Le complicanze respiratorie postoperatorie (CRPO) sono complicanze frequenti dopo un intervento chirurgico, con un impatto significativo in termini di morbilità, mortalità e costo. Cambiamenti nel sistema respiratorio si verificano non appena viene indotta l’anestesia generale: la funzione muscolare viene alterata, la meccanica respiratoria viene modificata e i volumi polmonari vengono ridotti, con tutti questi parametri che favoriscono la formazione di atelettasie durante e dopo il periodo operatorio. Questi cambiamenti possono durare sei settimane, prima di regredire. I fattori di rischio di CRPO sono numerosi e possono essere divisi tra fattori modificabili e fattori che non lo sono. Questa dicotomia consente agli anestesisti di rilevarli meglio, per offrire un’assistenza ottimale ai pazienti. Le misure preventive, che partono con un’ottimizzazione preoperatoria delle comorbilità e che sono, poi, associate a strategie di ventilazione protettiva durante l’intervento, compresa una riduzione dei volumi erogati e l’applicazione di una pressione espiratoria positiva ottimale, con, infine, un’adeguata gestione della curarizzazione, dell’analgesia e del riempimento, hanno permesso, negli ultimi anni, di comprendere meglio e di far regredire le CRPO. Il miglioramento delle pratiche chirurgiche stesse, con l’avvento della laparoscopia, la riduzione dei tempi operatori, la rimozione anticipata dei vari drenaggi, tra cui il sondino nasogastrico, e il ricorso alla riabilitazione postoperatoria, è, oggi, parte integrante della gestione globale, volta a migliorare le nostre pratiche e a ridurre le CRPO.