Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/21962
Michele Prandi
Questo contributo esamina la frontiera discussa tra la frase e il testo ponendosi esplicitamente l’obiettivo di identificare criteri dirimenti. La frase semplice e il testo rientrano in due tipi diversi di strutture: il nucleo della frase è una struttura discendente formata da relazioni grammaticali, mentre il testo è una struttura concettuale ascendente. La differenziazione, dunque, è immediata. Le difficoltà nascono se confrontiamo il testo con la frase complessa, e in particolare con la forma coordinativa. La frase complessa che contiene una subordinata non argomentale, la frase complessa coordinativa e la giustapposizione, che è l’embrione del testo, condividono la funzione di collegare processi. Mentre la frase complessa subordinativa e la giustapposizione si distinguono immediatamente sul piano della struttura, la coordinazione e la giustapposizione sono entrambe strutture ascendenti; di conseguenza, la loro differenziazione rimanda alla differenza tra le congiunzioni coordinative, che collegano frasi sul piano grammaticale, e i connettivi testuali, che sono avverbi o avverbiali in grado di stabilire ponti concettuali tra processi appoggiandosi a relazioni anaforiche in assenza di connessione grammaticale. Di fronte a questo compito, il contributo si pone due obiettivi. In primo luogo, si propone di mettere a punto, a partire dall’osservazione degli esempi più chiari di congiunzioni e di avverbiali anaforici, criteri affidabili in grado di affrontare la classificazione dei casi dubbi. In secondo luogo, si chiede se le pause deboli e le virgole, loro equivalenti funzionali nel testo scritto, possano essere considerate congiunzioni quando si collocano tra due enunciati. La risposta che sostengo è negativa. Le strutture della sintassi, quelle nucleari, come quelle impegnate nella messa in opera della prospettiva comunicativa, sono autonome dalle pause e dai segni di interpunzione, con i quali interagiscono con esiti che possono essere non marcati o marcati. Nel primo caso, le pause e i segni di punteggiatura assecondano le scansioni sintattiche; nel secondo, i due ordini di strutture entrano in conflitto, con effetti osservabili sulla prospettiva comunicativa. Ma però... On the borderline between sentence and text This contribution examines the discussed borderline between sentence and text with the explicit aim of identifying diriment criteria. The simple sentence and the text fall into two different types of structures: the sentence core is a descending structure formed by grammatical relations, while the text is an ascending conceptual structure. The differentiation, therefore, is immediate. Difficulties arise if we compare the text with the complex sentence, and in particular with the coordinative form. The complex sentence containing a non-argumental subordinate, the coordinative complex sentence and the juxtaposition, which is the embryo of the text, share the function of linking processes. While the subordinative complex senten
{"title":"MA PERÒ… AL CONFINE TRA FRASE E TESTO","authors":"Michele Prandi","doi":"10.54103/2037-3597/21962","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21962","url":null,"abstract":"Questo contributo esamina la frontiera discussa tra la frase e il testo ponendosi esplicitamente l’obiettivo di identificare criteri dirimenti. La frase semplice e il testo rientrano in due tipi diversi di strutture: il nucleo della frase è una struttura discendente formata da relazioni grammaticali, mentre il testo è una struttura concettuale ascendente. La differenziazione, dunque, è immediata. Le difficoltà nascono se confrontiamo il testo con la frase complessa, e in particolare con la forma coordinativa. La frase complessa che contiene una subordinata non argomentale, la frase complessa coordinativa e la giustapposizione, che è l’embrione del testo, condividono la funzione di collegare processi. Mentre la frase complessa subordinativa e la giustapposizione si distinguono immediatamente sul piano della struttura, la coordinazione e la giustapposizione sono entrambe strutture ascendenti; di conseguenza, la loro differenziazione rimanda alla differenza tra le congiunzioni coordinative, che collegano frasi sul piano grammaticale, e i connettivi testuali, che sono avverbi o avverbiali in grado di stabilire ponti concettuali tra processi appoggiandosi a relazioni anaforiche in assenza di connessione grammaticale. \u0000Di fronte a questo compito, il contributo si pone due obiettivi. In primo luogo, si propone di mettere a punto, a partire dall’osservazione degli esempi più chiari di congiunzioni e di avverbiali anaforici, criteri affidabili in grado di affrontare la classificazione dei casi dubbi. In secondo luogo, si chiede se le pause deboli e le virgole, loro equivalenti funzionali nel testo scritto, possano essere considerate congiunzioni quando si collocano tra due enunciati. La risposta che sostengo è negativa. Le strutture della sintassi, quelle nucleari, come quelle impegnate nella messa in opera della prospettiva comunicativa, sono autonome dalle pause e dai segni di interpunzione, con i quali interagiscono con esiti che possono essere non marcati o marcati. Nel primo caso, le pause e i segni di punteggiatura assecondano le scansioni sintattiche; nel secondo, i due ordini di strutture entrano in conflitto, con effetti osservabili sulla prospettiva comunicativa. \u0000 \u0000Ma però... On the borderline between sentence and text \u0000 \u0000This contribution examines the discussed borderline between sentence and text with the explicit aim of identifying diriment criteria. The simple sentence and the text fall into two different types of structures: the sentence core is a descending structure formed by grammatical relations, while the text is an ascending conceptual structure. The differentiation, therefore, is immediate. Difficulties arise if we compare the text with the complex sentence, and in particular with the coordinative form. The complex sentence containing a non-argumental subordinate, the coordinative complex sentence and the juxtaposition, which is the embryo of the text, share the function of linking processes. While the subordinative complex senten","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"285 S1","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138997094","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/21955
Cheikh Tidiane Gaye
Il secolo scorso in Francia ha sancito l’avvento di una letteratura africana di espressione francese che ha coinvolto il continente africano e la sua diaspora. Il movimento, conosciuto come Négritude, fa la sua apparizione e coinvolge vari protagonisti. Al centro dei temi sviluppati, vi è la rivendicazione dell’Anima nera. Intellettuali come Jean Paul Sartre e André Breton sposeranno le rivendicazioni degli intellettuali africani, contribuendo al loro successo. Tale movimento continua ancora oggi ad alimentare varie riflessioni in un’epoca caratterizzata da una forte rivendicazione identitaria in un’Europa popolata da più culture e sempre esposta al fenomeno dell’immigrazione. Negli anni Novanta, in Italia, con la nascente letteratura migrante di espressione italiana, si evidenzia una forte rivendicazione di appartenenza. La rivendicazione identitaria è un tema centrale di alcuni autori per la lotta contro il razzismo, la discriminazione e le politiche anti-immigrazione di alcuni partiti di destra. Il mio lavoro intende esplorare quattro punti in particolare: la questione razziale, l’uso del lemma “nero”, il cambiamento di paradigma, rispetto al movimento della Negritudine, e l’appartenenza all’identità italiana, pur affermando al tempo stesso la propria italianità nera. Si prenderanno in esame alcuni testi, in particolare: Traiettorie di sguardi - E se gli altri foste voi? di Geneviève Makaping, Prendi quello che vuoi ma lasciami la mia pelle nera di Cheikh Tidiane Gaye e Noi, italiani neri di Pap Khouma, per riflettere sul passaggio dall’uso del termine “negro” a quello di “nero”, e sull’importanza dell’ibridazione e delle identità molteplici. Affrontare la transculturalità è prendere anche in considerazione questo viaggio, sia nel tempo che nello spazio, ed evidenziare i cambiamenti di paradigma riguardo alle nozioni di razza e di métissage culturale e biologico. Race and mestizaje in African literature of Italian expression The last century in France marked the advent of an African literature of French expression which involved the African continent and its diaspora. The movement, known as Négritude, makes its appearance and involves various protagonists. At the center of the themes developed is the reclamation of the black soul. Intellectuals such as Jean Paul Sartre and André Breton espoused the demands of African intellectuals, contributing to their success. This movement continues to fuel various reflections today in an era characterized by a strong identity claim in a Europe populated by multiple cultures and always exposed to the phenomenon of immigration. In the nineties, with the nascent literature in Italy, known as migrant literature of Italian expression, a strong claim to belonging was highlighted. The identity claim is a central theme of some authors in the fight against racism, discrimination and the anti-immigration policies of some right-wing parties. My work intends to explore four points in particular: the racial q
上个世纪,法国出现了以法语表达的非洲文学,涉及非洲大陆及其散居地。这场运动被称为 "非洲精神"(Négritude),它的出现涉及不同的主角。其核心主题是黑人灵魂的诉求。让-保罗-萨特(Jean Paul Sartre)和安德烈-布勒东(André Breton)等知识分子支持非洲知识分子的主张,为他们的成功做出了贡献。在这个多元文化并存、移民现象频发的欧洲,对身份认同的强烈诉求成为时代特征。20 世纪 90 年代,在意大利,随着表现意大利的移民文学的兴起,出现了一种强烈的归属诉求。对身份的诉求是一些作家反对种族主义、歧视和一些右翼政党反移民政策斗争的核心主题。我的论文将特别探讨以下四点:种族问题、"黑人 "一词的使用、黑人运动的范式转变以及在坚持黑人意大利人身份的同时对意大利身份的归属。将特别研究一些文本:热纳维耶夫-马卡平(Geneviève Makaping)的《凝视的轨迹--如果别人是你? 谢赫-蒂迪亚内-盖伊(Cheikh Tidiane Gaye)的《拿走你想要的,但留下我的黑皮肤》(Trajectories of gaze - What if the others were you?)和帕普-库马(Pap Khouma)的《Noi, italiani neri》(Noi, italiani neri),以思考从使用 "黑人 "一词到使用 "黑人 "一词的转变,以及混血和多重身份的重要性。探讨跨文化性也是在考虑时间和空间上的这一历程,并强调种族、文化和生物混血概念的范式转变。 意大利语表述的非洲文学中的种族和混血上世纪在法国出现了一种法语表述的非洲文学,涉及非洲大陆及其散居地。这场运动被称为 "Négritude",它的出现涉及不同的主角。该运动的核心主题是黑人灵魂的回归。让-保罗-萨特(Jean Paul Sartre)和安德烈-布勒东(André Breton)等知识分子支持非洲知识分子的要求,为他们的成功做出了贡献。如今,在欧洲多元文化并存、移民现象频发的时代背景下,这一运动仍在推动着各种反思。九十年代,随着意大利文学的兴起,即所谓的意大利移民文学,一种强烈的归属诉求得到了突显。在反对种族主义、歧视和一些右翼政党的反移民政策的斗争中,身份诉求是一些作家的中心主题。我的作品将特别探讨以下四点:种族问题、"黑人 "一词的使用、与 "黑人运动"(Negritude movement)相比的范式转变,以及在肯定自己的意大利黑人身份的同时对意大利身份的归属感。将对一些文本进行研究,特别是热纳维耶夫-马卡平(Geneviève Makaping)的《凝视的轨迹--如果其他人是你? 谢赫-蒂迪亚内-盖伊(Cheikh Tidiane Gaye)的《拿走你想要的,但留下我的黑皮肤》(Take what you want but leave me my black skin)和帕普-库马(Pap Khouma)的《意大利黑人》(Noi, italiani neri),以思考从使用 "黑人 "一词到使用 "黑人 "一词的转变,以及混血和多重身份的重要性。探讨跨文化性还意味着要考虑到这一时间和空间上的历程,并强调种族观念以及文化和生物混血方面的范式转变。
{"title":"RAZZA E METICCIATO NELLA LETTERATURA AFRICANA DI ESPRESSIONE ITALIANA","authors":"Cheikh Tidiane Gaye","doi":"10.54103/2037-3597/21955","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21955","url":null,"abstract":"Il secolo scorso in Francia ha sancito l’avvento di una letteratura africana di espressione francese che ha coinvolto il continente africano e la sua diaspora. Il movimento, conosciuto come Négritude, fa la sua apparizione e coinvolge vari protagonisti. Al centro dei temi sviluppati, vi è la rivendicazione dell’Anima nera. Intellettuali come Jean Paul Sartre e André Breton sposeranno le rivendicazioni degli intellettuali africani, contribuendo al loro successo. Tale movimento continua ancora oggi ad alimentare varie riflessioni in un’epoca caratterizzata da una forte rivendicazione identitaria in un’Europa popolata da più culture e sempre esposta al fenomeno dell’immigrazione. Negli anni Novanta, in Italia, con la nascente letteratura migrante di espressione italiana, si evidenzia una forte rivendicazione di appartenenza. La rivendicazione identitaria è un tema centrale di alcuni autori per la lotta contro il razzismo, la discriminazione e le politiche anti-immigrazione di alcuni partiti di destra. Il mio lavoro intende esplorare quattro punti in particolare: la questione razziale, l’uso del lemma “nero”, il cambiamento di paradigma, rispetto al movimento della Negritudine, e l’appartenenza all’identità italiana, pur affermando al tempo stesso la propria italianità nera. Si prenderanno in esame alcuni testi, in particolare: Traiettorie di sguardi - E se gli altri foste voi? di Geneviève Makaping, Prendi quello che vuoi ma lasciami la mia pelle nera di Cheikh Tidiane Gaye e Noi, italiani neri di Pap Khouma, per riflettere sul passaggio dall’uso del termine “negro” a quello di “nero”, e sull’importanza dell’ibridazione e delle identità molteplici. Affrontare la transculturalità è prendere anche in considerazione questo viaggio, sia nel tempo che nello spazio, ed evidenziare i cambiamenti di paradigma riguardo alle nozioni di razza e di métissage culturale e biologico. \u0000 \u0000Race and mestizaje in African literature of Italian expression \u0000 \u0000The last century in France marked the advent of an African literature of French expression which involved the African continent and its diaspora. The movement, known as Négritude, makes its appearance and involves various protagonists. At the center of the themes developed is the reclamation of the black soul. Intellectuals such as Jean Paul Sartre and André Breton espoused the demands of African intellectuals, contributing to their success. This movement continues to fuel various reflections today in an era characterized by a strong identity claim in a Europe populated by multiple cultures and always exposed to the phenomenon of immigration. In the nineties, with the nascent literature in Italy, known as migrant literature of Italian expression, a strong claim to belonging was highlighted. The identity claim is a central theme of some authors in the fight against racism, discrimination and the anti-immigration policies of some right-wing parties. My work intends to explore four points in particular: the racial q","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"21 3","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138997775","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/21933
A cura di Egle Mocciaro
A cura di Egle Mocciaro
编辑:Egle Mocciaro
{"title":"ACQUISIRE L’ITALIANO FUORI DALL’ITALIA: INTERLINGUA, RACCOLTA DEI DATI E PROSPETTIVE D’ANALISI","authors":"A cura di Egle Mocciaro","doi":"10.54103/2037-3597/21933","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21933","url":null,"abstract":"A cura di Egle Mocciaro","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"11 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138997875","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/21983
B. Russo
Il contributo fa luce sui riflessi programmatici e pragmatico-testuali dell’ideologia pedagogico-grammaticale dell’educatore svizzero Jean-Baptiste Girard in alcuni testi italiani di educazione linguistica per la scuola elementare (1870-1946), finora poco o per niente studiati. Vengono anzitutto illustrate le posizioni glottodidattiche d’impronta induttivo-esperienziale dell’educatore friburghese, dei grammatici “teorico-pratici” che a lui si rifanno e dei fautori del metodo “oggettivo” di matrice positivista, che di tali grammatici raccolgono l’eredità, fornendo una rapida panoramica dell’influsso dell’ideologia girardiana sulla grammaticografia e sulla riflessione linguistica italiane fino al primo Novecento. Si analizzano quindi le tracce di queste vedute teorico-metodologiche nelle prefazioni (dove presenti) e nelle modalità pragmatiche e testuali di esposizione della materia del sillabario di Teodolinda Dorelli (1886) e delle grammatiche di Gaetano M. Cavalli (1870), Ida Baccini (1890) e Cesare Baistrocchi (1893), fino a cogliere echi di tale tradizione nel manualetto, finora non molto noto, di Giovanni Nencioni e Felice Socciarelli, significativamente intitolato Parlar materno (1946). Il fine dello studio, che comprende una disamina delle tipologie di esercizi e si chiude con uno sguardo agli orientamenti normativi degli autori prescelti, è contribuire a delineare, con il supporto di fonti testuali pertinenti, le forme dell’assimilazione italiana e il valore didattico del filone “teorico-pratico” ispirato a Girard, non sempre vincente quanto a diffusione dei testi scolastici, a fronte di orientamenti metodologicamente tradizionalisti e classificatori, eppure importante in rapporto ai tentativi di rinnovamento dell’insegnamento grammaticale tra Otto e Novecento. girard’s influences in language education texts: from the teacher dorelli to parlar materno by nencioni and socciarelli (1946) The paper sheds light on the programmatic and pragmatic-textual reflections of the Swiss educator Jean-Baptiste Girard’s pedagogical-grammatical ideology in some Italian textbooks on language education for elementary school (1870-1946), so far little or not studied at all. Firstly, I illustrate the language-teaching positions of Girard, based on an inductive-experiential approach, of the “theoretical-practical” grammarians inspired by him and of the supporters of the positivist “objective” method, which collect the inheritance of those grammarians, providing as well a quick overview of the influence of Girard’s ideology on Italian grammars and language reflection up to the early 20th century. Then I analyse the traces of these theoretical-methodological views in the prefaces (where present) and in the pragmatic and textual exposition methods of the matter of Teodolinda Dorelli’s syllabary (1886) and of the grammars by Gaetano M. Cavalli (1870), Ida Baccini (1890) and Cesare Baistrocchi (1893), to the point of catching echoes of this tradition in the s
{"title":"INFLUSSI GIRARDIANI IN TESTI DI EDUCAZIONE LINGUISTICA: DALLA MAESTRA DORELLI A PARLAR MATERNO (1946) DI NENCIONI E SOCCIARELLI","authors":"B. Russo","doi":"10.54103/2037-3597/21983","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21983","url":null,"abstract":"Il contributo fa luce sui riflessi programmatici e pragmatico-testuali dell’ideologia pedagogico-grammaticale dell’educatore svizzero Jean-Baptiste Girard in alcuni testi italiani di educazione linguistica per la scuola elementare (1870-1946), finora poco o per niente studiati. Vengono anzitutto illustrate le posizioni glottodidattiche d’impronta induttivo-esperienziale dell’educatore friburghese, dei grammatici “teorico-pratici” che a lui si rifanno e dei fautori del metodo “oggettivo” di matrice positivista, che di tali grammatici raccolgono l’eredità, fornendo una rapida panoramica dell’influsso dell’ideologia girardiana sulla grammaticografia e sulla riflessione linguistica italiane fino al primo Novecento. Si analizzano quindi le tracce di queste vedute teorico-metodologiche nelle prefazioni (dove presenti) e nelle modalità pragmatiche e testuali di esposizione della materia del sillabario di Teodolinda Dorelli (1886) e delle grammatiche di Gaetano M. Cavalli (1870), Ida Baccini (1890) e Cesare Baistrocchi (1893), fino a cogliere echi di tale tradizione nel manualetto, finora non molto noto, di Giovanni Nencioni e Felice Socciarelli, significativamente intitolato Parlar materno (1946). Il fine dello studio, che comprende una disamina delle tipologie di esercizi e si chiude con uno sguardo agli orientamenti normativi degli autori prescelti, è contribuire a delineare, con il supporto di fonti testuali pertinenti, le forme dell’assimilazione italiana e il valore didattico del filone “teorico-pratico” ispirato a Girard, non sempre vincente quanto a diffusione dei testi scolastici, a fronte di orientamenti metodologicamente tradizionalisti e classificatori, eppure importante in rapporto ai tentativi di rinnovamento dell’insegnamento grammaticale tra Otto e Novecento. \u0000 \u0000girard’s influences in language education texts: from the teacher dorelli to parlar materno by nencioni and socciarelli (1946) \u0000 \u0000The paper sheds light on the programmatic and pragmatic-textual reflections of the Swiss educator Jean-Baptiste Girard’s pedagogical-grammatical ideology in some Italian textbooks on language education for elementary school (1870-1946), so far little or not studied at all. Firstly, I illustrate the language-teaching positions of Girard, based on an inductive-experiential approach, of the “theoretical-practical” grammarians inspired by him and of the supporters of the positivist “objective” method, which collect the inheritance of those grammarians, providing as well a quick overview of the influence of Girard’s ideology on Italian grammars and language reflection up to the early 20th century. Then I analyse the traces of these theoretical-methodological views in the prefaces (where present) and in the pragmatic and textual exposition methods of the matter of Teodolinda Dorelli’s syllabary (1886) and of the grammars by Gaetano M. Cavalli (1870), Ida Baccini (1890) and Cesare Baistrocchi (1893), to the point of catching echoes of this tradition in the s","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"53 4","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138998609","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/21943
Fabiana Rosi
Lo studio indaga l’Italiano Lingua Ereditaria (ILE) focalizzandosi su un aspetto che è stato finora poco approfondito dalle sempre più numerose ricerche sul tema: le strategie didattiche più adatte ai parlanti ereditari, per i quali l’italiano fa parte del patrimonio linguistico personale e familiare e ha uno status peculiare rispetto alle altre lingue. Il contributo illustra le potenzialità edulinguistiche dei messaggi pubblicitari che promuovono il territorio italiano nell’insegnamento dell’ILE e sottolinea come questi testi possano coinvolgere in maniera profonda gli studenti che hanno origini italiane e sono legati a specifiche aree dell’Italia per rapporti familiari, conoscenze culturali, esperienze personali e aspetti identitari. In tale prospettiva, si discutono i vantaggi edulinguistici dei messaggi pubblicitari, con particolare riferimento alla promozione turistica, commerciale, relativa alle produzioni locali, e istituzionale del territorio. Si esemplificano, inoltre, pubblicità di diverse aree italiane, come input motivante ed efficace per lo sviluppo tanto di conoscenze culturali e sensibilità interculturale quanto di competenze sociopragmatiche, lessicali e grammaticali. Promotion of the territory and identity aspects in the teaching of Italian as a hereditary language The study investigates Italian Heritage Language (IHL) by focusing on an aspect that has so far been little addressed by the increasing research on the topic: which are the most suitable language teaching strategies for heritage speakers, for which Italian is part of personal and familiar linguistic inheritance and displays a peculiar status with respect to the other languages. The paper points out the edulinguistic potential of commercials promoting the Italian territory in the teaching of ILE, emphasizing how these texts can deeply engage learners who have Italian origins and are linked to specific areas of Italy by family relationships, cultural knowledge, personal experiences, and identity features. In this perspective, the edulinguistic advantages of advertisements are discussed, with specific reference to the touristic, commercial, related to local products, and institutional promotion of the territory. Furthermore, ads of different Italian areas are exemplified as engaging and effective input for the development of cultural knowledge and intercultural sensitivity, as well as sociopragmatic, lexical and grammatical competence.
{"title":"PROMOZIONE DEL TERRITORIO E ASPETTI IDENTITARI NELLA DIDATTICA DELL’ITALIANO LINGUA EREDITARIA","authors":"Fabiana Rosi","doi":"10.54103/2037-3597/21943","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21943","url":null,"abstract":"Lo studio indaga l’Italiano Lingua Ereditaria (ILE) focalizzandosi su un aspetto che è stato finora poco approfondito dalle sempre più numerose ricerche sul tema: le strategie didattiche più adatte ai parlanti ereditari, per i quali l’italiano fa parte del patrimonio linguistico personale e familiare e ha uno status peculiare rispetto alle altre lingue. Il contributo illustra le potenzialità edulinguistiche dei messaggi pubblicitari che promuovono il territorio italiano nell’insegnamento dell’ILE e sottolinea come questi testi possano coinvolgere in maniera profonda gli studenti che hanno origini italiane e sono legati a specifiche aree dell’Italia per rapporti familiari, conoscenze culturali, esperienze personali e aspetti identitari. In tale prospettiva, si discutono i vantaggi edulinguistici dei messaggi pubblicitari, con particolare riferimento alla promozione turistica, commerciale, relativa alle produzioni locali, e istituzionale del territorio. Si esemplificano, inoltre, pubblicità di diverse aree italiane, come input motivante ed efficace per lo sviluppo tanto di conoscenze culturali e sensibilità interculturale quanto di competenze sociopragmatiche, lessicali e grammaticali. \u0000 \u0000Promotion of the territory and identity aspects in the teaching of Italian as a hereditary language \u0000 \u0000The study investigates Italian Heritage Language (IHL) by focusing on an aspect that has so far been little addressed by the increasing research on the topic: which are the most suitable language teaching strategies for heritage speakers, for which Italian is part of personal and familiar linguistic inheritance and displays a peculiar status with respect to the other languages. The paper points out the edulinguistic potential of commercials promoting the Italian territory in the teaching of ILE, emphasizing how these texts can deeply engage learners who have Italian origins and are linked to specific areas of Italy by family relationships, cultural knowledge, personal experiences, and identity features. In this perspective, the edulinguistic advantages of advertisements are discussed, with specific reference to the touristic, commercial, related to local products, and institutional promotion of the territory. Furthermore, ads of different Italian areas are exemplified as engaging and effective input for the development of cultural knowledge and intercultural sensitivity, as well as sociopragmatic, lexical and grammatical competence.","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"12 35","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138970757","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/21997
F. Fusco
Il presente contributo si inserisce all’interno del progetto ERC-2020-CoG MICOLL-Migrating commercial law and language. Rethinking lex mercatoria (11th-17th century), progetto che intende indagare l’effettiva esistenza nel Medioevo e nell’Età moderna di una lex mercatoria (ossia di un insieme di disposizioni non statuali su base consuetudinaria applicabili alle transazioni dei mercatores a prescindere dalla loro nazionalità), partendo da una prospettiva di indagine linguistica. In particolare, tramite lo studio della migrazione dei termini mercantili tra italiano e tedesco a seguito degli intensi rapporti commerciali di quei secoli, si vuole vagliare l’eventuale parallelo passaggio degli istituti, strumenti e concetti a essi sottesi. In tale ottica, il presente contributo intende partire dai dati del Dizionario di italianismi in francese, inglese, tedesco (DIFIT) diretto da Harro Stammerjohann per alcune considerazioni sugli italianismi mercantili entrati nel tedesco durante i secoli. The ways of commerce and the ways of language: mercantile italianisms in german according to DIFIT This essay is written in the framework of the ERC-2020-CoG project MICOLL-Migrating commercial law and language. Rethinking lex mercatoria (11th-17th century), a project that aims at investigating the actual existence in the Middle Ages and in the Modern Age of a lex mercatoria (i.e. a set of non-statutory provisions on a customary basis applicable to the transactions of mercatores regardless of their nationality), starting from a linguistic perspective. In particular, through the study of the migration of mercantile terms between Italian and German as a result of the intense commercial relations of those centuries, it intends to examine the possible parallel transfer of the institutions, instruments and concepts underlying them. Therefore, the present work starts from the data of the Dizionario di italianismi in francese, inglese, tedesco (DIFIT) edited by Harro Stammerjohann for some considerations on mercantile Italianisms that entered German during the centuries.
本文稿是 ERC-2020-CoG 项目 MICOLL-Migrating commercial law and language 的一部分。反思重商法(11-17 世纪),该项目旨在从语言学调查的角度出发,研究中世纪和近代重商法(即适用于重商交易的一套非成文法规定,无论其国籍如何)的实际存在情况。特别是,通过研究意大利语和德语之间的商贸术语迁移(这是这几个世纪激烈的商业关系的结果),目的是研究这些术语所依据的制度、文书和概念可能的平行传播。有鉴于此,本文打算从哈罗-斯塔默约汉(Harro Stammerjohann)编辑的《法语、英语和德语意大利语词典》(DIFIT)中的数据入手,对几个世纪中进入德语的意大利商业用语进行一些思考。 这篇文章是在 ERC-2020-CoG 项目 MICOLL-Migrating commercial law and language 的框架下撰写的。该项目旨在从语言学的角度出发,研究中世纪和近代商业法的实际存在情况(即在习惯基础上适用于商人交易的一系列非法定条款,无论其国籍如何)。特别是,通过研究意大利语和德语之间的商事术语迁移(这是这几个世纪激烈的商业关系的结果),本著作意在研究作为其基础的制度、文书和概念的可能平行迁移。因此,本著作从哈罗-斯塔默约汉(Harro Stammerjohann)编辑的《法英德意大利语词典》(DIFIT)中的数据出发,对几个世纪中进入德语的意大利商业用语进行了一些思考。
{"title":"LE VIE DEL COMMERCIO E LE VIE DELLA LINGUA: GLI ITALIANISMI MERCANTILI NEL TEDESCO SECONDO IL DIFIT","authors":"F. Fusco","doi":"10.54103/2037-3597/21997","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21997","url":null,"abstract":"Il presente contributo si inserisce all’interno del progetto ERC-2020-CoG MICOLL-Migrating commercial law and language. Rethinking lex mercatoria (11th-17th century), progetto che intende indagare l’effettiva esistenza nel Medioevo e nell’Età moderna di una lex mercatoria (ossia di un insieme di disposizioni non statuali su base consuetudinaria applicabili alle transazioni dei mercatores a prescindere dalla loro nazionalità), partendo da una prospettiva di indagine linguistica. In particolare, tramite lo studio della migrazione dei termini mercantili tra italiano e tedesco a seguito degli intensi rapporti commerciali di quei secoli, si vuole vagliare l’eventuale parallelo passaggio degli istituti, strumenti e concetti a essi sottesi. In tale ottica, il presente contributo intende partire dai dati del Dizionario di italianismi in francese, inglese, tedesco (DIFIT) diretto da Harro Stammerjohann per alcune considerazioni sugli italianismi mercantili entrati nel tedesco durante i secoli. \u0000 \u0000The ways of commerce and the ways of language: mercantile italianisms in german according to DIFIT \u0000This essay is written in the framework of the ERC-2020-CoG project MICOLL-Migrating commercial law and language. Rethinking lex mercatoria (11th-17th century), a project that aims at investigating the actual existence in the Middle Ages and in the Modern Age of a lex mercatoria (i.e. a set of non-statutory provisions on a customary basis applicable to the transactions of mercatores regardless of their nationality), starting from a linguistic perspective. In particular, through the study of the migration of mercantile terms between Italian and German as a result of the intense commercial relations of those centuries, it intends to examine the possible parallel transfer of the institutions, instruments and concepts underlying them. Therefore, the present work starts from the data of the Dizionario di italianismi in francese, inglese, tedesco (DIFIT) edited by Harro Stammerjohann for some considerations on mercantile Italianisms that entered German during the centuries.","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"305 5","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138996671","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/21935
Francesco Vallerossa, Zuzana Toth
Lo studio della temporalità in relazione alla selezione dei tempi perfettivi ed imperfettivi in italiano richiede cautela dato che tale scelta è raremente univoca. Se condotto in prospettiva plurilingue, lo studio dell’apprendimento delle categorie tempo-aspettuali presenta ulteriori sfide legate alla complessità dei repertori linguistici degli apprendenti. Tali difficoltà richiedono importanti considerazioni metodologiche. In questo lavoro, si esaminano tre aspetti legati allo studio delle interlingue di apprendenti plurilingui di italiano come lingua straniera nei contesti svedese, austriaco e slovacco. Si presenteranno dapprima alcune difficoltà legate alla classificazione linguistica dei predicati verbali e alle conseguenze di tale classificazione per l’interpretazione dei dati. Seguirà poi lo studio della funzione testuale dei tempi verbali e la distinzione tra contesti di primo piano e sfondo. Infine, si discuterà come riconoscere potenziali fenomeni di transfer, sia positivi che negativi, derivanti da lingue presenti nel repertorio linguistico degli apprendenti. Sulla base di questi aspetti, verranno proposte alcune linee guida da poter seguire per chi voglia condurre studi sull’apprendimento delle categorie di tempo ed aspetto in prospettiva plurilingue. Tense and aspect in the interlanguages of learners of Italian: methodological considerations in a plurilingual perspective Studying temporality in relation to the selection of perfective and imperfective tenses in Italian calls for caution considering that this choice is rarely straightforward. Adding a multilingual lens to the study of how tense-aspect categories are learned brings additional challenges connected to the learners’ complex linguistic repertoires. These difficulties require important methodological considerations. In this study, we will examine three aspects connected to the study of the interlanguage of multilingual learners of Italian as a foreign language in the Swedish, Austrian and Slovak contexts. First, we will present some difficulties connected to the linguistic classification of verb predicates and its consequences for data interpretation. The second issue concerns the examination of the narrative function of tenses and the distinction between foreground and background contexts. Finally, we will discuss how to recognize potential transfer phenomena, both positive and negative, originated in previously known languages. Based on these aspects, we will suggest some guidelines to follow for those who are interested in conducting studies on learning tense and aspect in a multilingual perspective.
{"title":"TEMPO E ASPETTO NELLE INTERLINGUE DI APPRENDENTI DI ITALIANO: CONSIDERAZIONI METODOLOGICHE IN PROSPETTIVA PLURILINGUE","authors":"Francesco Vallerossa, Zuzana Toth","doi":"10.54103/2037-3597/21935","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21935","url":null,"abstract":" \u0000Lo studio della temporalità in relazione alla selezione dei tempi perfettivi ed imperfettivi in italiano richiede cautela dato che tale scelta è raremente univoca. Se condotto in prospettiva plurilingue, lo studio dell’apprendimento delle categorie tempo-aspettuali presenta ulteriori sfide legate alla complessità dei repertori linguistici degli apprendenti. Tali difficoltà richiedono importanti considerazioni metodologiche. In questo lavoro, si esaminano tre aspetti legati allo studio delle interlingue di apprendenti plurilingui di italiano come lingua straniera nei contesti svedese, austriaco e slovacco. Si presenteranno dapprima alcune difficoltà legate alla classificazione linguistica dei predicati verbali e alle conseguenze di tale classificazione per l’interpretazione dei dati. Seguirà poi lo studio della funzione testuale dei tempi verbali e la distinzione tra contesti di primo piano e sfondo. Infine, si discuterà come riconoscere potenziali fenomeni di transfer, sia positivi che negativi, derivanti da lingue presenti nel repertorio linguistico degli apprendenti. Sulla base di questi aspetti, verranno proposte alcune linee guida da poter seguire per chi voglia condurre studi sull’apprendimento delle categorie di tempo ed aspetto in prospettiva plurilingue.\u0000 \u0000Tense and aspect in the interlanguages of learners of Italian: methodological considerations in a plurilingual perspective\u0000 \u0000Studying temporality in relation to the selection of perfective and imperfective tenses in Italian calls for caution considering that this choice is rarely straightforward. Adding a multilingual lens to the study of how tense-aspect categories are learned brings additional challenges connected to the learners’ complex linguistic repertoires. These difficulties require important methodological considerations. In this study, we will examine three aspects connected to the study of the interlanguage of multilingual learners of Italian as a foreign language in the Swedish, Austrian and Slovak contexts. First, we will present some difficulties connected to the linguistic classification of verb predicates and its consequences for data interpretation. The second issue concerns the examination of the narrative function of tenses and the distinction between foreground and background contexts. Finally, we will discuss how to recognize potential transfer phenomena, both positive and negative, originated in previously known languages. Based on these aspects, we will suggest some guidelines to follow for those who are interested in conducting studies on learning tense and aspect in a multilingual perspective.","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"220 6","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138997032","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/21934
Simona Anastasio
Abstract Il presente studio riguarda l’espressione del movimento nella produzione discorsiva (Frog story, Mayer 1969) di apprendenti l’italiano L2 adulti. Quest’ultimi differiscono per a) L1 (francese o inglese) e b) per livello interlinguistico (intermedio vs avanzato), due parametri utili per esaminare il ruolo dell’influenza translinguistica in L2 rispetto agli eventi di moto e la sua evoluzione in base al livello di competenza degli apprendenti. I risultati della ricerca mostrano tendenze comuni a tutti gli apprendenti intermedi, indipendentemente dalle proprietà tipologiche delle lingue in contatto, ma anche tracce di influenza translinguistica a livello avanzato se le lingue presentano delle similarità strutturali. The expression of movement by L2 Italian learners with L1 French and English: crossing typological and cognitive factors The current study concerns the expression of motion in discourse (Frog story, Mayer 1969) by adult learners of L2 Italian. The latter differs for a) their L1 (French or English) and b) for their interlinguistic level (intermediate vs advanced), two useful parameters to explore the role of crosslinguistic influence in L2 with respect to motion events and its evolution according to the learners’ proficiency. Results show common tendencies for all the intermediate subjects, independently of the typological properties of language pairs, but also some traces of interlinguistic influence at the advanced level if languages share structural similarities.
摘要 本工作室研究成年后学习意大利语的后进生在制作 "青蛙的故事"(Frog story, Mayer 1969)时的动作表现。最近的研究发现:a)L1(法语或英语)和 b)语际水平(中级与高级)的参数不同,这两个参数可用于研究 L2 中翻译语言的影响对动作事件的作用,以及根据学习者的能力水平对动作事件的演变。研究结果表明,所有中级语言学习者都有相同的趋势,这与所学语言的特性无关,但如果所学语言在结构方面具有相似性,则会对高级语言的翻译产生影响。 以法语和英语为母语的第二语言意大利语学习者对动作的表达:跨越类型学和认知因素 当前的研究涉及第二语言意大利语的成年学习者在话语(青蛙故事,Mayer 1969)中对动作的表达。后者的不同之处在于 a) 他们的母语(法语或英语)和 b) 他们的跨语言水平(中级与高级),这两个有用的参数有助于探索跨语言影响在 L2 中对运动事件的作用,以及根据学习者的熟练程度其演变情况。结果显示,所有中级科目都有共同的趋势,与语言对的类型学属性无关,但如果语言在结构上有相似之处,在高级水平上也会出现一些跨语言影响的痕迹。
{"title":"L’ESPRESSIONE DEL MOVIMENTO DA PARTE DI APPRENDENTI D’ITALIANO L2 CON L1 FRANCESE E INGLESE: INCROCIO TRA FATTORI TIPOLOGICI E COGNITIVI","authors":"Simona Anastasio","doi":"10.54103/2037-3597/21934","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21934","url":null,"abstract":"Abstract \u0000 \u0000Il presente studio riguarda l’espressione del movimento nella produzione discorsiva (Frog story, Mayer 1969) di apprendenti l’italiano L2 adulti. Quest’ultimi differiscono per a) L1 (francese o inglese) e b) per livello interlinguistico (intermedio vs avanzato), due parametri utili per esaminare il ruolo dell’influenza translinguistica in L2 rispetto agli eventi di moto e la sua evoluzione in base al livello di competenza degli apprendenti. I risultati della ricerca mostrano tendenze comuni a tutti gli apprendenti intermedi, indipendentemente dalle proprietà tipologiche delle lingue in contatto, ma anche tracce di influenza translinguistica a livello avanzato se le lingue presentano delle similarità strutturali. \u0000 \u0000The expression of movement by L2 Italian learners with L1 French and English: crossing typological and cognitive factors \u0000 \u0000The current study concerns the expression of motion in discourse (Frog story, Mayer 1969) by adult learners of L2 Italian. The latter differs for a) their L1 (French or English) and b) for their interlinguistic level (intermediate vs advanced), two useful parameters to explore the role of crosslinguistic influence in L2 with respect to motion events and its evolution according to the learners’ proficiency. Results show common tendencies for all the intermediate subjects, independently of the typological properties of language pairs, but also some traces of interlinguistic influence at the advanced level if languages share structural similarities.","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"102 10","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138998633","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/21939
Kristýna Lorenzová
A prima vista semplici fillers nella conversazione, i marcatori discorsivi sono in realtà strumenti molto importanti per la competenza comunicativa sia in L1 sia in L2. Obiettivo del contributo è osservarne lo sviluppo nelle interlingue di apprendenti cechi e slovacchi di italiano come lingua non materna, focalizzando l’attenzione su quelli che espletano funzioni metadiscorsive. La raccolta dati su cui l’analisi poggia è avvenuta alternando la tecnica del focus group a conversazioni semiguidate. Su questa base e impiegando un approccio onomasiologico, sono state analizzate non solo le varie funzioni metadiscorsive espletate dai marcatori discorsivi, ma pure la presenza di altri fenomeni, quali il code-switching, usi idiosincratici, ecc. Infine, è stato preso in considerazione l’eventuale effetto del contesto di immersione sull’uso delle forme in oggetto. The development of discursive markers in the interlanguage of Czech and Slovak learners of Italian as a non-mother tongue At first sight mere fillers in conversation, discursive markers are actually very important tools for communicative competence in both L1 and L2. The aim of the contribution is to observe their development in the interlanguages of Czech and Slovak learners of Italian as a non-mother tongue, focusing on those that perform metadiscursive functions. The data collection on which the analysis is based was carried out by alternating the focus group technique with semi-guided conversations. On this basis and employing an onomasiological approach, not only the various metadiscursive functions performed by the discursive markers were analysed, but also the presence of other phenomena, such as code-switching, idiosyncratic uses, etc. Finally, the possible effect of the immersion context on the use of the forms in question was taken into account.
{"title":"LO SVILUPPO DEI MARCATORI DISCORSIVI NELLE INTERLINGUE DI APPRENDENTI CECHI E SLOVACCHI DI ITALIANO COME LINGUA NON MATERNA","authors":"Kristýna Lorenzová","doi":"10.54103/2037-3597/21939","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21939","url":null,"abstract":"A prima vista semplici fillers nella conversazione, i marcatori discorsivi sono in realtà strumenti molto importanti per la competenza comunicativa sia in L1 sia in L2. Obiettivo del contributo è osservarne lo sviluppo nelle interlingue di apprendenti cechi e slovacchi di italiano come lingua non materna, focalizzando l’attenzione su quelli che espletano funzioni metadiscorsive. La raccolta dati su cui l’analisi poggia è avvenuta alternando la tecnica del focus group a conversazioni semiguidate. Su questa base e impiegando un approccio onomasiologico, sono state analizzate non solo le varie funzioni metadiscorsive espletate dai marcatori discorsivi, ma pure la presenza di altri fenomeni, quali il code-switching, usi idiosincratici, ecc. Infine, è stato preso in considerazione l’eventuale effetto del contesto di immersione sull’uso delle forme in oggetto. \u0000 \u0000The development of discursive markers in the interlanguage of Czech and Slovak learners of Italian as a non-mother tongue \u0000 \u0000At first sight mere fillers in conversation, discursive markers are actually very important tools for communicative competence in both L1 and L2. The aim of the contribution is to observe their development in the interlanguages of Czech and Slovak learners of Italian as a non-mother tongue, focusing on those that perform metadiscursive functions. The data collection on which the analysis is based was carried out by alternating the focus group technique with semi-guided conversations. On this basis and employing an onomasiological approach, not only the various metadiscursive functions performed by the discursive markers were analysed, but also the presence of other phenomena, such as code-switching, idiosyncratic uses, etc. Finally, the possible effect of the immersion context on the use of the forms in question was taken into account.","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"94 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138998853","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-12-15DOI: 10.54103/2037-3597/21966
Giuseppe Branciforti
Nell’articolo, partendo dalla differenza tra le grammatiche di impostazione tradizionale e le grammatiche a impianto moderno (le sole che generalmente si avvalgono di test linguistici per verificare i paradigmi teorici descritti) vengono ridiscussi tutti i criteri che sono stati utilizzati per discriminare la categoria delle congiunzioni da quella degli avverbi anaforici, allo scopo di evidenziarne l’utilità didattica. Siamo infatti convinti che il loro impiego, se ragionato e negli ordini di scuola opportuni,è uno strumento molto utile, come dimostra nella conclusione il caso della parola eppure, per riflettere meglio sui fenomeni linguistici, per metterli per così dire alla prova dei fatti, per creare in classe con gli studenti, insomma, un “laboratorio del fare” che avvicini lo studio della grammatica al metodo sperimentale. L’articolo, oltre a configurarsi come conclusione dell’intera monografia, dialoga quindi in modo particolare con l’articolo di Bellato, Sartori e con l’articolo di Maria G. Lo Duca. Concluding reflections and some useful clarifications In the article, starting from the difference between grammars with a traditional layout and grammars with a modern layout (the only ones that generally make use of linguistic tests to verify the theoretical paradigms described) all the criteria that have been used to discriminate the category of conjunctions from that of anaphoric adverbs are re-discussed, in order to highlight their didactic usefulness. We are in fact convinced that their use, if reasoned and in the appropriate school orders, is a very useful tool, as the case of the word nevertheless demonstrates in the conclusion, to better reflect on linguistic phenomena, to put them to the test so to speak, to create in the classroom with the students, in short, a “laboratory of doing”, which brings the study of grammar closer to the experimental method. The article, as well as acting as a conclusion to the entire monograph, therefore dialogues in a particular way with Bellato, Sartori and Maria G. Lo Duca’s article.
在这篇文章中,从传统方法的语法学和现代结构的语法学之间的区别(只有现代结构的语法学通常使用语言测试来验证所描述的理论范式)出发,重新讨论了用于区分连词和拟副词类别的所有标准,以强调它们在教学中的有用性。事实上,我们深信,如果有理有据,并在适当的学校秩序下使用,它们是一种非常有用的工具,正如结论中单词 "nevertheless "的例子所证明的那样,可以更好地反思语言现象,可以说是对语言现象进行事实检验,在课堂上与学生一起创建一个 "实践实验室",使语法研究更接近实验方法。因此,这篇文章既是整本专著的结尾,也以一种特殊的方式与贝拉托、萨托利和玛丽亚-G-洛杜卡的文章进行了对话。 总结性思考和一些有用的澄清 文章从传统编排语法和现代编排语法的区别(只有现代编排语法通常使用语言测试来验证所描述的理论范式)出发,重新讨论了用于区分连词和拟副词类别的所有标准,以强调它们在教学中的有用性。事实上,我们深信,如果有理有据,并在适当的教学秩序下使用,它们是一种非常有用的工具,正如结论中单词 "nevertheless "的例子所证明的那样,可以更好地反思语言现象,可以说是对它们进行测试,在课堂上与学生一起创建一个 "实践实验室",从而使语法研究更接近于实验方法。这篇文章既是整本专著的结尾,也以一种特殊的方式与 Bellato、Sartori 和 Maria G. Lo Duca 的文章进行了对话。
{"title":"RIFLESSIONI CONCLUSIVE E QUALCHE UTILE PRECISAZIONE","authors":"Giuseppe Branciforti","doi":"10.54103/2037-3597/21966","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2037-3597/21966","url":null,"abstract":"Nell’articolo, partendo dalla differenza tra le grammatiche di impostazione tradizionale e le grammatiche a impianto moderno (le sole che generalmente si avvalgono di test linguistici per verificare i paradigmi teorici descritti) vengono ridiscussi tutti i criteri che sono stati utilizzati per discriminare la categoria delle congiunzioni da quella degli avverbi anaforici, allo scopo di evidenziarne l’utilità didattica. Siamo infatti convinti che il loro impiego, se ragionato e negli ordini di scuola opportuni,è uno strumento molto utile, come dimostra nella conclusione il caso della parola eppure, per riflettere meglio sui fenomeni linguistici, per metterli per così dire alla prova dei fatti, per creare in classe con gli studenti, insomma, un “laboratorio del fare” che avvicini lo studio della grammatica al metodo sperimentale. L’articolo, oltre a configurarsi come conclusione dell’intera monografia, dialoga quindi in modo particolare con l’articolo di Bellato, Sartori e con l’articolo di Maria G. Lo Duca. \u0000 \u0000Concluding reflections and some useful clarifications \u0000 \u0000In the article, starting from the difference between grammars with a traditional layout and grammars with a modern layout (the only ones that generally make use of linguistic tests to verify the theoretical paradigms described) all the criteria that have been used to discriminate the category of conjunctions from that of anaphoric adverbs are re-discussed, in order to highlight their didactic usefulness. We are in fact convinced that their use, if reasoned and in the appropriate school orders, is a very useful tool, as the case of the word nevertheless demonstrates in the conclusion, to better reflect on linguistic phenomena, to put them to the test so to speak, to create in the classroom with the students, in short, a “laboratory of doing”, which brings the study of grammar closer to the experimental method. The article, as well as acting as a conclusion to the entire monograph, therefore dialogues in a particular way with Bellato, Sartori and Maria G. Lo Duca’s article. \u0000 ","PeriodicalId":42928,"journal":{"name":"Italiano LinguaDue","volume":"1 4","pages":""},"PeriodicalIF":0.3,"publicationDate":"2023-12-15","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139000242","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}