Pub Date : 2022-02-01DOI: 10.3280/jun54-2021oa13281
Paola Rocco
In questa conversazione, Andreina Navone si racconta e ripercorre la lunga strada che l'ha portata ad essere analista junghiana, a partire dai suoi primi passi come insegnante, scoprendo, attraverso il lavoro con i bambini, la potenza dell'immagine, e il suo valore terapeutico. Nel corso della conversazione Andreina Navone si sofferma anche su alcuni importanti principi teorici, come transfert e controtransfert, in particolare nel metodo del Sandplay, sulla spiritualità e sul lavoro con i bambini adottati, di cui si è a lungo occupata. È presente nel racconto anche l'incontro fondante con diversi analisti e con Dora Kalff, di cui è stata allieva e amica.
{"title":"Conversazione con Andreina Navone","authors":"Paola Rocco","doi":"10.3280/jun54-2021oa13281","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/jun54-2021oa13281","url":null,"abstract":"In questa conversazione, Andreina Navone si racconta e ripercorre la lunga strada che l'ha portata ad essere analista junghiana, a partire dai suoi primi passi come insegnante, scoprendo, attraverso il lavoro con i bambini, la potenza dell'immagine, e il suo valore terapeutico. Nel corso della conversazione Andreina Navone si sofferma anche su alcuni importanti principi teorici, come transfert e controtransfert, in particolare nel metodo del Sandplay, sulla spiritualità e sul lavoro con i bambini adottati, di cui si è a lungo occupata. È presente nel racconto anche l'incontro fondante con diversi analisti e con Dora Kalff, di cui è stata allieva e amica. ","PeriodicalId":331776,"journal":{"name":"STUDI JUNGHIANI","volume":"31 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"130041678","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-07-01DOI: 10.3280/jun1-2021oa10483
Shady Dell'Amico
Nel presente articolo mi propongo di studiare la Risposta a Giobbe di Carl Gustav Jung. Com'è noto, il padre della psicologia analitica concepiva l'immaginario religioso come espressione delle dinamiche psicologiche di un uomo in continua evoluzione. La lettura qui adottata, in linea con questa posizione, vede nella Risposta a Giobbe la rappresentazione della divinità come soggetta a un processo di individuazione analogo a quello che il paziente compie durante il trattamento analitico.
{"title":"Il male in Dio. Il processo di individuazione del divino nella Risposta a Giobbe di Carl Gustav Jung Doi: 10.3280/jun1-2021oa10483 Il male in Dio. Il processo di individuazione del divino nella Risposta a Giobbe di Carl Gustav Jung","authors":"Shady Dell'Amico","doi":"10.3280/jun1-2021oa10483","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/jun1-2021oa10483","url":null,"abstract":"Nel presente articolo mi propongo di studiare la Risposta a Giobbe di Carl Gustav Jung. Com'è noto, il padre della psicologia analitica concepiva l'immaginario religioso come espressione delle dinamiche psicologiche di un uomo in continua evoluzione. La lettura qui adottata, in linea con questa posizione, vede nella Risposta a Giobbe la rappresentazione della divinità come soggetta a un processo di individuazione analogo a quello che il paziente compie durante il trattamento analitico.","PeriodicalId":331776,"journal":{"name":"STUDI JUNGHIANI","volume":"43 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"123700988","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-07-01DOI: 10.3280/jun1-2021oa12321
Angelica Löwe
In una vignetta clinica, l'analista si muove lungo i nodi dei processi di trasformazione terapeutica. Particolare attenzione viene da lei prestata al suo controtransfert, specialmente alle immagini che emergono, alla sua esperienza corporea e ai sogni in relazione agli stati psicologici della sua controparte che sono solo debolmente rappresentati. L'intenzione dell'autrice è di descrivere in quali configurazioni la comunicazione inconscia si mostra nella coppia analitica, in che modo ci si può riflettere e quale influenza ha sul processo analitico.
{"title":"\"Il cuore sogna dolci favole\". Processi di comunicazione inconscia nella coppia analitica illustrati da un caso clinico","authors":"Angelica Löwe","doi":"10.3280/jun1-2021oa12321","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/jun1-2021oa12321","url":null,"abstract":"In una vignetta clinica, l'analista si muove lungo i nodi dei processi di trasformazione terapeutica. Particolare attenzione viene da lei prestata al suo controtransfert, specialmente alle immagini che emergono, alla sua esperienza corporea e ai sogni in relazione agli stati psicologici della sua controparte che sono solo debolmente rappresentati. L'intenzione dell'autrice è di descrivere in quali configurazioni la comunicazione inconscia si mostra nella coppia analitica, in che modo ci si può riflettere e quale influenza ha sul processo analitico.","PeriodicalId":331776,"journal":{"name":"STUDI JUNGHIANI","volume":"81 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"117232745","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-07-01DOI: 10.3280/jun1-2021oa12320
Susannah Wright
L'articolo prende in esame una "caduta" avvenuta nel corso di un'analisi, in un momento in cui l'attenzione analitica era focalizzata sul livello conscio, dissociata dagli aspetti incarnati e viscerali del paziente. L'attenzione focalizzata troppo rigida viene qui descritta come una potenziale difesa che tiene a distanza le esperienze di sopraffazione e vulnerabilità inscritte nel corpo, esperienze che potrebbero dominare oscuramente parti della personalità non illuminate dal ristretto raggio di luce della consapevolezza cosciente. D'altra parte, come un sogno che emerge dall'inconscio, così un enactment dell'analista porta nella stanza d'analisi aspetti trascurati della relazione transferale. In seguito, la mente sognante del paziente ha prodotto alcune immagini che hanno suggerito una lettura della dinamica sottostante. Queste sottili comunicazioni, insieme all'atteggiamento del paziente nei confronti del momento di assenza dell'analista, sono considerate come fattori positivi per il raggiungimento di una maggiore integrazione delle esperienze incarnate. Viene discussa la difficoltà dell'analista nel riuscire a formulare tali eventi, insieme alla necessità di tenere in mente tali "accadimenti" per lunghi periodi di tempo prima che possa esserne adombrata una spiegazione.
{"title":"Atteggiamento analitico ? focus o embodiment? Comunicazioni sottili nella relazione transferale","authors":"Susannah Wright","doi":"10.3280/jun1-2021oa12320","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/jun1-2021oa12320","url":null,"abstract":"L'articolo prende in esame una \"caduta\" avvenuta nel corso di un'analisi, in un momento in cui l'attenzione analitica era focalizzata sul livello conscio, dissociata dagli aspetti incarnati e viscerali del paziente. L'attenzione focalizzata troppo rigida viene qui descritta come una potenziale difesa che tiene a distanza le esperienze di sopraffazione e vulnerabilità inscritte nel corpo, esperienze che potrebbero dominare oscuramente parti della personalità non illuminate dal ristretto raggio di luce della consapevolezza cosciente. D'altra parte, come un sogno che emerge dall'inconscio, così un enactment dell'analista porta nella stanza d'analisi aspetti trascurati della relazione transferale. In seguito, la mente sognante del paziente ha prodotto alcune immagini che hanno suggerito una lettura della dinamica sottostante. Queste sottili comunicazioni, insieme all'atteggiamento del paziente nei confronti del momento di assenza dell'analista, sono considerate come fattori positivi per il raggiungimento di una maggiore integrazione delle esperienze incarnate. Viene discussa la difficoltà dell'analista nel riuscire a formulare tali eventi, insieme alla necessità di tenere in mente tali \"accadimenti\" per lunghi periodi di tempo prima che possa esserne adombrata una spiegazione.","PeriodicalId":331776,"journal":{"name":"STUDI JUNGHIANI","volume":"4 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"121809722","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Lo scritto nasce da una serie di videochiamate tra amiche, colleghe, analiste. Le Autrici hanno sentito l'esigenza di lasciare traccia dei sentimenti che in questo momento di emergenza da Covid-19 abitano le stanze d'analisi. Attraverso lo scambio e il dialogo si intrecciano emozioni di paura, tristezza, ansia, incredulità, confusione che pongono analista e paziente in una condizione condivisa e intima, quasi a voler colmare la distanza fisica che è invece imposta. Quali le responsabilità degli analisti? Fare da contenitore alle angosce dilaganti e senza nome del momento; permettere ai pazienti di esplorare il proprio mondo interno in un contesto sicuro, accogliente e nuovo quale quello della terapia online. Muovendosi tra i tre diversi punti di vista e i modelli teorici di riferimento, nell'articolo vengono posti alcuni interrogativi rispetto alle terapie online in risposta all'emergenza sanitaria corrente e a come questo periodo potrebbe diventare un motore di riflessione e di cambiamento; infine, apre a una riflessione più ampia rispetto a come la Psicologia Analitica si possa porre al servizio della comunità.
{"title":"La Psicologia Analitica ai tempi del Covid-19. Un dialogo a tre","authors":"G. Melli, Anna Lascari, M. Pozzi","doi":"10.3280/jun1-2021oa9684","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/jun1-2021oa9684","url":null,"abstract":"Lo scritto nasce da una serie di videochiamate tra amiche, colleghe, analiste. Le Autrici hanno sentito l'esigenza di lasciare traccia dei sentimenti che in questo momento di emergenza da Covid-19 abitano le stanze d'analisi. Attraverso lo scambio e il dialogo si intrecciano emozioni di paura, tristezza, ansia, incredulità, confusione che pongono analista e paziente in una condizione condivisa e intima, quasi a voler colmare la distanza fisica che è invece imposta. Quali le responsabilità degli analisti? Fare da contenitore alle angosce dilaganti e senza nome del momento; permettere ai pazienti di esplorare il proprio mondo interno in un contesto sicuro, accogliente e nuovo quale quello della terapia online. Muovendosi tra i tre diversi punti di vista e i modelli teorici di riferimento, nell'articolo vengono posti alcuni interrogativi rispetto alle terapie online in risposta all'emergenza sanitaria corrente e a come questo periodo potrebbe diventare un motore di riflessione e di cambiamento; infine, apre a una riflessione più ampia rispetto a come la Psicologia Analitica si possa porre al servizio della comunità.","PeriodicalId":331776,"journal":{"name":"STUDI JUNGHIANI","volume":"15 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"115428844","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-07-01DOI: 10.3280/jun1-2021oa12318
A. C. della Redazione
{"title":"Editoriale","authors":"A. C. della Redazione","doi":"10.3280/jun1-2021oa12318","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/jun1-2021oa12318","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":331776,"journal":{"name":"STUDI JUNGHIANI","volume":"44 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"117240680","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2020-11-01DOI: 10.3280/jun52-2020oa10780
A. C. D. C. D. Redazione con Monica Luci
{"title":"Editoriale","authors":"A. C. D. C. D. Redazione con Monica Luci","doi":"10.3280/jun52-2020oa10780","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/jun52-2020oa10780","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":331776,"journal":{"name":"STUDI JUNGHIANI","volume":"104 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"127198207","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2020-11-01DOI: 10.3280/jun52-2020oa9665
Simona Massa Ope
L'articolo analizza il fenomeno della violenza relazionale "sottile" nel rapporto uomo-donna, e gli irretimenti derivanti dalla violenza simbolica, sedimentati storicamente nella psiche femminile; tali irretimenti forniscono l'elemento inconscio di collusione che espone la donna a numerose violazioni dell'alterità nel rapporto con l'uomo. A tal fine, l'autrice propone l'interpretazione in chiave simbolica di un noto film del regista W. Allen, Match Point (2005), in cui è rappresentata una situazione di violenza estrema nei confronti di una figura femminile da parte del partner maschile che, a causa del reciproco coinvolgimento sentimentale, sente minacciato il proprio equilibrio narcisistico e la sua scalata sociale. Si prospetta, dunque, un tradimento dell'anima che, come afferma il filosofo francese Lévinas, si manifesta attraverso "il volto dell'altro". Queste storie che sembrano riguardare l'ambito esclusivamente privato dei rapporti tra uomini e donne, in realtà hanno una corrispondenza nell'ambito della vita pubblica degli esseri umani, nella polis, perché ciò che accadenella psiche degli individui, nelle loro relazioni personali, è sempre anche una questione politica.
这篇文章分析了男女关系中“微妙”的关系暴力现象,以及历史上嵌入女性心理的象征性暴力所造成的混乱;这些阴谋提供了一种无意识的共谋元素,使妇女在与男子的关系中受到许多侵犯。为此目的,作者提出了解释关键在具有象征意义的著名电影导演W . Allen, Match Point(2005年),是一种非常暴力的情况对一个女性人物相互参与的男性伴侣,由于恋多愁善感,感到自己的平衡威胁和其社会升级。因此,正如法国哲学家莱维纳斯(levinas)所说,这是一种对灵魂的背叛,通过“彼此的脸”表现出来。这些故事似乎只涉及男性和女性关系的私人领域,但实际上它们在城邦的人类公共生活中是一致的,因为在个人关系中发生的心理事件总是一个政治问题。
{"title":"Amanti di vita, amanti di morte: la violenza relazionale che non finisce sui giornali","authors":"Simona Massa Ope","doi":"10.3280/jun52-2020oa9665","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/jun52-2020oa9665","url":null,"abstract":"L'articolo analizza il fenomeno della violenza relazionale \"sottile\" nel rapporto uomo-donna, e gli irretimenti derivanti dalla violenza simbolica, sedimentati storicamente nella psiche femminile; tali irretimenti forniscono l'elemento inconscio di collusione che espone la donna a numerose violazioni dell'alterità nel rapporto con l'uomo. A tal fine, l'autrice propone l'interpretazione in chiave simbolica di un noto film del regista W. Allen, Match Point (2005), in cui è rappresentata una situazione di violenza estrema nei confronti di una figura femminile da parte del partner maschile che, a causa del reciproco coinvolgimento sentimentale, sente minacciato il proprio equilibrio narcisistico e la sua scalata sociale. Si prospetta, dunque, un tradimento dell'anima che, come afferma il filosofo francese Lévinas, si manifesta attraverso \"il volto dell'altro\". Queste storie che sembrano riguardare l'ambito esclusivamente privato dei rapporti tra uomini e donne, in realtà hanno una corrispondenza nell'ambito della vita pubblica degli esseri umani, nella polis, perché ciò che accadenella psiche degli individui, nelle loro relazioni personali, è sempre anche una questione politica.","PeriodicalId":331776,"journal":{"name":"STUDI JUNGHIANI","volume":"40 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"115490411","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Si fa l'ipotesi che la capacità simbolica, la relazione che l'essere umano ha con i simboli, sia profondamente influenzata dalla componente sociale. Si ritiene che questo aspetto non sia stato sufficientemente considerato in campo psicologico, in particolare junghiano. Il processo individuativo è descritto da Jung in termini quasi esclusivamente "verticali". Si discute la separazione operata da Jung tra segni e simboli veri: tale separazione mantiene la sua validità, ma deve essere vista in modo più elastico per non rischiare di creare una frattura in quella che è considerata una scala della densità di significato. La capacità simbolica in realtà è oggi compromessa su entrambi i versanti. Le conseguenze della postmodernità in generale (nella descrizione di Zygmunt Bauman) e il fenomeno internet in particolare sono visti sia in relazione agli effetti più strettamente neurobiologici che a quelli di tipo più propriamente psicologico. Tra le conseguenze più importanti dell'uso costante di internet si notano in particolare la difficoltà nella lettura approfondita di testi e nella riflessione e la compromissione della memoria a lungo termine.
{"title":"Capacità simbolica e modernità liquida","authors":"Ferruccio Cabibbe","doi":"10.3280/JUN2-2020OA9313","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/JUN2-2020OA9313","url":null,"abstract":"Si fa l'ipotesi che la capacità simbolica, la relazione che l'essere umano ha con i simboli, sia profondamente influenzata dalla componente sociale. Si ritiene che questo aspetto non sia stato sufficientemente considerato in campo psicologico, in particolare junghiano. Il processo individuativo è descritto da Jung in termini quasi esclusivamente \"verticali\". Si discute la separazione operata da Jung tra segni e simboli veri: tale separazione mantiene la sua validità, ma deve essere vista in modo più elastico per non rischiare di creare una frattura in quella che è considerata una scala della densità di significato. La capacità simbolica in realtà è oggi compromessa su entrambi i versanti. Le conseguenze della postmodernità in generale (nella descrizione di Zygmunt Bauman) e il fenomeno internet in particolare sono visti sia in relazione agli effetti più strettamente neurobiologici che a quelli di tipo più propriamente psicologico. Tra le conseguenze più importanti dell'uso costante di internet si notano in particolare la difficoltà nella lettura approfondita di testi e nella riflessione e la compromissione della memoria a lungo termine.","PeriodicalId":331776,"journal":{"name":"STUDI JUNGHIANI","volume":"11 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"133362668","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Esiste un archetipo della giustizia? E se esiste quale immagine ne danno le mitologie delle diverse culture? Come un tale archetipo ha contribuito alla formazione delle visioni religiose e filosofiche alla base dei diritti umani? La teoria dei tipi psicologici di C.G. Jung può far luce sulla tensione esistente tra legge e giustizia? La giustizia ha un potere curativo? L'autrice propone elementi di risposta alle domande poste per dimostrare l'importanza di abbinare l'azione legale a un approccio psicoterapeutico junghiano nel trattamento delle vittime di violazioni dei diritti umani.L'articolo presenta la progressiva convergenza tra il diritto relativo ai diritti umani e la psicologia, così come le similitudini tra il lavoro di chi opera nel campo dei diritti umani e nella pratica analitica.
{"title":"Il potere curativo della giustizia: un'esplorazione dei rapporti tra psicologia analitica e diritti umani","authors":"M. G. Bianchi","doi":"10.3280/JUN2-2020OA9896","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/JUN2-2020OA9896","url":null,"abstract":"Esiste un archetipo della giustizia? E se esiste quale immagine ne danno le mitologie delle diverse culture? Come un tale archetipo ha contribuito alla formazione delle visioni religiose e filosofiche alla base dei diritti umani? La teoria dei tipi psicologici di C.G. Jung può far luce sulla tensione esistente tra legge e giustizia? La giustizia ha un potere curativo? L'autrice propone elementi di risposta alle domande poste per dimostrare l'importanza di abbinare l'azione legale a un approccio psicoterapeutico junghiano nel trattamento delle vittime di violazioni dei diritti umani.L'articolo presenta la progressiva convergenza tra il diritto relativo ai diritti umani e la psicologia, così come le similitudini tra il lavoro di chi opera nel campo dei diritti umani e nella pratica analitica.","PeriodicalId":331776,"journal":{"name":"STUDI JUNGHIANI","volume":"83 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"124125306","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}