{"title":"Maria Michela Sebastiani e Emanuela Valenzano, Educare alla lettura con i marcatori visivi, Roma, Aracne, 2016","authors":"Catia Leonetti","doi":"10.33683/didit.23.03.08","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/didit.23.03.08","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":437572,"journal":{"name":"DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura","volume":"199 ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139170651","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Questo contributo vuole proporre una riflessione sulla presenza dei corsisti analfabeti all’interno dei Centri di Istruzione degli Adulti (CPIA) italiani. Sarà descritto il contesto di queste istituzioni e saranno presentate le loro criticità e potenzialità in relazione ai percorsi formativi offerti agli adulti analfabeti sulla base degli studi condotti dall’istituto per la ricerca e l’innovazione didattica (INDIRE). Saranno poi descritte le differenze fra percorsi di inserimento e apprendimento di apprendenti analfabeti afferenti ai livelli Alfa, relativamente a due specifici contesti dove la scrivente ha operato: un centro di accoglienza straordinaria e un CPIA toscano, attingendo a dati quantitativi rilevati ai fini di una personale ricerca-azione sul campo. A partire dal monitoraggio dall’Associazione CLIQ (Certificazione lingua italiana di qualità) del Progetto Fami 1603 inerente i percorsi di formazione linguistica erogati dai CPIA italiani dal 2014 al 2020, e tenendo conto delle Linee guida per la progettazione dei Piani regionali per la formazione civico linguistica dei cittadini di Paesi terzi Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2021-2027, i CPIA potrebbero ridefinire la propria mission, includendo nella propria offerta formativa stabile i percorsi di alfabetizzazione primaria per adulti italiani e stranieri, rifacendosi a quanto richiamato nel D.P.R. n. 263 del 2012 che li istituisce. Questa direzione sembra suggerita anche nelle recenti indicazioni elaborate dal Ministero dell’istruzione, nelle Linee Guida Garanzia delle Competenze.
{"title":"I Livelli Alfa fra Centri di Accoglienza Straordinaria e CPIA: una nuova mission?","authors":"Katia Raspollini","doi":"10.33683/didit.23.03.05","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/didit.23.03.05","url":null,"abstract":"Questo contributo vuole proporre una riflessione sulla presenza dei corsisti analfabeti all’interno dei Centri di Istruzione degli Adulti (CPIA) italiani. Sarà descritto il contesto di queste istituzioni e saranno presentate le loro criticità e potenzialità in relazione ai percorsi formativi offerti agli adulti analfabeti sulla base degli studi condotti dall’istituto per la ricerca e l’innovazione didattica (INDIRE). Saranno poi descritte le differenze fra percorsi di inserimento e apprendimento di apprendenti analfabeti afferenti ai livelli Alfa, relativamente a due specifici contesti dove la scrivente ha operato: un centro di accoglienza straordinaria e un CPIA toscano, attingendo a dati quantitativi rilevati ai fini di una personale ricerca-azione sul campo. A partire dal monitoraggio dall’Associazione CLIQ (Certificazione lingua italiana di qualità) del Progetto Fami 1603 inerente i percorsi di formazione linguistica erogati dai CPIA italiani dal 2014 al 2020, e tenendo conto delle Linee guida per la progettazione dei Piani regionali per la formazione civico linguistica dei cittadini di Paesi terzi Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2021-2027, i CPIA potrebbero ridefinire la propria mission, includendo nella propria offerta formativa stabile i percorsi di alfabetizzazione primaria per adulti italiani e stranieri, rifacendosi a quanto richiamato nel D.P.R. n. 263 del 2012 che li istituisce. Questa direzione sembra suggerita anche nelle recenti indicazioni elaborate dal Ministero dell’istruzione, nelle Linee Guida Garanzia delle Competenze.","PeriodicalId":437572,"journal":{"name":"DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura","volume":"53 5","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138957191","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Luca Botturi, Outlier. Anomalia, Bolis edizioni, Bergamo, 2022","authors":"L. Cignetti","doi":"10.33683/didit.23.03.09","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/didit.23.03.09","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":437572,"journal":{"name":"DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura","volume":"235 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139170751","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il presente contributo si propone di presentare un’attività didattica di lettura del Marcovaldo di Italo Calvino, destinata al primo biennio di un liceo classico e orientata all’analisi delle strutture linguistico-retoriche più frequentate dall’autore. Il quadro teorico che ne sostiene l’impianto poggia sull’argomento della reciproca interazione tra l’educazione letteraria e l’educazione linguistica. Sul versante operativo, l’intento è di fornire un modello replicabile che guardi alla lettura di un testo letterario come a un’occasione privilegiata per rafforzare la capacità di uso della lingua, non disgiunta dalla consapevolezza della sua estrema flessibilità e duttilità.
{"title":"Educazione letteraria per l'educazione linguistica. Una lettura orientata del Marcovaldo di Calvino","authors":"A. Turano","doi":"10.33683/didit.23.03.06","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/didit.23.03.06","url":null,"abstract":"Il presente contributo si propone di presentare un’attività didattica di lettura del Marcovaldo di Italo Calvino, destinata al primo biennio di un liceo classico e orientata all’analisi delle strutture linguistico-retoriche più frequentate dall’autore. Il quadro teorico che ne sostiene l’impianto poggia sull’argomento della reciproca interazione tra l’educazione letteraria e l’educazione linguistica. Sul versante operativo, l’intento è di fornire un modello replicabile che guardi alla lettura di un testo letterario come a un’occasione privilegiata per rafforzare la capacità di uso della lingua, non disgiunta dalla consapevolezza della sua estrema flessibilità e duttilità.","PeriodicalId":437572,"journal":{"name":"DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura","volume":"118 42","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138953895","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
La lettura in L1 e in L2 condividono i processi cognitivi universali, ma differiscono per i processi specifici determinati dalle proprietà delle singole lingue. Al fine di analizzare questi specifici processi linguistici, si adotta il Component Skills Approach, una prospettiva multicomponenziale, che può essere applicata alla lettura in L2 per identificare le diverse abilità richieste dal sistema linguistico d’arrivo. Si crede che confrontare queste ultime con le sotto-abilità di lettura in L1 consenta di prevedere il grado di facilitazione o inibizione nell’elaborazione a livello inferiore nella lettura in L2. Grazie all’osservazione di apprendenti sinofoni di italiano L2, questo studio fornirà un’analisi descrittiva delle sotto-abilità di lettura acquisite nella L1, a confronto con quelle da sviluppare nella L2. Il lavoro prosegue poi discutendo il rapporto fra la lettura in L1 e in L2 e, infine, riassume i risultati di indagini empiriche che si prefiggono di darne una definizione sulla base di teorie differenti.
{"title":"Lettura in L1 e in L2: una prospettiva multicomponenziale","authors":"Yedi Yu","doi":"10.33683/didit.23.03.02","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/didit.23.03.02","url":null,"abstract":"La lettura in L1 e in L2 condividono i processi cognitivi universali, ma differiscono per i processi specifici determinati dalle proprietà delle singole lingue. Al fine di analizzare questi specifici processi linguistici, si adotta il Component Skills Approach, una prospettiva multicomponenziale, che può essere applicata alla lettura in L2 per identificare le diverse abilità richieste dal sistema linguistico d’arrivo. Si crede che confrontare queste ultime con le sotto-abilità di lettura in L1 consenta di prevedere il grado di facilitazione o inibizione nell’elaborazione a livello inferiore nella lettura in L2. Grazie all’osservazione di apprendenti sinofoni di italiano L2, questo studio fornirà un’analisi descrittiva delle sotto-abilità di lettura acquisite nella L1, a confronto con quelle da sviluppare nella L2. Il lavoro prosegue poi discutendo il rapporto fra la lettura in L1 e in L2 e, infine, riassume i risultati di indagini empiriche che si prefiggono di darne una definizione sulla base di teorie differenti.","PeriodicalId":437572,"journal":{"name":"DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura","volume":"65 9","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138994459","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Luca Cignetti, Silvia Demartini, Simone Fornara e Matteo Vitale, Didattica dell’italiano come lingua prima, Bologna, il Mulino, 2022","authors":"A. Giudici","doi":"10.33683/didit.23.03.07","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/didit.23.03.07","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":437572,"journal":{"name":"DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura","volume":"26 7","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139168531","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"I primi cent... dieci anni di Minibombo!","authors":"Elisabetta Manetti","doi":"10.33683/didit.23.03.10","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/didit.23.03.10","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":437572,"journal":{"name":"DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura","volume":"71 23","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138956704","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
La fraseologia, che inizia ad acquisire una rilevanza significativa nei campi della didattica e della linguistica solo dalla seconda metà del secolo scorso, è una parte essenziale dell’apprendimento linguistico che, come altre, non dovrebbe essere trascurata; pertanto, il presente elaborato avanza proposte per promuovere lo studio dei fraseologismi nella didattica dell’italiano LS in contesti tedescofoni, coniugando la sfera della creatività con quella del digitale. In una prima fase, partendo dalla mia esperienza in Austria, saranno illustrate alcune attività ai fini di una lezione introduttiva, di stampo costruttivista, su proverbi e modi di dire italiani: l’UDA qui proposta, che ha trovato nelle teorie di Harald Burger la propria base teorica, è stata ideata per un gruppo di studenti con una conoscenza intermedia dell’italiano. In una seconda fase, si mira a mostrare, mediante un progetto realizzato con il Pacific Language Institute, come fraseologia e social network possano unirsi in dialogo per una glottodidattica sempre più inclusiva e innovativa.
短语学从上个世纪下半叶才开始在教学法和语言学领域占据重要地位,它是语言学习的一个重要组成部分,与其他部分一样,不应被忽视;因此,本文提出了在德语环境下的意大利语通识教育教学中促进短语学研究的建议,将创造性领域与数字化领域结合起来。在第一阶段,将从我在奥地利的经验出发,为一堂关于意大利谚语和成语的建构主义入门课展示一些活动:这里提出的 UDA 从 Harald Burger 的理论中找到了理论依据,是为一群具有中等意大利语知识的学生设计的。第二阶段的目标是,通过与太平洋语言学院(Pacific Language Institute)共同实施的一个项目,展示短语学和社交网络如何通过对话,形成一个更具包容性和创新性的语音教学。
{"title":"La fraseologia nell’apprendimento dell’italiano LS in contesti di tedescofoni","authors":"Salvatore Varriale","doi":"10.33683/didit.23.03.04","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/didit.23.03.04","url":null,"abstract":"La fraseologia, che inizia ad acquisire una rilevanza significativa nei campi della didattica e della linguistica solo dalla seconda metà del secolo scorso, è una parte essenziale dell’apprendimento linguistico che, come altre, non dovrebbe essere trascurata; pertanto, il presente elaborato avanza proposte per promuovere lo studio dei fraseologismi nella didattica dell’italiano LS in contesti tedescofoni, coniugando la sfera della creatività con quella del digitale. In una prima fase, partendo dalla mia esperienza in Austria, saranno illustrate alcune attività ai fini di una lezione introduttiva, di stampo costruttivista, su proverbi e modi di dire italiani: l’UDA qui proposta, che ha trovato nelle teorie di Harald Burger la propria base teorica, è stata ideata per un gruppo di studenti con una conoscenza intermedia dell’italiano. In una seconda fase, si mira a mostrare, mediante un progetto realizzato con il Pacific Language Institute, come fraseologia e social network possano unirsi in dialogo per una glottodidattica sempre più inclusiva e innovativa.","PeriodicalId":437572,"journal":{"name":"DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura","volume":"27 4","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139168778","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L’esperienza didattica insegna che l’efficacia dei testi di Calvino – ossia la particolare densità di apprendimento intrinseca alla lettura e all’analisi approfondite delle sue opere – è sottesa alla versatilità con cui l’autore si interfaccia alle diverse dimensioni del testo letterario, ossia alla sua capacità di declinare generi, strategie narrative, temi, stile, intrecciandoli in configurazioni irripetibili. Di questa versatilità il saggio intende mettere in rilievo due aspetti peculiari. Da un lato – attraverso l’analisi di alcuni segmenti testuali di Marcovaldo – l’effetto dei reticoli sistemici di figure retoriche inscritti dall’autore nei suoi testi e la conseguente efficacia di esercizi di analisi altrettanto sistemici, tesi a far emergere i meccanismi impliciti di significazione irradiati nei testi. Dall’altro – attraverso la messa a fuoco di una sequenza del Visconte dimezzato – l’articolo si propone di illustrare come la versatilità di Calvino nella declinazione del fantastico configuri per lo studente una dimensione di apprendimento al contempo etica e cognitiva.
{"title":"Lo charme della versatilità. La valenza didattica dei sentieri della lettura nei testi di Italo Calvino","authors":"Margherita Mesirca","doi":"10.33683/didit.23.03.03","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/didit.23.03.03","url":null,"abstract":"L’esperienza didattica insegna che l’efficacia dei testi di Calvino – ossia la particolare densità di apprendimento intrinseca alla lettura e all’analisi approfondite delle sue opere – è sottesa alla versatilità con cui l’autore si interfaccia alle diverse dimensioni del testo letterario, ossia alla sua capacità di declinare generi, strategie narrative, temi, stile, intrecciandoli in configurazioni irripetibili. Di questa versatilità il saggio intende mettere in rilievo due aspetti peculiari. Da un lato – attraverso l’analisi di alcuni segmenti testuali di Marcovaldo – l’effetto dei reticoli sistemici di figure retoriche inscritti dall’autore nei suoi testi e la conseguente efficacia di esercizi di analisi altrettanto sistemici, tesi a far emergere i meccanismi impliciti di significazione irradiati nei testi. Dall’altro – attraverso la messa a fuoco di una sequenza del Visconte dimezzato – l’articolo si propone di illustrare come la versatilità di Calvino nella declinazione del fantastico configuri per lo studente una dimensione di apprendimento al contempo etica e cognitiva.","PeriodicalId":437572,"journal":{"name":"DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura","volume":"70 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138956774","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
La lettura, oggi, è una lettura grande (una iperlettura), nel senso che porta i lettori, anche i più giovani, a muoversi rapidamente con lo sguardo e con la mente fra parti di informazione di cui dovrebbero riuscire a ricostruirsi il quadro complessivo, per riuscire a comprendere efficacemente. Ciò è la conseguenza di un contatto sempre più precoce e assiduo con nuovi strumenti e dispositivi tecnologici tramite cui si legge, che, grazie soprattutto alle risorse e alle modalità d’uso di Internet, inducono il formarsi di un nuovo tipo di lettori e lettrici, con tratti cognitivi in parte nuovi. È tutto perduto oppure è possibile osservare il fenomeno con occhi nuovi, cogliendone i rischi ma anche il potenziale? Tra storia e attualità, l’articolo si propone di indagare queste dimensioni, con uno sguardo attento a chi oggi si trova a operare nel mondo della scuola. La strada è certamente lunga e inesplorata, quindi sono quanto mai urgenti studi ed esperienze didattiche sull’argomento.
{"title":"La “grande” lettura: alcune attuali caratteristiche dell’abilità di lettura rilevanti per la didattica","authors":"D. Corno, Silvia Demartini","doi":"10.33683/didit.23.03.01","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/didit.23.03.01","url":null,"abstract":"La lettura, oggi, è una lettura grande (una iperlettura), nel senso che porta i lettori, anche i più giovani, a muoversi rapidamente con lo sguardo e con la mente fra parti di informazione di cui dovrebbero riuscire a ricostruirsi il quadro complessivo, per riuscire a comprendere efficacemente. Ciò è la conseguenza di un contatto sempre più precoce e assiduo con nuovi strumenti e dispositivi tecnologici tramite cui si legge, che, grazie soprattutto alle risorse e alle modalità d’uso di Internet, inducono il formarsi di un nuovo tipo di lettori e lettrici, con tratti cognitivi in parte nuovi. È tutto perduto oppure è possibile osservare il fenomeno con occhi nuovi, cogliendone i rischi ma anche il potenziale? Tra storia e attualità, l’articolo si propone di indagare queste dimensioni, con uno sguardo attento a chi oggi si trova a operare nel mondo della scuola. La strada è certamente lunga e inesplorata, quindi sono quanto mai urgenti studi ed esperienze didattiche sull’argomento.","PeriodicalId":437572,"journal":{"name":"DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura","volume":"14 10","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138994397","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}