Pub Date : 2019-07-01DOI: 10.1016/S1639-870X(19)42528-2
S. Ballivet de Régloix (Oto-rhino-laryngologiste, praticien des Armées) , O. Maurin (Urgentiste, praticien des Armées) , Y. Pons (Oto-rhino-laryngologiste, praticien des Armées) , L. Genestier (Oto-rhino-laryngologiste, praticien des Armées) , P. Clément (Oto-rhino-laryngologiste, praticien des Armées) , A. Crambert (Oto-rhino-laryngologiste, praticien des Armées)
Le lesioni da blast si incontrano spesso nei moderni conflitti armati, sia in un contesto terroristico o militare che in caso di incidente industriale. Le lesioni auricolari sono quelle più frequentemente osservate nelle lesioni da blast primarie. Sono dovute a un improvviso aumento della pressione nel meato acustico esterno, all’origine di lesioni dell’orecchio medio o, anche, dell’orecchio interno. Un blast può essere provocato da uno schiaffo sul meato acustico esterno, ma le lesioni più tipiche e dimostrative sono causate dall’effetto di soffio provocato da un’esplosione. Le lesioni auricolari sono secondarie e la gestione si concentra sulle insufficienze multiorgano, immediate o ritardate, in particolare il blast polmonare. Lo stato della membrana timpanica non fornisce informazioni su questo rischio e una rinofibroscopia precoce alla ricerca di un blast laringeo sembra un esame più pertinente. I blast auricolari sono caratterizzati da significativi segni funzionali che non sono correlati all’esame otoscopico. La perdita uditiva neurosensoriale è, il più delle volte, definitiva. A distanza dall’evento, la ricerca del blast auricolare è fondamentale, perché i disturbi funzionali che ne conseguono peggioreranno la qualità di vita di questi pazienti già fisicamente e psicologicamente colpiti da un’esplosione.
{"title":"Blast auricolare","authors":"S. Ballivet de Régloix (Oto-rhino-laryngologiste, praticien des Armées) , O. Maurin (Urgentiste, praticien des Armées) , Y. Pons (Oto-rhino-laryngologiste, praticien des Armées) , L. Genestier (Oto-rhino-laryngologiste, praticien des Armées) , P. Clément (Oto-rhino-laryngologiste, praticien des Armées) , A. Crambert (Oto-rhino-laryngologiste, praticien des Armées)","doi":"10.1016/S1639-870X(19)42528-2","DOIUrl":"10.1016/S1639-870X(19)42528-2","url":null,"abstract":"<div><p>Le lesioni da blast si incontrano spesso nei moderni conflitti armati, sia in un contesto terroristico o militare che in caso di incidente industriale. Le lesioni auricolari sono quelle più frequentemente osservate nelle lesioni da blast primarie. Sono dovute a un improvviso aumento della pressione nel meato acustico esterno, all’origine di lesioni dell’orecchio medio o, anche, dell’orecchio interno. Un blast può essere provocato da uno schiaffo sul meato acustico esterno, ma le lesioni più tipiche e dimostrative sono causate dall’effetto di soffio provocato da un’esplosione. Le lesioni auricolari sono secondarie e la gestione si concentra sulle insufficienze multiorgano, immediate o ritardate, in particolare il blast polmonare. Lo stato della membrana timpanica non fornisce informazioni su questo rischio e una rinofibroscopia precoce alla ricerca di un blast laringeo sembra un esame più pertinente. I blast auricolari sono caratterizzati da significativi segni funzionali che non sono correlati all’esame otoscopico. La perdita uditiva neurosensoriale è, il più delle volte, definitiva. A distanza dall’evento, la ricerca del blast auricolare è fondamentale, perché i disturbi funzionali che ne conseguono peggioreranno la qualità di vita di questi pazienti già fisicamente e psicologicamente colpiti da un’esplosione.</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"18 3","pages":"Pages 1-9"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"84615199","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2019-07-01DOI: 10.1016/S1639-870X(19)42529-4
F. Rubin , C. Legoupil , C. Hill
I tumori delle vie aerodigestive superiori (VADS) sono un gruppo eterogeneo di tumori. I principali fattori di rischio di cancro della laringe, della cavità orale, dell’orofaringe e dell’ipofaringe sono, in ordine di importanza, il tabacco, l’alcol, un consumo di frutta inferiore a 300 g/die e di verdure non amidacee inferiore a 300 g/die, un’infezione da papillomavirus umano (HPV) e, infine, delle esposizioni professionali (amianto, vapori di acidi forti, derivati del nichel e del cromo). I primi due fattori, tabacco e alcol, aumentano ciascuno i rischi in modo indipendente e, quando sono associati, il che è frequente, i rischi sono approssimativamente moltiplicati. La sospensione del fumo e del consumo di alcol consente una riduzione del rischio, con un ritorno allo stesso rischio dei non-consumatori dopo almeno 20 anni di astinenza. I principali fattori di rischio dei cancri del rinofaringe sono l’infezione da virus di Epstein-Barr (EBV), il tabacco e la dieta (pesce salato alla cantonese). Il principale fattore di rischio di cancro delle cavità nasosinusali è di ordine professionale (principalmente lavoratori esposti a polvere di legno e a tannini).
上气道肿瘤(VADS)是一组不同的肿瘤。喉部癌症的主要危险因素,口腔,dell’orofaringe和dell’ipofaringe按重要性排序,烟草、酒精、水果消费少于300 g / d和淀粉类蔬菜不少于300 g / d,人类乳突病毒感染(HPV)最后,和专业的展览(石棉、蒸气衍生的强酸,镍和铬)。前两个因素,烟草和酒精,都独立地增加了风险,当它们结合在一起时(这是很常见的),风险大致相乘。禁烟和饮酒可以降低风险,在戒毒至少20年后,非吸毒者将恢复到同样的风险。鼻咽癌的主要危险因素是爱泼斯坦-巴尔(EBV)病毒感染、烟草和饮食(广东咸鱼)。鼻腔癌的主要危险因素是职业性的(主要是暴露于木屑和单宁的工人)。
{"title":"Fattori di rischio di cancro delle vie aerodigestive superiori","authors":"F. Rubin , C. Legoupil , C. Hill","doi":"10.1016/S1639-870X(19)42529-4","DOIUrl":"10.1016/S1639-870X(19)42529-4","url":null,"abstract":"<div><p>I tumori delle vie aerodigestive superiori (VADS) sono un gruppo eterogeneo di tumori. I principali fattori di rischio di cancro della laringe, della cavità orale, dell’orofaringe e dell’ipofaringe sono, in ordine di importanza, il tabacco, l’alcol, un consumo di frutta inferiore a 300 g/die e di verdure non amidacee inferiore a 300 g/die, un’infezione da papillomavirus umano (HPV) e, infine, delle esposizioni professionali (amianto, vapori di acidi forti, derivati del nichel e del cromo). I primi due fattori, tabacco e alcol, aumentano ciascuno i rischi in modo indipendente e, quando sono associati, il che è frequente, i rischi sono approssimativamente moltiplicati. La sospensione del fumo e del consumo di alcol consente una riduzione del rischio, con un ritorno allo stesso rischio dei non-consumatori dopo almeno 20 anni di astinenza. I principali fattori di rischio dei cancri del rinofaringe sono l’infezione da virus di Epstein-Barr (EBV), il tabacco e la dieta (pesce salato alla cantonese). Il principale fattore di rischio di cancro delle cavità nasosinusali è di ordine professionale (principalmente lavoratori esposti a polvere di legno e a tannini).</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"18 3","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"89742327","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2019-07-01DOI: 10.1016/S1639-870X(19)42526-9
A. Londero, D. Bouccara
L’iperacusia è un sintomo otologico relativamente frequente, spesso associato a un acufene soggettivo, che può costellare l’evoluzione di molte patologie oto-rino-laringoiatriche, neuropsicologiche o generali. Nei casi più gravi, può portare a una grave desocializzazione degli individui affetti, che sono costretti a isolarsi in un ambiente artificialmente silenzioso. Una migliore comprensione della nosologia e della fisiopatologia di questo complesso disturbo consente di sviluppare strategie di gestione efficaci, basate essenzialmente sulla rieducazione sonora e su brevi terapie cognitivocomportamentali.
{"title":"Iperacusia","authors":"A. Londero, D. Bouccara","doi":"10.1016/S1639-870X(19)42526-9","DOIUrl":"10.1016/S1639-870X(19)42526-9","url":null,"abstract":"<div><p>L’iperacusia è un sintomo otologico relativamente frequente, spesso associato a un acufene soggettivo, che può costellare l’evoluzione di molte patologie oto-rino-laringoiatriche, neuropsicologiche o generali. Nei casi più gravi, può portare a una grave desocializzazione degli individui affetti, che sono costretti a isolarsi in un ambiente artificialmente silenzioso. Una migliore comprensione della nosologia e della fisiopatologia di questo complesso disturbo consente di sviluppare strategie di gestione efficaci, basate essenzialmente sulla rieducazione sonora e su brevi terapie cognitivocomportamentali.</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"18 3","pages":"Pages 1-7"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-07-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"89659856","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2019-06-01DOI: 10.1016/S1639-870X(19)42040-0
C. Beauvillain de Montreuil , M.-H. Tessier (dermatologue, attachée service de stomatologie et de chirurgie maxillo-faciale) , J. Billet
La patologia della mucosa orale è il punto d’incontro di quattro specialità mediche: stomatologia, dermatologia, oto-rino-laringoiatria e odontoiatria. Infatti, utilizza molte altre specialità mediche, come la medicina interna, l’ematologia, la patologia infettiva e la farmacologia, in modo che il professionista che esamina una cavità orale deve avere una conoscenza medica molto ampia; in molti centri si stanno organizzando dei consulti multidisciplinari per questa patologia. Il professionista che esamina il paziente deve fare un’analisi completa delle lesioni osservate e ricorrere a una ricca iconografia allegata a questo testo.
{"title":"Patologia benigna della mucosa orale","authors":"C. Beauvillain de Montreuil , M.-H. Tessier (dermatologue, attachée service de stomatologie et de chirurgie maxillo-faciale) , J. Billet","doi":"10.1016/S1639-870X(19)42040-0","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1639-870X(19)42040-0","url":null,"abstract":"<div><p>La patologia della mucosa orale è il punto d’incontro di quattro specialità mediche: stomatologia, dermatologia, oto-rino-laringoiatria e odontoiatria. Infatti, utilizza molte altre specialità mediche, come la medicina interna, l’ematologia, la patologia infettiva e la farmacologia, in modo che il professionista che esamina una cavità orale deve avere una conoscenza medica molto ampia; in molti centri si stanno organizzando dei consulti multidisciplinari per questa patologia. Il professionista che esamina il paziente deve fare un’analisi completa delle lesioni osservate e ricorrere a una ricca iconografia allegata a questo testo.</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"18 2","pages":"Pages 1-23"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"92004053","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2019-06-01DOI: 10.1016/S1639-870X(19)42039-4
L. Vatin , J.-B. Morvan , O. Cathelinaud , C. Joubert , A. Dagain , F. Bousquet , D. Riviere
Paraurti mediano della faccia, il naso è predisposto a traumi e a fratture. Le fratture del naso, sebbene siano isolate nella maggior parte dei casi, richiedono una valutazione clinica completa per non trascurare un danno delle strutture adiacenti. In un numero significativo di casi, queste fratture possono passare inosservate o essere trattate in modo inappropriato, portando alla riparazione chirurgica a distanza con rinosettoplastica, i cui risultati sono casuali. Gli obiettivi di una gestione precoce sono di ridurre le sequele estetiche ma anche di ripristinare un’adeguata permeabilità nasale. La scelta della riduzione ortopedica o chirurgica si basa su criteri oggettivi e deve, idealmente, intervenire nei 14 giorni successivi al trauma.
{"title":"Fratture del naso","authors":"L. Vatin , J.-B. Morvan , O. Cathelinaud , C. Joubert , A. Dagain , F. Bousquet , D. Riviere","doi":"10.1016/S1639-870X(19)42039-4","DOIUrl":"10.1016/S1639-870X(19)42039-4","url":null,"abstract":"<div><p>Paraurti mediano della faccia, il naso è predisposto a traumi e a fratture. Le fratture del naso, sebbene siano isolate nella maggior parte dei casi, richiedono una valutazione clinica completa per non trascurare un danno delle strutture adiacenti. In un numero significativo di casi, queste fratture possono passare inosservate o essere trattate in modo inappropriato, portando alla riparazione chirurgica a distanza con rinosettoplastica, i cui risultati sono casuali. Gli obiettivi di una gestione precoce sono di ridurre le sequele estetiche ma anche di ripristinare un’adeguata permeabilità nasale. La scelta della riduzione ortopedica o chirurgica si basa su criteri oggettivi e deve, idealmente, intervenire nei 14 giorni successivi al trauma.</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"18 2","pages":"Pages 1-10"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"77038819","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2019-06-01DOI: 10.1016/S1639-870X(19)42041-2
F. Rubin , C. Legoupil , P. Bonfils , H. Mirghani , C. Hill
Nel 2012, nell’uomo, il cancro laringeo (2 900 nuovi casi) è il più frequente tra i cancri delle vie aerodigestive superiori (VADS), seguito dall’orofaringe (2 640 casi), poi dalla cavità orale (2 550 casi) e dall’ipofaringe (1 810 casi); tuttavia, in ciascun sesso, i casi di cancro rinofaringeo (300 casi), del labbro (440 casi) e del naso (110 casi) erano molto più rari in Francia. Il più alto numero di decessi è stato osservato per l’orofaringe (942 decessi nel 2014), seguita da laringe (926) e cavità orale (800). Nelle donne, la localizzazione principale è la cavità orale (1 340 casi), seguita da orofaringe (860 casi) e, infine, laringe (520 casi). I cancri rinofaringei (148 decessi), del labbro (27) e del naso (256) presentano una mortalità inferiore. In tutti gli stadi e i sessi, nel periodo 2005-2010, la sopravvivenza netta media a cinque anni era del 39% (28-83%). La frequenza dei cancri delle VADS è ancora particolarmente elevata nella Francia metropolitana rispetto alla maggior parte del resto del mondo, ma questa frequenza è diminuita drasticamente nella popolazione maschile, mentre l’incidenza è in aumento e la mortalità è in diminuzione nella popolazione femminile. Quest’evoluzione è principalmente il risultato della drastica diminuzione del consumo di alcol nella popolazione generale e degli effetti delle politiche di lotta contro il tabacco, mentre l’incidenza è in aumento tra le donne con l’invecchiamento delle generazioni di fumatrici. Tuttavia, la Francia presenta ancora la terza più alta incidenza di cancro orofaringeo nel mondo, nell’uomo. Il cancro rinofaringeo è un’entità separata e la sua incidenza è molto bassa in Francia (da 0,0 a 0,3 per 100 000 persone-anni) e la sua istologia è, generalmente, indifferenziata. Infine, l’eccesso di rischio di un secondo cancro localizzato nelle VADS è molto importante dopo un primo cancro delle VADS (o dell’esofago), molto più che dopo ogni altro primo cancro, il che giustifica l’attuale politica di sorveglianza a lungo termine per questo tipo di cancro.
{"title":"Frequenza dei cancri delle vie aerodigestive superiori","authors":"F. Rubin , C. Legoupil , P. Bonfils , H. Mirghani , C. Hill","doi":"10.1016/S1639-870X(19)42041-2","DOIUrl":"10.1016/S1639-870X(19)42041-2","url":null,"abstract":"<div><p>Nel 2012, nell’uomo, il cancro laringeo (2 900 nuovi casi) è il più frequente tra i cancri delle vie aerodigestive superiori (VADS), seguito dall’orofaringe (2 640 casi), poi dalla cavità orale (2 550 casi) e dall’ipofaringe (1 810 casi); tuttavia, in ciascun sesso, i casi di cancro rinofaringeo (300 casi), del labbro (440 casi) e del naso (110 casi) erano molto più rari in Francia. Il più alto numero di decessi è stato osservato per l’orofaringe (942 decessi nel 2014), seguita da laringe (926) e cavità orale (800). Nelle donne, la localizzazione principale è la cavità orale (1 340 casi), seguita da orofaringe (860 casi) e, infine, laringe (520 casi). I cancri rinofaringei (148 decessi), del labbro (27) e del naso (256) presentano una mortalità inferiore. In tutti gli stadi e i sessi, nel periodo 2005-2010, la sopravvivenza netta media a cinque anni era del 39% (28-83%). La frequenza dei cancri delle VADS è ancora particolarmente elevata nella Francia metropolitana rispetto alla maggior parte del resto del mondo, ma questa frequenza è diminuita drasticamente nella popolazione maschile, mentre l’incidenza è in aumento e la mortalità è in diminuzione nella popolazione femminile. Quest’evoluzione è principalmente il risultato della drastica diminuzione del consumo di alcol nella popolazione generale e degli effetti delle politiche di lotta contro il tabacco, mentre l’incidenza è in aumento tra le donne con l’invecchiamento delle generazioni di fumatrici. Tuttavia, la Francia presenta ancora la terza più alta incidenza di cancro orofaringeo nel mondo, nell’uomo. Il cancro rinofaringeo è un’entità separata e la sua incidenza è molto bassa in Francia (da 0,0 a 0,3 per 100 000 persone-anni) e la sua istologia è, generalmente, indifferenziata. Infine, l’eccesso di rischio di un secondo cancro localizzato nelle VADS è molto importante dopo un primo cancro delle VADS (o dell’esofago), molto più che dopo ogni altro primo cancro, il che giustifica l’attuale politica di sorveglianza a lungo termine per questo tipo di cancro.</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"18 2","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"75847095","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2019-02-01DOI: 10.1016/S1639-870X(18)41626-1
M. Menard (Praticien hospitalier) , J. Rodriguez (Praticien hospitalier) , C. Hoffmann (Praticien des centres de lutte contre le cancer) , S. Hans (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , A. Villeneuve (Chef de clinique-assistant des hôpitaux) , P. Halimi (Professeur des Universités, praticien hospitalier)
I cancri della cavità orale rappresentano circa un terzo dei tumori maligni delle vie aerodigestive superiori (VADS) e colpiscono, il più delle volte, la lingua mobile e il pavimento orale. Più del 90% di questi cancri è costituito da carcinomi epidermoidi. I principali fattori di rischio restano il tabacco e l’alcol. Una minoranza di questi cancri potrebbe essere correlata allo human papilloma virus (HPV), ma anche altri fattori sembrano essere coinvolti. Questi tumori possono, talvolta, svilupparsi su lesioni preesistenti, il cui monitoraggio è essenziale. La loro diagnosi è, generalmente, facile. Si basa, in tutti i casi, sullo studio istologico della biopsia. Ogni lesione sospetta, che persista da più di tre settimane, deve essere valutata da un oto-rino-laringoiatra (ORL). Il bilancio pretrattamento comprende un esame clinico completo ORL, una diagnostica per immagini (risonanza magnetica [RM], tomografia computerizzata [TC], tomografia a emissione di positroni [PET]) e un’endoscopia. I progressi nella diagnostica per immagini hanno migliorato l’affidabilità del bilancio di espansione. Questo bilancio mira a determinare lo stadio della malattia e l’operabilità del tumore. Gli approcci multidisciplinari con la riunione di consultazione pluridisciplinare (RCP) e prendendo in considerazione il paziente nella sua globalità hanno permesso di modulare le indicazioni terapeutiche. Il trattamento dei cancri del cavo orale è, innanzitutto, chirurgico. I tumori di stadio precoce (stadi I e II) sono spesso trattati chirurgicamente, per via transorale, poco invasiva e con buoni risultati, sia oncologici che funzionali. I tumori di stadio avanzato (stadi III e IV) richiedono l’associazione di diverse modalità terapeutiche. Il più delle volte, si tratta di una chirurgia primaria, ampia, con ricostruzione e radioterapia postoperatoria, associata a una chemioterapia concomitante per tumori ad alto rischio di recidiva. La radiochemioterapia di prima intenzione è riservata, piuttosto, ai tumori non resecabili, ai pazienti inoperabili o ai pazienti che rifiutano una chirurgia pesante e le sue sequele. Nonostante innegabili progressi nella gestione di questi pazienti, la sopravvivenza è progredita poco, contrariamente alla qualità di vita. La prognosi di questi cancri dipende principalmente dallo stadio al momento della diagnosi. La qualità della resezione chirurgica, la presenza di metastasi linfonodali e l’esistenza di fattori istologici negativi costituiscono i principali fattori prognostici, ma anche lo stato generale e le comorbilità influenzano la sopravvivenza e la qualità di vita dopo il trattamento. Il monitoraggio posttrattamento è essenziale, con l’obiettivo di individuare una recidiva locale e/o regionale, ma anche una seconda localizzazione, la cui insorgenza (2-7% all’anno) influisce direttamente sulla sopravvivenza di questi pazienti. La prosecuzione della lotta contro il tabagismo e l’alcolismo rimane il modo migliore per ridurr
{"title":"Cancri della cavità orale","authors":"M. Menard (Praticien hospitalier) , J. Rodriguez (Praticien hospitalier) , C. Hoffmann (Praticien des centres de lutte contre le cancer) , S. Hans (Professeur des Universités, praticien hospitalier) , A. Villeneuve (Chef de clinique-assistant des hôpitaux) , P. Halimi (Professeur des Universités, praticien hospitalier)","doi":"10.1016/S1639-870X(18)41626-1","DOIUrl":"10.1016/S1639-870X(18)41626-1","url":null,"abstract":"<div><p>I cancri della cavità orale rappresentano circa un terzo dei tumori maligni delle vie aerodigestive superiori (VADS) e colpiscono, il più delle volte, la lingua mobile e il pavimento orale. Più del 90% di questi cancri è costituito da carcinomi epidermoidi. I principali fattori di rischio restano il tabacco e l’alcol. Una minoranza di questi cancri potrebbe essere correlata allo <em>human papilloma virus</em> (HPV), ma anche altri fattori sembrano essere coinvolti. Questi tumori possono, talvolta, svilupparsi su lesioni preesistenti, il cui monitoraggio è essenziale. La loro diagnosi è, generalmente, facile. Si basa, in tutti i casi, sullo studio istologico della biopsia. Ogni lesione sospetta, che persista da più di tre settimane, deve essere valutata da un oto-rino-laringoiatra (ORL). Il bilancio pretrattamento comprende un esame clinico completo ORL, una diagnostica per immagini (risonanza magnetica [RM], tomografia computerizzata [TC], tomografia a emissione di positroni [PET]) e un’endoscopia. I progressi nella diagnostica per immagini hanno migliorato l’affidabilità del bilancio di espansione. Questo bilancio mira a determinare lo stadio della malattia e l’operabilità del tumore. Gli approcci multidisciplinari con la riunione di consultazione pluridisciplinare (RCP) e prendendo in considerazione il paziente nella sua globalità hanno permesso di modulare le indicazioni terapeutiche. Il trattamento dei cancri del cavo orale è, innanzitutto, chirurgico. I tumori di stadio precoce (stadi I e II) sono spesso trattati chirurgicamente, per via transorale, poco invasiva e con buoni risultati, sia oncologici che funzionali. I tumori di stadio avanzato (stadi III e IV) richiedono l’associazione di diverse modalità terapeutiche. Il più delle volte, si tratta di una chirurgia primaria, ampia, con ricostruzione e radioterapia postoperatoria, associata a una chemioterapia concomitante per tumori ad alto rischio di recidiva. La radiochemioterapia di prima intenzione è riservata, piuttosto, ai tumori non resecabili, ai pazienti inoperabili o ai pazienti che rifiutano una chirurgia pesante e le sue sequele. Nonostante innegabili progressi nella gestione di questi pazienti, la sopravvivenza è progredita poco, contrariamente alla qualità di vita. La prognosi di questi cancri dipende principalmente dallo stadio al momento della diagnosi. La qualità della resezione chirurgica, la presenza di metastasi linfonodali e l’esistenza di fattori istologici negativi costituiscono i principali fattori prognostici, ma anche lo stato generale e le comorbilità influenzano la sopravvivenza e la qualità di vita dopo il trattamento. Il monitoraggio posttrattamento è essenziale, con l’obiettivo di individuare una recidiva locale e/o regionale, ma anche una seconda localizzazione, la cui insorgenza (2-7% all’anno) influisce direttamente sulla sopravvivenza di questi pazienti. La prosecuzione della lotta contro il tabagismo e l’alcolismo rimane il modo migliore per ridurr","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"18 1","pages":"Pages 1-24"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1639-870X(18)41626-1","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"74453625","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2019-02-01DOI: 10.1016/S1639-870X(18)41624-8
A. Lacan
La diagnostica per immagini in sezione occupa, oggi, un posto preponderante nel bilancio anatomico e patologico dell’orecchio medio. Dopo aver rivisto l’anatomia radiologica dell’orecchio medio, questo articolo presenta le diverse tecniche di diagnostica per immagini con le diverse elaborazioni di immagini e ricostruzioni tridimensionali (3D) possibili, nonché le loro rispettive indicazioni. La risonanza magnetica (RM) e la TC hanno un ruolo complementare nella caratterizzazione e nel bilancio di estensione delle patologie dell’orecchio medio. Per quanto riguarda la patologia infiammatoria, la TC permette di differenziare le otiti colesteatomatose dalle otiti non colesteatomatose, di ricercarne le complicanze e di ricercare i segni di timpanosclerosi. La RM conferma la diagnosi di colesteatoma in caso di dubbio alla TC. La TC e la risonanza magnetica svolgono un ruolo importante nel bilancio delle orecchie infiammatorie operate. Per quanto riguarda l’otosclerosi, la TC è utile nel bilancio diagnostico, nello screening di eventuali modificazioni anatomiche che porterebbero a difficoltà operatorie, nell’eliminazione delle diagnosi differenziali e nel bilancio delle complicanze postoperatorie. La TC ha anche un posto importante nella patologia traumatica. La RM consente la caratterizzazione tissutale di un’opacità e interviene, in particolare, nella diagnosi delle patologie tumorali e delle brecce del tegmen.
{"title":"Imaging dell’orecchio medio normale e patologico","authors":"A. Lacan","doi":"10.1016/S1639-870X(18)41624-8","DOIUrl":"10.1016/S1639-870X(18)41624-8","url":null,"abstract":"<div><p>La diagnostica per immagini in sezione occupa, oggi, un posto preponderante nel bilancio anatomico e patologico dell’orecchio medio. Dopo aver rivisto l’anatomia radiologica dell’orecchio medio, questo articolo presenta le diverse tecniche di diagnostica per immagini con le diverse elaborazioni di immagini e ricostruzioni tridimensionali (3D) possibili, nonché le loro rispettive indicazioni. La risonanza magnetica (RM) e la TC hanno un ruolo complementare nella caratterizzazione e nel bilancio di estensione delle patologie dell’orecchio medio. Per quanto riguarda la patologia infiammatoria, la TC permette di differenziare le otiti colesteatomatose dalle otiti non colesteatomatose, di ricercarne le complicanze e di ricercare i segni di timpanosclerosi. La RM conferma la diagnosi di colesteatoma in caso di dubbio alla TC. La TC e la risonanza magnetica svolgono un ruolo importante nel bilancio delle orecchie infiammatorie operate. Per quanto riguarda l’otosclerosi, la TC è utile nel bilancio diagnostico, nello screening di eventuali modificazioni anatomiche che porterebbero a difficoltà operatorie, nell’eliminazione delle diagnosi differenziali e nel bilancio delle complicanze postoperatorie. La TC ha anche un posto importante nella patologia traumatica. La RM consente la caratterizzazione tissutale di un’opacità e interviene, in particolare, nella diagnosi delle patologie tumorali e delle brecce del tegmen.</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"18 1","pages":"Pages 1-16"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1639-870X(18)41624-8","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"76325893","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2019-02-01DOI: 10.1016/S1639-870X(18)41627-3
A. Lagier , F. Gorostidi , P. Demez , K. Sandu
Le stenosi laringee e tracheali sono un restringimento patologico della filiera aerea di uno o più piani della laringe (sopraglottico, glottico o sottoglottico) e/o della trachea cervicale o toracica. Esse sono all’origine di una disfonia per le stenosi glottiche che coinvolgono la commissura anteriore o di una dispnea rumorosa (stridore) per altre localizzazioni. L’obiettivo della gestione, in quest’ultimo caso, è evitare una tracheotomia o poter svezzare il paziente dalla cannula, se è già tracheotomizzato durante la gestione. La decannulazione è, allora, il criterio del successo del trattamento. Le eziologie della stenosi laringotracheali sono molteplici, il più delle volte iatrogene, in particolare postintubazione orotracheale o posttracheotomia, ma anche le cause autoimmuni e idiopatiche sono molto rappresentate. La gestione è spesso chirurgica, per via endoscopica o esterna. Le diverse tecniche e il loro posto nella gestione non sono affrontati qui, in quanto sono oggetto di un articolo dedicato. Le indicazioni terapeutiche si basano su una valutazione precisa non solo della stenosi, ma anche delle comorbilità associate. La prevenzione delle stenosi laringotracheali, laddove possibile, deve essere sempre presa in considerazione.
{"title":"Stenosi laringee dell’adulto","authors":"A. Lagier , F. Gorostidi , P. Demez , K. Sandu","doi":"10.1016/S1639-870X(18)41627-3","DOIUrl":"10.1016/S1639-870X(18)41627-3","url":null,"abstract":"<div><p>Le stenosi laringee e tracheali sono un restringimento patologico della filiera aerea di uno o più piani della laringe (sopraglottico, glottico o sottoglottico) e/o della trachea cervicale o toracica. Esse sono all’origine di una disfonia per le stenosi glottiche che coinvolgono la commissura anteriore o di una dispnea rumorosa (stridore) per altre localizzazioni. L’obiettivo della gestione, in quest’ultimo caso, è evitare una tracheotomia o poter svezzare il paziente dalla cannula, se è già tracheotomizzato durante la gestione. La decannulazione è, allora, il criterio del successo del trattamento. Le eziologie della stenosi laringotracheali sono molteplici, il più delle volte iatrogene, in particolare postintubazione orotracheale o posttracheotomia, ma anche le cause autoimmuni e idiopatiche sono molto rappresentate. La gestione è spesso chirurgica, per via endoscopica o esterna. Le diverse tecniche e il loro posto nella gestione non sono affrontati qui, in quanto sono oggetto di un articolo dedicato. Le indicazioni terapeutiche si basano su una valutazione precisa non solo della stenosi, ma anche delle comorbilità associate. La prevenzione delle stenosi laringotracheali, laddove possibile, deve essere sempre presa in considerazione.</p></div>","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"18 1","pages":"Pages 1-11"},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2019-02-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"https://sci-hub-pdf.com/10.1016/S1639-870X(18)41627-3","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"75126434","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}
Pub Date : 2018-06-01DOI: 10.1016/S1639-870X(18)41311-6
M. Montava, F. Salburgo, L. Jaloux, A. Alshukry, Arthur Varoquaux, J. Lavieille
{"title":"Fratture della rocca","authors":"M. Montava, F. Salburgo, L. Jaloux, A. Alshukry, Arthur Varoquaux, J. Lavieille","doi":"10.1016/S1639-870X(18)41311-6","DOIUrl":"https://doi.org/10.1016/S1639-870X(18)41311-6","url":null,"abstract":"","PeriodicalId":100439,"journal":{"name":"EMC - Otorinolaringoiatria","volume":"106 1","pages":""},"PeriodicalIF":0.0,"publicationDate":"2018-06-01","publicationTypes":"Journal Article","fieldsOfStudy":null,"isOpenAccess":false,"openAccessPdf":"","citationCount":null,"resultStr":null,"platform":"Semanticscholar","paperid":"89013964","PeriodicalName":null,"FirstCategoryId":null,"ListUrlMain":null,"RegionNum":0,"RegionCategory":"","ArticlePicture":[],"TitleCN":null,"AbstractTextCN":null,"PMCID":"","EPubDate":null,"PubModel":null,"JCR":null,"JCRName":null,"Score":null,"Total":0}