Pub Date : 2022-05-02DOI: 10.54103/2035-4797/17776
E. M. Menotti
Le scoperte archeologiche occorse a Mantova negli annui duemila hanno portato all’individuazione di elementi che, a partire dall’età arcaica, definiscono un’area sacra. Tre graffiti vascolari hanno dediche alle divinità femminili Vei e Zipni. Vei corrisponde per taluni aspetti a Demetra e per altri a Kore ed il suo culto era diffuso in molti siti dell’Etruria centro meridionale e a Mantova, Felsina, Marzabotto, Servirola di San Polo d’Enza e Parma. Il suo partner, Dis Pater noto anche come Mantus, era la divinità più importante della dodecapoli padana. La presenza di un culto di Vei in Mantova può essere prova della presenza del culto di Dis Pater/Mantus. Alcuni dati paleografici e onomastici graffiti su supporti vascolari indicano la presenza di devoti di lingua celtica.
{"title":"Divinità e offerenti in Mantova etrusca","authors":"E. M. Menotti","doi":"10.54103/2035-4797/17776","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/17776","url":null,"abstract":"Le scoperte archeologiche occorse a Mantova negli annui duemila hanno portato all’individuazione di elementi che, a partire dall’età arcaica, definiscono un’area sacra. Tre graffiti vascolari hanno dediche alle divinità femminili Vei e Zipni. Vei corrisponde per taluni aspetti a Demetra e per altri a Kore ed il suo culto era diffuso in molti siti dell’Etruria centro meridionale e a Mantova, Felsina, Marzabotto, Servirola di San Polo d’Enza e Parma. Il suo partner, Dis Pater noto anche come Mantus, era la divinità più importante della dodecapoli padana. La presenza di un culto di Vei in Mantova può essere prova della presenza del culto di Dis Pater/Mantus. Alcuni dati paleografici e onomastici graffiti su supporti vascolari indicano la presenza di devoti di lingua celtica.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-05-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"76416598","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2022-04-29DOI: 10.54103/2035-4797/17770
S. Struffolino
Si vuole dimostrare che Apollonia di Cirenaica non fu né una fondazione indipendente, né una vera e propria subcolonia, piuttosto uno scalo marittimo: “il porto di Cirene”, dove trovavano sede installazioni portuali e militari; abitata fra l’età arcaica e quella ellenistica da mercanti e artigiani, guarnigioni e personale marittimo. Seguire il suo sviluppo civico è di estremo interesse: frequentata dai membri della corte alessandrina, diviene polis autonoma con proprie istituzioni col passaggio alla dominazione romana, poi capitale della Libya superior a metà del IV sec. d.C., e in quanto tale oggetto della munificenza imperiale. Nonostante momenti di dissidio non perderà mai del tutto il legame privilegiato con Cirene.
{"title":"Sull’identità civica di Apollonia di Cirenaica","authors":"S. Struffolino","doi":"10.54103/2035-4797/17770","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/17770","url":null,"abstract":"Si vuole dimostrare che Apollonia di Cirenaica non fu né una fondazione indipendente, né una vera e propria subcolonia, piuttosto uno scalo marittimo: “il porto di Cirene”, dove trovavano sede installazioni portuali e militari; abitata fra l’età arcaica e quella ellenistica da mercanti e artigiani, guarnigioni e personale marittimo. Seguire il suo sviluppo civico è di estremo interesse: frequentata dai membri della corte alessandrina, diviene polis autonoma con proprie istituzioni col passaggio alla dominazione romana, poi capitale della Libya superior a metà del IV sec. d.C., e in quanto tale oggetto della munificenza imperiale. Nonostante momenti di dissidio non perderà mai del tutto il legame privilegiato con Cirene.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"72 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-04-29","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"90286622","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2022-04-08DOI: 10.54103/2035-4797/17692
Miriam Romagnolo
Questo articolo prende in considerazione alcuni reperti in vetro di notevole pregio, provenienti dal vicus romano di Bedriacum (attuale Calvatone, CR), scoperti durante le campagne di scavo svoltesi tra 2005 e 2013 nell’area del Quartiere degli Artigiani (scavi diretti dalla prof. Maria Teresa Grassi, Università degli Studi di Milano). I reperti analizzati si collocano cronologicamente tra la fine del I sec. a.C. e il pieno I sec. d.C., periodo che corrispose a una particolare fioritura del vicus stesso. Si è deciso pertanto di focalizzare l’attenzione su alcuni preziosi reperti ottenuti con la tecnica del vetro mosaico, della colatura e modellazione su forma capovolta (una coppa tipo Is.20, un unicum finora a Bedriacum, un fr. di coppa tipo Is.1/18 e due coppe costolate tipo Is.3), della soffiatura entro stampo (due frr. di coppe ispirate alla produzione di Ennione e un fr. di bicchiere troncoconico tipo Is.31) e tramite soffiatura libera (coppette costolate tipo Is.17 e frr. decorati a macchie).
本文考虑了2005年至2013年在工艺区挖掘中发现的贝德里亚库姆(现为Calvatone, CR) vicus romano在贝德里亚库姆(现为Calvatone, CR)的一些非常有价值的玻璃文物(由米兰大学的Maria Teresa Grassi教授领导的挖掘)。所分析的发现是在公元1世纪结束和公元1世纪充满活力之间按时间顺序排列的。因此,决定将注意力集中于一些玻璃马赛克的技术所取得的宝贵文物,colatura和形状建模上高高飘扬,一个20(一种是世界杯。到目前为止,Bedriacum,一种世界杯fr。。1:18和两个科普costolate Is Is。3),在部队(两式吹。由生产Is.31型切割玻璃和通过自由吹制(coopenate coopens Is.17和frr型coopens coopens)制成的杯子。装饰有斑点)。
{"title":"Le sfumature del lusso a Bedriacum. Note su alcuni vetri preziosi di prima età imperiale dal Quartiere degli Artigiani","authors":"Miriam Romagnolo","doi":"10.54103/2035-4797/17692","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/17692","url":null,"abstract":"Questo articolo prende in considerazione alcuni reperti in vetro di notevole pregio, provenienti dal vicus romano di Bedriacum (attuale Calvatone, CR), scoperti durante le campagne di scavo svoltesi tra 2005 e 2013 nell’area del Quartiere degli Artigiani (scavi diretti dalla prof. Maria Teresa Grassi, Università degli Studi di Milano). I reperti analizzati si collocano cronologicamente tra la fine del I sec. a.C. e il pieno I sec. d.C., periodo che corrispose a una particolare fioritura del vicus stesso. Si è deciso pertanto di focalizzare l’attenzione su alcuni preziosi reperti ottenuti con la tecnica del vetro mosaico, della colatura e modellazione su forma capovolta (una coppa tipo Is.20, un unicum finora a Bedriacum, un fr. di coppa tipo Is.1/18 e due coppe costolate tipo Is.3), della soffiatura entro stampo (due frr. di coppe ispirate alla produzione di Ennione e un fr. di bicchiere troncoconico tipo Is.31) e tramite soffiatura libera (coppette costolate tipo Is.17 e frr. decorati a macchie).","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"41 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-04-08","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"81519949","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2022-04-07DOI: 10.54103/2035-4797/17676
F. Grossi
Il vicus di Calvatone - Bedriacum è da sempre uno dei siti privilegiati per lo studio della ceramica in Cisalpina. Tuttavia, esso ha restituito anche numerosi materiali di vario genere, dei quali gli oggetti metallici costituiscono una percentuale notevole. L’interesse a loro relativo, però, è spesso smorzato non solo a causa delle condizioni di conservazione - che non ne permettono l’identificazione - ma anche dal pregiudizio che, essendo small finds, i dati ricavabili da essi siano di scarso valore, poco utili dal punto di vista cronologico e interpretativo. Scopo di questo lavoro è l’analisi preliminare di un nucleo di materiali in metallo provenienti dal sito, il cui studio permetterà sia di proporre confronti con oggetti simili, sia di formulare alcune ipotesi su un loro possibile impiego all’interno del vicus.
{"title":"Archeologia e small finds: indagini preliminari su un nucleo di materiali metallici da Calvatone - Bedriacum","authors":"F. Grossi","doi":"10.54103/2035-4797/17676","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/17676","url":null,"abstract":"Il vicus di Calvatone - Bedriacum è da sempre uno dei siti privilegiati per lo studio della ceramica in Cisalpina. Tuttavia, esso ha restituito anche numerosi materiali di vario genere, dei quali gli oggetti metallici costituiscono una percentuale notevole. L’interesse a loro relativo, però, è spesso smorzato non solo a causa delle condizioni di conservazione - che non ne permettono l’identificazione - ma anche dal pregiudizio che, essendo small finds, i dati ricavabili da essi siano di scarso valore, poco utili dal punto di vista cronologico e interpretativo. Scopo di questo lavoro è l’analisi preliminare di un nucleo di materiali in metallo provenienti dal sito, il cui studio permetterà sia di proporre confronti con oggetti simili, sia di formulare alcune ipotesi su un loro possibile impiego all’interno del vicus.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"17 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-04-07","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"83415912","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2022-04-07DOI: 10.54103/2035-4797/17675
C. Lambrugo
La presente nota pubblica due manufatti fittili inediti, conservati presso la sezione archeologica del Musée d’Art et d’Histoire della città di Ginevra. Si tratta nel primo caso certamente di un sonaglio in terracotta a forma di palla; nel secondo di un oggetto troncoconico con foro passante, il cui accurato decoro consente un inquadramento nella produzione artigianale di Corinto tra Protocorinzio Tardo e Corinzio Antico e che l’Autore propone di interpretare come trottola. I due oggetti ludici sono accomunati da suggestivi effetti visivi e sonori.
{"title":"Giochi sonori e trottole ronzanti da Corinto. Su due oggetti ludici inediti di Ginevra","authors":"C. Lambrugo","doi":"10.54103/2035-4797/17675","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/17675","url":null,"abstract":"La presente nota pubblica due manufatti fittili inediti, conservati presso la sezione archeologica del Musée d’Art et d’Histoire della città di Ginevra. Si tratta nel primo caso certamente di un sonaglio in terracotta a forma di palla; nel secondo di un oggetto troncoconico con foro passante, il cui accurato decoro consente un inquadramento nella produzione artigianale di Corinto tra Protocorinzio Tardo e Corinzio Antico e che l’Autore propone di interpretare come trottola. I due oggetti ludici sono accomunati da suggestivi effetti visivi e sonori.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"88 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-04-07","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"76169023","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2022-01-28DOI: 10.54103/2035-4797/17211
Giampiera Arrigoni
Apollo Myrikaios di Lesbo e Apollo Koropaios di Korope, che usavano la tamerice per la mantica, erano indipendenti da Delfi, ma il loro culto non era localmente meno importante.
{"title":"Apollo, la tamerice e la mantica","authors":"Giampiera Arrigoni","doi":"10.54103/2035-4797/17211","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/17211","url":null,"abstract":"Apollo Myrikaios di Lesbo e Apollo Koropaios di Korope, che usavano la tamerice per la mantica, erano indipendenti da Delfi, ma il loro culto non era localmente meno importante.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"15 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-01-28","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"76760199","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2022-01-28DOI: 10.54103/2035-4797/17209
Chiara Bianchi
Presso il Civico Museo Archeologico di Milano si conserva uno spillone in osso con la testa a forma di busto femminile che può essere inserito in una serie di esemplari inquadrabili cronologicamente nel IV sec. d.C. L’acconciatura rappresentata è una variante semplificata della pettinatura nota come “Scheitelzopffrisur”, nella quale i capelli erano raccolti in trecce, disposte in fasce più o meno larghe, e sollevati sul retro della testa dalla nuca verso l’alto fino al vertice dove venivano fissati con una terminazione ripiegata. Questa acconciatura è ampiamente documentata nelle sue varie evoluzioni su statue e monete con ritratti femminili: comparsa già nella prima metà del III sec. d.C., ebbe vasta diffusione, pur con alterne fasi, nella seconda metà del III sec. e ancora nel corso del IV sec. d.C. Numerosi sono gli spilloni in osso con la testa a forma di busto femminile con questa acconciatura e nell’articolo vengono esaminati nel dettaglio i confronti e le diverse varianti attestate.
公民在米兰考古博物馆在骨头里保存一个spillone上身女性形状的头部可能被列入一系列按时间顺序inquadrabili标本在四秒。d . C . L’acconciatura换发型的简化是一种被称为“Scheitelzopffrisur”,头发都收集在绝缘下令或多或少在宽,然后在头部后部,从后脑勺向上到顶部,在那里它们被折叠成一个末端。这种发型在很大程度上是记录在案的各个方面发展与妇女肖像雕像和硬币:上半年已经出现三秒。d . C .,广泛传播,但与第三阶段变化,下半年和仍在四秒。d。C .许多骨头的spilloni与上身女性形状的头这发型和条详细审查和核证这些变体的比较。
{"title":"Uno spillone in osso con la testa a forma di busto femminile conservato al Museo Archeologico di Milano","authors":"Chiara Bianchi","doi":"10.54103/2035-4797/17209","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/17209","url":null,"abstract":"Presso il Civico Museo Archeologico di Milano si conserva uno spillone in osso con la testa a forma di busto femminile che può essere inserito in una serie di esemplari inquadrabili cronologicamente nel IV sec. d.C. L’acconciatura rappresentata è una variante semplificata della pettinatura nota come “Scheitelzopffrisur”, nella quale i capelli erano raccolti in trecce, disposte in fasce più o meno larghe, e sollevati sul retro della testa dalla nuca verso l’alto fino al vertice dove venivano fissati con una terminazione ripiegata. Questa acconciatura è ampiamente documentata nelle sue varie evoluzioni su statue e monete con ritratti femminili: comparsa già nella prima metà del III sec. d.C., ebbe vasta diffusione, pur con alterne fasi, nella seconda metà del III sec. e ancora nel corso del IV sec. d.C. Numerosi sono gli spilloni in osso con la testa a forma di busto femminile con questa acconciatura e nell’articolo vengono esaminati nel dettaglio i confronti e le diverse varianti attestate.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"27 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-01-28","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"78589845","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2022-01-28DOI: 10.54103/2035-4797/17213
G. Bejor
Una sintesi di quasi due decadi di scavi archeologici a Nora (CA) permette di riconsiderare alcuni dei problemi storici e urbanistici dell’insediamento dell’antica città. Le ricerche si sono incentrate sull’area centrale, già parzialmente indagata nel secondo dopoguerra: sono emersi nuovi dati relativi soprattutto ad abitazioni private, alle loro articolazioni stratigrafiche e planimetriche, e ai loro apparati decorativi, tra cui mosaici e pareti affrescate.
{"title":"Nora. Le domus dell’area centrale, diciott’anni di ricerche dell’Università di Milano","authors":"G. Bejor","doi":"10.54103/2035-4797/17213","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/17213","url":null,"abstract":"Una sintesi di quasi due decadi di scavi archeologici a Nora (CA) permette di riconsiderare alcuni dei problemi storici e urbanistici dell’insediamento dell’antica città. Le ricerche si sono incentrate sull’area centrale, già parzialmente indagata nel secondo dopoguerra: sono emersi nuovi dati relativi soprattutto ad abitazioni private, alle loro articolazioni stratigrafiche e planimetriche, e ai loro apparati decorativi, tra cui mosaici e pareti affrescate.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"17 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-01-28","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"75231308","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2022-01-28DOI: 10.54103/2035-4797/17210
Luca Restelli
Lo smontaggio di una struttura muraria di epoca romana, individuata a Calvatone-Bedriacum durante gli scavi UniMi, ha dato la possibilità di osservarne in modo dettagliato la composizione e le caratteristiche edilizie. Lo studio pone in evidenza come tale struttura sia stata edificata secondo delle tecniche inquadrabili nella tipologia elaborata da A. Bacchetta, ma con alcune specifiche accortezze e particolarità.
{"title":"Storia di un muro: dallo smontaggio all'interpretazione di una struttura di Calvatone-Bedriacum","authors":"Luca Restelli","doi":"10.54103/2035-4797/17210","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/17210","url":null,"abstract":"Lo smontaggio di una struttura muraria di epoca romana, individuata a Calvatone-Bedriacum durante gli scavi UniMi, ha dato la possibilità di osservarne in modo dettagliato la composizione e le caratteristiche edilizie. Lo studio pone in evidenza come tale struttura sia stata edificata secondo delle tecniche inquadrabili nella tipologia elaborata da A. Bacchetta, ma con alcune specifiche accortezze e particolarità.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"16 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-01-28","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"83375304","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2022-01-28DOI: 10.54103/2035-4797/17212
M. Volonté
Nella storia delle ricerche archeologiche ottocentesche nel sito di Calvatone-Bedriacum riveste un ruolo centrale la figura di don Luigi Luchini, originario del Milanese e vissuto per gran parte della sua vita nel territorio della Diocesi di Cremona. Il Museo Civico Ala Ponzone conserva una serie di documenti d’archivio, interessanti per la ricostruzione dei primi ritrovamenti nel vicus e delle vicissitudini della collezione che da essi ebbe origine.
在卡尔瓦顿-贝德里亚库姆遗址的19世纪考古研究历史上,一个中心人物是来自米兰的唐·路易吉·卢奇尼(don Luigi Luchini),他在克雷莫纳教区生活了大半生。alponzone公民博物馆保存了一系列档案文件,这些文件对维克斯的早期发现及其引发的收藏的变化具有重要意义。
{"title":"«Ebbi una passione spiccata per la storia». La figura di don Luigi Luchini e la donazione di materiali da Bedriacum al Museo Archeologico di Cremona","authors":"M. Volonté","doi":"10.54103/2035-4797/17212","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/17212","url":null,"abstract":"Nella storia delle ricerche archeologiche ottocentesche nel sito di Calvatone-Bedriacum riveste un ruolo centrale la figura di don Luigi Luchini, originario del Milanese e vissuto per gran parte della sua vita nel territorio della Diocesi di Cremona. Il Museo Civico Ala Ponzone conserva una serie di documenti d’archivio, interessanti per la ricostruzione dei primi ritrovamenti nel vicus e delle vicissitudini della collezione che da essi ebbe origine.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"43 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-01-28","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"87105329","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}