Rompant avec une tradition longtemps focalisee sur l’analyse des peuples celtiques de la peninsule en liaison avec le monde nord-alpin, l’ANR Caecina, centree sur la societe etrusque et sa permeabilite aux influences exterieures, nous a conduits a faire porter notre regard sur les rapports que les communautes celtiques entretinrent avec les societes indigenes, de maniere a mieux comprendre comment elles s’insererent dans la mosaique des peuples de la peninsule durant la periode precedant l’expansion romaine, et a montrer comment elles influerent sur les pratiques sociales et culturelles de leurs voisins. Cette contribution presente brievement les differentes actions et problematiques developpees dans le cadre de cette ANR.
{"title":"Les Celtes et les populations étrusques et italiques entre les VIe et IIIe siècles av. J.-C.","authors":"Thierry Lejars","doi":"10.4000/mefra.9971","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.9971","url":null,"abstract":"Rompant avec une tradition longtemps focalisee sur l’analyse des peuples celtiques de la peninsule en liaison avec le monde nord-alpin, l’ANR Caecina, centree sur la societe etrusque et sa permeabilite aux influences exterieures, nous a conduits a faire porter notre regard sur les rapports que les communautes celtiques entretinrent avec les societes indigenes, de maniere a mieux comprendre comment elles s’insererent dans la mosaique des peuples de la peninsule durant la periode precedant l’expansion romaine, et a montrer comment elles influerent sur les pratiques sociales et culturelles de leurs voisins. Cette contribution presente brievement les differentes actions et problematiques developpees dans le cadre de cette ANR.","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-06-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70393210","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il progetto CAECINA ha consentito di realizzare l’edizione critica della necropoli celtica di Montefortino d’Arcevia, scavata in tre tappe (fine del 1894,1895-1896 e 1899) sul sito di un abitato dell’eta del Bronzo e pubblicata da E. Brizio nel 1901. Tuttavia, una completa edizione scientifica di questi importanti ritrovamenti non ha mai visto la luce. Questo contributo, che e firmato dai due coordinatori ma che riassume o riporta integralmente anche quelli elaborati dai 18 membri del gruppo di ricerca, si compone di tre parti. Nella prima parte sono presentati gli aspetti geografici e storici del sito di Montefortino, la storia delle scoperte e degli scavi e quella degli studi. Nella seconda parte si espongono le tappe della ricerca svolta nell’ambito del progetto CAECINA e i primi risultati ottenuti riguardo alla comprensione degli aspetti topografici e dello studio delle categorie di oggetti presenti nei corredi tombali. Nella terza parte si anticipano alcune conclusioni riguardanti la cronologia e la natura della necropoli che ha accolto defunti di un ceto sociale preminente, in vicinanza di luoghi ricchi di acque, connotati da offerte votive.
{"title":"La necropoli celtica di Montefortino d’Arcevia","authors":"M. Landolfi, Paola Piana Agostinetti","doi":"10.4000/mefra.10043","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.10043","url":null,"abstract":"Il progetto CAECINA ha consentito di realizzare l’edizione critica della necropoli celtica di Montefortino d’Arcevia, scavata in tre tappe (fine del 1894,1895-1896 e 1899) sul sito di un abitato dell’eta del Bronzo e pubblicata da E. Brizio nel 1901. Tuttavia, una completa edizione scientifica di questi importanti ritrovamenti non ha mai visto la luce. Questo contributo, che e firmato dai due coordinatori ma che riassume o riporta integralmente anche quelli elaborati dai 18 membri del gruppo di ricerca, si compone di tre parti. Nella prima parte sono presentati gli aspetti geografici e storici del sito di Montefortino, la storia delle scoperte e degli scavi e quella degli studi. Nella seconda parte si espongono le tappe della ricerca svolta nell’ambito del progetto CAECINA e i primi risultati ottenuti riguardo alla comprensione degli aspetti topografici e dello studio delle categorie di oggetti presenti nei corredi tombali. Nella terza parte si anticipano alcune conclusioni riguardanti la cronologia e la natura della necropoli che ha accolto defunti di un ceto sociale preminente, in vicinanza di luoghi ricchi di acque, connotati da offerte votive.","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-06-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70389979","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Les recherches en cours ici presentees visent a redefinir les relations entretenues entre les communautes italiques installees dans le quart nord-occidental de l’Italie pendant le premier âge du Fer. Ces recherches integrent une plus vaste etude sur les interactions et les transferts techno-culturels entre mondes celtique et italique a l’âge du Fer. Ici l’accent est mis sur une region clef de l’Italie, peuplee par un ensemble de communautes en interaction dynamique entre elles et ayant joue un role important dans le fonctionnement des reseaux d’echanges internes a la peninsule. L’approche pluridisciplinaire deployee doit permettre de mieux eclairer les differents roles joues par ces communautes, dites peripheriques, et contribuer a la comprehension des dynamiques culturelles qui ont permis la circulation, a l’echelle europeenne, de produits et traits culturels d’origine varies.
{"title":"Interactions techno-culturelles en Italie nord-occidentale aux VIe-Ve siècles av. J.-C.","authors":"Veronica Cicolani","doi":"10.4000/mefra.10093","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.10093","url":null,"abstract":"Les recherches en cours ici presentees visent a redefinir les relations entretenues entre les communautes italiques installees dans le quart nord-occidental de l’Italie pendant le premier âge du Fer. Ces recherches integrent une plus vaste etude sur les interactions et les transferts techno-culturels entre mondes celtique et italique a l’âge du Fer. Ici l’accent est mis sur une region clef de l’Italie, peuplee par un ensemble de communautes en interaction dynamique entre elles et ayant joue un role important dans le fonctionnement des reseaux d’echanges internes a la peninsule. L’approche pluridisciplinaire deployee doit permettre de mieux eclairer les differents roles joues par ces communautes, dites peripheriques, et contribuer a la comprehension des dynamiques culturelles qui ont permis la circulation, a l’echelle europeenne, de produits et traits culturels d’origine varies.","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-06-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47573665","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Nel presente contributo si analizzano alcuni reperti epigrafici e scultorei rinvenuti nell’area del cosiddetto Stadio nella Domus Augustana sul Palatino; si tratta di una testa-ritratto maschile (Museo del Palatino), e di due iscrizioni, un architrave (magazzini del Foro Romano-Palatino), e una lastra opistografa (Museo Nazionale Romano). Lo studio analitico di questi manufatti, in connessione con le indicazioni fornite dai dati desunti dai contesti di rinvenimento e sulla base delle caratteristiche tecniche, formali ed epigrafiche, ha permesso di evidenziarne il valore documentario per una migliore conoscenza delle fasi edilizie dello «Stadio» in eta tardoantica ed inoltre ha indotto a proporre una restituzione della loro effettiva messa in opera, nel quadro generale dei riadattamenti che interessarono quest’area nel periodo tra IV e VI secolo d.C.
{"title":"Reperti scultorei ed epigrafici dal Palatino","authors":"Laura Acampora, A. Ambrogi","doi":"10.4000/mefra.9382","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.9382","url":null,"abstract":"Nel presente contributo si analizzano alcuni reperti epigrafici e scultorei rinvenuti nell’area del cosiddetto Stadio nella Domus Augustana sul Palatino; si tratta di una testa-ritratto maschile (Museo del Palatino), e di due iscrizioni, un architrave (magazzini del Foro Romano-Palatino), e una lastra opistografa (Museo Nazionale Romano). Lo studio analitico di questi manufatti, in connessione con le indicazioni fornite dai dati desunti dai contesti di rinvenimento e sulla base delle caratteristiche tecniche, formali ed epigrafiche, ha permesso di evidenziarne il valore documentario per una migliore conoscenza delle fasi edilizie dello «Stadio» in eta tardoantica ed inoltre ha indotto a proporre una restituzione della loro effettiva messa in opera, nel quadro generale dei riadattamenti che interessarono quest’area nel periodo tra IV e VI secolo d.C.","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-06-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70392944","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Nel 2013 e stata pubblicata l’edizione definitiva degli scavi eseguiti dalla Soprintendenza Archeologica di Roma nell’Ospedale Militare del Celio, riguardanti soprattutto la Basilica Hilariana. Un approfondimento dei problemi che la ricerca aveva sollevato ha portato ora ad alcune nuove ipotesi. Una fase edilizia probabilmente attribuibile all’eta di Claudio, sottostante la Basilica della meta del II sec. d. C., e scarsamente conservata, ma puo trovare confronti con monumenti come l’Edificio di Eumachia a Pompei, la cd. «Basilica» di Ercolano e la presunta schola collegiale dei medici di Velia. L’edificio claudiano del Celio potrebbe quindi essere la prima sede associativa che i dendrophori (addetti al culto del dio frigio Attis, paredro di Cibele) costruirono a Roma. La completa ricostruzione della schola nel periodo di Antonino Pio, con un cambio di orientamento di 90° e con una riduzione delle dimensioni, si spiega con un intervento urbanistico che puo aver portato alla creazione di una nuova strada, destinata a collegare la sommita del Celio con il vicus Capitis Africae.
2013年,罗马考古监督在Celio军事医院进行的最后一次挖掘工作,主要涉及希拉里亚教堂,现已出版。对这项研究提出的问题的深入研究导致了一些新的假设。一个建筑阶段可能可以归因于公元二世纪中叶中叶大教堂(meta church)地下的克劳迪奥(Claudio)的埃塔(eta),但保存得很少,但它可以与庞贝的尤马基亚(Eumachia)建筑、埃尔科兰诺的“教堂”(basic basic)和维拉(Velia)医生学院学院(学院学院)等古迹相比较。因此,Celio的claudian建筑可能是dendrophori (Cibele paredro frigio Attis神的信徒)在罗马建造的第一个联合建筑。重建期间,学校的全面指导Antonino虔诚的,汇率90°和规模减少,这就解释了与城市演讲,可导致建立了一条新的道路,将连接圣保罗的sommita vicus Capitis Africae。
{"title":"Una prima schola dei dendrofori di Roma sul Celio?","authors":"Carlo Pavolini","doi":"10.4000/mefra.9347","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.9347","url":null,"abstract":"Nel 2013 e stata pubblicata l’edizione definitiva degli scavi eseguiti dalla Soprintendenza Archeologica di Roma nell’Ospedale Militare del Celio, riguardanti soprattutto la Basilica Hilariana. Un approfondimento dei problemi che la ricerca aveva sollevato ha portato ora ad alcune nuove ipotesi. Una fase edilizia probabilmente attribuibile all’eta di Claudio, sottostante la Basilica della meta del II sec. d. C., e scarsamente conservata, ma puo trovare confronti con monumenti come l’Edificio di Eumachia a Pompei, la cd. «Basilica» di Ercolano e la presunta schola collegiale dei medici di Velia. L’edificio claudiano del Celio potrebbe quindi essere la prima sede associativa che i dendrophori (addetti al culto del dio frigio Attis, paredro di Cibele) costruirono a Roma. La completa ricostruzione della schola nel periodo di Antonino Pio, con un cambio di orientamento di 90° e con una riduzione delle dimensioni, si spiega con un intervento urbanistico che puo aver portato alla creazione di una nuova strada, destinata a collegare la sommita del Celio con il vicus Capitis Africae.","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-06-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70392926","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Cette recherche est destinee a montrer comment appliquer les nouvelles donnees aujourd’hui disponibles sur la base de donnees Beige, qui rassemble les inscriptions pre-latines appartenant a differentes traditions linguistiques de la peninsule iberique, italienne, et de la Gaule. Cette enquete est circonscrite au corpus epigraphique du centre de l’Italie, ainsi qu’a celui du Picenum, d’Ombrie, des Abruzzes et du Latium. Les langues analysees ici sont les varietes sudpicene et sabine, ainsi que les dialectes ombriens et d’autres dialectes sabelliques centraux, en particulier le hernicain, le pelignien, le marrucinien, le vestinien et le marse. Le document se concentre sur certains aspects des contacts entre le monde etrusque et le monde sabellique a travers l’analyse des anthroponymes. Il est interessant de noter qu’un grand nombre de bases onomastiques apparaissent dans les deux langues. Les etudes morphologiques et lexicales integrant des informations geographiques et chronologiques nous permettent d’identifier la paternite de noms de personnes et de clarifier cet important aspect de la koine etrusque-italique.
{"title":"La «base de données Beige»: un caso d’applicazione pratica","authors":"Edoardo Middei","doi":"10.4000/mefra.10228","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.10228","url":null,"abstract":"Cette recherche est destinee a montrer comment appliquer les nouvelles donnees aujourd’hui disponibles sur la base de donnees Beige, qui rassemble les inscriptions pre-latines appartenant a differentes traditions linguistiques de la peninsule iberique, italienne, et de la Gaule. Cette enquete est circonscrite au corpus epigraphique du centre de l’Italie, ainsi qu’a celui du Picenum, d’Ombrie, des Abruzzes et du Latium. Les langues analysees ici sont les varietes sudpicene et sabine, ainsi que les dialectes ombriens et d’autres dialectes sabelliques centraux, en particulier le hernicain, le pelignien, le marrucinien, le vestinien et le marse. Le document se concentre sur certains aspects des contacts entre le monde etrusque et le monde sabellique a travers l’analyse des anthroponymes. Il est interessant de noter qu’un grand nombre de bases onomastiques apparaissent dans les deux langues. Les etudes morphologiques et lexicales integrant des informations geographiques et chronologiques nous permettent d’identifier la paternite de noms de personnes et de clarifier cet important aspect de la koine etrusque-italique.","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-06-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70390444","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Cet article a pour but d’analyser le role du Tibre comme frontiere entre le sud de l’Ombrie et le monde etrusque. Il accorde une attention particuliere a sa fonction de voie commerciale reliant deux aires culturelles differentes, particulierement au sein du territoire compris entre les centres de Volsinii et de Todi, aujourd’hui situes sur le territoire des communes de Baschi et de Montecchio (province de Terni). La zone concernee par cette etude correspond au secteur de la moyenne vallee du Tibre, entre les centres ombriens de Todi et d’Amelia, ou la penetration etrusque de Volsinii a donne naissance a l’un des temoignages archeologiques d’origine etrusque les plus interessants de ce territoire, la necropole de la vallee de San Lorenzo. L’habitat de reference de cette necropole se trouve sur le site de Copio, ou de recents resultats de prospections de surface montrent une longue continuite de vie et le role central de ce site comme intermediaire commercial entre les deux rives du Tibre.
{"title":"Il Tevere come frontiera tra Umbria ed Etruria","authors":"Luca Desibio","doi":"10.4000/mefra.9796","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.9796","url":null,"abstract":"Cet article a pour but d’analyser le role du Tibre comme frontiere entre le sud de l’Ombrie et le monde etrusque. Il accorde une attention particuliere a sa fonction de voie commerciale reliant deux aires culturelles differentes, particulierement au sein du territoire compris entre les centres de Volsinii et de Todi, aujourd’hui situes sur le territoire des communes de Baschi et de Montecchio (province de Terni). La zone concernee par cette etude correspond au secteur de la moyenne vallee du Tibre, entre les centres ombriens de Todi et d’Amelia, ou la penetration etrusque de Volsinii a donne naissance a l’un des temoignages archeologiques d’origine etrusque les plus interessants de ce territoire, la necropole de la vallee de San Lorenzo. L’habitat de reference de cette necropole se trouve sur le site de Copio, ou de recents resultats de prospections de surface montrent une longue continuite de vie et le role central de ce site comme intermediaire commercial entre les deux rives du Tibre.","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-06-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70393060","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
N. Cassieri, G. Gregori, Jean-Baptiste Refalo-Bistagne
Gli scavi condotti nel teatro di Terracina negli anni 2004-2017 hanno restituito molti materiali di rilevante interesse storico e archeologico, in particolare una statua di barbaro «Orientale» in giallo antico, un’ara per Iuppiter Axur e numerosi frammenti che compongono quasi per intero un’iscrizione con la carriera del triumviro Lepido, unico caso finora noto in Italia. Dopo la presentazione del contesto di scavo, si da qui la prima edizione dell’eccezionale documento, inquadrabile tra il 37 e il 36 a.C., dal quale apprendiamo, in particolare, che nel 44 a.C. Lepido aveva rivestito per la terza volta la carica di magister equitum di Cesare.
{"title":"Le ultime acquisizioni dal teatro di Terracina e l’eccezionale iscrizione del triumviro M. Emilio Lepido","authors":"N. Cassieri, G. Gregori, Jean-Baptiste Refalo-Bistagne","doi":"10.4000/mefra.9174","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.9174","url":null,"abstract":"Gli scavi condotti nel teatro di Terracina negli anni 2004-2017 hanno restituito molti materiali di rilevante interesse storico e archeologico, in particolare una statua di barbaro «Orientale» in giallo antico, un’ara per Iuppiter Axur e numerosi frammenti che compongono quasi per intero un’iscrizione con la carriera del triumviro Lepido, unico caso finora noto in Italia. Dopo la presentazione del contesto di scavo, si da qui la prima edizione dell’eccezionale documento, inquadrabile tra il 37 e il 36 a.C., dal quale apprendiamo, in particolare, che nel 44 a.C. Lepido aveva rivestito per la terza volta la carica di magister equitum di Cesare.","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-11-30","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70393357","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Introduzione","authors":"Lucrezia Cuniglio, Natacha Lubtchansky, S. Sarti","doi":"10.4000/mefra.7905","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.7905","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-11-30","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70393292","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"CIL IV, 9591 : un transport de blé entre Ostie et Pompéi – II","authors":"Jean Andreau, Lucia Rossi, André Tchernia","doi":"10.4000/mefra.7594","DOIUrl":"https://doi.org/10.4000/mefra.7594","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":38632,"journal":{"name":"Melanges de l''Ecole Francaise de Rome:Antiquite","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-06-30","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70392603","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}