Questo saggio mostra come nell'anno del centenario della marcia su Roma i quotidiani italiani abbiano dato ampio risalto alla ricorrenza, offrendo diverse immagini del fascismo. Sui giornali mainstream è prevalsa quella tratteggiata da giornalisti di successo come Aldo Cazzullo del Corriere della sera ed Ezio Mauro, firma ed ex direttore della Repubblica, del fascismo come espressione di brutale violenza. Una rappresentazione antitetica a quella nostalgica e consolatoria a lungo condivisa nell'opinione pubblica moderata. La stampa di destra, vicina al nuovo governo guidato da Giorgia Meloni, non ha manifestato nostalgia o compiacenza verso il ventennio, ma ha negato la natura totalitaria del fascismo. Per il manifesto, quotidiano comunista, il fascismo prese il potere con una «azione reazionaria di massa» rivolta contro la classe operaia, e la marcia su Roma fu sostanzialmente una farsa. Sul Fatto quotidiano il giornalista Claudio Fracassi l'ha definita un bluff, mentre lo storico Marco Mondini, sul Domani, ha scritto che si tratta di un «enigma». La storia sui giornali è un caso tipico di Public History. Nel nuovo mondo digitale, tuttavia, per raggiungere il grande pubblico gli storici dovranno essere presenti non solo sui quotidiani cartacei, ormai obsoleti, ma anche in televisione e sui social media.
{"title":"L'immagine del fascismo nella stampa quotidiana italiana a cent'anni dalla marcia su Roma","authors":"Pierluigi Allotti","doi":"10.3280/mon2023-002010","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mon2023-002010","url":null,"abstract":"Questo saggio mostra come nell'anno del centenario della marcia su Roma i quotidiani italiani abbiano dato ampio risalto alla ricorrenza, offrendo diverse immagini del fascismo. Sui giornali mainstream è prevalsa quella tratteggiata da giornalisti di successo come Aldo Cazzullo del Corriere della sera ed Ezio Mauro, firma ed ex direttore della Repubblica, del fascismo come espressione di brutale violenza. Una rappresentazione antitetica a quella nostalgica e consolatoria a lungo condivisa nell'opinione pubblica moderata. La stampa di destra, vicina al nuovo governo guidato da Giorgia Meloni, non ha manifestato nostalgia o compiacenza verso il ventennio, ma ha negato la natura totalitaria del fascismo. Per il manifesto, quotidiano comunista, il fascismo prese il potere con una «azione reazionaria di massa» rivolta contro la classe operaia, e la marcia su Roma fu sostanzialmente una farsa. Sul Fatto quotidiano il giornalista Claudio Fracassi l'ha definita un bluff, mentre lo storico Marco Mondini, sul Domani, ha scritto che si tratta di un «enigma». La storia sui giornali è un caso tipico di Public History. Nel nuovo mondo digitale, tuttavia, per raggiungere il grande pubblico gli storici dovranno essere presenti non solo sui quotidiani cartacei, ormai obsoleti, ma anche in televisione e sui social media.","PeriodicalId":499041,"journal":{"name":"Mondo contemporaneo","volume":"126 ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140469760","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il saggio analizza due contraddizioni che si riscontrano negli studi recenti sull'antisemitismo fascista. La prima riguarda il divario che emerge tra le testimonianze dei protagonisti e la ricostruzione degli storici sulle carte d'archivio: due quadri non coincidenti. Le intenzioni del regime non sempre si tramutarono in atti, per esempio nelle zone occupate. La seconda contraddizione riguarda i numeri. Di tutti i paesi finiti sotto l'occupazione nazista, dopo la Danimarca (0,12%) e la Finlandia (0,35%), l'Italia è il paese con la più bassa percentuale di vittime (17,3%). A spiegare questi numeri, non basta la scarsa consistenza demografica delle comunità italiane o la minore virulenza della polemica antiebraica. Tanto meno convince la lettura in chiave etica. A rendere così percentualmente alto il numero di chi trovò salvezza senza emigrare è stato il radicamento e la qualità dei rapporti che gli ebrei avevano saputo intessere nei decenni che seguono l'uscita dai ghetti. Non una spiegazione moralistica, ma è necessaria un'analisi storica sul lungo periodo.
{"title":"Fascismo e antisemitismo: l'esperienza della contraddizione","authors":"A. Cavaglion","doi":"10.3280/mon2023-002004","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mon2023-002004","url":null,"abstract":"Il saggio analizza due contraddizioni che si riscontrano negli studi recenti sull'antisemitismo fascista. La prima riguarda il divario che emerge tra le testimonianze dei protagonisti e la ricostruzione degli storici sulle carte d'archivio: due quadri non coincidenti. Le intenzioni del regime non sempre si tramutarono in atti, per esempio nelle zone occupate. La seconda contraddizione riguarda i numeri. Di tutti i paesi finiti sotto l'occupazione nazista, dopo la Danimarca (0,12%) e la Finlandia (0,35%), l'Italia è il paese con la più bassa percentuale di vittime (17,3%). A spiegare questi numeri, non basta la scarsa consistenza demografica delle comunità italiane o la minore virulenza della polemica antiebraica. Tanto meno convince la lettura in chiave etica. A rendere così percentualmente alto il numero di chi trovò salvezza senza emigrare è stato il radicamento e la qualità dei rapporti che gli ebrei avevano saputo intessere nei decenni che seguono l'uscita dai ghetti. Non una spiegazione moralistica, ma è necessaria un'analisi storica sul lungo periodo.","PeriodicalId":499041,"journal":{"name":"Mondo contemporaneo","volume":"207 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140466614","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
In occasione del centenario della marcia su Roma numerose sono state le iniziative e le ricerche sul regime instaurato da Mussolini, ma scarsa è stata l'attenzione a quanto prodotto dalla storia delle donne e dalla storia di genere. Il saggio propone una ricognizione sui principali percorsi di analisi e sui risultati ottenuti da questo filone di indagine che nel corso di cinquant'anni ha portato un significativo avanzamento nella conoscenza storica. L'ottica di genere è stata utilizzata per mettere a fuoco il soggetto femminile: dalle forme di mobilitazione di massa alle attività lavorative, dalle politiche a sostegno della battaglia demografica a quelle sui consumi in regime di autarchia, alla ridefinizione dei ruoli assegnati alla madre e al padre all'interno della famiglia. Successivamente questo approccio, dichiaratamente inclusivo, ha consentito di guardare ai rapporti tra i sessi, alle rappresentazioni maschili e femminili nei territori metropolitani e in quelli coloniali, alle dinamiche di potere e alle contraddizioni del sistema patriarcale fascista restituendo un quadro più ricco e articolato della vita degli italiani tra le due guerre.
{"title":"Dalla «condizione della donna» alla prospettiva di genere: bilanci e interpretazioni nel centenario della marcia su Roma","authors":"Stefania Bartoloni","doi":"10.3280/mon2023-002005","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mon2023-002005","url":null,"abstract":"In occasione del centenario della marcia su Roma numerose sono state le iniziative e le ricerche sul regime instaurato da Mussolini, ma scarsa è stata l'attenzione a quanto prodotto dalla storia delle donne e dalla storia di genere. Il saggio propone una ricognizione sui principali percorsi di analisi e sui risultati ottenuti da questo filone di indagine che nel corso di cinquant'anni ha portato un significativo avanzamento nella conoscenza storica. L'ottica di genere è stata utilizzata per mettere a fuoco il soggetto femminile: dalle forme di mobilitazione di massa alle attività lavorative, dalle politiche a sostegno della battaglia demografica a quelle sui consumi in regime di autarchia, alla ridefinizione dei ruoli assegnati alla madre e al padre all'interno della famiglia. Successivamente questo approccio, dichiaratamente inclusivo, ha consentito di guardare ai rapporti tra i sessi, alle rappresentazioni maschili e femminili nei territori metropolitani e in quelli coloniali, alle dinamiche di potere e alle contraddizioni del sistema patriarcale fascista restituendo un quadro più ricco e articolato della vita degli italiani tra le due guerre.","PeriodicalId":499041,"journal":{"name":"Mondo contemporaneo","volume":"311 8","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140468901","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
In questa ricerca sono stati presi in considerazione tutti i programmi che nel corso dell'anno 2022 vennero dedicati all'anniversario della marcia su Roma. Questi programmi sono stati trasmessi su canali televisivi digitali, pubblici e privati, non soggetti ad abbonamento o a modalità di fruizione pay per view. I lavori più ambiziosi si caratterizzano come moderne inchieste giornalistiche che utilizzano un dialogo serrato fra passato e presente per ricostruire la storia della marcia. A questa modalità di narrazione figlia dei cambiamenti del linguaggio televisivo e giornalistico fra vecchio e nuovo millennio fa da contraltare un format di programma storico più tradizionale che è rintracciabile nella programmazione specialistica realizzata dalla Rai. Alla luce dei dati sull'audience non pare che la ricerca di modelli narrativi più vicini alla sensibilità delle nuove generazioni di spettatori sia riuscita ad aprire un nuovo fronte di pubblico giovanile per questo tipo di produzione di più o meno alta divulgazione storica.
本研究考虑了 2022 年所有纪念罗马大游行周年的节目。这些节目在公共和私营数字电视频道播出,无需订阅或付费观看。最雄心勃勃的作品具有现代新闻调查的特点,利用过去和现在之间的密切对话来重 建游行的历史。这种叙述模式是新旧千年之间电视和新闻语言变化的结果,与之相抗衡的是 RAI 制作的专业节目中更为传统的历史节目形式。从观众数据来看,寻找更贴近新一代观众情感的叙事模式似乎并没有成功地为这类或多或少高雅的历史节目开辟新的阵地。
{"title":"Le immagini della marcia. La televisione racconta il centenario della marcia su Roma","authors":"M. Zinni","doi":"10.3280/mon2023-002011","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mon2023-002011","url":null,"abstract":"In questa ricerca sono stati presi in considerazione tutti i programmi che nel corso dell'anno 2022 vennero dedicati all'anniversario della marcia su Roma. Questi programmi sono stati trasmessi su canali televisivi digitali, pubblici e privati, non soggetti ad abbonamento o a modalità di fruizione pay per view. I lavori più ambiziosi si caratterizzano come moderne inchieste giornalistiche che utilizzano un dialogo serrato fra passato e presente per ricostruire la storia della marcia. A questa modalità di narrazione figlia dei cambiamenti del linguaggio televisivo e giornalistico fra vecchio e nuovo millennio fa da contraltare un format di programma storico più tradizionale che è rintracciabile nella programmazione specialistica realizzata dalla Rai. Alla luce dei dati sull'audience non pare che la ricerca di modelli narrativi più vicini alla sensibilità delle nuove generazioni di spettatori sia riuscita ad aprire un nuovo fronte di pubblico giovanile per questo tipo di produzione di più o meno alta divulgazione storica.","PeriodicalId":499041,"journal":{"name":"Mondo contemporaneo","volume":"73 ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140465204","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}