Pub Date : 2022-01-12DOI: 10.54103/2035-4797/17065
Giovanna Bagnasco Gianni
A partire dalla radice mun-, il contributo ne esplora le differenti traiettorie semantiche in latino e in etrusco che potrebbero portare ad approfondirne il risvolto concreto nelle due culture nel campo delle “insegne” concepite per le donne nelle loro rispettive società. Da un lato le “insegne” morali destinate alle donne latine, tra cui la munditia, e dall’altro quelle concrete etrusche, come gli specchi in funzione catoptromantica. Su uno di questi compare infatti munθuχ, una figura femminile i cui compiti ricadono nella dimensione dell’ordine fisico, naturale e soprannaturale, mantenendosi così il significato più completo della radice mun-.
{"title":"“Insegne” femminili tra Etruria e Roma","authors":"Giovanna Bagnasco Gianni","doi":"10.54103/2035-4797/17065","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/17065","url":null,"abstract":"A partire dalla radice mun-, il contributo ne esplora le differenti traiettorie semantiche in latino e in etrusco che potrebbero portare ad approfondirne il risvolto concreto nelle due culture nel campo delle “insegne” concepite per le donne nelle loro rispettive società. Da un lato le “insegne” morali destinate alle donne latine, tra cui la munditia, e dall’altro quelle concrete etrusche, come gli specchi in funzione catoptromantica. Su uno di questi compare infatti munθuχ, una figura femminile i cui compiti ricadono nella dimensione dell’ordine fisico, naturale e soprannaturale, mantenendosi così il significato più completo della radice mun-.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-01-12","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"86872804","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2022-01-12DOI: 10.54103/2035-4797/17060
Maria Bonghi Jovino
Questa breve nota ricapitola per sommi capi la questione del rapporto tra religione ed economia nell’Italia preromana, recentemente riportato alla ribalta da alcuni contributi e convegni.
{"title":"Credenze religiose e modelli di indagine","authors":"Maria Bonghi Jovino","doi":"10.54103/2035-4797/17060","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/17060","url":null,"abstract":"Questa breve nota ricapitola per sommi capi la questione del rapporto tra religione ed economia nell’Italia preromana, recentemente riportato alla ribalta da alcuni contributi e convegni.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"49 575 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2022-01-12","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"83941410","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-12-28DOI: 10.54103/2035-4797/16949
M. Menichetti
La Pax Augusta è un motivo che sembra accompagnare tutto lo sviluppo del nuovo potere augusteo. Il presente lavoro mira a mettere in evidenza alcune tappe essenziali relativamente all’uso e alla gestione di questo concetto strettamente connesso al risultato delle azioni politiche e militari nel corso dell’età augustea. La lunga storia della Pax Augusta sembra trasmettere in trasparenza anche il confronto con quanti non erano stati in grado di portare a termine il vero interesse dello Stato, la pax, e in questa prospettiva anche i Parthica signa recepta potevano richiamare con precisione, e con altrettanta discrezione, il fallimento del suo principale avversario politico.
{"title":"La lunga pax di Augusto","authors":"M. Menichetti","doi":"10.54103/2035-4797/16949","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/16949","url":null,"abstract":"La Pax Augusta è un motivo che sembra accompagnare tutto lo sviluppo del nuovo potere augusteo. Il presente lavoro mira a mettere in evidenza alcune tappe essenziali relativamente all’uso e alla gestione di questo concetto strettamente connesso al risultato delle azioni politiche e militari nel corso dell’età augustea. La lunga storia della Pax Augusta sembra trasmettere in trasparenza anche il confronto con quanti non erano stati in grado di portare a termine il vero interesse dello Stato, la pax, e in questa prospettiva anche i Parthica signa recepta potevano richiamare con precisione, e con altrettanta discrezione, il fallimento del suo principale avversario politico.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"87 5","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-12-28","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72406317","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-12-27DOI: 10.54103/2035-4797/16946
M. Reali
L’Autore propone alcune riflessioni in merito alla tradizione di un’iscrizione latina conservata ad Asso (CO), CIL V, 5216: si tratta di un’ara dedicata a un Genius locale da due membri della gens Plinia. Il commento riservato a questa epigrafe consente di evidenziare il diverso approccio al proprio passato “insubre” da parte di alcuni studiosi di epoca rinascimentale o controriformistica (Castiglioni, Alciato, Borsieri) rispetto a quello manifestato in un manoscritto di Mons. Carlo Mazza, parroco di Asso tra Settecento e Ottocento.
{"title":"Frammenti di “identità insubre”: note sulla tradizione di CIL V, 5216","authors":"M. Reali","doi":"10.54103/2035-4797/16946","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/16946","url":null,"abstract":"L’Autore propone alcune riflessioni in merito alla tradizione di un’iscrizione latina conservata ad Asso (CO), CIL V, 5216: si tratta di un’ara dedicata a un Genius locale da due membri della gens Plinia. Il commento riservato a questa epigrafe consente di evidenziare il diverso approccio al proprio passato “insubre” da parte di alcuni studiosi di epoca rinascimentale o controriformistica (Castiglioni, Alciato, Borsieri) rispetto a quello manifestato in un manoscritto di Mons. Carlo Mazza, parroco di Asso tra Settecento e Ottocento.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"9 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-12-27","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"90048410","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-12-27DOI: 10.54103/2035-4797/16945
Fulvia Butti
L’articolo cataloga gli specchi rinvenuti tra Verbano-Ticino e Comasco: essi ammontano a circa 70. Prevalgono i tipi più comuni: in bronzo, in prevalenza circolari, ma anche rettangolari. Si affermano tra l’età di Augusto e la prima metà del I sec. d.C., quando, alla fine della Romanizzazione, si crea una nuova identità femminile.
{"title":"Specchi romani tra Comprensorio del Ticino e Comasco","authors":"Fulvia Butti","doi":"10.54103/2035-4797/16945","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/16945","url":null,"abstract":"L’articolo cataloga gli specchi rinvenuti tra Verbano-Ticino e Comasco: essi ammontano a circa 70. Prevalgono i tipi più comuni: in bronzo, in prevalenza circolari, ma anche rettangolari. Si affermano tra l’età di Augusto e la prima metà del I sec. d.C., quando, alla fine della Romanizzazione, si crea una nuova identità femminile.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"34 7","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-12-27","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72489056","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-12-27DOI: 10.54103/2035-4797/16948
P. G. Michelotto
Rostovtzeff e Macchioro, studiosi diversissimi sui piani umano e scientifico, non coltivarono mai un rapporto di amichevole collaborazione, tranne che negli anni 1910-13, come attestano le uniche sette lettere sinora note dello studioso russo a Macchioro, conservate nel “Fondo Macchioro” dell’Università di Trieste. Nelle due lettere del 1910 Rostovtzeff richiese a Macchioro fotografie di pitture murali pompeiane, nelle cinque lettere del 1912-1913 concordò l’argomento di un breve articolo per la neonata rivista “Neapolis” diretta da Macchioro. Nell’articolo Rostovtzeff sintetizzò la propria interpretazione storico-artistica degli Ipogei Lagrasta di Canosa, a cui si interessò anche Macchioro. Alla fine degli anni Trenta, lo studioso triestino fu contattato da un Vito Lagrasta, funzionario della Segreteria del PNF, che ambiva a comporre una monografia sugli Ipogei canosini.
{"title":"Sette lettere inedite di Mikhail I. Rostovtzeff a Vittorio Macchioro (1910-1913)","authors":"P. G. Michelotto","doi":"10.54103/2035-4797/16948","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/16948","url":null,"abstract":"Rostovtzeff e Macchioro, studiosi diversissimi sui piani umano e scientifico, non coltivarono mai un rapporto di amichevole collaborazione, tranne che negli anni 1910-13, come attestano le uniche sette lettere sinora note dello studioso russo a Macchioro, conservate nel “Fondo Macchioro” dell’Università di Trieste. Nelle due lettere del 1910 Rostovtzeff richiese a Macchioro fotografie di pitture murali pompeiane, nelle cinque lettere del 1912-1913 concordò l’argomento di un breve articolo per la neonata rivista “Neapolis” diretta da Macchioro. Nell’articolo Rostovtzeff sintetizzò la propria interpretazione storico-artistica degli Ipogei Lagrasta di Canosa, a cui si interessò anche Macchioro. Alla fine degli anni Trenta, lo studioso triestino fu contattato da un Vito Lagrasta, funzionario della Segreteria del PNF, che ambiva a comporre una monografia sugli Ipogei canosini.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"15 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-12-27","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"86539743","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-12-27DOI: 10.54103/2035-4797/16944
Emanuele E. Intagliata
Il Bâtiment Nord del Santuario di Baalshamin a Palmira fu scavato dalla missione archeologica svizzera diretta da Paul Collart nel 1956. Gli scavi rivelarono i resti di un edificio in uso dal I secolo d.C. fino al primo periodo Islamico. Questo contributo prende in esame la documentazione originale degli scavi Collart attualmente conservata presso il Fonds d’Archives Paul Collart dell’Università di Losanna. Avanzerà l’ipotesi, da confermare con opportune indagini archeologiche, che l’edificio di I secolo d.C. fosse più esteso di quanto P. Collart e la sua équipe pensassero. Inoltre, presenterà una breve rassegna di alcune tra le testimonianze archeologiche associabili alle sue fasi di occupazione più tarde. Così facendo, esaminerà i risultati inediti di un sondaggio condotto a nord del moderno Hotel Zenobia.
ii . Bâtiment圣地北部考古Baalshamin挖了Palmira任务瑞士1956年由保罗·Collart。挖掘发现了一座从公元1世纪一直使用到第一个伊斯兰时代的建筑的残骸。本补助金包括洛桑大学保罗·科拉特档案基金会目前保存的Collart挖掘的原始文件。他将提出这样一种假设,即公元1世纪的建筑比P. Collart和他的团队想象的要大,这将得到考古调查的证实。它还将简要回顾一些与它较晚的占领阶段有关的考古证据。在这样做的过程中,他将研究现代泽诺比亚酒店北部一项新的调查结果。
{"title":"Due note sul Bâtiment Nord del Santuario di Baalshamin a Palmira","authors":"Emanuele E. Intagliata","doi":"10.54103/2035-4797/16944","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/16944","url":null,"abstract":"Il Bâtiment Nord del Santuario di Baalshamin a Palmira fu scavato dalla missione archeologica svizzera diretta da Paul Collart nel 1956. Gli scavi rivelarono i resti di un edificio in uso dal I secolo d.C. fino al primo periodo Islamico. Questo contributo prende in esame la documentazione originale degli scavi Collart attualmente conservata presso il Fonds d’Archives Paul Collart dell’Università di Losanna. Avanzerà l’ipotesi, da confermare con opportune indagini archeologiche, che l’edificio di I secolo d.C. fosse più esteso di quanto P. Collart e la sua équipe pensassero. Inoltre, presenterà una breve rassegna di alcune tra le testimonianze archeologiche associabili alle sue fasi di occupazione più tarde. Così facendo, esaminerà i risultati inediti di un sondaggio condotto a nord del moderno Hotel Zenobia.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"9 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-12-27","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"87512646","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-12-27DOI: 10.54103/2035-4797/16947
G. Grassigli
Si ripropone un’analisi dello sviluppo in Italia dei mosaici decorati con labirinto e mura di città. Dopo l’analisi dell’affermazione autonoma dei soggetti, si presenta una revisione dell’interpretazione tradizionale dei due motivi associati, alla luce in particolare del contesto sociale e culturale della romanizzazione di tutto il territorio italico.
{"title":"Il labirinto nei mosaici romani di età repubblicana e primoimperiale in Italia. Alcune riconsiderazioni","authors":"G. Grassigli","doi":"10.54103/2035-4797/16947","DOIUrl":"https://doi.org/10.54103/2035-4797/16947","url":null,"abstract":"Si ripropone un’analisi dello sviluppo in Italia dei mosaici decorati con labirinto e mura di città. Dopo l’analisi dell’affermazione autonoma dei soggetti, si presenta una revisione dell’interpretazione tradizionale dei due motivi associati, alla luce in particolare del contesto sociale e culturale della romanizzazione di tutto il territorio italico.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"26 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-12-27","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"77601243","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-09-11DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.254
E. Piazza
I Dialogi e il Registrum epistularum di Gregorio Magno (590-604) costituiscono due preziose testimonianze sull’approccio del pontefice con il tema della poverta. Attraverso queste due fondamentali fonti e possibile, da una parte, osservare nella raccolta agiografica i miracoli compiuti dai santi, che grazie al favore di dio ponevano rimedio alle diverse situazioni di necessita in cui, soprattutto in ambito rurale, versavano i piu bisognosi; dall’altra parte, e possibile cogliere nella raccolta epistolare la costante e puntuale attenzione posta da Gregorio nel far si che i beni della Chiesa venissero correttamente impiegati a favore dei pauperes. Un duplice punto di vista, dunque, sulla questione della paupertas che, affrontata sotto il profilo ora taumaturgico-spirituale ora della gestione amministrativa del patrimonium della Chiesa di Roma, rimaneva nella concezione di Gregorio un mezzo affinche i piu ricchi potessero prendersi cura degli emarginati e, tramite la loro carita, meritare la ricompensa del regno dei cieli. The Dialogi and the Registrum epistularum of Gregory the Great (590-604) constitute two precious texts on the pontiff’s approach to the theme of poverty. Through these two fundamental sources it is possible, on the one hand, to observe in the hagiographic collection the miracles performed by the saints, who, thanks to God’s favour, were able to remedy the various situations of need in which the poor, especially in rural areas, found themselves; on the other hand, it is possible to see in the collection of letters Gregory’s constant and punctual attention to ensuring that the Church’s resources were correctly used in favour of the pauperes. A twofold point of view, therefore, on the question of paupertas which, dealt with from the point of view of the thaumaturgical- spiritual and from the point of view of the administrative management of the patrimonium of the Church of Rome, remained in Gregory’s conception a means for the richest to take care of the neediest and, through their charity, to deserve the reward of the Kingdom of Heaven.
对话和格雷戈里奥·马格纳(590-604)的书面记录是教皇处理穷人问题的宝贵证据。通过这两个基本的来源,一方面可以在地图上看到圣徒们所创造的奇迹,他们在上帝的帮助下纠正了最需要帮助的人所处的各种情况,特别是在农村地区;另一方面,在收集信件时,可以注意到格雷戈里奥对确保教会财产被正确地用于穷人的关注。一个双重角度看,所以paupertas的问题,解决行政管理的角度来看,现在taumaturgico-spirituale patrimonium的罗马教会,保持在格雷戈里奥一种媒体更富有设计能够照顾他们的边缘化,并通过德化天空王国的,值得奖励。《格雷戈里的对话与记录》《伟大的格雷戈里》包含了两篇宝贵的文章通过这两种基本的来源,它是可能的,在一个人的手中,观察圣徒们所表现出来的奇迹,谁,感谢上帝的帮助,能够弥补穷人,特别是在农村地区,发现自己所需要的各种情况;另一方面,在格雷戈里的一系列信件中,有可能看到教会的资源被正确地用于帮助穷人。twofold point of view, therefore, on the问题of paupertas该,dealt with from the point of view of the thaumaturgical - spiritual and from the point of view of the management of the patrimonium of the域是罗马教会,在Gregory’s remained”汽车A means for the richest to care of the neediest and,通过慈善及其值得奖赏of the Kingdom of Heaven》。
{"title":"Poveri ed emarginati nei Dialogi e nel Registrum epistularum di Gregorio Magno","authors":"E. Piazza","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.254","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.254","url":null,"abstract":"I Dialogi e il Registrum epistularum di Gregorio Magno (590-604) costituiscono due preziose testimonianze sull’approccio del pontefice con il tema della poverta. Attraverso queste due fondamentali fonti e possibile, da una parte, osservare nella raccolta agiografica i miracoli compiuti dai santi, che grazie al favore di dio ponevano rimedio alle diverse situazioni di necessita in cui, soprattutto in ambito rurale, versavano i piu bisognosi; dall’altra parte, e possibile cogliere nella raccolta epistolare la costante e puntuale attenzione posta da Gregorio nel far si che i beni della Chiesa venissero correttamente impiegati a favore dei pauperes. Un duplice punto di vista, dunque, sulla questione della paupertas che, affrontata sotto il profilo ora taumaturgico-spirituale ora della gestione amministrativa del patrimonium della Chiesa di Roma, rimaneva nella concezione di Gregorio un mezzo affinche i piu ricchi potessero prendersi cura degli emarginati e, tramite la loro carita, meritare la ricompensa del regno dei cieli. The Dialogi and the Registrum epistularum of Gregory the Great (590-604) constitute two precious texts on the pontiff’s approach to the theme of poverty. Through these two fundamental sources it is possible, on the one hand, to observe in the hagiographic collection the miracles performed by the saints, who, thanks to God’s favour, were able to remedy the various situations of need in which the poor, especially in rural areas, found themselves; on the other hand, it is possible to see in the collection of letters Gregory’s constant and punctual attention to ensuring that the Church’s resources were correctly used in favour of the pauperes. A twofold point of view, therefore, on the question of paupertas which, dealt with from the point of view of the thaumaturgical- spiritual and from the point of view of the administrative management of the patrimonium of the Church of Rome, remained in Gregory’s conception a means for the richest to take care of the neediest and, through their charity, to deserve the reward of the Kingdom of Heaven.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"20 1","pages":"171-191"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42749809","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-09-11DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.249
Francesco Coniglione
Il ruolo che la figura di Francesco ha in relazione ai problemi sollevati nelle due recenti encicliche di papa Francesco (Laudato si’ e Fratelli tutti) puo essere pienamente inteso solo se si ha presente l’itinerario di perfezionamento spirituale da lui seguito e capire come esso, a partire della scelta della poverta e della massima umiliazione, possa infine culminare e compiersi in modo completo nel nuovo sguardo verso la natura, che rompe con una secolare tradizione cristiana per lo piu orientata al suo disprezzo, al contemptus mundi e alla fuga da esso. The role that Saint Francis of Assisi plays in relation to the problems raised in the two recent encyclicals of Pope Francis (Laudato si’ and Fratelli tutti) can only be fully understood if one is aware of the path of spiritual perfection followed by the saint. This path, starting with the choice of poverty and the greatest humbleness, can finally culminate and be fully realised in the new look at nature, which breaks with a centuriesold Christian tradition mostly oriented towards its disdain, to contemptus mundi and to fleeing from it.
{"title":"Povertà, “minorità” e apertura al mondo in Francesco d’Assisi","authors":"Francesco Coniglione","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.249","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.249","url":null,"abstract":"Il ruolo che la figura di Francesco ha in relazione ai problemi sollevati nelle due recenti encicliche di papa Francesco (Laudato si’ e Fratelli tutti) puo essere pienamente inteso solo se si ha presente l’itinerario di perfezionamento spirituale da lui seguito e capire come esso, a partire della scelta della poverta e della massima umiliazione, possa infine culminare e compiersi in modo completo nel nuovo sguardo verso la natura, che rompe con una secolare tradizione cristiana per lo piu orientata al suo disprezzo, al contemptus mundi e alla fuga da esso. The role that Saint Francis of Assisi plays in relation to the problems raised in the two recent encyclicals of Pope Francis (Laudato si’ and Fratelli tutti) can only be fully understood if one is aware of the path of spiritual perfection followed by the saint. This path, starting with the choice of poverty and the greatest humbleness, can finally culminate and be fully realised in the new look at nature, which breaks with a centuriesold Christian tradition mostly oriented towards its disdain, to contemptus mundi and to fleeing from it.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"20 1","pages":"57-73"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46582060","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}