Questo contributo analizza la flessione del nome nel dialetto di Blera sulla base del Vocabolario del dialetto di Blera di F. Petroselli. Si fornisce, in particolare, una rassegna completa delle classi (e sottoclassi) flessive attestate per tale dialetto indicando la distribuzione quantitativa dei sostantivi nelle varie classi flessive. Tale descrizione viene completata con alcune considerazioni circa il fenomeno del sincretismo – inquadrato nella prospettiva della tipologia canonica –, la semantica dei sostantivi con plurale in ‑a, la flessione dei composti, la produttività (intesa in termini qualitativi anziché quantitativi) e la relazione tra flessione e genere (per quanto riguarda sia il rapporto classe flessiva-genere sia le regole dell’assegnazione produttive).
{"title":"La flessione del nome nel dialetto di Blera (VT). Classi flessive, produttività e genere grammaticale","authors":"Mario Wild, Stefano Cristelli","doi":"10.5209/cfit.84953","DOIUrl":"https://doi.org/10.5209/cfit.84953","url":null,"abstract":"Questo contributo analizza la flessione del nome nel dialetto di Blera sulla base del Vocabolario del dialetto di Blera di F. Petroselli. Si fornisce, in particolare, una rassegna completa delle classi (e sottoclassi) flessive attestate per tale dialetto indicando la distribuzione quantitativa dei sostantivi nelle varie classi flessive. Tale descrizione viene completata con alcune considerazioni circa il fenomeno del sincretismo – inquadrato nella prospettiva della tipologia canonica –, la semantica dei sostantivi con plurale in ‑a, la flessione dei composti, la produttività (intesa in termini qualitativi anziché quantitativi) e la relazione tra flessione e genere (per quanto riguarda sia il rapporto classe flessiva-genere sia le regole dell’assegnazione produttive).","PeriodicalId":427907,"journal":{"name":"Cuadernos de Filología Italiana","volume":"43 12","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136283618","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il saggio analizza nel contesto della querelle des femmes l’unico trattato scritto da Domenico Bruni intitolato Le difese delle donne, dedicato alla consorte spagnola di Cosimo I, Eleonora di Toledo. Questo testo non solo ci permette di tracciare la retorica e gli argomenti tipici nella difesa dell’onore femminile e nel contesto storico e letterario del Cinquecento italiano, ma è anche in dialogo con la tradizione giuridica, e prospettive eterodosse che continuavano a riscuotere successo tra i letterati difensori delle donne. La combinazione di tali elementi porta Bruni a costruire una difesa delle donne partendo dal riscatto di Eva, fino ad approdare all’esaltazione della donna di governo e al disvelamento della sovrastruttura patriarcale che organizza la società. Nel saggio, in particolare, si mette in luce l’affondo semi-realistico di Bruni sulla condizione di subordinazione e sacrificio delle giovani donne maritate.
Con gli strumenti dell’analisi testuale e di un approccio storico-culturale, si propone la riattualizzazione di questo testo e del suo autore, aggiungendo alla querelle des femmes una voce maschile ad oggi ancora approfondita parzialmente, ma che contribuisce alla discussione su vari livelli interpretativi.
这篇文章在《妇女之战》的背景下分析了多梅尼科·布鲁尼(Domenico Bruni)为科西莫一世(Cosimo I)的西班牙配偶埃洛诺拉·托莱多(Eleonora de Toledo)撰写的唯一一篇名为《妇女防御》(women’s防卫)的论文。这篇文章不仅使我们能够在19世纪意大利历史和文学的背景下,描绘出捍卫妇女荣誉的典型言辞和论点,而且还与法律传统和异质观点进行了对话,这些观点在文学的妇女捍卫者中继续取得成功。这些因素的结合导致布鲁尼建立了一种对女性的防御,从伊娃的救赎,到对政府女性的赞扬,再到对组织社会的父权制上层建筑的破坏。这篇文章特别强调布鲁尼对年轻已婚妇女的从众和牺牲的半现实主义。通过文本分析和历史文化方法的工具,建议对这篇文章及其作者进行更新,在妇女问题上增加一种男性的声音,这种声音在某种程度上仍然是深入的,但有助于在不同的解释层次上进行讨论。
{"title":"Da Eva a Eleonora di Toledo: Le Difese delle donne di Domenico Bruni (1552)","authors":"Clara Stella","doi":"10.5209/cfit.84443","DOIUrl":"https://doi.org/10.5209/cfit.84443","url":null,"abstract":"Il saggio analizza nel contesto della querelle des femmes l’unico trattato scritto da Domenico Bruni intitolato Le difese delle donne, dedicato alla consorte spagnola di Cosimo I, Eleonora di Toledo. Questo testo non solo ci permette di tracciare la retorica e gli argomenti tipici nella difesa dell’onore femminile e nel contesto storico e letterario del Cinquecento italiano, ma è anche in dialogo con la tradizione giuridica, e prospettive eterodosse che continuavano a riscuotere successo tra i letterati difensori delle donne. La combinazione di tali elementi porta Bruni a costruire una difesa delle donne partendo dal riscatto di Eva, fino ad approdare all’esaltazione della donna di governo e al disvelamento della sovrastruttura patriarcale che organizza la società. Nel saggio, in particolare, si mette in luce l’affondo semi-realistico di Bruni sulla condizione di subordinazione e sacrificio delle giovani donne maritate.
 Con gli strumenti dell’analisi testuale e di un approccio storico-culturale, si propone la riattualizzazione di questo testo e del suo autore, aggiungendo alla querelle des femmes una voce maschile ad oggi ancora approfondita parzialmente, ma che contribuisce alla discussione su vari livelli interpretativi.","PeriodicalId":427907,"journal":{"name":"Cuadernos de Filología Italiana","volume":"42 3","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136283632","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L’articolo si concentra sulla fase romana della narrativa di Alberto Moravia (La romana, La ciociara, i Racconti romani e i Nuovi racconti romani), esaminando il ruolo e il significato che in essa assume la dialettica città-periferia e città-provincia, specchio di quella più generale fra centro e periferia. La connotazione geografica di questa narrativa, che esplicitamente ne mette al centro fin dai titoli la romanità, rischia di relegarla a un’ottica locale e ristretta, offuscando così la presenza di temi e questioni centrali anche nel resto della produzione moraviana. Tale dialettica si intreccia, inoltre, con il «mito proletario», da cui per sua stessa ammissione lo scrittore fu suggestionato nel primo dopoguerra, ma che non gli impedì di rivolgere uno sguardo disincantato anche sui personaggi popolari e sul loro «mondo morale».
{"title":"Città, periferia e provincia nella narrativa romana di Alberto Moravia","authors":"Maria Chiara Tarsi","doi":"10.5209/cfit.84188","DOIUrl":"https://doi.org/10.5209/cfit.84188","url":null,"abstract":"L’articolo si concentra sulla fase romana della narrativa di Alberto Moravia (La romana, La ciociara, i Racconti romani e i Nuovi racconti romani), esaminando il ruolo e il significato che in essa assume la dialettica città-periferia e città-provincia, specchio di quella più generale fra centro e periferia. La connotazione geografica di questa narrativa, che esplicitamente ne mette al centro fin dai titoli la romanità, rischia di relegarla a un’ottica locale e ristretta, offuscando così la presenza di temi e questioni centrali anche nel resto della produzione moraviana. Tale dialettica si intreccia, inoltre, con il «mito proletario», da cui per sua stessa ammissione lo scrittore fu suggestionato nel primo dopoguerra, ma che non gli impedì di rivolgere uno sguardo disincantato anche sui personaggi popolari e sul loro «mondo morale».","PeriodicalId":427907,"journal":{"name":"Cuadernos de Filología Italiana","volume":"14 2","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136282699","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il contributo presenta i risultati inediti di un’indagine sul futuro sintetico nel siciliano nord-orientale, assumendo come principali criteri di riferimento: la diffusione diatopica; la persistenza dia-generazionale; la presenza di flessione completa della persona del verbo; la tipologia di forme e di impieghi. L’indagine è stata condotta su un vasto areale che comprende, oltre a Messina, punti recessivi/conservativi e centri dinamici/innovativi situati all’interno dell’area nordorientale, lungo il versante ionico e lungo il versante tirrenico. Il campione d’informatori, misto tra uomini e donne, è stato selezionato secondo i parametri sociolinguistici dell’età e del grado di istruzione. I dati sono stati escussi tramite un Questionario di quesiti traduttivi (italiano → dialetto). I risultati della ricerca evidenziano, in prospettiva sincronica, una presenza compatta del futuro sintetico nell’area nord-orientale e un’alta vitalità di impieghi modali e temporali presso l’intero campione; in prospettiva diacronica, essi consentono di esibire importanti evidenze a favore dell’endogenesi del futuro siciliano. In ultimo, verrà proposta una possibile interpretazione in merito alla resilienza del fenomeno nelle varietà messinesi.
{"title":"Usi deittici e modali del futuro sintetico nel siciliano nord-orientale","authors":"Elvira Assenza","doi":"10.5209/cfit.83880","DOIUrl":"https://doi.org/10.5209/cfit.83880","url":null,"abstract":"Il contributo presenta i risultati inediti di un’indagine sul futuro sintetico nel siciliano nord-orientale, assumendo come principali criteri di riferimento: la diffusione diatopica; la persistenza dia-generazionale; la presenza di flessione completa della persona del verbo; la tipologia di forme e di impieghi. L’indagine è stata condotta su un vasto areale che comprende, oltre a Messina, punti recessivi/conservativi e centri dinamici/innovativi situati all’interno dell’area nordorientale, lungo il versante ionico e lungo il versante tirrenico. Il campione d’informatori, misto tra uomini e donne, è stato selezionato secondo i parametri sociolinguistici dell’età e del grado di istruzione. I dati sono stati escussi tramite un Questionario di quesiti traduttivi (italiano → dialetto). I risultati della ricerca evidenziano, in prospettiva sincronica, una presenza compatta del futuro sintetico nell’area nord-orientale e un’alta vitalità di impieghi modali e temporali presso l’intero campione; in prospettiva diacronica, essi consentono di esibire importanti evidenze a favore dell’endogenesi del futuro siciliano. In ultimo, verrà proposta una possibile interpretazione in merito alla resilienza del fenomeno nelle varietà messinesi.","PeriodicalId":427907,"journal":{"name":"Cuadernos de Filología Italiana","volume":"27 3","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136283085","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Lucamante, Stefania, Righteous Anger in Contemporary Italian Literary and Cinematic Narratives, Toronto, University of Toronto Press, 2020, 333 pp.","authors":"Stefano Giannini","doi":"10.5209/cfit.82753","DOIUrl":"https://doi.org/10.5209/cfit.82753","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":427907,"journal":{"name":"Cuadernos de Filología Italiana","volume":"35 5","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136283257","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Zangrandi, Silvia T. / Bombara, Daniela / Patat, Ellen (a c. di), Scienza e follia: stravaganza ed eccezione, Bologna, Pàtron Editore, 2022, 405 pp.","authors":"Sonia Sánchez Fariña","doi":"10.5209/cfit.84291","DOIUrl":"https://doi.org/10.5209/cfit.84291","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":427907,"journal":{"name":"Cuadernos de Filología Italiana","volume":"43 1","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136283625","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Questo saggio è uno studio comparativo della scrittura nella terza lingua della scrittrice indiana-americana Jhumpa Lahiri (1967) e delle poesie plurilingue della poetessa italiana Amelia Rosselli (1930-1996). Entrambe le scrittrici sono state definite soggetti nomadi per la loro identità senza confini e la loro scrittura libera da regole definite. Nonostante lo spazio temporale di quasi mezzo secolo che separa le loro opere e la differenza di genere letterario di prosa e poesia, la loro identità nomade ha fatto avvicinare notevolmente il loro linguaggio. Quindi, esaminando le prose di In altre parole (2015) e Dove mi trovo (2018) di Lahiri e le raccolte di poesia Variazioni Belliche (1964), Primi Scritti (1980) e Impromptu (1981) di Rosselli, questo studio offre una riflessione critica sulle caratteristiche della letteratura nomadica o transnazionale
{"title":"Scrittrici nomadi: la scrittura nella terza lingua di Jhumpa Lahiri e la poesia plurilingue di Amelia Rosselli","authors":"Neda Alizadeh Kashani","doi":"10.5209/cfit.75374","DOIUrl":"https://doi.org/10.5209/cfit.75374","url":null,"abstract":"Questo saggio è uno studio comparativo della scrittura nella terza lingua della scrittrice indiana-americana Jhumpa Lahiri (1967) e delle poesie plurilingue della poetessa italiana Amelia Rosselli (1930-1996). Entrambe le scrittrici sono state definite soggetti nomadi per la loro identità senza confini e la loro scrittura libera da regole definite. Nonostante lo spazio temporale di quasi mezzo secolo che separa le loro opere e la differenza di genere letterario di prosa e poesia, la loro identità nomade ha fatto avvicinare notevolmente il loro linguaggio. Quindi, esaminando le prose di In altre parole (2015) e Dove mi trovo (2018) di Lahiri e le raccolte di poesia Variazioni Belliche (1964), Primi Scritti (1980) e Impromptu (1981) di Rosselli, questo studio offre una riflessione critica sulle caratteristiche della letteratura nomadica o transnazionale","PeriodicalId":427907,"journal":{"name":"Cuadernos de Filología Italiana","volume":"15 2","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136282694","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"López Cortezo, Carlos, La estructura moral del Infierno de Dante, Madrid, Akal, 2022, 384 pp.","authors":"Mariano Pérez Carrasco","doi":"10.5209/cfit.88725","DOIUrl":"https://doi.org/10.5209/cfit.88725","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":427907,"journal":{"name":"Cuadernos de Filología Italiana","volume":"44 6","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136283616","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Angela Castiglione, Annamaria Chilà, Alessandro De Angelis
Sia il siciliano antico che quello moderno conoscono una struttura nota come “infinito personale”, ossia un infinito che presenta in una struttura subordinata, tendenzialmente a controllo non obbligatorio, un soggetto esplicito. Le particolarità di questo costrutto sono state evidenziate specie per il siciliano medievale, ma diverse questioni restano aperte sui cambiamenti avvenuti tra la fase medievale e quella moderna. I nodi principali che il contributo si prefigge di indagare sono i seguenti: (1) L’area di diffusione del fenomeno. Grazie a una fitta rete di inchieste sul campo, è stato possibile individuare come epicentro l’area centrale, in particolare quella agrigentina. (2) I cambiamenti strutturali intercorsi tra il siciliano antico e moderno. In particolare, vengono esaminati due fatti: (a) l’eliminazione dell’infinito personale dalle frasi completive; (b) il notevole ampliamento degli elementi che codificano l’argomento nominale dell’infinito, che ha proceduto attraverso una scala che misura il tasso di individuazione del referente.
{"title":"L’infinito personale in siciliano moderno: aspetti geolinguistici e caratteri strutturali tra sincronia e diacronia","authors":"Angela Castiglione, Annamaria Chilà, Alessandro De Angelis","doi":"10.5209/cfit.83874","DOIUrl":"https://doi.org/10.5209/cfit.83874","url":null,"abstract":"Sia il siciliano antico che quello moderno conoscono una struttura nota come “infinito personale”, ossia un infinito che presenta in una struttura subordinata, tendenzialmente a controllo non obbligatorio, un soggetto esplicito. Le particolarità di questo costrutto sono state evidenziate specie per il siciliano medievale, ma diverse questioni restano aperte sui cambiamenti avvenuti tra la fase medievale e quella moderna. I nodi principali che il contributo si prefigge di indagare sono i seguenti: (1) L’area di diffusione del fenomeno. Grazie a una fitta rete di inchieste sul campo, è stato possibile individuare come epicentro l’area centrale, in particolare quella agrigentina. (2) I cambiamenti strutturali intercorsi tra il siciliano antico e moderno. In particolare, vengono esaminati due fatti: (a) l’eliminazione dell’infinito personale dalle frasi completive; (b) il notevole ampliamento degli elementi che codificano l’argomento nominale dell’infinito, che ha proceduto attraverso una scala che misura il tasso di individuazione del referente.","PeriodicalId":427907,"journal":{"name":"Cuadernos de Filología Italiana","volume":"42 11","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136283627","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
In questo contributo si descrivono i diversi impieghi delle strategie sapiddu e chi sacciu in siciliano contemporaneo. Sapiddu (letteralmente ‘sa lui/egli’, con valore ‘forse’, ‘chissà’) esprime modulazione dell’impegno epistemico, intensificazione e significati valutativi sulla base del riferimento - in forma routinizzata - a un individuo di terza persona non specific(at)o (iddu, ‘lui’). In particolare, si ipotizza che in alcuni contesti sapiddu si comporti come un amalgama sintattico all’interno di specifiche distribuzioni. In tali contesti sintattici la strategia assume la funzione (principale) di intensificazione (o enfasi). In questo lavoro si focalizza poi l’attenzione sulla strategia chi sacciu (letteralmente ‘che so?’, con valore ‘non so’, ‘per esempio’), che - sebbene originatasi dallo stesso verbo ‘sapere’ - è invece costruzione spesso impiegata per esprimere la funzione di categorizzazione mediante esemplificazione. Il marcatore chi sacciu viene infatti impiegato come mezzo che introduce uno o più esempi contestualmente rilevanti al fine di costruire categorie di livello astratto. Ciò avviene attraverso meccanismi di analogia e astrazione a partire dagli esemplari enunciati. Il marcatore può altresì fungere da strategia di modulazione dell’impegno epistemico del parlante. Si ragiona in ultimo sul percorso di sviluppo di tali funzioni variamente connesse con il dominio della modalità epistemica e della valutazione.
{"title":"Tra modalità e categorizzazione indessicale: il caso di sapiddu e chi sacciu","authors":"Maria Cristina Lo Baido","doi":"10.5209/cfit.83770","DOIUrl":"https://doi.org/10.5209/cfit.83770","url":null,"abstract":"In questo contributo si descrivono i diversi impieghi delle strategie sapiddu e chi sacciu in siciliano contemporaneo. Sapiddu (letteralmente ‘sa lui/egli’, con valore ‘forse’, ‘chissà’) esprime modulazione dell’impegno epistemico, intensificazione e significati valutativi sulla base del riferimento - in forma routinizzata - a un individuo di terza persona non specific(at)o (iddu, ‘lui’). In particolare, si ipotizza che in alcuni contesti sapiddu si comporti come un amalgama sintattico all’interno di specifiche distribuzioni. In tali contesti sintattici la strategia assume la funzione (principale) di intensificazione (o enfasi). In questo lavoro si focalizza poi l’attenzione sulla strategia chi sacciu (letteralmente ‘che so?’, con valore ‘non so’, ‘per esempio’), che - sebbene originatasi dallo stesso verbo ‘sapere’ - è invece costruzione spesso impiegata per esprimere la funzione di categorizzazione mediante esemplificazione. Il marcatore chi sacciu viene infatti impiegato come mezzo che introduce uno o più esempi contestualmente rilevanti al fine di costruire categorie di livello astratto. Ciò avviene attraverso meccanismi di analogia e astrazione a partire dagli esemplari enunciati. Il marcatore può altresì fungere da strategia di modulazione dell’impegno epistemico del parlante. Si ragiona in ultimo sul percorso di sviluppo di tali funzioni variamente connesse con il dominio della modalità epistemica e della valutazione.","PeriodicalId":427907,"journal":{"name":"Cuadernos de Filología Italiana","volume":"36 6","pages":"0"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"136283464","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}