Pub Date : 2017-11-12DOI: 10.4420/unict-asdf.v16i0.210
Francesco Coniglione
L’opera di Platone, che ha sempre avuto un ruolo centrale tra i cultori dell’esoterismo occidentale, ha di recente richiamato l’attenzione della scuola di Tubinga-Milano per le cosiddette “dottrine non scritte”, cui si attribuisce una natura esoterica. Tuttavia non sempre si ha piena consapevolezza di cosa sia stato storicamente l’esoterismo. In questo saggio, dopo una presentazione di tale tema alla luce delle piu aggiornate ricerche, si analizza in che senso esso possa essere proprio di Platone. Si sostiene che non e possibile intendere l’esoterismo platonico come una sorta di dottrina protologica dei primi principi, bensi si debba parlare di una via simbolico-anagogica che di fatto recupera l’esperienza misterica della religione tradizionale, che viene inquadrata e regimentata all’interno di un discorso filosofico. Per cui si conclude infine che Platone risulta centrale nella cultura europea perche ha congiunto insieme tre fondamentali suoi aspetti: la dimensione dialettico-argomentativa, con cio fondando il canone occidentale della filosofia; l’aspetto allegorico-narrativo, dando espressione nel racconto del mito alla dimensione popolare della religiosita; infine quello esoterico-iniziatico, depositato nell’insegnamento orale delle dottrine non scritte e che e tipico della gnosi e che punta alla elevazione spirituale e alla contemplazione del Vero nella sua dimensione di ineffabilita. Plato’s work, which has always played a central role in the history of Western esotericism, has recently attracted the attention of the Tubingen-Milan School for the socalled “unwritten doctrines”, to which an esoteric nature has been attributed. However, the scholars of esoteric Plato have not always been fully aware of the true meaning of esotericism in the past. In this essay, after a presentation of this theme in the light of the most up-to-date research, I have analysed the sense in which esotericism concerns Plato. I have argued that Platonic esotericism cannot be interpreted as a kind of protological doctrine of the first principles, but should be seen in a symbolic-anagogical way that in fact retrieves the experience of traditional mystery-cults, which in Plato is framed and governed within a philosophical discourse. Finally, I conclude that Plato is central to European culture because he linked together three fundamental aspects: the dialectical-argumentative dimension, thereby establishing the Western canon of philosophy; the allegorical- narrative aspect, expressed in the narrative of the myth in the popular dimension of religiosity; and finally the esoteric-initiatory one, found in the oral teaching of the unwritten doctrines and which is typical of Gnosis, aiming at a spiritual elevation and contemplation of the True, understood as absolutely ineffable.
{"title":"Alcune osservazioni sul significato delle dottrine non scritte e dell’esoterismo in Platone","authors":"Francesco Coniglione","doi":"10.4420/unict-asdf.v16i0.210","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/unict-asdf.v16i0.210","url":null,"abstract":"L’opera di Platone, che ha sempre avuto un ruolo centrale tra i cultori dell’esoterismo occidentale, ha di recente richiamato l’attenzione della scuola di Tubinga-Milano per le cosiddette “dottrine non scritte”, cui si attribuisce una natura esoterica. Tuttavia non sempre si ha piena consapevolezza di cosa sia stato storicamente l’esoterismo. In questo saggio, dopo una presentazione di tale tema alla luce delle piu aggiornate ricerche, si analizza in che senso esso possa essere proprio di Platone. Si sostiene che non e possibile intendere l’esoterismo platonico come una sorta di dottrina protologica dei primi principi, bensi si debba parlare di una via simbolico-anagogica che di fatto recupera l’esperienza misterica della religione tradizionale, che viene inquadrata e regimentata all’interno di un discorso filosofico. Per cui si conclude infine che Platone risulta centrale nella cultura europea perche ha congiunto insieme tre fondamentali suoi aspetti: la dimensione dialettico-argomentativa, con cio fondando il canone occidentale della filosofia; l’aspetto allegorico-narrativo, dando espressione nel racconto del mito alla dimensione popolare della religiosita; infine quello esoterico-iniziatico, depositato nell’insegnamento orale delle dottrine non scritte e che e tipico della gnosi e che punta alla elevazione spirituale e alla contemplazione del Vero nella sua dimensione di ineffabilita. Plato’s work, which has always played a central role in the history of Western esotericism, has recently attracted the attention of the Tubingen-Milan School for the socalled “unwritten doctrines”, to which an esoteric nature has been attributed. However, the scholars of esoteric Plato have not always been fully aware of the true meaning of esotericism in the past. In this essay, after a presentation of this theme in the light of the most up-to-date research, I have analysed the sense in which esotericism concerns Plato. I have argued that Platonic esotericism cannot be interpreted as a kind of protological doctrine of the first principles, but should be seen in a symbolic-anagogical way that in fact retrieves the experience of traditional mystery-cults, which in Plato is framed and governed within a philosophical discourse. Finally, I conclude that Plato is central to European culture because he linked together three fundamental aspects: the dialectical-argumentative dimension, thereby establishing the Western canon of philosophy; the allegorical- narrative aspect, expressed in the narrative of the myth in the popular dimension of religiosity; and finally the esoteric-initiatory one, found in the oral teaching of the unwritten doctrines and which is typical of Gnosis, aiming at a spiritual elevation and contemplation of the True, understood as absolutely ineffable.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"166 2","pages":"19-56"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-11-12","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"41290121","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2017-11-12DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V16I0.213
E. Piazza
L’articolo focalizza la testimonianza di Alcuino, esponente di spicco della cultura carolingia, in relazione alla corrente millenaristica che attraversa l’eta altomedievale. Dalla lettura di diverse epistole si evidenzia come il monaco di York interpretasse i pericoli e le ansie che scuotevano la cristianita in quei tempora periculosa come uno stimolo per i credenti ad essere degni, alla fine della propria vita terrena, della ricompensa divina. Non vi e quindi necessariamente un diretto riferimento a tensioni escatologiche (di matrice biblica) legate al giudizio finale, che secondo alcune tesi si credeva prossimo allo scadere del sesto millennio, in coincidenza con l’anno 800. The article examines the work of Alcuin, a prominent exponent of Carolingian culture, in relation to the millenarian current that goes across the Early Middle Ages. The reading of various epistles points out how the monk of York interpreted the dangers and anxieties that shook Christianity in those tempora periculosa as a stimulus for believers to be worthy of divine reward at the end of their earthly life. There is not a necessary reference to eschatological tensions (of biblical nature) linked to the final judgment, which was believed to be near the end of the sixth millennium coinciding with the year 800.
{"title":"Alcuino, Carlo Magno e l’ombra del millenarismo alla fine dell’VIII secolo","authors":"E. Piazza","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V16I0.213","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V16I0.213","url":null,"abstract":"L’articolo focalizza la testimonianza di Alcuino, esponente di spicco della cultura carolingia, in relazione alla corrente millenaristica che attraversa l’eta altomedievale. Dalla lettura di diverse epistole si evidenzia come il monaco di York interpretasse i pericoli e le ansie che scuotevano la cristianita in quei tempora periculosa come uno stimolo per i credenti ad essere degni, alla fine della propria vita terrena, della ricompensa divina. Non vi e quindi necessariamente un diretto riferimento a tensioni escatologiche (di matrice biblica) legate al giudizio finale, che secondo alcune tesi si credeva prossimo allo scadere del sesto millennio, in coincidenza con l’anno 800. The article examines the work of Alcuin, a prominent exponent of Carolingian culture, in relation to the millenarian current that goes across the Early Middle Ages. The reading of various epistles points out how the monk of York interpreted the dangers and anxieties that shook Christianity in those tempora periculosa as a stimulus for believers to be worthy of divine reward at the end of their earthly life. There is not a necessary reference to eschatological tensions (of biblical nature) linked to the final judgment, which was believed to be near the end of the sixth millennium coinciding with the year 800.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"16 1","pages":"79-88"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-11-12","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47208021","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2017-11-12DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V16I0.214
C. Vullo, Martina Morando, Silvia Platania
In the last decades, entrepreneurship became a very popular topic both for scholars and policymakers, due to its particular role in the economic and social development of the countries. It is, indeed, capable of dealing with the current economic crisis stimulating innovation and technological progress, generating competition, creating employment and encouraging economic growth in general. The purposes of this paper are to provide a systematic review of the main theoretical approaches progressively introduced over the years and to analyze the different determinants of entrepreneurial behavior. Through a description of personal, social and societal factors, we maintain that it is necessary to increase the analysis and the studies on this topic, also in a psychological perspective, in order to plan training programs useful both for the individual and the society’s well-being and development. Negli ultimi decenni, il tema dell’imprenditorialita ha riscosso un particolare interesse sia dal punto di vista teorico che politico, dato il significativo ruolo che svolge nella crescita economica e sociale dei diversi Paesi. Si ritiene infatti che l’imprenditorialita e la sua relativa promozione siano capaci di fronteggiare l’attuale crisi economica poiche stimolano l’innovazione e il progresso tecnologico, generano concorrenza, creano occupazione ed incoraggiano lo sviluppo economico generale. Lo scopo della presente trattazione e quello di fornire una revisione degli approcci teorici in materia, e di analizzare le differenti determinanti del comportamento imprenditoriale. In particolare, attraverso una descrizione contemporanea di fattori personali, di gruppo e sociali siamo in grado di affermare che e necessario incrementare gli studi in questo campo, anche usufruendo dalla prospettiva psicologica, al fine di progettare programmi ed interventi formativi utili al benessere e allo sviluppo dell’individuo e della societa.
{"title":"Undertstanding the Entrepreneurial Process: a Literature review","authors":"C. Vullo, Martina Morando, Silvia Platania","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V16I0.214","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V16I0.214","url":null,"abstract":"In the last decades, entrepreneurship became a very popular topic both for scholars and policymakers, due to its particular role in the economic and social development of the countries. It is, indeed, capable of dealing with the current economic crisis stimulating innovation and technological progress, generating competition, creating employment and encouraging economic growth in general. The purposes of this paper are to provide a systematic review of the main theoretical approaches progressively introduced over the years and to analyze the different determinants of entrepreneurial behavior. Through a description of personal, social and societal factors, we maintain that it is necessary to increase the analysis and the studies on this topic, also in a psychological perspective, in order to plan training programs useful both for the individual and the society’s well-being and development. Negli ultimi decenni, il tema dell’imprenditorialita ha riscosso un particolare interesse sia dal punto di vista teorico che politico, dato il significativo ruolo che svolge nella crescita economica e sociale dei diversi Paesi. Si ritiene infatti che l’imprenditorialita e la sua relativa promozione siano capaci di fronteggiare l’attuale crisi economica poiche stimolano l’innovazione e il progresso tecnologico, generano concorrenza, creano occupazione ed incoraggiano lo sviluppo economico generale. Lo scopo della presente trattazione e quello di fornire una revisione degli approcci teorici in materia, e di analizzare le differenti determinanti del comportamento imprenditoriale. In particolare, attraverso una descrizione contemporanea di fattori personali, di gruppo e sociali siamo in grado di affermare che e necessario incrementare gli studi in questo campo, anche usufruendo dalla prospettiva psicologica, al fine di progettare programmi ed interventi formativi utili al benessere e allo sviluppo dell’individuo e della societa.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"16 1","pages":"89-102"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2017-11-12","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"45183533","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2016-08-02DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V14I0.194
Anna Maria Seminara
La storia della prima meta del V secolo in Sicilia e legata strettamente a quella delle grandi famiglie tiranniche. E uno dei periodi piu celebrati poeticamente, un forte richiamo e infatto costituito dalle prestigiose vittorie agonistiche dei tiranni sicilioti dalla gloria ecistica, dal risalto particolare che assumono culti privati del genos, come quello delle divinita ctonie, che diventano culti “politici”. Il richiamo al mito, l’esaltazione di valori condivisi come la lotta per la “liberta” della Grecita contro la schiavitu sotto il “barbaro” servono a mascherare un’aggressiva politica di espansione territoriale e di potenziamento di interessi commerciali. Pindaro in particolare, ma anche il grande tragediografo ateniese, Eschilo, sono stati personalemente legati a Emmenidi e Dinomenidi, contribuendo a creare e consegnare alla storia l’immagine che i tiranni di Sicilia hanno voluto lasciare di se e della loro politica. The History of the first half of the fifth Century in Sicily is strictly related to the History of the most important tyrannical Families. This is one of the most celebrated periods poetically speaking. The fervour of the time can be assigned to the prestigious agonistic victories of the Tyrants, to their glory as oikistai, to the emphasis of particular cults, like the cult of the Chtonic Deities, that becomes “political”. The reference to myth, the celebration of shared values, as the fight for freedom of the Greeks against the slavery “under the barbarians”, are expedients to hide the aggressive politics of territorial espansions the tyrants of Siciliy were leading and the strengthening of the commercial interests. Pindar in particular and also the great Athenian writer Aeschylos had been personally linked to the Emmenids and Deinomenids. Their contribute to History perpetuates the image that the tyrans of Sicily gave of themselves and their politics.
{"title":"Pindaro e le tirannidi di V secolo in Sicilia","authors":"Anna Maria Seminara","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V14I0.194","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V14I0.194","url":null,"abstract":"La storia della prima meta del V secolo in Sicilia e legata strettamente a quella delle grandi famiglie tiranniche. E uno dei periodi piu celebrati poeticamente, un forte richiamo e infatto costituito dalle prestigiose vittorie agonistiche dei tiranni sicilioti dalla gloria ecistica, dal risalto particolare che assumono culti privati del genos, come quello delle divinita ctonie, che diventano culti “politici”. Il richiamo al mito, l’esaltazione di valori condivisi come la lotta per la “liberta” della Grecita contro la schiavitu sotto il “barbaro” servono a mascherare un’aggressiva politica di espansione territoriale e di potenziamento di interessi commerciali. Pindaro in particolare, ma anche il grande tragediografo ateniese, Eschilo, sono stati personalemente legati a Emmenidi e Dinomenidi, contribuendo a creare e consegnare alla storia l’immagine che i tiranni di Sicilia hanno voluto lasciare di se e della loro politica. The History of the first half of the fifth Century in Sicily is strictly related to the History of the most important tyrannical Families. This is one of the most celebrated periods poetically speaking. The fervour of the time can be assigned to the prestigious agonistic victories of the Tyrants, to their glory as oikistai, to the emphasis of particular cults, like the cult of the Chtonic Deities, that becomes “political”. The reference to myth, the celebration of shared values, as the fight for freedom of the Greeks against the slavery “under the barbarians”, are expedients to hide the aggressive politics of territorial espansions the tyrants of Siciliy were leading and the strengthening of the commercial interests. Pindar in particular and also the great Athenian writer Aeschylos had been personally linked to the Emmenids and Deinomenids. Their contribute to History perpetuates the image that the tyrans of Sicily gave of themselves and their politics.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"14 1","pages":"107-131"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2016-08-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70793128","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2016-08-02DOI: 10.4420/unict-asdf.v14i0.190
F. Pulvirenti
Dalle indagini nazionali e internazionali condotte negli ultimi anni si evince che l’Italia sta diventando un paese di consolidamento immigrazione e non solamente di storica emigrazione. Ma le politiche migratorie italiane appaiono ancora oggi caratterizzate sostanzialmente da una logica emergenziale, i cui tempi non sono ne il tempo dell’accoglienza, ne quello dell’educazione, ne, tantomeno, quello dell’inclusione. Il presente contributo intende far riflettere sulla responsabilita di un sistema formativo che necessita di decisivi cambiamenti di passo. In particolare, in linea con lo storico Manifesto/scuola dell’Unione Europea, nonche con le Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri e con le piu avanzate ricerche condotte a livello internazionale e nazionale, la scuola dovrebbe porsi come comunita soggettocentrica per rilanciare il ruolo fondamentale della “frontiera” culturale della pratica educativa quale motore di produttivo cambiamento per universi arcipelagici. National and international surveys conducted in recent years show that Italy is becoming a country of immigration and not only of historical emigration. However, Italian migration policies appear substantially characterized by a logic of emergency, the timing of which are neither the time of reception, nor that of education, let alone that of inclusion. This paper intends to reflect on the responsibility of an education system that requires a decisive change of pace. In particular, in line with the European Union School Manifesto, as well as with the Guidelines for the reception and integration of foreign students and with the most advanced national and international research, Schools should position themselves as subject-centred communities, in order to revitalize the fundamental role of the cultural “border” in educational practice as engine of productive change for archipelagic universes.
近年来进行的国家和国际调查显示,意大利正在成为一个移民巩固的国家,而不仅仅是一个历史上的移民国家。然而,意大利的移民政策今天似乎仍然具有一种紧急的逻辑,其时间既不是接受的时间,也不是教育的时间,更不是包容的时间。这一贡献的目的是使我们思考培训制度的责任,它需要作出决定性的改变。原则上,特别明显的具有历史意义的欧盟/学校的外国学生的接受和融合的指导方针和更先进的国际和国家一级进行的研究表明,学校应该成为26.5 soggettocentrica重新启动教育实践的文化“边界”的关键作用的宇宙arcipelagici变化作为一种生产引擎。意大利正在成为一个移民的国家,而不仅仅是历史上的移民。意大利移民政策在紧急情况下具有明显的特点,接待时间,教育时间,让包容的时间独处。这份文件的目的是反映一种教育制度的责任,这种制度要求对和平作出决定性的改变。特别是在line with the European Union,明显,as well as with the School for the前台and integration of foreign学生和准则with the most advanced national and international research Schools的当事应意见书subject-centred社区,令》于revitalize the根本保值of the cultural“边境”教育实践在发动机of change for archipelagic productive universes。
{"title":"Minori invisibili e infanzie migranti. Nuove sfide educative per universi arcipelagici","authors":"F. Pulvirenti","doi":"10.4420/unict-asdf.v14i0.190","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/unict-asdf.v14i0.190","url":null,"abstract":"Dalle indagini nazionali e internazionali condotte negli ultimi anni si evince che l’Italia sta diventando un paese di consolidamento immigrazione e non solamente di storica emigrazione. Ma le politiche migratorie italiane appaiono ancora oggi caratterizzate sostanzialmente da una logica emergenziale, i cui tempi non sono ne il tempo dell’accoglienza, ne quello dell’educazione, ne, tantomeno, quello dell’inclusione. Il presente contributo intende far riflettere sulla responsabilita di un sistema formativo che necessita di decisivi cambiamenti di passo. In particolare, in linea con lo storico Manifesto/scuola dell’Unione Europea, nonche con le Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri e con le piu avanzate ricerche condotte a livello internazionale e nazionale, la scuola dovrebbe porsi come comunita soggettocentrica per rilanciare il ruolo fondamentale della “frontiera” culturale della pratica educativa quale motore di produttivo cambiamento per universi arcipelagici. National and international surveys conducted in recent years show that Italy is becoming a country of immigration and not only of historical emigration. However, Italian migration policies appear substantially characterized by a logic of emergency, the timing of which are neither the time of reception, nor that of education, let alone that of inclusion. This paper intends to reflect on the responsibility of an education system that requires a decisive change of pace. In particular, in line with the European Union School Manifesto, as well as with the Guidelines for the reception and integration of foreign students and with the most advanced national and international research, Schools should position themselves as subject-centred communities, in order to revitalize the fundamental role of the cultural “border” in educational practice as engine of productive change for archipelagic universes.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"14 1","pages":"15-29"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2016-08-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70792759","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2016-08-02DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V14I0.195
K. Perna
La storia delle comunita indigene della Sicilia centro-occidentale e stata troppo spesso letta in un’ottica ellenocentrica, essenzialmente tesa a cogliere nelle trasformazioni che le interessarono gli effetti della colonizzazione e gli esiti di inevitabili processi acculturanti. Superare questa visione gerarchica e “colonialista” e privilegiare un approccio che tenga conto dei tipi e dei gradi di interazione e di scambio tra genti con modelli culturali, politici e sociali differenti e indispensabile per provare a restituire un’immagine storicamente piu corretta del mondo indigeno e delle tante realta territoriali che lo costituivano. In questa prospettiva, particolare attenzione e qui rivolta ai santuari che, a partire dall’VIII sec. a.C., sorsero sulle alture di alcuni centri indigeni. Essi, infatti, furono teatro non solo di esperienze religiose, ma anche di processi di costruzione identitaria e comunitaria da un alto e di mediazione e negoziazione culturale dall’altro. In particolare, in questo articolo, si fa riferimento al santuario di Polizzello, che consente, attraverso le fasi della sua vita e mediante la contemporanea coesistenza di diverse manifestazioni di culto, di cogliere la complessita e la dinamicita di tali processi. The history of the indigenous communities of western Sicily has too often been viewed in a hellenocentric perspective, which aimed at reading in their cultural transformations the effects of greek colonization and the result of unavoidable processes of acculturation. It is essential to overcome this “colonialist” view, in favour of an approach that takes into account of the types and the degrees of interaction and exchange between people with different cultural, political and social patterns, in order to give a more correct image of the indigenous world. In this perspective, in this paper, particular attention is paid to the indigenous sanctuaries that were built on the hills of some settlements since the VIII sec. BC. In fact, they were the “theatre” not only of religious experiences, but also of processes of making social identities on one hand and of cultural mediation and negotiation on the other. In particular, I examine the sanctuary of Polizzello, which allows us, through the stages of its life and the coexistence of different religious expressions, to grasp the complexity and the dynamism of these processes.
{"title":"I segni dei Greci e il mondo degli indigeni. Incontri, interrelazioni ed elaborazioni culturali nel santuario di Polizzello","authors":"K. Perna","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V14I0.195","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V14I0.195","url":null,"abstract":"La storia delle comunita indigene della Sicilia centro-occidentale e stata troppo spesso letta in un’ottica ellenocentrica, essenzialmente tesa a cogliere nelle trasformazioni che le interessarono gli effetti della colonizzazione e gli esiti di inevitabili processi acculturanti. Superare questa visione gerarchica e “colonialista” e privilegiare un approccio che tenga conto dei tipi e dei gradi di interazione e di scambio tra genti con modelli culturali, politici e sociali differenti e indispensabile per provare a restituire un’immagine storicamente piu corretta del mondo indigeno e delle tante realta territoriali che lo costituivano. In questa prospettiva, particolare attenzione e qui rivolta ai santuari che, a partire dall’VIII sec. a.C., sorsero sulle alture di alcuni centri indigeni. Essi, infatti, furono teatro non solo di esperienze religiose, ma anche di processi di costruzione identitaria e comunitaria da un alto e di mediazione e negoziazione culturale dall’altro. In particolare, in questo articolo, si fa riferimento al santuario di Polizzello, che consente, attraverso le fasi della sua vita e mediante la contemporanea coesistenza di diverse manifestazioni di culto, di cogliere la complessita e la dinamicita di tali processi. The history of the indigenous communities of western Sicily has too often been viewed in a hellenocentric perspective, which aimed at reading in their cultural transformations the effects of greek colonization and the result of unavoidable processes of acculturation. It is essential to overcome this “colonialist” view, in favour of an approach that takes into account of the types and the degrees of interaction and exchange between people with different cultural, political and social patterns, in order to give a more correct image of the indigenous world. In this perspective, in this paper, particular attention is paid to the indigenous sanctuaries that were built on the hills of some settlements since the VIII sec. BC. In fact, they were the “theatre” not only of religious experiences, but also of processes of making social identities on one hand and of cultural mediation and negotiation on the other. In particular, I examine the sanctuary of Polizzello, which allows us, through the stages of its life and the coexistence of different religious expressions, to grasp the complexity and the dynamism of these processes.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"14 1","pages":"133-157"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2016-08-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70793290","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2016-08-02DOI: 10.4420/unict-asdf.v14i0.189
S. Nuovo, A. Angelica
Fra i processi implicati nella percezione e nelle prestazioni musicali, l'immaginazione mentale e rilevante per l'esecuzione dei movimenti e per apprendere nuove capacita motorie. Una buona vividezza delle immagini motorie viene ipotizzata nei musicisti professionisti rispetto ai non musicisti. Sono stati coinvolti nello studio 102 partecipanti, 51 esperti musicisti e 51 senza specifica istruzione e pratica musicale, appaiati per genere, eta e anni di scolarizzazione. Nel gruppo dei musicisti sono stati rilevati il tempo trascorso dall'inizio della pratica e il tipo di attivita musicale specializzata. Come misure della percezione immaginativa motoria sono stati utilizzati il Vividness of Movement Imagery Questionnaire (VMIQ) e un test di 'percorsi immaginati'. I risultati dimostrano che le componenti soggettive dell'immaginazione (visualizzazione di immagini cinestesiche) discriminano i musicisti esperti dai non musicisti, e che gli anni di pratica costituiscono una rilevante variabile covariata. Among the processes involved in musical perception and performance, mental imagery is relevant for the execution of movements and for learning new motor skills. A greater vividness of motor images was hypothesized in professional musicians than in non-musicians. One hundred and two participants were involved in the study, 51 expert musicians and 51 individuals not involved in specific musical learning or practice, matched by gender, age and education. In the musicians group, the time duration from the beginning of musical activities and the kind of specialized activity were also recorded. As measures of perception of kinesthetic images, the Vividness of Movement Imagery Questionnaire (VMIQ) was used for the study, along with a performance measure of imagined paths. Results showed that subjective components of imagery, i.e. the visualization involving kinesthetic imagery, discriminate expert musicians from non musicians, and the amount of practice acts as covariate.
{"title":"Musical skills and perceived vividness of imagery: differences between musicians and untrained subjects","authors":"S. Nuovo, A. Angelica","doi":"10.4420/unict-asdf.v14i0.189","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/unict-asdf.v14i0.189","url":null,"abstract":"Fra i processi implicati nella percezione e nelle prestazioni musicali, l'immaginazione mentale e rilevante per l'esecuzione dei movimenti e per apprendere nuove capacita motorie. Una buona vividezza delle immagini motorie viene ipotizzata nei musicisti professionisti rispetto ai non musicisti. Sono stati coinvolti nello studio 102 partecipanti, 51 esperti musicisti e 51 senza specifica istruzione e pratica musicale, appaiati per genere, eta e anni di scolarizzazione. Nel gruppo dei musicisti sono stati rilevati il tempo trascorso dall'inizio della pratica e il tipo di attivita musicale specializzata. Come misure della percezione immaginativa motoria sono stati utilizzati il Vividness of Movement Imagery Questionnaire (VMIQ) e un test di 'percorsi immaginati'. I risultati dimostrano che le componenti soggettive dell'immaginazione (visualizzazione di immagini cinestesiche) discriminano i musicisti esperti dai non musicisti, e che gli anni di pratica costituiscono una rilevante variabile covariata. Among the processes involved in musical perception and performance, mental imagery is relevant for the execution of movements and for learning new motor skills. A greater vividness of motor images was hypothesized in professional musicians than in non-musicians. One hundred and two participants were involved in the study, 51 expert musicians and 51 individuals not involved in specific musical learning or practice, matched by gender, age and education. In the musicians group, the time duration from the beginning of musical activities and the kind of specialized activity were also recorded. As measures of perception of kinesthetic images, the Vividness of Movement Imagery Questionnaire (VMIQ) was used for the study, along with a performance measure of imagined paths. Results showed that subjective components of imagery, i.e. the visualization involving kinesthetic imagery, discriminate expert musicians from non musicians, and the amount of practice acts as covariate.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"14 1","pages":"3-13"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2016-08-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70792756","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2016-08-02DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V14I0.192
Cristina Soraci
Il presente lavoro intende gettare nuova luce sulle testimonianze riferibili alla Sicilia nel corso degli anni 284-324 d.C., quando, per motivi economici, sociali e politici, l’isola divenne particolarmente importante agli occhi della nobilitas e degli stessi imperatori, che ne affidarono l’amministrazione, alla stregua delle altre province italiche e diversamente da Sardegna e Corsica, a correctores. Le dediche siciliane a noi pervenute, erette in onore degli imperatori e risalenti a tale periodo, sembrano essere state poste in un primo momento dalle citta e in seguito dai governatori; questa differenza dipende, a nostro avviso, non tanto dalla casualita dei ritrovamenti, quanto da un preciso cambiamento politico e culturale: con l’avvento al potere di Costantino, le citta preferiscono onorare i correctores, da cui piu immediatamente dipendeva il benessere pubblico, piuttosto che gli imperatori, i quali, invece, vengono celebrati dai governatori stessi, che cercano di accattivarsene il favore. Un’attenta disamina dei correctores finora noti ci ha consentito, d’altro canto, di constatare come essi appartenessero ad un gruppo ristretto di gentes (i Calvisii, i Valerii, i Domitii), alcune delle quali possedevano certamente proprieta terriere nell’isola, a riprova della connessione tra ricchezza patrimoniale ed esercizio di pubbliche funzioni. Il governatore aveva sede, come sempre, a Siracusa, ma piu volte trasferi la sua residenza a Catania, centro all’epoca ugualmente importante: tra le due citta doveva esistere una rivalita che poteva tradursi in una temporanea variazione della sede del governatore, dovuta certo a circostanze eccezionali, ma possibile proprio in virtu del pari prestigio rivestito da entrambe. This paper aims at shedding new light on the testimonies about Sicily between 284 and 324 A.D., when the island became very important for economic, social and political reasons for the nobilitas and even the imperators, who entrusted the administration to correctores, like the other italic provinces and unlike the way they handled Sardinia and Corsica. The Sicilian dedications that have survived up till now, erected in honour of the imperators throughout these years, appear to be erected firstly by the cities and secondly by the governors; this difference depends, in our opinion, not only on the fortuity of the excavations, but also on a precise political and cultural change: when Constantine become emperor, the cities prefer to honour the correctores, on whom public welfare closely depended, more than the emperors, who are celebrated, on the contrary, by the governors, who try to ingratiate their favour. Otherwise, a careful analysis of the correctores that we have collected up till now has allowed us to observe that they were part of a small group of gentes (Calvisii, Valerii, Domitii), some of whom certainly had island properties, proof of the connection between property wealth and performance of public duties. The seat of the governor w
本打算奠定新的调查工作多年来西西里岛的证词284-324 d . C .,当经济、社会和政治原因,该岛nobilitas和自己眼中变得尤为重要,affidarono皇帝一样,经营其他italiche省和撒丁岛和科西嘉岛,correctores不同。从那时起,我们收到的西西里献词是为了纪念皇帝而写的,最初似乎是由城镇和省长们写的。这种差异,在我们看来,与其说取决于输赢的发现,因为政治和文化有一个明确的转变:随着君士坦丁掌权的到来,城市更喜欢立即履行correctores,更依赖于公共福利,而非皇帝,然而,同样是被省长默默无闻,试图accattivarsene赞成票。另一方面,对迄今为止已知的纠正者的仔细审查使我们能够确定,他们属于少数绅士(秃顶、瓦莱里、多米特人),其中一些人肯定在岛上拥有土地,这证明了财富和履行公共职能之间的联系。州长席位,像往常一样,其住所转移锡拉丘兹,但多个倍,当时同样重要:中心在卡塔尼亚两个城市之间应该存在一个rivalita,可以转化为一个临时州长席位的变动,而一些特殊情况,但可以根据双方的平等地位的。This paper aims at shedding new轻on the testimonies 284之间的差异与324 A . D ., when the island became很重要经济,社会和政治reasons for the nobilitas and the imperators,世卫组织correctores entrusted the administration),赞the其他italic省内and unlike the way they岛handled和科西嘉岛。幸存到现在的西西里奉献,在这几年里,在皇帝的荣誉中竖立起来,似乎首先由城市竖立起来,其次由州长竖立起来;差异this our depends,意见领袖,而不是只有on the fortuity of the excavations,但,具体的政治和文化变革:when Constantine become emperor, the cities ters to whom公共福利荣誉the correctores closely depended, more than the emperors, who are on the contrary, celebrated governors by the who亿ingratiate了favour。宗教,correctores careful分析》为题now that we have collected up till目前允许us to observe they don were part of a small group of gentes (Calvisii, Valerii Domitii),剧情of whom certainly had岛properties,长of the产权wealth and of public温布尔登表现之间的联系。The seat of The泽是雪城,but it是often transferred to卡塔尼亚,是作为重要的“字里行间”at that time:“城市nti社会必须have surely existed and it systran mean a弹出change of The seat of The泽,制造caused由杰出的circumstances,但可能平等virtue of The prestige of The“城市”。
{"title":"La provincia Siciliae in età tetrarchica (284-324 d.C.): imperatori, correctores e comunità cittadine","authors":"Cristina Soraci","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V14I0.192","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V14I0.192","url":null,"abstract":"Il presente lavoro intende gettare nuova luce sulle testimonianze riferibili alla Sicilia nel corso degli anni 284-324 d.C., quando, per motivi economici, sociali e politici, l’isola divenne particolarmente importante agli occhi della nobilitas e degli stessi imperatori, che ne affidarono l’amministrazione, alla stregua delle altre province italiche e diversamente da Sardegna e Corsica, a correctores. Le dediche siciliane a noi pervenute, erette in onore degli imperatori e risalenti a tale periodo, sembrano essere state poste in un primo momento dalle citta e in seguito dai governatori; questa differenza dipende, a nostro avviso, non tanto dalla casualita dei ritrovamenti, quanto da un preciso cambiamento politico e culturale: con l’avvento al potere di Costantino, le citta preferiscono onorare i correctores, da cui piu immediatamente dipendeva il benessere pubblico, piuttosto che gli imperatori, i quali, invece, vengono celebrati dai governatori stessi, che cercano di accattivarsene il favore. Un’attenta disamina dei correctores finora noti ci ha consentito, d’altro canto, di constatare come essi appartenessero ad un gruppo ristretto di gentes (i Calvisii, i Valerii, i Domitii), alcune delle quali possedevano certamente proprieta terriere nell’isola, a riprova della connessione tra ricchezza patrimoniale ed esercizio di pubbliche funzioni. Il governatore aveva sede, come sempre, a Siracusa, ma piu volte trasferi la sua residenza a Catania, centro all’epoca ugualmente importante: tra le due citta doveva esistere una rivalita che poteva tradursi in una temporanea variazione della sede del governatore, dovuta certo a circostanze eccezionali, ma possibile proprio in virtu del pari prestigio rivestito da entrambe. This paper aims at shedding new light on the testimonies about Sicily between 284 and 324 A.D., when the island became very important for economic, social and political reasons for the nobilitas and even the imperators, who entrusted the administration to correctores, like the other italic provinces and unlike the way they handled Sardinia and Corsica. The Sicilian dedications that have survived up till now, erected in honour of the imperators throughout these years, appear to be erected firstly by the cities and secondly by the governors; this difference depends, in our opinion, not only on the fortuity of the excavations, but also on a precise political and cultural change: when Constantine become emperor, the cities prefer to honour the correctores, on whom public welfare closely depended, more than the emperors, who are celebrated, on the contrary, by the governors, who try to ingratiate their favour. Otherwise, a careful analysis of the correctores that we have collected up till now has allowed us to observe that they were part of a small group of gentes (Calvisii, Valerii, Domitii), some of whom certainly had island properties, proof of the connection between property wealth and performance of public duties. The seat of the governor w","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"14 1","pages":"67-96"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2016-08-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70792796","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2016-08-02DOI: 10.4420/unict-asdf.v14i0.193
E. Piazza
L’articolo analizza i passi del Liber Pontificalis dedicati alla Sicilia, focalizzando il suo ruolo nelle relazioni tra Roma e Costantinopoli nel corso dei secoli VI-VII. Le biografie di diversi pontefici menzionano l’isola, coinvolta in questioni sia di natura politica, come operazioni militari ed insurrezioni, sia di natura religiosa, specie nelle dispute teologiche dell’epoca. This essay analyzes the passages of the Liber Pontificalis dedicated to Sicily, focusing on its role in the relations between Rome and Constantinople (VI-VIII centuries). The biographies of several popes quote the island, which was involved both in political issues, such as uprisings or military operations, and in religious matters, concerning to the theological disputes of the time.
{"title":"La Sicilia e i papi nell’Alto Medioevo: spigolature dal Liber Pontificalis","authors":"E. Piazza","doi":"10.4420/unict-asdf.v14i0.193","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/unict-asdf.v14i0.193","url":null,"abstract":"L’articolo analizza i passi del Liber Pontificalis dedicati alla Sicilia, focalizzando il suo ruolo nelle relazioni tra Roma e Costantinopoli nel corso dei secoli VI-VII. Le biografie di diversi pontefici menzionano l’isola, coinvolta in questioni sia di natura politica, come operazioni militari ed insurrezioni, sia di natura religiosa, specie nelle dispute teologiche dell’epoca. This essay analyzes the passages of the Liber Pontificalis dedicated to Sicily, focusing on its role in the relations between Rome and Constantinople (VI-VIII centuries). The biographies of several popes quote the island, which was involved both in political issues, such as uprisings or military operations, and in religious matters, concerning to the theological disputes of the time.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"8 1","pages":"97-105"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2016-08-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70793110","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2016-08-02DOI: 10.4420/UNICT-ASDF.V14I0.191
Mela Albana
Augusto, coinvolto nella duplice veste di pater familias e di pater patriae, presto grande attenzione all’educazione culturale e morale dei giovani della domus; per ognuno di loro, secondo il ruolo cui erano destinati, programmo accuratamente le tappe della carriera pubblica e curo soprattutto la formazione militare. Anche le donne, coinvolte in complesse strategie matrimoniali, svolsero nella domus un ruolo spesso determinante. Il piano educativo concepito da Augusto sulla formazione della futura classe dirigente prendeva forma sotto il diretto controllo dell’imperatore, in un clima saldamente ancorato ai principi del mos maiorum, ma intellettualmente raffinato, impregnato di ellenismo e frequentato da illustri uomini di cultura. In the dual roles of pater familias and pater patriae, Augustus paid particular attention to the cultural and moral education of the house’s youth; according to their destined roles, each one carefully planned their public career stages and paid special attention to their military training. Also the women, involved in complex matrimonial strategies, often played a leading role in the household. Augustus’ educational plan for educating the future political class was under direct control of the Emperor in a climate strictly anchored to the principles of mos maiorum, but intellectually refined, impregnated with Hellenism and patronized by illustrious men of culture.
{"title":"Educazione e formazione nella domus Augusta","authors":"Mela Albana","doi":"10.4420/UNICT-ASDF.V14I0.191","DOIUrl":"https://doi.org/10.4420/UNICT-ASDF.V14I0.191","url":null,"abstract":"Augusto, coinvolto nella duplice veste di pater familias e di pater patriae, presto grande attenzione all’educazione culturale e morale dei giovani della domus; per ognuno di loro, secondo il ruolo cui erano destinati, programmo accuratamente le tappe della carriera pubblica e curo soprattutto la formazione militare. Anche le donne, coinvolte in complesse strategie matrimoniali, svolsero nella domus un ruolo spesso determinante. Il piano educativo concepito da Augusto sulla formazione della futura classe dirigente prendeva forma sotto il diretto controllo dell’imperatore, in un clima saldamente ancorato ai principi del mos maiorum, ma intellettualmente raffinato, impregnato di ellenismo e frequentato da illustri uomini di cultura. In the dual roles of pater familias and pater patriae, Augustus paid particular attention to the cultural and moral education of the house’s youth; according to their destined roles, each one carefully planned their public career stages and paid special attention to their military training. Also the women, involved in complex matrimonial strategies, often played a leading role in the household. Augustus’ educational plan for educating the future political class was under direct control of the Emperor in a climate strictly anchored to the principles of mos maiorum, but intellectually refined, impregnated with Hellenism and patronized by illustrious men of culture.","PeriodicalId":30332,"journal":{"name":"Annali della Facolta di Scienze della Formazione Universita degli Studi di Catania","volume":"14 1","pages":"31-65"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2016-08-02","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70792792","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}