Literature supports the effectiveness of blogs to improve communication, strategic thinking, and collaboration. These competencies are particularly relevant for organizations, and for this reason, social media are frequently used as opportunities to better manage employees' behaviors, enhance the transfer of knowledge, and foster creativity. Despite these considerations, few research-based findings guide these new tools' practical application in the organizational environment's training processes. This study aims to understand the organizational, individual, and socio-relational processes and issues that occur during a blog-based training program and how they interact and influence its effectiveness. We present a casestudy based on the use of discourse analysis, focused on the failure of a blogbased training project. Our findings suggest the employees' metacognitive awareness is a significant issue in the design and implementation of a blog-based training program. Insights derived from conversation analysis suggest that to manage a blog-based training program effectively, it is crucial to deal with face-to-face interaction and the group sense-making process ‘outside' the blog.
{"title":"When blogging is a challenge: An organizational and psychological analysis of a failed empowerment project","authors":"R. Bissola, B. Colombo, B. Imperatori","doi":"10.3280/RIP2021OA11896","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/RIP2021OA11896","url":null,"abstract":"Literature supports the effectiveness of blogs to improve communication, strategic thinking, and collaboration. These competencies are particularly relevant for organizations, and for this reason, social media are frequently used as opportunities to better manage employees' behaviors, enhance the transfer of knowledge, and foster creativity. Despite these considerations, few research-based findings guide these new tools' practical application in the organizational environment's training processes. This study aims to understand the organizational, individual, and socio-relational processes and issues that occur during a blog-based training program and how they interact and influence its effectiveness. We present a casestudy based on the use of discourse analysis, focused on the failure of a blogbased training project. Our findings suggest the employees' metacognitive awareness is a significant issue in the design and implementation of a blog-based training program. Insights derived from conversation analysis suggest that to manage a blog-based training program effectively, it is crucial to deal with face-to-face interaction and the group sense-making process ‘outside' the blog.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-05-14","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42987896","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-04-08DOI: 10.3280/RIP1-2021OA11634
M. Muzio, Luca Argenton
Lo studio delle relazioni tra attività fisica e qualità della vita rappresenta una delle aree di maggiore interesse per diverse discipline psicologiche, dalla psicologia della salute a quella applicata allo sport, fino alla psicologia del ciclo di vita. La psicologia dello sport, in particolare, si presenta oggi come area teoricoapplicativa in cui convergono e si integrano i contributi delle scienze dello sport e delle discipline psicologiche. In linea con le attuali tendenze della Positive Psychology, l'approccio applicativo tende a costruire il modello di funzionamento ottimale dell'atleta – sia nell'età dello sviluppo che ad alto livello agonistico – e a supportarne e svilupparne le condizioni di funzionamento ottimale. ? in questo quadro di riferimento che si contestualizzano gli studi sulla peak performance e sui peak moments in generale. Tra questi, l'articolo evidenzia e approfondisce la centralità del costrutto di flow sia in chiave teorica che nelle sue ricadute operative.
{"title":"Psicologia dello sport: il benessere per la prestazione eccellente","authors":"M. Muzio, Luca Argenton","doi":"10.3280/RIP1-2021OA11634","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/RIP1-2021OA11634","url":null,"abstract":"Lo studio delle relazioni tra attività fisica e qualità della vita rappresenta una delle aree di maggiore interesse per diverse discipline psicologiche, dalla psicologia della salute a quella applicata allo sport, fino alla psicologia del ciclo di vita. La psicologia dello sport, in particolare, si presenta oggi come area teoricoapplicativa in cui convergono e si integrano i contributi delle scienze dello sport e delle discipline psicologiche. In linea con le attuali tendenze della Positive Psychology, l'approccio applicativo tende a costruire il modello di funzionamento ottimale dell'atleta – sia nell'età dello sviluppo che ad alto livello agonistico – e a supportarne e svilupparne le condizioni di funzionamento ottimale. ? in questo quadro di riferimento che si contestualizzano gli studi sulla peak performance e sui peak moments in generale. Tra questi, l'articolo evidenzia e approfondisce la centralità del costrutto di flow sia in chiave teorica che nelle sue ricadute operative.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-04-08","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48159215","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-04-07DOI: 10.3280/RIP1-2021OA11620
O. Albanese, E. Farina, C. Fiorilli
Tra i lavori di Cesa-Bianchi nell'ambito della psicologia dello sviluppo e dell'educazione, sono di particolare interesse i suoi contributi sul tema dello sviluppo atipico, sul rapporto che intrattiene il divenire del pensiero con il linguaggio nella crescita del bambino e, infine, sulle sue ultime riflessioni e indicazioni in tema di formazione del docente e dell'educatore. Particolarmente sensibile all'approccio piagetiano e maturazionista, Cesa-Bianchi non ha mancato di accogliere nella sua riflessione teorica, quanto nella ricerca scientifica, le sollecitazioni che provenivano dalla cultura post-piagetiana sin dalla prima metà del XX secolo, spingendo la sua attenzione alle dimensioni bio-psico-sociali dello sviluppo umano. Il presente lavoro ripercorre alcuni temi cardine del contributo di Cesa-Bianchi e dei suoi stretti collaboratori evidenziandone le correlazioni con lo scenario scientifico nazionale e internazionale.
{"title":"Cognizione, linguaggio, emozioni: ricerche evolutive e interventi educativi. Il contributo di Marcello Cesa-Bianchi e della sua scuola","authors":"O. Albanese, E. Farina, C. Fiorilli","doi":"10.3280/RIP1-2021OA11620","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/RIP1-2021OA11620","url":null,"abstract":"Tra i lavori di Cesa-Bianchi nell'ambito della psicologia dello sviluppo e dell'educazione, sono di particolare interesse i suoi contributi sul tema dello sviluppo atipico, sul rapporto che intrattiene il divenire del pensiero con il linguaggio nella crescita del bambino e, infine, sulle sue ultime riflessioni e indicazioni in tema di formazione del docente e dell'educatore. Particolarmente sensibile all'approccio piagetiano e maturazionista, Cesa-Bianchi non ha mancato di accogliere nella sua riflessione teorica, quanto nella ricerca scientifica, le sollecitazioni che provenivano dalla cultura post-piagetiana sin dalla prima metà del XX secolo, spingendo la sua attenzione alle dimensioni bio-psico-sociali dello sviluppo umano. Il presente lavoro ripercorre alcuni temi cardine del contributo di Cesa-Bianchi e dei suoi stretti collaboratori evidenziandone le correlazioni con lo scenario scientifico nazionale e internazionale.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-04-07","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"45304939","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-04-06DOI: 10.3280/RIP1-2021OA11602
G. Vallar
L'articolo si apre con una definizione di "neuropsicologia" e riassume le fasi iniziali dello sviluppo della neuropsicologia italiana contemporanea, con particolare riferimento all'approccio metodologico e alle prime attività del "Gruppo di Milano", formatosi, nei primi anni '60 del ‘900, attorno al neurologo Ennio DeRenzi, nella Clinica delle Malattie Nervose e Mentali dell'Università di Milano.La nascita di questo Gruppo, con lo sviluppo sistematico di ricerche su vari ed importanti temi (l'afasia e la sua riabilitazione, i deficit del riconoscimento degli oggetti, dell'intelligenza e del pensiero astratto, l'aprassia, la negligenza spaziale unilaterale) diede alla neuropsicologia italiana una visibilità internazionale mai raggiunta in precedenza. Prima dello sviluppo del Gruppo di Milano, in Italia gli studi neuropsicologici, per lo più di singoli pazienti con deficit appariscenti, pur presenti e con risultati talora di rilievo, erano rimasti episodi isolati, nel solco dei contributi maggiori degli autori Francesi, Tedeschi e dell'Impero Austro-Ungarico e Britannici, senza uno sviluppo organico di programmi di ricerca da parte di gruppi organizzati. Infine, sono ricordati i rapporti di Marcello Cesa-Bianchi con componenti il Gruppo di Milano e con l'autore di questo articolo.
{"title":"La neuropsicologia italiana contemporanea e il contributo del gruppo di Milano","authors":"G. Vallar","doi":"10.3280/RIP1-2021OA11602","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/RIP1-2021OA11602","url":null,"abstract":"L'articolo si apre con una definizione di \"neuropsicologia\" e riassume le fasi iniziali dello sviluppo della neuropsicologia italiana contemporanea, con particolare riferimento all'approccio metodologico e alle prime attività del \"Gruppo di Milano\", formatosi, nei primi anni '60 del ‘900, attorno al neurologo Ennio DeRenzi, nella Clinica delle Malattie Nervose e Mentali dell'Università di Milano.La nascita di questo Gruppo, con lo sviluppo sistematico di ricerche su vari ed importanti temi (l'afasia e la sua riabilitazione, i deficit del riconoscimento degli oggetti, dell'intelligenza e del pensiero astratto, l'aprassia, la negligenza spaziale unilaterale) diede alla neuropsicologia italiana una visibilità internazionale mai raggiunta in precedenza. Prima dello sviluppo del Gruppo di Milano, in Italia gli studi neuropsicologici, per lo più di singoli pazienti con deficit appariscenti, pur presenti e con risultati talora di rilievo, erano rimasti episodi isolati, nel solco dei contributi maggiori degli autori Francesi, Tedeschi e dell'Impero Austro-Ungarico e Britannici, senza uno sviluppo organico di programmi di ricerca da parte di gruppi organizzati. Infine, sono ricordati i rapporti di Marcello Cesa-Bianchi con componenti il Gruppo di Milano e con l'autore di questo articolo.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-04-06","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"43910571","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-04-06DOI: 10.3280/RIP1-2021OA11605
A. Bosio
Sono qui rivisti i percorsi di ricerca sviluppati in collaborazione con Marcello Cesa-Bianchi. Sono anzitutto descritti i mutamenti di scenario – sul piano scientifico e sociale – che negli anni '80 orientano gli sviluppi della medicina e che sollecitano l'adozione di un punto di vista psico-sociale nella ricerca. Sono poi illustrati i vari percorsi di ricerca focalizzati sui seguenti temi: professione medica e costruzione sociale della pratica medica, sviluppi della psicologia medica come disciplina, comunicazione sociale e prevenzione dei rischi di salute, qualità percepita e soddisfazione del cittadino per i servizi sanitari, culture e stili di salute della popolazione. Vengono discusse, infine, la rilevanza e l'attualità di questi percorsi di ricerca.
{"title":"Uno sguardo psico-sociale sulla medicina e la salute","authors":"A. Bosio","doi":"10.3280/RIP1-2021OA11605","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/RIP1-2021OA11605","url":null,"abstract":"Sono qui rivisti i percorsi di ricerca sviluppati in collaborazione con Marcello Cesa-Bianchi. Sono anzitutto descritti i mutamenti di scenario – sul piano scientifico e sociale – che negli anni '80 orientano gli sviluppi della medicina e che sollecitano l'adozione di un punto di vista psico-sociale nella ricerca. Sono poi illustrati i vari percorsi di ricerca focalizzati sui seguenti temi: professione medica e costruzione sociale della pratica medica, sviluppi della psicologia medica come disciplina, comunicazione sociale e prevenzione dei rischi di salute, qualità percepita e soddisfazione del cittadino per i servizi sanitari, culture e stili di salute della popolazione. Vengono discusse, infine, la rilevanza e l'attualità di questi percorsi di ricerca.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-04-06","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46707962","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-04-06DOI: 10.3280/RIP1-2021OA11606
Giovanni Guerra
Il rapporto medico-paziente, tema ampiamente dibattuto in letteratura, viene qui proposto indicando l'adattamento come terreno di incontro nel quale medicina e psicologia possano dialogare, condividendo lo stesso punto di osservazione, pur mantenendo le loro specificità di lettura dei fenomeni e di intervento.La vita è un continuo processo adattativo la cui storia è il risultato deterministico e imprevedibile del gioco delle risorse, delle possibilità, dei vincoli, dei limiti, delle occasioni propri sia del soggetto sia della realtà.Questa formulazione dell'adattamento si applica tanto allo sviluppo biologico quanto allo sviluppo psicologico e, pur nella differenza dei "materiali" osservabili, offre un comune vertice di osservazione.La malattia è un evento quasi inevitabile della vita e coinvolge il soggetto in tutta la sua complessità bio-psico-sociale. Da qui, la sollecitazione a includere il malato con la sua soggettività (valori, storia, emozioni, fantasie …) all'interno del campo clinico. Tale inclusione, peraltro, pone due domande: da una parte, sulle ragioni dell'eclissi dell'interesse per la soggettività e, da un'altra parte, sul potenziale valore aggiunto apportato dalla presenza della soggettività del paziente nel campo clinico.La logica dello sviluppo del sapere e delle tecniche in medicina spiega le ragioni del progressivo disinteresse per la soggettività, ma lo stesso sviluppo implica la valorizzazione dell'individualità biologica. L'individualità non è, di per sé, la soggettività ma costituisce indubbiamente la via per prendere in considerazione la singolarità dei processi adattativi alla malattia.L'inclusione della soggettività se appare evidentemente vantaggiosa per il paziente, offre anche al clinico il vantaggio di una partecipazione attiva e di adesione ai percorsi diagnostici e terapeutici. Nella narrazione che il paziente fa della storia della malattia, infatti, si può rintracciare e comprendere anche la sua strategia adattativa. In particolare, si avanza la proposta di lettura della narrazione ipotizzando il vissuto della malattia e le aspettative nei confronti del curante come organizzatori della narrazione.
{"title":"La relazione medico paziente: dialogo tra psicologia e medicina sull'adattamento","authors":"Giovanni Guerra","doi":"10.3280/RIP1-2021OA11606","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/RIP1-2021OA11606","url":null,"abstract":"Il rapporto medico-paziente, tema ampiamente dibattuto in letteratura, viene qui proposto indicando l'adattamento come terreno di incontro nel quale medicina e psicologia possano dialogare, condividendo lo stesso punto di osservazione, pur mantenendo le loro specificità di lettura dei fenomeni e di intervento.La vita è un continuo processo adattativo la cui storia è il risultato deterministico e imprevedibile del gioco delle risorse, delle possibilità, dei vincoli, dei limiti, delle occasioni propri sia del soggetto sia della realtà.Questa formulazione dell'adattamento si applica tanto allo sviluppo biologico quanto allo sviluppo psicologico e, pur nella differenza dei \"materiali\" osservabili, offre un comune vertice di osservazione.La malattia è un evento quasi inevitabile della vita e coinvolge il soggetto in tutta la sua complessità bio-psico-sociale. Da qui, la sollecitazione a includere il malato con la sua soggettività (valori, storia, emozioni, fantasie …) all'interno del campo clinico. Tale inclusione, peraltro, pone due domande: da una parte, sulle ragioni dell'eclissi dell'interesse per la soggettività e, da un'altra parte, sul potenziale valore aggiunto apportato dalla presenza della soggettività del paziente nel campo clinico.La logica dello sviluppo del sapere e delle tecniche in medicina spiega le ragioni del progressivo disinteresse per la soggettività, ma lo stesso sviluppo implica la valorizzazione dell'individualità biologica. L'individualità non è, di per sé, la soggettività ma costituisce indubbiamente la via per prendere in considerazione la singolarità dei processi adattativi alla malattia.L'inclusione della soggettività se appare evidentemente vantaggiosa per il paziente, offre anche al clinico il vantaggio di una partecipazione attiva e di adesione ai percorsi diagnostici e terapeutici. Nella narrazione che il paziente fa della storia della malattia, infatti, si può rintracciare e comprendere anche la sua strategia adattativa. In particolare, si avanza la proposta di lettura della narrazione ipotizzando il vissuto della malattia e le aspettative nei confronti del curante come organizzatori della narrazione.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-04-06","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46035633","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-04-02DOI: 10.3280/RIP1-2021OA11586
Daniele Gatti, T. Vecchi
L'oblio viene solitamente interpretato come un malfunzionamento della memoria, sebbene le evidenze sperimentali abbiano dimostrato che esso è una componente centrale all'interno del processo di memoria ed è più che una mera mancanza di ricordo. La memoria umana commette un grande numero di "errori", intesi come distorsioni o dimenticanze, i quali non compromettono la riuscita del processo ma, anzi, migliorano l'efficienza adattiva del ricordo. Queste evidenze portano a ritenere che la finalità della memoria non sia da ricercarsi tanto nella rievocazione del passato, quanto nelle funzionalità predittive che essa consente.In conclusione, è necessario abbandonare il dualismo ricordo-dimenticanza e abbracciare una visione più dinamica della memoria, che la consideri come un processo adattivamente fondato e orientato al futuro.
{"title":"Il futuro nella memoria: ricordo, dimenticanza e previsione","authors":"Daniele Gatti, T. Vecchi","doi":"10.3280/RIP1-2021OA11586","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/RIP1-2021OA11586","url":null,"abstract":"L'oblio viene solitamente interpretato come un malfunzionamento della memoria, sebbene le evidenze sperimentali abbiano dimostrato che esso è una componente centrale all'interno del processo di memoria ed è più che una mera mancanza di ricordo. La memoria umana commette un grande numero di \"errori\", intesi come distorsioni o dimenticanze, i quali non compromettono la riuscita del processo ma, anzi, migliorano l'efficienza adattiva del ricordo. Queste evidenze portano a ritenere che la finalità della memoria non sia da ricercarsi tanto nella rievocazione del passato, quanto nelle funzionalità predittive che essa consente.In conclusione, è necessario abbandonare il dualismo ricordo-dimenticanza e abbracciare una visione più dinamica della memoria, che la consideri come un processo adattivamente fondato e orientato al futuro.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-04-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42116142","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Marika Di Fabio, C. Russo, Francesca Danioni, Ioana Zagrean, Daniela Barni
Values, as guiding principles in life, play a significant role in family relationships and transmission processes. Assuming that the family field is multigenerational, the current study focuses on the link between grandmothers’ value priorities and their perception of the relationship quality (conflict and satisfaction) with their adult sons/daughters and, through this, with their adolescent grandsons/granddaughters. At this purpose, 251 grandmothers (Mage = 74.36, SD = 6.83), living in the North of Italy, were involved in the study, and asked to fill in a self-report questionnaire. The results showed a direct association between grandmothersʼ values and the conflict with the adult son/daughter, positive for openness to change and self-enhancement and negative for conservation and selftranscendence, and an indirect association in the case of conflict with the grandson/granddaughter, mediated by the quality of the relationship with the son/daughter.
{"title":"Di generazione in generazione: i valori delle nonne nelle relazioni con i figli e i nipoti adolescenti","authors":"Marika Di Fabio, C. Russo, Francesca Danioni, Ioana Zagrean, Daniela Barni","doi":"10.3280/RIP2020-004009","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/RIP2020-004009","url":null,"abstract":"Values, as guiding principles in life, play a significant role in family relationships and transmission processes. Assuming that the family field is multigenerational, the current study focuses on the link between grandmothers’ value priorities and their perception of the relationship quality (conflict and satisfaction) with their adult sons/daughters and, through this, with their adolescent grandsons/granddaughters. At this purpose, 251 grandmothers (Mage = 74.36, SD = 6.83), living in the North of Italy, were involved in the study, and asked to fill in a self-report questionnaire. The results showed a direct association between grandmothersʼ values and the conflict with the adult son/daughter, positive for openness to change and self-enhancement and negative for conservation and selftranscendence, and an indirect association in the case of conflict with the grandson/granddaughter, mediated by the quality of the relationship with the son/daughter.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48798905","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L’invio del manoscritto sottintende che il lavoro è originale e non è ancora stato pubblicato né totalmente né in parte e che, se accettato, non verrà pubblicato altrove né integralmente né in parte. Tutto il materiale iconografico deve essere originale. L’iconografia tratta da altre pubblicazioni deve essere corredata da permesso dell’Editore. Gli Autori accettano di trasferire la proprietà dei diritti di autore alla rivista Chirurgia del Piede nell’eventualità che il lavoro sia pubblicato. La rivista recepisce i principi presentati nella Dichiarazione di Helsinki e ribadisce che tutte le ricerche che coinvolgano esseri umani siano condotte in conformità ad essi. La rivista recepisce altresì gli International Guiding Principles for Biomedical Research Involving Animals raccomandati dalla WHO e richiede che tutte le ricerche su animali siano condotte in conformità ad essi. Gli Autori, se necessario, devono indicare che lo studio è stato approvato dal comitato etico e che i pazienti hanno dato il loro consenso informato. Gli Autori devono inoltre indicare se hanno un accordo finanziario con organizzazioni coinvolte nella ricerca compilando il relativo modulo. Il lavoro deve essere accompagnato dalla seguente dichiarazione relativa ai diritti d’autore, aspetti etici e conflitti di interesse, firmata da tutti gli Autori: ''I sottoscritti Autori trasferiscono la proprietà dei diritti di autore alla rivista Chirurgia del Piede, nella eventualità che il loro lavoro sia pubblicato sulla stessa rivista. Essi dichiarano che l’articolo è originale, non è stato inviato per la pubblicazione ad altra rivista e non è stato già pubblicato né integralmente né in parte. Essi dichiarano di essere responsabili della ricerca, che hanno progettato e condotto, e di aver partecipato alla stesura e alla revisione del manoscritto presentato, di cui approvano i contenuti. Nel caso di studi condotti sugli esseri umani gli Autori riferiscono che lo studio è stato approvato dal comitato etico e che i pazienti hanno sottoscritto il consenso informato. Dichiarano inoltre che la ricerca riportata nel loro lavoro è stata eseguita nel rispetto della Dichiarazione di Helsinki e dei Principi internazionali che regolano la ricerca sugli animali. Si impegnano, infine, a segnalare alle Edizioni Minerva Medica eventuali conflitti di interesse, in particolare accordi finanziari con ditte farmaceutiche o biomedicali i cui prodotti siano pertinenti all’argomento trattato nel manoscritto''.
{"title":"Norme per gli autori","authors":"C. Redazione","doi":"10.3280/RIP2017-004005","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/RIP2017-004005","url":null,"abstract":"L’invio del manoscritto sottintende che il lavoro è originale e non è ancora stato pubblicato né totalmente né in parte e che, se accettato, non verrà pubblicato altrove né integralmente né in parte. Tutto il materiale iconografico deve essere originale. L’iconografia tratta da altre pubblicazioni deve essere corredata da permesso dell’Editore. Gli Autori accettano di trasferire la proprietà dei diritti di autore alla rivista Chirurgia del Piede nell’eventualità che il lavoro sia pubblicato. La rivista recepisce i principi presentati nella Dichiarazione di Helsinki e ribadisce che tutte le ricerche che coinvolgano esseri umani siano condotte in conformità ad essi. La rivista recepisce altresì gli International Guiding Principles for Biomedical Research Involving Animals raccomandati dalla WHO e richiede che tutte le ricerche su animali siano condotte in conformità ad essi. Gli Autori, se necessario, devono indicare che lo studio è stato approvato dal comitato etico e che i pazienti hanno dato il loro consenso informato. Gli Autori devono inoltre indicare se hanno un accordo finanziario con organizzazioni coinvolte nella ricerca compilando il relativo modulo. Il lavoro deve essere accompagnato dalla seguente dichiarazione relativa ai diritti d’autore, aspetti etici e conflitti di interesse, firmata da tutti gli Autori: ''I sottoscritti Autori trasferiscono la proprietà dei diritti di autore alla rivista Chirurgia del Piede, nella eventualità che il loro lavoro sia pubblicato sulla stessa rivista. Essi dichiarano che l’articolo è originale, non è stato inviato per la pubblicazione ad altra rivista e non è stato già pubblicato né integralmente né in parte. Essi dichiarano di essere responsabili della ricerca, che hanno progettato e condotto, e di aver partecipato alla stesura e alla revisione del manoscritto presentato, di cui approvano i contenuti. Nel caso di studi condotti sugli esseri umani gli Autori riferiscono che lo studio è stato approvato dal comitato etico e che i pazienti hanno sottoscritto il consenso informato. Dichiarano inoltre che la ricerca riportata nel loro lavoro è stata eseguita nel rispetto della Dichiarazione di Helsinki e dei Principi internazionali che regolano la ricerca sugli animali. Si impegnano, infine, a segnalare alle Edizioni Minerva Medica eventuali conflitti di interesse, in particolare accordi finanziari con ditte farmaceutiche o biomedicali i cui prodotti siano pertinenti all’argomento trattato nel manoscritto''.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"44592977","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L'effetto del sovraccarico di scelta è stato finora studiato prevalentemente su adulti. L'unico studio condotto su fasce di età diverse dagli adulti ha fornito una prima dimostrazione del fatto che le conseguenze negative dell'avere troppa scelta non si estendono in egual misura a bambini, adolescenti, adulti e anziani. Il presente lavoro si propone di indagare ulteriormente le conseguenze negati-ve dell'avere troppa scelta su bambini, adolescenti e anziani. I dati suggeriscono che mentre gli adolescenti sono influenzati dal fenomeno in modo simile agli adulti, i bambini e gli anziani sembrano invece esserne immuni. Sono discusse le implicazioni teoriche e pratiche dei risultati e sono forniti spunti per ulteriori ricerche.
{"title":"L'effetto del sovraccarico di scelta: un'indagine su bambini, adolescenti, adulti e anziani","authors":"R. Misuraca, P. Faraci","doi":"10.3280/RIP2020-003003","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/RIP2020-003003","url":null,"abstract":"L'effetto del sovraccarico di scelta è stato finora studiato prevalentemente su adulti. L'unico studio condotto su fasce di età diverse dagli adulti ha fornito una prima dimostrazione del fatto che le conseguenze negative dell'avere troppa scelta non si estendono in egual misura a bambini, adolescenti, adulti e anziani. Il presente lavoro si propone di indagare ulteriormente le conseguenze negati-ve dell'avere troppa scelta su bambini, adolescenti e anziani. I dati suggeriscono che mentre gli adolescenti sono influenzati dal fenomeno in modo simile agli adulti, i bambini e gli anziani sembrano invece esserne immuni. Sono discusse le implicazioni teoriche e pratiche dei risultati e sono forniti spunti per ulteriori ricerche.","PeriodicalId":41732,"journal":{"name":"Ricerche di Psicologia","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"43721770","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}