{"title":"Nota del curatore","authors":"G. Iamartino","doi":"10.13130/2282-0035/9351","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/9351","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48447559","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Nella storia della fortuna di Cicerone, l’eta della Controriforma e un periodo non specificamente indagato, benche la presenza dell’oratore sia fondamentale nella formazione di molti protagonisti del rinnovamento cattolico e poi nei nuovi sistemi educativi elaborati per formare un clero piu qualificato. L’articolo intende mettere in luce il ruolo centrale assunto da Cicerone in tale delicata fase storica, concentrandosi in particolare sulla figura esemplare di Girolamo Ragazzoni (1537 ca-1592), commentatore delle Epistulae ad Familiares e volgarizzatore delle Filippiche. Ragazzoni, da giovane umanista in stretto contatto con Paolo Manuzio e Carlo Sigonio, partecipera al Concilio, tenendone l’orazione conclusiva, per poi diventare nel 1577 vescovo di Bergamo: li, operando in collaborazione con Carlo Borromeo, si rivelera uno dei piu solerti esecutori dell’opera di riforma interna alla Chiesa, in particolare nel settore pedagogico e scolastico.
在西塞罗的幸运史上,反改革的eta是一个没有具体调查的时期,但演讲者的出现在天主教复兴的许多参与者的培训中,以及后来为培养更合格的神职人员而设计的新教育体系中,都是至关重要的。这篇文章的目的是突出西塞罗在这一微妙的历史阶段所发挥的中心作用,特别强调Girolamo boy (1537 ca-1592)的模范形象,Girolamo boy (1537 ca-1592)是一名家庭作家和语言学家。人文主义告终,年轻的时候在与保罗Manuzio和卡洛·Sigonio密切合作,参加会议,最后l’orazione,贝加莫,然后在1577年成为主教查尔斯:li,在合作进程rivelera更勤奋工作的执行者之一,教堂内部改革,特别是在教学和教育部门。
{"title":"Cicerone nella Controriforma. Girolamo Ragazzoni umanista e vescovo","authors":"Fabio Gatti","doi":"10.13130/2282-0035/9360","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/9360","url":null,"abstract":"Nella storia della fortuna di Cicerone, l’eta della Controriforma e un periodo non specificamente indagato, benche la presenza dell’oratore sia fondamentale nella formazione di molti protagonisti del rinnovamento cattolico e poi nei nuovi sistemi educativi elaborati per formare un clero piu qualificato. L’articolo intende mettere in luce il ruolo centrale assunto da Cicerone in tale delicata fase storica, concentrandosi in particolare sulla figura esemplare di Girolamo Ragazzoni (1537 ca-1592), commentatore delle Epistulae ad Familiares e volgarizzatore delle Filippiche. Ragazzoni, da giovane umanista in stretto contatto con Paolo Manuzio e Carlo Sigonio, partecipera al Concilio, tenendone l’orazione conclusiva, per poi diventare nel 1577 vescovo di Bergamo: li, operando in collaborazione con Carlo Borromeo, si rivelera uno dei piu solerti esecutori dell’opera di riforma interna alla Chiesa, in particolare nel settore pedagogico e scolastico.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"42349039","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L’articolo si propone di ricostruire la fisionomia testuale di un luogo delle Storie di Polibio (II sec. a.C.) – XXXI 25.5 nell’edizione polibiana di Buttner-Wobst, p. 349 –, che e tramandato soltanto dagli Excerpta Constantiniana (X sec.): in una forma piu breve dagli Excerpta de Virtutibus et Vitiis [n. 104], nella sezione degli estratti dal XXXI libro che raccoglie la lunga digressione su Scipione Emiliano (testimone: Tours, Bibl. munic., 980 C, del X sec., [P], noto e utilizzato dal XVII sec.); e in una forma piu ampia dagli Excerpta de Sententiis [n. 137] (testimone: Citta del Vaticano, BAV, gr. 73, del X sec., [M], palinsesto, riscoperto nel 1827, edito dal 1846). Per la conoscenza della pagina polibiana disponiamo anche di Ateneo (fine II sec. d.C.), che ne cito il contenuto nel vi libro dei Deipnosophistai (vi 274f-275a), e di due ulteriori estratti costantiniani, questa volta da libri non tramandati dell’opera dello storico Diodoro (I sec. a.C.), che attinse anche alle Storie di Polibio: Exc. de Sententiis n. 365 [Diod. xxxi fr. 36 Goukowsky] e n. 436 [Diod. xxxvii fr. 3 Goukowsky]. Attraverso una riflessione sull’affidabilita dei testi di Ateneo e Diodoro in rapporto con quello delle Storie , e un costante confronto con tutta l’opera polibiana volto ad indagare lingua e stile dell’autore, l’articolo giunge a una ricostruzione in parte diversa da quella del Buttner-Wobst, il cui testo riproducono tutte le edizioni moderne.
本文建议重建面貌Polibio故事中的一个地方的文本(II第25 a . C .)—xxx Buttner-Wobst polibiana版第5,第349页—,和传承下去只能由Excerpta Constantiniana (X秒):以一种更短的Excerpta de Virtutibus et Vitiis [n。104),摘自《关于西皮奥·埃米利亚诺的漫长离题之书》(目击者:图尔斯,Bibl)。。, 980 C, X秒,[P],自17秒以来已知和使用);这是一种更广泛的形式。137)(证人:梵蒂冈城,BAV, gr. 73,第10节,[M],节选,1827年重新发现,1846年出版)。polibiana页面了解我们也有大学(二秒。d . C .),其中Deipnosophistai (vi 274f-275a)的内容在你的书中,和另外两个costantiniani提取物,这一次从历史书籍不是工作继承的估计(第a . C .),同时也将attinse Polibio的故事:365号C . de Sententiis [Diod。xxxi fr. 36 Goukowsky]和436 [Diod]。(fr. 3 Goukowsky)。大学和文本的通过sull’affidabilita辩论的估计与故事,不断与整个工作polibiana旨在调查作者语言和风格重建,第一个部分Buttner-Wobst以外的所有现代版本,内容模仿。
{"title":"Una Rilettura di Polibio XXXI 25.5","authors":"F. Ferrara","doi":"10.13130/2282-0035/9358","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/9358","url":null,"abstract":"L’articolo si propone di ricostruire la fisionomia testuale di un luogo delle Storie di Polibio (II sec. a.C.) – XXXI 25.5 nell’edizione polibiana di Buttner-Wobst, p. 349 –, che e tramandato soltanto dagli Excerpta Constantiniana (X sec.): in una forma piu breve dagli Excerpta de Virtutibus et Vitiis [n. 104], nella sezione degli estratti dal XXXI libro che raccoglie la lunga digressione su Scipione Emiliano (testimone: Tours, Bibl. munic., 980 C, del X sec., [P], noto e utilizzato dal XVII sec.); e in una forma piu ampia dagli Excerpta de Sententiis [n. 137] (testimone: Citta del Vaticano, BAV, gr. 73, del X sec., [M], palinsesto, riscoperto nel 1827, edito dal 1846). Per la conoscenza della pagina polibiana disponiamo anche di Ateneo (fine II sec. d.C.), che ne cito il contenuto nel vi libro dei Deipnosophistai (vi 274f-275a), e di due ulteriori estratti costantiniani, questa volta da libri non tramandati dell’opera dello storico Diodoro (I sec. a.C.), che attinse anche alle Storie di Polibio: Exc. de Sententiis n. 365 [Diod. xxxi fr. 36 Goukowsky] e n. 436 [Diod. xxxvii fr. 3 Goukowsky]. Attraverso una riflessione sull’affidabilita dei testi di Ateneo e Diodoro in rapporto con quello delle Storie , e un costante confronto con tutta l’opera polibiana volto ad indagare lingua e stile dell’autore, l’articolo giunge a una ricostruzione in parte diversa da quella del Buttner-Wobst, il cui testo riproducono tutte le edizioni moderne.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"43053178","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
La fama di Francesco Melzi, che ha affiancato Leonardo a Milano, a Roma e in Francia e ne ha ereditato le carte e i disegni ricavandone il Libro di Pittura , e indiscussa. Tuttavia la storia inizia solo ora a chiarirsi: inediti documenti provano che Francesco risiedette per lunghi periodi dell’anno non a Vaprio d’Adda, come avevano tramandato alcune fonti tarde, bensi presso la canonica di San Giovanni Evangelista di Canonica di Pontirolo, dove mori nel 1567. Questa data costituisce una nuova acquisizione, cosi come il suo testamento del 1565, qui pubblicato per la prima volta.
弗朗切斯科·梅尔齐(Francesco Melzi)的名气,他在米兰、罗马和法国与莱昂纳多(Leonardo)并肩作战,继承了他的论文和绘画,获得了《画集》(Book of Paintion),无可争议。然而,这个故事现在才开始澄清:未发表的文件证明,方济各一年中的很长一段时间都居住在瓦普里奥达,而不是像一些后来的消息来源所说的那样,而是在蓬蒂罗卡诺尼察的圣乔瓦尼·伊万杰利斯塔教区,他于1567年在那里去世。这一日期构成了一项新的收购,以及他1565年的遗嘱,首次在这里公布。
{"title":"Per la biografia (e la geografia) di Francesco Melzi","authors":"R. Sacchi","doi":"10.13130/2282-0035/9362","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/9362","url":null,"abstract":"La fama di Francesco Melzi, che ha affiancato Leonardo a Milano, a Roma e in Francia e ne ha ereditato le carte e i disegni ricavandone il Libro di Pittura , e indiscussa. Tuttavia la storia inizia solo ora a chiarirsi: inediti documenti provano che Francesco risiedette per lunghi periodi dell’anno non a Vaprio d’Adda, come avevano tramandato alcune fonti tarde, bensi presso la canonica di San Giovanni Evangelista di Canonica di Pontirolo, dove mori nel 1567. Questa data costituisce una nuova acquisizione, cosi come il suo testamento del 1565, qui pubblicato per la prima volta.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-12-20","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"49640241","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il contributo intende precisare il quadro delle occorrenze di hir nell’interesse dei grammatici per la descrizione di aspetti della morfologia nominale del latino e segue il Fortleben medievale del lessema, confermandone il carattere di termine legato alla scuola come gia indicato da Ezio Franceschini.
{"title":"Note di lessicografia latina e medievale: ancora su ‘hir’","authors":"L. Biondi","doi":"10.13130/2282-0035/8825","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/8825","url":null,"abstract":"Il contributo intende precisare il quadro delle occorrenze di hir nell’interesse dei grammatici per la descrizione di aspetti della morfologia nominale del latino e segue il Fortleben medievale del lessema, confermandone il carattere di termine legato alla scuola come gia indicato da Ezio Franceschini.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48600867","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
"In nessun caso si corre il rischio di sopravvalutare l’importanza del celebre saggio su L’uomo del Guicciardini che nell’ottobre del 1869 Francesco De Sanctis pubblico nella «Nuova Antologia». E cio vale tanto per il posto cruciale che esso occupa nella parabola intellettuale di un critico che, giunto ormai alla piena maturita e al definitivo possesso dei suoi talenti interpretativi, grazie al contatto con l’opera dello storico fiorentino stava pervenendo a una decisiva chiarificazione delle proprie prospettive storiografiche; quanto per la storia dell’interpretazione dell’autore che prese a oggetto, nei cui confronti ha esercitato un influsso, schiettamente negativo per quanto praeter intentionem, di singolare tenacia e tale da arrivare fino al nostro presente."
1869年10月,弗朗西斯科·德·桑蒂斯(Francesco De Sanctis)在《新文集》(new文集)中发表了一篇关于盖奇卡迪尼人的著名文章。和ioc既适用于知识分子寓言中重要地位的一个关键,现在充分解释成熟度及其最终持有人才,通过与佛罗伦萨的历史正在工作接触,澄清自己的storiografiche前景至关重要;至于他所提到的作者的演绎历史,他对他的演绎产生了一种非凡的毅力,这种毅力一直延伸到我们的现在。
{"title":"Francesco De Sanctis lettore di Guicciardini","authors":"E. Cutinelli-Réndina","doi":"10.13130/2282-0035/8821","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/8821","url":null,"abstract":"\"In nessun caso si corre il rischio di sopravvalutare l’importanza del celebre saggio su L’uomo del Guicciardini che nell’ottobre del 1869 Francesco De Sanctis pubblico nella «Nuova Antologia». E cio vale tanto per il posto cruciale che esso occupa nella parabola intellettuale di un critico che, giunto ormai alla piena maturita e al definitivo possesso dei suoi talenti interpretativi, grazie al contatto con l’opera dello storico fiorentino stava pervenendo a una decisiva chiarificazione delle proprie prospettive storiografiche; quanto per la storia dell’interpretazione dell’autore che prese a oggetto, nei cui confronti ha esercitato un influsso, schiettamente negativo per quanto praeter intentionem, di singolare tenacia e tale da arrivare fino al nostro presente.\"","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47182038","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L’articolo esamina la fitta trama linguistica e semantica con cui Agostino tesse una metafora nautica nel prologo del De beata vita, ripercorrendo la presenza in esso di autori precedenti, latini e greci, riutilizzati dall’autore per costruire una implicita allegoresi del mito di Ulisse, e precisamente dell’episodio dell’impossibile traversata di Od. v, individuando altresi nell’interpretazione allegorica del medesimo mito presente in alcuni testi platonici e neoplatonici la chiave ermeneutica fondamentale del brano agostiniano. Contemporaneamente si tenta di dar ragione di quella intima coerenza della figurazione allegorica che altrove nella critica e stata messa in discussione, evidenziandone invece tutta la portata di novita anche rispetto agli elementi tradizionali pur presenti nel passo agostiniano. In particolare, da una parte si pretende di dimostrare la volonta di Agostino di identificarsi nel mito di Ulisse, facendolo rivivere nella propria biografia, dall’altra si evidenzia la novita riguardante due simboli, uno tradizionale e dall’autore risignificato, l’altro di invenzione agostiniana.
{"title":"L’Odissea di Agostino. Il prologo del «De beata vita» tra Omero e Plotino","authors":"Enrico Tanca","doi":"10.13130/2282-0035/8824","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/8824","url":null,"abstract":"L’articolo esamina la fitta trama linguistica e semantica con cui Agostino tesse una metafora nautica nel prologo del De beata vita, ripercorrendo la presenza in esso di autori precedenti, latini e greci, riutilizzati dall’autore per costruire una implicita allegoresi del mito di Ulisse, e precisamente dell’episodio dell’impossibile traversata di Od. v, individuando altresi nell’interpretazione allegorica del medesimo mito presente in alcuni testi platonici e neoplatonici la chiave ermeneutica fondamentale del brano agostiniano. Contemporaneamente si tenta di dar ragione di quella intima coerenza della figurazione allegorica che altrove nella critica e stata messa in discussione, evidenziandone invece tutta la portata di novita anche rispetto agli elementi tradizionali pur presenti nel passo agostiniano. In particolare, da una parte si pretende di dimostrare la volonta di Agostino di identificarsi nel mito di Ulisse, facendolo rivivere nella propria biografia, dall’altra si evidenzia la novita riguardante due simboli, uno tradizionale e dall’autore risignificato, l’altro di invenzione agostiniana.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46597949","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Mario Colonna, rimatore raffinato ma non eccelso della seconda meta del Cinquecento, non gode attualmente di grande fortuna di studi. Si offre, in questa sede, l’edizione dei suoi Sonetti sferici , il punto stilisticamente piu alto della sua intera produzione poetica. Il saggio sara corredato da una riflessione metrica sulla corona di testi costruita dal poeta, in relazione anche ad altri esempi simili interni al secolo Sedicesimo.
{"title":"Nota sui «sei sonetti sferici» di Mario Colonna: edizione, commento e disamina metrica","authors":"Antonello Fabio Caterino","doi":"10.13130/2282-0035/8827","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/8827","url":null,"abstract":"Mario Colonna, rimatore raffinato ma non eccelso della seconda meta del Cinquecento, non gode attualmente di grande fortuna di studi. Si offre, in questa sede, l’edizione dei suoi Sonetti sferici , il punto stilisticamente piu alto della sua intera produzione poetica. Il saggio sara corredato da una riflessione metrica sulla corona di testi costruita dal poeta, in relazione anche ad altri esempi simili interni al secolo Sedicesimo.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"43629651","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L’alluvione di Firenze del 1966 provoco inevitabilmente ingenti danni alle opere d’arte. Tuttavia, pur nel dramma della situazione, rappresento letteralmente uno spartiacque per la forte accelerazione che impresse nella ricerca e nella sperimentazione dei prodotti da impiegare nel restauro. Relativamente alle opere lapidee, in particolare, lo studio delle loro schede tecniche di restauro ha permesso non solo di riconoscere un registro d’intervento che coniugava la prassi operativa fiorentina con la teoria di Cesare Brandi, ma ha anche offerto lo spunto per analizzare particolari aspetti del restauro lapideo. Gli interventi di recupero, infatti, dimostrarono la criticita di due passaggi operativi che facevano riferimento al “quando” e al “perche” patinare le sculture. Di fatto, la questione della patina in questo settore rappresento un acceso terreno di confronto tra gli addetti ai lavori.
{"title":"Il restauro delle opere d’arte lapidee fiorentine dopo l’alluvione del 1966: la questione della patina","authors":"M. Corradetti","doi":"10.13130/2282-0035/8831","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/8831","url":null,"abstract":"L’alluvione di Firenze del 1966 provoco inevitabilmente ingenti danni alle opere d’arte. Tuttavia, pur nel dramma della situazione, rappresento letteralmente uno spartiacque per la forte accelerazione che impresse nella ricerca e nella sperimentazione dei prodotti da impiegare nel restauro. Relativamente alle opere lapidee, in particolare, lo studio delle loro schede tecniche di restauro ha permesso non solo di riconoscere un registro d’intervento che coniugava la prassi operativa fiorentina con la teoria di Cesare Brandi, ma ha anche offerto lo spunto per analizzare particolari aspetti del restauro lapideo. Gli interventi di recupero, infatti, dimostrarono la criticita di due passaggi operativi che facevano riferimento al “quando” e al “perche” patinare le sculture. Di fatto, la questione della patina in questo settore rappresento un acceso terreno di confronto tra gli addetti ai lavori.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"43447831","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Riguardo alle due domande poste dai corvi nel fr. 393 Pf. di Callimaco la critica moderna ha proposto varie interpretazioni, suscitate in parte dal commento di Sesto Empirico al passo. Corroborando la tesi gia sostenuta da H. Kurzova, questo contributo cerca di spiegare le due domande come allusione al piu conosciuto argomento dialettico di Diodoro Crono, il κυριeύων λόγος. Inoltre si tentera di capire la fonte da cui Sesto ha tratto il distico, per valutare il suo strano commento.
{"title":"La preoccupazione filosofica dei corvi nel fr. 393 Pf. di Callimaco","authors":"U.C.L. Mondini","doi":"10.13130/2282-0035/8823","DOIUrl":"https://doi.org/10.13130/2282-0035/8823","url":null,"abstract":"Riguardo alle due domande poste dai corvi nel fr. 393 Pf. di Callimaco la critica moderna ha proposto varie interpretazioni, suscitate in parte dal commento di Sesto Empirico al passo. Corroborando la tesi gia sostenuta da H. Kurzova, questo contributo cerca di spiegare le due domande come allusione al piu conosciuto argomento dialettico di Diodoro Crono, il κυριeύων λόγος. Inoltre si tentera di capire la fonte da cui Sesto ha tratto il distico, per valutare il suo strano commento.","PeriodicalId":40153,"journal":{"name":"ACME-Annali della Facolta di Studi Umanistici dell Universita degli Studi di Milano","volume":null,"pages":null},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"48784786","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}