Negli ultimi decenni si è verificato un incremento significativo della prevalenza di diabete in tutto il mondo. Una delle sfide più rilevanti ed impegnative per il diabetologo è quella di ottimizzare il compenso glicemico in gravidanza. La metformina rappresenta una promettente opzione terapeutica durante la gestazione, poiché permette di mantenere un adeguato controllo glicemico senza i rischi associati alla terapia insulinica, quali l’ipoglicemia e l’aumento di peso materno. Inoltre, è un farmaco maneggevole, economico, e generalmente ben tollerato dalle donne in gravidanza. Nonostante il suo razionale d’uso, tuttavia, ci sono ancora divergenze su benefici e rischi correlati alla sua prescrizione/assunzione. Esiste un’evidenza solida che la metformina sia sicura durante il primo trimestre di gravidanza, senza alcun rischio di malformazioni congenite. Nel resto della gravidanza, la metformina è stata associata ad una riduzione dell’aumento di peso materno e del fabbisogno insulinico giornaliero. Nei neonati, la metformina sembra ridurre l’ipoglicemia e la macrosomia, sebbene in alcune situazioni, come nel diabete pregestazionale tipo 2, può aumentare il rischio di neonati nati SGA (small for gestational age). Inoltre, alcuni studi ipotizzano nel lungo termine un aumentato rischio di obesità e un’alterata distribuzione del grasso corporeo nei figli di madri in metformina durante la gravidanza. Lo scopo di questa rassegna è quello di raccogliere e approfondire le evidenze sui benefici e le potenziali criticità dell’uso di metformina in gravidanza. PAROLE CHIAVE diabete in gravidanza; diabete gestazionale; diabete tipo 2 pre-gestazionale; metformina; insulina; gravidanza.
{"title":"Metformin in pregnancy: everything you always wanted to know but were afraid to ask","authors":"None Biamonte, E.","doi":"10.36171/jamd23.26.3.4","DOIUrl":"https://doi.org/10.36171/jamd23.26.3.4","url":null,"abstract":"Negli ultimi decenni si è verificato un incremento significativo della prevalenza di diabete in tutto il mondo. Una delle sfide più rilevanti ed impegnative per il diabetologo è quella di ottimizzare il compenso glicemico in gravidanza. La metformina rappresenta una promettente opzione terapeutica durante la gestazione, poiché permette di mantenere un adeguato controllo glicemico senza i rischi associati alla terapia insulinica, quali l’ipoglicemia e l’aumento di peso materno. Inoltre, è un farmaco maneggevole, economico, e generalmente ben tollerato dalle donne in gravidanza. Nonostante il suo razionale d’uso, tuttavia, ci sono ancora divergenze su benefici e rischi correlati alla sua prescrizione/assunzione. Esiste un’evidenza solida che la metformina sia sicura durante il primo trimestre di gravidanza, senza alcun rischio di malformazioni congenite. Nel resto della gravidanza, la metformina è stata associata ad una riduzione dell’aumento di peso materno e del fabbisogno insulinico giornaliero. Nei neonati, la metformina sembra ridurre l’ipoglicemia e la macrosomia, sebbene in alcune situazioni, come nel diabete pregestazionale tipo 2, può aumentare il rischio di neonati nati SGA (small for gestational age). Inoltre, alcuni studi ipotizzano nel lungo termine un aumentato rischio di obesità e un’alterata distribuzione del grasso corporeo nei figli di madri in metformina durante la gravidanza. Lo scopo di questa rassegna è quello di raccogliere e approfondire le evidenze sui benefici e le potenziali criticità dell’uso di metformina in gravidanza. PAROLE CHIAVE diabete in gravidanza; diabete gestazionale; diabete tipo 2 pre-gestazionale; metformina; insulina; gravidanza.","PeriodicalId":479929,"journal":{"name":"J. AMD","volume":"50 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-10-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136054347","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Nelle ultime decadi siamo testimoni di una portentosa accelerazione dell’armamentario terapeutico disponibile per il trattamento delle persone con diabete mellito di tipo 2. I principali filoni di ricerca hanno seguito tre meccanismi fisiopatologici riconosciuti della patologia: 1) il meccanismo dell’insulino-resistenza, 2) l’effetto glicosurico mediato dagli SGLT2-inibitori, 3) la modulazione dell’asse incretinico. In una ormai storica “Banting Lecture”, Ralph De Fronzo ha documentato con metodologica precisione l’insieme dei meccanismi coinvolti nella patogenesi e nella fisiopatologia del diabete mellito di tipo 2, individuando il celebre “ottetto infausto”. Scopo di questo lavoro è di offrire una rassegna storica che, partendo dai primi esperimenti del XVII secolo di Johann Conrad Brunner, e passando per le scoperte di Byliss e Sterling, che per primi avevano identificato la secretina e coniato il termine “ormone”, focalizza i passi e le scoperte nevralgiche degli anni Settanta sul GIP e sulla sua caratterizzazione, inserito nelle informazioni sull’intero asse entero-insulare, con l’apporto preminente di John Carvin Brown, sino ai giorni nostri. Questo lavoro offre un contributo di conoscenza in una prospettiva storica, di quello che va delineandosi come uno degli argomenti più complessi e controversi degli ultimi tempi. PAROLE CHIAVE incretine; GIP; asse entero-insulare; prospettiva storica; meccanismi fisopatologici; controllo glicemico.
在过去的几十年里,我们目睹了治疗2型糖尿病患者的治疗设备的显著加速。研究的主要方向遵循了该病的三种公认的生理病理学机制:(1)细胞电阻机制;(2)sgl2 -抑制剂介导的糖精效应;(3)增量轴调制。拉尔夫·德·弗朗佐(Ralph De Fronzo)在一篇具有历史意义的“班顿演讲”中,以方法论的精确度记录了糖尿病2型发病机制和生理病理学的所有机制,并发现了著名的“不祥的八分之一”。这项工作的目的是提供一个历史性的回顾,从17世纪的第一个实验发现约翰·康拉德·布伦纳,再到Byliss和斯特林,初步确定了secretina和“激素”这个名字,于上世纪70年代的步骤和发现敏感信息中插入关于GIP及其表征,整个entero-insulare轴,与约翰·卡文戈登•布朗(gordon Brown)的突出贡献,我们到天。这项工作从历史的角度提供了关于这一问题的知识,这一问题正成为近年来最复杂和最具争议的问题之一。增量关键词;GIP;entero-insulare轴;从历史的角度;fisopatologici机制;血糖控制。
{"title":"GIP e “concetto incretinico”. Una breve storia","authors":"None Goglia, U.","doi":"10.36171/jamd23.26.3.5","DOIUrl":"https://doi.org/10.36171/jamd23.26.3.5","url":null,"abstract":"Nelle ultime decadi siamo testimoni di una portentosa accelerazione dell’armamentario terapeutico disponibile per il trattamento delle persone con diabete mellito di tipo 2. I principali filoni di ricerca hanno seguito tre meccanismi fisiopatologici riconosciuti della patologia: 1) il meccanismo dell’insulino-resistenza, 2) l’effetto glicosurico mediato dagli SGLT2-inibitori, 3) la modulazione dell’asse incretinico. In una ormai storica “Banting Lecture”, Ralph De Fronzo ha documentato con metodologica precisione l’insieme dei meccanismi coinvolti nella patogenesi e nella fisiopatologia del diabete mellito di tipo 2, individuando il celebre “ottetto infausto”. Scopo di questo lavoro è di offrire una rassegna storica che, partendo dai primi esperimenti del XVII secolo di Johann Conrad Brunner, e passando per le scoperte di Byliss e Sterling, che per primi avevano identificato la secretina e coniato il termine “ormone”, focalizza i passi e le scoperte nevralgiche degli anni Settanta sul GIP e sulla sua caratterizzazione, inserito nelle informazioni sull’intero asse entero-insulare, con l’apporto preminente di John Carvin Brown, sino ai giorni nostri. Questo lavoro offre un contributo di conoscenza in una prospettiva storica, di quello che va delineandosi come uno degli argomenti più complessi e controversi degli ultimi tempi. PAROLE CHIAVE incretine; GIP; asse entero-insulare; prospettiva storica; meccanismi fisopatologici; controllo glicemico.","PeriodicalId":479929,"journal":{"name":"J. AMD","volume":"131 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-10-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136054341","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"The management of cardiovascular diseases in diabetic patients according to ESC guidelines","authors":"None Pintaudi, B.","doi":"10.36171/jamd23.26.3.7","DOIUrl":"https://doi.org/10.36171/jamd23.26.3.7","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":479929,"journal":{"name":"J. AMD","volume":"30 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-10-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136055214","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-10-01DOI: 10.36171/jamd23.26.s3.15
None Casadidio, I.
La Sindrome del Piede Diabetico (SDP) è una patologia multisistemica a elevato impatto socio-sanitario, associata ad alto rischio di amputazione e mortalità e che assorbe il 15% delle risorse economiche destinate al diabete. Il Podologo è la figura primariamente coinvolta sia nella prevenzione primaria sia secondaria, tuttavia il suo ruolo nell’ambito del nostro Servizio Sanitario Regionale (SSR) è spesso confinato all’interno di strutture ospedaliere. Obiettivo del progetto è la definizione di un Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale (PDTA) che preveda l’inserimento della figura professionale del Podologo nelle Case di Comunità per garantire lo screening e la prevenzione del PD e attuare interventi terapeutici tempestivi attraverso l’integrazione con le strutture ospedaliere. Tutti i cittadini residenti esenti per Diabete Mellito, al compimento del 50°anno di età e successivamente ogni 5 anni, verranno reclutati per screening podologico, con lo scopo di identificare la classe di rischio ulcerativo del paziente e il percorso diagnostico-terapeutico più appropriato, come suggerito dalle linee guida internazionali (IWGDF). L’analisi dei costi ha evidenziato come la realizzazione di tale progetto possa determinare una netta riduzione dei costi diretti legati alla gestione dei pazienti con complicanze dagli arti inferiori. PAROLE CHIAVE Piede Diabetico (PD); podologo; Case di Comunità (CdC); Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale (PDTA); analisi economica.
{"title":"Screening e prevenzione primaria del Piede diabetico: ruolo del podologo nelle Case di Comunità. Progetto pilota per la Regione Toscana","authors":"None Casadidio, I.","doi":"10.36171/jamd23.26.s3.15","DOIUrl":"https://doi.org/10.36171/jamd23.26.s3.15","url":null,"abstract":"La Sindrome del Piede Diabetico (SDP) è una patologia multisistemica a elevato impatto socio-sanitario, associata ad alto rischio di amputazione e mortalità e che assorbe il 15% delle risorse economiche destinate al diabete. Il Podologo è la figura primariamente coinvolta sia nella prevenzione primaria sia secondaria, tuttavia il suo ruolo nell’ambito del nostro Servizio Sanitario Regionale (SSR) è spesso confinato all’interno di strutture ospedaliere. Obiettivo del progetto è la definizione di un Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale (PDTA) che preveda l’inserimento della figura professionale del Podologo nelle Case di Comunità per garantire lo screening e la prevenzione del PD e attuare interventi terapeutici tempestivi attraverso l’integrazione con le strutture ospedaliere. Tutti i cittadini residenti esenti per Diabete Mellito, al compimento del 50°anno di età e successivamente ogni 5 anni, verranno reclutati per screening podologico, con lo scopo di identificare la classe di rischio ulcerativo del paziente e il percorso diagnostico-terapeutico più appropriato, come suggerito dalle linee guida internazionali (IWGDF). L’analisi dei costi ha evidenziato come la realizzazione di tale progetto possa determinare una netta riduzione dei costi diretti legati alla gestione dei pazienti con complicanze dagli arti inferiori. PAROLE CHIAVE Piede Diabetico (PD); podologo; Case di Comunità (CdC); Percorso Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale (PDTA); analisi economica.","PeriodicalId":479929,"journal":{"name":"J. AMD","volume":"13 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-10-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136160225","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
La pandemia da COVID-19 ha implementato enormemente l’utilizzo della tecnologia per qualsiasi tipo di attività, compresa l’assistenza sanitaria. La telemedicina ha avuto, durante la pandemia, ampia applicazione, ciò per poter favorire la continuità di assistenza ai pazienti cronici, come i diabetici. La telemedicina è stata nel tempo codificata, strutturata e inserita tra le priorità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’implementazione operativa, e maggiormente strutturata della telemedicina, nelle realtà diabetologiche, al di fuori dell’emergenza pandemica, può permettere un risparmio di tempo per i pazienti e per i caregiver, con una riduzione delle spese in capo alle famiglie e alla società. PAROLE CHIAVE telemedicina; integrazione dell’attività di telemedicina; assistenza; pazienti diabetici.
{"title":"Telemedicine integration in territorial diabetology clinic context","authors":"None Cataldo, D.","doi":"10.36171/jamd23.26.s3.5","DOIUrl":"https://doi.org/10.36171/jamd23.26.s3.5","url":null,"abstract":"La pandemia da COVID-19 ha implementato enormemente l’utilizzo della tecnologia per qualsiasi tipo di attività, compresa l’assistenza sanitaria. La telemedicina ha avuto, durante la pandemia, ampia applicazione, ciò per poter favorire la continuità di assistenza ai pazienti cronici, come i diabetici. La telemedicina è stata nel tempo codificata, strutturata e inserita tra le priorità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’implementazione operativa, e maggiormente strutturata della telemedicina, nelle realtà diabetologiche, al di fuori dell’emergenza pandemica, può permettere un risparmio di tempo per i pazienti e per i caregiver, con una riduzione delle spese in capo alle famiglie e alla società. PAROLE CHIAVE telemedicina; integrazione dell’attività di telemedicina; assistenza; pazienti diabetici.","PeriodicalId":479929,"journal":{"name":"J. AMD","volume":"21 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-10-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136160846","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Sebbene la forma più frequente di diabete mellito (DM) a livello globale sia il tipo 2 (DMT2), caratterizzato da un punto di vista fisiopatologico da insulino-resistenza, una quota non trascurabile di casi di DM è causata da altre condizioni cliniche (farmaci, patologie ormonali e non, ecc…): tale tipologia di diabete prende il nome di diabete secondario. Quest’ultimo risulta essere un’entità nosologica altamente eterogenea: all’interno di tale classificazione troviamo, infatti, alterazioni metaboliche secondarie a patologie o chirurgia pancreatica, fibrosi cistica, endocrinopatie ma anche correlate a varie tipologie di farmaci. Proprio nella sottoclasse del DM da farmaci troviamo le condizioni cliniche note da più tempo (ad esempio il DM metasteroideo) ma anche quelle di categorizzazione nosologica più recente e ancora in fase di studio (ad esempio il DM post-immunoterapia). A causa della sua eterogeneità eziologica, il diabete secondario mostra spesso caratteristiche cliniche e modalità di trattamento altamente eterogenee e, talora, peculiari. È di primaria importanza, pertanto, conoscere tali peculiarità eziologiche, clinico-diagnostiche e terapeutiche, con l’obiettivo di riconoscere, gestire e trattare nel migliore dei modi i soggetti affetti da tale condizione. Lo scopo di questa rassegna, pertanto, è quello di raccogliere e approfondire le conoscenze cliniche riguardanti alcune forme di diabete secondario, quali il DM tipo 3c e il DM secondario ad immunoterapia. PAROLE CHIAVE pancreatite; carcinoma pancreatico; insufficienza esocrina; oncologia; inibitore del checkpoint immunitario.
{"title":"Diabete secondario: focus sul tipo 3c e sul diabete secondario ad immunoterapia","authors":"None Ragni, A.","doi":"10.36171/jamd23.26.2.8","DOIUrl":"https://doi.org/10.36171/jamd23.26.2.8","url":null,"abstract":"Sebbene la forma più frequente di diabete mellito (DM) a livello globale sia il tipo 2 (DMT2), caratterizzato da un punto di vista fisiopatologico da insulino-resistenza, una quota non trascurabile di casi di DM è causata da altre condizioni cliniche (farmaci, patologie ormonali e non, ecc…): tale tipologia di diabete prende il nome di diabete secondario. Quest’ultimo risulta essere un’entità nosologica altamente eterogenea: all’interno di tale classificazione troviamo, infatti, alterazioni metaboliche secondarie a patologie o chirurgia pancreatica, fibrosi cistica, endocrinopatie ma anche correlate a varie tipologie di farmaci. Proprio nella sottoclasse del DM da farmaci troviamo le condizioni cliniche note da più tempo (ad esempio il DM metasteroideo) ma anche quelle di categorizzazione nosologica più recente e ancora in fase di studio (ad esempio il DM post-immunoterapia). A causa della sua eterogeneità eziologica, il diabete secondario mostra spesso caratteristiche cliniche e modalità di trattamento altamente eterogenee e, talora, peculiari. È di primaria importanza, pertanto, conoscere tali peculiarità eziologiche, clinico-diagnostiche e terapeutiche, con l’obiettivo di riconoscere, gestire e trattare nel migliore dei modi i soggetti affetti da tale condizione. Lo scopo di questa rassegna, pertanto, è quello di raccogliere e approfondire le conoscenze cliniche riguardanti alcune forme di diabete secondario, quali il DM tipo 3c e il DM secondario ad immunoterapia. PAROLE CHIAVE pancreatite; carcinoma pancreatico; insufficienza esocrina; oncologia; inibitore del checkpoint immunitario.","PeriodicalId":479929,"journal":{"name":"J. AMD","volume":"13 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"134995540","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Europa più della metà della popolazione adulta residente è in sovrappeso o obesa. L’obesità è una delle maggiori cause dello sviluppo di patologie come diabete, malattie cardiovascolari e alcune tipologie di tumori. Tra le strategie promosse al fine di contrastare l’obesità e le patologie ad essa connesse, vi sono idee volte allo sviluppo di una ulteriore forma di etichettatura nella parte anteriore dell’imballaggio (da qui il termine Front of Pack o FoP) dei prodotti alimentari, che indirizzi il consumatore in modo immediato ed efficace verso scelte nutrizionali consapevoli e salutari. Negli ultimi anni sono stati proposti numerosi sistemi di etichettatura frontale. Per quanto riguarda il dibattito europeo, le principali proposte di etichettatura front of pack, sono il Nutri-Score e il NutrInform Battery, strumenti che hanno suscitato dibattito sia a livello accademico che politico. Entrambi i sistemi presentano punti di forza e di debolezza, ma nascono con il medesimo scopo di aiutare il consumatore ad effettuare scelte equilibrate e consapevoli. La scelta di un sistema FoP in grado di aiutare i consumatori ad orientarsi nel mondo del mercato alimentare è certamente complessa. Sarebbe auspicabile disporre di uno strumento in grado di fornire informazioni sinteticamente complete, di facile lettura e rapida interpretazione, che preveda la contestualizzazione nel paese di riferimento, tenendo conto delle sue caratteristiche socio-culturali ed infine delle prerogative ambientali. PAROLE CHIAVE nutrizione; salute; etichettatura; front of pack; Europa.
{"title":"Etichettatura front of pack e salute","authors":"None Devecchi, A.","doi":"10.36171/jamd23.26.2.2","DOIUrl":"https://doi.org/10.36171/jamd23.26.2.2","url":null,"abstract":"Europa più della metà della popolazione adulta residente è in sovrappeso o obesa. L’obesità è una delle maggiori cause dello sviluppo di patologie come diabete, malattie cardiovascolari e alcune tipologie di tumori. Tra le strategie promosse al fine di contrastare l’obesità e le patologie ad essa connesse, vi sono idee volte allo sviluppo di una ulteriore forma di etichettatura nella parte anteriore dell’imballaggio (da qui il termine Front of Pack o FoP) dei prodotti alimentari, che indirizzi il consumatore in modo immediato ed efficace verso scelte nutrizionali consapevoli e salutari. Negli ultimi anni sono stati proposti numerosi sistemi di etichettatura frontale. Per quanto riguarda il dibattito europeo, le principali proposte di etichettatura front of pack, sono il Nutri-Score e il NutrInform Battery, strumenti che hanno suscitato dibattito sia a livello accademico che politico. Entrambi i sistemi presentano punti di forza e di debolezza, ma nascono con il medesimo scopo di aiutare il consumatore ad effettuare scelte equilibrate e consapevoli. La scelta di un sistema FoP in grado di aiutare i consumatori ad orientarsi nel mondo del mercato alimentare è certamente complessa. Sarebbe auspicabile disporre di uno strumento in grado di fornire informazioni sinteticamente complete, di facile lettura e rapida interpretazione, che preveda la contestualizzazione nel paese di riferimento, tenendo conto delle sue caratteristiche socio-culturali ed infine delle prerogative ambientali. PAROLE CHIAVE nutrizione; salute; etichettatura; front of pack; Europa.","PeriodicalId":479929,"journal":{"name":"J. AMD","volume":"11 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"134995536","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Raccomandazioni sulla gestione dei disturbi dell’omeostasi glicemica secondari a malattia ematologica, oncologica e a trapianto d’organo in età pediatrica","authors":"None ,","doi":"10.36171/jamd23.26.2.4","DOIUrl":"https://doi.org/10.36171/jamd23.26.2.4","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":479929,"journal":{"name":"J. AMD","volume":"21 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"134994531","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}