Nel IV secolo d.C. l’eta richiesta per l’assunzione della questura e della pretura, in concomitanza con la perdita, totale o parziale, delle competenze magistratuali, fu sensibilmente abbassata. Qui pero si vuole dimostrare che il testo del Chronicon di Girolamo (s.a. 374), su cui e basata l’opinione che Publicola sia stato il piu precoce pretore urbano conosciuto, deve essere assoggettato a correzione.
{"title":"L’età per l’assunzione della pretura nel IV secolo d.C. e il caso di Publicola, figlio di Melania Seniore","authors":"F. D. Chicca","doi":"10.13135/2039-4985/4177","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4177","url":null,"abstract":"Nel IV secolo d.C. l’eta richiesta per l’assunzione della questura e della pretura, in concomitanza con la perdita, totale o parziale, delle competenze magistratuali, fu sensibilmente abbassata. Qui pero si vuole dimostrare che il testo del Chronicon di Girolamo (s.a. 374), su cui e basata l’opinione che Publicola sia stato il piu precoce pretore urbano conosciuto, deve essere assoggettato a correzione.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"7 1","pages":"353-370"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"80505710","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il termine panico e il concetto a cui la parola fa riferimento possono vantare delle radici che affondano nella cultura greca di eta classica e pre-classica. Se il panico assume i tratti di una paura irrazionale ed improvvisa, la sua precisa definizione appare tuttavia difficile da cogliere: nella letteratura classica e nella successiva produzione ellenistica, il panico si caratterizza come un fenomeno psicologico legato alla guerra, alle battaglie sia terrestri che navali, che si declina in un crollo psicologico di massa. Un aspetto, quello della pluralita, che non si ritrova nella definizione ad oggi adottata del panico. A complicare il quadro, i Greci riconoscevano un legame tra il “panico” come fe-nomeno psicologico ed il dio Pan, una divinita altrimenti “pacifica” e legata a vari aspetti del mondo agro-pastorale.Il presente contributo si propone di analizzare le origini del concetto di “panico” ed il suo sviluppo storico attraverso le testimonianze degli autori antichi, cercando in particolare di cogliere il panico nella sua originale accezione psicologica e di comprenderne la proiezione sul piano mitico.
{"title":"Panico! La potenza di una epifania musicale. Alcune considerazioni fra sacro e profano","authors":"Lorenzo Boragno","doi":"10.13135/2039-4985/4176","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4176","url":null,"abstract":"Il termine panico e il concetto a cui la parola fa riferimento possono vantare delle radici che affondano nella cultura greca di eta classica e pre-classica. Se il panico assume i tratti di una paura irrazionale ed improvvisa, la sua precisa definizione appare tuttavia difficile da cogliere: nella letteratura classica e nella successiva produzione ellenistica, il panico si caratterizza come un fenomeno psicologico legato alla guerra, alle battaglie sia terrestri che navali, che si declina in un crollo psicologico di massa. Un aspetto, quello della pluralita, che non si ritrova nella definizione ad oggi adottata del panico. A complicare il quadro, i Greci riconoscevano un legame tra il “panico” come fe-nomeno psicologico ed il dio Pan, una divinita altrimenti “pacifica” e legata a vari aspetti del mondo agro-pastorale.Il presente contributo si propone di analizzare le origini del concetto di “panico” ed il suo sviluppo storico attraverso le testimonianze degli autori antichi, cercando in particolare di cogliere il panico nella sua originale accezione psicologica e di comprenderne la proiezione sul piano mitico.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"2 1","pages":"297-352"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"77956036","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il contributo esamina i criteri che, nell’Atene classica, concorrevano alla costruzione del valore dei tessuti ed, eventualmente, alla determinazione del loro prezzo in denaro. Alcune considerazioni critiche sull’economia dei tessili in generale (strutture della produzione e mercato) e sui principali nodi del dibattito storiografico relativo introducono l’indagine.
{"title":"Riflessioni sulla costruzione del valore dei tessili nell’Atene classica (… ma a partire dallo himation del sibarita Alcistene)","authors":"D. Marchiandi","doi":"10.13135/2039-4985/4170","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4170","url":null,"abstract":"Il contributo esamina i criteri che, nell’Atene classica, concorrevano alla costruzione del valore dei tessuti ed, eventualmente, alla determinazione del loro prezzo in denaro. Alcune considerazioni critiche sull’economia dei tessili in generale (strutture della produzione e mercato) e sui principali nodi del dibattito storiografico relativo introducono l’indagine.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"28 1","pages":"39-118"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"84277280","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Lo studio prende in esame il ruolo e l’importanza degli Eroi Eponimi delle dieci tribu attiche all’indomani della disfatta degli Ateniesi a Cheronea nel 338 a.C., soprattutto alla luce della relazione tra l’excursus su queste figure ancestrali, presente all’interno dell’epitaffio demostenico per i caduti in guerra, e la ricostruzione del monumento a essi dedicato nel cuore dell’agora ateniese durante l’epoca licurghea. Dall’analisi dell’orazione funeraria e da alcune riflessioni sull’ideologia licurghea si puo evincere come, all’indomani di Cheronea, la polis attica cerchi di ricompattare la propria memoria e tradizione democratica anche tramite il revival degli Eponimi, figure fondanti della vita politica ateniese.
{"title":"Gli Eroi Eponimi nell’epitaffio demostenico","authors":"Michael Castellino","doi":"10.13135/2039-4985/4171","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4171","url":null,"abstract":"Lo studio prende in esame il ruolo e l’importanza degli Eroi Eponimi delle dieci tribu attiche all’indomani della disfatta degli Ateniesi a Cheronea nel 338 a.C., soprattutto alla luce della relazione tra l’excursus su queste figure ancestrali, presente all’interno dell’epitaffio demostenico per i caduti in guerra, e la ricostruzione del monumento a essi dedicato nel cuore dell’agora ateniese durante l’epoca licurghea. Dall’analisi dell’orazione funeraria e da alcune riflessioni sull’ideologia licurghea si puo evincere come, all’indomani di Cheronea, la polis attica cerchi di ricompattare la propria memoria e tradizione democratica anche tramite il revival degli Eponimi, figure fondanti della vita politica ateniese.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"36 1","pages":"119-156"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"75232460","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il presente lavoro studia il ritratto di Milziade nelle fonti tra il IV sec. a.C. e il I sec. d.C., cioe dopo Erodoto e prima di Plutarco e della Seconda sofisitica. Dopo una breve introduzione contenuta nel primo paragrafo, il secondo si sofferma sulle fonti di IV secolo: gli oratori generalmente forniscono una presentazione elogiativa di Milziade, riabilitandone l’immagine dopo la sua morte in disgrazia (par. 2.1); successivamente, viene analizzata la sua presentazione in autori come Platone, Aristotele (par. 2.2) e Teopompo ed Eforo (par. 2.3). Il terzo paragrafo affronta le fonti relative al periodo tra il I sec. a.C. e il I d.C.: l’unica fonte greca e Diodoro (par. 3.1), mentre abbiamo un buon numero di fonti latine, tra cui Nepote, Cicerone, Seneca il Vecchio e Valerio Massimo (par. 3.2). Nel quarto paragrafo sono analizzate alcune notizie isolate su Milziade, relative alla battaglia di Maratona (par. 4.1) o ad eventi ad essa successivi (par. 4.2) o ancora ad altri fatti (par. 4.3), allo scopo non tanto di accertarne l’attendibilita storica, di solito piuttosto bassa, bensi di trarne deduzioni sull’immagine di Milziade che l’autore voleva veicolare attraverso di esse. Il quinto e ultimo paragrafo propone alcune considerazioni conclusive e osserva da un lato che e innegabile una significativa riabilitazione di Milziade, dovuta sia alla propaganda cimoniana, sia soprattutto alla nuova situazione internazionale che Atene si trovava a vivere nel IV secolo, ma, dall’altro, che la sua immagine rimane almeno in parte controversa: sono attestate posizioni critiche, come quella di Platone, e anche giudizi chiaroscurali, come quello di Nepote, autore dell’unica biografia nota di Milziade.
{"title":"La fortuna di Milziade tra IV secolo a.C. e I d.C. Frammenti di una tradizione","authors":"P. Tuci","doi":"10.13135/2039-4985/4182","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4182","url":null,"abstract":"Il presente lavoro studia il ritratto di Milziade nelle fonti tra il IV sec. a.C. e il I sec. d.C., cioe dopo Erodoto e prima di Plutarco e della Seconda sofisitica. Dopo una breve introduzione contenuta nel primo paragrafo, il secondo si sofferma sulle fonti di IV secolo: gli oratori generalmente forniscono una presentazione elogiativa di Milziade, riabilitandone l’immagine dopo la sua morte in disgrazia (par. 2.1); successivamente, viene analizzata la sua presentazione in autori come Platone, Aristotele (par. 2.2) e Teopompo ed Eforo (par. 2.3). Il terzo paragrafo affronta le fonti relative al periodo tra il I sec. a.C. e il I d.C.: l’unica fonte greca e Diodoro (par. 3.1), mentre abbiamo un buon numero di fonti latine, tra cui Nepote, Cicerone, Seneca il Vecchio e Valerio Massimo (par. 3.2). Nel quarto paragrafo sono analizzate alcune notizie isolate su Milziade, relative alla battaglia di Maratona (par. 4.1) o ad eventi ad essa successivi (par. 4.2) o ancora ad altri fatti (par. 4.3), allo scopo non tanto di accertarne l’attendibilita storica, di solito piuttosto bassa, bensi di trarne deduzioni sull’immagine di Milziade che l’autore voleva veicolare attraverso di esse. Il quinto e ultimo paragrafo propone alcune considerazioni conclusive e osserva da un lato che e innegabile una significativa riabilitazione di Milziade, dovuta sia alla propaganda cimoniana, sia soprattutto alla nuova situazione internazionale che Atene si trovava a vivere nel IV secolo, ma, dall’altro, che la sua immagine rimane almeno in parte controversa: sono attestate posizioni critiche, come quella di Platone, e anche giudizi chiaroscurali, come quello di Nepote, autore dell’unica biografia nota di Milziade.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"305 1","pages":"417-450"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"74832545","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Il presente contributo si propone di esaminare le caratteristiche della ricezione testuale degli scritti e del pensiero dello storiografo latino Cornelio Tacito da parte degli anti-tacitisti spagnoli del tardo Rinascimento e del Barocco che, per motivi prevalentemente fideistici, espressero programmaticamente la propria avversita nei confronti della sua figura e della sua opera. Tale operazione e condotta attraverso la comparazione contenutistica, testuale e contestuale tra il pensiero tacitiano rapportato alla propria epoca e le rielaborazioni compiute dai suoi detrattori di eta moderna.
{"title":"La ricezione testuale di Tacito da parte della controvertistica cattolica nella Spagna moderna (1595-1655)","authors":"Daniele Gianolio","doi":"10.13135/2039-4985/4178","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4178","url":null,"abstract":"Il presente contributo si propone di esaminare le caratteristiche della ricezione testuale degli scritti e del pensiero dello storiografo latino Cornelio Tacito da parte degli anti-tacitisti spagnoli del tardo Rinascimento e del Barocco che, per motivi prevalentemente fideistici, espressero programmaticamente la propria avversita nei confronti della sua figura e della sua opera. Tale operazione e condotta attraverso la comparazione contenutistica, testuale e contestuale tra il pensiero tacitiano rapportato alla propria epoca e le rielaborazioni compiute dai suoi detrattori di eta moderna.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"30 1","pages":"371-395"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"80165766","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Si presenta qui l’editio princeps di un’epigrafe tardo-ellenistica proveniente dal sito di Halaesa Archonidea (Tusa, prov. ME). Lo scarno testo superstite, disposto su due colonne, e riferibile su base paleografica al tardo II - inizio I sec. a.C., sembra attribuibile a un contratto di misthosis fondiaria, che a oggi parrebbe essere il secondo esempio dall’Occidente greco dopo le Tavole di Heraklea. Alcuni passaggi chiave dell’epigrafe in particolare lasciano identificare il documento con un ‘contratto minuto’ (col. A, l. 15: καὶ ἃ παρέ[λ]αβον), che a sua volta faceva riferimento a delle syngraphai (coll. A ll. 8-9; col. B, ll. 3-4: κατὰ τ]ὰς συγγραφάς), da interpretarsi probabilmente con un piu generale “contratto quadro” alesino. Il testo conserva altresi alcune peculiarita linguistiche (l’hapax epigrafico μισθάριον, col. A, l. 11; due casi di imperativo eolico, col. A, ll. 13-14: ἐχόντον, ἀποδόντον) e tracce di un inedito sistema numerale acrofonico locale (col. B, l. 2). Ma soprattutto il documento, benche certamente da esse distinto, potrebbe essere in qualche misura connesso con le celebri Tabulae Halaesinae (IG XIV 352 + SEG IV 45), che all’incirca nello stesso periodo (tardo II - inizio I sec. a.C.) descrivevano dettagliatamente alcune decine di lotti demaniali (klaroi) destinati dalla polis di Halaesa all’affitto.
这里是哈拉萨·阿贡切克(Tusa, prov)的希腊晚期名画的普林普版。ME)。剩下的两栏的文本似乎可以追溯到公元二年末开始时的古埃及契约,这似乎是希腊西部继赫拉克利亚板块之后的第二个例子。一些关键段落dell’epigrafe特别是查明该文件的‘出生(col .合同,l . 15:καὶἃπαρέ[λ]αβον),这反过来又提到syngraphai (et al。ll。8 - 9;上校,二。3 - 4:κατὰτ]ὰςσυγγραφάς),可能的解释为“一般的”框架合同alesino。案文还保留着一些语言peculiarita (l’hapax epigraficoμισθάριον,col . A, l . 11;风暴学的两个例子,上校,ll。13 - 14:ἐχόντον,ἀποδόντον)和一个新的numerale制度的痕迹当地acrofonico (B, l . 2)。但最重要的是它们单独的文件,当然benche,可能在某种程度上与它著名Tabulae Halaesinae (gl十四352 +续四45),大约在同一时期(二晚些时候开始第a . C .)更详细地描述一些国有数十批次(klaroi)流向Halaesa城邦的租金。
{"title":"Epigrafe tardo-ellenistica inedita da Halaesa Archonidea: un nuovo esempio di ‘locazione’ fondiaria dall’Occidente greco","authors":"E. Arena","doi":"10.13135/2039-4985/4175","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/4175","url":null,"abstract":"Si presenta qui l’editio princeps di un’epigrafe tardo-ellenistica proveniente dal sito di Halaesa Archonidea (Tusa, prov. ME). Lo scarno testo superstite, disposto su due colonne, e riferibile su base paleografica al tardo II - inizio I sec. a.C., sembra attribuibile a un contratto di misthosis fondiaria, che a oggi parrebbe essere il secondo esempio dall’Occidente greco dopo le Tavole di Heraklea. Alcuni passaggi chiave dell’epigrafe in particolare lasciano identificare il documento con un ‘contratto minuto’ (col. A, l. 15: καὶ ἃ παρέ[λ]αβον), che a sua volta faceva riferimento a delle syngraphai (coll. A ll. 8-9; col. B, ll. 3-4: κατὰ τ]ὰς συγγραφάς), da interpretarsi probabilmente con un piu generale “contratto quadro” alesino. Il testo conserva altresi alcune peculiarita linguistiche (l’hapax epigrafico μισθάριον, col. A, l. 11; due casi di imperativo eolico, col. A, ll. 13-14: ἐχόντον, ἀποδόντον) e tracce di un inedito sistema numerale acrofonico locale (col. B, l. 2). Ma soprattutto il documento, benche certamente da esse distinto, potrebbe essere in qualche misura connesso con le celebri Tabulae Halaesinae (IG XIV 352 + SEG IV 45), che all’incirca nello stesso periodo (tardo II - inizio I sec. a.C.) descrivevano dettagliatamente alcune decine di lotti demaniali (klaroi) destinati dalla polis di Halaesa all’affitto.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"21 1","pages":"233-296"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-12-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"89695121","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
li epistolari di Procopio ed Enea di Gaza ricoprono un ruolo fondamentale per ricostruire i gusti, le aspettattive e i valori morali dei membri della scuola retorico-filosofica che fiori nella citta palestinese tra il V e il VI secolo. La “deconcretizzazione” tipica delle lettere tardo-antiche, l’uso delle convenzioni del genere epistolografico e il tentativo di trasmettere ai propri lettori una persona non oscurano del tutto la dimensione privata di Enea e Procopio che emerge dalle loro lettere. In particolare, alcune lettere che entrambi gli autori indirizzano a Diodoro, avvocato e amico comune, permettono di intuire i complessi rapporti che legavano tra loro i sofisti cristiani di Gaza. The letters of Aeneas and Procopius of Gaza play a fundamental role to reconstruct the tastes, expectations, and moral values of the members of the rhetorical-philosophical school that flourished in the Palestinian city between the fifth and the sixth centuries C.E. The “deconcretization” of late antique epistolography, the use of the literary conventions of the epistolary genre, and the authors’ attempt to transmit a persona to their readers do not obscure completely our view of Aeneas and Procopius as individuals. In particular, some letters that both authors addressed to Diodorus, a lawyer and a common friend, allow us to glimpse the complex relationships that connected Gaza’s Christian sophists to each other.
来自加沙的普罗科皮和埃涅阿斯的信件在重建5世纪至6世纪巴勒斯坦城市宗教哲学学校成员的品味、期望和道德价值方面发挥了重要作用。古代晚期信件的“去具体化”、使用传真学类型的惯例以及试图将一个人传递给读者,并没有完全掩盖他们信件中所揭示的埃涅阿斯和普罗科皮的私人维度。特别是,两位作者都给律师兼共同朋友迪奥多罗(Diodoro)写了几封信,让我们了解了加沙基督教诡辩家之间复杂的关系。The信件埃涅阿斯和Procopius of play加沙根本同,他to reconstruct The tastes and moral values of The members of The rhetorical-philosophical school) that flourished在巴勒斯坦的“字里行间”(city of london)第五和第六项centuries C . E . The“deconcretization延迟antique”of epistolography, The使用of The金斯公约of The epistolary ' info当局把一个人送到他们的读者那里,并没有完全忽视我们对个人的看法。特别是,两位作者向迪奥多罗斯(Diodorus)、一名律师和一名共同的朋友写了几封信,让我们得以润色与俄罗斯基督教哲学家彼此之间的复杂关系。
{"title":"Pubblico e privato nelle lettere di Enea e Procopio di Gaza (V-VI sec.)","authors":"F. Ciccolella","doi":"10.13135/2039-4985/3476","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/3476","url":null,"abstract":"li epistolari di Procopio ed Enea di Gaza ricoprono un ruolo fondamentale per ricostruire i gusti, le aspettattive e i valori morali dei membri della scuola retorico-filosofica che fiori nella citta palestinese tra il V e il VI secolo. La “deconcretizzazione” tipica delle lettere tardo-antiche, l’uso delle convenzioni del genere epistolografico e il tentativo di trasmettere ai propri lettori una persona non oscurano del tutto la dimensione privata di Enea e Procopio che emerge dalle loro lettere. In particolare, alcune lettere che entrambi gli autori indirizzano a Diodoro, avvocato e amico comune, permettono di intuire i complessi rapporti che legavano tra loro i sofisti cristiani di Gaza. The letters of Aeneas and Procopius of Gaza play a fundamental role to reconstruct the tastes, expectations, and moral values of the members of the rhetorical-philosophical school that flourished in the Palestinian city between the fifth and the sixth centuries C.E. The “deconcretization” of late antique epistolography, the use of the literary conventions of the epistolary genre, and the authors’ attempt to transmit a persona to their readers do not obscure completely our view of Aeneas and Procopius as individuals. In particular, some letters that both authors addressed to Diodorus, a lawyer and a common friend, allow us to glimpse the complex relationships that connected Gaza’s Christian sophists to each other.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"55 1","pages":"425-448"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"86642167","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Introduzione alla sezione tematica: Epistolografia pubblica e privata nell'Oriente romano","authors":"Andrea Pellizzari, S. Tropea","doi":"10.13135/2039-4985/3469","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/3469","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"121 1","pages":"279-281"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"75692708","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
L’impresa argonautica doveva rivestire un ruolo di grande rilievo all’interno delle Storie di Ferecide di Atene, come e del resto documentato dal numero dei frammenti conservati, circa una trentina. Molti sono i particolari del racconto che, accanto ad alcuni frammenti che ne riportano stralci piu articolati, mostrano come nei primi decenni del V secolo una versione ateniese dell’impresa argonautica concilio tradizioni piu antiche e di varia provenienza per raccontare una storia del mito efficace e coerente con il proprio contesto culturale. In the Histories of Pherecydes of Athens, the quest of the Argonauts must have had a role of some considerable significance, discernible from the number of fragments that remain (around thirty). Many of the details are still preserved and, together with some more articulate fragments of the story, they show how, in the opening decades of the 5th century BCE, an Athenian version of the quest of the Argonauts brought together older traditions from various geographical origins to tell a legendary story which was effective and coherent with its own cultural context.
阿尔戈诺克公司被认为在雅典费雷赛德的故事中扮演着重要的角色,保存的碎片数量证明了这一点,大约有30个。这里有许多细节的故事,除了一些摘录的几个片段,口齿伶俐的表明五世纪头几十年最古老和传统企业雅典版本argonautica会议神话的讲故事的不同来源的有效和符合其文化背景。在雅典法老的历史上,阿尔戈诺人的探索必须具有一定的意义,这可以从留下的碎片的数量中看出。德国of the详情are一劳永逸preserved and、together with剧情more articulate fragments of the story, they show知识,在the开放decades of the第五世纪欧洲央行,an Athenian版of the quest of the Argonauts brought together老年traditions from various地理起源to tell a legendary story .该是有效和相干with its cultural context。
{"title":"Ferecide di Atene e il mito argonautico: istanze locali e intrecci panellenici","authors":"P. Dolcetti","doi":"10.13135/2039-4985/3461","DOIUrl":"https://doi.org/10.13135/2039-4985/3461","url":null,"abstract":"L’impresa argonautica doveva rivestire un ruolo di grande rilievo all’interno delle Storie di Ferecide di Atene, come e del resto documentato dal numero dei frammenti conservati, circa una trentina. Molti sono i particolari del racconto che, accanto ad alcuni frammenti che ne riportano stralci piu articolati, mostrano come nei primi decenni del V secolo una versione ateniese dell’impresa argonautica concilio tradizioni piu antiche e di varia provenienza per raccontare una storia del mito efficace e coerente con il proprio contesto culturale. In the Histories of Pherecydes of Athens, the quest of the Argonauts must have had a role of some considerable significance, discernible from the number of fragments that remain (around thirty). Many of the details are still preserved and, together with some more articulate fragments of the story, they show how, in the opening decades of the 5th century BCE, an Athenian version of the quest of the Argonauts brought together older traditions from various geographical origins to tell a legendary story which was effective and coherent with its own cultural context.","PeriodicalId":30377,"journal":{"name":"Historika Studi di Storia Greca e Romana","volume":"15 1","pages":"23-46"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-07-10","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"84471266","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}