La gestione dell’arresto cardiorespiratorio (ACR) si basa sulla catena della sopravvivenza, che comporta quattro anelli. Il primo si basa sull’identificazione precoce dell’ACR, che porta a una richiesta di aiuto. Non appena viene identificato l’ACR, il secondo anello è la rianimazione cardiopolmonare di base, la cui componente principale è il massaggio cardiaco esterno. Questo deve essere efficace, ininterrotto ed eventualmente associato a una ventilazione artificiale. Il terzo anello è costituito dalla defibrillazione precoce (per i ritmi defibrillabili), la cui precocità è una delle principali determinanti della sopravvivenza. Infine, l’ultimo anello è costituito dalla rianimazione specialistica, dopo l’arrivo dei servizi di soccorso preospedaliero medicalizzato. Insieme al massaggio cardiaco, la rianimazione specialistica prevede l’intubazione e l’uso di farmaci secondo il ritmo iniziale (adrenalina o amiodarone). Per i pazienti giunti vivi in ospedale, la gestione ospedaliera è sia diagnostica che terapeutica. Sul piano diagnostico è opportuno ricercare le principali eziologie e quindi eseguire un elettrocardiogramma, in alcuni casi una coronarografia, ed eventualmente una TC cerebrale e toracica. Sul piano terapeutico, compare frequentemente uno stato di shock postrianimazione che può richiedere a seconda dei casi un’ottimizzazione volemica, un supporto vasopressorio e/o un trattamento inotropo. Nelle situazioni più gravi, e quando la prognosi neurologica attesa è favorevole, può essere proposta un’assistenza circolatoria. Infine, la principale causa di morte tra i pazienti giunti vivi restano i danni neurologici. Si raccomanda di applicare un controllo termico mirato durante le prime 24 ore (tra i 32 °C e i 36 °C) per evitare gli effetti deleteri dell’ipertermia. Nonostante i recenti progressi, la prognosi dopo un ACR resta sfavorevole, con una sopravvivenza inferiore al 10%. Tuttavia, risultati recenti mostrano un miglioramento della sopravvivenza, in particolare grazie a un miglioramento nella formazione del pubblico generale ai gesti di primo soccorso.