Pub Date : 2020-07-18DOI: 10.13133/2037-3651_73.290_3
B. Schefold
A permettere il primato economico europeo in epoca moderna non sono stati solo la collocazione geografica, la tecnologia, e la competizione tra nazioni, ma anche la conoscenza economica. Diffusa a partire dal medioevo come conoscenza tacita e pratica, questa e gradualmente divenuta conoscenza esplicita e teorica, e ha contributo alla formazione delle istituzioni e alla percezione dell’attivita economica. Il lavoro considera tre esempi: il dibattito sull’usura durante la Riforma, la teoria monetaria e lo sviluppo delle banche nel XIX secolo, e l’ordoliberalismo e il processo di unificazione europea. It was not only the geographical location, technology, and competition among nations that gave Europe its economic supremacy in modern times. The growth of economic knowledge, was relevant too. Since the late Middle Ages, it has spread as tacit practical knowledge, then gradually as theoretical and explicit knowledge. It helped forming institutions and shaping the perception of economic activity. The essay considers three examples: the usury debate during the Reformation, monetary theory and bank development in the 19th century, and Ordoliberalism and the process of European unification. JEL codes: A11, B11, O15
{"title":"L'importanza della teoria economica per il benessere e la crescita economica (The importance of economic theory for economic growth and wellbeing)","authors":"B. Schefold","doi":"10.13133/2037-3651_73.290_3","DOIUrl":"https://doi.org/10.13133/2037-3651_73.290_3","url":null,"abstract":"A permettere il primato economico europeo in epoca moderna non sono stati solo la collocazione geografica, la tecnologia, e la competizione tra nazioni, ma anche la conoscenza economica. Diffusa a partire dal medioevo come conoscenza tacita e pratica, questa e gradualmente divenuta conoscenza esplicita e teorica, e ha contributo alla formazione delle istituzioni e alla percezione dell’attivita economica. Il lavoro considera tre esempi: il dibattito sull’usura durante la Riforma, la teoria monetaria e lo sviluppo delle banche nel XIX secolo, e l’ordoliberalismo e il processo di unificazione europea. It was not only the geographical location, technology, and competition among nations that gave Europe its economic supremacy in modern times. The growth of economic knowledge, was relevant too. Since the late Middle Ages, it has spread as tacit practical knowledge, then gradually as theoretical and explicit knowledge. It helped forming institutions and shaping the perception of economic activity. The essay considers three examples: the usury debate during the Reformation, monetary theory and bank development in the 19th century, and Ordoliberalism and the process of European unification. JEL codes: A11, B11, O15","PeriodicalId":36063,"journal":{"name":"Moneta e Credito","volume":"73 1","pages":"155-179"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-07-18","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41584698","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2020-04-23DOI: 10.13133/2037-3651_73.289_4
Giacomo Caterini
L’adesione ad un’unione monetaria e l’ancoraggio valutario rispetto a una divisa di riferimento possono risultare vantaggiosi per le economie piu instabili e le cui istituzioni abbiano stentato, nel tempo, a godere di adeguata credibilita. La trasparenza dell’autorita monetaria e la capacita di veicolare chiaramente gli obiettivi di policy sono particolarmente rilevanti nei paesi emergenti: da cio dipende la credibilita dell’istituzione e, quindi, l’efficacia delle politiche. Questo contributo analizza il ruolo che la trasparenza e la chiarezza delle comunicazioni ufficiali dell’ Eastern Caribbean Central Bank (ECCB) hanno nel formarne la credibilita agli occhi degli agenti economici e nel ridurre l’incertezza sulle politiche future. Sulla base delle comunicazioni ufficiali rilasciate dall’ECCB si stima l’indice di leggibilita Flesh-Kincaid , se ne osserva l’evoluzione nel tempo e si propongono diversi modelli econometrici volti a verificare l’ipotesi secondo cui una banca centrale chiara e credibile possa, mediante le proprie dichiarazioni, agevolare l’accumulazione di riserve in valuta estera che, in un regime di cambio ancorato al dollaro, costituiscono la principale prerogativa della stessa. Joining a currency union and establishing a peg with a reference currency can enhance economic stability and institutional credibility of historically unstable economies. Central banks’ transparency and their ability to communicate policy objectives are particularly relevant in emerging countries: these aspects determine the credibility of monetary authorities and the efficacy of their strategies. This paper sheds light on the role that transparency and clarity of communications released by the Eastern Caribbean Central Bank (ECCB) have on shaping its credibility and on reducing uncertainty about future policies. Starting from official statements released by the ECCB, text mining tools are applied to estimate the Flesh-Kincaid readability index and to observe its evolutions over time. Several econometric models are estimated to investigate the negative relation between the accumulation of foreign assets retained by the ECCB and the complexity of its official statements. JEL codes : E00, C01, E40, E50
{"title":"La comunicazione della Banca Centrale dei Caraibi Orientali: un’analisi testuale (On the communication of the Eastern Caribbeans Central Bank: A textual analysis)","authors":"Giacomo Caterini","doi":"10.13133/2037-3651_73.289_4","DOIUrl":"https://doi.org/10.13133/2037-3651_73.289_4","url":null,"abstract":"L’adesione ad un’unione monetaria e l’ancoraggio valutario rispetto a una divisa di riferimento possono risultare vantaggiosi per le economie piu instabili e le cui istituzioni abbiano stentato, nel tempo, a godere di adeguata credibilita. La trasparenza dell’autorita monetaria e la capacita di veicolare chiaramente gli obiettivi di policy sono particolarmente rilevanti nei paesi emergenti: da cio dipende la credibilita dell’istituzione e, quindi, l’efficacia delle politiche. Questo contributo analizza il ruolo che la trasparenza e la chiarezza delle comunicazioni ufficiali dell’ Eastern Caribbean Central Bank (ECCB) hanno nel formarne la credibilita agli occhi degli agenti economici e nel ridurre l’incertezza sulle politiche future. Sulla base delle comunicazioni ufficiali rilasciate dall’ECCB si stima l’indice di leggibilita Flesh-Kincaid , se ne osserva l’evoluzione nel tempo e si propongono diversi modelli econometrici volti a verificare l’ipotesi secondo cui una banca centrale chiara e credibile possa, mediante le proprie dichiarazioni, agevolare l’accumulazione di riserve in valuta estera che, in un regime di cambio ancorato al dollaro, costituiscono la principale prerogativa della stessa. Joining a currency union and establishing a peg with a reference currency can enhance economic stability and institutional credibility of historically unstable economies. Central banks’ transparency and their ability to communicate policy objectives are particularly relevant in emerging countries: these aspects determine the credibility of monetary authorities and the efficacy of their strategies. This paper sheds light on the role that transparency and clarity of communications released by the Eastern Caribbean Central Bank (ECCB) have on shaping its credibility and on reducing uncertainty about future policies. Starting from official statements released by the ECCB, text mining tools are applied to estimate the Flesh-Kincaid readability index and to observe its evolutions over time. Several econometric models are estimated to investigate the negative relation between the accumulation of foreign assets retained by the ECCB and the complexity of its official statements. JEL codes : E00, C01, E40, E50","PeriodicalId":36063,"journal":{"name":"Moneta e Credito","volume":"73 1","pages":"57-82"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-04-23","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42920201","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2020-04-23DOI: 10.13133/2037-3651_73.289_1
Massimo Amato, L. Gobbi
La recente crisi dell’eurozona, insieme all’annunciata riforma del franco della Comunita Finanziaria Africana e ai progetti di costituzione di nuove aree valutarie in diversi continenti, ha riportato il tema delle unioni monetarie in primo piano nel dibattito economico. La presente introduzione intende mostrare come i contributi contenuti in questo numero speciale arricchiscano tale dibattito. The recent eurozone crisis, together with the announced reform of the African Financial Community franc and plans to establish new currency areas in different continents, brought the issue of monetary unions back to the fore in the economic debate. The present introduction aims at showing how the contributions contained in this special issue can consistently enrich this debate. JEL codes : E42, F33, F45
{"title":"Sentieri di sviluppo e aree monetarie: percorsi alternativi e vincoli strutturali. Un’introduzione ( Development paths and currency areas: alternative options and structural constraints)","authors":"Massimo Amato, L. Gobbi","doi":"10.13133/2037-3651_73.289_1","DOIUrl":"https://doi.org/10.13133/2037-3651_73.289_1","url":null,"abstract":"La recente crisi dell’eurozona, insieme all’annunciata riforma del franco della Comunita Finanziaria Africana e ai progetti di costituzione di nuove aree valutarie in diversi continenti, ha riportato il tema delle unioni monetarie in primo piano nel dibattito economico. La presente introduzione intende mostrare come i contributi contenuti in questo numero speciale arricchiscano tale dibattito. The recent eurozone crisis, together with the announced reform of the African Financial Community franc and plans to establish new currency areas in different continents, brought the issue of monetary unions back to the fore in the economic debate. The present introduction aims at showing how the contributions contained in this special issue can consistently enrich this debate. JEL codes : E42, F33, F45","PeriodicalId":36063,"journal":{"name":"Moneta e Credito","volume":"73 1","pages":"3-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-04-23","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49356354","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2020-04-23DOI: 10.13133/2037-3651_73.289_2
Paul R. Masson
La recente crisi dell’eurozona, insieme all’annunciata riforma del Il susseguirsi di crisi nella zona euro rende forse necessaria una riconsiderazione dei progetti di unione monetaria in Africa. Questo lavoro sostiene che l’esperienza dell’Unione europea contiene tre lezioni principali per l’Africa. In primo luogo, piuttosto che come una progressione lineare l’integrazione regionale e da considerarsi come un processo, in cui l’unione monetaria puo favorire altri aspetti dell’integrazione, ma non ne costituisce una componente essenziale. In secondo luogo, i requisiti necessari per un’unione monetaria sostenibile non sono adeguatamente colti dai criteri propri di un’area monetaria ottimale e dai criteri di convergenza macroeconomica (o criteri di Maastricht), ai quali viene data la massima attenzione nei progetti delle unioni monetarie africane. In terzo luogo, i prerequisiti per il successo di un’unione monetaria richiedono una forte solidarieta regionale, basata su approcci condivisi in merito alla definizione di politiche che consentano la creazione di istituzioni comunitarie che risultino efficienti per una vasta gamma di settori. Successive euro zone crises suggest a need for a re-evaluation of currency union projects in Africa. It is argued here that the experience of the EU has three main lessons for Africa. First, regional integration is best viewed as a process rather than a linear progression, in which monetary union may abet other aspects of integration, but is not an essential component of it. Second, the requirements for a sustainable monetary union are not adequately captured by the Optimum Currency Area and macroeconomic convergence criteria (or Maastricht criteria) which are given the most attention in plans for African monetary unions. Third, the prerequisites for a successful monetary union require strong regional solidarity based on common approaches to policymaking that permit the creation of effective community institutions across a wide array of policy areas. JEL codes :E42, F33, F53
{"title":"Lezioni dall'eurozona per l'Africa (Lessons for Africa from the Eurozone)","authors":"Paul R. Masson","doi":"10.13133/2037-3651_73.289_2","DOIUrl":"https://doi.org/10.13133/2037-3651_73.289_2","url":null,"abstract":"La recente crisi dell’eurozona, insieme all’annunciata riforma del Il susseguirsi di crisi nella zona euro rende forse necessaria una riconsiderazione dei progetti di unione monetaria in Africa. Questo lavoro sostiene che l’esperienza dell’Unione europea contiene tre lezioni principali per l’Africa. In primo luogo, piuttosto che come una progressione lineare l’integrazione regionale e da considerarsi come un processo, in cui l’unione monetaria puo favorire altri aspetti dell’integrazione, ma non ne costituisce una componente essenziale. In secondo luogo, i requisiti necessari per un’unione monetaria sostenibile non sono adeguatamente colti dai criteri propri di un’area monetaria ottimale e dai criteri di convergenza macroeconomica (o criteri di Maastricht), ai quali viene data la massima attenzione nei progetti delle unioni monetarie africane. In terzo luogo, i prerequisiti per il successo di un’unione monetaria richiedono una forte solidarieta regionale, basata su approcci condivisi in merito alla definizione di politiche che consentano la creazione di istituzioni comunitarie che risultino efficienti per una vasta gamma di settori. Successive euro zone crises suggest a need for a re-evaluation of currency union projects in Africa. It is argued here that the experience of the EU has three main lessons for Africa. First, regional integration is best viewed as a process rather than a linear progression, in which monetary union may abet other aspects of integration, but is not an essential component of it. Second, the requirements for a sustainable monetary union are not adequately captured by the Optimum Currency Area and macroeconomic convergence criteria (or Maastricht criteria) which are given the most attention in plans for African monetary unions. Third, the prerequisites for a successful monetary union require strong regional solidarity based on common approaches to policymaking that permit the creation of effective community institutions across a wide array of policy areas. JEL codes :E42, F33, F53","PeriodicalId":36063,"journal":{"name":"Moneta e Credito","volume":"73 1","pages":"11-32"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-04-23","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42315757","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2020-04-23DOI: 10.13133/HTTPS://DOI.ORG/10.13133/2037-3651_73.289_5
Massimo Amato, Kako Nubukpo
Le evoluzioni recenti della situazione monetaria in Africa dell’Ovest, in particolare la trasformazione per l’area del franco CFA e il progetto di costruzione di una moneta unica per la CEDEAO/ECOWAS, impongono una revisione sistematica delle ipotesi che sottostanno alla costituzione di unioni monetarie. L’articolo fornisce una rassegna critica dei fondamenti teorici tradizionali delle aree monetarie ottimali (AMO) e dei loro successivi emendamenti, alla luce dei problemi emersi nelle principali unioni monetarie. Su specifici punti viene effettuata una comparazione fra eurozona e zona CFA. Successivamente l’articolo indaga le caratteristiche specifiche dell’area monetaria interessata dal progetto di riforma, e infine indica le principali linee lungo le quali potrebbe evolvere il progetto di una moneta comune all’insieme degli stati che compongono attualmente la CEDEAO/ECOWAS, individuando quattro possibili percorsi alternativi. Recent developments in the monetary situation in West Africa, in particular the transformation for the CFA franc area and the project to build a single currency for the CEDEAO/ECOWAS, require a systematic review of the assumptions underlying the formation of monetary unions. The article provides a critical review of the traditional theoretical foundations of optimal currency areas (OCA) and their subsequent amendments, in light of the problems that emerged in the most relevant monetary unions. On specific points, a comparison is made between the eurozone and the CFA zone. The article then investigates the specific characteristics of the monetary area affected by the reform project, and finally indicates the main lines along which the project of a common currency to all the states that currently make up the CEDEAO/ECOWAS could evolve, identifying four possible alternative roadmaps. JEL codes :F33, F53, F45
{"title":"Una nuova moneta per gli stati dell’Africa dell’Ovest. Le condizioni teoriche e politiche della sua fattibilità (A new currency for West African states: The theoretical and political conditions of its feasibility)","authors":"Massimo Amato, Kako Nubukpo","doi":"10.13133/HTTPS://DOI.ORG/10.13133/2037-3651_73.289_5","DOIUrl":"https://doi.org/10.13133/HTTPS://DOI.ORG/10.13133/2037-3651_73.289_5","url":null,"abstract":"Le evoluzioni recenti della situazione monetaria in Africa dell’Ovest, in particolare la trasformazione per l’area del franco CFA e il progetto di costruzione di una moneta unica per la CEDEAO/ECOWAS, impongono una revisione sistematica delle ipotesi che sottostanno alla costituzione di unioni monetarie. L’articolo fornisce una rassegna critica dei fondamenti teorici tradizionali delle aree monetarie ottimali (AMO) e dei loro successivi emendamenti, alla luce dei problemi emersi nelle principali unioni monetarie. Su specifici punti viene effettuata una comparazione fra eurozona e zona CFA. Successivamente l’articolo indaga le caratteristiche specifiche dell’area monetaria interessata dal progetto di riforma, e infine indica le principali linee lungo le quali potrebbe evolvere il progetto di una moneta comune all’insieme degli stati che compongono attualmente la CEDEAO/ECOWAS, individuando quattro possibili percorsi alternativi. Recent developments in the monetary situation in West Africa, in particular the transformation for the CFA franc area and the project to build a single currency for the CEDEAO/ECOWAS, require a systematic review of the assumptions underlying the formation of monetary unions. The article provides a critical review of the traditional theoretical foundations of optimal currency areas (OCA) and their subsequent amendments, in light of the problems that emerged in the most relevant monetary unions. On specific points, a comparison is made between the eurozone and the CFA zone. The article then investigates the specific characteristics of the monetary area affected by the reform project, and finally indicates the main lines along which the project of a common currency to all the states that currently make up the CEDEAO/ECOWAS could evolve, identifying four possible alternative roadmaps. JEL codes :F33, F53, F45","PeriodicalId":36063,"journal":{"name":"Moneta e Credito","volume":"73 1","pages":"83-107"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-04-23","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66231016","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2020-01-01DOI: 10.13133/2037-3651_73.292_3.13133/2037-3651_73.292_3
Daniela Palma
Nell’ambito del dibattito sulla crisi dell’economia italiana il pensiero di Paolo Sylos Labini si impone per la straordinaria attualita, recuperando i riferimenti concettuali e la visione dinamica dello sviluppo economico propri degli economisti classici. Nel riconoscere la centralita del progresso tecnico per lo sviluppo economico, l’analisi di Sylos Labini si concentra sul riflesso che le discontinuita tecnologiche che caratterizzano l’impianto oligopolistico delle moderne economie industriali esercitano sulla dinamica della produttivita, determinando segno e intensita delle variazioni della produzione e dell’occupazione. A partire dalla fine degli anni ‘50, la crisi italiana si e andata strutturando intorno a squilibri produttivi, territoriali e sociali che hanno collocato il paese in una posizione di crescente ritardo tecnologico. In questo scenario si fa strada il richiamo a un sempre piu necessario intervento pubblico in una rinnovata e piu complessa veste keynesiana, che miri a rafforzare la capacita di ricerca e innovazione del paese. In the debate on the crisis of the Italian economy, the work of Paolo Sylos Labini fills an important gap, devising a thorough theory of economic development that draws on the theoretical foundations of classical political economy, with close attention to the dynamics of technical progress and its impact on structural economic change. Technological discontinuities that characterize the oligopolistic structure of modern industrial economies are at the core of Sylos Labini’s reasoning, as they affect the dynamics of labor productivity and the extent to which it contributes to variations in production and employment. Since the end of the ‘50s the Italian crisis has structured around productive, territorial, and social imbalances, leading the country to accumulate growing technology gaps and lag behind major industrialized economies. In Sylos’ view, this calls for a renewed and more complex type of Keynesian intervention, with a clear commitment to actions and investments that are able to enhance the country’s research and innovation capacity. JEL codes: O10, O33, O38, B52
在关于意大利经济危机的辩论中,保罗·西洛斯·拉比尼(Paolo Sylos Labini)的观点因其非同寻常的现实性而引人注目,他借鉴了古典经济学家对经济发展的概念参考和动态观点。在认识到技术进步对经济发展的中心作用时,Sylos Labini的分析集中于现代工业经济寡头垄断的技术不连续性对生产力动态的影响,从而确定了生产和就业变化的程度和程度。自20世纪50年代末以来,意大利危机的结构围绕着生产、领土和社会的不平衡展开,使该国在技术上日益落后。在这种背景下,越来越多的人呼吁在一个新的、更复杂的凯恩斯主义框架内进行公共干预,以加强该国的研究和创新能力。在the debate on the crisis of the意大利经济》(the work of保罗Sylos Labini fills an理论重要差距,devising a thorough of economic development of classical that draws on the theoretical基金会政治经济,with克洛斯its attention to the dynamics of技术进步and impact on结构经济变革。技术不连续性使现代工业经济的寡头结构处于Sylos实验室推理的核心,因为它们影响了实验室生产力的动态和它对生产和就业变化的贡献。自从50年代末以来,意大利危机在生产、领土和社会影响方面进行了结构调整,使国家积累了技术差距和落后于主要工业化经济体。从思维的角度来看,这是对凯恩斯主义干预的一种更新和更多复杂类型的呼吁,对行动和投资的明确承诺可以提高这个国家的研究和创新能力。O10, O33, O38, B52
{"title":"Aspetti di lungo periodo della crisi economica Italiana attraverso le lenti di Paolo Sylos Labini (Long-term aspects of the Italian economic crisis through the lenses of Paolo Sylos Labini)","authors":"Daniela Palma","doi":"10.13133/2037-3651_73.292_3.13133/2037-3651_73.292_3","DOIUrl":"https://doi.org/10.13133/2037-3651_73.292_3.13133/2037-3651_73.292_3","url":null,"abstract":"Nell’ambito del dibattito sulla crisi dell’economia italiana il pensiero di Paolo Sylos Labini si impone per la straordinaria attualita, recuperando i riferimenti concettuali e la visione dinamica dello sviluppo economico propri degli economisti classici. Nel riconoscere la centralita del progresso tecnico per lo sviluppo economico, l’analisi di Sylos Labini si concentra sul riflesso che le discontinuita tecnologiche che caratterizzano l’impianto oligopolistico delle moderne economie industriali esercitano sulla dinamica della produttivita, determinando segno e intensita delle variazioni della produzione e dell’occupazione. A partire dalla fine degli anni ‘50, la crisi italiana si e andata strutturando intorno a squilibri produttivi, territoriali e sociali che hanno collocato il paese in una posizione di crescente ritardo tecnologico. In questo scenario si fa strada il richiamo a un sempre piu necessario intervento pubblico in una rinnovata e piu complessa veste keynesiana, che miri a rafforzare la capacita di ricerca e innovazione del paese. In the debate on the crisis of the Italian economy, the work of Paolo Sylos Labini fills an important gap, devising a thorough theory of economic development that draws on the theoretical foundations of classical political economy, with close attention to the dynamics of technical progress and its impact on structural economic change. Technological discontinuities that characterize the oligopolistic structure of modern industrial economies are at the core of Sylos Labini’s reasoning, as they affect the dynamics of labor productivity and the extent to which it contributes to variations in production and employment. Since the end of the ‘50s the Italian crisis has structured around productive, territorial, and social imbalances, leading the country to accumulate growing technology gaps and lag behind major industrialized economies. In Sylos’ view, this calls for a renewed and more complex type of Keynesian intervention, with a clear commitment to actions and investments that are able to enhance the country’s research and innovation capacity. JEL codes: O10, O33, O38, B52","PeriodicalId":36063,"journal":{"name":"Moneta e Credito","volume":"73 1","pages":"301-323"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66230859","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2020-01-01DOI: 10.13133/2037-3651_73.292_1
G. Guarini, Giulia Zacchia
Questo numero speciale di Moneta e Credito in occasione del centenario della nascita di Paolo Sylos Labini propone una rilettura dei temi legati alla sua ricca produzione scientifica. I numerosi contributi di Paolo Sylos Labini sono stati guidati da una visione dell’economia politica come scienza sociale che ha, come principale oggetto di studio, la comprensione delle forze dello sviluppo e del declino economico e sociale. Sylos Labini ha analizzato lo sviluppo economico come processo caratterizzato dalla sovrapposizione tra economia reale e finanza, dalla complementarita tra intervento pubblico e meccanismi di mercato, e dalle interazioni dinamiche tra progresso tecnico, componenti della domanda aggregata, forme di mercato e distribuzione del reddito. Si propongono qui cinque articoli che vanno ad analizzare con le lenti di Paolo Sylos Labini aspetti problematici riguardanti la disciplina economica, l’attuale crisi economica italiana, gli squilibri fra centro e periferia nell’eurozona, e il tema del debito pubblico. This special issue of Moneta e Credito on the centenary of the birth of Paolo Sylos Labini, proposes a re-reading and critical study of issues related to his rich scientific production. Sylos Labini’s numerous contributions have been guided by a vision of political economy as a social science that has, as its main object of study, an understanding of the forces of economic and social development and decline. Sylos Labini analyzed economic development as a process characterized by the overlap between real economy and finance, by the complementarity between public intervention and market mechanisms, and by dynamic interactions among technical progress, components of aggregate demand, market forms, and distribution of the income. We propose here five articles that analyze “with Sylos Labini’s lenses” current problems concerning the economics discipline, the Italian economic crisis, the imbalances between central and peripheral countries in the Eurozone, and public debt. JEL codes: B31, A11, H63
{"title":"Sviluppo economico e sviluppo civile: attualità del pensiero di Paolo Sylos Labini (Economic and civil development on Paolo Sylos Labini’s footsteps)","authors":"G. Guarini, Giulia Zacchia","doi":"10.13133/2037-3651_73.292_1","DOIUrl":"https://doi.org/10.13133/2037-3651_73.292_1","url":null,"abstract":"Questo numero speciale di Moneta e Credito in occasione del centenario della nascita di Paolo Sylos Labini propone una rilettura dei temi legati alla sua ricca produzione scientifica. I numerosi contributi di Paolo Sylos Labini sono stati guidati da una visione dell’economia politica come scienza sociale che ha, come principale oggetto di studio, la comprensione delle forze dello sviluppo e del declino economico e sociale. Sylos Labini ha analizzato lo sviluppo economico come processo caratterizzato dalla sovrapposizione tra economia reale e finanza, dalla complementarita tra intervento pubblico e meccanismi di mercato, e dalle interazioni dinamiche tra progresso tecnico, componenti della domanda aggregata, forme di mercato e distribuzione del reddito. Si propongono qui cinque articoli che vanno ad analizzare con le lenti di Paolo Sylos Labini aspetti problematici riguardanti la disciplina economica, l’attuale crisi economica italiana, gli squilibri fra centro e periferia nell’eurozona, e il tema del debito pubblico. This special issue of Moneta e Credito on the centenary of the birth of Paolo Sylos Labini, proposes a re-reading and critical study of issues related to his rich scientific production. Sylos Labini’s numerous contributions have been guided by a vision of political economy as a social science that has, as its main object of study, an understanding of the forces of economic and social development and decline. Sylos Labini analyzed economic development as a process characterized by the overlap between real economy and finance, by the complementarity between public intervention and market mechanisms, and by dynamic interactions among technical progress, components of aggregate demand, market forms, and distribution of the income. We propose here five articles that analyze “with Sylos Labini’s lenses” current problems concerning the economics discipline, the Italian economic crisis, the imbalances between central and peripheral countries in the Eurozone, and public debt. JEL codes: B31, A11, H63","PeriodicalId":36063,"journal":{"name":"Moneta e Credito","volume":"73 1","pages":"279-283"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66230839","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2020-01-01DOI: 10.13133/2037-3651_73.292_5
Daniela Tavasci, Luigi Ventimiglia
Partendo da un’analisi del debito di Sylos Labini (2003) e Pasinetti (1998), il presente articolo re-esamina criticamente le raccomandazioni di politica economica suggerite dalle teorie che scoraggiano l’intervento dello stato e sostengono l’austerita, incluse l’equivalenza ricardiana, lo spiazzamento, e la struttura analitica IS-LM. Questo lavoro si fonda su un’analisi ampia dei dati per poi concentrarsi su tre modelli econometrici: un primo modello di correzione dell’errore vettoriale (VEC) analizza la relazione tra debito pubblico e PIL nel lungo periodo; un modello di autoregressione vettoriale multidimensionale (VAR) testa la relazione tra produzione, componenti del debito, differenziale dei tassi di interesse (spread) e tasso di cambio nel breve periodo; e un modello VAR aggiuntivo esamina il saldo primario nelle sue componenti, entrate e spese. Infine, ispirandosi a Sylos Labini (2003), il lavoro conclude con una nota a proposito del ruolo dell’investimento e della relazione basso investimento-bassa crescita del reddito in Italia. Starting from a Sylos Labini’s (2003) and Pasinetti’s (1998) debt analysis, this article critically reviews the policy recommendations suggested by theories which discourage state intervention and support austerity, including the Ricardian equivalence, the crowding out, and the IS-LM analytical framework. This work relies on a wide-ranging data analysis and on three econometric models: a vector error correction (VEC) model analyses the relation between public debt and GDP in the long-run; a vector auto-regression model (VAR) tests the relation between GDP and the component of debt, interest rates spread and exchange rate in the short-run; and an additional VAR model examines primary balance components including fiscal spending and revenues. Finally, inspired by Sylos-Labini (2003), the paper concludes with a reflection on the role of investment and on the viscous circle, low investment-low growth in Italy. JEL codes:E60, E62, E32
{"title":"Una valutazione dell’austerità e del debito pubblico italiani (An assessment of Italian austerity programs and public debt)","authors":"Daniela Tavasci, Luigi Ventimiglia","doi":"10.13133/2037-3651_73.292_5","DOIUrl":"https://doi.org/10.13133/2037-3651_73.292_5","url":null,"abstract":"Partendo da un’analisi del debito di Sylos Labini (2003) e Pasinetti (1998), il presente articolo re-esamina criticamente le raccomandazioni di politica economica suggerite dalle teorie che scoraggiano l’intervento dello stato e sostengono l’austerita, incluse l’equivalenza ricardiana, lo spiazzamento, e la struttura analitica IS-LM. Questo lavoro si fonda su un’analisi ampia dei dati per poi concentrarsi su tre modelli econometrici: un primo modello di correzione dell’errore vettoriale (VEC) analizza la relazione tra debito pubblico e PIL nel lungo periodo; un modello di autoregressione vettoriale multidimensionale (VAR) testa la relazione tra produzione, componenti del debito, differenziale dei tassi di interesse (spread) e tasso di cambio nel breve periodo; e un modello VAR aggiuntivo esamina il saldo primario nelle sue componenti, entrate e spese. Infine, ispirandosi a Sylos Labini (2003), il lavoro conclude con una nota a proposito del ruolo dell’investimento e della relazione basso investimento-bassa crescita del reddito in Italia. Starting from a Sylos Labini’s (2003) and Pasinetti’s (1998) debt analysis, this article critically reviews the policy recommendations suggested by theories which discourage state intervention and support austerity, including the Ricardian equivalence, the crowding out, and the IS-LM analytical framework. This work relies on a wide-ranging data analysis and on three econometric models: a vector error correction (VEC) model analyses the relation between public debt and GDP in the long-run; a vector auto-regression model (VAR) tests the relation between GDP and the component of debt, interest rates spread and exchange rate in the short-run; and an additional VAR model examines primary balance components including fiscal spending and revenues. Finally, inspired by Sylos-Labini (2003), the paper concludes with a reflection on the role of investment and on the viscous circle, low investment-low growth in Italy. JEL codes:E60, E62, E32","PeriodicalId":36063,"journal":{"name":"Moneta e Credito","volume":"73 1","pages":"355-384"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66230867","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2020-01-01DOI: 10.13133/2037-3651_73.292_2
Angela Ambrosino, Luca Storti
L’articolo mostra come Sylos Labini abbia contribuito a sviluppare un approccio interdisciplinare alla teoria economica. Si evidenzia che questo approccio ha diversi elementi di congiunzione con gli orientamenti eterodossi in economia, in particolare con quell’ambito della corrente istituzionalista che viene definito Original Institutional Economics e con il cosiddetto neoistituzionalismo sociologico. In particolare, Sylos Labini ha approfondito la commistione tra i diversi campi del sapere negli studi che ha dedicato alle classi sociali. Si provera dunque a ricostruire come queste indagini diventino: i) il baricentro di una riflessione organica sui complessi rapporti tra politica-economia-societa storicamente presenti in Italia; ii) una sorta di campo tematico all’interno del quale Sylos Labini affina la propria concezione del lavoro scientifico dell’economista e approfondisce come tra economia e istituzioni vi sia un rapporto di profonde interconnessioni. The paper deals with a specific part of Paolo Sylos Labini's scientific work promoting an interdisciplinary approach in economics. We suggest that Sylos Labini is an 'early promoter' of the contemporary heterodox orientations in economics. His contribution shares, indeed, relevant features with the Original Institutional Economics and sociological New-Institutionalism. More precisely, the paper focuses on Sylos Labini's investigations on the development of social classes in Italy. In these studies, the author developed an interdisciplinary approach mixing analytical tools belonging to both economic and sociology. We argue that this approach should be considered: i) the core of an organic reflection on the complex relationships between different level of analysis (i.e., political-economic-social ones) in the historical reconstruction of social classes in Italy; ii) a paramount example of Sylos Labini's idea of how economists should deal with scientific research. JEL codes: A12, B31, B40; B52; Z1
{"title":"Interdisciplinarità nella teoria economica: riflessioni sulle spalle di Paolo Sylos Labini (Interdisciplinarity and economic theory: Paolo Sylos Labini’s legacy)","authors":"Angela Ambrosino, Luca Storti","doi":"10.13133/2037-3651_73.292_2","DOIUrl":"https://doi.org/10.13133/2037-3651_73.292_2","url":null,"abstract":"L’articolo mostra come Sylos Labini abbia contribuito a sviluppare un approccio interdisciplinare alla teoria economica. Si evidenzia che questo approccio ha diversi elementi di congiunzione con gli orientamenti eterodossi in economia, in particolare con quell’ambito della corrente istituzionalista che viene definito Original Institutional Economics e con il cosiddetto neoistituzionalismo sociologico. In particolare, Sylos Labini ha approfondito la commistione tra i diversi campi del sapere negli studi che ha dedicato alle classi sociali. Si provera dunque a ricostruire come queste indagini diventino: i) il baricentro di una riflessione organica sui complessi rapporti tra politica-economia-societa storicamente presenti in Italia; ii) una sorta di campo tematico all’interno del quale Sylos Labini affina la propria concezione del lavoro scientifico dell’economista e approfondisce come tra economia e istituzioni vi sia un rapporto di profonde interconnessioni. The paper deals with a specific part of Paolo Sylos Labini's scientific work promoting an interdisciplinary approach in economics. We suggest that Sylos Labini is an 'early promoter' of the contemporary heterodox orientations in economics. His contribution shares, indeed, relevant features with the Original Institutional Economics and sociological New-Institutionalism. More precisely, the paper focuses on Sylos Labini's investigations on the development of social classes in Italy. In these studies, the author developed an interdisciplinary approach mixing analytical tools belonging to both economic and sociology. We argue that this approach should be considered: i) the core of an organic reflection on the complex relationships between different level of analysis (i.e., political-economic-social ones) in the historical reconstruction of social classes in Italy; ii) a paramount example of Sylos Labini's idea of how economists should deal with scientific research. JEL codes: A12, B31, B40; B52; Z1","PeriodicalId":36063,"journal":{"name":"Moneta e Credito","volume":"73 1","pages":"285-300"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66230851","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2020-01-01DOI: 10.13133/2037-3651_73.292_7
Emanuele Felice
Fenoaltea (1943-2020) e stato uno dei piu brillanti storici economici mondiali. Anche se si e concentrato in modo prevalente sulla storia economica dell’Italia liberale, ha pubblicato saggi su un’ampia varieta di temi, dall’Italia romana agli open fields inglesi, dall’ascesa e declino del feudalesimo alla storia della schiavitu. Le sue ricerche, spesso pioneristiche, hanno avuto un’enorme influenza sui colleghi e gli studiosi piu giovani, compreso chi scrive. Era tanto duro e tagliente nelle critiche, quanto generoso nei consigli. Esponente di punta della cliometria, o “new economic history”, di recente ne ha evidenziato i “fallimenti”, rispetto alle premesse. Ma la sua scelta di dedicarsi negli ultimi decenni quasi esclusivamente a un solo tema di ricerca, poco innovativo e di scarso interesse in ambito internazionale (la ricostruzione dell’indice della produzione italiana dal 1861 al 1913), e da annoverare fra quei fallimenti. Fenoaltea (1943-2020) was one of the most brilliant economic historians in the world. Although he has focused predominantly on the economic history of liberal Italy, he has published essays on a wide variety of topics, from Roman Italy to English open fields, from the rise and fall of feudalism to the history of slavery. His research, often pioneering, has had an enormous influence on colleagues and younger scholars, including the writer. He was as hard and sharp in criticism as he was generous in his advice. Leading exponent of cliometrics, or “new economic history”, he has recently highlighted its “failures”, compared to expectations. But his choice in recent decades to devote himself almost exclusively to a single research topic, not very innovative and of little interest in the international arena (the reconstruction of the Italian production index from 1861 to 1913), is an example of those failures. JEL codes: B32, N13, N14
{"title":"L’albatros. Ricordo di Stefano Fenoaltea (The albatros. In memory of Stefano Fenoaltea)","authors":"Emanuele Felice","doi":"10.13133/2037-3651_73.292_7","DOIUrl":"https://doi.org/10.13133/2037-3651_73.292_7","url":null,"abstract":"Fenoaltea (1943-2020) e stato uno dei piu brillanti storici economici mondiali. Anche se si e concentrato in modo prevalente sulla storia economica dell’Italia liberale, ha pubblicato saggi su un’ampia varieta di temi, dall’Italia romana agli open fields inglesi, dall’ascesa e declino del feudalesimo alla storia della schiavitu. Le sue ricerche, spesso pioneristiche, hanno avuto un’enorme influenza sui colleghi e gli studiosi piu giovani, compreso chi scrive. Era tanto duro e tagliente nelle critiche, quanto generoso nei consigli. Esponente di punta della cliometria, o “new economic history”, di recente ne ha evidenziato i “fallimenti”, rispetto alle premesse. Ma la sua scelta di dedicarsi negli ultimi decenni quasi esclusivamente a un solo tema di ricerca, poco innovativo e di scarso interesse in ambito internazionale (la ricostruzione dell’indice della produzione italiana dal 1861 al 1913), e da annoverare fra quei fallimenti. Fenoaltea (1943-2020) was one of the most brilliant economic historians in the world. Although he has focused predominantly on the economic history of liberal Italy, he has published essays on a wide variety of topics, from Roman Italy to English open fields, from the rise and fall of feudalism to the history of slavery. His research, often pioneering, has had an enormous influence on colleagues and younger scholars, including the writer. He was as hard and sharp in criticism as he was generous in his advice. Leading exponent of cliometrics, or “new economic history”, he has recently highlighted its “failures”, compared to expectations. But his choice in recent decades to devote himself almost exclusively to a single research topic, not very innovative and of little interest in the international arena (the reconstruction of the Italian production index from 1861 to 1913), is an example of those failures. JEL codes: B32, N13, N14","PeriodicalId":36063,"journal":{"name":"Moneta e Credito","volume":"73 1","pages":"397-407"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66230922","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}