Pub Date : 2021-09-11DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.256
E. Coco
Nella cultura occidentale, un momento paradigmatico della complessita della riflessione attorno alla realta naturale e dato dalla massima eraclitea «la Natura ama nascondersi», la quale annuncia non solo la difficolta di cogliere la reale essenza del mondo fisico naturale, ma anche la possibilita – non meno difficile – di accedere a una natura non materiale, interiore, a cui la filosofia di Eraclito ha certamente fatto richiamo. Senza alcuna pretesa di esaustivita, il testo propone alcune delle molteplici accezioni di realta che sottostanno a cio che comunemente chiamiamo “mondo naturale” e propone ragioni a favore di una riflessione filosofica volta non solo sul versante metodologico e oggettivo, ma anche su quello interiore e personale. Una possibile via per una rifondata relazione tra uomo e Natura. In Western culture, a paradigmatic moment of the complexity of the reflection on natural reality is given by the Heraclitean maxim «Nature loves to hide». Which announces not only the difficulty of grasping the real essence of the natural physical world, but also the possibility – no less difficult – of accessing a non-material, inner nature, to which Heraclitus’ philosophy certainly made reference. Without any pretension of exhaustiveness, the text proposes some of the multiple meanings of reality that underlie what we commonly call “natural world” and proposes reasons in favor of a philosophical reflection aimed not only on the methodological and objective side, but also on the inner and personal one. A possible way for a refunded relationship between man and Nature.
{"title":"La materia vivente come oggetto di indagine filosofica","authors":"E. Coco","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.256","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.256","url":null,"abstract":"Nella cultura occidentale, un momento paradigmatico della complessita della riflessione attorno alla realta naturale e dato dalla massima eraclitea «la Natura ama nascondersi», la quale annuncia non solo la difficolta di cogliere la reale essenza del mondo fisico naturale, ma anche la possibilita – non meno difficile – di accedere a una natura non materiale, interiore, a cui la filosofia di Eraclito ha certamente fatto richiamo. Senza alcuna pretesa di esaustivita, il testo propone alcune delle molteplici accezioni di realta che sottostanno a cio che comunemente chiamiamo “mondo naturale” e propone ragioni a favore di una riflessione filosofica volta non solo sul versante metodologico e oggettivo, ma anche su quello interiore e personale. Una possibile via per una rifondata relazione tra uomo e Natura. In Western culture, a paradigmatic moment of the complexity of the reflection on natural reality is given by the Heraclitean maxim «Nature loves to hide». Which announces not only the difficulty of grasping the real essence of the natural physical world, but also the possibility – no less difficult – of accessing a non-material, inner nature, to which Heraclitus’ philosophy certainly made reference. Without any pretension of exhaustiveness, the text proposes some of the multiple meanings of reality that underlie what we commonly call “natural world” and proposes reasons in favor of a philosophical reflection aimed not only on the methodological and objective side, but also on the inner and personal one. A possible way for a refunded relationship between man and Nature.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"20 1","pages":"217-230"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"44013172","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-09-11DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.258
E. Pappalardo
In questo articolo si tenta di fare il punto sull’evoluzione del turismo archeologico, branca del piu vasto turismo culturale, alla luce delle nuove tendenze del comparto. Negli ultimi anni, infatti, si e assistito ad un esponenziale aumento della domanda rispetto ad un tipo di viaggio che punti sull’esperienza vissuta piu che sull’oggetto visitato. gli analisti e i teorici del turismo culturale e di quello, piu recente, co-creativo, si sono gia espressi in merito alla nuova esigenza dei visitatori di trasformare il viaggio in un’esperienza piu coinvolgente, che includa una partecipazione diretta e attiva al momento della visita e che si caratterizzi per una sempre maggiore unicita. Il turismo esperienziale, oggi, sembra superare quello tradizionale, puntando sul coinvolgimento sensoriale del visitatore per garantire un’esperienza irripetibile. Sul fronte del turismo archeologico, questa tendenza ha delle implicazioni che forse non andrebbero sottovalutate. La visita di tipo immersivo, unita all’impiego di nuove tecnologie e dispositivi utili alla realta aumentata o alla visita virtuale del sito e/o del monumento archeologico, infatti, rischiano di allontanare il fruitore dell’originale, determinando una perdita del valore dell’oggetto fisico della visita. In this paper the recent evolution of archaeological tourism, part of the largest cultural, is analyzed. in last years the request of a kind of travel focused on experience more than on the location, has grown. analysts and scholars on cultural tourism and on the, more recent, co-creative tourism, outlined the new exigency of visitors to transform their trip into a more involving experience. This last, in fact, should include the active and direct participation into the visiting process, and should be almost unique. Experiential tourism, today, seems to surpass the traditional one just aiming to involve the visitor in a sensorial travel. For what concerns archaeological tourism, this tendency has implications not to be ignored. The immersive visit, together with the use of new technologies and devices for the augmented reality or virtual visit of the site or archaeological monument, in fact, risks of dividing the visitor from the original, by losing his sense of place and by depriving the monument of its value.
{"title":"Turismo Archeologico o Archeologia Turistica. Facciamo il punto","authors":"E. Pappalardo","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.258","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.258","url":null,"abstract":"In questo articolo si tenta di fare il punto sull’evoluzione del turismo archeologico, branca del piu vasto turismo culturale, alla luce delle nuove tendenze del comparto. Negli ultimi anni, infatti, si e assistito ad un esponenziale aumento della domanda rispetto ad un tipo di viaggio che punti sull’esperienza vissuta piu che sull’oggetto visitato. gli analisti e i teorici del turismo culturale e di quello, piu recente, co-creativo, si sono gia espressi in merito alla nuova esigenza dei visitatori di trasformare il viaggio in un’esperienza piu coinvolgente, che includa una partecipazione diretta e attiva al momento della visita e che si caratterizzi per una sempre maggiore unicita. Il turismo esperienziale, oggi, sembra superare quello tradizionale, puntando sul coinvolgimento sensoriale del visitatore per garantire un’esperienza irripetibile. Sul fronte del turismo archeologico, questa tendenza ha delle implicazioni che forse non andrebbero sottovalutate. La visita di tipo immersivo, unita all’impiego di nuove tecnologie e dispositivi utili alla realta aumentata o alla visita virtuale del sito e/o del monumento archeologico, infatti, rischiano di allontanare il fruitore dell’originale, determinando una perdita del valore dell’oggetto fisico della visita. In this paper the recent evolution of archaeological tourism, part of the largest cultural, is analyzed. in last years the request of a kind of travel focused on experience more than on the location, has grown. analysts and scholars on cultural tourism and on the, more recent, co-creative tourism, outlined the new exigency of visitors to transform their trip into a more involving experience. This last, in fact, should include the active and direct participation into the visiting process, and should be almost unique. Experiential tourism, today, seems to surpass the traditional one just aiming to involve the visitor in a sensorial travel. For what concerns archaeological tourism, this tendency has implications not to be ignored. The immersive visit, together with the use of new technologies and devices for the augmented reality or virtual visit of the site or archaeological monument, in fact, risks of dividing the visitor from the original, by losing his sense of place and by depriving the monument of its value.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"20 1","pages":"247-261"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46273517","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-09-11DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.251
S. D. Nuovo, Rossana Smeriglio
Il periodo di pandemia da CoViD’19 ha obbligato gli istituti di istruzione all’uso della didattica a distanza (DaD) non piu come mezzo integrativo dei processi di insegnamento e apprendimento, ma come modo esclusivo per portare avanti le attivita didattiche. Vengono presentati due studi condotti in istituti di istruzione superiore di diversa tipologia, con lo scopo di verificare i cambiamenti nel profitto degli studenti a seguito dell’introduzione della DaD durante la pandemia e analizzare i loro predittori: fattori di personalita, intelligenza emotiva, conseguenze dello stress da forzato isolamento, percezione del proprio status di studente, valutazione della didattica a distanza. Parallelamente questi predittori sono stati studiati in un campione di insegnanti delle stesse scuole, in relazione all’atteggiamento verso la DaD, alla percezione di cambiamento del loro status di docente, e alla facilita di adeguarsi alle attivita online. I risultati evidenziano i fattori che influenzano il profitto degli studenti e le percezioni dei docenti e che possono ostacolare o rendere efficace la DaD come strumento compensativo dell’impossibilita del consueto processo di apprendimento. The period of the CoViD’19 pandemic has forced educational institutions to use distance education no longer as an integrative means of teaching and learning processes, but as an exclusive way to carry out educational activities. Two studies conducted in different types of higher education institutions are presented, with the aim of verifying the changes in students’ achievement following the introduction of online teaching during the pandemic, and analyzing their predictors: personality factors, emotional intelligence, consequences of stress due to forced isolation, modification of one’s status, evaluation of distance learning. At the same time, these predictors were studied in a sample of teachers from the same schools, in relation to the attitude towards distance learning, the perception of change in their status as teachers, and the ease of adapting to online activities. The results highlight the factors that influence students’ achievement and teachers’ perceptions and that can hinder or make online teaching effective as a compensatory tool for the impossibility of the usual learning process.
{"title":"Didattica a distanza in tempo di pandemia: profitto degli studenti e valutazioni degli insegnanti nella scuola secondaria superiore","authors":"S. D. Nuovo, Rossana Smeriglio","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.251","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.251","url":null,"abstract":"Il periodo di pandemia da CoViD’19 ha obbligato gli istituti di istruzione all’uso della didattica a distanza (DaD) non piu come mezzo integrativo dei processi di insegnamento e apprendimento, ma come modo esclusivo per portare avanti le attivita didattiche. Vengono presentati due studi condotti in istituti di istruzione superiore di diversa tipologia, con lo scopo di verificare i cambiamenti nel profitto degli studenti a seguito dell’introduzione della DaD durante la pandemia e analizzare i loro predittori: fattori di personalita, intelligenza emotiva, conseguenze dello stress da forzato isolamento, percezione del proprio status di studente, valutazione della didattica a distanza. Parallelamente questi predittori sono stati studiati in un campione di insegnanti delle stesse scuole, in relazione all’atteggiamento verso la DaD, alla percezione di cambiamento del loro status di docente, e alla facilita di adeguarsi alle attivita online. I risultati evidenziano i fattori che influenzano il profitto degli studenti e le percezioni dei docenti e che possono ostacolare o rendere efficace la DaD come strumento compensativo dell’impossibilita del consueto processo di apprendimento. The period of the CoViD’19 pandemic has forced educational institutions to use distance education no longer as an integrative means of teaching and learning processes, but as an exclusive way to carry out educational activities. Two studies conducted in different types of higher education institutions are presented, with the aim of verifying the changes in students’ achievement following the introduction of online teaching during the pandemic, and analyzing their predictors: personality factors, emotional intelligence, consequences of stress due to forced isolation, modification of one’s status, evaluation of distance learning. At the same time, these predictors were studied in a sample of teachers from the same schools, in relation to the attitude towards distance learning, the perception of change in their status as teachers, and the ease of adapting to online activities. The results highlight the factors that influence students’ achievement and teachers’ perceptions and that can hinder or make online teaching effective as a compensatory tool for the impossibility of the usual learning process.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"20 1","pages":"101-121"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47061169","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-09-11DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.252
C. Urso
Le fonti medievali raccontano le numerose esperienze di viaggio di regine, principesse e dame dell’aristocrazia, sante, badesse e monache che si spostavano in terre lontane per raggiungere i loro promessi sposi, o per recarsi in pellegrinaggio presso i luoghi santi piu famosi in Occidente cosi come in Oriente, talvolta addirittura al seguito delle truppe crociate, e cosi via. L’esame di tali documenti dimostra che molte furono protagoniste consapevoli delle loro avventure, pronte ad affrontare lunghi e duri cammini per portare a compimento i loro progetti, ma conferma, nel contempo, il ruolo secondario di tante altre, asservite come fossero delle pedine alla volonta degli uomini – padri, mariti, fratelli… – che ne decidevano il destino. Medieval sources tell the numerous travel experiences of queens, princesses andnoble dames, saints, prioresses and nuns who travelled to distant lands either to reach their betrothed or to go on pilgrimage to the most famous holy places in the West as well as in the East, sometimes even following the Crusade armies, and so forth. The study of such documents shows that many of them were aware of their adventures, ready to face a long and hard journey to fulfil their plans, but it confirms, at the same time, the secondary role of many more of them, subdued as pawns to the will of men – their fathers, husbands
中世纪讲述了许多旅行的经验来源王后、公主和贵族夫人,圣战,badesse和尼姑搬嫁给遥远的土地以实现其承诺,或前往圣地朝圣在著名的,有时甚至是近东救济工程处在西方的十字军东征部队之后,等等。这些文件的审查表明,许多被主角意识到他们的冒险,准备好面对漫长而艰苦的工作路径完成他们的项目,确认,但与此同时,许多其他的次要作用,屈从于男性的棋子一样愿意—父亲、丈夫、兄弟...—,决定其命运。Medieval sources tell the numerous travel经验of皇后区,princesses andnoble达梅,淹没,prioresses and nuns who travelled而distant土地不行to reach betrothed或go on pilgrimage to the most famous圣places in the West as well as the East,有时就出现了the Crusade armies,福斯和我。The study of such / shows that德国of轻声were aware of及其探险,准备取得to face a long和硬的旅程计划,but it confirms, at The中等-德国的time, The more of轻声说话,subdued as pawns to The will of men)—及其对,husbands pt2 /
{"title":"Donne in viaggio nel Medioevo","authors":"C. Urso","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.252","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.252","url":null,"abstract":"Le fonti medievali raccontano le numerose esperienze di viaggio di regine, principesse e dame dell’aristocrazia, sante, badesse e monache che si spostavano in terre lontane per raggiungere i loro promessi sposi, o per recarsi in pellegrinaggio presso i luoghi santi piu famosi in Occidente cosi come in Oriente, talvolta addirittura al seguito delle truppe crociate, e cosi via. L’esame di tali documenti dimostra che molte furono protagoniste consapevoli delle loro avventure, pronte ad affrontare lunghi e duri cammini per portare a compimento i loro progetti, ma conferma, nel contempo, il ruolo secondario di tante altre, asservite come fossero delle pedine alla volonta degli uomini – padri, mariti, fratelli… – che ne decidevano il destino. Medieval sources tell the numerous travel experiences of queens, princesses andnoble dames, saints, prioresses and nuns who travelled to distant lands either to reach their betrothed or to go on pilgrimage to the most famous holy places in the West as well as in the East, sometimes even following the Crusade armies, and so forth. The study of such documents shows that many of them were aware of their adventures, ready to face a long and hard journey to fulfil their plans, but it confirms, at the same time, the secondary role of many more of them, subdued as pawns to the will of men – their fathers, husbands","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"20 1","pages":"123-139"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47120958","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-09-11DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.257
E. Coco, Giuseppe C. Pillera, R. Strongoli
Nell’ambito del progetto internazionale Task 21, EdTech and AI for essential Skills in the 21st century, al quale il Dipartimento di Scienze della Formazione partecipa con numerose unita afferenti a diverse aree disciplinari, il contributo si propone di restituire le principali azioni di ricerca e di progettazione poste in essere sino ad oggi per l’avvio dei primi due anni della sperimentazione didattica pilota di cui e responsabile l’unita catanese. In particolare, l’articolo intende prendere in esame gli elementi sottesi al proficuo intreccio disciplinare tra filosofia, pedagogia e psicologia che ha definito le scelte di progettazione didattica di un percorso di flipped classroom tra selezione e utilizzo di strumenti tecnologici e definizione di percorsi valutativi. The research presented is in the context of the international Erasmus Task 21 project, EdTech and AI for essential Skills in the 21st century, in which the Department of Education Sciences is participating with many professors and researchers, belonging to different disciplinary areas. this contribution aims to report the main research and design actions carried out to date for the start of the first two years of the pilot teaching experiment for which the unit in Catania is responsible. In particular, the article intends to examine the fruitful interdisciplinary interweaving of philosophy, pedagogy and psychology, that has defined the choices of learning design of a flipped classroom university course, with selection and use of technological tools and definition of evaluation paths.
21国际项目工作队的框架内,EdTech and for essential技能的the 21世纪科学系,积极参与了许多与不同学科领域的统一培训,旨在恢复研究和设计的主要行动到目前为止开始的头两年的试验和负责的安盟catanese试验教学。特别是,这篇文章的目的是探讨哲学、教育学和心理学之间成功的学科联系背后的因素,这种联系在选择和使用技术工具以及确定评价途径之间建立了一个灵活的课堂设计过程。这项研究是在国际伊拉斯谟工作队21项目、EdTech和21世纪的基本技能的背景下进行的,教育部与许多教师和研究人员合作,旨在不同的学科领域。这一贡献是为了报告主要的研究和设计行动,并在卡塔尼亚负责的试点教学实验的头两年开始时提出。特别是,这篇文章的目的是阐述哲学、教育学和心理学的富有成效的跨学科干预,它定义了一门翻修教室课程的学习选择,选择和使用技术工具和评估路径的定义。
{"title":"Flipped classroom e approccio filosofico alla progettazione didattica universitaria. Un caso di sperimentazione internazionale","authors":"E. Coco, Giuseppe C. Pillera, R. Strongoli","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.257","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.257","url":null,"abstract":"Nell’ambito del progetto internazionale Task 21, EdTech and AI for essential Skills in the 21st century, al quale il Dipartimento di Scienze della Formazione partecipa con numerose unita afferenti a diverse aree disciplinari, il contributo si propone di restituire le principali azioni di ricerca e di progettazione poste in essere sino ad oggi per l’avvio dei primi due anni della sperimentazione didattica pilota di cui e responsabile l’unita catanese. In particolare, l’articolo intende prendere in esame gli elementi sottesi al proficuo intreccio disciplinare tra filosofia, pedagogia e psicologia che ha definito le scelte di progettazione didattica di un percorso di flipped classroom tra selezione e utilizzo di strumenti tecnologici e definizione di percorsi valutativi. The research presented is in the context of the international Erasmus Task 21 project, EdTech and AI for essential Skills in the 21st century, in which the Department of Education Sciences is participating with many professors and researchers, belonging to different disciplinary areas. this contribution aims to report the main research and design actions carried out to date for the start of the first two years of the pilot teaching experiment for which the unit in Catania is responsible. In particular, the article intends to examine the fruitful interdisciplinary interweaving of philosophy, pedagogy and psychology, that has defined the choices of learning design of a flipped classroom university course, with selection and use of technological tools and definition of evaluation paths.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"20 1","pages":"231-246"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42556972","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-09-11DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.259
Giacomo Borbone
Questo contributo non vuole essere una ulteriore analisi del mito classico nelle sue forme fenomeniche e nemmeno delle sue varie interpretazioni, giacche si renderebbe necessaria una trattazione ben piu vasta di quella di un semplice saggio. D’altra parte, studiosi piu autorevoli di chi scrive hanno prodotto ponderose ed eccellenti opere sul mito e sulla funzione da esso svolto per la cultura umana, per cui qui si vuole affrontare un aspetto decisamente circoscritto ma al tempo stesso piu radicale. Intendiamo infatti sviluppare un’analisi sull’origine del mito o, detto kantianamente, sulla sua condizione di possibilita. Si tratta insomma, per usare la formula programmatica husserliana, di andare alla cosa stessa (zur Sache selbst), ma per riuscire in questo intento bisogna necessariamente porsi la seguente domanda: perche il mito? ovvero, cosa fa si che il mito venga alla luce? This contribution is not intended to be a further analysis of classical myth in its phenomenal forms, nor of its various interpretations, since it would require a much broader treatment than that of a simple essay. On the other hand, more authoritative scholars than the writer have produced ponderous and excellent works on myth and its function for human culture, so that here we want to deal with a decidedly circumscribed but at the same time more radical aspect. In fact, we intend to develop an analysis on the origin of the myth or, kantianamente, on its condition of possibility. In short, to use the husserlian programmatic formula, to go to the thing itself (zur Sache selbst), but to succeed in this intent we must necessarily ask ourselves the following question: why the myth? that is, what causes the myth to come to light?
{"title":"In the Beginning was Thauma. On the Common Origin of Mythos and Logos","authors":"Giacomo Borbone","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.259","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.259","url":null,"abstract":"Questo contributo non vuole essere una ulteriore analisi del mito classico nelle sue forme fenomeniche e nemmeno delle sue varie interpretazioni, giacche si renderebbe necessaria una trattazione ben piu vasta di quella di un semplice saggio. D’altra parte, studiosi piu autorevoli di chi scrive hanno prodotto ponderose ed eccellenti opere sul mito e sulla funzione da esso svolto per la cultura umana, per cui qui si vuole affrontare un aspetto decisamente circoscritto ma al tempo stesso piu radicale. Intendiamo infatti sviluppare un’analisi sull’origine del mito o, detto kantianamente, sulla sua condizione di possibilita. Si tratta insomma, per usare la formula programmatica husserliana, di andare alla cosa stessa (zur Sache selbst), ma per riuscire in questo intento bisogna necessariamente porsi la seguente domanda: perche il mito? ovvero, cosa fa si che il mito venga alla luce? This contribution is not intended to be a further analysis of classical myth in its phenomenal forms, nor of its various interpretations, since it would require a much broader treatment than that of a simple essay. On the other hand, more authoritative scholars than the writer have produced ponderous and excellent works on myth and its function for human culture, so that here we want to deal with a decidedly circumscribed but at the same time more radical aspect. In fact, we intend to develop an analysis on the origin of the myth or, kantianamente, on its condition of possibility. In short, to use the husserlian programmatic formula, to go to the thing itself (zur Sache selbst), but to succeed in this intent we must necessarily ask ourselves the following question: why the myth? that is, what causes the myth to come to light?","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"20 1","pages":"263-278"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42228541","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-09-11DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.247
Loredana Cardullo, Myriam Lazzaro
Il presente contributo intende recuperare l’antico concetto di cura per rileggerlo allaluce dell’attuale crisi storico-sociale ed esistenziale provocata dalla pandemia da Covid-19. Partendo dalla distinzione, di epoca prefilosofica, tra cura del corpo (θeραπέια)e cura dell’anima (ἐπιμέλeια), si traccia un excursus storico che, attingendo dalle operedei piu noti filosofi di epoca classica ed ellenistica, delinea le origini della pratica di cura, fino ad approdare alla recente Care ethics. Negli ultimi decenni, l’etica della curaha esteso il suo raggio di influenza anche alla sfera pubblica, affermandosi come nuovo principio per una corretta pratica sociale e politica, affiancandosi a quello jonasiano fondato sulla responsabilita, una responsabilita che deve orientare l’agire individuale ecollettivo per la cura di se, degli altri e del mondo. This paper aims to apply the ancient concept of care in the context of the Covid-19 pandemic. From the pre-philosophical era – through the difference between care ofbody (θeραπέια) and care of the soul (ἐπιμέλeια) – to the recent ethics of care, this contribution focuses the meaningful philosophical works about care of self and care of others. Recently, the care approach has extended its range of influence to the public sphere, affirming itself as a new principle to correct social and political practice, as thejonasian one based on responsibility, a responsibility that must guide individual and collective action to the care of oneself, of others and the entire world.
这项贡献的目的是恢复治疗的古老概念,以便在目前由covi -19大流行引起的历史、社会和生存危机的背景下重新阅读。从prefilosofica时代,区分身体的治疗(θραπέια)和治疗灵魂(ἐπιμέλ和ια),回顾了历史,来自operedei多个经典时代的著名哲学家和希腊,概述了治疗实践的渊源,直到最近进入保健ethics。在过去几十年里,curaha的伦理道德也将影响范围扩大到公共领域,作为良好的社会实践和政策的新原则基础上,当局jonasiano个人责任,这种责任必须指导代理ecollettivo治疗,如果他人和世界的。这篇论文是为了在covi -19大流行的背景下应用关爱的古老概念。From the pre-philosophical是—通过the care ofbody之间的差异(θ和ραπέια)and care of the soul(ἐπιμέλ和ια)资料—to the ethics of care this律师focuses the meaningful philosophical works的care of自我and care of others。教育,the care approach目前扩展其范围of离散to the public重点在于,affirming itself as a new原则转向正确的社会和政治实践,thejonasian one基于责任,责任that必须导release and collective action to the care of oneself of others and the entire world。
{"title":"Cura di sé e cura dell’altro come responsabilità etica nella lotta alla pandemia. Un precetto antico al tempo del Covid","authors":"Loredana Cardullo, Myriam Lazzaro","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.247","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.247","url":null,"abstract":"Il presente contributo intende recuperare l’antico concetto di cura per rileggerlo allaluce dell’attuale crisi storico-sociale ed esistenziale provocata dalla pandemia da Covid-19. Partendo dalla distinzione, di epoca prefilosofica, tra cura del corpo (θeραπέια)e cura dell’anima (ἐπιμέλeια), si traccia un excursus storico che, attingendo dalle operedei piu noti filosofi di epoca classica ed ellenistica, delinea le origini della pratica di cura, fino ad approdare alla recente Care ethics. Negli ultimi decenni, l’etica della curaha esteso il suo raggio di influenza anche alla sfera pubblica, affermandosi come nuovo principio per una corretta pratica sociale e politica, affiancandosi a quello jonasiano fondato sulla responsabilita, una responsabilita che deve orientare l’agire individuale ecollettivo per la cura di se, degli altri e del mondo. This paper aims to apply the ancient concept of care in the context of the Covid-19 pandemic. From the pre-philosophical era – through the difference between care ofbody (θeραπέια) and care of the soul (ἐπιμέλeια) – to the recent ethics of care, this contribution focuses the meaningful philosophical works about care of self and care of others. Recently, the care approach has extended its range of influence to the public sphere, affirming itself as a new principle to correct social and political practice, as thejonasian one based on responsibility, a responsibility that must guide individual and collective action to the care of oneself, of others and the entire world.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"20 1","pages":"3-32"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"44222130","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-09-11DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.248
Loredana Cardullo, Nunziatina Sanfilippo
La pellicola storica e ricca di movimenti di dissenso, nati da un forte senso di disagioe dalla lucida consapevolezza che si vive in una societa densa di contraddizioni spietate e di sistemi che annullano l’individuo. In alcuni casi tali movimenti hanno permesso il superamento del vecchio ordine costituito, in altri non hanno portato a nulla di estremamente rivoluzionario ma hanno comunque rappresentato fasi d’irrequietezza sociale che hanno spinto il soggetto a porsi nuovi interrogativi e a sperimentare nuove soluzioni. Senza entrare nel merito di un’analisi dei movimenti di protesta nati lungo il corso della storia, certamente numerosi e caratterizzati da una natura complessa ed eterogenea, si vuole invece fare un passo indietro e ritornare al ti esti socratico, chiedersi che cosa sia la “protesta” e riflettere, in termini filosofici, sul grande valore che essa sembra ancora essere in grado di esprimere. Nella prima parte si cerchera di analizzare il tema attraverso il contributo di diversi autori, al fine di mostrare come il concetto di protesta si leghi a quello di conquista e progresso; nella seconda parte, invece, centrale sara la riflessione sulla protesta in rapporto alle leggi, poiche la protesta dei soggetti rappresenta il dissenso ai valori e alle norme istituzionali. Questa disapprovazione contribuisce notevolmente alla trasformazione del sistema, essa in quanto inclinazione umana permette la trasformazione e l’evoluzione della societa. History is full of dissenting movements, born from a strong sense of discomfort and clear awareness that society is full of ruthless contradictions. In some cases these movements have allowed the overcoming of the old established order, in others they have not led to anything that could be very revolutionary; however, they represent social phases of restlessness that encouraged individuals to wonder about new questions and to find new solutions. Without entering into the issue of protest movement’s analysis, we would to go back and return to the socratic ti esti: wondering about the meaning of the protest and reflecting, in philosophical terms, on the great value that it can still express. In the first part we will try to analyze the protest through the contribution of different authors, in order to show how the concept of protest is linked to conquest and progress; in the second part, on the other hand, we will reflect on protest in relation to the laws, as the protest represents the dissent to institutional values and norms. this disapproval contributes to the transformation of the system, as a human inclination it allows the transformation and evolution of the society.
历史电影充满了不同意见的运动,这些运动产生于一种强烈的不安感和一种明确的认识,即我们生活在一个充满无情矛盾和使个人无效的制度的社会中。在某些情况下,这些运动使旧秩序得以克服,而在另一些情况下,它们并没有带来任何革命性的结果,但它们代表了社会不安的阶段,使人们提出新的问题并尝试新的解决办法。而没有进入抗议运动分析的优点当然很长历史的进程,许多和出生的特点是多样和复杂性质的,要后退一步,回到你esti向导,问问自己,什么是“抗议”具有重大意义上和哲学上的思考,它似乎仍然能够表达。第一部分试图通过不同作者的贡献来分析这个问题,以表明抗议的概念与征服和进步的概念是如何联系在一起的;第二部分是对法律抗议的反思,因为人们的抗议是对价值观和制度规范的反对。这种反对在很大程度上有助于体制的转变,因为人类的倾向使社会能够转变和发展。历史充满了不同的运动,出生在强烈的不安感和清晰的意识,这个社会充满了无情的矛盾。在某些情况下,这些运动允许了旧体制秩序的接管,而在另一些情况下,他们没有对任何可能非常具有革命性的事情负责;他们压抑了不安的社会阶段,这迫使人们质疑新问题并找到新解决方案。如果不深入分析protest movements的问题,我们就会回到socratics:想知道protest and reflection的意义,在哲学术语中,它仍然能表达的伟大价值。在第一部分中,我们将尝试通过不同作者的贡献来分析protest,目的是展示protest的概念是如何与conquest和progress相关的;在第二部分,在另一方面,我们将反映与法律有关的抗议,就像抗议代表了对制度价值和正常的分歧一样。这种不赞成有助于系统的转变,就像人类倾向允许社会的转变和进化一样。
{"title":"La protesta come razionalità di fronte all’irragionevolezza della realtà","authors":"Loredana Cardullo, Nunziatina Sanfilippo","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.248","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.248","url":null,"abstract":"La pellicola storica e ricca di movimenti di dissenso, nati da un forte senso di disagioe dalla lucida consapevolezza che si vive in una societa densa di contraddizioni spietate e di sistemi che annullano l’individuo. In alcuni casi tali movimenti hanno permesso il superamento del vecchio ordine costituito, in altri non hanno portato a nulla di estremamente rivoluzionario ma hanno comunque rappresentato fasi d’irrequietezza sociale che hanno spinto il soggetto a porsi nuovi interrogativi e a sperimentare nuove soluzioni. Senza entrare nel merito di un’analisi dei movimenti di protesta nati lungo il corso della storia, certamente numerosi e caratterizzati da una natura complessa ed eterogenea, si vuole invece fare un passo indietro e ritornare al ti esti socratico, chiedersi che cosa sia la “protesta” e riflettere, in termini filosofici, sul grande valore che essa sembra ancora essere in grado di esprimere. Nella prima parte si cerchera di analizzare il tema attraverso il contributo di diversi autori, al fine di mostrare come il concetto di protesta si leghi a quello di conquista e progresso; nella seconda parte, invece, centrale sara la riflessione sulla protesta in rapporto alle leggi, poiche la protesta dei soggetti rappresenta il dissenso ai valori e alle norme istituzionali. Questa disapprovazione contribuisce notevolmente alla trasformazione del sistema, essa in quanto inclinazione umana permette la trasformazione e l’evoluzione della societa. History is full of dissenting movements, born from a strong sense of discomfort and clear awareness that society is full of ruthless contradictions. In some cases these movements have allowed the overcoming of the old established order, in others they have not led to anything that could be very revolutionary; however, they represent social phases of restlessness that encouraged individuals to wonder about new questions and to find new solutions. Without entering into the issue of protest movement’s analysis, we would to go back and return to the socratic ti esti: wondering about the meaning of the protest and reflecting, in philosophical terms, on the great value that it can still express. In the first part we will try to analyze the protest through the contribution of different authors, in order to show how the concept of protest is linked to conquest and progress; in the second part, on the other hand, we will reflect on protest in relation to the laws, as the protest represents the dissent to institutional values and norms. this disapproval contributes to the transformation of the system, as a human inclination it allows the transformation and evolution of the society.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"20 1","pages":"33-56"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70794633","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-09-11DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.250
L. M. Daher, Davide Nicolosi
Gli studi di Teresa Serra e il “principio di umanita” definito da Brownlee evidenziano come sia le teorie sulla disobbedienza civile di Henry David Thoreau, che di Hannah Arendt, non possono essere considerate attualmente un modello esaustivo attraverso cui analizzare le attuali proteste sociali a favore dell’inclusione sociale dei soggetti migranti presenti sul territorio europeo. Invece, tali proteste potrebbero essere studiate attraverso un modello di disobbedienza prosociale, intesa come una nuova forma di azione collettiva, legata alle questioni inerenti alla solidarieta e alla difesa dei diritti umani, che mira a produrre un cambiamento sociale positivo dell’intera societa civile. Il presente lavoro ha l’obiettivo di evidenziare il mutamento delle forme di disobbedienza civile verso le nuove forme di disobbedienza sociale e prosociale, attraverso l’esposizione di studi teorici e applicativi inerenti ai temi in questione. The studies of Teresa Serra and the “principle of humanism” defined by Brownlee highlight that the theories on civil disobedience of Henry David Thoreau and Hannah Arendt can’t currently be an exhaustive model through which to analyse the current protests in favour of social inclusion of migrant subjects present on European territory. Instead, these protests can be studied through a model of prosocial disobedience, understood as a new form of collective action, linked to questions related to solidarity and defence of human rights, aiming to make a positive social change of whole of civil society. The present work aims to highlight the change of forms of civil disobedience towards the new forms of social and prosocial disobedience, through the presentation of theoretical and application studies related to issues involved.
温室研究特蕾莎和“人道原则的定义”Brownlee强调了理论和非暴力反抗亨利·戴维·梭罗的汉娜·阿伦特,不能被认为是目前一种模式全面通过分析当前的社会抗议的欧洲领土上的移徙者的社会包容。相反,可以通过一种亲社会不服从的模式来研究这种抗议,这种模式被理解为一种与团结和捍卫人权有关的新的集体行动形式,其目的是在整个公民社会中产生积极的社会变革。这项工作的目的是通过介绍有关主题的理论和应用研究,突出公民不服从的形式向新的社会和反社会不服从形式的转变。“原则》(温室studies of Teresa and The of humanism”defined由Brownlee highlight that The参与on civil disobedience of亨利·戴维·梭罗和汉娜·阿伦特不出勤的currently be exhaustive模型通过该《当前protests in favour of社交“of移徙subjects欧洲territory present。相反,这些抗议活动可以通过一种模式来研究,将其理解为一种集体行动的新形式,与与团结和捍卫人权有关的问题联系起来,努力使整个公民社会发生积极的社会变化。目前的工作是通过介绍与所涉及的问题有关的理论和应用研究,突出公民失业形式的变化,走向社会和社会进步的新形式。
{"title":"Dalla disobbedienza civile alla disobbedienza prosociale: percorsi teorici e applicativi","authors":"L. M. Daher, Davide Nicolosi","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.250","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.250","url":null,"abstract":"Gli studi di Teresa Serra e il “principio di umanita” definito da Brownlee evidenziano come sia le teorie sulla disobbedienza civile di Henry David Thoreau, che di Hannah Arendt, non possono essere considerate attualmente un modello esaustivo attraverso cui analizzare le attuali proteste sociali a favore dell’inclusione sociale dei soggetti migranti presenti sul territorio europeo. Invece, tali proteste potrebbero essere studiate attraverso un modello di disobbedienza prosociale, intesa come una nuova forma di azione collettiva, legata alle questioni inerenti alla solidarieta e alla difesa dei diritti umani, che mira a produrre un cambiamento sociale positivo dell’intera societa civile. Il presente lavoro ha l’obiettivo di evidenziare il mutamento delle forme di disobbedienza civile verso le nuove forme di disobbedienza sociale e prosociale, attraverso l’esposizione di studi teorici e applicativi inerenti ai temi in questione. The studies of Teresa Serra and the “principle of humanism” defined by Brownlee highlight that the theories on civil disobedience of Henry David Thoreau and Hannah Arendt can’t currently be an exhaustive model through which to analyse the current protests in favour of social inclusion of migrant subjects present on European territory. Instead, these protests can be studied through a model of prosocial disobedience, understood as a new form of collective action, linked to questions related to solidarity and defence of human rights, aiming to make a positive social change of whole of civil society. The present work aims to highlight the change of forms of civil disobedience towards the new forms of social and prosocial disobedience, through the presentation of theoretical and application studies related to issues involved.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"20 1","pages":"75-100"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42143475","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2021-09-11DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.253
Francesco Paterniti, Chiara Sagone
Il tema della protezione delle minoranze linguistiche e molto complesso e ricco di spunti. Sino al 1999, in assenza di apposite norme statali di attuazione, la Corte costituzionale ha individuato uno “statuto minimo” di tutela per le sole minoranze riconosciute, soprattutto attraverso il richiamo all’ordinamento internazionale e agli impegni assunti in tale ambito dallo stato. Con la legge n. 482/1999 e stata introdotta una specifica disciplina in materia di tutela delle minoranze linguistiche. Tuttavia, a seguito della riforma costituzionale del Titolo V della Costituzione Italiana del 2001, sono emerse innumerevoli difficolta nel riparto di competenze tra Stato e Regioni. Alla luce del menzionato quadro normativo, la ricerca ripercorre il non sempre lineare percorso della giurisprudenza costituzionale in materia, al fine di individuare eventuali segnali di apertura e il necessario bilanciamento tra competenze statali e regionali, nel quadro dei principi proclamati dall’art. 6 Cost. e da molteplici accordi internazionali. The question of the protection of linguistic minorities is very complicated and rich in ideas. Until 1999, in the absence of specific State implementing rules, the Constitutional Court identified a “minimum statute” of protection for only recognised minorities, especially through the reference to the international order and the commitments made in this field by the state. The Law N° 482/1999 has introduced a specific regulation on the protection of linguistic minorities. However, because of the constitutional reform of Title V of the Italian Constitution in 2001, countless difficulties have arisen in the division of competences between State and Regions. Under the above-mentioned regulatory framework, the research retraces the not always linear path of the constitutional jurisprudence in the matter, in order to identify any signs of openness and the necessary balance between state and regional competences, within the framework of the principles proclaimed by art. 6 Cost. and several international agreements.
{"title":"La tutela delle minoranze linguistiche tra “prudenza” statale e slanci regionali alla luce delle pronunce della Corte Costituzionale","authors":"Francesco Paterniti, Chiara Sagone","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.253","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V20I0.253","url":null,"abstract":"Il tema della protezione delle minoranze linguistiche e molto complesso e ricco di spunti. Sino al 1999, in assenza di apposite norme statali di attuazione, la Corte costituzionale ha individuato uno “statuto minimo” di tutela per le sole minoranze riconosciute, soprattutto attraverso il richiamo all’ordinamento internazionale e agli impegni assunti in tale ambito dallo stato. Con la legge n. 482/1999 e stata introdotta una specifica disciplina in materia di tutela delle minoranze linguistiche. Tuttavia, a seguito della riforma costituzionale del Titolo V della Costituzione Italiana del 2001, sono emerse innumerevoli difficolta nel riparto di competenze tra Stato e Regioni. Alla luce del menzionato quadro normativo, la ricerca ripercorre il non sempre lineare percorso della giurisprudenza costituzionale in materia, al fine di individuare eventuali segnali di apertura e il necessario bilanciamento tra competenze statali e regionali, nel quadro dei principi proclamati dall’art. 6 Cost. e da molteplici accordi internazionali. The question of the protection of linguistic minorities is very complicated and rich in ideas. Until 1999, in the absence of specific State implementing rules, the Constitutional Court identified a “minimum statute” of protection for only recognised minorities, especially through the reference to the international order and the commitments made in this field by the state. The Law N° 482/1999 has introduced a specific regulation on the protection of linguistic minorities. However, because of the constitutional reform of Title V of the Italian Constitution in 2001, countless difficulties have arisen in the division of competences between State and Regions. Under the above-mentioned regulatory framework, the research retraces the not always linear path of the constitutional jurisprudence in the matter, in order to identify any signs of openness and the necessary balance between state and regional competences, within the framework of the principles proclaimed by art. 6 Cost. and several international agreements.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"20 1","pages":"141-169"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2021-09-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49133533","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}