Pub Date : 2023-05-01DOI: 10.3280/mesa2022-123oa15598
M. Marsilio, Martina Pisarra, Magda Giulia Santini, E. Mancini, C. Nicora, Michele Torresani
La Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori (INT) è un centro monospecialistico di riferimento nazionale per la diagnosi e la cura della patologia oncologica. Nel corso degli anni l'assistenza sanitaria in ambito oncologico ha adottato progressivamente un approccio improntato alla visione globale della patologia, implementando modalità di cura "integrata". Per supportare questa impostazione, l'Istituto ha nel tempo adottato soluzioni di innovazione digitale in diversi ambiti: i) attività clinica, ii) ricerca scientifica e iii) attività amministrativa di supporto.Già prima dello scoppio del Covid-19, l'Istituto aveva sperimentato l'adozione della telemedicina e, in particolare, del telemonitoraggio. Le esperienze di telemedicina si sono rafforzate durante la pandemia per fronteggiare la necessità di garantire continuità di assistenza e cura, erogando più di 10.000 consulti a distanza.Anche dopo il superamento della fase emergenziale, la telemedicina ha rappresentato uno dei canali fondamentali di presa in carico e cura dei pazienti.In particolare, il progetto dell'"Ambulatorio Virtuale" descritto in questo contributo si è posto l'obiettivo di introdurre sistematicamente la telemedicina nella pratica quotidiana attraverso una revisione dei processi che includesse attivamente le unità operative coinvolte. Nella prima fase di realizzazione del progetto sono state adottate soluzioni già presenti in azienda e disponibili in tempi rapidi.Nel 2021, è stata introdotta la piattaforma "TICURO" per garantire un approccio trasversale a tutto l'Istituto.A oggi le unità operative che utilizzano la piattaforma sono dieci e dal 2021, ogni mese, le televisite erogate con il Servizio Sanitario Nazionale sono circa 100.La stretta integrazione con l'area della Ricerca ha portato alla progettazione sulla piattaforma di un modulo dedicato alla raccolta dei PROMs. Inoltre, la piattaforma rappresenta l'occasione per ripensare e riorganizzare anche percorsi di ricovero e di pre-ricovero, in un percorso continuo di sviluppo e di coinvolgimento sempre più allargato dei vari stakeholder, quali per esempio i caregiver e le associazioni di volontariato.
{"title":"Tele-oncologia: dalla cura alla ricerca. Il caso dell'IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori","authors":"M. Marsilio, Martina Pisarra, Magda Giulia Santini, E. Mancini, C. Nicora, Michele Torresani","doi":"10.3280/mesa2022-123oa15598","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mesa2022-123oa15598","url":null,"abstract":"La Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori (INT) è un centro monospecialistico di riferimento nazionale per la diagnosi e la cura della patologia oncologica. Nel corso degli anni l'assistenza sanitaria in ambito oncologico ha adottato progressivamente un approccio improntato alla visione globale della patologia, implementando modalità di cura \"integrata\". Per supportare questa impostazione, l'Istituto ha nel tempo adottato soluzioni di innovazione digitale in diversi ambiti: i) attività clinica, ii) ricerca scientifica e iii) attività amministrativa di supporto.Già prima dello scoppio del Covid-19, l'Istituto aveva sperimentato l'adozione della telemedicina e, in particolare, del telemonitoraggio. Le esperienze di telemedicina si sono rafforzate durante la pandemia per fronteggiare la necessità di garantire continuità di assistenza e cura, erogando più di 10.000 consulti a distanza.Anche dopo il superamento della fase emergenziale, la telemedicina ha rappresentato uno dei canali fondamentali di presa in carico e cura dei pazienti.In particolare, il progetto dell'\"Ambulatorio Virtuale\" descritto in questo contributo si è posto l'obiettivo di introdurre sistematicamente la telemedicina nella pratica quotidiana attraverso una revisione dei processi che includesse attivamente le unità operative coinvolte. Nella prima fase di realizzazione del progetto sono state adottate soluzioni già presenti in azienda e disponibili in tempi rapidi.Nel 2021, è stata introdotta la piattaforma \"TICURO\" per garantire un approccio trasversale a tutto l'Istituto.A oggi le unità operative che utilizzano la piattaforma sono dieci e dal 2021, ogni mese, le televisite erogate con il Servizio Sanitario Nazionale sono circa 100.La stretta integrazione con l'area della Ricerca ha portato alla progettazione sulla piattaforma di un modulo dedicato alla raccolta dei PROMs. Inoltre, la piattaforma rappresenta l'occasione per ripensare e riorganizzare anche percorsi di ricovero e di pre-ricovero, in un percorso continuo di sviluppo e di coinvolgimento sempre più allargato dei vari stakeholder, quali per esempio i caregiver e le associazioni di volontariato.","PeriodicalId":39077,"journal":{"name":"Mecosan","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48099808","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-05-01DOI: 10.3280/mesa2022-123oa15603
Luca Dal Bene, Paolo Franchi, Antonella Garna, Giacomo Pieraccioli, M. Piovi, P. Torrico
Il lavoro analizza il percorso di digitalizzazione dell'ente di supporto tecnico amministrativo della Toscana (ESTAR) mediante lo studio di tre settori: reclutamento del personale, acquisizione beni e servizi, logistica del farmaco. Ciò che risulta importante evidenziare è che la digitalizzazione rappresenta una scelta strategica di ESTAR che ha costituito l'occasione per una revisione degli assetti organizzativi e dei processi gestionali, soprattutto quelli trasversali a più Dipartimenti, presupposto fondamentale per utilizzare appieno le potenzialità offerte dalla digitalizzazione come dimostrato dai risultati ottenuti.La pandemia, se da un lato ha costituito un fattore di stress per il settore sanitario, a tutti i livelli, dall'altro ha incentivato l'utilizzo delle tecnologie digitali.Il PNRR costituisce ulteriore elemento di spinta, proficuamente utilizzabile se è chiara e definita la direzione strategica che deve essere seguita. La scelta di centralizzare certe funzioni, se all'inizio è stata prevalentemente ispirata dall'obiettivo di ottenere "risparmi" sulla spesa, successivamente si è consolidata con l'esigenza di gestire un'ingente mole di risorse e di elevare la qualità dei servizi prestati da ESTAR.
{"title":"La digitalizzazione dei servizi di supporto in sanità. L'esperienza di ESTAR","authors":"Luca Dal Bene, Paolo Franchi, Antonella Garna, Giacomo Pieraccioli, M. Piovi, P. Torrico","doi":"10.3280/mesa2022-123oa15603","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mesa2022-123oa15603","url":null,"abstract":"Il lavoro analizza il percorso di digitalizzazione dell'ente di supporto tecnico amministrativo della Toscana (ESTAR) mediante lo studio di tre settori: reclutamento del personale, acquisizione beni e servizi, logistica del farmaco. Ciò che risulta importante evidenziare è che la digitalizzazione rappresenta una scelta strategica di ESTAR che ha costituito l'occasione per una revisione degli assetti organizzativi e dei processi gestionali, soprattutto quelli trasversali a più Dipartimenti, presupposto fondamentale per utilizzare appieno le potenzialità offerte dalla digitalizzazione come dimostrato dai risultati ottenuti.La pandemia, se da un lato ha costituito un fattore di stress per il settore sanitario, a tutti i livelli, dall'altro ha incentivato l'utilizzo delle tecnologie digitali.Il PNRR costituisce ulteriore elemento di spinta, proficuamente utilizzabile se è chiara e definita la direzione strategica che deve essere seguita. La scelta di centralizzare certe funzioni, se all'inizio è stata prevalentemente ispirata dall'obiettivo di ottenere \"risparmi\" sulla spesa, successivamente si è consolidata con l'esigenza di gestire un'ingente mole di risorse e di elevare la qualità dei servizi prestati da ESTAR.","PeriodicalId":39077,"journal":{"name":"Mecosan","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47412184","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-05-01DOI: 10.3280/mesa2022-123oa15602
A. Prenestini, M. Marsilio, Marco Foracchia, E. Guareschi, B. Leoni, Paola Masini
Lo scopo del presente contributo è analizzare l'evoluzione delle progettualità di Information and Communication Technologies (ICT) dell'AUSL di Reggio Emilia, con particolare riferimento all'implementazione della cartella informatizzata. Sin dai primi anni Duemila, le preesistenti Azienda Territoriale e Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia hanno sviluppato una cultura e una strategia ICT integrate, basate su tre punti cardine: 1) allineamento alla strategia aziendale; 2) approccio di project management; 3) misurazione dei risultati e del valore prodotto dall'implementazione delle innovazioni ICT. È stato costituito il Comitato di Pianificazione Strategica IT con compiti di definizione delle strategie triennali ICT e di monitoraggio dei risultati dei progetti. Tra questi ultimi, uno dei più rilevanti è stato il progetto di cartella clinica informatizzata "Matilde", attivato inizialmente sull'Azienda Ospedaliera nel 2013 ed esteso, dopo la fusione aziendale del 2017, sugli altri 5 ospedali. Tale progetto, concluso nel 2021, si è posto come obiettivo la completa gestione digitale sia della componente documentale della cartella sia di ogni operatività clinica, creando uno strumento unico di gestione del percorso clinico ospedaliero. Durante la pandemia da Covid-19, l'utilizzo della cartella clinica è stato esteso alle cliniche private e alle strutture territoriali pubbliche e private accreditate. Oggi, l'AUSL di Reggio Emilia sta intraprendendo un percorso di implementazione di una cartella clinica, sociale e socio-sanitaria, condivisa da tutti i soggetti pubblici e privati della provincia.
{"title":"AUSL di Reggio Emilia: dalla cartella clinica informatizzata ospedaliera alla cartella clinica socio-sanitaria","authors":"A. Prenestini, M. Marsilio, Marco Foracchia, E. Guareschi, B. Leoni, Paola Masini","doi":"10.3280/mesa2022-123oa15602","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mesa2022-123oa15602","url":null,"abstract":"Lo scopo del presente contributo è analizzare l'evoluzione delle progettualità di Information and Communication Technologies (ICT) dell'AUSL di Reggio Emilia, con particolare riferimento all'implementazione della cartella informatizzata. Sin dai primi anni Duemila, le preesistenti Azienda Territoriale e Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia hanno sviluppato una cultura e una strategia ICT integrate, basate su tre punti cardine: 1) allineamento alla strategia aziendale; 2) approccio di project management; 3) misurazione dei risultati e del valore prodotto dall'implementazione delle innovazioni ICT. È stato costituito il Comitato di Pianificazione Strategica IT con compiti di definizione delle strategie triennali ICT e di monitoraggio dei risultati dei progetti. Tra questi ultimi, uno dei più rilevanti è stato il progetto di cartella clinica informatizzata \"Matilde\", attivato inizialmente sull'Azienda Ospedaliera nel 2013 ed esteso, dopo la fusione aziendale del 2017, sugli altri 5 ospedali. Tale progetto, concluso nel 2021, si è posto come obiettivo la completa gestione digitale sia della componente documentale della cartella sia di ogni operatività clinica, creando uno strumento unico di gestione del percorso clinico ospedaliero. Durante la pandemia da Covid-19, l'utilizzo della cartella clinica è stato esteso alle cliniche private e alle strutture territoriali pubbliche e private accreditate. Oggi, l'AUSL di Reggio Emilia sta intraprendendo un percorso di implementazione di una cartella clinica, sociale e socio-sanitaria, condivisa da tutti i soggetti pubblici e privati della provincia.","PeriodicalId":39077,"journal":{"name":"Mecosan","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42249815","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-05-01DOI: 10.3280/mesa2022-123oa15581
F. Longo, Francesca Guerra, Angelica Zazzera
Lo studio analizza il DM77/22 per evidenziare gli spazi di indeterminatezza e i conseguenti trade-off decisionali che i decisori regionali e aziendali devono affrontare per ripianificare i servizi territoriali. La ricerca evidenzia quattro spazi di indeterminatezza che riguardano le modalità di gestione della sanità di iniziativa, le forme di accesso e CRM, il modello organizzativo del territorio, i modelli di presa in carico della cronicità e alcuni trade-off che ne derivano.Per rispondere ai trade-off si propongono alcune prospettive di analisi che riguardano le tecniche di stratificazione dei pazienti, l'interpretazione del concetto di prossimità, l'incidenza del digitale nei servizi, il ruolo e l'organizzazione delle professioni sanitarie.
{"title":"La trasformazione dell'assistenza territoriale e gli spazi di autonomia locali: le variabili strategiche","authors":"F. Longo, Francesca Guerra, Angelica Zazzera","doi":"10.3280/mesa2022-123oa15581","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mesa2022-123oa15581","url":null,"abstract":"Lo studio analizza il DM77/22 per evidenziare gli spazi di indeterminatezza e i conseguenti trade-off decisionali che i decisori regionali e aziendali devono affrontare per ripianificare i servizi territoriali. La ricerca evidenzia quattro spazi di indeterminatezza che riguardano le modalità di gestione della sanità di iniziativa, le forme di accesso e CRM, il modello organizzativo del territorio, i modelli di presa in carico della cronicità e alcuni trade-off che ne derivano.Per rispondere ai trade-off si propongono alcune prospettive di analisi che riguardano le tecniche di stratificazione dei pazienti, l'interpretazione del concetto di prossimità, l'incidenza del digitale nei servizi, il ruolo e l'organizzazione delle professioni sanitarie.","PeriodicalId":39077,"journal":{"name":"Mecosan","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49481591","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-05-01DOI: 10.3280/mesa2022-123oa15594
E. Borgonovi, P. Petralia, N. Pinelli
{"title":"Salute digitale e Cyber security: risultati della ricerca FIASO-MECOSAN","authors":"E. Borgonovi, P. Petralia, N. Pinelli","doi":"10.3280/mesa2022-123oa15594","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mesa2022-123oa15594","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":39077,"journal":{"name":"Mecosan","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41338056","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-05-01DOI: 10.3280/mesa2022-123oa15600
Concetta Cristofaro, Marzia Ventura, M. Maro, Rocco Reina, Daniele Torella, Caterina di Filippo, Vincenzo La Regina
L'emergenza Covid-19 ha fornito un impulso alla sperimentazione di nuove modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie, favorendo l'affiancamento degli strumenti di digital health e di telemedicina alle tradizionali prestazioni di specialistica ambulatoriale. In particolare, la telemedicina specialistica riguarda tutte le modalità con cui si forniscono visite mediche e controlli a distanza in merito a una specifica disciplina medica. In tale ambito si inserisce il progetto sviluppato dall'Azienda Ospedaliero-Universitaria Mater Domini di Catanzaro, che propone un modello di presa in carico e monitoraggio dei pazienti con multicronicità. L'obiettivo del progetto è quello di aiutare i pazienti a ricevere assistenza sanitaria di qualità a "casa propria", anche in situazioni critiche come quelle vissute nella pandemia da SARS-CoV-2.
{"title":"La telemedicina come modello di monitoraggio e gestione dei pazienti con multicronicità: l'esperienza dell'AOU Mater Domini di Catanzaro","authors":"Concetta Cristofaro, Marzia Ventura, M. Maro, Rocco Reina, Daniele Torella, Caterina di Filippo, Vincenzo La Regina","doi":"10.3280/mesa2022-123oa15600","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mesa2022-123oa15600","url":null,"abstract":"L'emergenza Covid-19 ha fornito un impulso alla sperimentazione di nuove modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie, favorendo l'affiancamento degli strumenti di digital health e di telemedicina alle tradizionali prestazioni di specialistica ambulatoriale. In particolare, la telemedicina specialistica riguarda tutte le modalità con cui si forniscono visite mediche e controlli a distanza in merito a una specifica disciplina medica. In tale ambito si inserisce il progetto sviluppato dall'Azienda Ospedaliero-Universitaria Mater Domini di Catanzaro, che propone un modello di presa in carico e monitoraggio dei pazienti con multicronicità. L'obiettivo del progetto è quello di aiutare i pazienti a ricevere assistenza sanitaria di qualità a \"casa propria\", anche in situazioni critiche come quelle vissute nella pandemia da SARS-CoV-2.","PeriodicalId":39077,"journal":{"name":"Mecosan","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-05-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"45079223","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2022-12-01DOI: 10.3280/mesa2022-122oa14872
F. Longo, P. Boscolo, Claudio Bongiorno Sottoriva
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha previsto lo stanziamento di 191,5 miliardi di euro per l'Italia.Se da un lato si innovano le infrastrutture fisiche, "l'hardware logistico", dall'altro si dovrebbe investire nel ridisegno dei servizi per gli utenti, nella reingegnerizzazione dei processi di lavoro e nel rafforzare e modificare competenze e ruoli professionali, "il software organizzativo". La parte hard è stata ampiamente affrontata con un preciso processo di project management top-down che coinvolge l'intera filiera istituzionale, dal Ministero alle Regioni, e da queste alle aziende sanitarie pubbliche. La dimensione che riguarda la seconda variabile, ovvero la riprogettazione dei servizi, la reingegnerizzazione dei processi e delle competenze di lavoro è stata di fatto delegata alla piena autonomia delle regioni o, qualora queste siano altrettanto silenti, delle aziende sanitarie pubbliche.Il presente articolo presenta al proposito un framework di innovazione disruptive dei servizi territoriali, con un particolare focus sui processi di prevenzione, sui pazienti cronici e fragili e sulle nuove modalità di accesso e fruizione per tutti i pazienti occasionali. In particolare, si ritiene che i macroprocessi che più debbano essere sottoposti a un ridisegno siano i seguenti:" le modalità di accesso e di reclutamento dei pazienti ai servizi e ai programmi di prevenzione;" i modelli di presa in carico e di case management;" i modelli di programmazione e prenotazione delle prestazioni e dei setting di cura;" le modalità di dialogo e scambio di informazioni tra cittadino e SSN.
{"title":"Un framework per la digitalizzazione del territorio","authors":"F. Longo, P. Boscolo, Claudio Bongiorno Sottoriva","doi":"10.3280/mesa2022-122oa14872","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mesa2022-122oa14872","url":null,"abstract":"Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha previsto lo stanziamento di 191,5 miliardi di euro per l'Italia.Se da un lato si innovano le infrastrutture fisiche, \"l'hardware logistico\", dall'altro si dovrebbe investire nel ridisegno dei servizi per gli utenti, nella reingegnerizzazione dei processi di lavoro e nel rafforzare e modificare competenze e ruoli professionali, \"il software organizzativo\". La parte hard è stata ampiamente affrontata con un preciso processo di project management top-down che coinvolge l'intera filiera istituzionale, dal Ministero alle Regioni, e da queste alle aziende sanitarie pubbliche. La dimensione che riguarda la seconda variabile, ovvero la riprogettazione dei servizi, la reingegnerizzazione dei processi e delle competenze di lavoro è stata di fatto delegata alla piena autonomia delle regioni o, qualora queste siano altrettanto silenti, delle aziende sanitarie pubbliche.Il presente articolo presenta al proposito un framework di innovazione disruptive dei servizi territoriali, con un particolare focus sui processi di prevenzione, sui pazienti cronici e fragili e sulle nuove modalità di accesso e fruizione per tutti i pazienti occasionali. In particolare, si ritiene che i macroprocessi che più debbano essere sottoposti a un ridisegno siano i seguenti:\" le modalità di accesso e di reclutamento dei pazienti ai servizi e ai programmi di prevenzione;\" i modelli di presa in carico e di case management;\" i modelli di programmazione e prenotazione delle prestazioni e dei setting di cura;\" le modalità di dialogo e scambio di informazioni tra cittadino e SSN.","PeriodicalId":39077,"journal":{"name":"Mecosan","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41611185","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2022-12-01DOI: 10.3280/mesa2022-122oa14618
Cecilia Langella, N. Persiani
Il presente studio intende offrire un contributo al dibattito sulla Gestione Sanitaria Accentrata (GSA). Nello specifico, propone uno strumento innovativo, vale a dire la redazione di un sistema di procedure amministrativo-contabili della GSA che, travalicando i confini organizzativi della GSA stessa e abbracciando una logica integrata di sistema del SSR, mappa i flussi di risorse afferenti al fabbisogno sanitario. Attraverso la disamina di due casi studio particolarmente emblematici (quello della GSA in Lombardia e quello di Azienda Zero in Veneto), lo studio mostra che le procedure sistemiche e integrate della GSA (i) sono utilmente applicabili in contesti diversi, in quanto in grado di coglierne e valorizzarne le peculiarità organizzative e contabili; (ii) costituiscono un valido strumento di risposta alle principali problematiche della GSA soprattutto in termini di governo e controllo della filiera Regione-GSAaziende sanitarie.
{"title":"Il sistema delle procedure amministrativo-contabili della GSA: il caso di Regione Lombardia e Regione Veneto","authors":"Cecilia Langella, N. Persiani","doi":"10.3280/mesa2022-122oa14618","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mesa2022-122oa14618","url":null,"abstract":"Il presente studio intende offrire un contributo al dibattito sulla Gestione Sanitaria Accentrata (GSA). Nello specifico, propone uno strumento innovativo, vale a dire la redazione di un sistema di procedure amministrativo-contabili della GSA che, travalicando i confini organizzativi della GSA stessa e abbracciando una logica integrata di sistema del SSR, mappa i flussi di risorse afferenti al fabbisogno sanitario. Attraverso la disamina di due casi studio particolarmente emblematici (quello della GSA in Lombardia e quello di Azienda Zero in Veneto), lo studio mostra che le procedure sistemiche e integrate della GSA (i) sono utilmente applicabili in contesti diversi, in quanto in grado di coglierne e valorizzarne le peculiarità organizzative e contabili; (ii) costituiscono un valido strumento di risposta alle principali problematiche della GSA soprattutto in termini di governo e controllo della filiera Regione-GSAaziende sanitarie.","PeriodicalId":39077,"journal":{"name":"Mecosan","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46817591","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2022-12-01DOI: 10.3280/mesa2022-122oa14616
A. Rosa, Angela Rella, Filippo Vitolla, Nicola Raimo
La trasparenza informativa rappresenta un elemento particolarmente importante nell'ambito della sanità pubblica.Esistono infatti importanti asimmetrie informative tra i consumatori e i fornitori di assistenza sanitaria che, nel contesto italiano, hanno spinto il legislatore a intervenire al fine di garantire un certo livello di trasparenza informativa delle strutture ospedaliere. Nonostante ciò, le istituzioni della sanità pubblica forniscono differenti livelli di informazioni.Questo studio esamina il livello di trasparenza informativa delle strutture ospedaliere italiane e analizza l'impatto di determinanti connesse all'assetto organizzativo e alla struttura di governance. I risultati dimostrano un effetto positivo della dimensione e del genere del direttore generale e un impatto negativo della complessità sul livello di trasparenza informativa delle strutture ospedaliere.
{"title":"Le determinanti della trasparenza informativa nella sanità pubblica. Un'analisi empirica nelle strutture ospedaliere i","authors":"A. Rosa, Angela Rella, Filippo Vitolla, Nicola Raimo","doi":"10.3280/mesa2022-122oa14616","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mesa2022-122oa14616","url":null,"abstract":"La trasparenza informativa rappresenta un elemento particolarmente importante nell'ambito della sanità pubblica.Esistono infatti importanti asimmetrie informative tra i consumatori e i fornitori di assistenza sanitaria che, nel contesto italiano, hanno spinto il legislatore a intervenire al fine di garantire un certo livello di trasparenza informativa delle strutture ospedaliere. Nonostante ciò, le istituzioni della sanità pubblica forniscono differenti livelli di informazioni.Questo studio esamina il livello di trasparenza informativa delle strutture ospedaliere italiane e analizza l'impatto di determinanti connesse all'assetto organizzativo e alla struttura di governance. I risultati dimostrano un effetto positivo della dimensione e del genere del direttore generale e un impatto negativo della complessità sul livello di trasparenza informativa delle strutture ospedaliere.","PeriodicalId":39077,"journal":{"name":"Mecosan","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46330866","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2022-12-01DOI: 10.3280/mesa2022-122oa14615
S. Barsanti, Virginia Sommati, Giulia Colombini
L'articolo studia l'esperienza del personale delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) in Italia, durante la pandemia da Covid-19. Gli autori hanno analizzato i risultati di un focus group che ha coinvolto gli operatori di quattro RSA.La ricerca suggerisce la presenza di forze contrapposte che hanno caratterizzato il cambiamento organizzativo: a) la necessità di un costante lavoro di squadra vs l'indisponibilità di alcuni colleghi durante le fasi più acute dell'emergenza; b) la difficoltà di riorganizzare il lavoro vs il coordinamento tra RSA; c) la fatica psicologica vs la disponibilità ad andare oltre i propri compiti, d) le emozioni negative (es. ansia, paura, rabbia e impotenza) vs le emozioni positive (disponibilità a svolgere diversi turni e lavoro di squadra).
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