Suppose that scientific realists believe that a successful theory is approximately true, and that constructive empiricists believe that it is empirically adequate. Whose belief is more likely to be false? The problem of underdetermination does not yield an answer to this question one way or the other, but the pessimistic induction does. The pessimistic induction, if correct, indicates that successful theories, both past and current, are empirically inadequate. It is arguable, however, that they are approximately true. Therefore, scientific realists overall take less epistemic risk than constructive empiricists.
{"title":"Approximate truth vs. empirical adequacy","authors":"Seungbae Park","doi":"10.3280/EPIS2014-001007","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/EPIS2014-001007","url":null,"abstract":"Suppose that scientific realists believe that a successful theory is approximately true, and that constructive empiricists believe that it is empirically adequate. Whose belief is more likely to be false? The problem of underdetermination does not yield an answer to this question one way or the other, but the pessimistic induction does. The pessimistic induction, if correct, indicates that successful theories, both past and current, are empirically inadequate. It is arguable, however, that they are approximately true. Therefore, scientific realists overall take less epistemic risk than constructive empiricists.","PeriodicalId":50506,"journal":{"name":"Epistemologia","volume":"1 1","pages":"106-118"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2014-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70119765","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Lo studio scientifico del pensiero si e incentrato soprattutto sull’aspetto procedurale, piuttosto che sull’aspetto attuale. L’atto di pensiero e stato interpretato come intuizione, la quale, in ambito psicologico, viene descritta come insight. Il presente lavoro si propone di mostrare che l’atto di pensiero puo venire inteso come atto noetico, come visione del noema che emerge oltre il noema stesso. In tal modo, e possibile fornire una descrizione scientifica del pensiero riflessivo, che evidenzi la capacita del pensiero di pensare se stesso e il suo valere come l’implicazione reciproca di atto noetico, che e oggettivante, e di procedura dianoetica, che rappresenta le forme oggettivate di pensiero (il linguaggio). Se le procedure dianoetiche, evocate e orientate dall’atto noetico, sono intenzionali e, pertanto, critiche, di contro le procedure implicite o automatiche si caratterizzano per l’assenza di intenzionalita nonche per un’accettazione acritica di assunti e regole.
{"title":"Premesse filosofiche per uno studio scientifico del pensiero riflessivo","authors":"J. L. Dennis, A. Stella","doi":"10.3280/EPIS2014-001008","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/EPIS2014-001008","url":null,"abstract":"Lo studio scientifico del pensiero si e incentrato soprattutto sull’aspetto procedurale, piuttosto che sull’aspetto attuale. L’atto di pensiero e stato interpretato come intuizione, la quale, in ambito psicologico, viene descritta come insight. Il presente lavoro si propone di mostrare che l’atto di pensiero puo venire inteso come atto noetico, come visione del noema che emerge oltre il noema stesso. In tal modo, e possibile fornire una descrizione scientifica del pensiero riflessivo, che evidenzi la capacita del pensiero di pensare se stesso e il suo valere come l’implicazione reciproca di atto noetico, che e oggettivante, e di procedura dianoetica, che rappresenta le forme oggettivate di pensiero (il linguaggio). Se le procedure dianoetiche, evocate e orientate dall’atto noetico, sono intenzionali e, pertanto, critiche, di contro le procedure implicite o automatiche si caratterizzano per l’assenza di intenzionalita nonche per un’accettazione acritica di assunti e regole.","PeriodicalId":50506,"journal":{"name":"Epistemologia","volume":"1 1","pages":"119-133"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2014-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70119902","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Logic of higher order and truth. This paper takes into account Etchemendy’s argument which critiques classic tarskian notion of logical truth and it casts light on some doubtful aspect of his approach. The focus is the extensional inadequacy of tarskian logical truth with respect to the relationship between the concept of logical truth and higher order languages. In the end, it offers a series of philosophical reflections on Etchemendy’s challenge. Questo articolo si propone di mettere in luce alcuni tratti problematici dell’argomento con cui John Etchemendy critica la nozione tarskiana di conseguenza logica. Il punto cruciale e l’inadeguatezza estensionale della verita logica tarskiana in riferimento alla relazione tra il concetto di verita logica e i linguaggi di ordine superiore. Infine, vengono presentate alcune riflessioni filosofiche a partire dalla critica di Etchemendy.
{"title":"Logica di ordine superiore e verità","authors":"C. Florio","doi":"10.3280/EPIS2014-001005","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/EPIS2014-001005","url":null,"abstract":"Logic of higher order and truth. This paper takes into account Etchemendy’s argument which critiques classic tarskian notion of logical truth and it casts light on some doubtful aspect of his approach. The focus is the extensional inadequacy of tarskian logical truth with respect to the relationship between the concept of logical truth and higher order languages. In the end, it offers a series of philosophical reflections on Etchemendy’s challenge. Questo articolo si propone di mettere in luce alcuni tratti problematici dell’argomento con cui John Etchemendy critica la nozione tarskiana di conseguenza logica. Il punto cruciale e l’inadeguatezza estensionale della verita logica tarskiana in riferimento alla relazione tra il concetto di verita logica e i linguaggi di ordine superiore. Infine, vengono presentate alcune riflessioni filosofiche a partire dalla critica di Etchemendy.","PeriodicalId":50506,"journal":{"name":"Epistemologia","volume":"1 1","pages":"79-95"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2014-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70119542","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
I concetti di vivente e non-vivente si sono modificati nel tempo, dagli antichi Greci ai giorni nostri e la specificita del vivente o e stata associata ad una materia particolare, attiva come quella chimica, o e stata considerata un prodotto dell’organizzazione spaziale di una materia passiva. L’approccio chimico al vivente, lungo il percorso che dalla chimica biologica ha portato alla biochimica e, infine alla biologia molecolare, ha cercato di relazionare questi due aspetti. Oggigiorno, queste due visioni del vivente possono trovare una sintesi in un’ottica chimica che tiene conto delle riflessioni generali sulla complessita e sulla sistemica, in un’ottica della "complessita sistemica".
{"title":"l’approccio sistemico della chimica al concetto di vita","authors":"G. Villani","doi":"10.3280/EPIS2014-001002","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/EPIS2014-001002","url":null,"abstract":"I concetti di vivente e non-vivente si sono modificati nel tempo, dagli antichi Greci ai giorni nostri e la specificita del vivente o e stata associata ad una materia particolare, attiva come quella chimica, o e stata considerata un prodotto dell’organizzazione spaziale di una materia passiva. L’approccio chimico al vivente, lungo il percorso che dalla chimica biologica ha portato alla biochimica e, infine alla biologia molecolare, ha cercato di relazionare questi due aspetti. Oggigiorno, queste due visioni del vivente possono trovare una sintesi in un’ottica chimica che tiene conto delle riflessioni generali sulla complessita e sulla sistemica, in un’ottica della \"complessita sistemica\".","PeriodicalId":50506,"journal":{"name":"Epistemologia","volume":"1 1","pages":"22-36"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2014-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70119845","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
All of us are used to thinking that space and time in Newton’s theory of universal gravitation are absolute, while those in Einstein’s theory of Relativity are relative. And in a sense that is true, of course: indeed, the existence and properties of Newton’s space-time are independent of anything else, while those of Einstein’s are strictly related to the mass and the state of motion of material bodies. But this holds only locally: things prove to be extremely different, indeed, when considering the situation on the cosmological scale, where two absolute reference systems (galaxies at the cosmic scale and the cosmic microwave background) can be identified, paradoxically just as a consequence of the application of Relativity itself to cosmology. However, it will turn out that, far from being a defect, this makes Einstein’s Relativity even more coherent and harmonious, by solving some of its most puzzling problems; while, on the other hand, we will see that what made any possible reference system, and thus any possible motion, completely relative was just the exaggerated absoluteness of Newtonian space and time. Perche lo spazio-tempo assoluto di Newton non e cosi assoluto e lo spazio-tempo relativo di Einstein non e cosi relativo. Tutti noi siamo abituati a pensare che lo spazio e il tempo della teoria della gravitazione universale di Newton erano assoluti, mentre quelli della teoria della Relativita di Einstein sono relativi. E in un certo senso questo e vero, ovviamente: l’esistenza e le proprieta dello spazio-tempo newtoniano sono infatti indipendenti da qualsiasi altra cosa, mentre quelle di quello einsteiniano sono strettamente collegate con la massa e lo stato di moto dei corpi materiali. Ma questo vale solo localmente: le cose sono molto differenti, infatti, se consideriamo la situazione alla scala cosmologica, dove possono essere individuati due sistemi di riferimento assoluti (le galassie su scala cosmica e la radiazione di fondo), paradossalmente proprio come conseguenza dell’applicazione della Relativita stessa alla cosmologia. Tuttavia risultera che, lungi dall’essere un difetto, cio rende soltanto la Relativita di Einstein ancor piu coerente e armoniosa, risolvendo alcuni dei suoi piu difficili problemi; mentre, d’altro canto, si vedra che cio che rendeva completamente relativo ogni possibile sistema di riferimento, e quindi anche ogni possibile moto, era esattamente l’esagerata assolutezza dello spazio e del tempo newtoniani.
我们都习惯于认为,牛顿万有引力理论中的空间和时间是绝对的,而爱因斯坦相对论中的空间和时间是相对的。从某种意义上说,这当然是对的:的确,牛顿时空的存在和性质是独立于其他任何事物的,而爱因斯坦时空的存在和性质则与物质物体的质量和运动状态严格相关。但这只在局部成立:当考虑到宇宙尺度上的情况时,事实证明,情况确实是非常不同的,在宇宙尺度上,两个绝对参考系统(宇宙尺度上的星系和宇宙微波背景)可以被识别,矛盾的是,这正是相对论本身应用于宇宙学的结果。然而,事实将证明,这远非一个缺陷,而是通过解决一些最令人困惑的问题,使爱因斯坦的相对论更加连贯和和谐;而另一方面,我们将看到,使任何可能的参照系,从而任何可能的运动,完全相对的,只是牛顿的空间和时间的夸大的绝对性。牛顿的空间速度方程,牛顿的空间速度方程,爱因斯坦的空间速度方程,爱因斯坦的空间速度方程。爱因斯坦的相对论,爱因斯坦的相对论,牛顿的相对论,爱因斯坦的相对论,牛顿的相对论,爱因斯坦的相对论。他说:“我认为我的感觉是对的,我的感觉是对的,我的感觉是对的,我的感觉是对的,我的感觉是对的,我的感觉是对的,我的感觉是对的,我的感觉是对的,我的感觉是对的,我的感觉是对的,我的感觉是对的,我的感觉是对的。”我们的问题是:“我们的问题是不同的”,“我们的问题是不同的”,“我们的问题是不同的”,“我们的问题是不同的”,“我们的问题是不同的”,“我们的问题是不同的”,“我们的问题是不同的”,“我们的问题是不同的”,“我们的问题是不同的”。Tuttavia是一个文化问题,lungi dall是一个困难的问题,他是爱因斯坦的相对论的soltanto,他是一个和谐的问题,他解决了一个困难的问题;mentre d 'altro章,如果cio vedra切格瓦拉rendeva这些relativo ogni相信sistema di riferimento篇传递ogni相信摩托,时代esattamente l 'esagerata assolutezza航天报称e newtoniani del节奏。
{"title":"Why newton’s absolute space-time is not so absolute and Einstein’s relative space-time is not so relative","authors":"Paolo Musso","doi":"10.3280/EPIS2014-001010","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/EPIS2014-001010","url":null,"abstract":"All of us are used to thinking that space and time in Newton’s theory of universal gravitation are absolute, while those in Einstein’s theory of Relativity are relative. And in a sense that is true, of course: indeed, the existence and properties of Newton’s space-time are independent of anything else, while those of Einstein’s are strictly related to the mass and the state of motion of material bodies. But this holds only locally: things prove to be extremely different, indeed, when considering the situation on the cosmological scale, where two absolute reference systems (galaxies at the cosmic scale and the cosmic microwave background) can be identified, paradoxically just as a consequence of the application of Relativity itself to cosmology. However, it will turn out that, far from being a defect, this makes Einstein’s Relativity even more coherent and harmonious, by solving some of its most puzzling problems; while, on the other hand, we will see that what made any possible reference system, and thus any possible motion, completely relative was just the exaggerated absoluteness of Newtonian space and time. Perche lo spazio-tempo assoluto di Newton non e cosi assoluto e lo spazio-tempo relativo di Einstein non e cosi relativo. Tutti noi siamo abituati a pensare che lo spazio e il tempo della teoria della gravitazione universale di Newton erano assoluti, mentre quelli della teoria della Relativita di Einstein sono relativi. E in un certo senso questo e vero, ovviamente: l’esistenza e le proprieta dello spazio-tempo newtoniano sono infatti indipendenti da qualsiasi altra cosa, mentre quelle di quello einsteiniano sono strettamente collegate con la massa e lo stato di moto dei corpi materiali. Ma questo vale solo localmente: le cose sono molto differenti, infatti, se consideriamo la situazione alla scala cosmologica, dove possono essere individuati due sistemi di riferimento assoluti (le galassie su scala cosmica e la radiazione di fondo), paradossalmente proprio come conseguenza dell’applicazione della Relativita stessa alla cosmologia. Tuttavia risultera che, lungi dall’essere un difetto, cio rende soltanto la Relativita di Einstein ancor piu coerente e armoniosa, risolvendo alcuni dei suoi piu difficili problemi; mentre, d’altro canto, si vedra che cio che rendeva completamente relativo ogni possibile sistema di riferimento, e quindi anche ogni possibile moto, era esattamente l’esagerata assolutezza dello spazio e del tempo newtoniani.","PeriodicalId":50506,"journal":{"name":"Epistemologia","volume":"37 1","pages":"152-157"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2014-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70119973","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
{"title":"La fine della grande illusione del riduzionismo in biologia e in medicina","authors":"Francesco Bottaccioli","doi":"10.3280/EPIS2014-001001","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/EPIS2014-001001","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":50506,"journal":{"name":"Epistemologia","volume":"1 1","pages":"5-21"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2014-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70119793","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
In the present paper we attempt to evaluate the legacy of Turing’s ideas concerning the consequences of Godel’s Incompleteness Theorems for philosophy of mind. These Theorems were almost immediately seen as tools for rejecting the mechanistic thesis. Turing himself took this fact to be an implication of the theorems; beside him, P. Rosenbloom, G. Kemeny and E. Nagel and J.R. Newman, in the 1950’s, developed argumentations based on the idea that Godel’s Theorems could provide a logical tool to refute the philosophical thesis of mechanism. Despite this tradition, a famous Godelian anti-mechanists argument is usually associated with the name of the English philosopher John Randolf Lucas (1961). This issue was addressed by Godel already in 1951, but his considerations became known only in recent times, in the 1990’s, when many scholars were already aware of Benacerraf’s (1967) and Chihara’s (1972) analyses on it. Benacerraf and Chihara, in fact, discussing Lucas’ paper, arrived at the same conclusions as Godel in the fifties, but in a more formal way. Lucas’s argument was rejuvenated by R. Penrose (1989; 1994): he formulated and defended a version of it, but without mentioning (or perhaps knowing of) Benacerraf’s and Chihara’s papers. After Penrose’s provocative arguments many scholars analyzed the questions, in particular S. Shapiro (1998) shed light on it. In the present paper we offer a broad and clear reconstruction of the debate and the contributions made to it by different authors, its reemergence at different times in similar forms, the necessary philosophical premises of Godel’s argument and more in general of Godelian arguments. Nel presente lavoro esamineremo l’eredita delle idee di Turing in riferimento alle conseguenze per la filosofia della mente dei Teoremi di Incompletezza di Godel. Questi teoremi sono stati quasi immediatamente visti come strumenti per confutare la tesi meccanicista. Turing per primo analizzo tale implicazione dei teoremi; dopo di lui pensatori come P. Rosenbloom, G. Kemeny e E. Nagel e J.R. Newman, nel 1950, svilupparono argomentazioni basate sull’idea che i Teoremi di Godel avrebbero potuto fornire uno strumento di logica per confutare la tesi filosofica del meccanicismo. Nonostante questa tradizione, il piu famoso argomento (godeliano) antimeccanicista e di solito associato al nome del filosofo inglese John Randolf Lucas (1961). Si noti che questa implicazione e stata indagata dallo stesso Godel nel 1951, ma le sue conside- razioni divennero note solo in tempi recenti, gli anni novanta dello scorso secolo, quando tuttavia molti studiosi erano venuti gia a conoscenza degli studi di Benacerraf (1967) e Chihara (1972) che analizzando l’articolo di Lucas arrivarono (in modo piu formale) alle stesse conclusioni alle quali Godel era pervenuto negli anni Cinquanta. L’argomento di Lucas e stato riproposto da R. Penrose (1989, 1994) il quale ha formulato e difeso una versione di esso, ma senza menzionare i lavori di Benacer
在本文中,我们试图评价图灵关于哥德尔不完备定理对心灵哲学的影响的思想遗产。这些定理几乎立即被视为反驳机械论命题的工具。图灵自己也认为这是定理的一个含义;在他旁边,20世纪50年代,P.罗森布鲁姆、G.凯梅尼、E.内格尔和J.R.纽曼基于哥德尔定理可以提供一种逻辑工具来反驳机制的哲学命题,提出了论证。尽管有这样的传统,一个著名的哥德尔反机械论的论点通常与英国哲学家约翰·伦道夫·卢卡斯(1961)的名字联系在一起。哥德尔早在1951年就提出了这个问题,但他的想法直到最近才为人所知,在20世纪90年代,当许多学者已经知道Benacerraf(1967)和Chihara(1972)对它的分析时。事实上,Benacerraf和Chihara,在讨论Lucas的论文时,得出了与哥德尔在50年代相同的结论,但以一种更正式的方式。卢卡斯的观点被r.p enrose (1989;1994年):他制定并捍卫了一个版本,但没有提到(或者可能知道)贝纳塞拉夫和奇哈拉的论文。在彭罗斯的挑衅性论点之后,许多学者分析了这些问题,特别是S.夏皮罗(1998)对其进行了阐释。在本文中,我们提供了一个广泛而清晰的辩论重建和不同作者对它的贡献,它在不同的时间以类似的形式重新出现,哥德尔论证的必要哲学前提,更一般的哥德尔论证。奈尔提出了一种不同于图灵的理论,即从图灵的理论到哥德尔的理论。本文提出了一种基于结构力学的准即时访问模型。图灵的先验分析理论;P. Rosenbloom, G. Kemeny, e . Nagel, J.R. Newman等,1950年,提出了一种新的论证方法,即在理论的基础上,在理论的基础上,在理论的基础上,在理论的基础上,在理论的基础上,在理论的基础上,在理论的基础上,在理论的基础上,在理论的基础上,在理论的基础上,在力学的基础上,在理论的基础上,在理论的基础上,在理论的基础上,在理论的基础上,在理论的基础上,在理论的基础上,在理论的基础上,在理论的基础上,在理论的基础上,在理论的基础上。约翰·鲁道夫·卢卡斯(1961)的《非传统问题》(nonstante questa tradizione)是一种著名的反力学论证(godeliano)。在1951年哥德尔的研究中,我注意到在最近的时间里,我注意到在最近的时间里,我注意到在最近的时间里,我注意到在最近的时间里,我注意到在最近的时间里,我注意到在最近的时间里,我注意到在最近的时间里,我注意到在Benacerraf(1967)和Chihara(1972)的研究中,我注意到在卢卡斯到达的时间里(在modo piu formale),我注意到在哥德尔的时间里,我注意到在时间上,我注意到在时间上,我注意到在时间上,我注意到在时间上,我注意到在时间上,我注意到哥德尔的时间,我注意到在时间上,我注意到在时间上,我注意到在时间上。L’argomento di Lucas e stato riproposto da R. Penrose(1989,1994)将该公式与unversione di essso, ma senza menzionare i lavori di Benacerraf e Chihara(1989, 1994)相一致。《对问题的分析》,尤其是S.夏皮罗(1998)。在时间和形式的多样性方面,将会出现类似的必要前提,即在时间和形式的多样性方面,将出现类似的必要前提,即在时间和形式的多样性方面,将出现类似的必要前提,即在时间和形式的多样性方面,将出现类似的必要前提,即在时间和形式的多样性方面,将出现类似的情况。
{"title":"Mechanical intelligence and Godelian Arguments","authors":"V. Fano","doi":"10.3280/EPIS2013-002003","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/EPIS2013-002003","url":null,"abstract":"In the present paper we attempt to evaluate the legacy of Turing’s ideas concerning the consequences of Godel’s Incompleteness Theorems for philosophy of mind. These Theorems were almost immediately seen as tools for rejecting the mechanistic thesis. Turing himself took this fact to be an implication of the theorems; beside him, P. Rosenbloom, G. Kemeny and E. Nagel and J.R. Newman, in the 1950’s, developed argumentations based on the idea that Godel’s Theorems could provide a logical tool to refute the philosophical thesis of mechanism. Despite this tradition, a famous Godelian anti-mechanists argument is usually associated with the name of the English philosopher John Randolf Lucas (1961). This issue was addressed by Godel already in 1951, but his considerations became known only in recent times, in the 1990’s, when many scholars were already aware of Benacerraf’s (1967) and Chihara’s (1972) analyses on it. Benacerraf and Chihara, in fact, discussing Lucas’ paper, arrived at the same conclusions as Godel in the fifties, but in a more formal way. Lucas’s argument was rejuvenated by R. Penrose (1989; 1994): he formulated and defended a version of it, but without mentioning (or perhaps knowing of) Benacerraf’s and Chihara’s papers. After Penrose’s provocative arguments many scholars analyzed the questions, in particular S. Shapiro (1998) shed light on it. In the present paper we offer a broad and clear reconstruction of the debate and the contributions made to it by different authors, its reemergence at different times in similar forms, the necessary philosophical premises of Godel’s argument and more in general of Godelian arguments. Nel presente lavoro esamineremo l’eredita delle idee di Turing in riferimento alle conseguenze per la filosofia della mente dei Teoremi di Incompletezza di Godel. Questi teoremi sono stati quasi immediatamente visti come strumenti per confutare la tesi meccanicista. Turing per primo analizzo tale implicazione dei teoremi; dopo di lui pensatori come P. Rosenbloom, G. Kemeny e E. Nagel e J.R. Newman, nel 1950, svilupparono argomentazioni basate sull’idea che i Teoremi di Godel avrebbero potuto fornire uno strumento di logica per confutare la tesi filosofica del meccanicismo. Nonostante questa tradizione, il piu famoso argomento (godeliano) antimeccanicista e di solito associato al nome del filosofo inglese John Randolf Lucas (1961). Si noti che questa implicazione e stata indagata dallo stesso Godel nel 1951, ma le sue conside- razioni divennero note solo in tempi recenti, gli anni novanta dello scorso secolo, quando tuttavia molti studiosi erano venuti gia a conoscenza degli studi di Benacerraf (1967) e Chihara (1972) che analizzando l’articolo di Lucas arrivarono (in modo piu formale) alle stesse conclusioni alle quali Godel era pervenuto negli anni Cinquanta. L’argomento di Lucas e stato riproposto da R. Penrose (1989, 1994) il quale ha formulato e difeso una versione di esso, ma senza menzionare i lavori di Benacer","PeriodicalId":50506,"journal":{"name":"Epistemologia","volume":"1 1","pages":"207-232"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2014-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70119256","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
In this paper, following Peirce’s examination of the problem, I shall treat Aristotle’s syllogistics according to the rules of modern logic. In particular I shall show that two syllogisms (Darapti and Felapton) are not acceptable according to these principles. Finally, I shall show some very general properties of syllogistics that could be very helpful for building a general theory of inferences. In questo lavoro mi rifaro all’esame che Peirce ha svolto della sillogistica aristotelica e la inquadrero negli sviluppi logici contemporanei. In particolare, mostrero che due sillogismi (Darapti and Felapton) non sono in accordo con i principi logici oggi riconosciuti. Infine mostrero alcune caratteristiche generali della sillogistica che potrebbero risultare molto utili per costruire una teoria generale delle inferenze.
{"title":"Aristotle’s Syllogistics revisited","authors":"G. Auletta","doi":"10.3280/EPIS2013-002004","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/EPIS2013-002004","url":null,"abstract":"In this paper, following Peirce’s examination of the problem, I shall treat Aristotle’s syllogistics according to the rules of modern logic. In particular I shall show that two syllogisms (Darapti and Felapton) are not acceptable according to these principles. Finally, I shall show some very general properties of syllogistics that could be very helpful for building a general theory of inferences. In questo lavoro mi rifaro all’esame che Peirce ha svolto della sillogistica aristotelica e la inquadrero negli sviluppi logici contemporanei. In particolare, mostrero che due sillogismi (Darapti and Felapton) non sono in accordo con i principi logici oggi riconosciuti. Infine mostrero alcune caratteristiche generali della sillogistica che potrebbero risultare molto utili per costruire una teoria generale delle inferenze.","PeriodicalId":50506,"journal":{"name":"Epistemologia","volume":"1 1","pages":"233-261"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2014-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70119374","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
This paper replies to objections that have been raised against my operational-Kantian account of thought experiments by Fehige 2012 and 2013. Fehige also sketches an alternative Neo-Kantian account that utilizes Michael Friedman’s concept of a contingent and changeable a priori. To this I shall reply, first, that Fehige’s objections not only neglect some fundamental points I had made as regards the realizability of TEs, but also underestimate the principle of empiricism, which was rightly defended by Kant. Secondly, in opposition to what he states, my account does not differ in a very essential way from the empiricist solutions either as regards the power of TEs to predict something new about empirical reality, or as regards the criteria for telling apart good from bad TEs. Thirdly, in the light of the Kantian definition of the a priori, Friedman’s corresponding notion is contrary both to the spirit and to the letter of Kant’s philosophy; moreover, from a theoretical point of view, a material a priori is theoretically untenable since, counter to Friedman’s own intentions, it leads to relativism. Lo scritto risponde alle obiezioni di Fehige 2012 e 2013 contro la mia concezione operazionale-kantiana degli EM, cui egli contrappone un’alternativa che si basa sull’interpretazione di Friedman dell’a priori kantiano. Le obiezioni di Fehige, in primo luogo, non discutono abbastanza a fondo il senso in cui la realizzabilita in linea di principio dev’essere distinta da quella di fatto. In secondo luogo, il mio punto di vista non si distacca molto dalle soluzioni empiristiche ne nello spiegare la capacita degli EM di prevedere qualcosa di nuovo circa la realta empirica, ne per i criteri di valutazione degli EM. In terzo luogo, alla luce della definizione kantiana dell’a priori, la corrispondente nozione di Friedman e contraria sia alla lettera sia allo spirito della filosofia di Kant. Infine, da un punto di vista teoretico-sistematico, l’a priori di Friedman e indifendibile, perche, contro i suoi intenti, conduce al relativismo.
{"title":"On thought experiments and the Kantian a priori in the natural sciences : a reply to Yiftach J.H. Fehige","authors":"M. Buzzoni","doi":"10.3280/EPIS2013-002006","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/EPIS2013-002006","url":null,"abstract":"This paper replies to objections that have been raised against my operational-Kantian account of thought experiments by Fehige 2012 and 2013. Fehige also sketches an alternative Neo-Kantian account that utilizes Michael Friedman’s concept of a contingent and changeable a priori. To this I shall reply, first, that Fehige’s objections not only neglect some fundamental points I had made as regards the realizability of TEs, but also underestimate the principle of empiricism, which was rightly defended by Kant. Secondly, in opposition to what he states, my account does not differ in a very essential way from the empiricist solutions either as regards the power of TEs to predict something new about empirical reality, or as regards the criteria for telling apart good from bad TEs. Thirdly, in the light of the Kantian definition of the a priori, Friedman’s corresponding notion is contrary both to the spirit and to the letter of Kant’s philosophy; moreover, from a theoretical point of view, a material a priori is theoretically untenable since, counter to Friedman’s own intentions, it leads to relativism. Lo scritto risponde alle obiezioni di Fehige 2012 e 2013 contro la mia concezione operazionale-kantiana degli EM, cui egli contrappone un’alternativa che si basa sull’interpretazione di Friedman dell’a priori kantiano. Le obiezioni di Fehige, in primo luogo, non discutono abbastanza a fondo il senso in cui la realizzabilita in linea di principio dev’essere distinta da quella di fatto. In secondo luogo, il mio punto di vista non si distacca molto dalle soluzioni empiristiche ne nello spiegare la capacita degli EM di prevedere qualcosa di nuovo circa la realta empirica, ne per i criteri di valutazione degli EM. In terzo luogo, alla luce della definizione kantiana dell’a priori, la corrispondente nozione di Friedman e contraria sia alla lettera sia allo spirito della filosofia di Kant. Infine, da un punto di vista teoretico-sistematico, l’a priori di Friedman e indifendibile, perche, contro i suoi intenti, conduce al relativismo.","PeriodicalId":50506,"journal":{"name":"Epistemologia","volume":"36 1","pages":"277-293"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2014-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70119462","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
The paper provides a critical assessment of Quantum Artificial Intelligence, roughly the view that the human mind can be effectively simulated by a quantum computer. In particular it raises several independent problems for such a view, namely a supervenience problem, a quantum measurement problem, a decoherence problem and an indiscernibility problem. Il lavoro presenta una valutazione critica della Intelligenza Artificiale Quantistica, la tesi secondo cui la mente umana puo essere effettivamente simulata da un computer quantistico. In particolare solleva diversi indipendenti problemi per questa tesi, un problema di sopravvenienza, un problema di misurazione, un problema di decoerenza e un problema di indiscernibilita.
{"title":"Is the mind a quantum computer","authors":"Claudio Calosi","doi":"10.3280/EPIS2013-002002","DOIUrl":"https://doi.org/10.3280/EPIS2013-002002","url":null,"abstract":"The paper provides a critical assessment of Quantum Artificial Intelligence, roughly the view that the human mind can be effectively simulated by a quantum computer. In particular it raises several independent problems for such a view, namely a supervenience problem, a quantum measurement problem, a decoherence problem and an indiscernibility problem. Il lavoro presenta una valutazione critica della Intelligenza Artificiale Quantistica, la tesi secondo cui la mente umana puo essere effettivamente simulata da un computer quantistico. In particolare solleva diversi indipendenti problemi per questa tesi, un problema di sopravvenienza, un problema di misurazione, un problema di decoerenza e un problema di indiscernibilita.","PeriodicalId":50506,"journal":{"name":"Epistemologia","volume":"1 1","pages":"194-206"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2014-01-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"70119182","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}