L’articolo presenta una sperimentazione svolta in un corso base1 di terza media con lo scopo di indagare lo sviluppo delle convinzioni degli allievi riguardo al ruolo delle attività ludodidattiche nell’apprendimento della matematica e il relativo incremento della motivazione durante le ore di lezione. La sperimentazione è stata suddivisa in tre fasi. Inizialmente è stato somministrato agli allievi un questionario con l’obiettivo di raccogliere le loro convinzioni sul ruolo delle attività ludodidattiche in ambito matematico. Successivamente è stato proposto agli allievi un percorso didattico finalizzato a sviluppare convinzioni favorevoli in merito alla valenza didattica e motivazionale della ludodidattica. Il percorso si compone di otto attività ludodidattiche, alternate ad attività di insegnamento tradizionale, che trattano diversi argomenti relativi agli ambiti matematici previsti dal Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese. Infine, domande di approfondimento al termine di ogni attività e un questionario finale hanno permesso di indagare l’evoluzione delle convinzioni degli allievi. I risultati ottenuti mostrano come, a seguito dell’intervento didattico, si sia verificato nella maggioranza dei casi un cambio di convinzioni a favore delle attività ludodidattiche sia per quanto riguarda l’efficacia che per la motivazione. ________ 1 In Canton Ticino a partire dalla terza media gli allievi vengono inseriti in corsi base e attitudinale in funzione delle competenze matematiche raggiunte alla fine della seconda.
{"title":"Il ruolo delle attività ludodidattiche nella scuola media","authors":"Ilaria Iacopini","doi":"10.33683/ddm.23.13.6","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/ddm.23.13.6","url":null,"abstract":"L’articolo presenta una sperimentazione svolta in un corso base1 di terza media con lo scopo di indagare lo sviluppo delle convinzioni degli allievi riguardo al ruolo delle attività ludodidattiche nell’apprendimento della matematica e il relativo incremento della motivazione durante le ore di lezione. La sperimentazione è stata suddivisa in tre fasi. Inizialmente è stato somministrato agli allievi un questionario con l’obiettivo di raccogliere le loro convinzioni sul ruolo delle attività ludodidattiche in ambito matematico. Successivamente è stato proposto agli allievi un percorso didattico finalizzato a sviluppare convinzioni favorevoli in merito alla valenza didattica e motivazionale della ludodidattica. Il percorso si compone di otto attività ludodidattiche, alternate ad attività di insegnamento tradizionale, che trattano diversi argomenti relativi agli ambiti matematici previsti dal Piano di studio della scuola dell’obbligo ticinese. Infine, domande di approfondimento al termine di ogni attività e un questionario finale hanno permesso di indagare l’evoluzione delle convinzioni degli allievi. I risultati ottenuti mostrano come, a seguito dell’intervento didattico, si sia verificato nella maggioranza dei casi un cambio di convinzioni a favore delle attività ludodidattiche sia per quanto riguarda l’efficacia che per la motivazione.\u0000________\u00001 In Canton Ticino a partire dalla terza media gli allievi vengono inseriti in corsi base e attitudinale in funzione delle competenze matematiche raggiunte alla fine della seconda.","PeriodicalId":448432,"journal":{"name":"Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula","volume":"9 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-05-25","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"122000746","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Un’attività di interpretazione di un brano tratto da Introductio in analysin infinitorum di Eulero, in una classe quinta della scuola secondaria di secondo grado, consente di evidenziare varie problematiche riguardanti una relazione di responsività e responsabilità – che in questo articolo viene denominata etica – da parte degli studenti con un testo matematico e in particolare con un documento storico. L’analisi viene operata alla luce del pensiero dei filosofi Emmanuel Levinas e Hans-Georg Gadamer. L’attenzione è rivolta a come gli studenti orientino la loro interpretazione, come affrontino la situazione di alterità – di confronto con il punto di vista dell’Altro – e come seguano l’autore nei suoi ragionamenti.
{"title":"Relazione etica degli studenti con un documento tratto dalla storia della matematica","authors":"Adriano Demattè","doi":"10.33683/ddm.22.12.2","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/ddm.22.12.2","url":null,"abstract":"Un’attività di interpretazione di un brano tratto da Introductio in analysin infinitorum di Eulero, in una classe quinta della scuola secondaria di secondo grado, consente di evidenziare varie problematiche riguardanti una relazione di responsività e responsabilità – che in questo articolo viene denominata etica – da parte degli studenti con un testo matematico e in particolare con un documento storico. L’analisi viene operata alla luce del pensiero dei filosofi Emmanuel Levinas e Hans-Georg Gadamer. L’attenzione è rivolta a come gli studenti orientino la loro interpretazione, come affrontino la situazione di alterità – di confronto con il punto di vista dell’Altro – e come seguano l’autore nei suoi ragionamenti.","PeriodicalId":448432,"journal":{"name":"Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula","volume":"145 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-11-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"133088155","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Nell’articolo vengono descritte alcune esperienze didattiche effettuate nella scuola dell’infanzia (con bambini di quattro e cinque anni) e nella scuola primaria (con alunni di classe prima, quarta e quinta) sia per conoscere le rappresentazioni di oggetti della geometria scelte e usate spontaneamente dai bambini, sia per favorire la visualizzazione e il passaggio dal modo di vedere iconico al modo di vedere non iconico richiesto in geometria.
{"title":"I bambini e le rappresentazioni degli \"oggetti\" della geometria","authors":"Ines Marazzani","doi":"10.33683/ddm.22.12.5","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/ddm.22.12.5","url":null,"abstract":"Nell’articolo vengono descritte alcune esperienze didattiche effettuate nella scuola dell’infanzia (con bambini di quattro e cinque anni) e nella scuola primaria (con alunni di classe prima, quarta e quinta) sia per conoscere le rappresentazioni di oggetti della geometria scelte e usate spontaneamente dai bambini, sia per favorire la visualizzazione e il passaggio dal modo di vedere iconico al modo di vedere non iconico richiesto in geometria.","PeriodicalId":448432,"journal":{"name":"Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula","volume":"169 ","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-11-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"120979820","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Possiamo immaginare dei criteri che ci aiutino a distinguere sequenze binarie finite generate dal lancio ripetuto di una moneta da altre immaginate da un agente umano o simulate con una calcolatrice che usa un algoritmo deterministico? Si possono individuare proprietà caratteristiche delle sequenze delle diverse classi considerate?Intorno a queste domande abbiamo costruito un percorso, proposto in una classe terza di liceo scientifico, che ha stimolato gli alunni a riflettere criticamente sulle loro convinzioni relative alla probabilità e al caso.
{"title":"Ci sono tanti modi per essere aleatori","authors":"A. Perrotta, E. Rogora","doi":"10.33683/ddm.22.12.7","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/ddm.22.12.7","url":null,"abstract":"Possiamo immaginare dei criteri che ci aiutino a distinguere sequenze binarie finite generate dal lancio ripetuto di una moneta da altre immaginate da un agente umano o simulate con una calcolatrice che usa un algoritmo deterministico? Si possono individuare proprietà caratteristiche delle sequenze delle diverse classi considerate?Intorno a queste domande abbiamo costruito un percorso, proposto in una classe terza di liceo scientifico, che ha stimolato gli alunni a riflettere criticamente sulle loro convinzioni relative alla probabilità e al caso.","PeriodicalId":448432,"journal":{"name":"Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula","volume":"111 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-11-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"124065419","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Umberto Dello Iacono, Eva Ferrara Dentice, Chiara Vitina Mannillo, Maria Letizia Vitale
La risoluzione dei problemi è un’attività che crea difficoltà a molti studenti, indipendentemente dall’ordine scolastico, spesso legate alla fase di comprensione del testo del problema stesso. A tal proposito, abbiamo disegnato un’attività di apprendimento che prevede che gli studenti, a partire da alcuni problemi assegnati, individualmente e poi in maniera collaborativa, ne analizzino dapprima criticamente il testo per poi affrontarne la risoluzione. Abbiamo sperimentato tale attività con studenti del primo anno di una scuola secondaria di secondo grado. L’analisi dei dati mostra che l’attività didattica progettata sembra essere efficace nel favorire l’attivazione di adeguati processi risolutivi da parte degli studenti, nonché la produzione di argomenti a sostegno delle risposte fornite. In particolare, la maggior parte degli studenti, dopo aver lavorato sulla comprensione del testo, migliora la correttezza delle risposte e/o produce argomenti a supporto delle stesse.
{"title":"Dalla comprensione del testo alla risoluzione del problema: un’esperienza nella scuola secondaria di secondo grado","authors":"Umberto Dello Iacono, Eva Ferrara Dentice, Chiara Vitina Mannillo, Maria Letizia Vitale","doi":"10.33683/ddm.22.12.1","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/ddm.22.12.1","url":null,"abstract":"La risoluzione dei problemi è un’attività che crea difficoltà a molti studenti, indipendentemente dall’ordine scolastico, spesso legate alla fase di comprensione del testo del problema stesso. A tal proposito, abbiamo disegnato un’attività di apprendimento che prevede che gli studenti, a partire da alcuni problemi assegnati, individualmente e poi in maniera collaborativa, ne analizzino dapprima criticamente il testo per poi affrontarne la risoluzione. Abbiamo sperimentato tale attività con studenti del primo anno di una scuola secondaria di secondo grado. L’analisi dei dati mostra che l’attività didattica progettata sembra essere efficace nel favorire l’attivazione di adeguati processi risolutivi da parte degli studenti, nonché la produzione di argomenti a sostegno delle risposte fornite. In particolare, la maggior parte degli studenti, dopo aver lavorato sulla comprensione del testo, migliora la correttezza delle risposte e/o produce argomenti a supporto delle stesse.","PeriodicalId":448432,"journal":{"name":"Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula","volume":"4 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-11-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"127862117","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
La matematica alimenta lo spirito critico e democratico alla base di una cittadinanza consapevole. A tal fine la contestualizzazione è una risorsa per costruire un atteggiamento positivo degli allievi. L’intreccio della matematica con altre abilità è una necessità didattica per conseguire gli obiettivi del curriculum e uno strumento per mobilitare le diverse competenze per una valutazione personalizzata.Nella pratica d’aula questo approccio permette di superare la riproposizione di esercizi stereotipati e di mobilitare più competenze, consente inoltre di coinvolgere l’intera classe nel dialogo educativo e di valorizzare ogni contributo.L’idea sperimentata in aula, all’interno dell’unità didattica dedicata al cerchio e alla circonferenza, ha preso spunto da una famosa burla dei cerchi nel grano risalente agli anni ‘70. L’attività si è conclusa con una sfida creativa: il progetto di un cerchio nel grano. Oltre a richiedere la misura delle parti del cerchio ha sollecitato la progettazione di vere e proprie istruzioni operative per realizzare un cerchio nel grano.
{"title":"I cerchi nel grano","authors":"David Lognoli","doi":"10.33683/ddm.22.12.4","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/ddm.22.12.4","url":null,"abstract":"La matematica alimenta lo spirito critico e democratico alla base di una cittadinanza consapevole. A tal fine la contestualizzazione è una risorsa per costruire un atteggiamento positivo degli allievi. L’intreccio della matematica con altre abilità è una necessità didattica per conseguire gli obiettivi del curriculum e uno strumento per mobilitare le diverse competenze per una valutazione personalizzata.Nella pratica d’aula questo approccio permette di superare la riproposizione di esercizi stereotipati e di mobilitare più competenze, consente inoltre di coinvolgere l’intera classe nel dialogo educativo e di valorizzare ogni contributo.L’idea sperimentata in aula, all’interno dell’unità didattica dedicata al cerchio e alla circonferenza, ha preso spunto da una famosa burla dei cerchi nel grano risalente agli anni ‘70. L’attività si è conclusa con una sfida creativa: il progetto di un cerchio nel grano. Oltre a richiedere la misura delle parti del cerchio ha sollecitato la progettazione di vere e proprie istruzioni operative per realizzare un cerchio nel grano.","PeriodicalId":448432,"journal":{"name":"Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula","volume":"41 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-11-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"114698651","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L’attività didattica descritta ha avuto origine da un classico problema di calcolo combinatorio e probabilità che si sono posti due studenti di una quinta liceo scientifico, che sono anche due degli autori di questo articolo. Si descrivono i primi tentativi di risoluzione, l’uso della simulazione al computer per cercare di ottenere informazioni sulla soluzione, due diversi approcci per la ricerca di regolarità che aiutassero a risolvere il problema, la ricerca di conoscenze matematiche che aiutassero a dare un senso ai risultati delle simulazioni, il tentativo di spiegare alle compagne e ai compagni tutto il lungo e articolato processo di approccio al problema, che si configura come una vera e propria attività di ricerca.
{"title":"Storia di una ricerca","authors":"D. Paola, Riccardo Franchi, Lorenzo Ravera","doi":"10.33683/ddm.22.12.6","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/ddm.22.12.6","url":null,"abstract":"L’attività didattica descritta ha avuto origine da un classico problema di calcolo combinatorio e probabilità che si sono posti due studenti di una quinta liceo scientifico, che sono anche due degli autori di questo articolo. Si descrivono i primi tentativi di risoluzione, l’uso della simulazione al computer per cercare di ottenere informazioni sulla soluzione, due diversi approcci per la ricerca di regolarità che aiutassero a risolvere il problema, la ricerca di conoscenze matematiche che aiutassero a dare un senso ai risultati delle simulazioni, il tentativo di spiegare alle compagne e ai compagni tutto il lungo e articolato processo di approccio al problema, che si configura come una vera e propria attività di ricerca.","PeriodicalId":448432,"journal":{"name":"Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula","volume":"102 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-11-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"123205226","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L’articolo presenta l’analisi del discorso matematico degli studenti di una classe II di scuola secondaria di primo grado, intrapreso durante una lezione sul riconoscimento di altezze di un triangolo. La lezione si è svolta dopo un percorso didattico durante il quale il discorso sull’oggetto matematico altezza si è costruito a partire da diverse realizzazioni possibili. Obiettivo principale di questo studio è documentare quali tra queste realizzazioni del significante altezza compaiono nel discorso di classe, descriverne le caratteristiche e osservare quali continuità o discontinuità presentano rispetto alle realizzazioni più comuni descritte dalla letteratura in didattica della matematica. L’analisi del discorso, accompagnata dalla costruzione e confronto tra l’albero di realizzazione atteso e l’albero della classe, consentiranno di mettere in luce sia la ricchezza del discorso di classe sia le interazioni tra realizzazioni diverse. Infine, si discuteranno le implicazioni teoriche e didattiche dello studio.
{"title":"Analisi del discorso di classe sul riconoscimento di altezze di un triangolo","authors":"Giulia Lisarelli, Elisa Miragliotta","doi":"10.33683/ddm.22.12.3","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/ddm.22.12.3","url":null,"abstract":"L’articolo presenta l’analisi del discorso matematico degli studenti di una classe II di scuola secondaria di primo grado, intrapreso durante una lezione sul riconoscimento di altezze di un triangolo. La lezione si è svolta dopo un percorso didattico durante il quale il discorso sull’oggetto matematico altezza si è costruito a partire da diverse realizzazioni possibili. Obiettivo principale di questo studio è documentare quali tra queste realizzazioni del significante altezza compaiono nel discorso di classe, descriverne le caratteristiche e osservare quali continuità o discontinuità presentano rispetto alle realizzazioni più comuni descritte dalla letteratura in didattica della matematica. L’analisi del discorso, accompagnata dalla costruzione e confronto tra l’albero di realizzazione atteso e l’albero della classe, consentiranno di mettere in luce sia la ricchezza del discorso di classe sia le interazioni tra realizzazioni diverse. Infine, si discuteranno le implicazioni teoriche e didattiche dello studio.","PeriodicalId":448432,"journal":{"name":"Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula","volume":"93 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-11-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"114370115","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Attraverso due studi di caso, si propone una riflessione sull’attività matematica individuale che i bambini della scuola primaria svolgono a casa e su come l’interazione con i genitori influenzi tale attività. Dopo aver presentato una breve rassegna della letteratura sul tema del “fare scuola a casa” e del rapporto dei genitori con i compiti di matematica dei figli, si analizzano qualitativamente dati raccolti durante il lockdown e relativi a due studenti di classe terza della scuola primaria italiana.
{"title":"Fare scuola a casa in tempi di lockdown: l’esempio dei problemi moltiplicativi","authors":"A. Maffia","doi":"10.33683/ddm.22.11.3","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/ddm.22.11.3","url":null,"abstract":"Attraverso due studi di caso, si propone una riflessione sull’attività matematica individuale che i bambini della scuola primaria svolgono a casa e su come l’interazione con i genitori influenzi tale attività. Dopo aver presentato una breve rassegna della letteratura sul tema del “fare scuola a casa” e del rapporto dei genitori con i compiti di matematica dei figli, si analizzano qualitativamente dati raccolti durante il lockdown e relativi a due studenti di classe terza della scuola primaria italiana.","PeriodicalId":448432,"journal":{"name":"Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula","volume":"21 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-05-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"123675368","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L’attività descritta in questo articolo si propone di stimolare, attraverso la pratica della piegatura origami, una riflessione metacognitiva sul tema dell’apprendimento e consiste in un’azione creativa che consente di sperimentare alcune delle difficoltà comuni nel percorso di studi universitario, individuando fin da subito strategie utili per affrontarle.L’esperienza, da svolgersi nelle prime settimane di lezione, mette in luce l’importanza di sviluppare un atteggiamento consapevole nei confronti dello studio e affronta due temi cruciali per l’efficacia dell’apprendimento: il ruolo della curiosità come spinta motivazionale a imparare cose nuove e l’importanza della fiducia nel docente e nelle sue proposte didattiche. In questa sede si presentano i risultati di un’applicazione nell’ambito di un corso universitario di matematica, benché l’attività, che per sua natura insiste più sul piano metodologico che non su quello strettamente disciplinare, possa essere trasferita efficacemente anche ad altri insegnamenti.
{"title":"Origami e strategie di apprendimento","authors":"P. Morando, Maria Luisa Spreafico","doi":"10.33683/ddm.22.11.6","DOIUrl":"https://doi.org/10.33683/ddm.22.11.6","url":null,"abstract":"L’attività descritta in questo articolo si propone di stimolare, attraverso la pratica della piegatura origami, una riflessione metacognitiva sul tema dell’apprendimento e consiste in un’azione creativa che consente di sperimentare alcune delle difficoltà comuni nel percorso di studi universitario, individuando fin da subito strategie utili per affrontarle.L’esperienza, da svolgersi nelle prime settimane di lezione, mette in luce l’importanza di sviluppare un atteggiamento consapevole nei confronti dello studio e affronta due temi cruciali per l’efficacia dell’apprendimento: il ruolo della curiosità come spinta motivazionale a imparare cose nuove e l’importanza della fiducia nel docente e nelle sue proposte didattiche. In questa sede si presentano i risultati di un’applicazione nell’ambito di un corso universitario di matematica, benché l’attività, che per sua natura insiste più sul piano metodologico che non su quello strettamente disciplinare, possa essere trasferita efficacemente anche ad altri insegnamenti.","PeriodicalId":448432,"journal":{"name":"Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula","volume":"4 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-05-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"130157558","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}