Abstract: Jennifer Radden argues that there cannot be delusional pain in depression, putting forward three arguments: the argument from falsehood, the argument from epistemic irrationality, and the argument from incongruousness. Whereas delusions are false, epistemically irrational, and incongruous with the person’s experience, feeling pain from the first-person perspective cannot be false or irrational, and is congruous with the person’s experience in depression. In this commentary on Radden’s paper, we share her scepticism about the notion of delusional pain, but we find the arguments from falsehood and incongruousness ultimately unconvincing, given that delusions are not always false or incongruous. Rather, we develop the argument from epistemic irrationality, suggesting that, although some aspects of pain (its cognitive and emotional components) may exhibit informational plasticity and other characteristics shared by mental states that can be assessed for their rationality, the sensory component of pain does not. Keywords: Delusion; Pain; Epistemic Irrationality; Incongruousness; Falsity; Depression Riassunto: Jennifer Radden sostiene che non puo esserci dolore delirante nella depressione, proponendo tre argomentazioni che si basano sulla falsita, l'irrazionalita epistemica e l'incongruenza. Mentre i deliri sono falsi, epistemicamente irrazionali e incongruenti con l'esperienza della persona, provare dolore in prima persona non puo essere falso o irrazionale ed e congruo con l'esperienza di una persona che e depressa. In questo commento all’articolo di Radden, condividiamo il suo scetticismo nei confronti della nozione di dolore delirante, ma troviamo le argomentazioni basate sulla falsita e l’incongruenza in ultima analisi non del tutto convincenti, dato che i deliri non sono sempre falsi o incongrui. Piuttosto, sviluppiamo l’argomentazione basata sull’irrazionalita epistemica, suggerendo che, sebbene alcuni aspetti del dolore (le sue componenti cognitive ed emotive) possano esibire plasticita e altre caratteristiche condivise da stati mentali che vengono valutati per la loro razionalita, la componente sensoriale del dolore non lo fa. Parole chiave: Delirio; Dolore; Irrazionalita epistemica; Incongruenza; Falsita; Depressione
摘要:詹妮弗·拉登认为抑郁症不可能存在妄想性疼痛,并提出了三个论点:谬误论、认知非理性论和不协调论。妄想是错误的,在认知上是不合理的,与人的经历不一致,而从第一人称的角度感受痛苦不可能是错误的或不合理的,它与人在抑郁症中的经历是一致的。在这篇对拉登论文的评论中,我们同意她对妄想痛苦概念的怀疑,但我们发现,鉴于妄想并不总是错误的或不协调的,虚假和不协调的论点最终无法令人信服。相反,我们从认知的非理性出发,提出尽管疼痛的某些方面(其认知和情感成分)可能表现出信息可塑性和其他可以评估其合理性的精神状态共有的特征,但疼痛的感觉成分却没有。关键词:妄想;疼痛;认识非理性;Incongruousness;虚伪;抑郁症研究:Jennifer Radden提出了一种新的观点,即抑郁症是一种精神疾病,一种论点的支持者,即抑郁症是一种精神疾病,一种精神疾病的认识论和一种不一致。人的知觉是虚假的,人的知觉是不一致的,人的知觉是不一致的,人的知觉是不一致的,人的知觉是不一致的,人的知觉是不一致的,人的知觉是不一致的,人的知觉是抑郁的。在评论所有的“论点”问题上,“条件”将使“科学”不能与“论点”对立,“论点”不能与“论点”对立,“最终分析”不能与“论点”一致,“论点”不能与“论点”一致,“论点”不能与“论点”一致,“论点”不能与“论点”一致,“论点”不能与“论点”一致。pitototo, viluppiamo l 'argomentazione basata ll 'irrazionalita epistemica, suggerendo che, sebbene alcuni aspetti del dolore (le sue component认知与情感),sebbene alcuni aspetti del dolore (le sue component认知与情感),sebbene alcuni aspetti del dolore (le sue component认知与情感),sebbene alcuni aspetti deldolore (le sue component认知与情感),sebbene alcuni aspetti deldolore(统计与心理),evengono valutati per la loro razionalita, la component sensoriale del dolore non - lo fa。假释官:Delirio;Dolore;Irrazionalita epistemica;Incongruenza;Falsita;Depressione
{"title":"Can there be delusions of pain","authors":"L. Bortolotti, M. Murri","doi":"10.4453/RIFP.2021.0014","DOIUrl":"https://doi.org/10.4453/RIFP.2021.0014","url":null,"abstract":"Abstract: Jennifer Radden argues that there cannot be delusional pain in depression, putting forward three arguments: the argument from falsehood, the argument from epistemic irrationality, and the argument from incongruousness. Whereas delusions are false, epistemically irrational, and incongruous with the person’s experience, feeling pain from the first-person perspective cannot be false or irrational, and is congruous with the person’s experience in depression. In this commentary on Radden’s paper, we share her scepticism about the notion of delusional pain, but we find the arguments from falsehood and incongruousness ultimately unconvincing, given that delusions are not always false or incongruous. Rather, we develop the argument from epistemic irrationality, suggesting that, although some aspects of pain (its cognitive and emotional components) may exhibit informational plasticity and other characteristics shared by mental states that can be assessed for their rationality, the sensory component of pain does not. Keywords: Delusion; Pain; Epistemic Irrationality; Incongruousness; Falsity; Depression Riassunto: Jennifer Radden sostiene che non puo esserci dolore delirante nella depressione, proponendo tre argomentazioni che si basano sulla falsita, l'irrazionalita epistemica e l'incongruenza. Mentre i deliri sono falsi, epistemicamente irrazionali e incongruenti con l'esperienza della persona, provare dolore in prima persona non puo essere falso o irrazionale ed e congruo con l'esperienza di una persona che e depressa. In questo commento all’articolo di Radden, condividiamo il suo scetticismo nei confronti della nozione di dolore delirante, ma troviamo le argomentazioni basate sulla falsita e l’incongruenza in ultima analisi non del tutto convincenti, dato che i deliri non sono sempre falsi o incongrui. Piuttosto, sviluppiamo l’argomentazione basata sull’irrazionalita epistemica, suggerendo che, sebbene alcuni aspetti del dolore (le sue componenti cognitive ed emotive) possano esibire plasticita e altre caratteristiche condivise da stati mentali che vengono valutati per la loro razionalita, la componente sensoriale del dolore non lo fa. Parole chiave: Delirio; Dolore; Irrazionalita epistemica; Incongruenza; Falsita; Depressione","PeriodicalId":41707,"journal":{"name":"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia","volume":"12 1","pages":"167-172"},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-08-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"43150412","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Recensione di M. De Caro, Realtà","authors":"A. Voltolini","doi":"10.4453/RIFP.2021.0020","DOIUrl":"https://doi.org/10.4453/RIFP.2021.0020","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":41707,"journal":{"name":"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia","volume":"12 1","pages":"210-211"},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-08-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"43850499","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Riassunto: Nell’eta dello sviluppo, i bambini iniziano a comprendere e a produrre le prime espressioni ironiche, in particolare nel contesto familiare. Sebbene sia comprensione sia produzione di ironia richiedano abilita linguistiche, pragmatiche, di Teoria della Mente e di tipo socio-comunicativo, non e ancora chiaro come tali abilita entrino in gioco nel caso della produzione del sarcasmo. Questo contributo ripercorre gli studi principali sulla comprensione vs. produzione dell’ironia in eta evolutiva, mettendo in evidenza il ruolo delle capacita affettive e argomentative necessarie alla produzione dell’ironia e del sarcasmo. In riferimento a studi recenti, si ipotizza che le capacita di Mind-mindedness genitoriale possano influenzare lo sviluppo delle capacita di lettura della mente e, piu in particolare, gli aspetti affettivi e relazionali nel processo di comprensione dell’ironia. Si ipotizza altresi che la produzione dell’ironia, e in particolare del sarcasmo, sia modulata non solo dalle capacita affettive ma anche da quelle argomentative in via di sviluppo. Parole chiave: Produzione del sarcasmo; Capacita affettive; Capacita argomentative; Comprensione; Teoria della mente Comprehension vs. Production of Sarcasm: The role of the affective and argumentative capacities in childhood Abstract: Children start comprehending and producing their first ironic expressions quite early especially in the family environment. The comprehension and the production of irony require linguistic, pragmatic, social and communicative capacities as well as abilities related to the Theory of Mind. However, it is not yet clear how these abilities are involved in the production of sarcasm. In this manuscript we review the main studies on the production of irony in childhood in order to identify the affective and argumentative capacities that are needed for the production of irony and sarcasm and the specific role they play in that. On the basis of these studies, we hypothesize that parental mind-mindedness promote children’s development of mindreading capacities and, more specifically, of those affective and relational aspects needed for the comprehension of irony. Moreover, we also argue that the production of irony and even more of sarcasm depends not only on the affective capacities but also on the developing argumentative capacities of the children. Keywords: Production of Sarcasm; Affective Capacities; Argumentative Capacities; Comprehension, Theory of Mind
{"title":"Comprensione vs. produzione del sarcasmo: il ruolo delle capacità affettive e argomentative in età evolutiva","authors":"R. Cocco, Francesca Ervas","doi":"10.4453/RIFP.2021.0012","DOIUrl":"https://doi.org/10.4453/RIFP.2021.0012","url":null,"abstract":"Riassunto: Nell’eta dello sviluppo, i bambini iniziano a comprendere e a produrre le prime espressioni ironiche, in particolare nel contesto familiare. Sebbene sia comprensione sia produzione di ironia richiedano abilita linguistiche, pragmatiche, di Teoria della Mente e di tipo socio-comunicativo, non e ancora chiaro come tali abilita entrino in gioco nel caso della produzione del sarcasmo. Questo contributo ripercorre gli studi principali sulla comprensione vs. produzione dell’ironia in eta evolutiva, mettendo in evidenza il ruolo delle capacita affettive e argomentative necessarie alla produzione dell’ironia e del sarcasmo. In riferimento a studi recenti, si ipotizza che le capacita di Mind-mindedness genitoriale possano influenzare lo sviluppo delle capacita di lettura della mente e, piu in particolare, gli aspetti affettivi e relazionali nel processo di comprensione dell’ironia. Si ipotizza altresi che la produzione dell’ironia, e in particolare del sarcasmo, sia modulata non solo dalle capacita affettive ma anche da quelle argomentative in via di sviluppo. Parole chiave: Produzione del sarcasmo; Capacita affettive; Capacita argomentative; Comprensione; Teoria della mente Comprehension vs. Production of Sarcasm: The role of the affective and argumentative capacities in childhood Abstract: Children start comprehending and producing their first ironic expressions quite early especially in the family environment. The comprehension and the production of irony require linguistic, pragmatic, social and communicative capacities as well as abilities related to the Theory of Mind. However, it is not yet clear how these abilities are involved in the production of sarcasm. In this manuscript we review the main studies on the production of irony in childhood in order to identify the affective and argumentative capacities that are needed for the production of irony and sarcasm and the specific role they play in that. On the basis of these studies, we hypothesize that parental mind-mindedness promote children’s development of mindreading capacities and, more specifically, of those affective and relational aspects needed for the comprehension of irony. Moreover, we also argue that the production of irony and even more of sarcasm depends not only on the affective capacities but also on the developing argumentative capacities of the children. Keywords: Production of Sarcasm; Affective Capacities; Argumentative Capacities; Comprehension, Theory of Mind","PeriodicalId":41707,"journal":{"name":"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia","volume":"93 1","pages":"137-150"},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-08-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70882715","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Abstract: Psychogenic pain is considered to be pain that has a psychological origin. In this paper, I provide a brief history of the ways in which such pain has been interpreted and classified, highlighting the problem that psychogenic pain is typically defined by excluding organic evidence that could account for the sufferer’s experience. This has led to ambiguous disease classifications, which challenges the authenticity of the patient’s suffering. Today psychogenic pain is no longer considered a valid diagnosis, because it is deemed to stigmatize the patient by implying that their pain is imaginary. But such stigmatization continues in the modern approach to chronic pain. Addressing this issue requires us to understand the relationship between “emotional” and “physical” pain and acknowledge the reality of all suffering. Radden tackles these issues by showing that even though pain and suffering can be accompanied by mistaken beliefs, such experiences cannot be delusional. Keywords: Psychogenic Pain; Imaginary Pain; Chronic Pain; IASP; DSM Dolore psicogeno e dolore immaginario Riassunto: Con dolore psicogeno si intende un dolore di origine psicologica. In questo lavoro presento una breve storia delle interpretazioni e classificazioni di questa forma di sofferenza, evidenziando che queste si sono fondate perlopiu sull’esclusione di evidenze organiche a giustificazione dell’esperienza del sofferente. Cio ha portato ad ambigue classificazioni di malattia che mettono in discussione l’autenticita della sofferenza del paziente. Oggi, quella di dolore psicogeno non e piu considerata una diagnosi valida perche ritenuta stigmatizzante, implicando che il dolore del paziente sia immaginario. Ciononostante, la stigmatizzazione persiste nell’approccio odierno al dolore cronico. Affrontare questo problema comporta la comprensione della relazione tra dolore “emozionale” e dolore “fisico” ed il riconoscimento della realta di tutte le forme di sofferenza. Nel suo lavoro, Radden esamina queste tematiche mostrando che, sebbene esperienze di dolore e sofferenza possano essere accompagnate da credenze errate, le esperienze stesse non possono essere illusorie. Parole chiave: Dolore psicogeno; dolore immaginario; dolore cronico; IASP; DSM
{"title":"Psychogenic pain as imaginary pain","authors":"E. Arnaudo","doi":"10.4453/RIFP.2021.0017","DOIUrl":"https://doi.org/10.4453/RIFP.2021.0017","url":null,"abstract":"Abstract: Psychogenic pain is considered to be pain that has a psychological origin. In this paper, I provide a brief history of the ways in which such pain has been interpreted and classified, highlighting the problem that psychogenic pain is typically defined by excluding organic evidence that could account for the sufferer’s experience. This has led to ambiguous disease classifications, which challenges the authenticity of the patient’s suffering. Today psychogenic pain is no longer considered a valid diagnosis, because it is deemed to stigmatize the patient by implying that their pain is imaginary. But such stigmatization continues in the modern approach to chronic pain. Addressing this issue requires us to understand the relationship between “emotional” and “physical” pain and acknowledge the reality of all suffering. Radden tackles these issues by showing that even though pain and suffering can be accompanied by mistaken beliefs, such experiences cannot be delusional. Keywords: Psychogenic Pain; Imaginary Pain; Chronic Pain; IASP; DSM Dolore psicogeno e dolore immaginario Riassunto: Con dolore psicogeno si intende un dolore di origine psicologica. In questo lavoro presento una breve storia delle interpretazioni e classificazioni di questa forma di sofferenza, evidenziando che queste si sono fondate perlopiu sull’esclusione di evidenze organiche a giustificazione dell’esperienza del sofferente. Cio ha portato ad ambigue classificazioni di malattia che mettono in discussione l’autenticita della sofferenza del paziente. Oggi, quella di dolore psicogeno non e piu considerata una diagnosi valida perche ritenuta stigmatizzante, implicando che il dolore del paziente sia immaginario. Ciononostante, la stigmatizzazione persiste nell’approccio odierno al dolore cronico. Affrontare questo problema comporta la comprensione della relazione tra dolore “emozionale” e dolore “fisico” ed il riconoscimento della realta di tutte le forme di sofferenza. Nel suo lavoro, Radden esamina queste tematiche mostrando che, sebbene esperienze di dolore e sofferenza possano essere accompagnate da credenze errate, le esperienze stesse non possono essere illusorie. Parole chiave: Dolore psicogeno; dolore immaginario; dolore cronico; IASP; DSM","PeriodicalId":41707,"journal":{"name":"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia","volume":"12 1","pages":"190-199"},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-08-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"45061962","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Abstract: In this paper I offer some criticisms of Jonathan Dancy’s moral particularism. In Dancy’s version moral particularism states that there are neither general nor universal moral principles, that moral action is not the application of principles to particular cases, that moral reasoning has no motivational force because it deduces what must be done by moral principles, and that the agent who acts morally is not a person who has moral principles. However, Dancy’s proposal fails to explain the regularity of moral behavior and the function of stability that moral agents and moral psychology play within social cooperation, nor is it able to explain the possibility of moral progress. Keywords: Jonathan Dancy; Moral Progress; Moral Psychology; Principles; Cooperation La mente morale particolarista Riassunto: In questo articolo espongo alcune critiche al particolarismo morale di Jonathan Dancy. Nella versione di Dancy il particolarismo morale afferma che non ci sono ne principi morali generali ne universali, che l’azione morale non e l’applicazione di principi a casi particolari, che il ragionamento morale non ha forza motivazionale perche deduce cio che deve essere fatto dai principi morali, e che l’agente che agisce moralmente non e una persona che ha principi morali. Tuttavia, la proposta di Dancy non riesce a spiegare la regolarita del comportamento morale e la funzione di stabilita che gli agenti morali e la psicologia morale svolgono all’interno della cooperazione sociale, ne e in grado di spiegare la possibilita del progresso morale. Parole chiave: Jonathan Dancy; Progresso morale; Psicologia morale; Principi; Cooperazione
{"title":"A particularistic moral mind","authors":"Pierpaolo Marrone","doi":"10.4453/RIFP.2021.0010","DOIUrl":"https://doi.org/10.4453/RIFP.2021.0010","url":null,"abstract":"Abstract: In this paper I offer some criticisms of Jonathan Dancy’s moral particularism. In Dancy’s version moral particularism states that there are neither general nor universal moral principles, that moral action is not the application of principles to particular cases, that moral reasoning has no motivational force because it deduces what must be done by moral principles, and that the agent who acts morally is not a person who has moral principles. However, Dancy’s proposal fails to explain the regularity of moral behavior and the function of stability that moral agents and moral psychology play within social cooperation, nor is it able to explain the possibility of moral progress. Keywords: Jonathan Dancy; Moral Progress; Moral Psychology; Principles; Cooperation La mente morale particolarista Riassunto: In questo articolo espongo alcune critiche al particolarismo morale di Jonathan Dancy. Nella versione di Dancy il particolarismo morale afferma che non ci sono ne principi morali generali ne universali, che l’azione morale non e l’applicazione di principi a casi particolari, che il ragionamento morale non ha forza motivazionale perche deduce cio che deve essere fatto dai principi morali, e che l’agente che agisce moralmente non e una persona che ha principi morali. Tuttavia, la proposta di Dancy non riesce a spiegare la regolarita del comportamento morale e la funzione di stabilita che gli agenti morali e la psicologia morale svolgono all’interno della cooperazione sociale, ne e in grado di spiegare la possibilita del progresso morale. Parole chiave: Jonathan Dancy; Progresso morale; Psicologia morale; Principi; Cooperazione","PeriodicalId":41707,"journal":{"name":"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia","volume":"12 1","pages":"110-124"},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-08-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47453622","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Abstract: Extreme pain and suffering are associated with depression as well as tissue damage. The impossibility of imagining any feelings of pain and suffering intersect with two matters: the kind of imagining involved, and the nature of delusions. These two correspond to the sequence of the following discussion, in which it is contended first that feelings of pain and suffering resist being imagined in a certain, key way (defined here as proprietary imagining P simpliciter ), and second that, given a certain analysis of delusional thought, this precludes the possibility of delusional affections while allowing delusions about affections (here affective delusions ). Keywords: Pain; Imagination; Delusion; Affection; Feelings Dolore immaginato e dolore illusorio Riassunto: Dolore estremo e sofferenza sono solitamente associati a depressione e danni tissutali. L’impossibilita di immaginare il provare dolore e sofferenza dipende da due fattori: il tipo di immaginazione coinvolta e la natura dell’illusione. Questi due fattori saranno trattati in parallelo nell’analisi che qui si propone, in cui si discutera in primo luogo come il provare dolore e sofferenza oppongano resistenza all’essere immaginati in un certo modo (qui indicato come carattere proprietario dell'immaginare P simpliciter ) e in secondo luogo come, secondo una certa analisi del pensiero illusorio, questo preclude la possibilita di affezioni illusorie mentre consente illusioni circa le affezioni (qui indicate come illusioni affettive ). Parole chiave: Dolore; Immaginazione; Illusioni; Affezione; Sensazioni
{"title":"Imagined and delusional pain","authors":"J. Radden","doi":"10.4453/RIFP.2021.0013","DOIUrl":"https://doi.org/10.4453/RIFP.2021.0013","url":null,"abstract":"Abstract: Extreme pain and suffering are associated with depression as well as tissue damage. The impossibility of imagining any feelings of pain and suffering intersect with two matters: the kind of imagining involved, and the nature of delusions. These two correspond to the sequence of the following discussion, in which it is contended first that feelings of pain and suffering resist being imagined in a certain, key way (defined here as proprietary imagining P simpliciter ), and second that, given a certain analysis of delusional thought, this precludes the possibility of delusional affections while allowing delusions about affections (here affective delusions ). Keywords: Pain; Imagination; Delusion; Affection; Feelings Dolore immaginato e dolore illusorio Riassunto: Dolore estremo e sofferenza sono solitamente associati a depressione e danni tissutali. L’impossibilita di immaginare il provare dolore e sofferenza dipende da due fattori: il tipo di immaginazione coinvolta e la natura dell’illusione. Questi due fattori saranno trattati in parallelo nell’analisi che qui si propone, in cui si discutera in primo luogo come il provare dolore e sofferenza oppongano resistenza all’essere immaginati in un certo modo (qui indicato come carattere proprietario dell'immaginare P simpliciter ) e in secondo luogo come, secondo una certa analisi del pensiero illusorio, questo preclude la possibilita di affezioni illusorie mentre consente illusioni circa le affezioni (qui indicate come illusioni affettive ). Parole chiave: Dolore; Immaginazione; Illusioni; Affezione; Sensazioni","PeriodicalId":41707,"journal":{"name":"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia","volume":"12 1","pages":"151-166"},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-08-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47773062","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Abstract: Jennifer Radden argues that it is impossible to imagine sensuously pain and explains this by noting that pains are sensory qualities for which there is no distinction between appearance and reality. By contrast, I argue that only basic sensuous imaginings of pain from the first person perspective are, with some qualifications, impossible. Non-basic sensuous imaginings of pain from the first person perspective are possible. I explain the extent to which imagining pain is impossible in terms of the conditions required for representing the painfulness of pain. I outline some difficulties with Radden’s favoured explanation and note how imagining pains may have a role in depression and, to that extent, keep open the option that it may have a partly delusional character. Keywords: Imagination; Pain; Depression; Action; Delusion Spiegare l'impossibilita e la possibilita di immaginare il dolore Riassunto: Jennifer Radden sostiene come l’immaginazione sensoriale del dolore non sia possibile e lo motiva facendo notare come i dolori siano qualita sensoriali per cui non c’e distinzione tra apparenza e realta. Per converso io sostengo come sia impossibile solo l’immaginazione sensibile di base del dolore dalla prospettiva della prima persona, con alcune specificazioni. L’immaginazione sensibile non di base del dolore dalla prospettiva della prima persona e possibile. Illustro fino a che punto l’immaginare il dolore e impossibile in termini di condizioni richieste per rappresentare la dolorosita del dolore. Sottolineo alcune difficolta della spiegazione proposta da Radden e faccio notare come l’immaginare il dolore puo aver un ruolo nella depressione e come, per questo, resti aperta l’opzione che il dolore possa avere in parte carattere illusorio. Parole chiave: Immaginazione; Dolore; Depressione; Azione; Illusione
{"title":"Explaining impossible and possible imaginings of pain","authors":"Paul Noordhof","doi":"10.4453/RIFP.2021.0015","DOIUrl":"https://doi.org/10.4453/RIFP.2021.0015","url":null,"abstract":"Abstract: Jennifer Radden argues that it is impossible to imagine sensuously pain and explains this by noting that pains are sensory qualities for which there is no distinction between appearance and reality. By contrast, I argue that only basic sensuous imaginings of pain from the first person perspective are, with some qualifications, impossible. Non-basic sensuous imaginings of pain from the first person perspective are possible. I explain the extent to which imagining pain is impossible in terms of the conditions required for representing the painfulness of pain. I outline some difficulties with Radden’s favoured explanation and note how imagining pains may have a role in depression and, to that extent, keep open the option that it may have a partly delusional character. Keywords: Imagination; Pain; Depression; Action; Delusion Spiegare l'impossibilita e la possibilita di immaginare il dolore Riassunto: Jennifer Radden sostiene come l’immaginazione sensoriale del dolore non sia possibile e lo motiva facendo notare come i dolori siano qualita sensoriali per cui non c’e distinzione tra apparenza e realta. Per converso io sostengo come sia impossibile solo l’immaginazione sensibile di base del dolore dalla prospettiva della prima persona, con alcune specificazioni. L’immaginazione sensibile non di base del dolore dalla prospettiva della prima persona e possibile. Illustro fino a che punto l’immaginare il dolore e impossibile in termini di condizioni richieste per rappresentare la dolorosita del dolore. Sottolineo alcune difficolta della spiegazione proposta da Radden e faccio notare come l’immaginare il dolore puo aver un ruolo nella depressione e come, per questo, resti aperta l’opzione che il dolore possa avere in parte carattere illusorio. Parole chiave: Immaginazione; Dolore; Depressione; Azione; Illusione","PeriodicalId":41707,"journal":{"name":"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia","volume":"12 1","pages":"173-182"},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-08-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"44111582","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"Book-review of D.C. Dennett, From bacteria to Bach and back. The evolution of minds","authors":"G. Romano","doi":"10.4453/RIFP.2021.0019","DOIUrl":"https://doi.org/10.4453/RIFP.2021.0019","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":41707,"journal":{"name":"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia","volume":"12 1","pages":"207-209"},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-08-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"46542504","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Abstract: In Imagined and delusional pain Jennifer Radden aims to show that experiences of pain – and in particular, the pain associated with depression – cannot be merely delusional. Her reasoning relies crucially on the claim that the feeling of pain is imaginatively beyond our reach. Though she thinks that there are many ways that one can imagine scenarios involving oneself being in pain, she argues that one cannot imagine the feeling of pain itself. In this commentary, I target this claim in an attempt to show that Radden is mistaken. My argument relies on facts about individual differences involving imagination. To my mind, arguments like Radden’s involve an unfortunate slide from an “I can’t imagine…” claim to an “It can’t be imagined claim…” To support my argument, I also call upon empirical findings concerning pain imagination. As I conclude, we have no reason to think that the feeling of pain is something that is, in principle, unimaginable. Keywords: Pain; Imagination; Feeling of Pain; Delusion La possibilita di immaginare il dolore Riassunto: In Imagined and delusional pain Jennifer Radden intende mostrare che le esperienze di dolore – e, in particolare, il dolore associato alla depressione – non possono essere semplicemente illusorie. Il cuore del suo argomento fa leva sull’affermazione per cui provare dolore e immaginativamente al di la della nostra portata. Sebbene ritenga che si possano immaginare scenari nei quali proviamo dolore, Radden afferma che non si possa immaginare l’avvertire dolore di per se. In questo commento mi concentrero su questa affermazione nel tentative di mostrare che Radden si sbaglia. Il mio argomento poggia su fatti relativi alle differenze individuali che riguardano l’immaginazione. Dal mio punto di vista argomenti come quelli di Radden implicano un infelice slittamento da una affermazione come “io non posso immaginare…” a una affermazione come “non si puo immaginare …”. A sostegno della mia tesi portero evidenze empiriche relative all’immaginazione del dolore. Come giungero a sostenere, non abbiamo ragioni per pensare che il provare dolore sia qualcosa in via di principio inimmaginabile. Parole chiave: Dolore; Immaginazione; Sensazioni di dolore; Illusione
{"title":"The possibility of imagining pain","authors":"A. Kind","doi":"10.4453/RIFP.2021.0016","DOIUrl":"https://doi.org/10.4453/RIFP.2021.0016","url":null,"abstract":"Abstract: In Imagined and delusional pain Jennifer Radden aims to show that experiences of pain – and in particular, the pain associated with depression – cannot be merely delusional. Her reasoning relies crucially on the claim that the feeling of pain is imaginatively beyond our reach. Though she thinks that there are many ways that one can imagine scenarios involving oneself being in pain, she argues that one cannot imagine the feeling of pain itself. In this commentary, I target this claim in an attempt to show that Radden is mistaken. My argument relies on facts about individual differences involving imagination. To my mind, arguments like Radden’s involve an unfortunate slide from an “I can’t imagine…” claim to an “It can’t be imagined claim…” To support my argument, I also call upon empirical findings concerning pain imagination. As I conclude, we have no reason to think that the feeling of pain is something that is, in principle, unimaginable. Keywords: Pain; Imagination; Feeling of Pain; Delusion La possibilita di immaginare il dolore Riassunto: In Imagined and delusional pain Jennifer Radden intende mostrare che le esperienze di dolore – e, in particolare, il dolore associato alla depressione – non possono essere semplicemente illusorie. Il cuore del suo argomento fa leva sull’affermazione per cui provare dolore e immaginativamente al di la della nostra portata. Sebbene ritenga che si possano immaginare scenari nei quali proviamo dolore, Radden afferma che non si possa immaginare l’avvertire dolore di per se. In questo commento mi concentrero su questa affermazione nel tentative di mostrare che Radden si sbaglia. Il mio argomento poggia su fatti relativi alle differenze individuali che riguardano l’immaginazione. Dal mio punto di vista argomenti come quelli di Radden implicano un infelice slittamento da una affermazione come “io non posso immaginare…” a una affermazione come “non si puo immaginare …”. A sostegno della mia tesi portero evidenze empiriche relative all’immaginazione del dolore. Come giungero a sostenere, non abbiamo ragioni per pensare che il provare dolore sia qualcosa in via di principio inimmaginabile. Parole chiave: Dolore; Immaginazione; Sensazioni di dolore; Illusione","PeriodicalId":41707,"journal":{"name":"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia","volume":"12 1","pages":"183-189"},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-08-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"47088847","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Abstract: The notion of a delusion occupies a central place in psychotherapy. The presence of delusional thinking in a patient is often regarded as indicative of psychosis. And yet, the nature of a delusion is still widely disputed. The difficulty of defining a delusion has proved so difficult that some prominent authors have declared the task impossible. The aim of this paper is to offer a characterisation of delusional systems of thought. In this paper is argued that delusions, unlike scientific explanations and the explanations generally offered by common sense, fail to minimise that which requires explanation . In the first part of the paper, difficulties with extant accounts will be discussed. In the following parts, the author’s own account of delusional thoughts will be developed and some difficult cases considered. It will be argued that delusions differ from more typical beliefs in the number of things that they leave unexplained. Delusions, unlike those beliefs we typically see as rational, bring about an increase in the number of things requiring explanation. Keywords: Delusions; Epistemology; Analysis; Explanation; Rationality Aspetti epistemologici del pensiero delirante Riassunto: La nozione di delirio occupa una posizione centrale nell’ambito della psicoterapia. La presenza del pensiero delirante in un paziente e considerata spesso come un indice di psicosi. E, tuttavia, la natura del delirio non e ancora oggetto di ampio accordo tra gli studiosi. La difficolta nel definire il delirio si e mostrata talmente ostica che diversi importanti studiosi hanno dichiarato questo compito impossibile. Lo scopo di questo lavoro e quello di offrire una caratterizzazione dei sistemi di pensiero delirante. Si sosterra che i deliri, diversamente dalle spiegazioni scientifiche e da quelle offerte generalmente dal senso comune, non riescono a ridurre quanto necessita di una spiegazione . Nella prima parte del lavoro, saranno discusse le difficolta degli approcci correnti. Nelle parti seguenti verra proposto l’approccio dell’autore ai pensieri deliranti e verranno presi in esame alcuni casi complessi. Si sosterra che i deliri si distinguono dai casi piu tipici di credenza per il numero di cose che lasciano senza spiegazione. I deliri, diversamente dalle credenze che tipicamente consideriamo irrazionali, determinano un incremento del numero di cose che richiedono una spiegazione. Parole chiave: Delirio; Epistemologia; Analisi; Spiegazione; Razionalita
摘要:妄想的概念在心理治疗中占据着核心地位。病人出现妄想症常常被认为是精神病的征兆。然而,错觉的本质仍然存在广泛的争议。事实证明,给错觉下定义是如此困难,以至于一些著名作家宣称这是不可能完成的任务。本文的目的是提供妄想思维系统的特征。本文认为,与科学解释和通常由常识提供的解释不同,错觉不能将需要解释的东西最小化。在本文的第一部分,将讨论现存文献的难点。在接下来的部分中,作者将发展自己对妄想思想的描述,并考虑一些困难的案例。有人会说,妄想不同于更典型的信念,在于它们无法解释的事情的数量。与我们通常认为是理性的信念不同,妄想会增加需要解释的事情的数量。关键词:错觉;认识论;分析;解释;理性的认识论:理性的认知与认知:理性的认知与认知:理性的认知与认知:理性的认知与认知我的意思是说,我的意思是说,我的意思是说,我的意思是说,我的意思是说,我的意思是我的意思。我的意思是,我的意思是,我的意思是,我的意思是,我的意思是,我的意思是,我的意思是我的意思。很难确定的是,在不同的重要工作室中,人才的多样性和双重问题是不可能的。在此基础上,我们提出了一种新的解决方案,即通过对该方案的分析,得出了一种新的解决方案。如果sosterra切我deliri diversamente装饰板材spiegazioni scientifiche e da女性总体上木豆在更年期之后您offerte感觉只有,非riescono一ridurre quanto necessita di una spiegazione。没有一个人是真正的味觉者,没有一个人是真正的味觉者。在同一区域内,没有任何部分的顺序是完全相同的,因此建议在同一区域内的顺序是完全相同的。“我的灵魂是我的灵魂,我的灵魂是我的灵魂,我的灵魂是我的灵魂。”deliri, diversententdalledenze, diversententledenze, diversentlegiioni, diversentunincremendel, diversididioni, diversididioni, diversididioni, diversididioni, diversididioni, diversididioni, diversididioni。假释官:Delirio;Epistemologia;Analisi;Spiegazione;Razionalita
{"title":"Epistemological aspects of delusional thinking","authors":"J. Wright","doi":"10.4453/RIFP.2021.0011","DOIUrl":"https://doi.org/10.4453/RIFP.2021.0011","url":null,"abstract":"Abstract: The notion of a delusion occupies a central place in psychotherapy. The presence of delusional thinking in a patient is often regarded as indicative of psychosis. And yet, the nature of a delusion is still widely disputed. The difficulty of defining a delusion has proved so difficult that some prominent authors have declared the task impossible. The aim of this paper is to offer a characterisation of delusional systems of thought. In this paper is argued that delusions, unlike scientific explanations and the explanations generally offered by common sense, fail to minimise that which requires explanation . In the first part of the paper, difficulties with extant accounts will be discussed. In the following parts, the author’s own account of delusional thoughts will be developed and some difficult cases considered. It will be argued that delusions differ from more typical beliefs in the number of things that they leave unexplained. Delusions, unlike those beliefs we typically see as rational, bring about an increase in the number of things requiring explanation. Keywords: Delusions; Epistemology; Analysis; Explanation; Rationality Aspetti epistemologici del pensiero delirante Riassunto: La nozione di delirio occupa una posizione centrale nell’ambito della psicoterapia. La presenza del pensiero delirante in un paziente e considerata spesso come un indice di psicosi. E, tuttavia, la natura del delirio non e ancora oggetto di ampio accordo tra gli studiosi. La difficolta nel definire il delirio si e mostrata talmente ostica che diversi importanti studiosi hanno dichiarato questo compito impossibile. Lo scopo di questo lavoro e quello di offrire una caratterizzazione dei sistemi di pensiero delirante. Si sosterra che i deliri, diversamente dalle spiegazioni scientifiche e da quelle offerte generalmente dal senso comune, non riescono a ridurre quanto necessita di una spiegazione . Nella prima parte del lavoro, saranno discusse le difficolta degli approcci correnti. Nelle parti seguenti verra proposto l’approccio dell’autore ai pensieri deliranti e verranno presi in esame alcuni casi complessi. Si sosterra che i deliri si distinguono dai casi piu tipici di credenza per il numero di cose che lasciano senza spiegazione. I deliri, diversamente dalle credenze che tipicamente consideriamo irrazionali, determinano un incremento del numero di cose che richiedono una spiegazione. Parole chiave: Delirio; Epistemologia; Analisi; Spiegazione; Razionalita","PeriodicalId":41707,"journal":{"name":"Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia","volume":"12 1","pages":"125-136"},"PeriodicalIF":0.2,"publicationDate":"2021-08-31","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"43555149","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}