D. Alfino, G. Cannavò, R. Squeri, V. L. Fauci, D. Sindoni, L. Squeri, E. V. Spagnolo
A Messina e nella sua provincia vivono circa 7328 stranieri con regolare permesso di soggiorno (dati aggiornati al 31/12/02 Questura di Messina Ufficio Immigrati) ai quali si deve aggiungere una quota di soggetti, irregolari e clandestini, stimata intorno al 25% dei regolari (fonte dati Caritas, Kirone). Le Comunita maggiormente presenti sono quelle provenienti dalle Filippine, Marocco, Sri Lanka. Al fine di valutare il livello di assistenza sanitaria fornita agli immigrati, nel periodo compreso tra Dicembre 2002 e Maggio 2003, abbiamo intervistato un campione di immigrati relativamente alle loro abitudini di vita, sul tipo di lavoro svolto, sullo stato di salute attuale e pregresso, sull’eventuale ricorso alle strutture del Servizio Sanitario Locale e sulle vaccinazioni praticate nel Paese di origine e in Italia. Sono stati intervistati 1204 soggetti (42,19% Sri Lanka, 24,75% Marocco, 25,91% Filippine, 3,15% Tunisia, 1,82% Senegal, 0,16% Algeria). La comunita cinese, anch’essa significativamente presente nella citta, si e dimostrata diffidente e non interessata alla nostra indagine. Sono state evidenziate notevoli carenze del Servizio Sanitario locale, per mancanza di un sistema di monitoraggio e prevenzione rivolto agli immigrati. Il 99% degli intervistati pur essendo iscritto al S.S.N.ed avendo nell’84% il medico di famiglia, non possiede il libretto sanitario, e stato sottoposto alle vaccinazioni obbligatorie del Paese di origine, ma non le ha integrate con quelle Italiane, ad eccezione del 2,3% di soggetti che ha praticato quella antiinfluenzale e dell’ 1,2% che si e sottoposto a quella antitifica ed antiepatite A per motivi occupazionali. Malgrado l’intervista mirasse a sondare il livello di assistenza sanitaria, ha svelato altri dettagli: il 79,2% dei soggetti cerca di mantenere le abitudini alimentari originarie; solo lo 0,5% ha dichiarato di aver subito un infortunio, mentre riguardo al tipo di attivita svolta si rilevano differenze in relazione ai paesi di origine.
在梅西纳和梅西纳省,大约有7328名持有合法居留许可的外国人(数据截至31.12.02 Questura de Messina移民办公室),另外还有一份非法和非法移民的配额,估计占合法移民的25%(数据来源:明爱,基隆)。主要的社区是菲律宾、摩洛哥和斯里兰卡。以评估移民提供的医疗水平的,在2002年12月至2003年5月期间,我们采访了一个相对的移民中他们的生活习惯,什么样的工作,目前的健康状况和先前是否使用当地卫生服务设施和原籍国和意大利使用的疫苗接种。1204名受访者(斯里兰卡42.19%,摩洛哥24.75%,菲律宾25.91%,突尼斯3.15%,塞内加尔1.82%,阿尔及利亚0.16%)。中华人民共和国在该市也有重要的存在,它对我们的调查既不信任又不感兴趣。由于缺乏针对移民的监测和预防系统,当地卫生服务存在重大缺陷。99%的受访者虽然书面和在nell’84%号S。S。家庭医生,没有医疗卡,原产国和被强制接种疫苗,但没有与意大利的结合起来,2.3%的人除外,实行了1.2%,,和自己经历的antiinfluenzale和antitifica和antiepatite为了就业。尽管采访的目的是调查医疗保健水平,但他透露了更多细节:79.2%的受试者试图保持原有的饮食习惯;只有0.5%的人报告说他们发生了事故,而他们所从事的活动的性质因原籍国而异。
{"title":"Inchiesta sulle condizioni di vita e sanitarie degli immigrati presenti nella cittá di Messina","authors":"D. Alfino, G. Cannavò, R. Squeri, V. L. Fauci, D. Sindoni, L. Squeri, E. V. Spagnolo","doi":"10.2427/6193","DOIUrl":"https://doi.org/10.2427/6193","url":null,"abstract":"A Messina e nella sua provincia vivono circa 7328 stranieri con regolare permesso di soggiorno (dati aggiornati al 31/12/02 Questura di Messina Ufficio Immigrati) ai quali si deve aggiungere una quota di soggetti, irregolari e clandestini, stimata intorno al 25% dei regolari (fonte dati Caritas, Kirone). Le Comunita maggiormente presenti sono quelle provenienti dalle Filippine, Marocco, Sri Lanka. Al fine di valutare il livello di assistenza sanitaria fornita agli immigrati, nel periodo compreso tra Dicembre 2002 e Maggio 2003, abbiamo intervistato un campione di immigrati relativamente alle loro abitudini di vita, sul tipo di lavoro svolto, sullo stato di salute attuale e pregresso, sull’eventuale ricorso alle strutture del Servizio Sanitario Locale e sulle vaccinazioni praticate nel Paese di origine e in Italia. Sono stati intervistati 1204 soggetti (42,19% Sri Lanka, 24,75% Marocco, 25,91% Filippine, 3,15% Tunisia, 1,82% Senegal, 0,16% Algeria). La comunita cinese, anch’essa significativamente presente nella citta, si e dimostrata diffidente e non interessata alla nostra indagine. Sono state evidenziate notevoli carenze del Servizio Sanitario locale, per mancanza di un sistema di monitoraggio e prevenzione rivolto agli immigrati. Il 99% degli intervistati pur essendo iscritto al S.S.N.ed avendo nell’84% il medico di famiglia, non possiede il libretto sanitario, e stato sottoposto alle vaccinazioni obbligatorie del Paese di origine, ma non le ha integrate con quelle Italiane, ad eccezione del 2,3% di soggetti che ha praticato quella antiinfluenzale e dell’ 1,2% che si e sottoposto a quella antitifica ed antiepatite A per motivi occupazionali. Malgrado l’intervista mirasse a sondare il livello di assistenza sanitaria, ha svelato altri dettagli: il 79,2% dei soggetti cerca di mantenere le abitudini alimentari originarie; solo lo 0,5% ha dichiarato di aver subito un infortunio, mentre riguardo al tipo di attivita svolta si rilevano differenze in relazione ai paesi di origine.","PeriodicalId":89162,"journal":{"name":"Italian journal of public health","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2012-05-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"68878463","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
M. Giusti, D. Tufi, A. Tassoni, A. D. Cimmuto, A. Boccia
Obiettivi : valutare l’efficacia del legame caldo in un sistema di ristorazione ospedaliera. Metodi : sono stati monitorati negli ultimi tre anni, parametri di temperatura, Carica Mesofila Totale (CMT), indicatori di inquinamento fecale e patogeni, in prodotti del legame caldo preparati e distribuiti dalla ristorazione di un ospedale romano nelle fasi: T0 (centro cottura), T1 (primo reparto servito) e T2 (ultimo reparto servito), per un totale di 337 rilevazioni. Parametri di riferimento per la valutazione: (a) T°C › 60°C (limite critico HACCP); (b) CMT ‹1x106 ufc/g (Delibera Giunta Regionale n. 5575 del 27/10/1998). Risultati: l’analisi dei valori medi di temperatura rilevati al T0 ha evidenziato, nel tempo, una riduzione delle inidoneita (dal 20% del 2000 al 4% del 2002). Le temperature riscontrate nei tempi T1 e T2 appaiono sempre inferiori ai valori rilevati al tempo T0 mostrando una tendenza alla diminuzione rispetto il limite critico. Le riduzioni percentuale delle temperature al T1 ed al T2 rispetto al T0 sono risultate statisticamente significative e piu marcate per l’anno 2002 (16,8%) rispetto al 2001 (2,9%) ed al 2000 (7,5%). Non sono state riscontrate inidoneita per i parametri microbiologici considerati. Conclusione : l’analisi dei risultati evidenzia come l’introduzione di nuove tecnologie di conservazione a caldo del vitto al T0 ha sensibilmente migliorato la rispondenza dei prodotti alle specifiche dell’HACCP. Contrariamente, a seguito della sostituzione/ ottimizzazione della tecnologia di trasporto del vitto ai reparti, si e registrato un peggioramento della qualita del servizio in termini di non conformita dei prodotti rispetto al limite di temperatura, mai accompagnato da non conformita microbiologiche. Gli aspetti organizzativi e gestionali del ciclo lavorativo, unitamente agli aspetti tecnologici, sono stati individuati quali elementi ostacolanti il processo di qualita sui quali intervenire attraverso un’azione combinata di formazione/ coinvolgimento degli operatori della filiera produttiva, nonche di ottimizzazione della performance della tecnologia di trasferimento del vitto.
目标:评估医院餐饮系统中热连接的有效性。方法:已在过去三年中,监测温度、总Mesofila (CMT),粪便污染指标和病原体制剂产品热的联系和餐饮分发的一个罗马医院在T1阶段:烹饪非价格(中心)、(先)和T2服役(最后车间车间),共计337调查。评估参考参数:(a) T T C›60 C(临界HACCP极限);(b) CMT汇编1x106 ufc/g(区域理事会第5575号决定,1998年10月27日)。结果:对T0测量到的平均温度的分析显示,随着时间的推移,受惠者的数量有所下降(从2000年的20%下降到2002年的4%)。在T1和T2时间记录的温度似乎总是低于T0时间记录的温度,显示出相对于临界阈值的下降趋势。从统计学上讲,T1和T2相对于T0的温度下降百分比是显著的,2002年(16.8%)比2001年(2.9%)和2000年(7.5%)更明显。在考虑的微生物参数中没有发现它们。结论:对结果的分析显示,采用新的T0保温食品技术大大提高了产品对haccp规范的响应能力。与此相反,在食品运输技术被取代/优化之后,在产品不符合温度限制的情况下,服务质量比微生物不符合的情况有所下降。工作周期的组织和管理方面,连同技术方面,已被确定为通过培训/生产链经营者的参与以及优化粮食转让技术的业绩来干预质量过程的障碍。
{"title":"Verifica di qualitá dei prodotti del legame caldo nella ristorazione ospedaliera","authors":"M. Giusti, D. Tufi, A. Tassoni, A. D. Cimmuto, A. Boccia","doi":"10.2427/6119","DOIUrl":"https://doi.org/10.2427/6119","url":null,"abstract":"Obiettivi : valutare l’efficacia del legame caldo in un sistema di ristorazione ospedaliera. Metodi : sono stati monitorati negli ultimi tre anni, parametri di temperatura, Carica Mesofila Totale (CMT), indicatori di inquinamento fecale e patogeni, in prodotti del legame caldo preparati e distribuiti dalla ristorazione di un ospedale romano nelle fasi: T0 (centro cottura), T1 (primo reparto servito) e T2 (ultimo reparto servito), per un totale di 337 rilevazioni. Parametri di riferimento per la valutazione: (a) T°C › 60°C (limite critico HACCP); (b) CMT ‹1x106 ufc/g (Delibera Giunta Regionale n. 5575 del 27/10/1998). Risultati: l’analisi dei valori medi di temperatura rilevati al T0 ha evidenziato, nel tempo, una riduzione delle inidoneita (dal 20% del 2000 al 4% del 2002). Le temperature riscontrate nei tempi T1 e T2 appaiono sempre inferiori ai valori rilevati al tempo T0 mostrando una tendenza alla diminuzione rispetto il limite critico. Le riduzioni percentuale delle temperature al T1 ed al T2 rispetto al T0 sono risultate statisticamente significative e piu marcate per l’anno 2002 (16,8%) rispetto al 2001 (2,9%) ed al 2000 (7,5%). Non sono state riscontrate inidoneita per i parametri microbiologici considerati. Conclusione : l’analisi dei risultati evidenzia come l’introduzione di nuove tecnologie di conservazione a caldo del vitto al T0 ha sensibilmente migliorato la rispondenza dei prodotti alle specifiche dell’HACCP. Contrariamente, a seguito della sostituzione/ ottimizzazione della tecnologia di trasporto del vitto ai reparti, si e registrato un peggioramento della qualita del servizio in termini di non conformita dei prodotti rispetto al limite di temperatura, mai accompagnato da non conformita microbiologiche. Gli aspetti organizzativi e gestionali del ciclo lavorativo, unitamente agli aspetti tecnologici, sono stati individuati quali elementi ostacolanti il processo di qualita sui quali intervenire attraverso un’azione combinata di formazione/ coinvolgimento degli operatori della filiera produttiva, nonche di ottimizzazione della performance della tecnologia di trasferimento del vitto.","PeriodicalId":89162,"journal":{"name":"Italian journal of public health","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2012-05-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"68875881","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Public health professionals are aware of the global imbalance between the range of factors that affect human health and the inadequate structures in place to address them. Global integration is moving at a rapid pace, fuelled by faster communication and greater movement of people and ideas. Yet the world continues to use nineteenth century structures based on individual nation states. The rapid pace of change requires new solutions, with effective international co-operative action, with devolved decision making that ensures implementation.The international agencies that should be able to tackle these issues have had limited success. There are examples of governments coming together to address some global problems related to health, such as recent conferences on reproductive health, the conference on climate change in Kyoto and the treaty on landmines.However, this is not sufficient, and implementation of agreements remains a barrier to progress.
{"title":"Globalisation and health: the role of a new scientific journal in harmonising public health practices","authors":"W. Ricciardi","doi":"10.2427/6135","DOIUrl":"https://doi.org/10.2427/6135","url":null,"abstract":"Public health professionals are aware of the global imbalance between the range of factors that affect human health and the inadequate structures in place to address them. Global integration is moving at a rapid pace, fuelled by faster communication and greater movement of people and ideas. Yet the world continues to use nineteenth century structures based on individual nation states. The rapid pace of change requires new solutions, with effective international co-operative action, with devolved decision making that ensures implementation.The international agencies that should be able to tackle these issues have had limited success. There are examples of governments coming together to address some global problems related to health, such as recent conferences on reproductive health, the conference on climate change in Kyoto and the treaty on landmines.However, this is not sufficient, and implementation of agreements remains a barrier to progress.","PeriodicalId":89162,"journal":{"name":"Italian journal of public health","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2012-05-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"68876183","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Obiettivi : analisi della funzione di controllo svolta dall’ASL 8 di Cagliari sulle prestazioni di ricovero ordinario erogate dalle 10 Case di Cura operanti nel territorio di competenza, durante gli anni 1997-2002. Metodi : il Settore Ospedalita Pubblica e Privata e stato incaricato degli aspetti tecnico-sanitari dei controlli, relativi alla tipologia, appropriatezza delle prestazioni e correttezza della compilazione della SDO e dei relativi DRGs. Risultati : nel presente studio sono state esaminate le 190.358 SDO dei dimessi ed effettuati 52.152 controlli sulle cartelle cliniche (media 27%) che hanno portato a 15.681 revisioni (30% dei controlli); sono state pertanto emesse note di credito che hanno inciso sul fatturato nella misura media del 6.4%. Sono state rilevate 16.384 anomalie, singole o associate, rappresentate prevalentemente dall’errata selezione della diagnosi principale (4.464 casi, pari al 27.2%), seguita in ordine di frequenza dai ricoveri anomali per durata di degenza, soprattutto ricoveri brevi (4.169 casi, media 25.4%), dai ricoveri impropri in quanto erogabili a livello assistenziale inferiore (2.762, media 16.8%) e da casi con erronea attribuzione di diagnosi concomitanti e/o complicanti (1.518, media 9.2%). Nel corso dei sei anni e stato riscontrato un aumento progressivo del numero dei ricoveri, da 24.813 a 39.520 (incremento 62%), e stato evidenziato un miglioramento della qualita della documentazione clinica dei ricoveri ed una riduzione degli errori di codifica (dal 51 al 29%) e delle anomalie per durata di degenza (dal 31 al 17%) mentre sono aumentate le revisioni per ricoveri impropri (dall’8 al 37%). Conclusioni : pur avendo ottenuto risultati positivi relativamente alla completezza delle cartelle cliniche e correttezza delle SDO, affinche l’attivita di controllo incida significativamente sul ricorso appropriato al ricovero ospedaliero e necessaria l’adozione a livello regionale di misure disincentivanti i comportamenti potenzialmente opportunistici e la definizione di criteri regionali di ammissibilita al ricovero (PRUO).
{"title":"Attivitá di controllo della ASL 8 di Cagliari sui ricoveri dell'Ospedalitá Privata dal 1997 al 2002","authors":"G. Rossi, M. T. Tirotto, R. Sais","doi":"10.2427/6131","DOIUrl":"https://doi.org/10.2427/6131","url":null,"abstract":"Obiettivi : analisi della funzione di controllo svolta dall’ASL 8 di Cagliari sulle prestazioni di ricovero ordinario erogate dalle 10 Case di Cura operanti nel territorio di competenza, durante gli anni 1997-2002. Metodi : il Settore Ospedalita Pubblica e Privata e stato incaricato degli aspetti tecnico-sanitari dei controlli, relativi alla tipologia, appropriatezza delle prestazioni e correttezza della compilazione della SDO e dei relativi DRGs. Risultati : nel presente studio sono state esaminate le 190.358 SDO dei dimessi ed effettuati 52.152 controlli sulle cartelle cliniche (media 27%) che hanno portato a 15.681 revisioni (30% dei controlli); sono state pertanto emesse note di credito che hanno inciso sul fatturato nella misura media del 6.4%. Sono state rilevate 16.384 anomalie, singole o associate, rappresentate prevalentemente dall’errata selezione della diagnosi principale (4.464 casi, pari al 27.2%), seguita in ordine di frequenza dai ricoveri anomali per durata di degenza, soprattutto ricoveri brevi (4.169 casi, media 25.4%), dai ricoveri impropri in quanto erogabili a livello assistenziale inferiore (2.762, media 16.8%) e da casi con erronea attribuzione di diagnosi concomitanti e/o complicanti (1.518, media 9.2%). Nel corso dei sei anni e stato riscontrato un aumento progressivo del numero dei ricoveri, da 24.813 a 39.520 (incremento 62%), e stato evidenziato un miglioramento della qualita della documentazione clinica dei ricoveri ed una riduzione degli errori di codifica (dal 51 al 29%) e delle anomalie per durata di degenza (dal 31 al 17%) mentre sono aumentate le revisioni per ricoveri impropri (dall’8 al 37%). Conclusioni : pur avendo ottenuto risultati positivi relativamente alla completezza delle cartelle cliniche e correttezza delle SDO, affinche l’attivita di controllo incida significativamente sul ricorso appropriato al ricovero ospedaliero e necessaria l’adozione a livello regionale di misure disincentivanti i comportamenti potenzialmente opportunistici e la definizione di criteri regionali di ammissibilita al ricovero (PRUO).","PeriodicalId":89162,"journal":{"name":"Italian journal of public health","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2012-05-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"68876418","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
C. Ml, C. Delfino, N. Dominici, Pasqualina Laganà, M. Mattace, S. Raso, S. Delia
Obiettivo : valutare le abitudini alimentari, igieniche e la percezione di se in un campione di studenti siciliani e calabresi. Materiali e Metodi : e stato condotto uno studio basato sulla compilazione in classe di un questionario, somministrato a 933 studenti dalla quarta elementare all’ultima classe di scuola superiore. Le schede con domande di tipo aperto e chiuso, a risposta singola o multipla, hanno fornito notizie di carattere antropometrico e sociofamiliare, sulle abitudini igienico alimentari e sulla percezione di se. Risultati : dai dati emerge che l’ 85,6% dei ragazzi effettua la prima colazione consumando latte (43,9%), latte e caffe (30,3%), biscotti (31,8%) e cereali (18,9%). L’ 89,7% fa uno spuntino a meta mattinata per lo piu con panino e salumi (51,6%). Nel pomeriggio l’ 89,5% fa la merenda consumando soprattutto merendine (37,3%) e succhi di frutta (28,3%). Circa la frequenza di assunzione di alimenti, carne, salumi, formaggi e patate sono consumati piu volte a settimana; uova e pesce una volta a settimana; pasta una volta al giorno; pane e frutta fresca tutti i giorni a pranzo e a cena. Meno consumati verdura e legumi, con una preferenza per lenticchie e piselli. Il 54,6% consuma cioccolata ed il 53,4% chewing-gum. Il 78,2% consuma i pasti in compagnia dei familiari, guardando la televisione (69,8%). Dall’indagine si evince che i ragazzi non sempre hanno una visione corretta del loro corpo, infatti il 68,9% di essi, nonostante sia normopeso vorrebbe essere piu magro. Conclusioni : si rendono necessari interventi educativi per migliorare le abitudini alimentari, favorendo la scelta di cibi sani. Occorre incrementare il consumo di verdure, legumi e frutta riducendo quello dei dolciumi che favoriscono sovrappeso e obesita. Inoltre bisogna realizzare una maggiore collaborazione tra scuola e sanita per educare i ragazzi ad una scelta di cibi sani, non condizionata dalle promozioni TV.
{"title":"Abitudini alimentari di un campione di popolazione giovanile siciliana e calabrese","authors":"C. Ml, C. Delfino, N. Dominici, Pasqualina Laganà, M. Mattace, S. Raso, S. Delia","doi":"10.2427/6123","DOIUrl":"https://doi.org/10.2427/6123","url":null,"abstract":"Obiettivo : valutare le abitudini alimentari, igieniche e la percezione di se in un campione di studenti siciliani e calabresi. Materiali e Metodi : e stato condotto uno studio basato sulla compilazione in classe di un questionario, somministrato a 933 studenti dalla quarta elementare all’ultima classe di scuola superiore. Le schede con domande di tipo aperto e chiuso, a risposta singola o multipla, hanno fornito notizie di carattere antropometrico e sociofamiliare, sulle abitudini igienico alimentari e sulla percezione di se. Risultati : dai dati emerge che l’ 85,6% dei ragazzi effettua la prima colazione consumando latte (43,9%), latte e caffe (30,3%), biscotti (31,8%) e cereali (18,9%). L’ 89,7% fa uno spuntino a meta mattinata per lo piu con panino e salumi (51,6%). Nel pomeriggio l’ 89,5% fa la merenda consumando soprattutto merendine (37,3%) e succhi di frutta (28,3%). Circa la frequenza di assunzione di alimenti, carne, salumi, formaggi e patate sono consumati piu volte a settimana; uova e pesce una volta a settimana; pasta una volta al giorno; pane e frutta fresca tutti i giorni a pranzo e a cena. Meno consumati verdura e legumi, con una preferenza per lenticchie e piselli. Il 54,6% consuma cioccolata ed il 53,4% chewing-gum. Il 78,2% consuma i pasti in compagnia dei familiari, guardando la televisione (69,8%). Dall’indagine si evince che i ragazzi non sempre hanno una visione corretta del loro corpo, infatti il 68,9% di essi, nonostante sia normopeso vorrebbe essere piu magro. Conclusioni : si rendono necessari interventi educativi per migliorare le abitudini alimentari, favorendo la scelta di cibi sani. Occorre incrementare il consumo di verdure, legumi e frutta riducendo quello dei dolciumi che favoriscono sovrappeso e obesita. Inoltre bisogna realizzare una maggiore collaborazione tra scuola e sanita per educare i ragazzi ad una scelta di cibi sani, non condizionata dalle promozioni TV.","PeriodicalId":89162,"journal":{"name":"Italian journal of public health","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2012-05-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"68876231","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
The smoked mozzarella and caciocavallo cheeses occupy a significant area among the traditional products in the Campania region. Smoked and non-smoked mozzarella and caciocavallo cheeses were screened for the presence of polycyclic aromatic hydrocarbons (PAHs). Total PAH concentration in non-smoked mozzarella ranged from 59.11 to 160.05 ig kg-1 wet weight (w.w.) and in that smoked from 67.49 to 399.90 ig kg-1 w.w. The total PAH content in non-smoked caciocavallo was between 36.70 and 248.59 ig kg-1 w.w.; in the smoked cheese, it varied from 72.52 to 1643.18 ig kg-1 w.w. The benzo(a)pyrene (BaP) values in all cheeses smoked by liquid smoke were higher than the permissible limit for BaP of 0.03 ig kg-1 for foods aromatised with liquid smoke.
{"title":"Polycyclic aromatic hydrocarbons (PAHs) in traditional smoked dairy products from Campania (Italy)","authors":"T. Cirillo, Nunzia Milano, R. A. Cocchieri","doi":"10.2427/6143","DOIUrl":"https://doi.org/10.2427/6143","url":null,"abstract":"The smoked mozzarella and caciocavallo cheeses occupy a significant area among the traditional products in the Campania region. Smoked and non-smoked mozzarella and caciocavallo cheeses were screened for the presence of polycyclic aromatic hydrocarbons (PAHs). Total PAH concentration in non-smoked mozzarella ranged from 59.11 to 160.05 ig kg-1 wet weight (w.w.) and in that smoked from 67.49 to 399.90 ig kg-1 w.w. The total PAH content in non-smoked caciocavallo was between 36.70 and 248.59 ig kg-1 w.w.; in the smoked cheese, it varied from 72.52 to 1643.18 ig kg-1 w.w. The benzo(a)pyrene (BaP) values in all cheeses smoked by liquid smoke were higher than the permissible limit for BaP of 0.03 ig kg-1 for foods aromatised with liquid smoke.","PeriodicalId":89162,"journal":{"name":"Italian journal of public health","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2012-05-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"68877096","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
G. Migliaretti, Milena Maule, S. Bellini, A. Castella, F. Cavallo
Introduzione : la comunita scientifica e sempre piu interessata alla ricerca di fattori causali delle malattie del Sistema Nervoso Centrale (SNC) non ancora noti, stimolata anche dal costante aumento della mortalita in Paesi europei ed extra-europei: Davis et al. Lancet. 1990, Davis et al. Ann N Y Acad Sci 1990. Obiettivi : il presente lavoro desidera evidenziare eventuali legami tra la mortalita per malattie del SNC ed area geografico-amministrativa di residenza in Piemonte, confrontando i risultati ottenuti con metodi tradizionali e con un approccio bayesiano. Materiali e metodi: basi dati: i dati sono tratti da fonte ISTAT e dalla Banca Dati Demografica Evolutiva della Regione Piemonte; viene considerata la mortalita per tutte le Malattie del SNC (ICD 320- 389.9) e per tutti i Tumori del SNC (ICD 191-192.9, 225-225.2, 237.5-237.9, 239.6) dal 1992 al 1997. Metodi di analisi: Il problema dell’instabilita statistica determinata da analisi effettuate a livello comunale, viene affrontato mediante analisi tradizionali, basate su SMR e relativi Intervalli di Confidenza al 95% calcolati per aggregazioni superiori (ASL e Provincia), e mediante gli stimatori bayesiani completi degli SMR Besag J at al. Ann Inst Statist Math, 1991; Lawson et al. Bertollini R Eds, Disease Mapping and Risk Assessment for Public Health, Wiley. Risultati: la mortalita per tutte le Malattie del SNC sembra presentare un eccesso, per i maschi, nella zona del sud-est Piemonte, particolarmente evidente nell’ASL di Casale Monferrato (SMR=132.4 IC95%[110.2-157.6]), e nella provincia di Alessandria (SMR=117.3 IC95%[107.6-127.6]), e per le femmine dell’ASL di Ivrea (SMR=149.6 IC95%[131.1-169.8]). Per quanto riguarda i Tumori del SNC, la mortalita per i maschi sembra presentare un eccesso nella zona di Alessandria, confermata a livello di ASL (SMR=127.7 IC95%: 100.6-159.7) e di Provincia (SMR=122.8 IC95%: 105.3-142.3). Conclusioni : i risultati sembrano suggerire una diversa distribuzione della mortalita per Malattie e Tumori del SNC in Piemonte, le cui spiegazioni andrebbero ricercate, oltre che in possibili fattori eziologici, in una diversa disponibilita e accessibilita ai servizi sanitari.
引言:科学界越来越多地参与研究尚不清楚的中枢神经系统疾病(中枢神经系统疾病)的病因因素,这也是由欧洲和非欧洲国家的死亡率不断上升所推动的:Davis等。《柳叶刀》,1990年,戴维斯等人。安N Y Acad滑雪板1990。目标:本研究旨在通过比较传统方法和贝叶斯方法的结果,突出SNC疾病死亡率与皮埃蒙特行政地理区域之间可能存在的联系。资料和方法:数据库:数据来自ISTAT来源和皮埃蒙特地区进化人口数据库;1992年至1997年期间,所有SNC疾病(ICD 320- 389.9)和所有SNC肿瘤(ICD 191-192.9, 225-225.2, 237.5-237.9, 239.6)均被认为是死亡率。统计分析方法:dell’instabilita问题处理由市级层面进行分析,通过分析传统,基于SMR及其区间,95%以上的计算(ASL),省和通过stimatori Besag SMR J的完整bayesiani at al . Ann处统计数学,1991;劳森等人。Bertollini R Eds,疾病地图和风险评估,Wiley。SNC的结果:为所有疾病的男孩似乎过度、皮埃蒙特、东南地区,Casale Monferrato nell’ASL尤为明显(男= 132 2-157。6 4 IC95%[110]),和亚历山德里亚省(SMR = 117 . 3 IC95% [107 stabex修正案。6]),女孩和Ivrea asl (SMR = 149 . 6 IC95%[131 1-169 8])。对于SNC肿瘤,亚历山大港地区男性死亡率似乎过高,ASL水平(SMR= 127.95%: 1006.159.7)和省级(SMR=122.8 IC95%: 105.3-142.3)证实了这一点。结论:研究结果似乎表明,皮埃蒙特的SNC疾病和癌症死亡率分布不同,除了可能的病因因素外,还应在不同的卫生服务可用性和可及性中寻求解释。
{"title":"Mortalitá per malattie del sistema nervoso centrale in Piemonte (1992-1997)","authors":"G. Migliaretti, Milena Maule, S. Bellini, A. Castella, F. Cavallo","doi":"10.2427/6177","DOIUrl":"https://doi.org/10.2427/6177","url":null,"abstract":"Introduzione : la comunita scientifica e sempre piu interessata alla ricerca di fattori causali delle malattie del Sistema Nervoso Centrale (SNC) non ancora noti, stimolata anche dal costante aumento della mortalita in Paesi europei ed extra-europei: Davis et al. Lancet. 1990, Davis et al. Ann N Y Acad Sci 1990. Obiettivi : il presente lavoro desidera evidenziare eventuali legami tra la mortalita per malattie del SNC ed area geografico-amministrativa di residenza in Piemonte, confrontando i risultati ottenuti con metodi tradizionali e con un approccio bayesiano. Materiali e metodi: basi dati: i dati sono tratti da fonte ISTAT e dalla Banca Dati Demografica Evolutiva della Regione Piemonte; viene considerata la mortalita per tutte le Malattie del SNC (ICD 320- 389.9) e per tutti i Tumori del SNC (ICD 191-192.9, 225-225.2, 237.5-237.9, 239.6) dal 1992 al 1997. Metodi di analisi: Il problema dell’instabilita statistica determinata da analisi effettuate a livello comunale, viene affrontato mediante analisi tradizionali, basate su SMR e relativi Intervalli di Confidenza al 95% calcolati per aggregazioni superiori (ASL e Provincia), e mediante gli stimatori bayesiani completi degli SMR Besag J at al. Ann Inst Statist Math, 1991; Lawson et al. Bertollini R Eds, Disease Mapping and Risk Assessment for Public Health, Wiley. Risultati: la mortalita per tutte le Malattie del SNC sembra presentare un eccesso, per i maschi, nella zona del sud-est Piemonte, particolarmente evidente nell’ASL di Casale Monferrato (SMR=132.4 IC95%[110.2-157.6]), e nella provincia di Alessandria (SMR=117.3 IC95%[107.6-127.6]), e per le femmine dell’ASL di Ivrea (SMR=149.6 IC95%[131.1-169.8]). Per quanto riguarda i Tumori del SNC, la mortalita per i maschi sembra presentare un eccesso nella zona di Alessandria, confermata a livello di ASL (SMR=127.7 IC95%: 100.6-159.7) e di Provincia (SMR=122.8 IC95%: 105.3-142.3). Conclusioni : i risultati sembrano suggerire una diversa distribuzione della mortalita per Malattie e Tumori del SNC in Piemonte, le cui spiegazioni andrebbero ricercate, oltre che in possibili fattori eziologici, in una diversa disponibilita e accessibilita ai servizi sanitari.","PeriodicalId":89162,"journal":{"name":"Italian journal of public health","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2012-05-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"68877260","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Regions The Observatory on Health in the Italian Regions arises in response to three different phenomena (devolution, economic sustainability and regional variations). It aims to study performances of regional health systems, to monitor quality of care in the Italian regions, to disseminate the main results of this activity and to provide information to support decisions and choices of health programs and the allocation of resources. In 2003 the Observatory published the “Osservasalute Report”, a collaboration of more than 60 researchers, using 110 selected indicators and different data sources. It performed a comparative analysis of the regional health systems with a multidisciplinary approach. The structure of each of the indicators is articulated in six sections: significance, validity and limits, benchmark, source of data, description of results, Osservasalute’s recommendations. The results of all the indicators can be clustered into three different groups: indicators without regional differences (such as Standardised Mortality Rate for Infectious Diseases); indicators where the regional differences follow a North - South gradient and in some instances, an East – West gradient (as Life Expectancy at Birth; Movement of Patients Seeking Hospital Care) and finally indicators with important differences but without any gradient (such as Prevalence of Hypertension and Prevalence of Hypercholesterolemia). The Observatory’s perspective at a national level is to validate the indicators and the quality of the data reported and contribute, to define exactly what information is missing. At a European level is to contribute to the organisation of a network of Regional Health Observatories (RHONE) and to the production of a report on Health and health care in the European Regions.
{"title":"The Observatory on Health in the Italian Regions","authors":"C. Marano, P. Folino-Gallo","doi":"10.2427/6139","DOIUrl":"https://doi.org/10.2427/6139","url":null,"abstract":"Regions The Observatory on Health in the Italian Regions arises in response to three different phenomena (devolution, economic sustainability and regional variations). It aims to study performances of regional health systems, to monitor quality of care in the Italian regions, to disseminate the main results of this activity and to provide information to support decisions and choices of health programs and the allocation of resources. In 2003 the Observatory published the “Osservasalute Report”, a collaboration of more than 60 researchers, using 110 selected indicators and different data sources. It performed a comparative analysis of the regional health systems with a multidisciplinary approach. The structure of each of the indicators is articulated in six sections: significance, validity and limits, benchmark, source of data, description of results, Osservasalute’s recommendations. The results of all the indicators can be clustered into three different groups: indicators without regional differences (such as Standardised Mortality Rate for Infectious Diseases); indicators where the regional differences follow a North - South gradient and in some instances, an East – West gradient (as Life Expectancy at Birth; Movement of Patients Seeking Hospital Care) and finally indicators with important differences but without any gradient (such as Prevalence of Hypertension and Prevalence of Hypercholesterolemia). The Observatory’s perspective at a national level is to validate the indicators and the quality of the data reported and contribute, to define exactly what information is missing. At a European level is to contribute to the organisation of a network of Regional Health Observatories (RHONE) and to the production of a report on Health and health care in the European Regions.","PeriodicalId":89162,"journal":{"name":"Italian journal of public health","volume":"79 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2012-05-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"68876316","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
M. L. Sammarco, G. Ripabelli, I. Fanelli, G. Grasso
Obiettivi : la trasmissione eterosessuale di HIV sta acquisendo una sempre maggiore importanza. Obiettivo del presente studio e stato, pertanto, quello di valutare in un campione di studenti universitari le caratteristiche dei comportamenti sessuali a rischio. Metodi : nell’ambito di uno studio piu ampio, e stato distribuito ad un campione di studenti dell’Universita del Molise (Campobasso) un questionario anonimo che comprendeva anche una sezione sui comportamenti sessuali. Il campione era composto da 430 studenti (maschi = 35,8%); l’eta media era di 23 anni. Risultati : il 72.6% ha riferito rapporti sessuali completi (83,6%, femmine = 66,5%; p‹0,005, test del chiquadrato); piu spesso i rapporti sono senza l’uso del preservativo (55,9%; maschi = 55,0%, femmine = 56,6%). Una discreta percentuale (18,5%; maschi = 29,9%, femmine = 10,5%, p‹0,005) ha avuto rapporti occasionali. Il 51,8% degli studenti sessualmente attivi ha avuto rapporti sessuali dopo aver bevuto alcolici (maschi = 65,9%; femmine = 41,9%; p‹0,05); tra questi il 54,6% (maschi = 50,0%, femmine = 59,5%) non utilizza il preservativo. Una percentuale piu contenuta (16,3%; maschi = 23,6%, femmine = 11,1%, p‹0,05) ha avuto rapporti sessuali dopo l’uso di droghe (soprattutto cannabis e cocaina); tra questi il 55,3% (maschi = 56,7%, femmine = 52,9%) non utilizza il preservativo. Il 6,7% dei maschi ha avuto almeno un’esperienza omosessuale con rapporti anali, di cui una meta non ha utilizzato il preservativo nell’ultimo rapporto. Conclusioni : i maschi sono sessualmente piu attivi e hanno comportamenti piu a rischio, tuttavia non ci sono differenze significative per quanto riguarda l’uso del preservativo. Nel nostro paese il futuro dell’epidemia di AIDS dipendera dai comportamenti sessuali della popolazione. A tal fine le strategie di prevenzione devono mirare ad aumentare la consapevolezza dei giovani sui rischi dei loro comportamenti sessuali ed a promuovere comportamenti piu sicuri.
{"title":"Comportamenti sessuali e rischio di AIDS in studenti universitari","authors":"M. L. Sammarco, G. Ripabelli, I. Fanelli, G. Grasso","doi":"10.2427/6167","DOIUrl":"https://doi.org/10.2427/6167","url":null,"abstract":"Obiettivi : la trasmissione eterosessuale di HIV sta acquisendo una sempre maggiore importanza. Obiettivo del presente studio e stato, pertanto, quello di valutare in un campione di studenti universitari le caratteristiche dei comportamenti sessuali a rischio. Metodi : nell’ambito di uno studio piu ampio, e stato distribuito ad un campione di studenti dell’Universita del Molise (Campobasso) un questionario anonimo che comprendeva anche una sezione sui comportamenti sessuali. Il campione era composto da 430 studenti (maschi = 35,8%); l’eta media era di 23 anni. Risultati : il 72.6% ha riferito rapporti sessuali completi (83,6%, femmine = 66,5%; p‹0,005, test del chiquadrato); piu spesso i rapporti sono senza l’uso del preservativo (55,9%; maschi = 55,0%, femmine = 56,6%). Una discreta percentuale (18,5%; maschi = 29,9%, femmine = 10,5%, p‹0,005) ha avuto rapporti occasionali. Il 51,8% degli studenti sessualmente attivi ha avuto rapporti sessuali dopo aver bevuto alcolici (maschi = 65,9%; femmine = 41,9%; p‹0,05); tra questi il 54,6% (maschi = 50,0%, femmine = 59,5%) non utilizza il preservativo. Una percentuale piu contenuta (16,3%; maschi = 23,6%, femmine = 11,1%, p‹0,05) ha avuto rapporti sessuali dopo l’uso di droghe (soprattutto cannabis e cocaina); tra questi il 55,3% (maschi = 56,7%, femmine = 52,9%) non utilizza il preservativo. Il 6,7% dei maschi ha avuto almeno un’esperienza omosessuale con rapporti anali, di cui una meta non ha utilizzato il preservativo nell’ultimo rapporto. Conclusioni : i maschi sono sessualmente piu attivi e hanno comportamenti piu a rischio, tuttavia non ci sono differenze significative per quanto riguarda l’uso del preservativo. Nel nostro paese il futuro dell’epidemia di AIDS dipendera dai comportamenti sessuali della popolazione. A tal fine le strategie di prevenzione devono mirare ad aumentare la consapevolezza dei giovani sui rischi dei loro comportamenti sessuali ed a promuovere comportamenti piu sicuri.","PeriodicalId":89162,"journal":{"name":"Italian journal of public health","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2012-05-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"68877418","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
M. Luparia, D. Bonvini, M. Demarchi, A. Lanszweert, M. Minola, M. Renna, D. Sarasino, M. Panella
Obiettivi : valutare le relazioni intercorrenti tra i livelli di appropriatezza di indicazione e di gestione del cateterismo vescicale e lo sviluppo delle IVU. Materiali e metodi : studio descrittivo condotto in una giornata con rilevazione basata su cartelle cliniche ed infermieristiche. Le relazioni intercorrenti tra la cateterizzazione vescicale e l’insorgenza dell’IVU sono stati studiati mediante modelli di regressione logistica in grado di valutare l’appropriatezza del processo assistenziale e per identificare i determinanti dell’esitto. Risultati: nel giorno dell’indagine son risultati ricoverati 166 pazienti, di questi 57 (34,34%; IC 95% 28,06- 40,62%) erano portatori di catetere urinario. In totale sono state analizzate oltre 1200 procedure. La prevalenza di infezioni nosocomiali delle vie urinarie e stata del 12,28% (IC 95% 7,98-16,50%). Tutti i cateterizzati avevano un sistema di drenaggio di tipo chiuso. I modelli di regressione logistica hanno dimostrato un accresciuto rischio di mancato lavaggio delle mani in presenza di un regime di ricovero d’urgenza e in unita operativa chirurgica (p‹0,01), parimenti si e evidenziato un minor livello di controllo del meato urnario in presenza del regime del ricovero d’urgenza in unita operativa chirurgica (p‹0,01). Conclusioni : le raccomandazioni fornite dalla letteratura in relazione all’inserimento e alla gestione del cateterismo vescicale sono solo in parte seguite nella pratica quotidiana. In particolare il lavaggio delle mani, anche se e una procedura semplice e poco costosa risulta comunque poco seguita, soprattutto in regime di urgenze e nelle chirurgie, dove per la tipologia delle prestazioni effettuata, l’aderenza a queste procedure dovrebbe essere massima. Questi comportamenti “scorretti” rendono inefficace l’utilizzo del cateterismo vescicale a ciclo chiuso. Nonostante queste problematicita la frequenza di IVU e nel range di variabilita che analoghi studi nazionali ed internazionali presentano.
{"title":"Cateterismo vescicale: appropriatezza dell´uso ed esiti clinici nell´Azienda Sanitaria Ospedaliera \"Maggiore della Caritá\" di Novara","authors":"M. Luparia, D. Bonvini, M. Demarchi, A. Lanszweert, M. Minola, M. Renna, D. Sarasino, M. Panella","doi":"10.2427/6161","DOIUrl":"https://doi.org/10.2427/6161","url":null,"abstract":"Obiettivi : valutare le relazioni intercorrenti tra i livelli di appropriatezza di indicazione e di gestione del cateterismo vescicale e lo sviluppo delle IVU. Materiali e metodi : studio descrittivo condotto in una giornata con rilevazione basata su cartelle cliniche ed infermieristiche. Le relazioni intercorrenti tra la cateterizzazione vescicale e l’insorgenza dell’IVU sono stati studiati mediante modelli di regressione logistica in grado di valutare l’appropriatezza del processo assistenziale e per identificare i determinanti dell’esitto. Risultati: nel giorno dell’indagine son risultati ricoverati 166 pazienti, di questi 57 (34,34%; IC 95% 28,06- 40,62%) erano portatori di catetere urinario. In totale sono state analizzate oltre 1200 procedure. La prevalenza di infezioni nosocomiali delle vie urinarie e stata del 12,28% (IC 95% 7,98-16,50%). Tutti i cateterizzati avevano un sistema di drenaggio di tipo chiuso. I modelli di regressione logistica hanno dimostrato un accresciuto rischio di mancato lavaggio delle mani in presenza di un regime di ricovero d’urgenza e in unita operativa chirurgica (p‹0,01), parimenti si e evidenziato un minor livello di controllo del meato urnario in presenza del regime del ricovero d’urgenza in unita operativa chirurgica (p‹0,01). Conclusioni : le raccomandazioni fornite dalla letteratura in relazione all’inserimento e alla gestione del cateterismo vescicale sono solo in parte seguite nella pratica quotidiana. In particolare il lavaggio delle mani, anche se e una procedura semplice e poco costosa risulta comunque poco seguita, soprattutto in regime di urgenze e nelle chirurgie, dove per la tipologia delle prestazioni effettuata, l’aderenza a queste procedure dovrebbe essere massima. Questi comportamenti “scorretti” rendono inefficace l’utilizzo del cateterismo vescicale a ciclo chiuso. Nonostante queste problematicita la frequenza di IVU e nel range di variabilita che analoghi studi nazionali ed internazionali presentano.","PeriodicalId":89162,"journal":{"name":"Italian journal of public health","volume":"1 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2012-05-22","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"68877134","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}