Pub Date : 2020-11-01DOI: 10.1016/s1286-9341(20)44273-5
A. Avondo, E. Berger, P. Ray
{"title":"Trasfusione di prodotti sanguigni labili nelle strutture d’urgenza","authors":"A. Avondo, E. Berger, P. Ray","doi":"10.1016/s1286-9341(20)44273-5","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/s1286-9341(20)44273-5","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"130 1","pages":"1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"76080243","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2020-11-01DOI: 10.1016/S1286-9341(20)44273-5
A. Avondo , E. Berger , P. Ray
La trasfusione di prodotti sanguigni labili (concentrati di globuli rossi, concentrati piastrinici e plasmi terapeutici) è un atto relativamente frequente in medicina d’urgenza. Non privo di rischi e di complicanze talvolta gravi, obbedisce alle stesse rigide normative di emovigilanza e di “buone pratiche trasfusionali” degli altri servizi ospedalieri, giustificando procedure chiare note a tutte le parti interessate fin dalla fase preospedaliera. Dopo aver descritto le caratteristiche dei diversi prodotti e le potenziali complicanze di una trasfusione e richiamato il quadro normativo di questo atto medico, l’obiettivo di questo aggiornamento è fornire regole in termini di indicazioni, soglie trasfusionali e quantità di prodotti da somministrare nelle strutture d’urgenza.
{"title":"Trasfusione di prodotti sanguigni labili nelle strutture d’urgenza","authors":"A. Avondo , E. Berger , P. Ray","doi":"10.1016/S1286-9341(20)44273-5","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1286-9341(20)44273-5","url":null,"abstract":"<div><p>La trasfusione di prodotti sanguigni labili (concentrati di globuli rossi, concentrati piastrinici e plasmi terapeutici) è un atto relativamente frequente in medicina d’urgenza. Non privo di rischi e di complicanze talvolta gravi, obbedisce alle stesse rigide normative di emovigilanza e di “buone pratiche trasfusionali” degli altri servizi ospedalieri, giustificando procedure chiare note a tutte le parti interessate fin dalla fase preospedaliera. Dopo aver descritto le caratteristiche dei diversi prodotti e le potenziali complicanze di una trasfusione e richiamato il quadro normativo di questo atto medico, l’obiettivo di questo aggiornamento è fornire regole in termini di indicazioni, soglie trasfusionali e quantità di prodotti da somministrare nelle strutture d’urgenza.</p></div>","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"24 4","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72101832","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2020-11-01DOI: 10.1016/S1286-9341(20)44271-1
A. Colonna , J. Calmels , A. Delahaye
Gli incidenti elettrici, folgorazione, elettrocuzione e fulmini, rappresentano un’entità clinica particolarmente eterogenea, che si richiama a varie fisiopatologie. La gravità può andare da un estremo all’altro e tutti gli organi possono essere colpiti. Gli effetti elettrici, termici e traumatici si combinano. In Francia, la mortalità per incidenti elettrici è stimata a 200 decessi annuali. Le caratteristiche fisiche della corrente elettrica e della vittima come conduttore consentono una stima della potenziale gravità. La tensione e l’intensità elettriche sono i due elementi principali coinvolti nella caratterizzazione della corrente elettrica nella pratica clinica: “i volt bruciano, gli ampère uccidono”. La valutazione clinica deve essere minuziosa e precisa, in quanto le lesioni sono inesorabilmente sottostimate, nella fase iniziale. Le lesioni sono evolutive e devono essere rivalutate regolarmente. La gestione medica immediata deve tenere conto di questa “parte invisibile dell’iceberg”. In effetti, gli arresti cardiaci per elettrocuzione o folgorazione hanno una prognosi eccezionalmente favorevole, a condizione che vengano rianimati per il tempo necessario. Tuttavia, la mortalità rimane molto alta, complicando il 3% degli incidenti elettrici a bassa tensione e il 15-30% di quelli ad alta tensione, e le sequele non sono trascurabili, con il 25-70% di amputazioni, a seconda della situazione. A eccezione di alcune regole di sicurezza necessarie per fornire cure adeguate alle vittime, la gestione del paziente esposto non ha nulla di specifico. Esistono alcune raccomandazioni che permettono di codificare meglio il monitoraggio del paziente folgorato, oltre la sua gestione iniziale. Infine, questi pazienti, un po′ particolari, devono beneficiare pienamente di un approccio multidisciplinare.
{"title":"Folgorazione, elettrocuzione, fulmini","authors":"A. Colonna , J. Calmels , A. Delahaye","doi":"10.1016/S1286-9341(20)44271-1","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1286-9341(20)44271-1","url":null,"abstract":"<div><p>Gli incidenti elettrici, folgorazione, elettrocuzione e fulmini, rappresentano un’entità clinica particolarmente eterogenea, che si richiama a varie fisiopatologie. La gravità può andare da un estremo all’altro e tutti gli organi possono essere colpiti. Gli effetti elettrici, termici e traumatici si combinano. In Francia, la mortalità per incidenti elettrici è stimata a 200 decessi annuali. Le caratteristiche fisiche della corrente elettrica e della vittima come conduttore consentono una stima della potenziale gravità. La tensione e l’intensità elettriche sono i due elementi principali coinvolti nella caratterizzazione della corrente elettrica nella pratica clinica: “i volt bruciano, gli ampère uccidono”. La valutazione clinica deve essere minuziosa e precisa, in quanto le lesioni sono inesorabilmente sottostimate, nella fase iniziale. Le lesioni sono evolutive e devono essere rivalutate regolarmente. La gestione medica immediata deve tenere conto di questa “parte invisibile dell’iceberg”. In effetti, gli arresti cardiaci per elettrocuzione o folgorazione hanno una prognosi eccezionalmente favorevole, a condizione che vengano rianimati per il tempo necessario. Tuttavia, la mortalità rimane molto alta, complicando il 3% degli incidenti elettrici a bassa tensione e il 15-30% di quelli ad alta tensione, e le sequele non sono trascurabili, con il 25-70% di amputazioni, a seconda della situazione. A eccezione di alcune regole di sicurezza necessarie per fornire cure adeguate alle vittime, la gestione del paziente esposto non ha nulla di specifico. Esistono alcune raccomandazioni che permettono di codificare meglio il monitoraggio del paziente folgorato, oltre la sua gestione iniziale. Infine, questi pazienti, un po′ particolari, devono beneficiare pienamente di un approccio multidisciplinare.</p></div>","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"24 4","pages":"Pages 1-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72101834","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2020-11-01DOI: 10.1016/s1286-9341(20)44272-3
Gilles Potel, E. Batard, J. Caillon, E. Montassier
{"title":"Sindrome meningea dell’adulto: orientamento diagnostico e condotta da tenere in urgenza","authors":"Gilles Potel, E. Batard, J. Caillon, E. Montassier","doi":"10.1016/s1286-9341(20)44272-3","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/s1286-9341(20)44272-3","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"16 1","pages":"1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-11-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"78265517","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2020-08-01DOI: 10.1016/S1286-9341(20)44093-1
M. Murgier , J. Chavant , A. Viallon , L. Bertoletti
La diagnosi di trombosi venosa profonda (TVP) resta una diagnosi difficile a causa della sua origine multifattoriale. I servizi di medicina d’urgenza sono tra i primi operatori della gestione, ma incontrano problemi di congestione e di ritardi nell’accesso agli esami complementari. La strategia diagnostica da seguire è ben codificata e non rispettarla è dannoso per il paziente. Questa strategia si basa su un approccio probabilistico, il cui primo passo è stimare la probabilità clinica di TVP utilizzando un punteggio validato, quindi sulla realizzazione di esami paraclinici. La diffusione degli apparecchi di ecografia attualmente ne consente l’utilizzo da parte di medici urgentisti formati e consente la diagnosi di TVP prossimale. La terapia anticoagulante, pietra angolare della gestione terapeutica della TVP, consente la prevenzione delle recidive e dell’estensione e la progressione dell’embolia polmonare. Le eparine a basso peso molecolare, il fondaparinux e l’avvento degli anticoagulanti orali diretti (rivaroxaban, apixaban) costituiscono i trattamenti farmacologici di prima intenzione in assenza di controindicazioni, con regimi di prescrizione comuni all’embolia polmonare. Per i pazienti considerati a basso rischio di complicanze, è possibile optare per un trattamento ambulatoriale.
{"title":"Trombosi venosa: gestione iniziale in Pronto Soccorso","authors":"M. Murgier , J. Chavant , A. Viallon , L. Bertoletti","doi":"10.1016/S1286-9341(20)44093-1","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1286-9341(20)44093-1","url":null,"abstract":"<div><p>La diagnosi di trombosi venosa profonda (TVP) resta una diagnosi difficile a causa della sua origine multifattoriale. I servizi di medicina d’urgenza sono tra i primi operatori della gestione, ma incontrano problemi di congestione e di ritardi nell’accesso agli esami complementari. La strategia diagnostica da seguire è ben codificata e non rispettarla è dannoso per il paziente. Questa strategia si basa su un approccio probabilistico, il cui primo passo è stimare la probabilità clinica di TVP utilizzando un punteggio validato, quindi sulla realizzazione di esami paraclinici. La diffusione degli apparecchi di ecografia attualmente ne consente l’utilizzo da parte di medici urgentisti formati e consente la diagnosi di TVP prossimale. La terapia anticoagulante, pietra angolare della gestione terapeutica della TVP, consente la prevenzione delle recidive e dell’estensione e la progressione dell’embolia polmonare. Le eparine a basso peso molecolare, il fondaparinux e l’avvento degli anticoagulanti orali diretti (rivaroxaban, apixaban) costituiscono i trattamenti farmacologici di prima intenzione in assenza di controindicazioni, con regimi di prescrizione comuni all’embolia polmonare. Per i pazienti considerati a basso rischio di complicanze, è possibile optare per un trattamento ambulatoriale.</p></div>","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"24 3","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72107793","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2020-08-01DOI: 10.1016/S1286-9341(20)44094-3
N.-S. Goddet , G. Bagou
I traumi nella donna in gravidanza sono situazioni potenzialmente gravi per la madre e per il bambino. Le conseguenze sul feto, in particolare il distacco della placenta, possono essere riscontrate per traumi minori. Una buona conoscenza delle modificazioni fisiologiche legate alla gravidanza è necessaria per la gestione. Il feto dipende totalmente dalla stabilità delle funzioni vitali materne. Per tutte le decisioni terapeutiche, la madre rimane la priorità, qualunque sia la situazione. Sono indispensabili un orientamento appropriato e una gestione multidisciplinare.
{"title":"Traumi nella donna in gravidanza","authors":"N.-S. Goddet , G. Bagou","doi":"10.1016/S1286-9341(20)44094-3","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1286-9341(20)44094-3","url":null,"abstract":"<div><p>I traumi nella donna in gravidanza sono situazioni potenzialmente gravi per la madre e per il bambino. Le conseguenze sul feto, in particolare il distacco della placenta, possono essere riscontrate per traumi minori. Una buona conoscenza delle modificazioni fisiologiche legate alla gravidanza è necessaria per la gestione. Il feto dipende totalmente dalla stabilità delle funzioni vitali materne. Per tutte le decisioni terapeutiche, la madre rimane la priorità, qualunque sia la situazione. Sono indispensabili un orientamento appropriato e una gestione multidisciplinare.</p></div>","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"24 3","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"72107792","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2020-08-01DOI: 10.1016/s1286-9341(20)44094-3
N.-S. Goddet, G. Bagou
{"title":"Traumi nella donna in gravidanza","authors":"N.-S. Goddet, G. Bagou","doi":"10.1016/s1286-9341(20)44094-3","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/s1286-9341(20)44094-3","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100461,"journal":{"name":"EMC - Urgenze","volume":"3 1","pages":"1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2020-08-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"86057678","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}