Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/21992
Manuel Favaro
Il malapropismo è un errore lessicale tipico dell’italiano popolare, la varietà parlata e scritta dai semicolti. In questo contributo si tenterà di fornire nuovi spunti di indagine su un fenomeno tutt’altro che semplice da descrivere e delineare, confrontandosi con la letteratura sull’argomento e avvalendosi delle potenzialità offerte dalla rete, in primo luogo di un repertorio inedito di solecismi tratto dai social network. “Error vacui”. Some reflections on malapropism Malapropism is a lexical error typical of popular Italian, the variety spoken and written by the semi-cultured. This contribution will attempt to provide new insights into a phenomenon that is anything but easy to describe and delineate, comparing itself with the literature on the subject and making use of the potential offered by the web, first and foremost an unpublished repertoire of solecisms taken from social networks.
{"title":"«ERROR VACUI». ALCUNE RIFLESSIONI SUL MALAPROPISMO","authors":"Manuel Favaro","doi":"10.54103/2037-3597/21992","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21992","url":null,"abstract":"Il malapropismo è un errore lessicale tipico dell’italiano popolare, la varietà parlata e scritta dai semicolti. In questo contributo si tenterà di fornire nuovi spunti di indagine su un fenomeno tutt’altro che semplice da descrivere e delineare, confrontandosi con la letteratura sull’argomento e avvalendosi delle potenzialità offerte dalla rete, in primo luogo di un repertorio inedito di solecismi tratto dai social network. \u0000 \u0000“Error vacui”. Some reflections on malapropism \u0000Malapropism is a lexical error typical of popular Italian, the variety spoken and written by the semi-cultured. This contribution will attempt to provide new insights into a phenomenon that is anything but easy to describe and delineate, comparing itself with the literature on the subject and making use of the potential offered by the web, first and foremost an unpublished repertoire of solecisms taken from social networks.","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"9 21","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139000119","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/21954
Luisa Emanuele
La letteratura transculturale è l’espressione più autentica della società odierna, sempre più globale e complessa. L’ibridismo linguistico è il tratto che accomuna la maggior parte degli autori: i loro testi dimostrano, infatti, come la lingua madre non scompare a contatto con la lingua acquisita, ma si incunea nell’altra, sconvolgendo la sintassi e la fonetica, creando un ritmo nuovo e storie inattese, un linguaggio fatto di sostrati e contaminazioni, in cui le parole assumono un timbro inedito e una tonalità straordinaria. Nell’attraversamento si conquista uno spazio originale e permeabile, in cui ogni elemento non è mai al proprio posto, ma si combina perennemente, grazie all’incontro/scontro con realtà eterogenee. Il contributo intende indagare le peculiarità linguistico-stilistiche di un’autrice transculturale italofona, Christiana De Caldas Brito, che si distingue per il linguaggio ibrido e fortemente creativo, e per i personaggi ambigui e irrisolti, che si muovono in uno spazio intermedio, transitorio ed incompiuto, in cui gli approdi sono oscuri ed incerti. Transcultural italophone literature: a case study Transcultural literature is the most authentic expression of today's society, more global and complex. Linguistic hybridism is the trait that unites most of the authors: their texts demonstrate, in fact, how the mother tongue doesn’t disappear in contact with the acquired language, but wedges into the other, upsetting the syntax and phonetics, creating a new rhythm and unexpected stories, a language of substrates and contaminations, in which the words take on a new timbre and an extraordinary tonality. In the crossing there is the conquest of an original and permeable space, in which each element is never in its place, but is perpetually combined, thanks to the encounter/clash with heterogeneous realities. The contribution intends to investigate the linguistic-stylistic peculiarities of an Italian-speaking transcultural author, Christiana De Caldas Brito, who stands out for her hybrid and strongly creative language, and for the ambiguous and unresolved characters, that move in an intermediate, transitory and unfinished space, where landfalls are obscure and uncertain.
跨文化书信是现代社会最独特的表现形式,越来越具有全球性和复杂性。语言的自由性是大部分作家的共同特征:他们的作品表明,母语并不与后天习得的语言相提并论,而是与后天习得的语言相融合,使母语和后天习得的语言都发生了变化,创造出了一种新的语言和一种无声的故事,一种充满了诽谤和污染的语言,在这种语言中,人们的言语具有独特的韵律和音调。在这一过程中,我们获得了一个原创性和渗透性的空间,在这个空间中,每一个元素都不是独立存在的,而是不断地结合在一起,这一切都归功于与现实的接触和碰撞。克里斯蒂安娜-德-卡尔达斯-布里托(Christiana De Caldas Brito)是一位跨文化的意大利作家,她的作品具有独特的语言和静态的特点,她的作品语言松散、富有创造力,人物形象模糊、不稳定,她的作品充满了中间、过渡和不确定的空间,在这种空间中,她的创作手法既摇摆又不确定。 跨文化意大利语文学:个案研究 跨文化文学是当今社会最真实的表达,更具全球性和复杂性。语言的混杂性是大多数作者的共同特点:他们的作品实际上展示了母语如何在与后天语言的接触中并没有消失,而是楔入了另一种语言,打乱了句法和语音,创造出一种新的节奏和意想不到的故事,一种充满底色和污染的语言,在这种语言中,词语呈现出一种新的音色和非凡的音调。在穿越过程中,人们征服了一个原创的、可渗透的空间,在这个空间中,由于与异质现实的相遇/碰撞,每个元素都不在自己的位置上,而是不断地结合在一起。这篇论文旨在研究一位意大利语跨文化作家克里斯蒂安娜-德-卡尔达斯-布里托的语言风格特点,她的作品以其混合的、极具创造性的语言,以及模棱两可、悬而未决的人物形象而著称,这些人物在一个中间的、过渡的、未完成的空间中活动,在那里,落脚点是模糊的、不确定的。
{"title":"LA LETTERATURA TRANSCULTURALE ITALOFONA: UN CASO DI STUDIO","authors":"Luisa Emanuele","doi":"10.54103/2037-3597/21954","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21954","url":null,"abstract":"La letteratura transculturale è l’espressione più autentica della società odierna, sempre più globale e complessa. L’ibridismo linguistico è il tratto che accomuna la maggior parte degli autori: i loro testi dimostrano, infatti, come la lingua madre non scompare a contatto con la lingua acquisita, ma si incunea nell’altra, sconvolgendo la sintassi e la fonetica, creando un ritmo nuovo e storie inattese, un linguaggio fatto di sostrati e contaminazioni, in cui le parole assumono un timbro inedito e una tonalità straordinaria. Nell’attraversamento si conquista uno spazio originale e permeabile, in cui ogni elemento non è mai al proprio posto, ma si combina perennemente, grazie all’incontro/scontro con realtà eterogenee. Il contributo intende indagare le peculiarità linguistico-stilistiche di un’autrice transculturale italofona, Christiana De Caldas Brito, che si distingue per il linguaggio ibrido e fortemente creativo, e per i personaggi ambigui e irrisolti, che si muovono in uno spazio intermedio, transitorio ed incompiuto, in cui gli approdi sono oscuri ed incerti. \u0000 \u0000Transcultural italophone literature: a case study \u0000 \u0000Transcultural literature is the most authentic expression of today's society, more global and complex. Linguistic hybridism is the trait that unites most of the authors: their texts demonstrate, in fact, how the mother tongue doesn’t disappear in contact with the acquired language, but wedges into the other, upsetting the syntax and phonetics, creating a new rhythm and unexpected stories, a language of substrates and contaminations, in which the words take on a new timbre and an extraordinary tonality. In the crossing there is the conquest of an original and permeable space, in which each element is never in its place, but is perpetually combined, thanks to the encounter/clash with heterogeneous realities. The contribution intends to investigate the linguistic-stylistic peculiarities of an Italian-speaking transcultural author, Christiana De Caldas Brito, who stands out for her hybrid and strongly creative language, and for the ambiguous and unresolved characters, that move in an intermediate, transitory and unfinished space, where landfalls are obscure and uncertain.","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"24 58","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139000774","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/21960
A. Colombo
Il presente articolo è uscito negli atti del Convegno Linguistica testuale della Società di Linguistica italiana del 1982, edito nel 1984, e poi ripubblicato nel volume che raccoglie i principali articoli di Adriano Colombo da Guido Armellini e Giorgio Graffi nel 2021. Abbiamo deciso di ripubblicarlo all’inizio di una monografia sul tema della coordinazione e giustapposizione in quanto inaugura la distinzione tra coordinazione e giustapposizione, proponendo alcuni principi teorici di cui abbiamo poi seguito lo sviluppo. Nel suo intervento, Colombo esplicita le carenze che mostrano le grammatiche della scuola media dell’epoca nel descrivere il fenomeno della coordinazione, per poi proporne una nuova definizione. Distingue quindi tra le vere congiunzioni coordinanti, che sono solo e, o, ma (e i loro derivati, nonché le congiunzioni correlative sia… sia…, né… né… ), e tutte le altre forme (quindi, allora, perciò… ecc.) che definisce avverbi connettori testuali, o avverbiali anaforici sulla base di due proprietà (la cooccorrenza e il vincolo alla posizione iniziale), che assimilano le congiunzioni coordinanti alle subordinanti, separandole invece dagli avverbi connettivi. La distinzione è importante perché mentre le frasi coordinate fanno parte della frase complessa, con le frasi giustapposte – anche se collegate semanticamente da avverbi anaforici – si passa alla dimensione del testo. Il tema verrà poi ripreso ed ampliato da Colombo nel volumetto La coordinazione, uscito per Carocci nel 2012 e successivamente ulteriormente messo a fuoco da Michele Prandi. Coordination and textual cohesion: for a reasonable didactic grammar This article was published amongst the proceedings of the Conference on Linguistica testuale by the Società di Linguistica italiana in 1982, edited in 1984, and then republished in a volume collecting the main articles of Adriano Colombo by Guido Armellini and Giorgio Graffi in 2021. We decided to republish it at the beginning of a monograph on the topic of coordination and juxtaposition as it inaugurates the distinction between coordination and juxtaposition, proposing some theoretical principles whose development we then followed closely. In his paper, Colombo explicates the shortcomings shown by the grammars in middle school at that time in describing the phenomenon of coordination, and then proposes a new definition; this makes a distinction between true coordinating conjunctions, which are only e, o, ma(and their derivatives, as well as the correlative conjunctions sia… sia…, né… né…), and all the other forms (quindi,allora, perciò... etc.), which he defines as textual connective adverbs, or anaphoric adverbs on the basis of two properties (co-occurrence and constraint on initial position), which assimilate co-ordinating conjunctions to subordinating conjunctions, separating them instead from connective adverbs. This distinction is important because while co-ordinated phrases are part of the complex sentence, with juxtap
{"title":"COORDINAZIONE E COESIONE TESTUALE: PER UNA RAGIONEVOLE GRAMMATICA DIDATTICA","authors":"A. Colombo","doi":"10.54103/2037-3597/21960","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21960","url":null,"abstract":"Il presente articolo è uscito negli atti del Convegno Linguistica testuale della Società di Linguistica italiana del 1982, edito nel 1984, e poi ripubblicato nel volume che raccoglie i principali articoli di Adriano Colombo da Guido Armellini e Giorgio Graffi nel 2021. Abbiamo deciso di ripubblicarlo all’inizio di una monografia sul tema della coordinazione e giustapposizione in quanto inaugura la distinzione tra coordinazione e giustapposizione, proponendo alcuni principi teorici di cui abbiamo poi seguito lo sviluppo. Nel suo intervento, Colombo esplicita le carenze che mostrano le grammatiche della scuola media dell’epoca nel descrivere il fenomeno della coordinazione, per poi proporne una nuova definizione. Distingue quindi tra le vere congiunzioni coordinanti, che sono solo e, o, ma (e i loro derivati, nonché le congiunzioni correlative sia… sia…, né… né… ), e tutte le altre forme (quindi, allora, perciò… ecc.) che definisce avverbi connettori testuali, o avverbiali anaforici sulla base di due proprietà (la cooccorrenza e il vincolo alla posizione iniziale), che assimilano le congiunzioni coordinanti alle subordinanti, separandole invece dagli avverbi connettivi. La distinzione è importante perché mentre le frasi coordinate fanno parte della frase complessa, con le frasi giustapposte – anche se collegate semanticamente da avverbi anaforici – si passa alla dimensione del testo. Il tema verrà poi ripreso ed ampliato da Colombo nel volumetto La coordinazione, uscito per Carocci nel 2012 e successivamente ulteriormente messo a fuoco da Michele Prandi. \u0000 \u0000Coordination and textual cohesion: for a reasonable didactic grammar \u0000This article was published amongst the proceedings of the Conference on Linguistica testuale by the Società di Linguistica italiana in 1982, edited in 1984, and then republished in a volume collecting the main articles of Adriano Colombo by Guido Armellini and Giorgio Graffi in 2021. We decided to republish it at the beginning of a monograph on the topic of coordination and juxtaposition as it inaugurates the distinction between coordination and juxtaposition, proposing some theoretical principles whose development we then followed closely. In his paper, Colombo explicates the shortcomings shown by the grammars in middle school at that time in describing the phenomenon of coordination, and then proposes a new definition; this makes a distinction between true coordinating conjunctions, which are only e, o, ma(and their derivatives, as well as the correlative conjunctions sia… sia…, né… né…), and all the other forms (quindi,allora, perciò... etc.), which he defines as textual connective adverbs, or anaphoric adverbs on the basis of two properties (co-occurrence and constraint on initial position), which assimilate co-ordinating conjunctions to subordinating conjunctions, separating them instead from connective adverbs. This distinction is important because while co-ordinated phrases are part of the complex sentence, with juxtap","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"5 30","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139000972","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/22012
M. L. Mollo
Il saggio è articolato in due parti. La prima è dedicata all’esplicitazione della cornice teorica della Gramática comunicativa del español (Matte Bon, 1992) e dell’Introducción a la gramática metaoperacional (Matte Bon, Solís García, 2020). In questa prima parte, viene mostrato, scegliendo come caso di studio il congiuntivo spagnolo, il punto di inflessione costituito dallo schema dell’árbol de las muñecas rusas, attraverso cui Matte Bon rielabora lo schema della “doppia tastiera” di H. Adamczewski. Alla delineazione della cornice teorica contribuisce anche il riferimento alla Teoria delle Operazioni Predicative ed Enunciative (TOPE) di A. Culioli. La seconda parte dell’articolo è incentrata sull’analisi dell’apparato esemplare di entrambe le grammatiche, e quindi sullo sdoppiamento tra “grammatico” e “animatore” di esempi. A questo livello, l’analisi riguarda anche la punteggiatura, gli elementi peritestuali e i segni tipografici, in modo da identificare e distinguere l’alternanza delle voci e delle immagini silenziose dell’Altro. 'Unsaid' and examples in the meta-operational grammar of F. Matte Bon The essay is divided into two parts. The first is devoted to explicating the theoretical framework of Gramática comunicativa del español (Matte Bon, 1992) and Introducción a la gramática metaoperacional (Matte Bon, Solís García, 2020). In this first part, the point of inflection constituted by the árbol de las muñecas rusas scheme – through which Matte Bon reworks H. Adamczewski's ‘double keyboard’ scheme – is shown choosing the Spanish subjunctive as a case study. A reference to A. Culioli's Theory of Predicative and Enunciative Operations (TOPE) also contributes to the delineation of the theoretical framework. The second part of the article focuses on the analysis of the exemplary apparatus of both grammars, and thus on the split between 'grammarian' and 'animator' of examples. At this level, the analysis also concerns punctuation, peritextual elements and typographical signs, so as to identify and distinguish the alternation of voices and silent images of the Other.
文章分为两个部分。第一部分专门阐述《西班牙语交际语法》(马特-邦,1992 年)和《元操作语法入门》(马特-邦、索利斯-加西亚,2020 年)的理论框架。在第一部分中,马特-邦以西班牙语从句为例,介绍了árbol de las muñecas rusas 方案构成的拐点,通过该方案,马特-邦对 H. Adamczewski 的 "双键盘 "方案进行了再加工。文章还参考了 A. Culioli 的谓语和发音操作理论(TOPE),为理论框架的划分做出了贡献。文章的第二部分重点分析了两种语法的示例工具,从而分析了 "语法者 "和 "示例者 "之间的分裂。在这一层面,分析还涉及标点符号、会话元素和排版符号,以识别和区分他者的声音和无声图像的交替。 F. Matte Bon 的元操作语法中的 "未言 "和例子 本文分为两部分。第一部分专门阐释《西班牙语交际语法》(马特-邦,1992 年)和《元运算语法入门》(马特-邦、索利斯-加西亚,2020 年)的理论框架。在第一部分中,马特-波恩对亚当切夫斯基(H. Adamczewski)的 "双键盘 "方案进行了再加工,并选择西班牙从句作为案例研究,展示了árbol de las muñecas rusas 方案构成的拐点。参考 A.Culioli 的谓语和发音操作理论 (TOPE) 也有助于理论框架的划分。文章的第二部分重点分析了两种语法的示例工具,从而分析了 "语法者 "和 "示例者 "之间的分裂。在这一层面,分析还涉及标点符号、周边文字元素和排版符号,以便识别和区分他者的声音和无声图像的交替。
{"title":"“NON DETTO” ED ESEMPI NELLA GRAMMATICA METAOPERAZIONALE DI FRANCISCO MATTE BON","authors":"M. L. Mollo","doi":"10.54103/2037-3597/22012","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/22012","url":null,"abstract":"Il saggio è articolato in due parti. La prima è dedicata all’esplicitazione della cornice teorica della Gramática comunicativa del español (Matte Bon, 1992) e dell’Introducción a la gramática metaoperacional (Matte Bon, Solís García, 2020). In questa prima parte, viene mostrato, scegliendo come caso di studio il congiuntivo spagnolo, il punto di inflessione costituito dallo schema dell’árbol de las muñecas rusas, attraverso cui Matte Bon rielabora lo schema della “doppia tastiera” di H. Adamczewski. Alla delineazione della cornice teorica contribuisce anche il riferimento alla Teoria delle Operazioni Predicative ed Enunciative (TOPE) di A. Culioli. La seconda parte dell’articolo è incentrata sull’analisi dell’apparato esemplare di entrambe le grammatiche, e quindi sullo sdoppiamento tra “grammatico” e “animatore” di esempi. A questo livello, l’analisi riguarda anche la punteggiatura, gli elementi peritestuali e i segni tipografici, in modo da identificare e distinguere l’alternanza delle voci e delle immagini silenziose dell’Altro. \u0000 \u0000'Unsaid' and examples in the meta-operational grammar of F. Matte Bon \u0000The essay is divided into two parts. The first is devoted to explicating the theoretical framework of Gramática comunicativa del español (Matte Bon, 1992) and Introducción a la gramática metaoperacional (Matte Bon, Solís García, 2020). In this first part, the point of inflection constituted by the árbol de las muñecas rusas scheme – through which Matte Bon reworks H. Adamczewski's ‘double keyboard’ scheme – is shown choosing the Spanish subjunctive as a case study. A reference to A. Culioli's Theory of Predicative and Enunciative Operations (TOPE) also contributes to the delineation of the theoretical framework. The second part of the article focuses on the analysis of the exemplary apparatus of both grammars, and thus on the split between 'grammarian' and 'animator' of examples. At this level, the analysis also concerns punctuation, peritextual elements and typographical signs, so as to identify and distinguish the alternation of voices and silent images of the Other. \u0000 ","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"6 10","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139001238","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/22017
Markus Egg
In this article, we examined implicit register marking through metaphor and metonymy. Specifically, we intended to analyse the ways in which metaphor and metonymy are used to mark register properties in selected text types. As an empirical basis for this investigation, we annotated a corpus of six text types that exhibit diversity along a number of important register properties (e.g., persuasivity, literality/orality, or hierarchical vs. equal relations between interlocutors). Our results show a strong dependence of metaphor and metonymy on persuasivity, whereas no such dependence was found with respect to literality and orality. Instead, we found a new register property, viz., length restriction, to be strongly correlated with metonymy. Previous results on a correlation between metonymy and interlocutor equality were also confirmed. La marcatura implicita del registro in tedesco attraverso la metafora e la metonimia In questo articolo esaminiamo la marcatura implicita del registro attraverso la metafora e la metonimia. In particolare, vogliamo analizzare i modi in cui la metafora e la metonimia vengono utilizzate per marcare le proprietà di registro in alcuni tipi di testo. Come base empirica per questa indagine, abbiamo annotato un corpus di sei tipi di testo che presentano diversità lungo una serie di importanti proprietà di registro (ad esempio, persuasività, letteralità/oralità o relazioni gerarchiche o paritarie tra interlocutori). I nostri risultati mostrano una forte dipendenza della metafora e della metonimia dalla persuasività, mentre non è stata riscontrata una simile dipendenza rispetto alla letteralità e all'oralità. Abbiamo invece riscontrato una nuova proprietà del registro, ossia la restrizione della lunghezza, fortemente correlata alla metonimia. Sono stati confermati anche i risultati precedenti sulla correlazione tra metonimia e uguaglianza degli interlocutori.
{"title":"IMPLICIT REGISTER MARKING IN GERMAN VIA METAPHOR AND METONYMY","authors":"Markus Egg","doi":"10.54103/2037-3597/22017","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/22017","url":null,"abstract":"In this article, we examined implicit register marking through metaphor and metonymy. Specifically, we intended to analyse the ways in which metaphor and metonymy are used to mark register properties in selected text types. As an empirical basis for this investigation, we annotated a corpus of six text types that exhibit diversity along a number of important register properties (e.g., persuasivity, literality/orality, or hierarchical vs. equal relations between interlocutors). Our results show a strong dependence of metaphor and metonymy on persuasivity, whereas no such dependence was found with respect to literality and orality. Instead, we found a new register property, viz., length restriction, to be strongly correlated with metonymy. Previous results on a correlation between metonymy and interlocutor equality were also confirmed. \u0000 \u0000La marcatura implicita del registro in tedesco attraverso la metafora e la metonimia \u0000In questo articolo esaminiamo la marcatura implicita del registro attraverso la metafora e la metonimia. In particolare, vogliamo analizzare i modi in cui la metafora e la metonimia vengono utilizzate per marcare le proprietà di registro in alcuni tipi di testo. Come base empirica per questa indagine, abbiamo annotato un corpus di sei tipi di testo che presentano diversità lungo una serie di importanti proprietà di registro (ad esempio, persuasività, letteralità/oralità o relazioni gerarchiche o paritarie tra interlocutori). I nostri risultati mostrano una forte dipendenza della metafora e della metonimia dalla persuasività, mentre non è stata riscontrata una simile dipendenza rispetto alla letteralità e all'oralità. Abbiamo invece riscontrato una nuova proprietà del registro, ossia la restrizione della lunghezza, fortemente correlata alla metonimia. Sono stati confermati anche i risultati precedenti sulla correlazione tra metonimia e uguaglianza degli interlocutori. \u0000 ","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"42 21","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138995957","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/22006
Hugo E. Lombardini
{"title":"Lorenzo Renzi, Giampaolo Salvi e Anna Cardinaletti (a cura di), GRANDE GRAMMATICA ITALIANA DI CONSULTAZIONE (2022)","authors":"Hugo E. Lombardini","doi":"10.54103/2037-3597/22006","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/22006","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"221 4","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138996988","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/21949
M. Montanaro
La finalità del presente articolo è ricostruire lo stato dell’arte riguardo l’autonomia degli studenti nell’apprendimento delle lingue straniere (LS). L’autonomia è un concetto complesso e ampiamente studiato a partire dagli anni Settanta del Ventesimo secolo. È centrale nelle argomentazioni pedagogiche e glottodidattiche e la riflessione intorno all’autonomia è ancora oggi urgente e contingente in quanto è presupposto per il lifelong learning e per l’innovazione pedagogica e didattica. Si presenta dunque lo stato dell’arte sull’autonomia dagli anni Settanta al primo decennio degli anni duemila, le principali definizioni elaborate dagli studiosi, i modelli di autonomia e le strategie per misurarla, nonché le variabili che influenzano su di essa. Si conclude con l’esposizione dei principali lavori in merito al ruolo del docente nell’ambiente di apprendimento autonomo e con riflessioni intorno alle lacune nello stato dell’arte, nonché nuove prospettive di ricerca. Autonomy in foreign language learning: a literature review The purpose of this article is to reconstruct the state of the art regarding the autonomy of students in learning foreign languages (LS). Autonomy is a complex concept that has been extensively studied since the 1970s. It is central to pedagogical and language teaching arguments and the reflection around autonomy is still urgent and contingent today as it is a prerequisite for lifelong learning and for pedagogical and didactic innovation. We therefore present the state of the art on autonomy from the 1970s to the first decade of the 2000s, the main definitions elaborated by scholars, the models of autonomy and the strategies to measure it, as well as the variables that influence it and new perspectives of research.
{"title":"AUTONOMIA NELL’APPRENDIMENTO DELLE LINGUE STRANIERE. UNA REVISIONE DELLA LETTERATURA","authors":"M. Montanaro","doi":"10.54103/2037-3597/21949","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21949","url":null,"abstract":"La finalità del presente articolo è ricostruire lo stato dell’arte riguardo l’autonomia degli studenti nell’apprendimento delle lingue straniere (LS). L’autonomia è un concetto complesso e ampiamente studiato a partire dagli anni Settanta del Ventesimo secolo. È centrale nelle argomentazioni pedagogiche e glottodidattiche e la riflessione intorno all’autonomia è ancora oggi urgente e contingente in quanto è presupposto per il lifelong learning e per l’innovazione pedagogica e didattica. Si presenta dunque lo stato dell’arte sull’autonomia dagli anni Settanta al primo decennio degli anni duemila, le principali definizioni elaborate dagli studiosi, i modelli di autonomia e le strategie per misurarla, nonché le variabili che influenzano su di essa. Si conclude con l’esposizione dei principali lavori in merito al ruolo del docente nell’ambiente di apprendimento autonomo e con riflessioni intorno alle lacune nello stato dell’arte, nonché nuove prospettive di ricerca. \u0000 \u0000Autonomy in foreign language learning: a literature review \u0000 \u0000The purpose of this article is to reconstruct the state of the art regarding the autonomy of students in learning foreign languages (LS). Autonomy is a complex concept that has been extensively studied since the 1970s. It is central to pedagogical and language teaching arguments and the reflection around autonomy is still urgent and contingent today as it is a prerequisite for lifelong learning and for pedagogical and didactic innovation. We therefore present the state of the art on autonomy from the 1970s to the first decade of the 2000s, the main definitions elaborated by scholars, the models of autonomy and the strategies to measure it, as well as the variables that influence it and new perspectives of research.","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"58 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138997344","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/22024
S. Fontana, E. Mignosi
La relazione tra esplicito e implicito è un tema dibattuto e controverso all’interno del quale si tende a trascurare, però, la dimensione multimodale e interpersonale della comunicazione umana. La presente relazione intende contribuire a tale dibattito partendo da una visione di lingua intersoggettiva e multimodale in cui sono coinvolte e interagenti diverse dimensioni semiotiche e relazionali. Prendere in esame il processo di costruzione del significato a partire dalla natura multimodale della comunicazione è cruciale per un’adeguata progettazione e realizzazione di contesti di apprendimento. Per comprendere tale processo appare necessario innanzitutto esplorare la nozione di multimodalità nelle diverse forme in cui si realizza allo scopo di dimostrare come essa costituisca una caratteristica costitutiva della comunicazione umana. Studi recenti, sia nell’ambito dei gesture studies che nell’ambito delle neuroscienze hanno contribuito a ripensare la natura dell’interazione come un processo che coinvolge le nostre esperienze corporee, le nostre relazioni con persone, oggetti e artefatti e più in generale le nostre prassi. Queste dimensioni interpretative pongono nuovi interrogativi anche in ambito educativo e formativo. In tale ambito diventa, infatti, centrale esplorare la relazione tra le esperienze corporee e la costruzione/comprensione dei significati e della loro condivisione. Prendere in considerazione la multimodalità può, dunque, aprire nuove prospettive sulla relazione tra esplicito ed implicito e su come le componenti corporee possano contribuire a migliorare sul piano comunicativo e relazionale la relazione educativa e i processi di insegnamento e apprendimento, considerando il soggetto nella sua “totalità somato-psichica”. Between explicit and implicit: multimodal communication and intersubjective relationship in learning contexts The relationship between the explicit and the implicit is a contentious and debated issue, which often neglects the multimodal dimension of human communication. The objective of this paper is to contribute to this debate by taking an intersubjective perspective and examining communication in multimodal terms, where different semiotic and relational dimensions interact and play a role. Understanding the meaning-making process from the multimodal nature of communication is crucial for designing and implementing effective learning contexts. To comprehend this process, it is necessary to explore the notion of multimodality in the various forms in which it manifests itself and demonstrate how it is an inherent feature of human communication. Recent studies in gesture studies and neuroscience have contributed to rethinking the nature of interaction as a process that involves our bodily experiences, relationships with objects and artifacts, and practices in general. These interpretive dimensions raise new questions in the fields of education and training. Indeed, exploring the relationship between bodily experi
{"title":"TRA ESPLICITO E IMPLICITO: COMUNICAZIONE MULTIMODALE E RELAZIONE INTERSOGGETTIVA NEI CONTESTI DI APPRENDIMENTO","authors":"S. Fontana, E. Mignosi","doi":"10.54103/2037-3597/22024","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/22024","url":null,"abstract":"La relazione tra esplicito e implicito è un tema dibattuto e controverso all’interno del quale si tende a trascurare, però, la dimensione multimodale e interpersonale della comunicazione umana. La presente relazione intende contribuire a tale dibattito partendo da una visione di lingua intersoggettiva e multimodale in cui sono coinvolte e interagenti diverse dimensioni semiotiche e relazionali. Prendere in esame il processo di costruzione del significato a partire dalla natura multimodale della comunicazione è cruciale per un’adeguata progettazione e realizzazione di contesti di apprendimento. Per comprendere tale processo appare necessario innanzitutto esplorare la nozione di multimodalità nelle diverse forme in cui si realizza allo scopo di dimostrare come essa costituisca una caratteristica costitutiva della comunicazione umana. Studi recenti, sia nell’ambito dei gesture studies che nell’ambito delle neuroscienze hanno contribuito a ripensare la natura dell’interazione come un processo che coinvolge le nostre esperienze corporee, le nostre relazioni con persone, oggetti e artefatti e più in generale le nostre prassi. Queste dimensioni interpretative pongono nuovi interrogativi anche in ambito educativo e formativo. In tale ambito diventa, infatti, centrale esplorare la relazione tra le esperienze corporee e la costruzione/comprensione dei significati e della loro condivisione. Prendere in considerazione la multimodalità può, dunque, aprire nuove prospettive sulla relazione tra esplicito ed implicito e su come le componenti corporee possano contribuire a migliorare sul piano comunicativo e relazionale la relazione educativa e i processi di insegnamento e apprendimento, considerando il soggetto nella sua “totalità somato-psichica”. \u0000 \u0000Between explicit and implicit: multimodal communication and intersubjective relationship in learning contexts \u0000The relationship between the explicit and the implicit is a contentious and debated issue, which often neglects the multimodal dimension of human communication. The objective of this paper is to contribute to this debate by taking an intersubjective perspective and examining communication in multimodal terms, where different semiotic and relational dimensions interact and play a role. Understanding the meaning-making process from the multimodal nature of communication is crucial for designing and implementing effective learning contexts. To comprehend this process, it is necessary to explore the notion of multimodality in the various forms in which it manifests itself and demonstrate how it is an inherent feature of human communication. Recent studies in gesture studies and neuroscience have contributed to rethinking the nature of interaction as a process that involves our bodily experiences, relationships with objects and artifacts, and practices in general. These interpretive dimensions raise new questions in the fields of education and training. Indeed, exploring the relationship between bodily experi","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"14 3","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138997420","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/21938
Katrin Schmiderer, Barbara Hinger
Nella ricerca acquisizionale sull’italiano L2/LS i processi di acquisizione sono stati analizzati a vari livelli linguistici. Tuttavia, gli studi che analizzano la produzione e la comprensione e che si occupano delle loro possibili interfacce, risultano scarsi. Questo contributo presenta uno studio empirico sull’acquisizione grammaticale produttiva e ricettiva in studenti di italiano LS della scuola secondaria superiore austriaca. Utilizzando l’esempio dell’accordo degli aggettivi, si cerca di comprendere se l’acquisizione della grammatica segua gli stadi di sviluppo postulati dalla teoria della processabilità sia nella produzione sia nella ricezione. Per identificare gli stadi di sviluppo degli alunni nel secondo anno di apprendimento, sono stati utilizzati dati di linguaggio orale elicitati attraverso compiti comunicativi. Inoltre, sono stati esaminati i tempi di reazione a uno stimolo orale (auditory sentence matching task). La discussione verte sui risultati relativi alla produzione e alla ricezione e le possibili interfacce tra le due modalità. The productive and receptive interlanguage of Italian LS learners in an Austrian secondary school context In research on Italian L2 acquisition, acquisitional processes have been analysed at various linguistic levels. However, studies analysing production and comprehension and dealing with their possible interfaces are scarce. This contribution presents an empirical study of productive and receptive grammar acquisition of Italian L2 learners in an Austrian upper secondary school. Using the example of adjective agreement, the study investigates whether productive and receptive Italian L2 acquisition move along similar developmental trajectories postulated by Processability Theory. To identify the developmental stages of learners in the second year of instruction, oral production data elicited through communicative tasks were used. In addition, reaction times to an oral stimulus (auditory sentence matching task) were examined. The discussion focuses on results for production and comprehension and possible interfaces between the two modalities.
{"title":"L’INTERLINGUA PRODUTTIVA E RICETTIVA DI STUDENTI DI ITALIANO LS IN UN CONTESTO DI SCUOLA SECONDARIA AUSTRIACA","authors":"Katrin Schmiderer, Barbara Hinger","doi":"10.54103/2037-3597/21938","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21938","url":null,"abstract":"Nella ricerca acquisizionale sull’italiano L2/LS i processi di acquisizione sono stati analizzati a vari livelli linguistici. Tuttavia, gli studi che analizzano la produzione e la comprensione e che si occupano delle loro possibili interfacce, risultano scarsi. Questo contributo presenta uno studio empirico sull’acquisizione grammaticale produttiva e ricettiva in studenti di italiano LS della scuola secondaria superiore austriaca. Utilizzando l’esempio dell’accordo degli aggettivi, si cerca di comprendere se l’acquisizione della grammatica segua gli stadi di sviluppo postulati dalla teoria della processabilità sia nella produzione sia nella ricezione. Per identificare gli stadi di sviluppo degli alunni nel secondo anno di apprendimento, sono stati utilizzati dati di linguaggio orale elicitati attraverso compiti comunicativi. Inoltre, sono stati esaminati i tempi di reazione a uno stimolo orale (auditory sentence matching task). La discussione verte sui risultati relativi alla produzione e alla ricezione e le possibili interfacce tra le due modalità. \u0000 \u0000 \u0000The productive and receptive interlanguage of Italian LS learners in an Austrian secondary school context \u0000 \u0000In research on Italian L2 acquisition, acquisitional processes have been analysed at various linguistic levels. However, studies analysing production and comprehension and dealing with their possible interfaces are scarce. This contribution presents an empirical study of productive and receptive grammar acquisition of Italian L2 learners in an Austrian upper secondary school. Using the example of adjective agreement, the study investigates whether productive and receptive Italian L2 acquisition move along similar developmental trajectories postulated by Processability Theory. To identify the developmental stages of learners in the second year of instruction, oral production data elicited through communicative tasks were used. In addition, reaction times to an oral stimulus (auditory sentence matching task) were examined. The discussion focuses on results for production and comprehension and possible interfaces between the two modalities.","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"17 5","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138998784","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/21995
Matteo Grassano
Il saggio esplora l’influenza che il dibattito sull’esperanto e sulle lingue pianificate degli anni Venti e Trenta ebbe sullo sviluppo della linguistica di Bruno Migliorini. Nello specifico, la prima parte del lavoro ripercorre le voci Esperanto e Internazionali, Lingue, che l’autore redasse per l’Enciclopedia Italiana. La seconda parte allarga l’analisi ad alcuni saggi esperantisti di Migliorini e mostra in quale modo lo studio delle lingue pianificate contribuì all’elaborazione dei presupposti teorici della glottotecnica, la lingvotekniko. Come aveva notato Tullio De Mauro, in questo percorso fu fondamentale anche l’esperienza redazionale all’Enciclopedia, dal momento che stimolò l’attenzione del linguista verso le terminologie tecnico-scientifiche e nutrì così la sua riflessione sui meccanismi di funzionamento dei sistemi linguistici, tanto naturali quanto artificiali. Bruno Migliorini, Esperanto and Lingvotekniko The essay explores the influence that the debate on Esperanto and Planned Languages in the 1920s and 1930s had on the development of Bruno Migliorini’s linguistics. Specifically, the first part of the work examines the entries Esperanto and Internazionali, Lingue, that the author wrote for the Enciclopedia Italiana. The second part extends the analysis to some of Migliorini’s Esperanto essays and shows how the study of Planned languages contributed to the elaboration of the theoretical assumptions of glottotecnica (lingvotekniko). As Tullio De Mauro noted, the editorial experience at the Enciclopedia was also fundamental in this process, since it stimulated the linguist’s attention towards technical-scientific terminologies and nourished his considerations on the functioning mechanisms of linguistic systems, both natural and artificial.
这篇文章探讨了 20 世纪二三十年代关于世界语和计划语言的讨论对布鲁诺-米廖里尼语言学发展的影响。具体而言,作品的第一部分涉及作者为《意大利百科全书》撰写的世界语和国际语言条目。第二部分扩大了分析范围,包括米廖里尼的一些世界语论文,并展示了世界语研究如何促进了语音技术、语言学理论假设的发展。正如图利奥-德-毛罗(Tullio De Mauro)所指出的,在《百科全书》的编辑经历也是这一过程的基础,因为它激发了语言学家对技术科学术语的关注,从而滋养了他对自然和人工语言系统运作机制的思考。 Bruno Migliorini, Esperanto and Lingvotekniko 这篇文章探讨了二十世纪二三十年代关于世界语和计划语言的讨论对 Bruno Migliorini 语言学发展的影响。具体而言,作品的第一部分探讨了作者为《意大利百科全书》撰写的世界语和国际语言条目。第二部分将分析扩展到米格里奥里尼的一些世界语文章,并说明对计划语言的研究如何促进了语言学理论假设的发展。正如图利奥-德-毛罗所指出的,在《百科全书》的编辑经历也是这一过程的基础,因为它激发了这位语言学家对技术科学术语的关注,滋养了他对自然和人工语言系统运作机制的思考。
{"title":"BRUNO MIGLIORINI, L’ESPERANTO E LA LINGVOTEKNIKO","authors":"Matteo Grassano","doi":"10.54103/2037-3597/21995","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21995","url":null,"abstract":"Il saggio esplora l’influenza che il dibattito sull’esperanto e sulle lingue pianificate degli anni Venti e Trenta ebbe sullo sviluppo della linguistica di Bruno Migliorini. Nello specifico, la prima parte del lavoro ripercorre le voci Esperanto e Internazionali, Lingue, che l’autore redasse per l’Enciclopedia Italiana. La seconda parte allarga l’analisi ad alcuni saggi esperantisti di Migliorini e mostra in quale modo lo studio delle lingue pianificate contribuì all’elaborazione dei presupposti teorici della glottotecnica, la lingvotekniko. Come aveva notato Tullio De Mauro, in questo percorso fu fondamentale anche l’esperienza redazionale all’Enciclopedia, dal momento che stimolò l’attenzione del linguista verso le terminologie tecnico-scientifiche e nutrì così la sua riflessione sui meccanismi di funzionamento dei sistemi linguistici, tanto naturali quanto artificiali. \u0000 \u0000Bruno Migliorini, Esperanto and Lingvotekniko \u0000The essay explores the influence that the debate on Esperanto and Planned Languages in the 1920s and 1930s had on the development of Bruno Migliorini’s linguistics. Specifically, the first part of the work examines the entries Esperanto and Internazionali, Lingue, that the author wrote for the Enciclopedia Italiana. The second part extends the analysis to some of Migliorini’s Esperanto essays and shows how the study of Planned languages contributed to the elaboration of the theoretical assumptions of glottotecnica (lingvotekniko). As Tullio De Mauro noted, the editorial experience at the Enciclopedia was also fundamental in this process, since it stimulated the linguist’s attention towards technical-scientific terminologies and nourished his considerations on the functioning mechanisms of linguistic systems, both natural and artificial.","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"41 13","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138996004","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}