stability of the test-retest showed an average correlation of r = .81 after three months. Exploratory factor analysis revealed five factors that explained the variance of 60.45%. The agreement between the observers and the self-assessments was at a mean level of .58. The Slovak translation of NEO-PI-R follows the psychometric standards for reliability and construct validity. The study did not follow the educational level and mental health of the research participants.
{"title":"Psychometric properties of the Slovak translation of the NEO-PI-R questionnaire","authors":"Elena Lisá, Milan Kohút","doi":"10.3280/rip2022oa14728","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2022oa14728","url":null,"abstract":"The study aimed to verify the psychometric properties of the NEO-PI-R Slovak translation. The self-report sample consisted of 1.062, a retested sample of 122, and an observer rater of 371 persons. In self-assessments, Cronbach's alfa of domains ranged from .88 (Openness) to .92 (Neuroticism). In observer ratings, the reliability ranged from .89 (Extraversion) to .95 (Conscientiousness). The stability of the test-retest showed an average correlation of r = .81 after three months. Exploratory factor analysis revealed five factors that explained the variance of 60.45%. The agreement between the observers and the self-assessments was at a mean level of .58. The Slovak translation of NEO-PI-R follows the psychometric standards for reliability and construct validity. The study did not follow the educational level and mental health of the research participants.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47598213","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Tania Di Giuseppe, G. Perasso, Claudio Mazzeo, Alessandro Maculan, F. Vianello, P. Paoletti
Research about the predictors of resilience in the inmate population needs further explorations. This study examines the predictors of resilience in male inmates from Padua prison, before and after a 9-session neuropsychopedagogical intervention, entitled Envisioning the Future (EF), which took part in remote during Covid-19 pandemic. Using two linear regression models, a change in the factors determining inmates' resilience was found from before to after the intervention. In the pre-course group (n = 24), only low avoidance emerged as a statistically significant predictor of the level of resilience. In the post-course group (n = 24) low avoidance, flexibility, high levels of social support, and self-efficacy in managing positive emotions emerged as significant predictors of inmates' resilience. The results show that the constellation of factors predicting resilience in prisoners can be enriched by participating to neuropsychopedagogical interventions like EF, that increases individuals' resources in a challenging context such as prison.
{"title":"Envisioning the future: A neuropsycho-pedagogical intervention on resilience predictors among inmates during the pandemic","authors":"Tania Di Giuseppe, G. Perasso, Claudio Mazzeo, Alessandro Maculan, F. Vianello, P. Paoletti","doi":"10.3280/rip2022oa14724","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2022oa14724","url":null,"abstract":"Research about the predictors of resilience in the inmate population needs further explorations. This study examines the predictors of resilience in male inmates from Padua prison, before and after a 9-session neuropsychopedagogical intervention, entitled Envisioning the Future (EF), which took part in remote during Covid-19 pandemic. Using two linear regression models, a change in the factors determining inmates' resilience was found from before to after the intervention. In the pre-course group (n = 24), only low avoidance emerged as a statistically significant predictor of the level of resilience. In the post-course group (n = 24) low avoidance, flexibility, high levels of social support, and self-efficacy in managing positive emotions emerged as significant predictors of inmates' resilience. The results show that the constellation of factors predicting resilience in prisoners can be enriched by participating to neuropsychopedagogical interventions like EF, that increases individuals' resources in a challenging context such as prison.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47780344","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il problema in esame. Il presente contributo prende a riferimento gli studi condotti dal Laboratorio Incontri Generazionali prima e dall'Associazione A.R.I.P.T.Fo.R.P. più recentemente nelle prospettive della psicologia sociale e dell'invecchiamento per affrontare il problema della pandemia come generatasi nell'asse del tempo. Si analizzano le rappresentazioni sociali e le pratiche degli anziani in merito ad una società in divenire – tra passato, presente e futuro – leggendo i risultati alla luce delle teorie di riferimento (Mead, 1934; Moscovici, 1961/1976; Markus, 1977) e in un'ottica intergenerazionale.Partecipanti. In questa prima fase dell'indagine sono state raccolte 56 interviste semi-strutturate rivolte ai residenti in alcuni contesti del Nord Italia (38 nelle città di Milano, Bergamo, Brescia e Lecco) e del Centro (18 nelle città di Arezzo, Viterbo, Roma).Obiettivo. Obiettivo della ricerca esplorativa è ricostruire i vissuti, le emozioni, gli atteggiamenti – in sintesi le rappresentazioni sociali – (Moscovici, 1961/1976, 1984, 1988, 2000, 2001) e le pratiche degli over 65 prima, durante e dopo la pandemia in diversi contesti territoriali italiani.Metodo. L'intervista è lo strumento che è stato selezionato con lo scopo di ricostruire le rappresentazioni e le pratiche sociali dei partecipanti. La traccia dell'intervista semi-strutturata è stata costruita ad hoc per la ricerca ed è suddivisa in tre sezioni che riguardano le rappresentazioni sociali e le pratiche degli anziani prima, durante e dopo il Coronavirus. Le analisi sono state condotte mediante il software IRAMUTEQ per l'Analisi Gerarchica Discendente (Camargo e Justo, 2013).Principali risultati. Nonostante le numerose difficoltà derivanti dalla pandemia, i risultati della ricerca mettono in luce la presenza di rappresentazioni sociali positive che includono l'esempio dei genitori e nonni degli intervistati, responsabili e forti nell'affrontare le difficoltà e le fatiche che hanno caratterizzato la ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale.Il ricordo degli anziani resilienti (Sé passato della società – Mead, 1934; Markus, 1977 –) arricchisce il bagaglio cognitivo ed emozionale di quei giovani lungimiranti (Sé presente) che accetteranno la sfida di "vivere in cordata"! È questa la metafora che, alla luce della Teoria delle rappresentazioni sociali, contribuisce ad ancorare e oggettivare il "patto tra le generazioni" – derivante dalla saggezza dei nonni – idoneo alla costruzione di un Sé futuro della società ricco e consolidato.Conclusioni e prospettive future. Studiare come gli anziani rappresentino cognitivamente e come affrontino emotivamente il particolare momento storico è stato rilevante in una prospettiva psico-sociale intergenerazionale. Il punto di forza della ricerca è proprio tale punto di vista. L'interesse per i risultati ottenuti suggerisce di ampliare la raccolta dei dati, migliorando inoltre la metodologia della ricerca per favorire la rappresentatività.Applicazion
正在考虑的问题。本文引用了代际接触实验室之前和A.R.I.P.T.Fo.R.P协会最近从社会心理学和老龄化的角度进行的研究,以解决时间轴上产生的流行病问题。我们根据参考理论(Mead,1934;Moscovici,1961/1976;Markus,1977)和代际视角,分析了老年人对一个在过去、现在和未来之间进化的社会的社会表征和实践。参与者。在调查的第一阶段,收集了56个半结构化访谈,对象是意大利北部一些地区的居民(38个在米兰、贝加莫、布雷西亚和莱科市)和中心(18个在阿雷佐、维特博和罗马市)。态度——简言之,社会表征——(Moscovici,1961/197619841998820002001)和65岁以上人群在疫情之前、期间和之后在不同意大利领土背景下的做法。方法面试是为了重建参与者的表现和社会实践而选择的工具。半结构化访谈轨道是专门为研究而建的,分为三个部分,分别涉及冠状病毒爆发前、期间和之后老年人的社会表征和实践。分析使用IRAMUTEQ软件进行递减层次分析(Camargo和Justo,2013)。主要结果。尽管新冠疫情带来了许多困难,但研究结果突显了积极的社会表现,其中包括受访者的父母和祖父母,他们在面对第二次世界大战后重建的困难和困难时负责任、坚强。富有韧性的老年人的记忆(Sele passato della società–Mead,1934;Markus,1977–)丰富了那些有远见的年轻人(Sele present)的认知和情感包袱,他们将接受“生活在cordata”的挑战!根据社会表征理论,这是一个隐喻,有助于锚定和物化“代际契约”——源自祖父母的智慧——适合构建一个富裕和巩固社会的未来自我。结论和未来展望。研究老年人如何在认知和情感上代表特定的历史时刻,从代际心理社会的角度来看是相关的。研究的力量正是这个观点。对所获得结果的兴趣建议扩大数据收集,同时改进研究方法以提高代表性。应用。研究还可以吸引除学术受众之外的更广泛受众的注意力,鼓励为反思代际社会联系的重要性开辟空间。直接来自研究结果的建议是激活代际社会实验室(基于Viterbo已经存在的模型),不同的世代可以在其中进行比较,构建有利于世代之间契约的对话。
{"title":"Nonni resilienti in tempo di pandemia: vivere in cordata!","authors":"A. Albanese, E. Bocci","doi":"10.3280/rip2022oa14721","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2022oa14721","url":null,"abstract":"Il problema in esame. Il presente contributo prende a riferimento gli studi condotti dal Laboratorio Incontri Generazionali prima e dall'Associazione A.R.I.P.T.Fo.R.P. più recentemente nelle prospettive della psicologia sociale e dell'invecchiamento per affrontare il problema della pandemia come generatasi nell'asse del tempo. Si analizzano le rappresentazioni sociali e le pratiche degli anziani in merito ad una società in divenire – tra passato, presente e futuro – leggendo i risultati alla luce delle teorie di riferimento (Mead, 1934; Moscovici, 1961/1976; Markus, 1977) e in un'ottica intergenerazionale.Partecipanti. In questa prima fase dell'indagine sono state raccolte 56 interviste semi-strutturate rivolte ai residenti in alcuni contesti del Nord Italia (38 nelle città di Milano, Bergamo, Brescia e Lecco) e del Centro (18 nelle città di Arezzo, Viterbo, Roma).Obiettivo. Obiettivo della ricerca esplorativa è ricostruire i vissuti, le emozioni, gli atteggiamenti – in sintesi le rappresentazioni sociali – (Moscovici, 1961/1976, 1984, 1988, 2000, 2001) e le pratiche degli over 65 prima, durante e dopo la pandemia in diversi contesti territoriali italiani.Metodo. L'intervista è lo strumento che è stato selezionato con lo scopo di ricostruire le rappresentazioni e le pratiche sociali dei partecipanti. La traccia dell'intervista semi-strutturata è stata costruita ad hoc per la ricerca ed è suddivisa in tre sezioni che riguardano le rappresentazioni sociali e le pratiche degli anziani prima, durante e dopo il Coronavirus. Le analisi sono state condotte mediante il software IRAMUTEQ per l'Analisi Gerarchica Discendente (Camargo e Justo, 2013).Principali risultati. Nonostante le numerose difficoltà derivanti dalla pandemia, i risultati della ricerca mettono in luce la presenza di rappresentazioni sociali positive che includono l'esempio dei genitori e nonni degli intervistati, responsabili e forti nell'affrontare le difficoltà e le fatiche che hanno caratterizzato la ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale.Il ricordo degli anziani resilienti (Sé passato della società – Mead, 1934; Markus, 1977 –) arricchisce il bagaglio cognitivo ed emozionale di quei giovani lungimiranti (Sé presente) che accetteranno la sfida di \"vivere in cordata\"! È questa la metafora che, alla luce della Teoria delle rappresentazioni sociali, contribuisce ad ancorare e oggettivare il \"patto tra le generazioni\" – derivante dalla saggezza dei nonni – idoneo alla costruzione di un Sé futuro della società ricco e consolidato.Conclusioni e prospettive future. Studiare come gli anziani rappresentino cognitivamente e come affrontino emotivamente il particolare momento storico è stato rilevante in una prospettiva psico-sociale intergenerazionale. Il punto di forza della ricerca è proprio tale punto di vista. L'interesse per i risultati ottenuti suggerisce di ampliare la raccolta dei dati, migliorando inoltre la metodologia della ricerca per favorire la rappresentatività.Applicazion","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49387825","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Silvia Poli, G. Cerioli, Peter Comber, Alessandra Toscano, Daniele Audisio, E. Vegni, L. Borghi
Club Itaca è un servizio offerto da Progetto Itaca Onlus, basato sul modello di Clubhouse International, di riabilitazione psicosociale psichiatrica per persone affette da disturbi di salute mentale Progetto Itaca e Atstrat hanno sviluppato "Storie di Rinascita", una metodologia di intervento volta ad aiutare le persone affette da disturbi della Salute Mentale ad acquisire consapevolezza e ad accettare la propria condizione, progredendo nel percorso di recovery attraverso la scrittura espressiva strutturata in tre atti: "come ero" (passato); "come sono" (presente); "cosa mi ha aiutato a cambiare" (fattori di rinascita). Scopo. L'obiettivo del presente studio è quello di indagare l'espressione emotiva delle narrative di Storie di Rinascita e di individuare gli elementi di rinascita riferiti dalle persone affette da disturbi della Salute Mentale. Metodi. 62 narrative sono state analizzate utilizzando la Sentiment Analysis e la Topic Analysis. Risultati. L'analisi del sentiment evidenzia una media dell'intensità delle parole polarizzate negativamente più elevata nel passato (µ = 1.71 ± 1.28) rispetto al presente (µ = 1.56 ± 0.93); si nota invece un aumento dell'intensità globale positiva da passato (µ = 1.29 ± 0.71) a presente (µ = 1.34 ± 0.80). Rispetto alle emozioni, le parole relative a rabbia, disgusto, paura e tristezza risultano meno intense nel presente (rispettivamente µ = 1.63 ± 1.06; µ = 1.40 ± 0.49; µ = 1.53 ± 0.94; µ = 1.76 ± 1.25), rispetto al passato (rispettivamente µ = 1.31 ± 0.63; µ = 1.12 ± 0.32; µ = 1.42 ± 0.63; µ = 1.47 ± 0.79). La media dell'intensità di gioia, sorpresa e fiducia è invece simile nelle due tipologie di narrazioni. L'Analisi dei Topic ha permesso di individuare i seguenti tre topic relativi ai fattori di rinascita: 1) il Club Itaca, 2) la Rete Sociale e 3) i Fattori Personali. Discussione e conclusione. L'utilizzo di un linguaggio emotivo meno negativo e più positivo quando si riferiscono al presente rispetto a quando parlano del loro passato permette di ipotizzare un miglioramento nella condizione delle persone affette da disturbi della Salute Mentale e una elaborazione positiva delle esperienze difficoltose sperimentate nel passato. Tali cambiamenti sembrano essere favoriti da Club Itaca, dal supporto della rete sociale e dalle proprie capacità personali. Storie di Rinascita risulta un utile strumento per favorire una rielaborazione della condizione di malattia e far prendere coscienza alle persone dei propri progressi.
Club Itaca是Progetto Itaca Onlus根据Clubhouse International的模式为患有精神健康障碍的人提供的精神心理康复服务。Progetto Italica和Atstrat开发了“重生故事”,一种干预方法,旨在帮助患有心理健康障碍的人获得意识并接受自己的状况,通过三种行为的表达性写作在康复道路上取得进展:“像我一样”(过去);“我现在”(在场);“是什么帮助我改变了”(重生因素)。意图本研究的目的是调查《重生故事》叙事的情感表达,并确定精神健康障碍患者报告的重生元素。方法。运用情感分析和话题分析对62篇叙事进行了分析。后果情绪分析显示,过去负极化单词的平均强度(µ=1.71±1.28)高于现在(µ=1.56±0.93);从过去(µ=1.29±0.71)到现在(µ=1.34±0.80),积极的总体强度有所增加。与情绪相比,与愤怒、厌恶、恐惧和悲伤相关的词语在现在的强度较小(分别为µ=1.63±1.06;µ=1.40±0.49;µ=1.53±0.94;µ=1.76±1.25),与过去相比(分别为µ=1.31±0.63、µ=1.12±0.32、µ=1.42±0.63和µ=1.47±0.79)。主题分析使我们能够确定以下三个与重生因素有关的主题:1)意大利俱乐部,2)社交网络和3)个人因素。讨论和结论。与谈论他们的过去相比,在提及现在时使用更少负面、更积极的情感语言,可以让我们假设患有精神健康障碍的人的状况有所改善,并积极阐述过去经历的困难经历。这些变化似乎受到意大利俱乐部、社交网络支持和个人技能的青睐。《重生故事》是一个有用的工具,可以促进疾病状况的改善,让人们意识到自己的进步。
{"title":"Storie di rinascita: l'esperienza di progetto Itaca. Sentiment e Topic Analysis su un campione di narrative di persone affette da disturbi della salute mentale","authors":"Silvia Poli, G. Cerioli, Peter Comber, Alessandra Toscano, Daniele Audisio, E. Vegni, L. Borghi","doi":"10.3280/rip2022oa15309","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2022oa15309","url":null,"abstract":"Club Itaca è un servizio offerto da Progetto Itaca Onlus, basato sul modello di Clubhouse International, di riabilitazione psicosociale psichiatrica per persone affette da disturbi di salute mentale Progetto Itaca e Atstrat hanno sviluppato \"Storie di Rinascita\", una metodologia di intervento volta ad aiutare le persone affette da disturbi della Salute Mentale ad acquisire consapevolezza e ad accettare la propria condizione, progredendo nel percorso di recovery attraverso la scrittura espressiva strutturata in tre atti: \"come ero\" (passato); \"come sono\" (presente); \"cosa mi ha aiutato a cambiare\" (fattori di rinascita). Scopo. L'obiettivo del presente studio è quello di indagare l'espressione emotiva delle narrative di Storie di Rinascita e di individuare gli elementi di rinascita riferiti dalle persone affette da disturbi della Salute Mentale. Metodi. 62 narrative sono state analizzate utilizzando la Sentiment Analysis e la Topic Analysis. Risultati. L'analisi del sentiment evidenzia una media dell'intensità delle parole polarizzate negativamente più elevata nel passato (µ = 1.71 ± 1.28) rispetto al presente (µ = 1.56 ± 0.93); si nota invece un aumento dell'intensità globale positiva da passato (µ = 1.29 ± 0.71) a presente (µ = 1.34 ± 0.80). Rispetto alle emozioni, le parole relative a rabbia, disgusto, paura e tristezza risultano meno intense nel presente (rispettivamente µ = 1.63 ± 1.06; µ = 1.40 ± 0.49; µ = 1.53 ± 0.94; µ = 1.76 ± 1.25), rispetto al passato (rispettivamente µ = 1.31 ± 0.63; µ = 1.12 ± 0.32; µ = 1.42 ± 0.63; µ = 1.47 ± 0.79). La media dell'intensità di gioia, sorpresa e fiducia è invece simile nelle due tipologie di narrazioni. L'Analisi dei Topic ha permesso di individuare i seguenti tre topic relativi ai fattori di rinascita: 1) il Club Itaca, 2) la Rete Sociale e 3) i Fattori Personali. Discussione e conclusione. L'utilizzo di un linguaggio emotivo meno negativo e più positivo quando si riferiscono al presente rispetto a quando parlano del loro passato permette di ipotizzare un miglioramento nella condizione delle persone affette da disturbi della Salute Mentale e una elaborazione positiva delle esperienze difficoltose sperimentate nel passato. Tali cambiamenti sembrano essere favoriti da Club Itaca, dal supporto della rete sociale e dalle proprie capacità personali. Storie di Rinascita risulta un utile strumento per favorire una rielaborazione della condizione di malattia e far prendere coscienza alle persone dei propri progressi. ","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42663769","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Environmental issues currently represent one of the most significant social and scientific challenges. With the exacerbation of the climate crisis, researchers are reconsidering the human-nature connection to gain a better understanding of this relationship and explore solutions to environmental issues. To address these challenges, the One Health approach, through its holistic view, proposes a dynamic model of health and well-being that promotes the integration of human, animal and environmental health. In recent years, this approach has also gained relevance in psychology as it is becoming increasingly urgent to identify strategies and promote behaviour that can protect the natural environment. The present theoretical reflection aims to investigate the psychological mechanisms and processes that support the emergence of pro-environmental attitudes and behaviour. These are the result of a process involving not only the rational side (e.g. beliefs and values), but also the emotional and empathic side towards nature. Several psychological dimensions implicated in the adoption of proenvironmental behaviour have been identified, including empathy, gratitude towards nature and personality traits. Finally, training and educational programmes based on nudging principles that encourage individuals to reflect on their decisions towards the natural environment and the adoption of proenvironmental behaviour and attitudes were considered.
{"title":"The one health approach: Main psychological components","authors":"G. Gilli, Chiara Lovati, F. Manzi, A. Marchetti","doi":"10.3280/rip2022oa15121","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/rip2022oa15121","url":null,"abstract":"Environmental issues currently represent one of the most significant social and scientific challenges. With the exacerbation of the climate crisis, researchers are reconsidering the human-nature connection to gain a better understanding of this relationship and explore solutions to environmental issues. To address these challenges, the One Health approach, through its holistic view, proposes a dynamic model of health and well-being that promotes the integration of human, animal and environmental health. In recent years, this approach has also gained relevance in psychology as it is becoming increasingly urgent to identify strategies and promote behaviour that can protect the natural environment. The present theoretical reflection aims to investigate the psychological mechanisms and processes that support the emergence of pro-environmental attitudes and behaviour. These are the result of a process involving not only the rational side (e.g. beliefs and values), but also the emotional and empathic side towards nature. Several psychological dimensions implicated in the adoption of proenvironmental behaviour have been identified, including empathy, gratitude towards nature and personality traits. Finally, training and educational programmes based on nudging principles that encourage individuals to reflect on their decisions towards the natural environment and the adoption of proenvironmental behaviour and attitudes were considered.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2023-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"43085909","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}