Pub Date : 2024-05-13DOI: 10.1016/S1286-9341(24)48983-7
A. Dayron , A. Trinh-Duc
Le infezioni genitali riuniscono un gruppo di patologie, la maggior parte delle quali sono infezioni sessualmente trasmissibili (IST). Sebbene queste siano raramente pericolose per la vita, il loro trattamento deve essere rapido. La gestione complessiva di queste patologie, così come i corrispondenti dati epidemiologici, sono in continua evoluzione. Lo screening e la prevenzione di queste malattie sessualmente trasmissibili rappresentano un importante problema di sanità pubblica. Questo documento ha lo scopo di fornire una sintesi e un aggiornamento della gestione delle infezioni genitali in Pronto Soccorso attraverso una revisione sistematica della letteratura. Affrontiamo punto per punto le diverse patologie infettive genitali che si possono incontrare in un Pronto Soccorso, dai sintomi iniziali alla gestione più ottimale possibile.
{"title":"Infezioni genitali","authors":"A. Dayron , A. Trinh-Duc","doi":"10.1016/S1286-9341(24)48983-7","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1286-9341(24)48983-7","url":null,"abstract":"<div><p>Le infezioni genitali riuniscono un gruppo di patologie, la maggior parte delle quali sono infezioni sessualmente trasmissibili (IST). Sebbene queste siano raramente pericolose per la vita, il loro trattamento deve essere rapido. La gestione complessiva di queste patologie, così come i corrispondenti dati epidemiologici, sono in continua evoluzione. Lo screening e la prevenzione di queste malattie sessualmente trasmissibili rappresentano un importante problema di sanità pubblica. Questo documento ha lo scopo di fornire una sintesi e un aggiornamento della gestione delle infezioni genitali in Pronto Soccorso attraverso una revisione sistematica della letteratura. Affrontiamo punto per punto le diverse patologie infettive genitali che si possono incontrare in un Pronto Soccorso, dai sintomi iniziali alla gestione più ottimale possibile.</p></div>","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"28 2","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-05-13","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"140913720","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-02-28DOI: 10.1016/S1286-9341(24)48707-3
P. Leveau
La medicina è piena di strumenti di misurazione. Si tratta in particolare di misurazioni fisiche, fisiologiche o biochimiche. Il primo passo clinico si basa sui dati dell’interrogatorio e dell’esame, la cui interpretazione varia da un esaminatore all’altro. L’uso di strumenti clinici consente una misurazione sindromica più obiettiva e riproducibile. Il loro utilizzo consente una stima della probabilità diagnostica, una stima della prognosi o la valutazione dell’attività di un servizio di urgenza. Riduce i rischi. Gli strumenti di misurazione hanno un interesse clinico modellizzando il profilo patologico del paziente, un interesse legale aiutando il medico nella dimostrazione delle sue scelte e un interesse educativo nel modellizzare l’analisi decisionale. In medicina d’urgenza ne esistono molti, di qualità e interesse vari. La loro scelta si basa sulle loro qualità clinimetriche, che a loro volta dipendono dal metodo di costruzione, dalla loro validazione indipendente, dalle loro qualità intrinseche e dalla qualità della loro previsione. Sono presentati alcuni esempi di livello 1 o 2, applicabili a patologie o a motivi di accesso al Pronto Soccorso frequenti o potenzialmente gravi oppure a terapie potenzialmente iatrogene come gli anticoagulanti.
{"title":"Punteggi e strumenti di misurazione in medicina d’urgenza","authors":"P. Leveau","doi":"10.1016/S1286-9341(24)48707-3","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1286-9341(24)48707-3","url":null,"abstract":"<div><p>La medicina è piena di strumenti di misurazione. Si tratta in particolare di misurazioni fisiche, fisiologiche o biochimiche. Il primo passo clinico si basa sui dati dell’interrogatorio e dell’esame, la cui interpretazione varia da un esaminatore all’altro. L’uso di strumenti clinici consente una misurazione sindromica più obiettiva e riproducibile. Il loro utilizzo consente una stima della probabilità diagnostica, una stima della prognosi o la valutazione dell’attività di un servizio di urgenza. Riduce i rischi. Gli strumenti di misurazione hanno un interesse clinico modellizzando il profilo patologico del paziente, un interesse legale aiutando il medico nella dimostrazione delle sue scelte e un interesse educativo nel modellizzare l’analisi decisionale. In medicina d’urgenza ne esistono molti, di qualità e interesse vari. La loro scelta si basa sulle loro qualità clinimetriche, che a loro volta dipendono dal metodo di costruzione, dalla loro validazione indipendente, dalle loro qualità intrinseche e dalla qualità della loro previsione. Sono presentati alcuni esempi di livello 1 o 2, applicabili a patologie o a motivi di accesso al Pronto Soccorso frequenti o potenzialmente gravi oppure a terapie potenzialmente iatrogene come gli anticoagulanti.</p></div>","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"28 1","pages":"Pages 1-14"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-28","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1286934124487073/pdfft?md5=18511aa284169e607b54e8771d87d3a4&pid=1-s2.0-S1286934124487073-main.pdf","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139986837","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-02-28DOI: 10.1016/S1286-9341(24)48706-1
N. Javaud , O. Fain
L’edema è un motivo frequente di accesso al Pronto Soccorso. Nella pratica clinica la diagnosi positiva di edema non costituisce un problema. Non tutti sono patologici: gli edemi discreti nella stagione calda e gli edemi moderati durante il periodo premestruale e la gravidanza senza ipertensione né proteinuria. L’esame clinico consente, con la raccolta di alcuni elementi chiave dell’interrogatorio, del laboratorio e della diagnostica per immagini, di orientare il ragionamento diagnostico e di suggerire un’eziologia. Il carattere generalizzato o localizzato dell’edema permette di differenziare due quadri patologici. Il carattere generalizzato dell’edema orienta verso l’insufficienza cardiaca, le patologie renali (insufficienza renale e sindrome nefrosica), la cirrosi scompensata e le patologie digestive (malassorbimento ed enteropatia proteinodisperdente). Il carattere localizzato e non infiammatorio dell’edema orienta verso un angioedema o una patologia trombotica. Il carattere localizzato e infiammatorio dell’edema orienta principalmente verso una patologia infettiva. Il trattamento degli edemi è eziologico.
{"title":"Edemi generalizzati ed edemi localizzati","authors":"N. Javaud , O. Fain","doi":"10.1016/S1286-9341(24)48706-1","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1286-9341(24)48706-1","url":null,"abstract":"<div><p>L’edema è un motivo frequente di accesso al Pronto Soccorso. Nella pratica clinica la diagnosi positiva di edema non costituisce un problema. Non tutti sono patologici: gli edemi discreti nella stagione calda e gli edemi moderati durante il periodo premestruale e la gravidanza senza ipertensione né proteinuria. L’esame clinico consente, con la raccolta di alcuni elementi chiave dell’interrogatorio, del laboratorio e della diagnostica per immagini, di orientare il ragionamento diagnostico e di suggerire un’eziologia. Il carattere generalizzato o localizzato dell’edema permette di differenziare due quadri patologici. Il carattere generalizzato dell’edema orienta verso l’insufficienza cardiaca, le patologie renali (insufficienza renale e sindrome nefrosica), la cirrosi scompensata e le patologie digestive (malassorbimento ed enteropatia proteinodisperdente). Il carattere localizzato e non infiammatorio dell’edema orienta verso un angioedema o una patologia trombotica. Il carattere localizzato e infiammatorio dell’edema orienta principalmente verso una patologia infettiva. Il trattamento degli edemi è eziologico.</p></div>","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"28 1","pages":"Pages 1-7"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-28","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1286934124487061/pdfft?md5=04d4f4b5228d2806399866a2d5d570ee&pid=1-s2.0-S1286934124487061-main.pdf","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139986838","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2024-02-28DOI: 10.1016/S1286-9341(24)48705-X
T. Marx , T. Desmettre
Un traumatizzato grave è un paziente che ha subito un trauma violento, indipendentemente dalle lesioni evidenti. Il trauma resta una causa significativa di mortalità, in particolare nei giovani adulti. La nozione di “morte evitabile” rappresenta circa il 20% dei decessi. L’anticipazione della gestione di questi pazienti è fondamentale, dalla chiamata all’arrivo al centro traumatologico. Il Servizio di aiuto medico urgente (SAMU)-Centre 15 ha un ruolo centrale di guida nella valutazione iniziale, nell’invio e nel monitoraggio dei mezzi e nell’indirizzamento verso un centro traumatologico con una dotazione tecnica adeguata alla gravità, provata o potenziale. L’invio tempestivo di mezzi medicalizzati sul luogo dell’intervento permette di ridurre la mortalità. La gestione sta nel controllo, da un lato, delle potenziali lesioni emorragiche nonché nella prevenzione della coagulopatia post-traumatica secondo il concetto di “damage control resuscitation” e, dall’altro, delle lesioni non emorragiche che possono mettere in forse la prognosi vitale e funzionale del paziente (pneumotorace, trauma cranico e vertebrale). La valutazione della gravità in ambito preospedaliero si basa sui criteri di Vittel e può essere classificata in grado A (instabile), grado B (stabilizzato) e grado C (stabile). A differenza del punteggio MGAP, questi gradi consentono di prendere in considerazione il meccanismo lesionale e il terreno del paziente. L’invio del paziente giusto nel posto giusto e il più rapidamente possibile, evitando la necessità di trasferimenti interospedalieri in un secondo tempo, richiede un’anticipazione e una conoscenza prestabilita delle capacità umane e tecniche dei centri traumatologici riceventi. L’accettazione del paziente da parte di un’equipe multidisciplinare esperta e competente consiste nel realizzare un bilancio lesionale completo al fine di applicare rapidamente la strategia terapeutica per un’emostasi definitiva. Garantire un’assistenza ottimale ai pazienti traumatizzati gravi impone a monte la creazione di una reale filiera assistenziale tipo trauma system, la cui fase preospedaliera rappresenta una sfida per la prognosi vitale e funzionale dei pazienti.
严重创伤患者是指遭受过暴力创伤的病人,无论是否有明显的外伤。创伤仍然是导致死亡的一个重要原因,尤其是在青壮年中。可避免的死亡 "这一概念约占死亡人数的 20%。这些病人从接到电话到抵达创伤中心,早期处理至关重要。第 15 中心紧急医疗援助股(SAMU)在初步评估、派遣和监测手段方面发挥着核心指导作用,并引导他们前往拥有与严重程度、已证实或潜在严重程度相称的技术设备的创伤中心。及时派遣医疗车辆前往事故现场可降低死亡率。处理方法一方面是根据 "损害控制复苏 "的概念,控制潜在的出血性损伤和预防创伤后凝血病,另一方面是可能危及病人生命和功能预后的非出血性损伤(气胸、头部和脊柱创伤)。院前环境中的严重程度评估以 Vittel 标准为基础,可分为 A 级(不稳定)、B 级(稳定)和 C 级(稳定)。与 MGAP 评分不同的是,这些等级可以将受伤机制和患者的地形考虑在内。要尽快将合适的病人送往合适的地点,避免日后需要进行医院间转运,就必须对接收创伤中心的人力和技术能力有所预期和预先了解。由经验丰富、能力出众的多学科团队接收病人,包括进行全面的病变评估,以便迅速采用治疗策略进行最终止血。要确保对严重创伤患者提供最佳护理,就必须在上游建立一个真正的创伤护理链,其中院前阶段对患者的生命和功能预后是一个挑战。
{"title":"Gestione del paziente traumatizzato grave in fase preospedaliera","authors":"T. Marx , T. Desmettre","doi":"10.1016/S1286-9341(24)48705-X","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1286-9341(24)48705-X","url":null,"abstract":"<div><p>Un traumatizzato grave è un paziente che ha subito un trauma violento, indipendentemente dalle lesioni evidenti. Il trauma resta una causa significativa di mortalità, in particolare nei giovani adulti. La nozione di “morte evitabile” rappresenta circa il 20% dei decessi. L’anticipazione della gestione di questi pazienti è fondamentale, dalla chiamata all’arrivo al centro traumatologico. Il Servizio di aiuto medico urgente (SAMU)-Centre 15 ha un ruolo centrale di guida nella valutazione iniziale, nell’invio e nel monitoraggio dei mezzi e nell’indirizzamento verso un centro traumatologico con una dotazione tecnica adeguata alla gravità, provata o potenziale. L’invio tempestivo di mezzi medicalizzati sul luogo dell’intervento permette di ridurre la mortalità. La gestione sta nel controllo, da un lato, delle potenziali lesioni emorragiche nonché nella prevenzione della coagulopatia post-traumatica secondo il concetto di “damage control resuscitation” e, dall’altro, delle lesioni non emorragiche che possono mettere in forse la prognosi vitale e funzionale del paziente (pneumotorace, trauma cranico e vertebrale). La valutazione della gravità in ambito preospedaliero si basa sui criteri di Vittel e può essere classificata in grado A (instabile), grado B (stabilizzato) e grado C (stabile). A differenza del punteggio MGAP, questi gradi consentono di prendere in considerazione il meccanismo lesionale e il terreno del paziente. L’invio del paziente giusto nel posto giusto e il più rapidamente possibile, evitando la necessità di trasferimenti interospedalieri in un secondo tempo, richiede un’anticipazione e una conoscenza prestabilita delle capacità umane e tecniche dei centri traumatologici riceventi. L’accettazione del paziente da parte di un’equipe multidisciplinare esperta e competente consiste nel realizzare un bilancio lesionale completo al fine di applicare rapidamente la strategia terapeutica per un’emostasi definitiva. Garantire un’assistenza ottimale ai pazienti traumatizzati gravi impone a monte la creazione di una reale filiera assistenziale tipo <em>trauma system</em>, la cui fase preospedaliera rappresenta una sfida per la prognosi vitale e funzionale dei pazienti.</p></div>","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"28 1","pages":"Pages 1-14"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2024-02-28","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S128693412448705X/pdfft?md5=332cecff135f76391a8c74c98023e39f&pid=1-s2.0-S128693412448705X-main.pdf","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"139986848","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"OA","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-11-16DOI: 10.1016/S1286-9341(23)48500-6
A. Santin, F. Lionnet
L’anemia falciforme è una delle malattie genetiche più frequenti. Colpisce principalmente le persone provenienti dall’Africa subsahariana. A causa dei flussi migratori, la sua prevalenza è sempre più importante in Europa. È caratterizzata da un’anemia emolitica cronica legata alla sintesi di emoglobina anomala o emoglobina S le cui proprietà reologiche sono molto diverse da quelle dell’emoglobina A. Le complicanze acute spesso portano i pazienti al Pronto Soccorso: dolore intenso legato a crisi vaso-occlusive, difficoltà respiratorie secondarie a una sindrome toracica acuta, febbre attribuibile a un’origine infettiva, priapismo, astenia o svenimento per aggravamento dell’anemia e lesioni focali (neurologiche, nefrologiche, oftalmologiche, oto-rino-laringoiatriche). Queste lesioni focali d’organo sono o acute fin dall’inizio oppure croniche, potendo scompensarsi in modalità acuta, da sole o simultaneamente. La gestione in urgenza si basa su un rigoroso esame anamnestico e clinico e su alcune importanti specificità da conoscere. Il ricorso alla trasfusione deve soddisfare determinati criteri specifici. La gestione a lungo termine richiede un regolare follow-up specialistico accompagnato da una buona aderenza sia allo stile di vita che alle misure dietetiche e al trattamento che modifica la malattia, vale a dire l’idrossiurea.
{"title":"Urgenze nell’anemia falciforme dell’adulto","authors":"A. Santin, F. Lionnet","doi":"10.1016/S1286-9341(23)48500-6","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1286-9341(23)48500-6","url":null,"abstract":"<div><p>L’anemia falciforme è una delle malattie genetiche più frequenti. Colpisce principalmente le persone provenienti dall’Africa subsahariana. A causa dei flussi migratori, la sua prevalenza è sempre più importante in Europa. È caratterizzata da un’anemia emolitica cronica legata alla sintesi di emoglobina anomala o emoglobina S le cui proprietà reologiche sono molto diverse da quelle dell’emoglobina A. Le complicanze acute spesso portano i pazienti al Pronto Soccorso: dolore intenso legato a crisi vaso-occlusive, difficoltà respiratorie secondarie a una sindrome toracica acuta, febbre attribuibile a un’origine infettiva, priapismo, astenia o svenimento per aggravamento dell’anemia e lesioni focali (neurologiche, nefrologiche, oftalmologiche, oto-rino-laringoiatriche). Queste lesioni focali d’organo sono o acute fin dall’inizio oppure croniche, potendo scompensarsi in modalità acuta, da sole o simultaneamente. La gestione in urgenza si basa su un rigoroso esame anamnestico e clinico e su alcune importanti specificità da conoscere. Il ricorso alla trasfusione deve soddisfare determinati criteri specifici. La gestione a lungo termine richiede un regolare follow-up specialistico accompagnato da una buona aderenza sia allo stile di vita che alle misure dietetiche e al trattamento che modifica la malattia, vale a dire l’idrossiurea.</p></div>","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"27 4","pages":"Pages 1-12"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-16","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138412438","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-11-16DOI: 10.1016/S1286-9341(23)48499-2
M. Raphaël (Médecin urgentiste), F. Devos (Médecin urgentiste), S. Guibot (Médecin urgentiste)
Il gomito è un complesso articolare comprendente tre ossa all’interno della stessa capsula. La stabilità di questo complesso è soprattutto ossea. La sua funzione è quella di consentire il movimento fine della mano nello spazio grazie a una sinergia biomeccanica con la spalla. I traumi indiretti come le cadute sulla mano sono le principali cause di lesioni al gomito. Queste lesioni, che dipendono dalla posizione dell’avambraccio al momento dell’impatto, sono soprattutto fratture o addirittura lussazioni. Predominano sulle lesioni legamentose isolate. Le tendinopatie epicondiloidee sono la conseguenza di microtraumi ripetuti. La palpazione identifica facilmente le strutture ossee e le inserzioni tendinee del gomito e consente al clinico di essere orientato facilmente. La radiografia standard rimane l’esame complementare di prima linea. Anche se non esiste alcuna regola predittiva per fare a meno dell’imaging, il test che consente di verificare che la capacità di estensione attiva del gomito sia completa e simmetrica permetterebbe di escludere una lesione osteoarticolare con un buon valore predittivo negativo. Quando l’imaging non è contributivo, una buona conoscenza dell’anatomia e della biomeccanica può guidare la diagnosi con l’ausilio di numerosi test clinici che esplorano le strutture tendinomuscolari. L’uso dell’immobilizzazione deve essere sempre ben ponderato e limitato per evitare rigidità che possono essere difficili da recuperare.
{"title":"Lesioni al gomito e all’avambraccio","authors":"M. Raphaël (Médecin urgentiste), F. Devos (Médecin urgentiste), S. Guibot (Médecin urgentiste)","doi":"10.1016/S1286-9341(23)48499-2","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1286-9341(23)48499-2","url":null,"abstract":"<div><p>Il gomito è un complesso articolare comprendente tre ossa all’interno della stessa capsula. La stabilità di questo complesso è soprattutto ossea. La sua funzione è quella di consentire il movimento fine della mano nello spazio grazie a una sinergia biomeccanica con la spalla. I traumi indiretti come le cadute sulla mano sono le principali cause di lesioni al gomito. Queste lesioni, che dipendono dalla posizione dell’avambraccio al momento dell’impatto, sono soprattutto fratture o addirittura lussazioni. Predominano sulle lesioni legamentose isolate. Le tendinopatie epicondiloidee sono la conseguenza di microtraumi ripetuti. La palpazione identifica facilmente le strutture ossee e le inserzioni tendinee del gomito e consente al clinico di essere orientato facilmente. La radiografia standard rimane l’esame complementare di prima linea. Anche se non esiste alcuna regola predittiva per fare a meno dell’imaging, il test che consente di verificare che la capacità di estensione attiva del gomito sia completa e simmetrica permetterebbe di escludere una lesione osteoarticolare con un buon valore predittivo negativo. Quando l’imaging non è contributivo, una buona conoscenza dell’anatomia e della biomeccanica può guidare la diagnosi con l’ausilio di numerosi test clinici che esplorano le strutture tendinomuscolari. L’uso dell’immobilizzazione deve essere sempre ben ponderato e limitato per evitare rigidità che possono essere difficili da recuperare.</p></div>","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"27 4","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-16","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138395318","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-11-16DOI: 10.1016/S1286-9341(23)48501-8
K. Kolanska (Docteur) , L. Duranteau (Docteur) , M. Bazot (Professeur) , E. Daraï (Professeur) , N. Chabbert-Buffet (Professeur)
Il sanguinamento ginecologico anomalo è fonte di preoccupazione, di compromissione della qualità della vita e persino di minaccia per la prognosi vitale a seconda dell’età e dell’eziologia. La diagnosi di gravidanza deve essere sistematicamente esclusa prima della menopausa. La gestione del sanguinamento ginecologico varia a seconda dell’età in particolare. Nelle adolescenti, anche in assenza di una precisa diagnosi eziologica, il trattamento deve essere avviato sistematicamente per risolvere il sanguinamento attivo e ridurre il rischio di peggioramento in caso di recidiva. Le trasfusioni vengono discusse caso per caso a causa del rischio di alloimmunizzazione. Nelle donne adulte, qualsiasi consultazione al Pronto Soccorso per sanguinamento ginecologico richiede una consultazione ginecologica e un imaging pelvico, urgentemente o differiti a seconda della tolleranza. Nelle donne in menopausa, la ricerca di un cancro pelvico è sistematica, anche di fronte a un primo episodio di sanguinamento.
{"title":"Menometrorragie al di fuori della gravidanza","authors":"K. Kolanska (Docteur) , L. Duranteau (Docteur) , M. Bazot (Professeur) , E. Daraï (Professeur) , N. Chabbert-Buffet (Professeur)","doi":"10.1016/S1286-9341(23)48501-8","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1286-9341(23)48501-8","url":null,"abstract":"<div><p>Il sanguinamento ginecologico anomalo è fonte di preoccupazione, di compromissione della qualità della vita e persino di minaccia per la prognosi vitale a seconda dell’età e dell’eziologia. La diagnosi di gravidanza deve essere sistematicamente esclusa prima della menopausa. La gestione del sanguinamento ginecologico varia a seconda dell’età in particolare. Nelle adolescenti, anche in assenza di una precisa diagnosi eziologica, il trattamento deve essere avviato sistematicamente per risolvere il sanguinamento attivo e ridurre il rischio di peggioramento in caso di recidiva. Le trasfusioni vengono discusse caso per caso a causa del rischio di alloimmunizzazione. Nelle donne adulte, qualsiasi consultazione al Pronto Soccorso per sanguinamento ginecologico richiede una consultazione ginecologica e un imaging pelvico, urgentemente o differiti a seconda della tolleranza. Nelle donne in menopausa, la ricerca di un cancro pelvico è sistematica, anche di fronte a un primo episodio di sanguinamento.</p></div>","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"27 4","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-11-16","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"138412439","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-09-01DOI: 10.1016/S1286-9341(23)47925-2
M. Adrian-Lancelle, A. Trinh-Duc
La prevalenza dei pazienti che si recano al Pronto Soccorso per malore, lipotimia o sincope varia a seconda degli studi dall’1% al 5%. Raggruppati sotto un unico codice della CIM 10 (decima versione della Classificazione Internazionale delle malattie), R55, questi tre motivi di ricovero in Pronto Soccorso riguardano tutte le età e comprendono un gran numero di patologie di diversa gravità e prognosi. Al fine di aiutare il medico a prendersi cura dei pazienti, la Haute Autorité de Santé nel 2008, l’American College of Cardiology/American Heart Association/Heart Rhythm Society nel 2017 e la Società Europea di Cardiologia nel 2018 hanno aggiornato le loro raccomandazioni. Durante la valutazione iniziale, spesso non ci sono segni di disagio vitale. L’interrogatorio dettagliato è essenziale nell’indagine eziologica e si impegna a cercare qualsiasi argomento a favore di una data eziologia e dei segni di accompagnamento e a conoscere i trattamenti presi dal paziente. Dopo un esame clinico completo, l’unico esame aggiuntivo obbligatorio è l’elettrocardiogramma a 12 derivazioni. La valutazione biologica e l’imaging neurologico sono ampiamente utilizzati ma hanno una bassa resa. Vengono trattate anche le conseguenze traumatiche della perdita di conoscenza (PDC). Le cause cardiologiche e neurologiche sono quelle con la prognosi più severa. Sono stati costruiti diversi punteggi predittivi per valutare la “pericolosità” di una perdita di conoscenza e prevedere il rischio a breve o a lungo termine. Finora, nessun punteggio è stato considerato all’unanimità. I punteggi permettono di organizzare l’approccio diagnostico del medico ma non sostituiscono il suo senso clinico. Sono a disposizione del medico molti esami complementari con ciascuno le sue indicazioni e si tratta soprattutto di esami che non possono essere effettuati in Pronto Soccorso ma che devono essere effettuati in ricovero o in consulto specialistico. Infine, le Syncope Unit si stanno moltiplicando e hanno dimostrato la loro efficacia in termini di percentuale di diagnosi stabilite, a minor costo, durante una degenza ospedaliera più breve, anche se permangono fino a oggi poco sviluppate.
{"title":"Malore, lipotimia e sincope","authors":"M. Adrian-Lancelle, A. Trinh-Duc","doi":"10.1016/S1286-9341(23)47925-2","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1286-9341(23)47925-2","url":null,"abstract":"<div><p>La prevalenza dei pazienti che si recano al Pronto Soccorso per malore, lipotimia o sincope varia a seconda degli studi dall’1% al 5%. Raggruppati sotto un unico codice della CIM 10 (decima versione della Classificazione Internazionale delle malattie), R55, questi tre motivi di ricovero in Pronto Soccorso riguardano tutte le età e comprendono un gran numero di patologie di diversa gravità e prognosi. Al fine di aiutare il medico a prendersi cura dei pazienti, la Haute Autorité de Santé nel 2008, l’American College of Cardiology/American Heart Association/Heart Rhythm Society nel 2017 e la Società Europea di Cardiologia nel 2018 hanno aggiornato le loro raccomandazioni. Durante la valutazione iniziale, spesso non ci sono segni di disagio vitale. L’interrogatorio dettagliato è essenziale nell’indagine eziologica e si impegna a cercare qualsiasi argomento a favore di una data eziologia e dei segni di accompagnamento e a conoscere i trattamenti presi dal paziente. Dopo un esame clinico completo, l’unico esame aggiuntivo obbligatorio è l’elettrocardiogramma a 12 derivazioni. La valutazione biologica e l’imaging neurologico sono ampiamente utilizzati ma hanno una bassa resa. Vengono trattate anche le conseguenze traumatiche della perdita di conoscenza (PDC). Le cause cardiologiche e neurologiche sono quelle con la prognosi più severa. Sono stati costruiti diversi punteggi predittivi per valutare la “pericolosità” di una perdita di conoscenza e prevedere il rischio a breve o a lungo termine. Finora, nessun punteggio è stato considerato all’unanimità. I punteggi permettono di organizzare l’approccio diagnostico del medico ma non sostituiscono il suo senso clinico. Sono a disposizione del medico molti esami complementari con ciascuno le sue indicazioni e si tratta soprattutto di esami che non possono essere effettuati in Pronto Soccorso ma che devono essere effettuati in ricovero o in consulto specialistico. Infine, le Syncope Unit si stanno moltiplicando e hanno dimostrato la loro efficacia in termini di percentuale di diagnosi stabilite, a minor costo, durante una degenza ospedaliera più breve, anche se permangono fino a oggi poco sviluppate.</p></div>","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"27 3","pages":"Pages 1-18"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49880186","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-09-01DOI: 10.1016/S1286-9341(23)47926-4
E. Wiel (Professeur des Universités, praticien hospitalier en médecine d’urgence, chef de pôle adjoint) , A. Vromant (Cheffe de clinique des Universités, assistante des hôpitaux, urgentiste) , R. Fakih (Cheffe de clinique des Universités, assistante des hôpitaux, urgentiste)
Per diversi decenni, c’è stato un graduale declino della mortalità per shock settico. Questa riduzione della mortalità è stata possibile grazie a un miglioramento delle conoscenze fisiopatologiche e a un approccio innovativo alla gestione terapeutica. Il concetto globale di protezione della perfusione e dell’ossigenazione degli organi nelle prime ore è ormai riconosciuto come un elemento chiave della prognosi. Il ruolo delle strutture di emergenza è quindi particolarmente sensibile nell’identificazione e nell’avvio precoce del trattamento ottimale (dalla prima ora dopo l’identificazione della sepsi), ma anche nell’organizzazione di un rigoroso orientamento di questi pazienti. Le linee guida recentemente aggiornate nel 2016 dalla Surviving Sepsis Campaign (SSC) forniscono una definizione più precisa della sepsi, definita come una o più disfunzioni d’organo pericolose per la vita a seguito di una risposta disregolata dell’ospite a un’infezione provata o sospetta, e dello shock settico, recentemente definito come un sottogruppo di sepsi in cui i disturbi circolatori e metabolici possono aumentare la mortalità. Lo shock settico viene quindi definito come la necessità di ricorrere al trattamento con vasopressori nonostante un adeguato riempimento vascolare per mantenere una pressione arteriosa media (PAM) superiore o uguale a 65 mmHg e un livello di lattato superiore a 2 mmol/l. Le raccomandazioni hanno aggiornato anche le misure terapeutiche da attuare. L’attuazione di interventi di strategia di ottimizzazione precoci e mirati sembra realistica e fattibile. La capacità di attuare e far rispettare queste raccomandazioni sembra oggi dare i primi risultati di riduzione della mortalità e di durata della degenza in terapia intensiva. Complessivamente, l’applicazione delle raccomandazioni della SSC permette di salvare una vita ogni sei pazienti che presentano questa patologia.
{"title":"Sepsi acuta","authors":"E. Wiel (Professeur des Universités, praticien hospitalier en médecine d’urgence, chef de pôle adjoint) , A. Vromant (Cheffe de clinique des Universités, assistante des hôpitaux, urgentiste) , R. Fakih (Cheffe de clinique des Universités, assistante des hôpitaux, urgentiste)","doi":"10.1016/S1286-9341(23)47926-4","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1286-9341(23)47926-4","url":null,"abstract":"<div><p>Per diversi decenni, c’è stato un graduale declino della mortalità per shock settico. Questa riduzione della mortalità è stata possibile grazie a un miglioramento delle conoscenze fisiopatologiche e a un approccio innovativo alla gestione terapeutica. Il concetto globale di protezione della perfusione e dell’ossigenazione degli organi nelle prime ore è ormai riconosciuto come un elemento chiave della prognosi. Il ruolo delle strutture di emergenza è quindi particolarmente sensibile nell’identificazione e nell’avvio precoce del trattamento ottimale (dalla prima ora dopo l’identificazione della sepsi), ma anche nell’organizzazione di un rigoroso orientamento di questi pazienti. Le linee guida recentemente aggiornate nel 2016 dalla Surviving Sepsis Campaign (SSC) forniscono una definizione più precisa della sepsi, definita come una o più disfunzioni d’organo pericolose per la vita a seguito di una risposta disregolata dell’ospite a un’infezione provata o sospetta, e dello shock settico, recentemente definito come un sottogruppo di sepsi in cui i disturbi circolatori e metabolici possono aumentare la mortalità. Lo shock settico viene quindi definito come la necessità di ricorrere al trattamento con vasopressori nonostante un adeguato riempimento vascolare per mantenere una pressione arteriosa media (PAM) superiore o uguale a 65 mmHg e un livello di lattato superiore a 2 mmol/l. Le raccomandazioni hanno aggiornato anche le misure terapeutiche da attuare. L’attuazione di interventi di strategia di ottimizzazione precoci e mirati sembra realistica e fattibile. La capacità di attuare e far rispettare queste raccomandazioni sembra oggi dare i primi risultati di riduzione della mortalità e di durata della degenza in terapia intensiva. Complessivamente, l’applicazione delle raccomandazioni della SSC permette di salvare una vita ogni sei pazienti che presentano questa patologia.</p></div>","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"27 3","pages":"Pages 1-16"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-09-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49880175","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2023-06-01DOI: 10.1016/S1286-9341(23)47676-4
Y.-E. Claessens , O. Peyrony
L’insorgenza di una neutropenia febbrile in un paziente trattato con chemioterapia antitumorale è un evento importante con un’elevata morbilità e una mortalità che dipende dalla malattia oncoematologica, dal terreno, dalla profondità e dalla durata della neutropenia. La gestione in urgenza si basa su un’attenta valutazione che determina l’orientamento e la terapia antibiotica. Questa valutazione è tanto più difficile in quanto la clinica è spesso scarsa e la sensibilità dei microrganismi in questione è imprevedibile. La terapia antibiotica iniziale deve essere somministrata precocemente e coprire un ampio spettro tra cui Pseudomonas aeruginosa per i pazienti ricoverati. Le procedure per la gestione delle neutropenie febbrili nel contesto del Pronto Soccorso devono essere previste e concertate per stabilimento, tenendo conto dell’organizzazione, delle risorse e dell’ecologia microbica locale.
{"title":"Neutropenia febbrile in Pronto Soccorso","authors":"Y.-E. Claessens , O. Peyrony","doi":"10.1016/S1286-9341(23)47676-4","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1286-9341(23)47676-4","url":null,"abstract":"<div><p>L’insorgenza di una neutropenia febbrile in un paziente trattato con chemioterapia antitumorale è un evento importante con un’elevata morbilità e una mortalità che dipende dalla malattia oncoematologica, dal terreno, dalla profondità e dalla durata della neutropenia. La gestione in urgenza si basa su un’attenta valutazione che determina l’orientamento e la terapia antibiotica. Questa valutazione è tanto più difficile in quanto la clinica è spesso scarsa e la sensibilità dei microrganismi in questione è imprevedibile. La terapia antibiotica iniziale deve essere somministrata precocemente e coprire un ampio spettro tra cui <em>Pseudomonas aeruginosa</em> per i pazienti ricoverati. Le procedure per la gestione delle neutropenie febbrili nel contesto del Pronto Soccorso devono essere previste e concertate per stabilimento, tenendo conto dell’organizzazione, delle risorse e dell’ecologia microbica locale.</p></div>","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"27 2","pages":"Pages 1-16"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49891365","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}