Claudio Lorenzini, a cura di (2019), Rodolfo Pallucchini: storie, archivi, prospettive critiche , Udine: Forum (Fonti e testi: raccolta di archeologia e storia dell’arte), 462 pp. Il volume raccoglie in una unica pubblicazione gli atti del seminario di studi (23 ottobre 2018, Udine) e del convegno (12-13 marzo 2019, Udine)
{"title":"Claudio Lorenzini, a cura di (2019), Rodolfo Pallucchini: storie, archivi, prospettive critiche","authors":"C. Paparello","doi":"10.13138/2039-2362/2548","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2548","url":null,"abstract":"Claudio Lorenzini, a cura di (2019), Rodolfo Pallucchini: storie, archivi, prospettive critiche , Udine: Forum (Fonti e testi: raccolta di archeologia e storia dell’arte), 462 pp. Il volume raccoglie in una unica pubblicazione gli atti del seminario di studi (23 ottobre 2018, Udine) e del convegno (12-13 marzo 2019, Udine)","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"66242448","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il classico scelto per questo numero e il testo introduttivo di Claudio Pavone al fascicolo monografico “La memoria e le cose” di «Parolechiave. Nuova serie di “Problemi del socialismo”», n. 9/1995, Fondazione Lelio e Lisli Basso. L'autore, nel presentare gli altri cotributi del fascicolo, articola una serie di importanti considerazioni sul rapporto tra la memoria e le cose. In particolare, pone il problema del valore che rivestono le cose che si reputano degne di essere conservate, chiedendosi anche come queste offrono un supporto alla memoria, individuale e collettiva, e in che misura ne condizionino il flusso. Andrea Emiliani's paper "Le ose e la memoria" published in 1995, has been chosen for this issue. The author, presenting the other contents of that issue, proposes some important considerations on the relationship between memory and "things". In particular, it poses the problem of the value of things considered worthy of being preserved, asking how they offer support to the memory, individual and collective, and to what extent they influence its flow.
为本期选择的经典作品以及克劳迪奥·帕沃内对《Parolechiave》专著《La memoria e le cose》的介绍性文本。“社会主义问题”新系列,1995年9月,Lelio e Lisli Basso基金会。在介绍档案的其他贡献时,作者阐述了关于记忆和事物之间关系的一系列重要考虑。特别是,他提出了被认为值得保存的东西的价值问题,还想知道这些东西是如何为记忆提供支持的,无论是个人的还是集体的,以及它们在多大程度上制约了记忆的流动。安德烈亚·埃米利亚尼于1995年发表的论文《纪念》被选为本期论文。作者在介绍该问题的其他内容时,就记忆与“事物”之间的关系提出了一些重要的思考。特别是,它提出了被认为值得保存的东西的价值问题,询问它们如何为记忆提供支持,无论是个人还是集体,以及它们在多大程度上影响记忆的流动。
{"title":"Le cose e la memoria / Things and memory","authors":"Claudio Pavone","doi":"10.13138/2039-2362/2512","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2512","url":null,"abstract":"Il classico scelto per questo numero e il testo introduttivo di Claudio Pavone al fascicolo monografico “La memoria e le cose” di «Parolechiave. Nuova serie di “Problemi del socialismo”», n. 9/1995, Fondazione Lelio e Lisli Basso. L'autore, nel presentare gli altri cotributi del fascicolo, articola una serie di importanti considerazioni sul rapporto tra la memoria e le cose. In particolare, pone il problema del valore che rivestono le cose che si reputano degne di essere conservate, chiedendosi anche come queste offrono un supporto alla memoria, individuale e collettiva, e in che misura ne condizionino il flusso. Andrea Emiliani's paper \"Le ose e la memoria\" published in 1995, has been chosen for this issue. The author, presenting the other contents of that issue, proposes some important considerations on the relationship between memory and \"things\". In particular, it poses the problem of the value of things considered worthy of being preserved, asking how they offer support to the memory, individual and collective, and to what extent they influence its flow.","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47880711","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Roberto Farné (2019), Abbecedari e figurine. Educare con le immagini da Comenio ai Pokémon, Bologna: Marietti1820, 2019, 230 pp.","authors":"G. Capriotti","doi":"10.13138/2039-2362/2422","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2422","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47253521","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il contributo intende ripercorrere le circostanze che portarono all’affermazione della leggenda secondo cui gli ultimi Capetingi sarebbero stati dei re maledetti. L’esame delle fonti ha infatti evidenziato come le sventure abbattutesi tra il 1314 e il 1328 sul re di Francia Filippo IV il Bello e sui suoi eredi diretti siano state in breve tempo collegate alla tragica fine dei templari, a loro volta destinati a divenire protagonisti di una leggenda nera di grande appeal . Nel quadro di una narrazione dell’estinzione della dinastia capetingia fatalmente segnata dal mito templare, spicca la figura di F.-J.-M. Raynouard, dal 1805 impegnato in veste di tragediografo e storiografo nella discolpa dell’ordine del Tempio e del suo ultimo gran maestro, presentato come vittima sacrificale delle azioni ingiustamente perpetrate da Filippo il Bello. A Maurice Druon spetta invece il merito di avere fissato la formula della presunta maledizione pronunciata sul rogo da Jacques de Molay nel primo romanzo della saga Les rois maudits (1955-1977), conferendo cosi piena dignita letteraria a una secolare leggenda. This paper traces the circumstances that led to the establishment of the legend that the last Capetian kings were cursed. An examination of pertinent historical sources brings to light how the misfortunes that befell Philip IV, king of France, and his direct heirs between 1314 and 1328 soon came to be associated with the tragic end of the Templars and their last Grand Master—figures who, in their own turn, were to become the protagonists of a dark and deeply appealing legend. Within the tradition of narratives of the extinction of a Capetian dynasty fatally marked by the Templar myth, Francois-Juste-Marie Raynouard especially stands out. Starting in 1805, Raynouard engaged as a tragedian and historian in exculpating the Order of the Temple, which he presented as a victim of actions unjustly perpetrated by Philip the Fair. Another key figure in the tradition, Maurice Druon, bears the distinction of having set the formula of the presumed curse, pronounced at the stake by Jacques de Molay, in the first novel of his saga Les Rois maudits , which conferred full literary dignity on a centuries-old legend.
这篇文章旨在追溯导致最后一代卡佩西亚人被诅咒的国王的说法。事实上,对资料来源的审查突显了1314年至1328年间发生在法国国王美丽的菲利普四世及其直接继承人身上的不幸是如何在短时间内与圣殿骑士团的悲惨结局联系在一起的,而圣殿骑士团注定要成为一个极具吸引力的黑人传奇的主角。在以圣殿骑士神话为致命标志的卡佩廷加王朝灭亡的叙事背景下,F.-J.-M.Raynouard的形象脱颖而出,自1805年以来,他一直扮演着悲剧作家和历史学家的角色,为圣殿骑士团开脱罪责,他最后的一位大师是美丽的菲利普不公正行为的牺牲品。莫里斯·德鲁恩(Maurice Druon)被认为在传奇故事《悲惨世界》(Les rois maudits,1955-1977)的第一部小说中固定了雅克·德·莫莱(Jacques de Molay)在木桩上所说的诅咒的公式,从而赋予了一个百年传奇完整的文学尊严。本文追溯了导致最后一代卡佩王朝国王被诅咒的传说建立的环境。对相关历史资料的研究揭示了1314年至1328年间发生在法国国王菲利普四世及其直系继承人身上的不幸是如何很快与圣殿骑士团及其最后一位大师的悲惨结局联系在一起的,而这些大师又成为了一个黑暗而极具吸引力的传说的主角。在以圣殿骑士神话为致命标志的卡佩王朝灭亡的叙事传统中,弗朗索瓦·朱斯特·玛丽·雷诺尤为突出。从1805年开始,Raynouard以悲剧和历史的身份为圣殿骑士团开脱,他将圣殿骑士团描述为集市菲利普不公正行为的受害者。这一传统中的另一位关键人物莫里斯·德鲁恩(Maurice Druon)与众不同,他在其传奇故事《悲惨世界》(Les Rois maudits)的第一部小说中设定了雅克·德·莫莱(Jacques de Molay)在赌注上宣布的假定诅咒的公式,这部小说赋予了一个有数百年历史的传奇以充分的文学尊严。
{"title":"I re maledetti. La fine della dinastia capetingia secondo la leggenda della maledizione dei templari / The Cursed Kings. The End of the Capetian Dynasty according to Legend of the Malediction of the Templars","authors":"S. Merli","doi":"10.13138/2039-2362/2391","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2391","url":null,"abstract":"Il contributo intende ripercorrere le circostanze che portarono all’affermazione della leggenda secondo cui gli ultimi Capetingi sarebbero stati dei re maledetti. L’esame delle fonti ha infatti evidenziato come le sventure abbattutesi tra il 1314 e il 1328 sul re di Francia Filippo IV il Bello e sui suoi eredi diretti siano state in breve tempo collegate alla tragica fine dei templari, a loro volta destinati a divenire protagonisti di una leggenda nera di grande appeal . Nel quadro di una narrazione dell’estinzione della dinastia capetingia fatalmente segnata dal mito templare, spicca la figura di F.-J.-M. Raynouard, dal 1805 impegnato in veste di tragediografo e storiografo nella discolpa dell’ordine del Tempio e del suo ultimo gran maestro, presentato come vittima sacrificale delle azioni ingiustamente perpetrate da Filippo il Bello. A Maurice Druon spetta invece il merito di avere fissato la formula della presunta maledizione pronunciata sul rogo da Jacques de Molay nel primo romanzo della saga Les rois maudits (1955-1977), conferendo cosi piena dignita letteraria a una secolare leggenda. This paper traces the circumstances that led to the establishment of the legend that the last Capetian kings were cursed. An examination of pertinent historical sources brings to light how the misfortunes that befell Philip IV, king of France, and his direct heirs between 1314 and 1328 soon came to be associated with the tragic end of the Templars and their last Grand Master—figures who, in their own turn, were to become the protagonists of a dark and deeply appealing legend. Within the tradition of narratives of the extinction of a Capetian dynasty fatally marked by the Templar myth, Francois-Juste-Marie Raynouard especially stands out. Starting in 1805, Raynouard engaged as a tragedian and historian in exculpating the Order of the Temple, which he presented as a victim of actions unjustly perpetrated by Philip the Fair. Another key figure in the tradition, Maurice Druon, bears the distinction of having set the formula of the presumed curse, pronounced at the stake by Jacques de Molay, in the first novel of his saga Les Rois maudits , which conferred full literary dignity on a centuries-old legend.","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42153796","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Vi sono luoghi che per vocazione naturale possono essere definiti letterari. Luoghi che per una felice alleanza di suggestioni fisiche, storiche, antropologiche e culturali costituiscono scenari ideali e fonte di ispirazione per gli scrittori. Luoghi come Catania che, con le sue tradizioni, la sua storia millenaria, i suoi paesaggi, ha generato una copiosa fonte letteraria che e memoria storica della citta. Una citta su cui incombe l’Etna “un orso polare andato a finire in un prato del Mezzogiorno” (Brancati, Anni perduti ) e dove i paesaggi urbani, i tratti, gli ambienti e le tradizioni, sono immortalati in personaggi ed in luoghi straordinari da sempre oggetto d’espressione e ispirazione per scrittori, letterati, pittori, poeti, musicisti e cineasti.Obiettivo del presente lavoro e quello di fornire un ritratto (geo)letterario di Catania attraverso l’analisi di alcune opere di Vitaliano Brancati, Ercole Patti e Goliarda Sapienza che hanno contribuito ad accrescere e valorizzare l’importanza del legame intrinseco esistente tra la citta e la letteratura. There are places that by natural vocation can be defined as literary. Places that for a happy alliance of physical, historical, anthropological and cultural suggestions constitute ideal scenarios and source of inspiration for writers. Places like Catania which, with its traditions, its thousand-year history, its landscapes, has generated a copious literary source which is the city’s historical memory. A city on which Etna looms “un orso polare andato a finire in un prato del Mezzogiorno” (Brancati, Anni perduti ) and where urban landscapes, traits, environments and traditions are immortalized in extraordinary characters and places always an object of expression and inspiration for writers, writers, painters, poets, musicians and filmmakers.The aim of this work is to provide a (geo) literary portrait of Catania through the analysis of some works by Vitaliano Brancati, Ercole Patti and Goliarda Sapienza who have contributed to increasing and enhancing the importance of the intrinsic link existing between the city and the literature.
有些地方天生就是文学的。对于一个由物理、历史、人类学和文化暗示组成的幸福联盟来说,这些地方是理想的场景,也是作家的灵感来源。像卡塔尼亚这样的地方,有着古老的传统,古老的历史,古老的景观,创造了丰富的文学资源和对这座城市的历史记忆。一个城市的落埃特纳极地熊“去”(拉脱维亚南部陷入一片草地,年损失)和那里的城市景观、特征、环境和传统,一直都是非凡的歌功颂德在人物和地方言论主题和灵感的作家、文人、画家、诗人、音乐家和电影制作人。这项工作的目的是通过分析维塔利亚诺·布兰卡蒂、赫拉克·帕蒂和戈里亚达·萨皮恩扎的一些作品,为卡塔尼亚提供一幅文学肖像(geo),这些作品有助于加强和加强城市与文学之间的内在联系。有些地方,自然的职业可以定义为文学。对于一个物理、历史、人类学和文化建议的快乐联盟来说,这是一个理想的场景和作家灵感的来源。像卡塔尼亚这样的地方,有它的传统,它的千年历史,它的土地,已经产生了丰富的资源,这是城市的历史记忆。在city on该埃特纳looms极地熊“去结束在一片草地”(拉脱维亚,年损失)南部城市landscapes, traits,会议and traditions and where are immortalized在非常规characters and places可能总是an object of表达与inspiration for作家,作家、painters, poets and musicians filmmakers。这项工作的目的是通过分析维塔利亚诺·布兰卡蒂(Vitaliano Brancati)、赫拉克·帕蒂和戈里达·萨皮恩扎(herc Patti and golarda Sapienza)的一些作品,为卡塔尼亚的文学作品提供一幅地理肖像。这些作品帮助加强和加强了城市与文学之间存在的内部联系的重要性。
{"title":"Urbanscapes e memoria dei luoghi: un ritratto (geo)letterario di Catania/ Urbanscapes and memory of places: a (geo) literary portrait of Catania","authors":"E. Nicosia","doi":"10.13138/2039-2362/2396","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2396","url":null,"abstract":"Vi sono luoghi che per vocazione naturale possono essere definiti letterari. Luoghi che per una felice alleanza di suggestioni fisiche, storiche, antropologiche e culturali costituiscono scenari ideali e fonte di ispirazione per gli scrittori. Luoghi come Catania che, con le sue tradizioni, la sua storia millenaria, i suoi paesaggi, ha generato una copiosa fonte letteraria che e memoria storica della citta. Una citta su cui incombe l’Etna “un orso polare andato a finire in un prato del Mezzogiorno” (Brancati, Anni perduti ) e dove i paesaggi urbani, i tratti, gli ambienti e le tradizioni, sono immortalati in personaggi ed in luoghi straordinari da sempre oggetto d’espressione e ispirazione per scrittori, letterati, pittori, poeti, musicisti e cineasti.Obiettivo del presente lavoro e quello di fornire un ritratto (geo)letterario di Catania attraverso l’analisi di alcune opere di Vitaliano Brancati, Ercole Patti e Goliarda Sapienza che hanno contribuito ad accrescere e valorizzare l’importanza del legame intrinseco esistente tra la citta e la letteratura. There are places that by natural vocation can be defined as literary. Places that for a happy alliance of physical, historical, anthropological and cultural suggestions constitute ideal scenarios and source of inspiration for writers. Places like Catania which, with its traditions, its thousand-year history, its landscapes, has generated a copious literary source which is the city’s historical memory. A city on which Etna looms “un orso polare andato a finire in un prato del Mezzogiorno” (Brancati, Anni perduti ) and where urban landscapes, traits, environments and traditions are immortalized in extraordinary characters and places always an object of expression and inspiration for writers, writers, painters, poets, musicians and filmmakers.The aim of this work is to provide a (geo) literary portrait of Catania through the analysis of some works by Vitaliano Brancati, Ercole Patti and Goliarda Sapienza who have contributed to increasing and enhancing the importance of the intrinsic link existing between the city and the literature.","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"44038615","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il saggio ripercorre il ruolo specifico dell'Insmli, ora Istituto Nazionale Ferruccio Parri, nella definzione e nella pratica della public history in Italia, dal 1949 (data della sua fondazione) alla conferenza sulla public history in Lombardia del 2019. Utilizza uno schema analitico basato sulla distinzione tra comunicazione storica, storia applicata e public history vera e propria. The National Institute for the history of the liberation movement in Italy, or the "naive phase" of public history. This essay traces the specific role of Insmli, now the Ferruccio Parri National Institute, in the definition and practice of public history in Italy, from 1949 (date of its foundation) to the conference on public history in Lombardy in 2019. It uses an analytical frame based on the distinction between vulgarization, applied history and public history in a proper sense.
{"title":"L’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, ovvero della “fase ingenua” della public history / / The National Institute for the history of the liberation movement in Italy, or the “naive phase” of public history","authors":"Mirco Carrattieri","doi":"10.13138/2039-2362/2429","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2429","url":null,"abstract":"Il saggio ripercorre il ruolo specifico dell'Insmli, ora Istituto Nazionale Ferruccio Parri, nella definzione e nella pratica della public history in Italia, dal 1949 (data della sua fondazione) alla conferenza sulla public history in Lombardia del 2019. Utilizza uno schema analitico basato sulla distinzione tra comunicazione storica, storia applicata e public history vera e propria. The National Institute for the history of the liberation movement in Italy, or the \"naive phase\" of public history. This essay traces the specific role of Insmli, now the Ferruccio Parri National Institute, in the definition and practice of public history in Italy, from 1949 (date of its foundation) to the conference on public history in Lombardy in 2019. It uses an analytical frame based on the distinction between vulgarization, applied history and public history in a proper sense.","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-12-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46987499","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Patrimonio, attivita e servizi culturali per lo sviluppo di comunita e territori attraverso la pandemia (a cura di Pietro Petraroia) / Fascicolo completo (dimensioni ridotte) Cultural heritage, activities and services for the development of communities and territories through the pandemic (edited by Pietro Petraroia) / Full issue (compressed version)
{"title":"Per una migliore normalità e una rinnovata prossimità / For a better normality and a renewed proximity","authors":"Comitato editoriale","doi":"10.13138/2039-2362/2611","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2611","url":null,"abstract":"Patrimonio, attivita e servizi culturali per lo sviluppo di comunita e territori attraverso la pandemia (a cura di Pietro Petraroia) / Fascicolo completo (dimensioni ridotte) Cultural heritage, activities and services for the development of communities and territories through the pandemic (edited by Pietro Petraroia) / Full issue (compressed version)","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-11-08","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46832051","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
La crisi pandemica ha portato molti osservatori a ipotesi paradigmatiche di cambiamento in campo culturale. Il saggio cerca di ricercare la fattibilita giuridica e normativa, de iure condito , di tali scenari futuri. In primo luogo, rileva che tale cambiamento consentirebbe l’applicazione dei principi europei e costituzionali di sussidiarieta orizzontale e verticale, nonche il rilancio delle politiche territoriali e integrate, in particolare quelle di natura culturale. Infine, vengono posti al vaglio possibili strumenti di governance partecipativa delle politiche di gestione culturale del territorio, quali fondamenti di comunita. Certamente bisognera approfondire meglio le premesse, le analisi e le tesi dell’argomento qui esaminato. Gli eventi futuri possono indicare se le attuali premesse sistemiche e macroeconomiche incerte legate alla situazione di emergenza fossero corrette. Date queste premesse, si e cercato di fornire soluzioni attuabili nel quadro delle coordinate offerte dall'attuale ordinamento per rispondere con tempestivita ed efficacia “alle sfide del cambiamento”. The pandemic crisis led many observers to paradigmatic hypotheses of change in the cultural field. The essay tries to research the legal and regulatory feasibility, de iure condito , of such future scenarios. Firstly, it notes that such change would allow the application of European and constitutional principles of horizontal and vertical subsidiarity as well as the revitalization of territorial and integrated policies, in particular, those of cultural nature. Finally, possible participatory governance instruments of territorial cultural management policies, as community foundations, are placed under scrutiny. Certainly, the premises, analyzes and theses of the topic here examined will need to be better explored. Future events may indicate whether the current uncertain systemic and macro-economic premises linked to the emergency situation have been correct. Given these premises, the attempt was to provide feasible solutions within the framework of the coordinates offered by the current legal system in order to respond promptly and effectively “to the challenges of change”.
{"title":"Capitale culturale, resilienza territoriale e pandemia: un approccio sussidiario alla gestione delle sfide / Cultural capital, territorial resilience and the pandemic: a subsidiary approach to manage challenges","authors":"Salvatore Aurelio Bruno, P. Petraroia","doi":"10.13138/2039-2362/2546","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2546","url":null,"abstract":"La crisi pandemica ha portato molti osservatori a ipotesi paradigmatiche di cambiamento in campo culturale. Il saggio cerca di ricercare la fattibilita giuridica e normativa, de iure condito , di tali scenari futuri. In primo luogo, rileva che tale cambiamento consentirebbe l’applicazione dei principi europei e costituzionali di sussidiarieta orizzontale e verticale, nonche il rilancio delle politiche territoriali e integrate, in particolare quelle di natura culturale. Infine, vengono posti al vaglio possibili strumenti di governance partecipativa delle politiche di gestione culturale del territorio, quali fondamenti di comunita. Certamente bisognera approfondire meglio le premesse, le analisi e le tesi dell’argomento qui esaminato. Gli eventi futuri possono indicare se le attuali premesse sistemiche e macroeconomiche incerte legate alla situazione di emergenza fossero corrette. Date queste premesse, si e cercato di fornire soluzioni attuabili nel quadro delle coordinate offerte dall'attuale ordinamento per rispondere con tempestivita ed efficacia “alle sfide del cambiamento”. The pandemic crisis led many observers to paradigmatic hypotheses of change in the cultural field. The essay tries to research the legal and regulatory feasibility, de iure condito , of such future scenarios. Firstly, it notes that such change would allow the application of European and constitutional principles of horizontal and vertical subsidiarity as well as the revitalization of territorial and integrated policies, in particular, those of cultural nature. Finally, possible participatory governance instruments of territorial cultural management policies, as community foundations, are placed under scrutiny. Certainly, the premises, analyzes and theses of the topic here examined will need to be better explored. Future events may indicate whether the current uncertain systemic and macro-economic premises linked to the emergency situation have been correct. Given these premises, the attempt was to provide feasible solutions within the framework of the coordinates offered by the current legal system in order to respond promptly and effectively “to the challenges of change”.","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-11-03","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"45123028","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
The following article focuses on the challenges of cultural participation within the context defined by the Covid-19 pandemic. While a background noise characterized by a sort of forced, compulsive digital interaction has been accompanying the months of lockdown, making many express a renewed optimism towards the massive interest in heritage as a form of resistance, the impoverishment of the sector is casting new light on the possibilities of its agency and social impact in the next future. Still, in confused times it is paramount to isolate a few sustainable and innovative practices and to observe them throughout time, much as in a scientific lab. The article concentrates on two issues pertaining to the umbrella-concept of “participation”, and articulates each of them through a selection of recent case-studies from within the museum field: the role and agency of museums as mirrors in times of crisis and their capability of a “rapid response”, and heritage interpretation communities as a means for strengthening the social and cultural tissue through an intergenerational approach. While the focus is on the Italian context, a few international experiences are also described as potential sources of inspiration in terms of strategy and methodology.
{"title":"Musei, territori, comunità interpretative: le nuove sfide della partecipazione/Museums, territories, interpretative communities: the new challenges of participation","authors":"A. C. Cimoli","doi":"10.13138/2039-2362/2528","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2528","url":null,"abstract":"The following article focuses on the challenges of cultural participation within the context defined by the Covid-19 pandemic. While a background noise characterized by a sort of forced, compulsive digital interaction has been accompanying the months of lockdown, making many express a renewed optimism towards the massive interest in heritage as a form of resistance, the impoverishment of the sector is casting new light on the possibilities of its agency and social impact in the next future. Still, in confused times it is paramount to isolate a few sustainable and innovative practices and to observe them throughout time, much as in a scientific lab. The article concentrates on two issues pertaining to the umbrella-concept of “participation”, and articulates each of them through a selection of recent case-studies from within the museum field: the role and agency of museums as mirrors in times of crisis and their capability of a “rapid response”, and heritage interpretation communities as a means for strengthening the social and cultural tissue through an intergenerational approach. While the focus is on the Italian context, a few international experiences are also described as potential sources of inspiration in terms of strategy and methodology.","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-11-03","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41498879","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Quindici anni dopo la Convenzione sul valore dell’eredita culturale per la societa (Faro 2005), nel pieno delle conseguenze della pandemia , di fronte a un cambiamento di paradigma che gia mostra i suoi effetti in campo sociale, economico e culturale, possono i musei essere la spina dorsale di una riprogettazione che metta al centro le persone, le comunita di eredita, ponendosi come obiettivo non un ritorno allo status quo, ma un salto metodologico e operativo vissuto all’interno di una rete di luoghi, persone e istituzioni? Utilizzando la Convenzione di Faro come un sestante nella notte, orientandosi avendo come punti di riferimento i professionisti museali, la scuola e gli interlocutori del territorio, insieme alla collettivita, il saggio si propone di suggerire possibili strategie che scavalchino la provvisorieta di una fase 3 per pensare a una fase 4 del mondo della cultura. Fifteen years after the Convention on the Value of Cultural Heritage for Society (Faro 2005), in the middle of the Covid-19 pandemic consequences, our community is facing a paradigm shift, whose far-reaching implications are already evident in the social, economical and cultural fields. In this context, might museums be the backbone in the planning of a redesign which puts people and the heritage community at its very core, with the aim of a methodological leap, avoiding the target of a throwback? May this be possible inside a network among places, people and institutions? Considering the Faro Convention as a sextant into the night, imagining the museum workers , schools and communities representatives as our cardinal points, this essay seeks to suggest some potential strategies that could overcome the so-called phase 3 to plan phase 4 of the cultural word.
{"title":"La Convenzione di Faro e la Fase 4 dei Musei: da obiettivo immaginato a sestante nella notte/The Faro Convention and Phase 4 of the Museums: from imagined lens to sextant in the night","authors":"G. Brambilla","doi":"10.13138/2039-2362/2523","DOIUrl":"https://doi.org/10.13138/2039-2362/2523","url":null,"abstract":"Quindici anni dopo la Convenzione sul valore dell’eredita culturale per la societa (Faro 2005), nel pieno delle conseguenze della pandemia , di fronte a un cambiamento di paradigma che gia mostra i suoi effetti in campo sociale, economico e culturale, possono i musei essere la spina dorsale di una riprogettazione che metta al centro le persone, le comunita di eredita, ponendosi come obiettivo non un ritorno allo status quo, ma un salto metodologico e operativo vissuto all’interno di una rete di luoghi, persone e istituzioni? Utilizzando la Convenzione di Faro come un sestante nella notte, orientandosi avendo come punti di riferimento i professionisti museali, la scuola e gli interlocutori del territorio, insieme alla collettivita, il saggio si propone di suggerire possibili strategie che scavalchino la provvisorieta di una fase 3 per pensare a una fase 4 del mondo della cultura. Fifteen years after the Convention on the Value of Cultural Heritage for Society (Faro 2005), in the middle of the Covid-19 pandemic consequences, our community is facing a paradigm shift, whose far-reaching implications are already evident in the social, economical and cultural fields. In this context, might museums be the backbone in the planning of a redesign which puts people and the heritage community at its very core, with the aim of a methodological leap, avoiding the target of a throwback? May this be possible inside a network among places, people and institutions? Considering the Faro Convention as a sextant into the night, imagining the museum workers , schools and communities representatives as our cardinal points, this essay seeks to suggest some potential strategies that could overcome the so-called phase 3 to plan phase 4 of the cultural word.","PeriodicalId":41662,"journal":{"name":"Capitale Culturale-Studies on the Value of Cultural Heritage","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2020-11-03","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41651398","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}