Una stretta ed intima connessione ha da sempre legato specchio e identita personale, in un intreccio pieno di luci e di ombre, non privo di complessita e contraddizioni, ma nel contempo ricco di risvolti esistenziali. Dal punto di vista pedagogico, l’esame del legame tra specchio e identita personale permette di affrontare questioni educative salienti e di delineare percorsi improntati all’autenticita, che tendano nel contempo a liberta e differenza. Parole chiave: specchio; identita personale; percorsi educativi _____________________________________________________________ 1.1 Specchio e identita personale: connessioni educative antiche e re-
{"title":"Specchio e identità personale : riflessioni pedagogiche","authors":"Federica Bucchi","doi":"10.1400/128249","DOIUrl":"https://doi.org/10.1400/128249","url":null,"abstract":"Una stretta ed intima connessione ha da sempre legato specchio e identita personale, in un intreccio pieno di luci e di ombre, non privo di complessita e contraddizioni, ma nel contempo ricco di risvolti esistenziali. Dal punto di vista pedagogico, l’esame del legame tra specchio e identita personale permette di affrontare questioni educative salienti e di delineare percorsi improntati all’autenticita, che tendano nel contempo a liberta e differenza. Parole chiave: specchio; identita personale; percorsi educativi _____________________________________________________________ 1.1 Specchio e identita personale: connessioni educative antiche e re-","PeriodicalId":36845,"journal":{"name":"Ricerche di Pedagogia e Didattica","volume":"2 1","pages":"1000-1033"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2007-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66583812","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"L'insegnante secondo Maria Montessori","authors":"Tiziana Pironi","doi":"10.1400/128245","DOIUrl":"https://doi.org/10.1400/128245","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":36845,"journal":{"name":"Ricerche di Pedagogia e Didattica","volume":"38 1","pages":"1000-1007"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2007-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66583798","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Le idee sulla cura delle insegnanti di scuola dell’infanzia e le riflessioni che hanno suscitato sono l’oggetto della presente relazione. Tali pensieri, cosi come vengono espressi nei focus group e nelle interviste, sono orientati in molteplici direzioni e caratterizzati da intensita e spiegazioni differenti. I bambini e le bambine in primo luogo e con maggiore frequenza, poi le colleghe, i genitori, se stesse, sono i referenti di tali intenzioni dichiarate. Anche il contesto, inteso come intreccio complesso formale/informale di spazi, tempi, relazioni interpersonali e rappresentazioni di aspettative, desideri, timori, e oggetto di cure. Quando i risultati sono soddisfacenti e apprezzati, ne diventano anche una fonte, con l’innescarsi di processi positivi di reciprocita. Parole chiave: lavoro di cura; contesto educativo; spazi - tempi – relazioni; reciprocita della cura
{"title":"Pensare la cura","authors":"M. Manini","doi":"10.1400/128290","DOIUrl":"https://doi.org/10.1400/128290","url":null,"abstract":"Le idee sulla cura delle insegnanti di scuola dell’infanzia e le riflessioni che hanno suscitato sono l’oggetto della presente relazione. Tali pensieri, cosi come vengono espressi nei focus group e nelle interviste, sono orientati in molteplici direzioni e caratterizzati da intensita e spiegazioni differenti. I bambini e le bambine in primo luogo e con maggiore frequenza, poi le colleghe, i genitori, se stesse, sono i referenti di tali intenzioni dichiarate. Anche il contesto, inteso come intreccio complesso formale/informale di spazi, tempi, relazioni interpersonali e rappresentazioni di aspettative, desideri, timori, e oggetto di cure. Quando i risultati sono soddisfacenti e apprezzati, ne diventano anche una fonte, con l’innescarsi di processi positivi di reciprocita. Parole chiave: lavoro di cura; contesto educativo; spazi - tempi – relazioni; reciprocita della cura","PeriodicalId":36845,"journal":{"name":"Ricerche di Pedagogia e Didattica","volume":"2 1","pages":"1000-1018"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2007-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66583580","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
In queste pagine vi presentiamo un soggetto che sta assumendo sempre maggiore importanza nel panorama della formazione, sia professionale che accademica: la cooperazione civile-militare. Essa e presente gia da molti anni nella formazione delle Forze Armate e relativamente da poco nella formazione degli operatori civili delle emergenze e degli aiuti umanitari.; si affaccia, invece, solo negli ultimi anni nel dibattito politico dei movimenti pacifisti e nel mondo della cooperazione allo sviluppo. Parole chiave: peacebuilding; peacekeeping; cooperazione civile-militare; riduzione del conflitto _____________________________________________________________ 1) Cos'e la cooperazione civile militare? La cooperazione civile-militare “CIMIC” e la risposta militare alle nuove esigenze di efficacia operativa negli interventi ed operazioni internazionali, siano essi definiti di Peacekeeping in senso classico o piu in generale di CROs (Crisis Responce Operations). Nel sito del Ministero della Difesa la cooperazione civile-militare viene definita cosi: “Lo scopo principale della Cooperazione Civile Militare fuori dal territorio nazionale (Civil Military Co-operation CIMIC), pertanto, e quello di contribuire al raggiungimento degli 1 L’autore ringrazia per la collaborazione il Master “Operatori/trici di pace, Mediatori/Mediatrici nei conflitti” dell’Universita di Bologna; la Provincia Autonoma di Bolzano, Formazione Professionale in Lingua Italiana; il Comando Truppe Alpine, Ufficio Addestramento
{"title":"Formare alla Cooperazione Civile-Militare : Sistemi pedagogici a confronto","authors":"Davide Berruti","doi":"10.1400/128257","DOIUrl":"https://doi.org/10.1400/128257","url":null,"abstract":"In queste pagine vi presentiamo un soggetto che sta assumendo sempre maggiore importanza nel panorama della formazione, sia professionale che accademica: la cooperazione civile-militare. Essa e presente gia da molti anni nella formazione delle Forze Armate e relativamente da poco nella formazione degli operatori civili delle emergenze e degli aiuti umanitari.; si affaccia, invece, solo negli ultimi anni nel dibattito politico dei movimenti pacifisti e nel mondo della cooperazione allo sviluppo. Parole chiave: peacebuilding; peacekeeping; cooperazione civile-militare; riduzione del conflitto _____________________________________________________________ 1) Cos'e la cooperazione civile militare? La cooperazione civile-militare “CIMIC” e la risposta militare alle nuove esigenze di efficacia operativa negli interventi ed operazioni internazionali, siano essi definiti di Peacekeeping in senso classico o piu in generale di CROs (Crisis Responce Operations). Nel sito del Ministero della Difesa la cooperazione civile-militare viene definita cosi: “Lo scopo principale della Cooperazione Civile Militare fuori dal territorio nazionale (Civil Military Co-operation CIMIC), pertanto, e quello di contribuire al raggiungimento degli 1 L’autore ringrazia per la collaborazione il Master “Operatori/trici di pace, Mediatori/Mediatrici nei conflitti” dell’Universita di Bologna; la Provincia Autonoma di Bolzano, Formazione Professionale in Lingua Italiana; il Comando Truppe Alpine, Ufficio Addestramento","PeriodicalId":36845,"journal":{"name":"Ricerche di Pedagogia e Didattica","volume":"2 1","pages":"1000-1010"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2007-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66583859","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Wacquant, L. (2002), Anima e corpo. La fabbrica dei pugili nel ghetto nero americano, Roma, DeriveApprodi","authors":"Giuseppe Scandurra","doi":"10.1400/128261","DOIUrl":"https://doi.org/10.1400/128261","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":36845,"journal":{"name":"Ricerche di Pedagogia e Didattica","volume":"36 1","pages":"1000-1004"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2007-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66583878","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La cura di chi cura nelle parole delle educatrici di asilo nido","authors":"L. Balduzzi","doi":"10.1400/128289","DOIUrl":"https://doi.org/10.1400/128289","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":36845,"journal":{"name":"Ricerche di Pedagogia e Didattica","volume":"2 1","pages":"1000-1017"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2007-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66584061","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Quattro esperti italiani di e-learning in ambito universitario hanno accettato di rispondere ad alcune domande su vantaggi e svantaggi, caratteristiche attuali e prospettive future di una nuova forma di didattica, l’e-learning, che richiede un ripensamento complessivo del modo di intendere l’apprendimento, lo sviluppo del sapere e la formazione della conoscenza. Parole chiave: e-learning; universita; lifelong learning
{"title":"E-learning e Università. Riflessioni tratte dalle interviste a quattro esperti italiani: Antonio Calvani, Luigi Guerra, Roberto Maragliano, Pier Cesare Rivoltella","authors":"L. Corazza","doi":"10.1400/172537","DOIUrl":"https://doi.org/10.1400/172537","url":null,"abstract":"Quattro esperti italiani di e-learning in ambito universitario hanno accettato di rispondere ad alcune domande su vantaggi e svantaggi, caratteristiche attuali e prospettive future di una nuova forma di didattica, l’e-learning, che richiede un ripensamento complessivo del modo di intendere l’apprendimento, lo sviluppo del sapere e la formazione della conoscenza. Parole chiave: e-learning; universita; lifelong learning","PeriodicalId":36845,"journal":{"name":"Ricerche di Pedagogia e Didattica","volume":"1 1","pages":"111-125"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2006-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66611177","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Nella prima parte, l’autrice riporta le riflessioni, catturate tramite un’intervista, di tre responsabili di altrettante biblioteche pubbliche che hanno pensato progetti e organizzato servizi in un’ottica multiculturale/interculturale, rivolgendosi ad un’utenza formata da bambini e adulti, italiani e stranieri. Nella seconda parte, l’autrice propone attivita e iniziative per le biblioteche, pensate per andare oltre alla logica dello scaffale multiculturale e per avviare processi di educazione all’interculturalita, anche in collaborazione con i tanti servizi sociali e educativi presenti nel territorio. Parole chiave: Biblioteche pubbliche; Servizi interculturali;
{"title":"Può una biblioteca educare all'intercultura?","authors":"Monica Sabattini","doi":"10.1400/172545","DOIUrl":"https://doi.org/10.1400/172545","url":null,"abstract":"Nella prima parte, l’autrice riporta le riflessioni, catturate tramite un’intervista, di tre responsabili di altrettante biblioteche pubbliche che hanno pensato progetti e organizzato servizi in un’ottica multiculturale/interculturale, rivolgendosi ad un’utenza formata da bambini e adulti, italiani e stranieri. Nella seconda parte, l’autrice propone attivita e iniziative per le biblioteche, pensate per andare oltre alla logica dello scaffale multiculturale e per avviare processi di educazione all’interculturalita, anche in collaborazione con i tanti servizi sociali e educativi presenti nel territorio. Parole chiave: Biblioteche pubbliche; Servizi interculturali;","PeriodicalId":36845,"journal":{"name":"Ricerche di Pedagogia e Didattica","volume":"1 1","pages":"195-216"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2006-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66611191","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L’idea di un modello didattico problematico per la realizzazione di Learning Objects riprende i temi del problematicismo pedagogico e si impegna a definire un’ipotesi formativa complessa capace di valorizzare la possibile positiva compresenza integrata di strategie didattiche diverse (finanche antitetiche) ma componibili in una logica appunto di matrice problematicista. Il punto di partenza del modello proposto e rappresentato dalla opportunita di definire tre tipologie fondamentali di Learning Objects, rispettivamente centrati sull’oggetto, sul processo e sul soggetto dell’apprendimento. Parole chiave: E-learning e metodologie didattiche; Learning Objects e modelli didattici
{"title":"L'elaborazione didattica di Learning objects","authors":"Luigi Guerra","doi":"10.1400/172528","DOIUrl":"https://doi.org/10.1400/172528","url":null,"abstract":"L’idea di un modello didattico problematico per la realizzazione di Learning Objects riprende i temi del problematicismo pedagogico e si impegna a definire un’ipotesi formativa complessa capace di valorizzare la possibile positiva compresenza integrata di strategie didattiche diverse (finanche antitetiche) ma componibili in una logica appunto di matrice problematicista. Il punto di partenza del modello proposto e rappresentato dalla opportunita di definire tre tipologie fondamentali di Learning Objects, rispettivamente centrati sull’oggetto, sul processo e sul soggetto dell’apprendimento. Parole chiave: E-learning e metodologie didattiche; Learning Objects e modelli didattici","PeriodicalId":36845,"journal":{"name":"Ricerche di Pedagogia e Didattica","volume":"1 1","pages":"87-103"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2006-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66610682","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Quanto contano le donne se non sono contate","authors":"F. Taddia","doi":"10.1400/172548","DOIUrl":"https://doi.org/10.1400/172548","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":36845,"journal":{"name":"Ricerche di Pedagogia e Didattica","volume":"1 1","pages":"253-274"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2006-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66611200","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}