Il saggio si inquadra nel più ampio ambito degli studi sulle migrazioni oltre le aree metropolitane, di particolare interesse nel contesto italiano divenuto oramai da tempo un consolidato crocevia migratorio. Questi territori rappresentano osservatori privilegiati per comprendere e analizzare alcune importanti implicazioni sociali dell'immigrazione. I dati presentati e discussi ricostruiscono esperienze e pratiche di cittadinanza "dal basso" implementate nel quadro di due progetti FAMI realizzati presso l'Hotel House di Porto Recanati, un sistema immobiliare marchigiano ad alta concentrazione di popolazione di origine straniera e oggetto, da tempo, di studi sociologici, etnografici e demografici. Le evidenze empiriche indicano come il coinvolgimento diretto dei residenti, nella loro qualità di soggetti portatori di interessi nel corso delle diverse fasi progettuali, si sia rivelato una "buona pratica", oltre che una strategia vincente nell'intento di promuovere interventi di riqualificazione multilivello in un immobile che presenta da diversi decenni gravi segni di criticità intrinseche sul piano strutturale e sociale. Inoltre, attraverso le prassi virtuose introdotte in ambito progettuale, è stato possibile avviare strategie più efficaci di fronteggiamento dei gravi eventi emergenziali legati alla pandemia da Covid-19.
{"title":"Migrazioni oltre le aree metropolitane: le sfide della cittadinanza \"dal basso\" in un sistema insediativo marchigiano","authors":"Maria Letizia Zanier, Marta Scocco","doi":"10.3280/mm2022-001006","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mm2022-001006","url":null,"abstract":"Il saggio si inquadra nel più ampio ambito degli studi sulle migrazioni oltre le aree metropolitane, di particolare interesse nel contesto italiano divenuto oramai da tempo un consolidato crocevia migratorio. Questi territori rappresentano osservatori privilegiati per comprendere e analizzare alcune importanti implicazioni sociali dell'immigrazione. I dati presentati e discussi ricostruiscono esperienze e pratiche di cittadinanza \"dal basso\" implementate nel quadro di due progetti FAMI realizzati presso l'Hotel House di Porto Recanati, un sistema immobiliare marchigiano ad alta concentrazione di popolazione di origine straniera e oggetto, da tempo, di studi sociologici, etnografici e demografici. Le evidenze empiriche indicano come il coinvolgimento diretto dei residenti, nella loro qualità di soggetti portatori di interessi nel corso delle diverse fasi progettuali, si sia rivelato una \"buona pratica\", oltre che una strategia vincente nell'intento di promuovere interventi di riqualificazione multilivello in un immobile che presenta da diversi decenni gravi segni di criticità intrinseche sul piano strutturale e sociale. Inoltre, attraverso le prassi virtuose introdotte in ambito progettuale, è stato possibile avviare strategie più efficaci di fronteggiamento dei gravi eventi emergenziali legati alla pandemia da Covid-19.","PeriodicalId":93477,"journal":{"name":"Mondi migranti : rivista di studi e ricerche sulle migrazioni internazionali","volume":"49 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"91200261","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Drawing on fieldwork among refugees and asylum seekers in Northern Italy, this article examines how local policies of exclusion and the resulting accentuation on a system of stratification in the Italian northern border zone of South Tyrol target the exclusion of particular groups of refugees. In doing so, it indicates concrete policies of exclusion and exclusionary practices against refugees and potential asylum seekers in the Italian northern border zone. To manage and control mixed mi-gration flows, local authorities have extended the system of civic stratification in the province by denying fundamental rights to a particular group of refugees. The article adopts a qualitative research approach. Two research methods have been used to understand the complex research settings: semi-structured interviews with different actors operating in the research field and document analysis. The results of the analyses underline the importance of linking the labelling process with a broader discussion on civic stratification as a potential framework to understand a system of inequality based on the relationship between specific categories of individuals and local authorities and the rights denied by them.
{"title":"Being Out-of-quota: an Analysis of Refugee's Border Experiences in Northern Italy","authors":"Claudia Lintner","doi":"10.3280/mm2022-001009","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mm2022-001009","url":null,"abstract":"Drawing on fieldwork among refugees and asylum seekers in Northern Italy, this article examines how local policies of exclusion and the resulting accentuation on a system of stratification in the Italian northern border zone of South Tyrol target the exclusion of particular groups of refugees. In doing so, it indicates concrete policies of exclusion and exclusionary practices against refugees and potential asylum seekers in the Italian northern border zone. To manage and control mixed mi-gration flows, local authorities have extended the system of civic stratification in the province by denying fundamental rights to a particular group of refugees. The article adopts a qualitative research approach. Two research methods have been used to understand the complex research settings: semi-structured interviews with different actors operating in the research field and document analysis. The results of the analyses underline the importance of linking the labelling process with a broader discussion on civic stratification as a potential framework to understand a system of inequality based on the relationship between specific categories of individuals and local authorities and the rights denied by them.","PeriodicalId":93477,"journal":{"name":"Mondi migranti : rivista di studi e ricerche sulle migrazioni internazionali","volume":"40 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"76407866","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Perseguendo l'obiettivo teorico di contribuire ai dibattiti su cittadinanza e solidarie-tà in senso più inclusivo, l'articolo analizza congiuntamente i concetti di cittadinanza dal basso e solidarietà dal basso applicandoli all'analisi empirica di una particolare pratica di solidarietà promossa dal basso dagli stessi migranti in alleanza con i cittadini durante la pandemia da Covid-19 nella città di Napoli. Il materiale empirico utilizzato è frutto di una ricerca etnografica di lungo periodo sulla partecipazione sociale e politica dei migranti nella città di Napoli. Costruendo reti di relazioni e alleanze trasversali, migranti e cittadini hanno dato vita ad una for-ma di solidarietà inclusiva, capace di sfidare e aggirare le strutture di solidarietà esclusiva, trasgredire i confini della comunità sociale e politica e ridefinire le appartenenze. In particolare, mostrerò come tale pratica di solidarietà sia stata capace di mettere in discussione e trasformare la cittadinanza, sfidando, modificando e rinnovando i modi in cui i soggetti coinvolti hanno definito se stessi e agito come cittadini, valorizzando le loro relazioni sociali. L'analisi degli atti di solidarietà prodotti dall'alleanza di migranti e cittadini può fornire una estensione della teoria degli atti di cittadinanza e rappresentare il punto di partenza per riflettere in maniera innovativa e più inclusiva su solidarietà, alleanze, appartenenze, confini e cittadinanza.
{"title":"Cittadinanza dal basso e solidarietà inclusiva. L'alleanza trasversale tra migranti e cittadini a Napoli durante la pandemia da Covid-19","authors":"R. Gatti","doi":"10.3280/mm2022-001005","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mm2022-001005","url":null,"abstract":"Perseguendo l'obiettivo teorico di contribuire ai dibattiti su cittadinanza e solidarie-tà in senso più inclusivo, l'articolo analizza congiuntamente i concetti di cittadinanza dal basso e solidarietà dal basso applicandoli all'analisi empirica di una particolare pratica di solidarietà promossa dal basso dagli stessi migranti in alleanza con i cittadini durante la pandemia da Covid-19 nella città di Napoli. Il materiale empirico utilizzato è frutto di una ricerca etnografica di lungo periodo sulla partecipazione sociale e politica dei migranti nella città di Napoli. Costruendo reti di relazioni e alleanze trasversali, migranti e cittadini hanno dato vita ad una for-ma di solidarietà inclusiva, capace di sfidare e aggirare le strutture di solidarietà esclusiva, trasgredire i confini della comunità sociale e politica e ridefinire le appartenenze. In particolare, mostrerò come tale pratica di solidarietà sia stata capace di mettere in discussione e trasformare la cittadinanza, sfidando, modificando e rinnovando i modi in cui i soggetti coinvolti hanno definito se stessi e agito come cittadini, valorizzando le loro relazioni sociali. L'analisi degli atti di solidarietà prodotti dall'alleanza di migranti e cittadini può fornire una estensione della teoria degli atti di cittadinanza e rappresentare il punto di partenza per riflettere in maniera innovativa e più inclusiva su solidarietà, alleanze, appartenenze, confini e cittadinanza.","PeriodicalId":93477,"journal":{"name":"Mondi migranti : rivista di studi e ricerche sulle migrazioni internazionali","volume":"37 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"88071496","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
M. Bona, A. Carlà, Heidi Flarer, Marie Lehner, Astrid Mattes-Zippenfenig, Ursula Reeger
Questo contributo esamina gli effetti del volontariato su giovani immigrati in sei paesi europei, concentrandosi sui cambiamenti occorsi dopo un anno di coinvolgimento volontario nel loro senso di appartenenza e nei legami con il luogo di residenza. Lo studio ha dato ampio spazio all'auto-percezione dei volontari, rilevata attraverso metodi qualitativi, ricorrendo all'uso di un "control group". L'ipotesi - che l'esperienza potesse rafforzare il senso di appartenenza con intensità variabile a seconda del background migratorio del partecipante - è stata in parte confermata. L'analisi mostra variazioni apprezzabili in particolare tra i giovani con background migratorio, per chi si è impegnato per più tempo, e tra i giovani con precedente esperienza di volontariato, ad indicare l'importanza di contesti di volontariato che sostengano il capitale sociale di tipo "bridging".
{"title":"Gli effetti del volontariato sul senso di appartenenza di giovani immigrati: una prospettiva europea","authors":"M. Bona, A. Carlà, Heidi Flarer, Marie Lehner, Astrid Mattes-Zippenfenig, Ursula Reeger","doi":"10.3280/mm2022-001002","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mm2022-001002","url":null,"abstract":"Questo contributo esamina gli effetti del volontariato su giovani immigrati in sei paesi europei, concentrandosi sui cambiamenti occorsi dopo un anno di coinvolgimento volontario nel loro senso di appartenenza e nei legami con il luogo di residenza. Lo studio ha dato ampio spazio all'auto-percezione dei volontari, rilevata attraverso metodi qualitativi, ricorrendo all'uso di un \"control group\". L'ipotesi - che l'esperienza potesse rafforzare il senso di appartenenza con intensità variabile a seconda del background migratorio del partecipante - è stata in parte confermata. L'analisi mostra variazioni apprezzabili in particolare tra i giovani con background migratorio, per chi si è impegnato per più tempo, e tra i giovani con precedente esperienza di volontariato, ad indicare l'importanza di contesti di volontariato che sostengano il capitale sociale di tipo \"bridging\".","PeriodicalId":93477,"journal":{"name":"Mondi migranti : rivista di studi e ricerche sulle migrazioni internazionali","volume":"27 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"74894238","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Mikhail Denisenko, Salvatore Strozza e Matthew Light, a cura di (2020). Migration from the Newly Independent States. 25 Years After the Collapse of the USSR, Springer Nature Switzerland AG; pp. 560, € 145; Isnb: 978-3-030-360075-7.","authors":"C. Bonifazi","doi":"10.3280/mm2022-001012","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mm2022-001012","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":93477,"journal":{"name":"Mondi migranti : rivista di studi e ricerche sulle migrazioni internazionali","volume":"16 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"74111183","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
The authors present an analysis of the History and Geography textbooks that were the most used in Italian secondary schools in the school year 2016-2017, aimed at investigating immigrant representation and migrations through images and texts. Indeed, textbooks are a kind of media that can impact on the public discourse while presenting a certain vision of society to those that are becoming the future citizens, conveying - explicitly and implicitly - value systems. In this sense, they can act as tools to build support for power or cultural resistance, an aspect that is reflected in the so called "Didactic Transposition Delay", which helps to understand the relationship between knowledge and values. Given their "political" nature, albeit cloaked in an institutional authority, it is important to reflect on this type of media in a critical manner, particularly with respect to the promotion of discrimination and stereotypes. Among the findings of the study, a narrative predominantly describing migrants as "victims" and as a resource (especially eco-nomic) for the country of destination, albeit not lacking representation in terms of problems, while barely making room for the subject of human rights. At the same time, the images convey a representation that is predominantly "male", tending to "veil" the presence of women, contrary to the data, but with certain elements which the authors consider as developments with respect to previous studies.
{"title":"The public discourse on immigration in Italian school textbooks","authors":"Adriana Valente, V. Tudisca","doi":"10.3280/mm2022-001008","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mm2022-001008","url":null,"abstract":"The authors present an analysis of the History and Geography textbooks that were the most used in Italian secondary schools in the school year 2016-2017, aimed at investigating immigrant representation and migrations through images and texts. Indeed, textbooks are a kind of media that can impact on the public discourse while presenting a certain vision of society to those that are becoming the future citizens, conveying - explicitly and implicitly - value systems. In this sense, they can act as tools to build support for power or cultural resistance, an aspect that is reflected in the so called \"Didactic Transposition Delay\", which helps to understand the relationship between knowledge and values. Given their \"political\" nature, albeit cloaked in an institutional authority, it is important to reflect on this type of media in a critical manner, particularly with respect to the promotion of discrimination and stereotypes. Among the findings of the study, a narrative predominantly describing migrants as \"victims\" and as a resource (especially eco-nomic) for the country of destination, albeit not lacking representation in terms of problems, while barely making room for the subject of human rights. At the same time, the images convey a representation that is predominantly \"male\", tending to \"veil\" the presence of women, contrary to the data, but with certain elements which the authors consider as developments with respect to previous studies.","PeriodicalId":93477,"journal":{"name":"Mondi migranti : rivista di studi e ricerche sulle migrazioni internazionali","volume":"37 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"75999533","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Le recenti iniziative di rivendicazione politica dei migranti evidenziano episodi di cittadinanza dal basso, all'interno dei quali è possibile osservare la presenza di movimenti collettivi o reti associative, quali, per esempio, Project20k e No Borders; ciò sembra rilevare una sovrapposizione tra aspetti volontaristici e aspetti relativi specificamente all'attivismo politico, prefigurando casi di cittadinanza mediata (Ambrosini, 2020a; Bartolotta, 2015). È possibile studiare questi casi attraverso il modello di attivismo prosociale, inteso come quella pluralità di forme attraverso le quali i cittadini si uniscono al fine di sostenere categorie sociali vulnerabili (Moro, 2010). Il presente lavoro mira ad analizzare tali processi di azione collettiva attraverso studi di caso di alcune reti di attivismo in difesa dei diritti dei migranti presenti in Sicilia, all'interno delle quali sono state condotte delle brevi campagne di interviste non strutturate rivolte ai membri del direttivo.
{"title":"Mediazioni di cittadinanza: l'attivismo prosociale a favore dei migranti","authors":"Liana M. Daher, Davide Nicolosi","doi":"10.3280/mm2022-001007","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mm2022-001007","url":null,"abstract":"Le recenti iniziative di rivendicazione politica dei migranti evidenziano episodi di cittadinanza dal basso, all'interno dei quali è possibile osservare la presenza di movimenti collettivi o reti associative, quali, per esempio, Project20k e No Borders; ciò sembra rilevare una sovrapposizione tra aspetti volontaristici e aspetti relativi specificamente all'attivismo politico, prefigurando casi di cittadinanza mediata (Ambrosini, 2020a; Bartolotta, 2015). È possibile studiare questi casi attraverso il modello di attivismo prosociale, inteso come quella pluralità di forme attraverso le quali i cittadini si uniscono al fine di sostenere categorie sociali vulnerabili (Moro, 2010). Il presente lavoro mira ad analizzare tali processi di azione collettiva attraverso studi di caso di alcune reti di attivismo in difesa dei diritti dei migranti presenti in Sicilia, all'interno delle quali sono state condotte delle brevi campagne di interviste non strutturate rivolte ai membri del direttivo.","PeriodicalId":93477,"journal":{"name":"Mondi migranti : rivista di studi e ricerche sulle migrazioni internazionali","volume":"131 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"80143192","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L'articolo analizza le forme di esercizio e rivendicazione della cittadinanza dal basso, portate avanti da diverse associazioni di donne migranti attive nel sud della Spagna (Andalusia), indagate attraverso una ricerca etnografica. L'analisi mostra come le attiviste coinvolte nella ricerca agiscono nella sfera pubblica sulla base di un'identità complessa, nella quale l'appartenenza di genere e la condizione migrante si intrecciano con l'appartenenza etno-culturale e di classe. Da tale posizione, avanzano una fondamentale richiesta di inclusione, ma anche un'opera di ridefinizione della cittadinanza in senso inclusivo. Mettono in discussione il confine tra cittadini/e e non cittadini/e, e risignificano la cittadinanza come una questione di accesso a diritti e risorse, di riconoscimento e di parità partecipativa. Il caso studio vuole contribuire, in ottica intersezionale, alla comprensione delle forme di cittadinanza dal basso elaborate da settori diversificati della popolazione migrante, e delle trasformazioni della cittadinanza ad esse collegate.
{"title":"La pratica della cittadinanza \"dal basso\" nelle associazioni di donne migranti","authors":"Daniela Cherubini","doi":"10.3280/mm2022-001004","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mm2022-001004","url":null,"abstract":"L'articolo analizza le forme di esercizio e rivendicazione della cittadinanza dal basso, portate avanti da diverse associazioni di donne migranti attive nel sud della Spagna (Andalusia), indagate attraverso una ricerca etnografica. L'analisi mostra come le attiviste coinvolte nella ricerca agiscono nella sfera pubblica sulla base di un'identità complessa, nella quale l'appartenenza di genere e la condizione migrante si intrecciano con l'appartenenza etno-culturale e di classe. Da tale posizione, avanzano una fondamentale richiesta di inclusione, ma anche un'opera di ridefinizione della cittadinanza in senso inclusivo. Mettono in discussione il confine tra cittadini/e e non cittadini/e, e risignificano la cittadinanza come una questione di accesso a diritti e risorse, di riconoscimento e di parità partecipativa. Il caso studio vuole contribuire, in ottica intersezionale, alla comprensione delle forme di cittadinanza dal basso elaborate da settori diversificati della popolazione migrante, e delle trasformazioni della cittadinanza ad esse collegate.","PeriodicalId":93477,"journal":{"name":"Mondi migranti : rivista di studi e ricerche sulle migrazioni internazionali","volume":"47 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"77304885","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L'articolo presenta i risultati di una ricerca sul volontariato delle persone di origine straniera impegnate all'interno di associazioni non connotate etnicamente, composte da nazionalità miste o prevalentemente da italiani. L'indagine ha approfondito le motivazioni e i percorsi che hanno condotto le persone alla scelta di impegno solidale, le modalità con cui questa attività pro-sociali vengono profuse, le criticità incontrate e le ricadute di queste pratiche nella vita dei soggetti. Ha cercato in particolare di cogliere i nessi tra immigrazione, volontariato e cittadinanza dal basso, cercando di capire cosa contraddistingue determinate pratiche sociali come pratiche di cittadinanza? Cosa significa tutto ciò dal punto di vista dell'individuo in qualità di attore di cittadinanza? Sono emerse diverse dimensioni connesse al concetto delle pratiche di cittadinanza: il volontariato è un modo per portare il proprio contributo alla società in cui si vive, ma al contempo per sentirsi parte di essa, sentirsi accettati, trovare il proprio posto con al di là degli stereotipi che spesso gravano sui migranti, rivendicare dignità, rispetto e riconoscimento sociale in qualità di cittadino, al pari degli altri.
{"title":"Il volontariato come forma di cittadinanza dal basso","authors":"D. Erminio","doi":"10.3280/mm2022-001003","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mm2022-001003","url":null,"abstract":"L'articolo presenta i risultati di una ricerca sul volontariato delle persone di origine straniera impegnate all'interno di associazioni non connotate etnicamente, composte da nazionalità miste o prevalentemente da italiani. L'indagine ha approfondito le motivazioni e i percorsi che hanno condotto le persone alla scelta di impegno solidale, le modalità con cui questa attività pro-sociali vengono profuse, le criticità incontrate e le ricadute di queste pratiche nella vita dei soggetti. Ha cercato in particolare di cogliere i nessi tra immigrazione, volontariato e cittadinanza dal basso, cercando di capire cosa contraddistingue determinate pratiche sociali come pratiche di cittadinanza? Cosa significa tutto ciò dal punto di vista dell'individuo in qualità di attore di cittadinanza? Sono emerse diverse dimensioni connesse al concetto delle pratiche di cittadinanza: il volontariato è un modo per portare il proprio contributo alla società in cui si vive, ma al contempo per sentirsi parte di essa, sentirsi accettati, trovare il proprio posto con al di là degli stereotipi che spesso gravano sui migranti, rivendicare dignità, rispetto e riconoscimento sociale in qualità di cittadino, al pari degli altri.","PeriodicalId":93477,"journal":{"name":"Mondi migranti : rivista di studi e ricerche sulle migrazioni internazionali","volume":"54 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-03-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"82057025","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
A partire dall'estate 2018, la frontiera basca, che separa la Francia dalla Spagna, comincia ad attirare l'attenzione dei media. La rotta del Mediterraneo centrale in quel momento diviene, in effetti, maggiormente visibile e l'arrivo di migranti e richiedenti asilo dalla Spagna aumenta sensibilmente nel Paese basco francese, in particolare a Bayonne. Di fronte a tale situazione, le istituzioni locali partecipano insieme alle reti di solidarietà informale all'apertura di un centro di transito. La mediatizzazione di questa iniziativa, comparata alle "città santuario" americane, nasconde tuttavia le molte divergenze che attraversano le esperienze di accoglienza sul territorio. Il presente articolo propone un'analisi delle complesse reti di solidarietà, attraverso una doppia comparazione interna: geografica, confrontando il caso di Bayonne con le iniziative delle zone più rurali dei Paesi baschi francesi, e socio-politica, attraverso l'analisi delle diverse pratiche di attivismo degli attori solidali e del loro rapporto con la legalità.
{"title":"Sanctuary cities in Francia? L'accoglienza dei migranti nel Paese basco","authors":"Annalisa Lendaro, Thomas Sommer-Houdeville","doi":"10.3280/mm2021-003004","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/mm2021-003004","url":null,"abstract":"A partire dall'estate 2018, la frontiera basca, che separa la Francia dalla Spagna, comincia ad attirare l'attenzione dei media. La rotta del Mediterraneo centrale in quel momento diviene, in effetti, maggiormente visibile e l'arrivo di migranti e richiedenti asilo dalla Spagna aumenta sensibilmente nel Paese basco francese, in particolare a Bayonne. Di fronte a tale situazione, le istituzioni locali partecipano insieme alle reti di solidarietà informale all'apertura di un centro di transito. La mediatizzazione di questa iniziativa, comparata alle \"città santuario\" americane, nasconde tuttavia le molte divergenze che attraversano le esperienze di accoglienza sul territorio. Il presente articolo propone un'analisi delle complesse reti di solidarietà, attraverso una doppia comparazione interna: geografica, confrontando il caso di Bayonne con le iniziative delle zone più rurali dei Paesi baschi francesi, e socio-politica, attraverso l'analisi delle diverse pratiche di attivismo degli attori solidali e del loro rapporto con la legalità.","PeriodicalId":93477,"journal":{"name":"Mondi migranti : rivista di studi e ricerche sulle migrazioni internazionali","volume":"48 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"82603862","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}