Il fenomeno della condivisione sui social media, da parte dei genitori, di ogni aspetto della vita dei propri figli, è ormai talmente comune e diffuso che per esso è stato coniato un termine specifico, un neologismo che deriva dalla crasi dei termini “share” (condividere) e “parenting” (genitorialità): lo sharenting. Il presente contributo si concentra sui casi in cui ad essere condivisa, in maniera costante e massiva, è la vita di un bambino con malattia o con disabilità. Se è vero che ci sono spesso degli aspetti positivi che portano i genitori ad operare in questo modo (tra cui essere d’ispirazione o motivazione per gli altri, promuovere l’accettazione sociale della malattia, creare una rete di sostegno, raccogliere fondi) questi criteri sono per lo più dichiarati dai genitori stessi, ma non effettivamente verificati o dimostrati ed anzi in alcuni casi sono stati apertamente smentiti. In ogni caso, ciò che emerge è che l’adulto tende a fornire una propria narrazione e interpretazione della vita con la malattia (o meglio, della propria relazione di cura), narrazione su cui il bambino non ha alcuna voce né controllo. Questa narrazione, oltre a ledere apertamente la privacy del minore, crea un legame indissolubile tra il bambino e la sua condizione, facendo sì che la sua identità sia resa inscindibile dalla malattia ed impedendo che, in futuro, egli possa avere un’identità libera dalla malattia stessa. Sul presupposto che il diritto alla salute del minore ha un contenuto più ampio di quello di un adulto e comprende anche, e necessariamente, le prospettive future, i criteri classici dell’analisi etica possono non essere esaustivi. In questo elaborato cercherò di applicare il principio teorizzato da Joel Feinberg sul diritto del bambino ad un “futuro aperto” (“right to an open future”) come criterio per individuare i limiti di ciò che è eticamente accettabile condividere online. Lo studio non intende in alcun modo demonizzare le tecnologie, né ovviamente impedirle o limitarle, bensì contribuire a promuoverne un uso responsabile e mai cieco alla fondamentale esigenza di tutela dei soggetti più vulnerabili.
社交媒体上分享的现象,父母、子女的生活的方方面面,已经和普遍,以致具体一个术语,它是一个新词,源于crasi时限“股”(分享)和“养育”(父母):sharenting。这一贡献集中于那些疾病或残疾儿童的生活是普遍和持续分享的情况。诚然,我们往往是一些积极的方面,导致父母以这种方式运作(包括其他灵感和动力,促进疾病的社会接受,建立一个网络的支持,筹集资金)这些大多是由父母自己申报标准,相反,实际发生或没有表现出和在某些情况下,这些错误被公开。然而,所揭示的是,成年人倾向于提供他们自己的故事和解释与疾病有关的生活(或者更确切地说,是他们的治疗关系),这是一个孩子没有发言权和控制的故事。这种叙述不仅公然侵犯了儿童的隐私,而且在儿童和儿童的状况之间建立了一种不可分割的联系,使儿童的身份与疾病不可分割,并防止儿童在未来获得一种没有疾病的身份。由于儿童健康权的内容比成人更广泛,而且必然包括未来的前景,传统的伦理分析标准可能并不详尽。在这篇论文中,我将尝试运用乔尔·范伯格(Joel Feinberg)关于孩子享有“开放未来”(right to open future)的理论原则,作为确定在线分享在道德上可以接受的界限的标准。这项研究的目的不是妖魔化技术,当然也不是阻止或限制技术,而是帮助促进负责任地使用技术,从不忽视保护最脆弱群体的基本需要。
{"title":"Minori e disabilità nell’era dello sharenting. Il “diritto ad un futuro aperto” come criterio per una valutazione etica","authors":"Silvia Scalzaretto","doi":"10.4081/mem.2023.1235","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/mem.2023.1235","url":null,"abstract":"Il fenomeno della condivisione sui social media, da parte dei genitori, di ogni aspetto della vita dei propri figli, è ormai talmente comune e diffuso che per esso è stato coniato un termine specifico, un neologismo che deriva dalla crasi dei termini “share” (condividere) e “parenting” (genitorialità): lo sharenting. Il presente contributo si concentra sui casi in cui ad essere condivisa, in maniera costante e massiva, è la vita di un bambino con malattia o con disabilità. Se è vero che ci sono spesso degli aspetti positivi che portano i genitori ad operare in questo modo (tra cui essere d’ispirazione o motivazione per gli altri, promuovere l’accettazione sociale della malattia, creare una rete di sostegno, raccogliere fondi) questi criteri sono per lo più dichiarati dai genitori stessi, ma non effettivamente verificati o dimostrati ed anzi in alcuni casi sono stati apertamente smentiti. In ogni caso, ciò che emerge è che l’adulto tende a fornire una propria narrazione e interpretazione della vita con la malattia (o meglio, della propria relazione di cura), narrazione su cui il bambino non ha alcuna voce né controllo. Questa narrazione, oltre a ledere apertamente la privacy del minore, crea un legame indissolubile tra il bambino e la sua condizione, facendo sì che la sua identità sia resa inscindibile dalla malattia ed impedendo che, in futuro, egli possa avere un’identità libera dalla malattia stessa. Sul presupposto che il diritto alla salute del minore ha un contenuto più ampio di quello di un adulto e comprende anche, e necessariamente, le prospettive future, i criteri classici dell’analisi etica possono non essere esaustivi. In questo elaborato cercherò di applicare il principio teorizzato da Joel Feinberg sul diritto del bambino ad un “futuro aperto” (“right to an open future”) come criterio per individuare i limiti di ciò che è eticamente accettabile condividere online. Lo studio non intende in alcun modo demonizzare le tecnologie, né ovviamente impedirle o limitarle, bensì contribuire a promuoverne un uso responsabile e mai cieco alla fondamentale esigenza di tutela dei soggetti più vulnerabili.","PeriodicalId":36708,"journal":{"name":"Medicina e Morale","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-07-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"45800373","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Modern Medicine faces the challenge of acquiring, analyzing, and applying a great amount of data to solve a complex quantity of clinical problems. In this scenario, Artificial Intelligence technologies serve the developing of programs to help professionals diagnose, predict results, and make therapeutic decisions. The same as any technology applied to man, the use of Artificial Intelligence poses ethical questions. In this article the principal ethical problems related to the use of Artificial Intelligence technologies in Medicine are identified and a roadmap for reflection on the former from the praxis perspective is suggested. Nursing is no stranger to the revolutionary change brought about by the introduction of Artificial Intelligence in health care. The recent conclusions of the international think-tank on Artificial Intelligence and Nursing recognized the relevance of the use of these technologies to increase and extend the capabilities of Nursing, including care. Nursing practice raises the question about the impact of Artificial Intelligence technologies on the very essence of Nursing, that is, on the nurse-patient relationship by providing good care. From Nursing epistemology, it is to possible sketch out a pathway for reflection on the ethical problems raised by the use of Artificial Intelligence technologies.
{"title":"An ethical pathway for the use of Artificial Intelligence in Medicine and Nursing Care","authors":"M. Paladino","doi":"10.4081/mem.2023.1231","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/mem.2023.1231","url":null,"abstract":"Modern Medicine faces the challenge of acquiring, analyzing, and applying a great amount of data to solve a complex quantity of clinical problems. In this scenario, Artificial Intelligence technologies serve the developing of programs to help professionals diagnose, predict results, and make therapeutic decisions. The same as any technology applied to man, the use of Artificial Intelligence poses ethical questions. In this article the principal ethical problems related to the use of Artificial Intelligence technologies in Medicine are identified and a roadmap for reflection on the former from the praxis perspective is suggested. Nursing is no stranger to the revolutionary change brought about by the introduction of Artificial Intelligence in health care. The recent conclusions of the international think-tank on Artificial Intelligence and Nursing recognized the relevance of the use of these technologies to increase and extend the capabilities of Nursing, including care. Nursing practice raises the question about the impact of Artificial Intelligence technologies on the very essence of Nursing, that is, on the nurse-patient relationship by providing good care. From Nursing epistemology, it is to possible sketch out a pathway for reflection on the ethical problems raised by the use of Artificial Intelligence technologies.","PeriodicalId":36708,"journal":{"name":"Medicina e Morale","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-07-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"44243891","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Bioethics is dialogical as a ‘bridge’ between two cultures, scientific culture and humanistic culture and because of pluralism. The article analyzes the different theoretical ways to conceive dialogue in the liberal-libertarian perspective (as negotiation procedures), in the utilitarian vision (agreed calculation of convenience) and personalist view (recognition of the dignity of each human being). Bioethics Committees play a key role, both at national, regional and international levels, engaging in dialogue, considering both interdisciplinarity and pluralism in order to identify (if possible) an ‘ethical mediation’, which should not be reduced to a mere compromise or pragmatic agreement, but as a minimum level (or maximum possible level) of shared ethical principles/values on specific topics. Beyond the institutionalization of Bioethics with the Committees, the role of ‘active citizenship’ and ‘citizen participation’ is growing in importance in bioethics, along with the need to build platforms for dialogue with society (beyond experts), which enable dynamic updating and active interaction between experts and citizens.
{"title":"Bioethics on dialogue","authors":"L. Palazzani","doi":"10.4081/mem.2023.1232","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/mem.2023.1232","url":null,"abstract":"Bioethics is dialogical as a ‘bridge’ between two cultures, scientific culture and humanistic culture and because of pluralism. The article analyzes the different theoretical ways to conceive dialogue in the liberal-libertarian perspective (as negotiation procedures), in the utilitarian vision (agreed calculation of convenience) and personalist view (recognition of the dignity of each human being). Bioethics Committees play a key role, both at national, regional and international levels, engaging in dialogue, considering both interdisciplinarity and pluralism in order to identify (if possible) an ‘ethical mediation’, which should not be reduced to a mere compromise or pragmatic agreement, but as a minimum level (or maximum possible level) of shared ethical principles/values on specific topics. Beyond the institutionalization of Bioethics with the Committees, the role of ‘active citizenship’ and ‘citizen participation’ is growing in importance in bioethics, along with the need to build platforms for dialogue with society (beyond experts), which enable dynamic updating and active interaction between experts and citizens.","PeriodicalId":36708,"journal":{"name":"Medicina e Morale","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-07-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42044521","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il fenomeno dell’opinione pubblica costituisce uno degli snodi fondamentali degli odierni processi democratici, soprattutto nella sempre più auspicata prospettiva deliberativa. Anche per le questioni bioetiche non è infrequente che i parlamenti si trovino a dover legiferare sotto la spinta dell’opinione pubblica. Ma chi o che cosa rappresenta più precisamente l’“opinione pubblica”? L’intento primario del presente articolo è di tipo conoscitivo: attraverso una sintetica ricostruzione storica del concetto di “opinione pubblica”, una sua tipizzazione e l’esplicitazione delle principali teorie sulla sua formazione si tenterà di far emergere tutta la complessità e ambiguità che lo caratterizzano. In secondo luogo, si estrapoleranno i principali tratti del moderno concetto di democrazia deliberativa. In terzo luogo, si esamineranno brevemente le caratteristiche dell’informazione in bioetica. Lo scopo finale dell’articolo è quello di provare a trarre qualche indicazione pratica per il corretto formarsi dell’opinione pubblica sui temi della bioetica nell’ambito della comunicazione giornalistica, avendo come sfondo il modello deliberativo di democrazia.* Il presente lavoro fa parte di una più ampia ricerca finalizzata ad approfondire il tema della formazione dell’opinione pubblica sui temi di bioetica, in particolare in ambito televisivo.
{"title":"Opinioni pubbliche in bioetica*","authors":"Mauro Giliberti, P. Refolo","doi":"10.4081/mem.2023.1233","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/mem.2023.1233","url":null,"abstract":"Il fenomeno dell’opinione pubblica costituisce uno degli snodi fondamentali degli odierni processi democratici, soprattutto nella sempre più auspicata prospettiva deliberativa. Anche per le questioni bioetiche non è infrequente che i parlamenti si trovino a dover legiferare sotto la spinta dell’opinione pubblica. Ma chi o che cosa rappresenta più precisamente l’“opinione pubblica”? L’intento primario del presente articolo è di tipo conoscitivo: attraverso una sintetica ricostruzione storica del concetto di “opinione pubblica”, una sua tipizzazione e l’esplicitazione delle principali teorie sulla sua formazione si tenterà di far emergere tutta la complessità e ambiguità che lo caratterizzano. In secondo luogo, si estrapoleranno i principali tratti del moderno concetto di democrazia deliberativa. In terzo luogo, si esamineranno brevemente le caratteristiche dell’informazione in bioetica. Lo scopo finale dell’articolo è quello di provare a trarre qualche indicazione pratica per il corretto formarsi dell’opinione pubblica sui temi della bioetica nell’ambito della comunicazione giornalistica, avendo come sfondo il modello deliberativo di democrazia.* Il presente lavoro fa parte di una più ampia ricerca finalizzata ad approfondire il tema della formazione dell’opinione pubblica sui temi di bioetica, in particolare in ambito televisivo.","PeriodicalId":36708,"journal":{"name":"Medicina e Morale","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-07-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49304632","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Desistenza dai trattamenti medici e prelievo di organi dopo l’arresto cardiaco","authors":"A. Spagnolo","doi":"10.4081/mem.2023.1230","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/mem.2023.1230","url":null,"abstract":"Non disponibile.","PeriodicalId":36708,"journal":{"name":"Medicina e Morale","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-07-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47663864","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
M. Karaboue, G. L. La Casella, Karidia Karaboue, L. Cipolloni, M. A. Bosco, S. De Simone
Not available.
不可用。
{"title":"Il dibattito in Bioetica - Health and disease: a multicultural dichotomy","authors":"M. Karaboue, G. L. La Casella, Karidia Karaboue, L. Cipolloni, M. A. Bosco, S. De Simone","doi":"10.4081/mem.2023.1236","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/mem.2023.1236","url":null,"abstract":"Not available.","PeriodicalId":36708,"journal":{"name":"Medicina e Morale","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-07-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48982451","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
The paper introduces the current discussion concerning artificial termination of human life at its very end in the Czech Republic. It introduces the reader to current Czech law on the issue of respect for human life, outlines the history of regulation of euthanasia in criminal law from the Austro-Hungarian period to the establishment of the Czech Republic in 1993, and focuses on the legal analysis of three major attempts to regulate euthanasia in Czech legislation in 2004, 2008 (2016), and most recently in 2020. Finally, it briefly introduces the reader to the reactions of the Czech Catholic Church to the individual legal proposals.* This paper is a result of the research funded by the Internal Grant Agency as the project IGA_CMTF_2022_009 “New challenges for systematic theology and philosophy”.
{"title":"Attempts to regulate euthanasia by law in the Czech Republic*","authors":"Tomáš Havelec, J. Polak","doi":"10.4081/mem.2023.1234","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/mem.2023.1234","url":null,"abstract":"The paper introduces the current discussion concerning artificial termination of human life at its very end in the Czech Republic. It introduces the reader to current Czech law on the issue of respect for human life, outlines the history of regulation of euthanasia in criminal law from the Austro-Hungarian period to the establishment of the Czech Republic in 1993, and focuses on the legal analysis of three major attempts to regulate euthanasia in Czech legislation in 2004, 2008 (2016), and most recently in 2020. Finally, it briefly introduces the reader to the reactions of the Czech Catholic Church to the individual legal proposals.* This paper is a result of the research funded by the Internal Grant Agency as the project IGA_CMTF_2022_009 “New challenges for systematic theology and philosophy”.","PeriodicalId":36708,"journal":{"name":"Medicina e Morale","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-07-21","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46128534","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
La sentenza del giugno 2022 della Corte Suprema USA sull’aborto è stata letta da molti organismi politici e associazioni pro-choice come un passo indietro nel cammino dei diritti civili, trascurando le sue implicazioni etiche pericolose in senso opposto e confermando un’idea della gravidanza difficile come problema da eliminare e non come opportunità da proteggere. Tanto il caso americano come il dibattito italiano sulla legge 194 chiamano in causa il concetto filosofico del limite, del quale andrebbe riscoperto il valore per la conoscenza umana, come per la prima volta dichiarato da Kant. Quanti si schierano a difesa della vita, e tra costoro la Chiesa, chiedono politiche in grado di tutelare tanto la madre quanto il figlio, e insieme gli obiettori di coscienza. L’etica ha il compito di cercare vie di dialogo realmente aperto, in direzione di una verità che trascenda le diversità di opinioni e culture e guidi l’umanità nel progresso verso il Bene.
{"title":"La riscoperta del limite come via etica alla discussione sull’aborto","authors":"","doi":"10.4081/mem.2023.1228","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/mem.2023.1228","url":null,"abstract":"La sentenza del giugno 2022 della Corte Suprema USA sull’aborto è stata letta da molti organismi politici e associazioni pro-choice come un passo indietro nel cammino dei diritti civili, trascurando le sue implicazioni etiche pericolose in senso opposto e confermando un’idea della gravidanza difficile come problema da eliminare e non come opportunità da proteggere. Tanto il caso americano come il dibattito italiano sulla legge 194 chiamano in causa il concetto filosofico del limite, del quale andrebbe riscoperto il valore per la conoscenza umana, come per la prima volta dichiarato da Kant. Quanti si schierano a difesa della vita, e tra costoro la Chiesa, chiedono politiche in grado di tutelare tanto la madre quanto il figlio, e insieme gli obiettori di coscienza. L’etica ha il compito di cercare vie di dialogo realmente aperto, in direzione di una verità che trascenda le diversità di opinioni e culture e guidi l’umanità nel progresso verso il Bene.","PeriodicalId":36708,"journal":{"name":"Medicina e Morale","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-04-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41925820","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L’articolo esplora alcune importanti questioni collegate al tema del fine vita nelle Terapie Intensive Pediatriche (TIP) “aperte” ai familiari del bambino ricoverato. Come è stato sottolineato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel documento Integrating palliative care and symptom relief into paediatrics, c’è un peso emotivo maggiore sia per i familiari che per i clinici quando si è di fronte alla malattia grave e severa di un bambino. La presenza dei famigliari nella TIP può essere talvolta percepita dallo staff medico come un ostacolo, ma l’esperienza – nella TIP “aperta” dell’ospedale pediatrico “G. Salesi” di Ancona, oggetto specifico dell’articolo, e anche di altri ospedali, come riportato in letteratura – dimostra che si tratta di una pratica positiva, di una buona pratica, perfino essenziale per il bambino negli ultimi giorni o nelle ultime ore di vita ed anche per i genitori che sono posti nelle condizioni di assistere il figlio o la figlia e di verificare che è stato fatto tutto ciò che era umanamente possibile fare da parte del personale medico e infermieristico – elemento cruciale per evitare sensi di colpa in futuro. Le TIP “aperte” devono essere concepite e disegnate non soltanto come luoghi in cui si forniscono le cure cliniche più avanzate e innovative, ma anche come dei veri e propri “luoghi etici”, in cui uno staff ben istruito si fa carico di provvedere per quanto umanamente possibile all’alleviamento dei sintomi, del dolore e della sofferenza, con atteggiamenti e comportamenti virtuosi, usando gli strumenti della medicina narrativa e della comfort care nella prospettiva di un’etica della compassione.
这篇文章探讨了在“向住院儿童的家人开放”的儿科重症监护室(TIP)中与生命终结相关的一些重要问题。正如世界卫生组织(world health organization)在一份名为《儿科护理与symptom救济整合》(integring姑息)的文件中所强调的那样,当儿童面临严重和严重的疾病时,家庭成员和临床医生的情绪负担都更重。家庭成员在TIP中的存在有时会被医务人员视为一种障碍,但这种体验——在儿童医院G的“开放”TIP中。正如文献中所报道的那样,这是一种积极的做法,一种良好的做法。甚至孩子的基本生活在过去的几天里,或在过去的几个小时里和条件的,我父母看到她的儿子或女儿,并确保已经做了力所能及的一切做医生和护士—工作人员对避免在未来的负罪感至关重要。提示“敞开”必须设计不仅画的地方是如何提供最先进的临床治疗和创新,而且是真正的“伦理”的地方,一个工作人员训练尽了人类所能承担的确保受害症状、疼痛和痛苦、态度和良好行为的叙事,利用医学手段和舒适度,以期在同情的道德准则。
{"title":"Tra etica e cura. Il fine vita nella Terapia Intensiva Pediatrica “aperta” ai familiari","authors":"","doi":"10.4081/mem.2023.1224","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/mem.2023.1224","url":null,"abstract":"L’articolo esplora alcune importanti questioni collegate al tema del fine vita nelle Terapie Intensive Pediatriche (TIP) “aperte” ai familiari del bambino ricoverato. Come è stato sottolineato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel documento Integrating palliative care and symptom relief into paediatrics, c’è un peso emotivo maggiore sia per i familiari che per i clinici quando si è di fronte alla malattia grave e severa di un bambino. La presenza dei famigliari nella TIP può essere talvolta percepita dallo staff medico come un ostacolo, ma l’esperienza – nella TIP “aperta” dell’ospedale pediatrico “G. Salesi” di Ancona, oggetto specifico dell’articolo, e anche di altri ospedali, come riportato in letteratura – dimostra che si tratta di una pratica positiva, di una buona pratica, perfino essenziale per il bambino negli ultimi giorni o nelle ultime ore di vita ed anche per i genitori che sono posti nelle condizioni di assistere il figlio o la figlia e di verificare che è stato fatto tutto ciò che era umanamente possibile fare da parte del personale medico e infermieristico – elemento cruciale per evitare sensi di colpa in futuro. Le TIP “aperte” devono essere concepite e disegnate non soltanto come luoghi in cui si forniscono le cure cliniche più avanzate e innovative, ma anche come dei veri e propri “luoghi etici”, in cui uno staff ben istruito si fa carico di provvedere per quanto umanamente possibile all’alleviamento dei sintomi, del dolore e della sofferenza, con atteggiamenti e comportamenti virtuosi, usando gli strumenti della medicina narrativa e della comfort care nella prospettiva di un’etica della compassione.","PeriodicalId":36708,"journal":{"name":"Medicina e Morale","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-04-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41748205","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
The beneficence of the patient in non-reconstructive aesthetic surgeries must always include not only the physical well-being, but the psychological well-being of the patient as well. This issue has been proven to be effectively targeted with the use of psychological consulting in those cases where the medical team ascertains the existence of psychological alterations. In said cases, for the beneficence and best interest of the patient, the ethical and medical choice is not to undergo the surgical procedure. Applying the Principle of Beneficence in aesthetic patients with stringency demands the use of psychological treatment to target the cause of the corporal discomfort or unsatisfaction. If the wrong can be treated it must always be eliminated as the seed that causes the damage, the complex or discontent and not merely attain the effects through surgery. There has been an increase of cases where the root of the problem is not of physical nature but psychological. In these cases, the use of a scalpel would not achieve beneficence.
{"title":"Psychological beneficence as part of the principle of beneficence in non-reconstructive aesthetic surgeries","authors":"","doi":"10.4081/mem.2023.1225","DOIUrl":"https://doi.org/10.4081/mem.2023.1225","url":null,"abstract":"The beneficence of the patient in non-reconstructive aesthetic surgeries must always include not only the physical well-being, but the psychological well-being of the patient as well. This issue has been proven to be effectively targeted with the use of psychological consulting in those cases where the medical team ascertains the existence of psychological alterations. In said cases, for the beneficence and best interest of the patient, the ethical and medical choice is not to undergo the surgical procedure. Applying the Principle of Beneficence in aesthetic patients with stringency demands the use of psychological treatment to target the cause of the corporal discomfort or unsatisfaction. If the wrong can be treated it must always be eliminated as the seed that causes the damage, the complex or discontent and not merely attain the effects through surgery. There has been an increase of cases where the root of the problem is not of physical nature but psychological. In these cases, the use of a scalpel would not achieve beneficence.","PeriodicalId":36708,"journal":{"name":"Medicina e Morale","volume":" ","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2023-04-11","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"45218392","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}